
Spero non esista già un topic e se esiste...ehm...non l'ho trovato...

Ero a casa, con la certezza di restare fermo per parecchio tempo...

Il mio ginocchio aveva deciso di abbandonarmi proprio all'inizio di una stagione i cui presupposti erano, almeno per me, davvero spettacolari...
Mille idee per la testa, mille proposte...Poi il crack...
"Bellissima!!!...davvero una bella gita, completa sotto molti punti di vista...Dai il prossimo anno vediamo di ripeterla insieme...vedi di riprenderti in fretta...!!!"
Scorrevo le foto e magonavo...

Più di ogni altra, questa gita, è stata quella che mi ha più fatto star male...
Stefano e Fabrizio avevano appena compiuto una mezza impresa...o per lo meno ai miei occhi appariva tale...

Partiti dal Pian della Casa del Re erano saliti sulla cima Sud dell'Argentera , avevano effettuato la traversata sino alla cima Nord ed avevano proseguito il giro scendendo nel vallone di Lourousa, per poi rientrare a piedi (alle 19 non avevano trovato passaggi!!!

Una giornata in compagnia di un amico, vissuta con spensieratezza, tra le montagne che più io amo...faticosa, sicuro, ma di una soddisfazione unica...

Bastava guardare le foto...i loro sorrisi erano emblematici...

Quante volte le ho riviste...poi, la loro promessa, di ripeterla quest'anno insieme, era per me uno stimolo in più, per cercare di riprendermi in fretta...
...
Domenica mattina...ore 3:30 suona la sveglia...
Ci sono momenti nei quali mi chiedo "ma chi me lo fa fare..."

Svegliarsi la notte quando molti ancora devono rientrare dai bagordi del sabato sera...percorrere anche centinaia di km in auto, per poi iniziare la vera fatica di giornata...
Ma non oggi...oggi è diverso...sento che potrebbe chiudersi un discorso rimasto in sospeso il 16 luglio dell'anno scorso...

Alle 5:45 siamo al Pian della casa del Re...siamo fortunati, la luna, seppure quasi piena, non si vede, è troppo bassa rispetto al profilo dei monti circostanti ed una stellata straordinaria ci dà il benvenuto...davanti a noi la costellazione di Cassiopea è meravigliosa...
Saliamo il sentiero che conduce al Remondino quasi come automi (per me è già la quarta volte in quest'estate


Il tratto successivo è sicuramente il peggiore da percorrere, prima l'immensa pietraia alla base della cima Paganini e poi il canale che porta al passo dei Detriti.
Non sono mai stato su questo versante, e non ci vuole molto per capire da dove derivi il nome del passo...in ogni caso l'umidità notturna ha fatto da cementante per parte della terra e dei piccoli detriti instabili e si sale comunque piuttosto agevolmente...
Sono da poco passate le 8:00 quando finalmente possiamo godere dei benefici del sole...che meraviglia!!!i luoghi ed il paesaggio sono conosciuti, ma ogni volta è sempre più bello...poi effettivamente da questa angolazione non l' avevo mai visto il bacino del Chiotas...
E' ora di fare una pausa...riparati dalle rocce e baciati dal sole riprendiamo vigore in vista della parte più alpinistica della giornata...
Eccola finalmente svelata...quante volte ho sentito parlare, ho visto foto, ed ho letto della famosa cengia della cima sud dell'Argentera...ed eccola proprio davanti ai miei occhi...un lungo taglio che ne incide la parete sud-est in maniera trasversale...
La prima cosa che mi colpisce è come sia evidentissimo quasi l'intero percorso sino in cima...
Ma è giunto il momento finalmente di calcarne la via...
Come sempre succede è bello muoversi su certi terreni sempre in attesa del punto peggiore, delle difficoltà; superare passo passo ogni tratto con la consapevolezza di ciò che fai e renderti poi conto di quanto i tuoi timori siano infondati...
Ed è stato proprio così...
Superiamo ancora il camino/canale finale e siamo così in cima alla Regina delle Marittime...Ora capisco cosa si prova ad arrivare quassù...che spettacolo...la mia adorata valle Gesso tutta ai nostri piedi...

Un po' di foschia impedisce la vista all'infinito, ma poco importa, esserci è davvero un sogno che si avvera...reso ancor più speciale per la presenza di amici veri...
Ho un unico rammarico...vorrei tanto Enrica fosse con me...

Qualche foto di rito, un altro piccolo spuntino e ci prepariamo per la traversata che ci porterà sulla cima Nord.
Ci dividiamo in due cordate: io e Fabrizio e Stefano con Serena.
Per il primo tratto si procede con conserva corta in discesa in direzione nord, lungo l'evidente cresta che porta verso la forcella tra le due cime. Si arriva così ad uno spuntone dove alcune corde ed un cordino recente indicano la fase successiva.
Con una doppia di qualche metro si scende al terrazzino sottostante e poi traversando verso destra per facili rocce, ma parecchio esposte si arriva alla forcella.
La naturale inclinazione delle rocce ci fa cambiare completamente versante di salita e veniamo immediatamente sferzati da un vento gelido che sale dal vallone del Bozano.
Chissà che meraviglia quando il canale è in condizioni...certo, visto adesso mette i brividi: da un lato il Chiotas, dall'altro il Bozano, 1500 mt più in basso!!!.

Ma è questo l'ultimo tratto tecnicamente più difficile, infatti non appena si supera la forcella l'esposizione diminuisce e per diedri e canalini in breve si giunge sulla cima Nord.
La soddisfazione trapela sul volto di tutti e 4...

Ricordo ancora invece l'angoscia provata quando 4 anni fa ero salito quassù con Enrica e Giacomo...allora ero davvero alle prime armi ed avevo vissuto tutta la salita con una preoccupazione allucinante che Enrica potesse mettere qualche piede in fallo, potesse scivolare...ricordo di essere giunto in cima ed aver evitato le lacrime per pochissimo...(lei invece era tranquilla...al settimo cielo...e solo oggi posso capirne appieno il perchè...era serena e felice di esserci)
Oggi invece va tutto bene...sono sereno…tranquillo...
E poi sono così felice…non tanto per la meta in sé, quanto perché anche io sto provando quello che l'anno scorso leggevo sul volto di Stefano e Fabrizio.
Hanno mantenuto la promessa fattami…ed anche io ho mantenuto la promessa fatta a me stesso…
…
Il tratto a ritroso si rivela molto più semplice rispetto all'andata.
Ma non bisogna mai distrarsi!!
Dove prima avevamo fatto la doppia bisogna affrontare un passaggio che viene normalmente indicato come di III/IV-, ma la corda lasciata in loco poco prima agevola e rende più sicuro il passaggio.
Sono comunque presenti alcuni chiodi.
Sono le 13:00 quando siamo nuovamente sulla cima sud.
Dietro di noi un folto gruppo di alpinisti, in arrivo dalla Punta Stella, sta seguendo i nostri passi.
Riteniamo quindi più saggio iniziare la discesa, così da non avere troppe persone sopra la testa nel primo tratto.
Come previsto e come sempre succede, il ritorno è davvero eterno. Non tanto per lo sviluppo, quanto per la ripidità del percorso da seguire…quanto vorrei ci fosse già o ancora la neve…ma tant'è che anche questa gita giunge al termine…
Che dire…sicuramente una gita importante dal punto di vista alpinistico (raggiungere la cima sud ha già di per se il suo perché!!), ma impareggiabile da quello umano…
A tal proposito mi vengono in mente le parole che ho già citato su un altro topic, di Marquez che dice:
"…ho imparato che tutti, al mondo, vogliono vivere in cima alla montagna senza sapere che la vera felicità sta in come si sale la china…"
E mi piace aggiungerci anche con chi la si sale…
Grazie quindi a Fabrizio e Stefano che hanno ripetuto questa avventura condividendola con me…ed
a Serena che con il suo sorriso sempre spontaneo aiuta a rendere il gruppo speciale…
Spero presto…un giorno…di poter condividere la salita con la mia Enrica.

Buone gite a tutti