
Però .. ad essere precisi: Monviso2006 - via normale in cond. invernali!
Monviso: il Re di Pietra.
Forse è stata un delle prime mie Montagne! Quelle con la “M”, quelle serie.
All'epoca non avevo nemmeno la patente, quindi primi anni '90.
Il clima non era poi così matto come oggi e le attrezzature lasciavano molto a desiderare.
Scarponi in cuoio ... capilene? e cos'è? ... goretex? .. beh, si ma costava troppo!!!
È stata ed è sempre una bella salita. Tutt'altro che banale!
Da allora ci sono salito altre 4 volte.
Ma mai nel nuovo millennio!
Cinque anni fa avevo promesso all'amico Luigi (noto anche come il nonnomultimediale) che lo avrei accompagnato su. Purtroppo, come diceva qualcuno, “l'uomo dispone e Dio propone”.
Fatti ed eventi della vita si son messi in mezzo come un bastone tra le ruote. Oggi, anche grazie a questo clima folle che mi sta mandando a puttane un progettone dietro l'altro, riesco a far combinare tutti i tasselli.
Meteo ottimo, problemi organizzativi zero: ok! si parte!
L'amico è iper-galvanizzato! Con noi verrà anche mio padre: lui di alpinismo non sa nulla .. nemmeno dove sta di casa .. ma gli piace la montagna e così ci accompagnerà fino al rifugio.
Domenica saliamo, molto lentamente, fino al Sella.
In realtà, non dimenticando la promessa, avevo in mente qualcosina di più: salire sul Viso, ma dalla Cresta Est!!!
Lo zaino era già pronto: qualche nut, qualche friends, 3 chiodi e il martello .. oltre agli indispensabili ramponi e picca.
Come detto domenica si parte ... arrivati al pian del Re l'amara (ma nemmeno troppo inaspettata) sorpresa: tutto bianco!!!
Il Monviso è in condizioni invernali. Non posso mica far “tribolare” così il Luigi .. così vuoto lo zaino di materiale e velleità e punto “solo” la normale.
Dico “solo” xchè anche la normale è una via da non sottovalutare, specie in queste condizioni!
Al rifugio siamo veramente pochi. Prima di cena faccio un salto fin sotto la Est e salgo un pezzo della via.
Fino a poco prima del Torrione di St. Robert era decente, ma oltre era tutto verglass, quindi MISTO!
La via non va oltre il IV, ma sono 1100 mt di IV con tanto ghiaccio.
Al ritorno trovo una piccola folla che aveva osservato bene le mie “gesta”: qualcuno voleva sapere com'è la est, se quello è l'attacco, come si trova... e altro.
Facciamo subito amicizia. C'è persino un tizio di Mandrogne.
Tutto saliranno il Viso per la normale.
Cena e poi nanna.
Purtroppo accade l'imponderabile: ci addormentiamo!
Alle 5.50, mi svegli: “Luigi ... ma che ore sono?” .... “Nooooo”
Colazione al volo e via. Sono le 6.20 quando partiamo. Così a occhio abbiamo 7 cordate davanti e con 3 ore di vantaggio!
Parto piano! Ma aumento il passo in modo progressivo.
Arriviamo alle prime catene per il passo delle Sagnette.
Saliamo bene, tanto bene che in 50' raggiungiamo il colle. Di qui scendiamo fino al ex ghiacciaio del Viso. Poi risaliamo fino al bivacco Andreotti. Sono le 8,15 quando lo raggiungiamo. Qui troviamo due ragazzi. Cotti! I dislivelli della salita e la levataccia li hanno ben cucinati

Ma ne avevamo già superati 4 che si erano fermati al grande ometto.
Sosta. Ne approfittiamo per metterci l'imbraco e il casco. Subito dopo il bivacco c'è un piccolo nevaio. La neve è durissima. Visto che il tempo è dalla ns, ne approfitto per fare un po' di scuola ... anzi old-school ... l'ho scalinato tutto

“Ma quanto forza avevano Croz, Almer e soci? Boh? Io dopo 20-30 scalini sono stanco ... loro ne facevano + di 1000 per volta!!”
Subito dopo iniziamo ad arrampicare. E con la roccia inizia il ghiaccio. Tutta la parete è ricoperta di ghiaccio. Condizioni invernali!
L'arrampicata a tratti è interrotta da cenge ma si mantiene sempre sostenuta e discretamente esposta. Non si va oltre al III ma per essere veloci è meglio che la corda resti nello zaino.
Anche se manco da + di 6 anni ricordo quasi ogni passaggio.
Senza grossi problemi superiamo tutti i passi ... i Fornelli, il Ferro da Stiro .. ecc...
Dopo aver preso una bella cantonata ed esser finito sulla “Via della Lepre”, rimaniamo bloccati sotto un passaggio xchè le prime cordate avevano iniziato la discesa.
Uno stretto e faticoso camino aveva anche bloccato due cordate che dovevano ancora salire.
Strano .. questo passaggio proprio non lo ricordavo.
Ma che sia così duro? Boh?
Aspetto un po' .. ma nemmeno troppo .. provo a salire per una placca sx, ma con i ramponi trovo lungo!
Allora approfitto di un momento di defaiance e mi butto nel camino. Cavolo! Ma cos'è'? Trovo una piccola reglette e ne esco di prepotenza .. beh, questo non è III .. direi IV+.
Luigi farà parecchia fatica e solo con l'aiuto di una corda passerà.
Le anzidette due cordate rimarranno li ancora + di un'ora.
Dopo un bel tratto di neve arriviamo sotto un bel passo: circa 35 mt abbastanza verticali ed esposti. Qui altre cordate stavano scendendo. Riesco ad arte a passare. Qualcuno mi chiede se voglio usare le corde .. ma io NO!
In ogni caso ho poi dovuto aspettare l'amico che di buon grado non ha rifiutato l'offerta.
La salita è ancora lunga. Forse abbiamo “sprecato” troppo tempo!
Già! Prima per scalinare, poi per aiutare due cordate (senza ramponi e senza picche), poi sbaglio strada, poi le code ... sta di fatto che alle 11 eravamo ancora lontani dalla vetta.
È ora di accelerare un po'.
Più saliamo e più c'è neve. Ghiaccio sempre meno perché si è sciolto

Alle 11.35 mi fermo! Sono a 10 dalla vetta. Recupero il Luigi e lo mando avanti!
Alle 11.40 siamo in vetta.
A conti fatti (cioè stornando i tempi sprecati) siamo saliti in poco + di 4 ore

Stretta di mano e foto. Il panorama oggi è favoloso. Non c'è una nuvola.
Raggiunto la vetta dopo la stretta di mano ecco la mia frase di rito: “Luigi! Metà dell'opera è compiuta. Metà!!!”
Alle 12 si comincia a scendere.
Se possibile vorrei limitare il + possibile l'uso della corda! So che la discesa è più difficile della salita ma scendere calandosi richiederebbe troppe ore.
Io scendevo, pulivo e poi seguivo l'amico.
L'ho calato sono in tre punti .. i più critici. Purtroppo io dovevo scendere disarrampicando xchè il rischio di incastrare la corda era alto.
Due ore dopo siamo al bivacco. Discesa emozionate!
Luigi: “io se mai fossi riuscito a salire, non sarei stato in grado di scende!”
Scendiamo fino al grande ometto dove facciamo una piccola sosta.
Penso che le ultime due cordate siano arrivate in punta dopo le 13. Anche se io dopo averli aiutati in + punti gli avevo consigliato di scendere.
Altre 3 cordate le riprendiamo prima del passo delle Sagnette. Loro avevano iniziato la discesa dalla vetta prima delle 10!
Arriviamo al rifugio alle 16.50. Davanti a noi solo 4 persone delle 14 che avevamo davanti.
Non male, siamo partiti ultimi ma siamo arrivati “quasi” primi

Ma la cosa più importante è l'esser riuscito a portare in vetta l'amico quasi 60enne che da anni sognava questa salita.