
Canale facile, sotto c'è un grosso pianoro, sbuchi e arrivi subito in vetta, si può anche non scendere di nuovo nel canale... stranamente questa volta era tutto corrispondente alla realtà, tuttavia....
...io che neve + ripido = si salvi chi può e non ne voglio proprio sapere, salvo poi non dico invidiare (forse un pochino, per la mia nota incapacità

La sveglia suona alle 5 e mi alzo non senza una certa ansia. Se fosse per andare a camminare in Val Maira mi alzerei fresca come un fiore anche se fossero le 3 di notte...
Fatto sta che dopo aver contribuito al bilancio positivo del solito bar Commercio di Dronero, ripartiamo alla volta di Saretto.
Dopo il lago, e superato anche il ponte lasciamo l'auto sul ciglio della strada, a fianco di un vasto prato, senza neve, che attraversiamo fino a portarci al limitare del bosco, dove in prossimità della prima lingua di neve individuiamo alcune tracce. Risaliamo da subito un pezzo ripido, non so come ho fatto a salire con le ciaspole, visto che in discesa in quel tratto le ho tolte per non imbelinarmi (scusate il genovesismo

Arrivati finalmente su pendenze dolci risaliamo senza fatica il Vallone dove passa la strada militare del sentiero Frassati che va verso Grange Pausa; una volta sul ripiano della Grangia, si piega verso sinistra verso il Colle della Fea e a quel punto il canale è evidente proprio lì di fronte.
Alec mi dice sempre "parti motivata", questo mi è quasi impossibile perchè le motivazioni ce l'ha tutte lui


Tuttavia, quando Alec addita al "simpatico" canale... sento che il già scarso ottimismo comincia a calare man mano che ci avviciniamo... vedo delle tracce che vanno verso il più simpatico colle e penso che forse sarebbe una meta più idonea per me.
Neanche a dirlo, the granitic si arrabbia perchè non ci voglio neanche provare e anche io dentro di me mi arrabbio un pochino perchè sono una coniglia

"E' un canale per principianti, vuol dire che se scivoli giù non ti ammazzi" "Ah grazie ora mi sento più rincuorata"

Vabeh, il conoide lo posso anche risalire poi vediamo quando sono lì... l'importante è non guardare mai indietro...
preciso che sul libro di Brun il canale è dato 250 m con pendenze di 35° e poi 40° nella parte finale, mentre su gulliver apprendo che dall'inizio della conoide alla fine del canale sono 350 m (il che non scredita le misure di Brun ma le completa solamente, ovvero rende l'idea di quanto scivolo mi trovassi sotto il sedere una volta in cima); inoltre i gulliveriani sostengono che ci sia anche un pezzetto finale più ripido di 45° ma questo può forse variare in base all'innevamento, resta il fatto che per me qualunque pendenza è comunque sempre troppa!

Indossiamo i ramponi, teniamo in mano la picca e un bastoncino per uno e via. Alec rifà la traccia su impronte ormai un po' passate, io lo seguo... quando il canale inizia a irripidirsi mi giro (ma non dovevo non guardare?)... mamma mia... le mie ciaspole conficcate nella neve sono già così lontane..
Cerco di salire piano (tanto, veloce non ce la farei



Tuttavia penso che l'unico canale mai fatto in vita mia è stato quello del Penna nel lontano inverno 2007-2008. Da allora non ho più avuto occasione o interesse, rifuggendo tutto quanto comprendesse le parole canaleripidonevetraversocengia etc...
Ora sto salendo e non sono nemmeno legata... la mia corda-dipendenza l'ho lasciata un attimo in un angolo...ma solo perchè non sono su una cresta o sospesa su burroni... con la sola consolazione che se mai dovesse scivolarmi un piede non mi sfascerò sulle rocce (che nonostante siano sempre ai lati minacciose, mi convince Alec, non mi sfioreranno perchè il canale è concavo e ruzzolerò al centro



Comunque, senza problemi e stranamente senza lamentele (e con un'ulteriore occhiatina indietro a circa metà canale) raggiungiamo il colletto e da lì in un battibaleno siamo in vetta, tanto che mi sembrava strano non ci fosse il solito inghippo. In realtà l'inghippo c'era, ma solo per Alec, che ostinato a raggiungere l'ormai famosa vera vetta quella più alta di un metro e una banana rispetto a quella che io considero la cima del monte e che forse nessuno ha mai calcato, si inerpica sù per un massone facendo scricchiolare i suoi ramponi sulla roccia mentre io mi metto le mani nei capelli e gli intimo di scendere!!! Visto che non riesce, scende e mi tranquillizzo... ma solo per poco perchè non demorde e per riuscire a salire si leva ramponi e scarponi e sale a piedi nudi! Un babbuino...

Finalmente siamo affiancati a mangiare i panini, sotto alla paretina del roccione che ci ripara dall'aria, la prima volta dopo non so quanto che non devo mangiare al freddo, si sta proprio bene, il panorama è bellissimo, vediamo tanti posti dove abbiamo camminato insieme e la giornata, iniziata sotto un velo di nubi, è diventata luminosa e azzurra.
A salire ci abbiamo messo 5 ore. La gita di per sè non è molto lunga, ma il dislivello è comunque di quasi 1200 metri (1150 m ho letto) e con le ciaspole sono più lenta di lui per non parlare della mia velocità nel canale... a salire non tanto per la paura, ma per non affaticare le gambe. Invece ahimè in discesa sono stata più lenta proprio per paura di scivolare. In realtà la neve teneva ancora bene, io ho sempre il terrore che le peste si "disfino" sotto il piede... comunque, nel dubbio, avevo riposto il bastoncino e tenevo anche la picca di Alec, facendo sprofondare entrambe ben bene...
non mi passa più... quando potrò finalmente girarmi faccia a valle? Nel frattempo Alec un po' aspetta sopra di me, un po' mi raggiunge sciando... come se fosse sulle piste di Artesina. Come fa a stare fermo in mezzo al canale con quella calma? Esperienza, d'accordo... però, io di granitico da lui non ho preso proprio niente



Ed eccoci, tornati alla strada, alla primavera che si manifesta a valle, all'ultimo raggio di sole che mi riscalda mentre levo i vestiti bagnati... la Val Maira non è ancora stufa di vedermi, sento una carezza affettuosa, un abbraccio di quei posti tanto cari dove le marmotte hanno iniziato a levare i loro fischi verso il cielo, festeggiando la fine dell'inverno!
Percorriamo per l'ennesima volta quella strada che ogni volta mi affascina per ogni dettaglio, paese, casa, negozio, ansa del torrente, roccia, grotta, albero, pilone votivo, chiesetta, prato, pascolo, gola... e non sia mai che ce ne andiamo via senza un gelato, preso ovviamente dall'affezionatissima signora del bar di Dronero! "Com'è andata in montagna? Anche a me piace andare a camminare, abito qui ma non ho il tempo"... ci credo è lì dall'alba e in tutto il giorno ha fatto solo un riposino di un'ora e sta servendo appetitosi aperitivi fuori...magari la prossima volta... adesso mi verrebbe invece voglia di dirle "una volta molli tutto e venga sù con noi!!!".
valangona

Punta della Reculaye

Soubeyran, Colle delle Munie, Cima delle Manse, Oronaye

il babbuino in vetta, la vera vetta mi raccomando...

la povera scinty inizia a scendere (fra l'altro ho chiesto ad Alec quale perverso e malvagio piacere prova nel vedermi soffrire tanto e ha risposto semplicemente con un demoniaco ghigno


ce n'è ancora tanto


finalmente..

abbandonata nel vallone..

