solyaris wrote:Non so come e perché ... ?!

ma mi sono innamorato del Pizzo Badile ... dopo aver visto delle foto di infiniti diedri granitici ... su vie bellissime ma troppo difficili per me allora avrei "ripiegato" su una classica che peraltro sembra bellissima: lo Spigolo Nord
qualcuno lo ha fatto ? con che tempi ?
Come si fa a non innamorarsi dello spigolo del Badile quando lo si vede per un breve tratto dal
fondo della val Bregaglia! Nell’alpinista che lo guarda il desiderio di salirlo è irresistibile.
Ho avuto la soddisfazione di salirlo nel 1989 in compagnia dell’amico e guida alpina del
canavese Nazzareno Valerio e ricordo quella salita come una delle più belle salite di roccia
da me effettuate, non la più difficile ma la più grandiosa.
Leggo qui della frana che avrebbe aumentato le difficoltà. Io non so quando sia avvenuta, per la
mia esperienza posso dire che le difficoltà massime erano di IV+ o magari qualcosina in più
nei tiri a destra dello spigolo sull’impressionante versante ovest (i più belli).
L’arrampicata anche se lunga non è mai di forza e non è quasi mai verticale, si arrampica quasi sempre di aderenza. Se posso dare un consiglio, calzate scarpette che non vi facciano male ai piedi,
non serve una scarpetta precisa ma comoda considerando la lunghezza della salita.
Leggo sulla relazione qui linkata che la via è oggi molto ben protetta rispetto a vent’anni fa e questo
va bene, quello che non mi piace è leggere :”Una volta arrivati in vetta abbiamo percorso la cresta dirigendoci verso il Bivacco Alfredo Redaelli. Il Bivacco è in grado di ospitare per la notte 6 persone. Qui abbiamo pernottato”
Il bivacco Redaelli è stato costruito come ricovero d’emergenza per alpinisti in difficoltà e per chi
esce dalla Cassin ed ha necessità di bivaccare. Se dovesse servire come punto d’appoggio per che fa lo spigolo quante persone dovrebbe ospitare?
E poi in montagna e sul Badile in particolare la velocità è sinonimo di sicurezza e dieci ore per la
salita, come descritto nella relazione mi sembrano oggettivamente troppe. Per fare lo spigolo in sicurezza bisogna essere molto allenati non tanto sulla difficoltà ma piuttosto sulla continuità oltre ad essere una cordata molto affiatata.
Quando ho fatto lo spigolo abbiamo attaccato per primi alle 7,30 (è bene non avere cordate davanti per evitare code nei passi più impegnativi) col sole e siamo usciti in vetta alle 13 nella nebbia col
tempo ormai compromesso e non so se le cordate che ci seguivano ancora piuttosto distanti siano
uscite o tornate in doppia.
Dalla vetta la discesa verso la Gianetti se indovinata non è difficile, il difficile è indovinarla.
All’inizio si scende agevolmente, direi che ormai c’è una traccia (quante migliaia di alpinisti saranno saliti dalla Gianetti ?) poi a metà discesa a causa della scarsa visibilità ci siamo trovati
su un canalone da dove aveva inizio una serie di doppie e così con 5 o 6 calate siamo giunti alla
base del Badile e da lì in piena nebbia alla Gianetti alle 17 e ai Bagni di Masino alle 20 sotto la pioggia.
Certo io ero con una guida alpina ed ero anche molto allenato , ma ritengo che per far lo spigolo in
sicurezza non si dovrebbero superare le 7 ore
Un altro problema è quello logistico: dove lasciare l’auto?
Nel nostro caso un amico era salito con noi al Sass Furà ed il giorno dopo con l’auto era andato ad
attenderci ai Bagni di Masino.
Senza l’amico avrei lasciato l’auto a Morbegno per raggiungere prima Chiavenna e poi Bondo con
l’autobus. Da Bondo in 2 ore a piedi o con qualche mezzo privato che fa servizio, all’imbocco del sentiero per il Sass Furà .Il giorno dopo dai Bagni di Masino a Morbegno qualche santo avrebbe provveduto.
Son passati quasi vent’anni, ma se ghe pensu….
PS: Per quanto ovvio, mai di sabato o di domenica