Punta Laures per i Laghi Lussert da Gimillan
Domenica 4 Agosto 2024:Gimillan (1780) – Rifugio Grauson (2510) – Grauson Superiore (2520) – Laghi Lussert (2700 – 2900) – Col di Laures (3036) – Punta di Laures (3367) e ritorno per lo stesso percorso.
Partecipanti: Em, Maury76, Maria Carla, Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 23 Km. circa.
Dislivello: 1700 m. circa.
Difficoltà: Fino al Col di Laures E, per escursionisti medi, con qualche piccola difficoltà nell’attraversamento di due facili pietraie prima del colle. La salita alla vetta dal Colle invece si è rivelata assai più difficile di come ci risultava dalle relazioni e io la valuterei come un PD+, e non un F+, come abbiamo trovato su Gulliver, con la conseguenza che sarebbe meglio portarsi una corda da 30 metri, da usare quantomeno in discesa in doppia, se non imbrago e discensore. Certo non possiamo escludere al 100% di non aver trovato il passaggio giusto, non essendoci mai stati in precedenza, ma ci sembra assai improbabile, avendolo cercato sia all’andata che al ritorno ed avendo trovato, ed effettuato, comunque 3 passaggi diversi, e tutti decisamente delicati. Il punto chiave si trova a circa 3150 metri, quando sembra impossibile proseguire in cresta, ed abbiamo quindi deviato, all’andata, a sinistra della stessa, scendendo qualche metro su vaga traccia, per poi risalire da un canalino di terra e rocce, con passaggi di II+, data la mancanza di appigli, gli appoggi terrosi assai precari, e anche una discreta esposizione, tanto che non ce la siamo sentiti di rifarlo in discesa senza l’ausilio di una corda di sufficiente lunghezza. Al ritorno abbiamo quindi prima provato a scendere sull'altro versante, ma il terreno ripidissimo, franoso, ed esposto ci ha fatto desistere; abbiamo quindi deciso di proseguire in cresta, dove ho individuato un passaggio che porta ad una lama di roccia sospesa su un crepaccio, oltre la quale vi è una discesa di ancora 3 metri, su roccia strapiombante, e abbastanza esposta, direi III+, dato che comunque qualche appoggio per i piedi c'è, un pò meno per le mani. Il passaggio precedente a cavalcioni sulla lama di roccia non saprei come valutarlo, ma certo è stato abbastanza spaventoso, visto che i miei compagni non se la sono sentita, anche con io che li aiutavo da sotto, e sono scesi per un passaggio più a destra (scendendo), che alla fine, non si è rivelato più semplice, ma che non so descrivere non avendolo fatto. Detto questo il mio consiglio, se proprio volete venire, è di scendere per il canalino usando una corda in doppia, per la salita si può valutare quale delle 3 opzioni sia la migliore. Infine, a parte il punto chiave, direi che la valutazione F+ ci può stare, essendo che al massimo si trovano passaggi di II, II+ (un punto affrontato in salita poco prima del canalino, ma saltato in discesa), alcuni evitabili, con percorsi alternativi, a parte una placca poco sotto la vetta, che direi bisogna passare obbligatoriamente, ma è comunque abbastanza appigliata.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Aosta Est. Si potrebbe proseguire in effetti fino all’uscita di Aosta ovest, ma la differenza di pedaggio è esorbitante, più di 10 euro mi pare solo per l’andata…
Dall’uscita si prende quindi a sinistra in Corso Ivrea e quindi Via Roma e si continua in direzione ovest. Poco dopo aver passato Aosta si prende quindi a sinistra per Aymavilles attraversando la Dora Baltea. Da Aymavilles si continua quindi verso Cogne, dove si seguono le indicazioni per la Vicina Gimillian, dove abbiamo parcheggiato nel parcheggio basso, il primo che si tova, sulla sinistra della strada.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo per meno di 100 metri su asfalto, quindi imbocchiamo il primo viottolo a destra, che sale tra le case. Dopo due rampe di scale il sentiero segnato piega a destra, ma noi continuiamo dritti su una scorciatoia non segnata che, dopo circa 150 metri, si ricongiunge al sentiero segnato. Proseguiamo quindi in salita immettendoci su una sterrata, sterrata che dopo ottanta metri lasciamo, per imboccare un sentiero a destra (il numero

Conclusioni: Bella gita soprattutto dai laghi in poi, e, in particolare, per i panorami sugli stessi ed altri laghi, salendo dal colle alla vetta. Questo però al prezzo di una salita alla vetta che abbiamo trovato assai impegnativa, molto di più di quanto risultasse dalle relazioni, forse per via di qualche recente frana, e che avrebbe richiesto, per farla più in sicurezza, quantomeno l’utilizzo di una corda da mettere in doppia in discesa, se non di imbrago e altra attrezzatura alpinistica per assicurarsi quantomeno in discesa.
