Oggi pomeriggio puntatina al Pianarella per una bellissima superclassica, la Fivy.
Grazie alla pazienza di mahler e all'assistenza di Fabio sono arrivata in cima poggiando le mani dove le posarono per la prima volta i mitici Calcagni
Mahler sul secondo tiro ( a quanto dice il più difficile, manco il resto fosse una passeggiata )
Quarto tiro, un capolavoro se si riesce a superare un pasetto chiave (tutto è lecito, cordini, staffette e paranchi )
Ormai il difficile è alle spalle
Traverso sul quinto tiro
La via termina con un sesto tiro breve ed intenso.........ma per le note tecniche cedo la mano a mahler
Last edited by gecko on Wed Jan 20, 2010 21:39, edited 1 time in total.
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
che volete che dica, la Fivy è una via che fa parte del curriculum di ogni buon arrampiacatore finalese, Gecko devo dire che è stata brava in quanto la via non concede pause, anche dove i gradi son bassi. Devo dire che come a solito ci si trova al cospetto di una via di Calcagno, l'intelligenza pietrificata! Altre sue vie sulla parete son capolavori, dalla più restia o timida Via dell'amicizia, alla bellissima via dei Calcagni per arrivare alla più grande ( ma veramente la più grande arrampicata finalese, il resto è clichè, dai monotiri alle vie lunghe) via di Finale la Catarifrangente (e anche la variante Pantera Rosa non scherza). Avete presente la via arco dei guaitechi a Sordo, sempre di Calcagno, due tiri, ebbene a Pianarella è tutto moltiplicato e di un sacco. Grande veramnte grande Gianni Calcagno, ringrazio l'universo che è esistito per queste vie stupefacenti, e non solo a Finale ben inteso, andate a fare la sua via fatta con Machetto alla Tour de Jorasses, ebbene, oltre ad essere un capolavoro, ritroverete lo stesso stile che trovereste a Pianarella, ovvero il collegamnento di linee logiche attraverso la progressione su traversi od obliqui impressionenti, spesso su placche compatte (quello che poi fece Piola sulle sue grandissime e bellissime vie del Monte Bianco, ma usando ogni tanto uno spit, ogni 6, 10, 20 m ben inteso ne).
Last edited by mahler on Wed Jan 20, 2010 23:31, edited 2 times in total.
vorrei far notare nelle foto 2 e 3 l'allungamento del rinvio con kevlar del resinato per evitare angoli sulla corda, nota tecnica per chi ne vuol fare tesoro ( e nache del chiodo dove è Fabio detto Robocop).
mahler wrote:che volete che dica, la Fivy è una via che fa parte del curriculum di ogni buon arrampiacatore finalese, Gecko devo dire che è stata brava in quanto la via non concede pause, anche dove i gradi son bassi. )
....che bei ricordi....saranno 10 anni dall'ultima volta, la prima fu di corsa con Carlo Marescotti che si divertì a farmi abbassare la cresta sul tiro di placca di 7a.....già allora abbastanza unto, che mi diede una sonora bastonata.....
mahler wrote:Devo dire che come a solito ci si trova al cospetto di una via di Calcagno, l'intelligenza pietrificata! Altre sue vie sulla parete son capolavori, dalla più restie o timida Via dell'amicizia, alla bellissima via dei calcagni per arrivare alla più grande via di Finale la Catarifrangente (e anche la variante Pantera Rosa non scherza).
....la Pantera Rosa invece fu teatro di una clamorosa ritirata per colpa del compagno di cordata....di cui non si dice ovviamente il nome 8 ) .....sul tiro chiave di 6b+...dopo la placca su tratti spesso fragilini (da allora con un paio di prese in meno)e una lunga battaglia sul diedro strapiombante arrivai finalmente in sosta.......ma quando il mio compare arrivò subito sotto al diedro perse contatto con la parete e si ritrovò a dondolare nel vuoto. Era ormai quasi buio e l'unica soluzione fu di calare lui (e calarmi con lui) e scappare a sinistra.......bei tempi......
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
mahler wrote:che volete che dica, la Fivy è una via che fa parte del curriculum di ogni buon arrampiacatore finalese, Gecko devo dire che è stata brava in quanto la via non concede pause, anche dove i gradi son bassi. )
....che bei ricordi....saranno 10 anni dall'ultima volta, la prima fu di corsa con Carlo Marescotti che si divertì a farmi abbassare la cresta sul tiro di placca di 7a.....già allora abbastanza unto, che mi diede una sonora bastonata.....
mahler wrote:Devo dire che come a solito ci si trova al cospetto di una via di Calcagno, l'intelligenza pietrificata! Altre sue vie sulla parete son capolavori, dalla più restie o timida Via dell'amicizia, alla bellissima via dei calcagni per arrivare alla più grande via di Finale la Catarifrangente (e anche la variante Pantera Rosa non scherza).
....la Pantera Rosa invece fu teatro di una clamorosa ritirata per colpa del compagno di cordata....di cui non si dice ovviamente il nome 8 ) .....sul tiro chiave di 6b+...dopo la placca su tratti spesso fragilini (da allora con un paio di prese in meno)e una lunga battaglia sul diedro strapiombante arrivai finalmente in sosta.......ma quando il mio compare arrivò subito sotto al diedro perse contatto con la parete e si ritrovò a dondolare nel vuoto. Era ormai quasi buio e l'unica soluzione fu di calare lui (e calarmi con lui) e scappare a sinistra.......bei tempi......
grazie delle tue vicessitudini raccontate quì con emozione, anche per te Pianarella è un qualcosa, che sta al di là dell'arrampicata solo fine a se stessa ( e poi il tiro dato solo 6b+ di Pantera, la dice lunga, nel senso che .... è assai più difficile ma nella gradazione fianlese ci sta) Son felice di sentire gente come te che ha vissuto queste esperienze pianarellesi.
beh mi toccherà mettere relazione, che è la mia, per cui è da verificare. E se qulcuno fa il buon samaritano da ficcarla nel diabolico sitema di mettiimmagine metterei la foto con tracciato.
Fivy
(G. e L.. Calcagno, G. Ghiglione, S. Sismondini – 1975)
Difficoltà: 6a/b (5c/A1 o 6a/A0)
Sviluppo: 150 m
Attrezzatura: anelli resinati
Classica ed interessante via che offre una stupenda quarta lunghezza. Per il passaggio di 6a di questa quarta lunghezza, qualora lo si volesse superare in artificiale, è conveniente usare una staffa (A1 solo per il primo di cordata, un passo). La L5 e L6 si possono unire con un solo tiro di corda.
Attacco: l’attacco della via si raggiunge seguendo il sentiero d’accesso alla sommità di Bric Pianarella (segnato da due triangoli rossi) fin quando, raggiunta la base della parete e saliti ancora lungo il sentiero a sinistra per ca 20 m, diviene evidente una ripida traccia che si stacca sulla destra dal sentiero principale e che, percorrendo un breve boschetto, conduce alla base della parete.
L1: attaccare direttamente la placca verticale nei pressi di un albero e sostare su cengia alla base dell’evidente diedro (4b), oppure attaccare due metri più a destra dell’albero e salire su placca bianca verticale con uscita delicata (4c, due clessidre da attrezzare) e continuare diretti alla sosta. 10 m. S1.
L2: salire direttamente nel diedro (5a) fin sotto un piccolo strapiombo che lo interrompe. Superare lo strapiombo aggirandolo sulla sinistra (6a/b o 5c/A0) e proseguire direttamente su terreno più facile (4b) fino a raggiungere la sosta posta sulla destra di una piccola grotta(catena in clessidra) 30 m. S2 .
L3: alzarsi a destra della grotticella per poi entrare nel diedrino subito a sinistra (5b). Proseguire facilmente fino a raggiungere una cengetta alla base di due piccoli diedri (3b). Salire per quello di destra (4a), passare sotto un enorme blocco appoggiato e raggiungere un’ampia cengia. 35 m. S3.
L4: alzarsi verticalmente sopra la sosta su roccia lavorata (4b) e cominciare a traversare verso destra (5a). Proseguire due metri in verticale (6a/b o A1, un passo, anche possibile in 6a/A0 ma più difficile) e traversare qualche metro ancora a destra (5a). Salire direttamente per una ventina di metri fino a raggiungere un chiodo resinato (5b), dal quale si comincia a traversare verso sinistra fino a raggiungere uno scomodo punto di sosta sotto un grande tetto biancastro (5b, un passo 5b/c). 35 m. S4.
L5: dalla sosta traversare orizzontalmente verso sinistra (5a, delicato) sino a raggiungere una comoda terrazza. 15 m. S5 da attrezzare su clessidra nell’evidente nicchia biancastra.
L6: alzarsi a destra della nicchia per un diedrino, aggirare lo spigolo a sinistra e proseguire diritti in leggero strapiombo fino a raggiungere una comoda e vasta cengia all’interno di una grande grotta (5b). 25 m. S6. (è possibile raggiungere la S6 dalla S4 con un’unica lunghezza di corda).
Nota: è consigliabile sostituire la L3 della Fivy con la L3 della via Gibbo. Dalla S2 della Fivy traversare a destra su placca grigia (5b) per prendere la L3 di Gibbo e per essa (6a, un passo poi 5b) continuare fino al grande masso appoggiato sotto al quale si va sostare (S3 Fivy). La sostituzione di questa lunghezza con la L3 di Gibbo dà una maggiore omogeneità all’insieme, rendendo la via un bel percorso nell’ordine del grado 5 con difficoltà massima di 6a/b.
mahler wrote:
grazie delle tue vicessitudini raccontate quì con emozione, anche per te Pianarella è un qualcosa, che sta al di là dell'arrampicata solo fine a se stessa ( e poi il tiro dato solo 6b+ di Pantera, la dice lunga, nel senso che .... è assai più difficile ma nella gradazione fianlese ci sta) Son felice di sentire gente come te che ha vissuto queste esperienze pianarellesi.
Pianarella, al di là del grado, è sempre stato un meraviglioso luogo in cui più che arrampicare si compivano dei viaggi......lì ho fatto la prima doppia a filo di ragno quando non sapevo neppure cosa significasse , mi sono perso nei meandri della Grimonett prima di arrivare nei gravioni, ho capito il vero significato di traverso sulla Catarifrangente.... il Paretone non lo puoi descrivere.....devi salirlo.
p.s. cmq il diedro del 6b+ della Pantera Rosa credo che abbia fatto molte vittime anche tra chi quel grado credeva di dominarlo......più che un tiro credo sia spesso un bagno d'umiltà
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
mahler wrote:
grazie delle tue vicessitudini raccontate quì con emozione, anche per te Pianarella è un qualcosa, che sta al di là dell'arrampicata solo fine a se stessa ( e poi il tiro dato solo 6b+ di Pantera, la dice lunga, nel senso che .... è assai più difficile ma nella gradazione fianlese ci sta) Son felice di sentire gente come te che ha vissuto queste esperienze pianarellesi.
Pianarella, al di là del grado, è sempre stato un meraviglioso luogo in cui più che arrampicare si compivano dei viaggi......lì ho fatto la prima doppia a filo di ragno quando non sapevo neppure cosa significasse , mi sono perso nei meandri della Grimonett prima di arrivare nei gravioni, ho capito il vero significato di traverso sulla Catarifrangente.... il Paretone non lo puoi descrivere.....devi salirlo.
p.s. cmq il diedro del 6b+ della Pantera Rosa credo che abbia fatto molte vittime anche tra chi quel grado credeva di dominarlo......più che un tiro credo sia spesso un bagno d'umiltà
niente di più bello potevi scrivere e descrivere, poco posso aggiungere a ciò. Ci si capisce, e ... forse molti non capiranno. Comunque oggi ho fatto la 47 esima salita della Fivy, e per me è sempre un grande emozione.
...bravissimi ragazzi e bravo Mahler per la descrizione!
Dovevamo andarci insieme circa un anno fa Gecko, ricordi? Poi vista la giornata molto ventosa ci dirigemmo allo Specchio per monotiri e bitiri. Simpatica giornata!
E brava ci sei passata!
Mi sa che fra una due uscite fotografiche ci porto mia sorella!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Brava Gecko!! Anche a tutti gli altri . ... ma soprattutto a lei
mahler wrote:che volete che dica, la Fivy è una via che fa parte del curriculum di ogni buon arrampiacatore finalese, [cut]
Io l'ho fatta la prima volta (e subito tutta da primo) nel 1997!
L'anno che poi sono entrato nella scuola Alphard .... anche per questo ci sono andato! Gianni più volte mi ha raccontato di questa e di altre vie .... martello chiodi e scarponi
Quella volta .. ricordo bene ... un paio di passi li ho azzerati
Ancora complimenti Gecko!!
«They call me the breeze, I keep blowing down the road - I ain't got me nobody, .......»
Bella lì, compliments.
Io non ho mai salito la Fivy... mannaja... Ci andrò!!
Me copio e incollo subito la relasiun... Graz Mahler.
Però... scusate nè... ma siete sempre ad arrampicà... li mortacci...
Cavolo.. non ho mai fatto una via al Pianarella...
Prima o poi...
è che temo un po' la chiodatura lunga misto all'unto, misto al fatto che bisogna orientarsi bene..
ma prima o poi..
prima o poi...
La Fivy è sempre la Fivy ...
Forse globabalmente a me piace di più L'Autunno dei Mohicani (per parlare di una via tecnicamente paragonabile), però il tiro nell'erosione della Fivy è qualcosa di fantastico! E quel passaggio iniziale è sempre fonte di lotta con l'Alpe!
Beh, la Fivy l'ho salita solo una volta -- doveva essere l'84/85 o giu' di li', e francamente e' una delle piu' dure che sono riuscito a salire 'all free'. Ho un ricordo mooolto vivido del traverso fotografato da voi (penultimo tiro se ricordo bene) perche' l'amico che era salito da primo (di cui non faccio il nome perche' e' conosciuto) aveva fatto una sosta che defnire demenziale era poco.... ancora un po' l'ammazzo!
Complimenti a tutti...
gambeinspalla wrote:La Fivy è sempre la Fivy ...
Forse globabalmente a me piace di più L'Autunno dei Mohicani (per parlare di una via tecnicamente paragonabile), però il tiro nell'erosione della Fivy è qualcosa di fantastico! E quel passaggio iniziale è sempre fonte di lotta con l'Alpe!
Ciao a tutti!
Andrea
Ripescando da vecchissimi ricordi , mi sembra che la gradazione sia sì da paragonare, ma che la Fivy abbia qualcosa in più, in termini di impegno, considerato che è sicuramente più lunga. Ma magari non ricordo bene
gambeinspalla wrote:La Fivy è sempre la Fivy ...
Forse globabalmente a me piace di più L'Autunno dei Mohicani (per parlare di una via tecnicamente paragonabile), però il tiro nell'erosione della Fivy è qualcosa di fantastico! E quel passaggio iniziale è sempre fonte di lotta con l'Alpe!
Ciao a tutti!
Andrea
Ripescando da vecchissimi ricordi , mi sembra che la gradazione sia sì da paragonare, ma che la Fivy abbia qualcosa in più, in termini di impegno, considerato che è sicuramente più lunga. Ma magari non ricordo bene
I tiri sono 5 per tutte e due (l'uscita è in comune), o meglio io considero l'Autunno come si fa adesso, con il tiro finale de "L'antro vergognoso" ... Un bel 7a però ben azzerabile. E' vero che globalmente forse la Fivy è qualcosa in più, però la prima parte è un po' troppo "vegetativa", secondo me ... Oh, poi è questione di gusti, eh?
grazie ragazzi, il Pianarella mi trasmette sempre la "forza" per arrivare in cima, è stato un amore a prima vista
Allego foto con traccia (opera di mahler )
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
gambeinspalla wrote:La Fivy è sempre la Fivy ...
Forse globabalmente a me piace di più L'Autunno dei Mohicani (per parlare di una via tecnicamente paragonabile), però il tiro nell'erosione della Fivy è qualcosa di fantastico! E quel passaggio iniziale è sempre fonte di lotta con l'Alpe!
Ciao a tutti!
Andrea
Ripescando da vecchissimi ricordi , mi sembra che la gradazione sia sì da paragonare, ma che la Fivy abbia qualcosa in più, in termini di impegno, considerato che è sicuramente più lunga. Ma magari non ricordo bene
I tiri sono 5 per tutte e due (l'uscita è in comune), o meglio io considero l'Autunno come si fa adesso, con il tiro finale de "L'antro vergognoso" ... Un bel 7a però ben azzerabile. E' vero che globalmente forse la Fivy è qualcosa in più, però la prima parte è un po' troppo "vegetativa", secondo me ... Oh, poi è questione di gusti, eh?
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Ma perchè invece di farla tribolare sta povera "donna".....non gli offrite una cena sontuosa per tutto quello che le fate passare
Siete proprio dei discoli......
Titus wrote:Ma perchè invece di farla tribolare sta povera "donna".....non gli offrite una cena sontuosa per tutto quello che le fate passare
Siete proprio dei discoli......
...son timido...
“Vedo che l’uomo perfeziona tutto intorno a sé,
ma non vedo ch’egli perfezioni se stesso.”
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
...Salire direttamente per una ventina di metri fino a raggiungere un chiodo resinato (5b), dal quale si comincia a traversare...
maaaa significa che non c'è nulla per venti metri?
domanda più generale..com'è come chiodatura? (mai fatte vie al pianarella) a resinati sportiva, a resinati lunga (4-5 mt), mista resinati-chiodi-clessidre?
perchè vorrei andarla a ripetere (dai mike dai mike andiamo!!) però se essendo cmq quinto sostenuto con passi 6a-6b da proteggere o integrare sarebbe proprio fuori misura per me..
e a untume come stiamo? ruvida-appena lisciata-bidet-acquasantiera?
grazie mille in anticipo
"Don't waste your time or time will waste you", Muse (Knights of Cidonia)
...Salire direttamente per una ventina di metri fino a raggiungere un chiodo resinato (5b), dal quale si comincia a traversare...
maaaa significa che non c'è nulla per venti metri?
domanda più generale..com'è come chiodatura? (mai fatte vie al pianarella) a resinati sportiva, a resinati lunga (4-5 mt), mista resinati-chiodi-clessidre?
perchè vorrei andarla a ripetere (dai mike dai mike andiamo!!) però se essendo cmq quinto sostenuto con passi 6a-6b da proteggere o integrare sarebbe proprio fuori misura per me..
e a untume come stiamo? ruvida-appena lisciata-bidet-acquasantiera?
grazie mille in anticipo
Dalla prima e ultima foto.. direi che la chiodatura non è propriamente ascellare... ma se nei passi duri è vicina, non dico azzerabile, ma almeno che i passi duri non li devi fare a rischio volo di 6 metri... allora si può fare!!
La chiodatura in alcuni tratti è assente (vedi primo tiro ma con ausilio di cordini ci si può proteggere), i due passi tosti non sono azzerabili a meno che qualche anima pia non ci lasci un cordino penzolante
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
ma solo una cosa.. anzi due...
1 i moschettonaggi nei punti duri sono comodi o sono sulle uova?
2 i passi duri anche se non sono azzerabili hanno la protezione (mentre uno li fa) vicina (intendo con i piedi sotto o al max al livello del chiodo) .. quella messa intendo.. o è sotto i piedi?
... per me fa molta differenza... purtroppo la testa è ancora un limite...
belin ma ragazzi volete tutta la pappa pronta?! un pò di incertezza, un pò di avventura, se si sa già tutto, che gusto c'è? e soprattutto non ci si evolve
pronto marghe wrote:belin ma ragazzi volete tutta la pappa pronta?! un pò di incertezza, un pò di avventura, se si sa già tutto, che gusto c'è? e soprattutto non ci si evolve
beh... queste incertezze me le prendo in falesia... il chiodo sotto con il passo duro mi sta bene trovarmelo in falesia dove provo a migliorarmi, se vado a fare una via lunga cerco dell'altro... cerco la bellezza del posto, e l'avventura intesa come esplorare un territorio nuovo, e se mi trovo a dover tornare indietro per un passo duro protetto lungo mi girano le balle e allora mi scelgo un'altra via.
detto questo...
non dare per scontato che tutti quelli che scalano cercano incertezza, avventura e evoluzione... e tantomeno che quelli che cercano questo sono migliori.. la realtà è che ognuno cerca quello che vuole.. se incontrassi uno che sceglie di scalare solo e unicamente da secondo.. non vedo perchè dovrei giudicarlo male.
per quanto riguarda la chiodatura della Fivy occorre fare una premessa generale. Tutte le vie aperte sulla parete dalla prima, la Vaccari alla Gianni Pajer, quindi tutte quelle per così dire classiche e nate tra i primi anni '70 e i primi anni '80, sono state richiodate seguendo una logica che ad oggi potrebbe risultare discutibile. Tutti i tratti difficili, un tempo superati con uso delle staffe in A1 e A2, hanno ricevuto la richiodatura simile, ovvero con i resinati messi molto bene per l'uso delle staffe ma poco pratici nella protezione del tratto in libera, tralatro con un migliore posizionamento oltre ad una più ideale utilizzazione nella salita in libera, sarebbero stati assai molto utilizzabili nel superamento in A0. ALtra considerazione è che in molto punti della maggiorparte delle vie, i richiodatori non hanno valutato i tratti dove vi erano evidenti i punti dove prima esistevano chiodi poi fuoriusciti (es: inizio tiro dell'erosione della Grimonett, attacco muretto 5a lunghezza Calcagni, traversino finale ultima Lunghezza di Grimonett, passo finale quartultima lunghezza INPS, muro prima della S1 della Amicizia, ecc. ecc). Ad oggi troviamo tratti iperchiodati su difficoltà bassi, alternati ad altri dove si allungano in maniera illogica. In più molti tratti superati all'epoca in A0 ma classificati V o V+ (il termine A0 venne introdotto dopo la fine degli anni 70), e quindi con diversi chiodi messi più vicini (nono come nei tratti dove venivano usate le staffe, quindi con in chiodi più lontani), oggi li ritroviamo superchiodati magari su fdifficoltà di 5b o 5c. Per queste ragioni su alcune vie troveremo punti di 6a o 6b o 6c come per Catarifrangente, chiodati molto più lunghi che tratti dati di 5b o 5c, magari sulla stessa via. Discorso a parte invece è da fare per la Gianni Pajer, i quanto durante la prima salita, erano stati usati un numero di chiodi essenziali con molti tratti protetti con nut e friends (all'epoca Nico usò solo nut e clessidre). Per questo motivo sulla via vi sono su tutti i tiri tratti chiodati molto esposti come sulla seconda lunghezza (usare friends in fessura a destra) o sulla placca della penultima sosta (usare friends nella fessura in placca a sinistra). Sulla Fivy abbiamo:
L1: nessuna protezione ma due clessidre da attrezzate sulla variante d'attacco a destra.
Sosta su catena.
L2: primo diedro di 5a-5b con due resinati poi il passo difficile sul 6a/b superabile o in A0/A1 con staffe o con tenute in A0 ma con passi obbligatori in 5c.
Dopo tratto un po"vegetale" con due clessidre attrezzate con cordoni e nessun resinato (alberello 5 m prima della sosta e clessidra due metri sopra a destra). Sosta su catena.
L3: passo iniziale protetto prima co cordino vecchiotto in clessidra ma subito dopo da buon resinato ben posizionato (passo 5b), poi niente ma alberelli vari fino al caminetto dove troviamo il secondo resinato del tiro. Salire inl caminetto dritti e poi a destra e andare in sosta. Sosta su catena sotto masso gigantesco. Ottimo posto per penicchella e merenda.
L4: clessidra volendo da attrezzare due m sopra la sosta, poi traverso a destra e clessidra già attrezzata con cordone blu, poi sempre a destra e resinato. Quì c'è il vero passo chiave della via fattibile o in 6a o con l'uso "abile di equilibrio" con una staffa, pèraticamente quasi impossibile in A0. Alla fine del passaggio, dopo il secondo resinato vi consiglio di attrezzare con un cordone lungo una bella clessidra messa al di sopra in modo da evitare un bruttissimo pendolo in caso di caduta del secondo di cordata e per ppoterlo eventualmente aiutarlo un po tirandogli la corda dritta su egli. Comunque proseguendo, si va a destra al terzo resinato sul quale dovrete allungare ben bene il rinvio sennò venti m sopra la corda non vi filerà più. Segue dopo (dopo il terzo resinato) uno di quei tratti sul 5a 5b con 4 resinati i 6/7 m, iper chiodato segue tratto senza manco un resinato (una clessidra in nicchia marrone da attrezzare e una seconda già con cordone azzurro vecchioto e poi vecchio chiodo giallo resinato in cima). Dal chiodo giallo traverso a sinitra e ancora tre resinati prima della sosta con gli ultimi due lontani fra loro ma su difficoltà non superiori al 5a. Sosta ottima su tre sesinati.
L5 traverso a sinistra con un primo resinato messi qualche anno fa da Voena, poi vecchio chiodo dove allungare la protezione. Ancora traverso senza nessuna protezione fino quasi al suo fine dove troviamo un vecchio chiodo americano nel quale dovrete mettere un kevlar per poterlo rinviare. Poi sosta su clessidra bella grande.
L6: diedrino sprotetto fino ad un terrazzino (quì volendo c'è una clessidra a tre fori piccola), poi traversare a sinistra (vecchio chiodo vicino a resinato), e superato lo spigoletto strapiombante 3/4 m sprotetti ma ben manigliati fini a grandi buchi e secondo resinato del tiro. Brevissimo muretto strapiombante (eventuale e evidente clessidra da attrezzare in alto) e ristabilimento sulla terrazza di fine via (sosta su grande albero nella caverna).