Sarebbe stato bello avere in regalo una maglietta del Challenge..........Magari il prox anno

Ciao.
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
Teomat proprio non lo so, è evidente che CI HA il fisico... Io semplicemente me la prendo con calma! Scherzi a parte, una mezza maratona, corsa al limite delle mie possibilità, mi lascia sì il segno, non come dolori precisi ma come fiacca generale per il giorno successivo; una corsa molto molto lunga, ma presa con la dovuta calma ed a regime di battiti cardiaci molto basso (li misuro a sensazione, non uso il cardio) non lascia tracce o quasi. Per il senso di "inchiodamento" delle gambe, la bici poi è un toccasana; un'uscita tranquilla, anche con un po' di salita, il giorno immediatamente successivo alla faticaccia a piedi, toglie gran parte del fastidio. Tutto quel che mi resta, di una corsa come quella di oggi, per i giorni successivi... E' una fame abominevole, roba che mangerei persino le gambe del tavolo!antani wrote:Era la prima volta che correvo due ultra così ravvicinate, ma direi che è andata bene, anche se ora le gambe fanno parecchio male. Ma come fanno gli stakanovisti alla Teomat e alla Giancarla?
altro che il Conte Ugolino....Giancarla wrote:. Tutto quel che mi resta, di una corsa come quella di oggi, per i giorni successivi... E' una fame abominevole, roba che mangerei persino le gambe del tavolo!
Lo riporto quà perchè trovo questo intervento molto interessante ma abbastanza circostanziato (panorama ligure-piemontese) e con un particolare riferimento a questi due trail: rensen e 3C........sempre dal mio punto di vista mi è piaciuto molto l'intervento di DIGIAE...(che non conosco)... rileggetelo... c'è tutta la fatica di cosa voglia dire fare, disfar, azzuffarsi per organizzare un TRAIL...
io non l'ho mai fatto... ma ne ho fatte di corse... (in sordina naturalmente) e continuo a percepire tutta la fragilità di questa macchina organizzativa basata solo sulla passione personale...
noi ci facciamo tutti i complimenti... e tutto va sempre molto bene... anzi a gonfie vele... eppure ai nastri di partenza siamo sempre in 100-150 persone...
eppure dalla mia prima maratona nel 1992 a Firenze il movimento organizzativo e mediatico del sistema maratona è cresciuto e non poco... anche nei dettagli... come Roma, Venezia, ma anche piccole realtà come Carpi, Padova, Salsomaggiore, Voghera....
dalla Val Marenca organizzata da L. Trincheri a sue spese il movimento ligure piemontese del Trail lo trovo fermo e immobile...
faccio un esempio... partendo proprio dalla Val Marenca... percorso splendido... circuito durissimo, atleti di livello... ristori e gestione della corsa validi... stop... tutto finito per mancanza di fondi e di un comitato organizzatore che si spartisse i compiti...
Porte di Pietra... circuito bellissimo nella prima parte, abbandonato a se stesso nella seconda, nonostante il grande impegno dei ragazzi Orsi nella completa indifferenza della popolazione.
U Rensen organizzato da un appassionato che si è fatto uno e trino, circuito bellissimo e selettivo, in completa autonomia... troppo pochi i ristori e abbandonato dai media e dagli sponsor, anche qui completamente avulso dal contesto cittadino... era Sabato ad Arenzano e la gente c'era eccome...
3 comuni.... io non so chi l'ha pensata, ma l'idea del Challenge ha tolto in parte le castagne dal fuco da una cattiva gestione del calendario.... (basta accordarsi e le date si trovano).. anche se poi alla sera ho pensato bene poi a cos'era sto Challenge... mistero!
Però qui ho avuto la prima impressione di un salto di qualità nella gestione organizzativa del percorso. Ristori efficienti, personale nei punti critici, segnavia e cartelli zonali veramente intelligenti e probabilmente capaci di rendere più veloci le ricerche in caso di necessità.
Non mi è piaciuto il percorso, ma è un fatto soggettivo, io sono per gli scenari, il bosco m'incupisce. Tutto troppo coperto e con poco dislivello... (ora apriti cielo, chissà i puristi e gli ottimisti come m'insulteranno).
Altro problema... ad esempio ho trovato molta coerenza nel percorso della maratona del Ventasso.... una prova di 42 km di trail a tutti gli effetti, adatta al territorio, anche a costo di mpassare ue volte dallo stesso percorso se ciò facilità i rifornimenti e i controlli. Là dove non c'è la necessità di fare km e dislivelli perchè il senso del percorso non lo richiede non bisogna farli, l'occhio vuole la sua parte ed il palato anche...
Mi resta il dubbio che questo bel giochetto abbia vita breve se non nasce uno spirito organizzativo critico, se qualche cosa non viene rivista e corretta, se non si rompono alcuni tabù, se non ci si sforza di cercare visibilità mediatica... penso al percorso riveduto e corretto di U rensen e 3 comuni messi insieme... un'ottantina di kilometri di dislivello, scenari montani,boschi e mare.... spettacolo... e l'organizzazione fusa insieme...
io sono uno dei tanti appassionati che continuerà ad esserci per il piacere di correre nella natura ma non trovo ragionevole che altri si sbattano per organizzarsi delle gare per la gloria e per caricarsi addosso "casini..."
questo io penso in buona fede..
mi è venuto in mente un'altro esempio...
il Sassello... come fa un Comune a non accettare di far passare una gara podistica nel centro del paese, ma bensì di fianco al proprio cimitero...
forse che alla comunità non fregava nulla di averla come evento di cui essere orgogliosi oppure il motivo è un'altro?
resta il fatto che nel tessuto sociale ligure... questi eventi sono una seccatura non un'opportunità anche mediatica e turistica...
e allora come fare a renderli appetibili...
così, tanto per provare a continuare a giocare...
mah! onestamente ho svariati dubbi.granpasso wrote:Lo riporto quà perchè trovo questo intervento molto interessante ma abbastanza circostanziato (panorama ligure-piemontese) e con un particolare riferimento a questi due trail: rensen e 3C........sempre dal mio punto di vista mi è piaciuto molto l'intervento di DIGIAE...(che non conosco)... rileggetelo... c'è tutta la fatica di cosa voglia dire fare, disfar, azzuffarsi per organizzare un TRAIL...
io non l'ho mai fatto... ma ne ho fatte di corse... (in sordina naturalmente) e continuo a percepire tutta la fragilità di questa macchina organizzativa basata solo sulla passione personale...
noi ci facciamo tutti i complimenti... e tutto va sempre molto bene... anzi a gonfie vele... eppure ai nastri di partenza siamo sempre in 100-150 persone...
eppure dalla mia prima maratona nel 1992 a Firenze il movimento organizzativo e mediatico del sistema maratona è cresciuto e non poco... anche nei dettagli... come Roma, Venezia, ma anche piccole realtà come Carpi, Padova, Salsomaggiore, Voghera....
dalla Val Marenca organizzata da L. Trincheri a sue spese il movimento ligure piemontese del Trail lo trovo fermo e immobile...
faccio un esempio... partendo proprio dalla Val Marenca... percorso splendido... circuito durissimo, atleti di livello... ristori e gestione della corsa validi... stop... tutto finito per mancanza di fondi e di un comitato organizzatore che si spartisse i compiti...
Porte di Pietra... circuito bellissimo nella prima parte, abbandonato a se stesso nella seconda, nonostante il grande impegno dei ragazzi Orsi nella completa indifferenza della popolazione.
U Rensen organizzato da un appassionato che si è fatto uno e trino, circuito bellissimo e selettivo, in completa autonomia... troppo pochi i ristori e abbandonato dai media e dagli sponsor, anche qui completamente avulso dal contesto cittadino... era Sabato ad Arenzano e la gente c'era eccome...
3 comuni.... io non so chi l'ha pensata, ma l'idea del Challenge ha tolto in parte le castagne dal fuco da una cattiva gestione del calendario.... (basta accordarsi e le date si trovano).. anche se poi alla sera ho pensato bene poi a cos'era sto Challenge... mistero!
Però qui ho avuto la prima impressione di un salto di qualità nella gestione organizzativa del percorso. Ristori efficienti, personale nei punti critici, segnavia e cartelli zonali veramente intelligenti e probabilmente capaci di rendere più veloci le ricerche in caso di necessità.
Non mi è piaciuto il percorso, ma è un fatto soggettivo, io sono per gli scenari, il bosco m'incupisce. Tutto troppo coperto e con poco dislivello... (ora apriti cielo, chissà i puristi e gli ottimisti come m'insulteranno).
Altro problema... ad esempio ho trovato molta coerenza nel percorso della maratona del Ventasso.... una prova di 42 km di trail a tutti gli effetti, adatta al territorio, anche a costo di mpassare ue volte dallo stesso percorso se ciò facilità i rifornimenti e i controlli. Là dove non c'è la necessità di fare km e dislivelli perchè il senso del percorso non lo richiede non bisogna farli, l'occhio vuole la sua parte ed il palato anche...
Mi resta il dubbio che questo bel giochetto abbia vita breve se non nasce uno spirito organizzativo critico, se qualche cosa non viene rivista e corretta, se non si rompono alcuni tabù, se non ci si sforza di cercare visibilità mediatica... penso al percorso riveduto e corretto di U rensen e 3 comuni messi insieme... un'ottantina di kilometri di dislivello, scenari montani,boschi e mare.... spettacolo... e l'organizzazione fusa insieme...
io sono uno dei tanti appassionati che continuerà ad esserci per il piacere di correre nella natura ma non trovo ragionevole che altri si sbattano per organizzarsi delle gare per la gloria e per caricarsi addosso "casini..."
questo io penso in buona fede..
mi è venuto in mente un'altro esempio...
il Sassello... come fa un Comune a non accettare di far passare una gara podistica nel centro del paese, ma bensì di fianco al proprio cimitero...
forse che alla comunità non fregava nulla di averla come evento di cui essere orgogliosi oppure il motivo è un'altro?
resta il fatto che nel tessuto sociale ligure... questi eventi sono una seccatura non un'opportunità anche mediatica e turistica...
e allora come fare a renderli appetibili...
così, tanto per provare a continuare a giocare...
Ed è questo uno dei punti ...........granpasso wrote:Forse troppo "estremo" per il podista classico e forse troppo "sportivo" per il tipico escursionista.
Già ma forse è il punto sul quale si riesce ad agire di meno........Conte Ugolino wrote:Ed è questo uno dei punti ...........granpasso wrote:Forse troppo "estremo" per il podista classico e forse troppo "sportivo" per il tipico escursionista.
Delle osservazioni di Cantal, che tutto sommato condivido in toto, questa è senz'altro per me la più azzeccata! Che mazzo che si è fatto, l'"uno e trino", e con una fonte inesauribile di coraggio e caparbietà!granpasso wrote: U Rensen organizzato da un appassionato che si è fatto uno e trino, circuito bellissimo e selettivo, in completa autonomia... troppo pochi i ristori e abbandonato dai media e dagli sponsor, anche qui completamente avulso dal contesto cittadino... era Sabato ad Arenzano e la gente c'era eccome... (Cantal01)
'sta storia dell'orrore per il denaro, poi, mi fa sempre un po' ridere... Per quanto riguarda me, personalmente, di cosa ci sia in premio, se un mazzo di fiori, un assegno o una Limousine con autista, proprio non me ne può fregar di meno, tanto io a premio non arrivo; però, se l'obiettivo è quello di far crescere il numero di iscritti, penso che i premi in denaro o comunque in oggetti di valore siano indispensabili (ripeto, se quello è l'obiettivo).mauri1965 wrote: Quindi si tratta di scelte, se si vuole per codice etico non premiare con premi in denaro i partecipanti, ci stà, ma si limita comunque la partecipazione.
La penso esattamente come te...Giancarla wrote:'sta storia dell'orrore per il denaro, poi, mi fa sempre un po' ridere... Per quanto riguarda me, personalmente, di cosa ci sia in premio, se un mazzo di fiori, un assegno o una Limousine con autista, proprio non me ne può fregar di meno, tanto io a premio non arrivo; però, se l'obiettivo è quello di far crescere il numero di iscritti, penso che i premi in denaro o comunque in oggetti di valore siano indispensabili (ripeto, se quello è l'obiettivo).mauri1965 wrote: Quindi si tratta di scelte, se si vuole per codice etico non premiare con premi in denaro i partecipanti, ci stà, ma si limita comunque la partecipazione.
Ovvio, per lui è diventato in pratica un secondo lavoro. E non capisco davvero perché questo atteggiamento debba essere criticabile. Ovvio che, a certi livelli, non è più la sola passione a muoverti, non è solo lo spirito di amicizia, il divertimento della gara, l'ambiente in cui vai a correre, quel che conta. Che male c'è a guadagnarci? Ovvio, poi se la scelta di non dare premi in denaro è motivata dal fatto che si tratta di un evento che proprio non può permettersi un montepremi del genere, pace, ci mancherebbe altro; se la scelta ha un presunto motivo "etico", beh, lì lo capisco già molto meno. Per quanto mi riguarda, partecipo senza alcun problema a gare con e gare senza premi in denaro... E comunque non porto mai a casa un euro!!!mauri1965 wrote: O forse semplicemente trattandosi di una persona che corre tutti i giorni dell'anno, 2 volte al giorno (per scelta lavora pure in proprio), considera il premio, il giusto stimolo e riconoscimento ai sacrifici che si sottopone per rimanere ai vertici.
Mah, intanto di sicuro le prestazioni "sensazionali" aumentano l'interesse degli sponsor, magari non solo verso il singolo atleta ma anche verso la competizione in sé, cosa che non credo possa fare schifo a chi organizza. Non credo che l'UTMB avrebbe raggiunto le dimensioni che ha senza il supporto degli sponsor, e però, nel contempo, non credo che i marchi si interesserebbero ad una gara che i primi concludono in tempi tutto sommato "umani" tipo 30-35 ore... Uno che la finisce in 22 ore o meno fa molta più immagine! Poi boh, queste sono elucubrazioni mie, magari son caxxate, del resto a Economia odiavo tutto ciò che avesse a che fare con il marketing...mauri1965 wrote: Rimane da capire se la presenza di forti atleti può portare un valore aggiunto oppure no, se può avere un effetto trainante verso la massa ed aumentare la visibilità del mondo del trail.
Uhm, però secondo me sarebbe un peccato... Sono due trail troppo diversi e troppo particolari, uno con solo salita e discesa dure (mon amour), l'altro molto più scorrevole, per chi sa (s)correre (non io che come tipo di percorso lo odio abbastanza, ma che paesaggi!). E poi - ma qui parlo assolutamente per immaginazione, vado a naso in base a quel che sento - il papà del Rensen è troppo innamorato della sua creatura per permettere che il Rensen venga "snaturato" così. Poi, sarà che io mi affeziono alle cose, ai percorsi, e li vorrei sempre uguali ugualissimi di anno in anno, Rensen da una parte, Tre Comuni dall'altra, così come per qualsiasi altro trail!granpasso wrote: Direi invece per il futuro di puntare più sulla qualità che sulla quantità.............
E se si creasse un unico grande trail da 80/90 km........nel Beigua ??????
Basterebbe unire le forze..............
E' verocantal01 wrote:![]()
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per il Conte .... naturalmente PORTOFINO non è un trail e chi è un trailer sa di cosa parlo... il suo successo è ancora più cosa grave per il nostro movimento perchè evidenzia una assoluta voglia di natura da parte di una gran massa di TAPASCIONI contro un'offerta di gare non ancora all'altezza della situazione. Lì ci si gioca solo il nome e il luogo, sulla coerenza del percorso poi avrei dei dubbi...
basta solo pensare alla mezza di Santa Margherita...
Boh, a me non pare... La data è pur sempre il 15 novembre; cosa si vuol pretendere? Per le distanze lunghe fa già freschino; non so quanti abbiano voglia di partire alle quattro del mattino e macinare ottanta km su sentiero con simili temperature. Io credo di essere già abbastanza fachiro... Ma per me la risposta sarebbe no! Casto e Portifino, per quanto mi riguarda, chiudono la stagione dei sentieri fino al ritorno delle temperature adatte all'esistenza umana sulla Terra; una distanza tranquilla e fattibile come Portofino va benissimo!advolans wrote:
E' vero![]()
Portofino non è vero e proprio trail
Troppo veloce troppo corto, troppo commerciale, poco dislivello, poco tecnico,
Dipende... Vuol dire più salita e meno tratti corribili, oppure meno salita e più tratti corribili? Se è la prima che ho detto, piace. Se è la seconda, NON piace!andrea stanco wrote:Sondaggio: se il 3c mantenesse i i tratti partenza/Beigua e Giovo/arrivo, abbandonando il versante padano per il crinale tra Beigua e Faiallo (da percorrere su tracciati differenti andata e ritorno). Piace?
Allora MI PIACE!!!!!!!!!!!!!andrea stanco wrote:Vuol dire meno tratti corribili e sentieri più "severi". Lo spartiacque è quello sopra ad Arenzano per intenderci.
dipende dallo scenario che si presenterà, quindi intendi dire:andrea stanco wrote:Sondaggio: se il 3c mantenesse i i tratti partenza/Beigua e Giovo/arrivo, abbandonando il versante padano per il crinale tra Beigua e Faiallo (da percorrere su tracciati differenti andata e ritorno). Piace?
Furbetto ti abbiamo sgamatocantal01 wrote: poi per il President...
poi se lo si facesse girare anche per un'altro paio di rebighi, come semaforo vecchio, punta Chiappa e Portofino vetta allora si trasformerebbe in un Trail... con dislivello e tempi oltre le 5 ore.. solo allora incomincerebbe a diventare il mio giochino...
ma tutto è sempre e inquivocabilmente soggettivo...
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