alessandra wrote:ciao a tutti,
avete fatto tutti degli interventi interessanti e spunto per molte riflessioni.
vorrei parlare anch'io di questo argomento, affrontandolo sotto due aspetti: corridore (si fa per dire) ed organizzatore (in questo sono un po' più ferrata).
1- da corridore: io sono la classica non competitiva che ama partecipare a queste corse per il piacere della sfida personale, del vedere posti belli e soprattutto per la gioia di aver percorso sentieri che magari non avrei mai afforntato. faccio un esempio semplice: vivo a courmayeur da ormai 27 anni e frequento courmayeur da più di 40 (fate voi i calcoli di quanti anni ho!). in tutti questi anni non ho mai avuto l'occasione di fare il giro del monte bianco, anche se a due passi da casa. quando è nato l'UTMB ho visto la mia occasione. mi sono allenata (neanche troppo) ed ho portato a termine la CCC. obbiettivo raggiunto! quindi da corridore, dico sinceramente che di una federazione non me ne pò fregar di meno, anzi temo che possa impedirmi di vivere un'avventura come quella che ho vissuto perchè non posseggo i requisiti giusti.
2- da organizzatore: i problemi sono molti da risolvere. primo fra tutti è necessario creare una "regola" (brutta parola) che possa dare delle indicazioni certe per tutti: per essere trail devi essere così... in fin dei conti è ciò che si è cercato di fare nel 2008 al primo incontro tra organizzatori. secondo problema: bisogna provare a creare un calendario. stanno nascendo veramente tante gare ed è necessario dare a tutte la possibilità di aver iscritti, se no che senso ha? terzo: responsabilità....qui si apre un capitolo veramente vasto e difficile da affrontare. sta di fatto che tutti coloro che mettono a disposizione il proprio tempo per organizzare una corsa, si assumono in prima persona la responsabilità dell'incolumità delle persone che partecipano (in qualsiasi veste).
gli organizzatori francesi si stanno muovendo già da tempo insieme alla federazione francese di atletica che ha riconosciuto il trail tra le sue discipline, mantenendone le caratteristiche proprie.
in italia non troviamo una federazione in grado di rappresentarci (atleti e organizzatori), quindi dovremmo fondarne una nuova, ma il coni non permette la nascita di una nuova federazione se ne esiste un'altra che abbia più o meno attinenza con questa. quindi?
a voi le riflessioni....
ciao
ale
Grazie Alessandra per il tuo intervento... le tue osservazioni, per me sono abbastanza logiche, tipo il punto 1, che come concorrente, anche se pagante, si trova la pappa fatta segue la balise e buona notte al secchio, tanto sono buon conoscitore di me stesso, e so che prova posso affrontare, e che distanza posso reggere sia fisicamente che psicologicamente che attrezzatura portami, che scarpe usare ect ect
La musica cambia quando organizzi (punto2)

La mia breve "carriera" da organizzatore mi ha fatto riflettere molto... hai veramente molte responsabilità, che spesso vengono prese troppo con superficialità nel segno "dello spirito trail". Mi spiego meglio a S. croce tanto per intenderci, le condizioni meteo hanno messo a dura prova i miei fragili nervi che hanno aspettato l'ultimo arrivato come una benedizione dal cielo. Le discese erano molto insidiose, per via della pioggia e non perchè fossero tecniche. Li si è dovuto addottare un sistema di assistenza importante, perchè tale dev'essere.
Credo che al magistrato quando sei alla sbarra per rispondere delle responsabilità di X incidente, poco importa dello spirito trail, tu come organizzatore devi garantire sicurezza ed assistenza su tutto il percoso, e poco importa l'obligatorietà dell'equippagiamento, quando non hai volontari sul percorso.
Tutto questo e per dirti che certe accortezze devono rientrare in una sorta di decalogo o regolamento, meglio una Federazione
Lo so questa parola spaventa molti... come se ciò fosse uno spettro da sconfiggere una voragine da cui solo il presidente di tale federazione può trarre immani guadagni e sponsorizzazioni
Però non disperiamo dei timidi segnali stanno arrivando... sono convinto che con il buon senso di tutti noi appassionati e frequentatori di sentieri, Federazioni come la FIE, con esperienza pluriennale in materia, si possa arrivare ad un compromesso o meglio modello da prendere di esempio Grazie
