CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Riporto qualche pensiero e la descrizione 'tecnica' già condivisa con amici via mail.
Sono felice di aver tagliato il traguardo, ma non prendetemi per pazzo se scrivo che l'ho fatto con l'amaro in bocca. Sono arrivato a Champex con un buon tesoretto. La media oraria mi avrebbe permesso perdere un po' di tempo e stare sotto le 20 ore. Invece qualcosa non è andato. ...azz!
Predico bene e razzolo male sull'alimentazione. Ho mangiato poco. Sino alla Tete de la Tronche, 3 gel. Quindi ok. Al Bertone solo cocacola. Al Bonatti il recovery drink. Il primo pezzo della salita al Ferret l'ho sentito durissimo. Quando ha spianato mi sono femato per un gel, ma ingurgitato a fatica. Ero già oltre. Sulla salita mi sono fermato due volte. La successiva discesa benino, anzi: quasi bene. La media oltre i 7 sino a La Foluy. Li, un pezzo di pane e cocacola. Ho comunque sempre corso. Ma mi sentivo vuoto.
Il bosco prima di Champex duro oltremodo, ma sono arrivato al ristoro con una media di 5,4. Nuovo recovery e due pezzetti di torta, ma con il senno di poi, ero già andato. Camminata lungo il lago e poi piccola salita sull'asfalto. Discesa nello sterrato verso la Bovine di corsa. Salita dura, ma non l'ho patita più di tanto. Molti mi superavano, ma ero confortato da vedere alle mie spalle centinaia di frontali. Discesa su Trient in recupero, ma anche li appena fermato ho avuto un po' di down. Un pastina e non ricordo cosa altro.
Partenza verso Catogne agevole, poi subito il muro. Camminata lenta, così come la discesa verso Vallorcine. Un indicatore al quale non avevo dato perso: due volte mi sono inciampato. Fermatomi a Vallorcine il buio completo: ho sudato freddo e ho avuto un abbassamento di pressione. Li per li mi sono preoccupato-spaventato, ma il tempo di pensarci era passato. Ho fatto la cosa che (non) dovevo, farmi controllare pressione e zuccheri nel sangue: tutto ok. Ho preferito quindi aspettare il buon Pino e mangiare: tre pastine, due bicchieri di té con 3 zollette l'uno, 3 pezzi di torta. Ho ripreso quindi la camminata discretamente, ma come sapete, quando scoppi, il recupero è difficile. L'ultima salita verticale è andata comunque benino. Dalla Flegere sino a Chamonix sono stati 9 km di corsa dove ho recuperato anche una ventina di posizioni.
Le gambe sono state provate, normalmente, per un paio di giorni, poi recupero lampo. Ieri massaggio e oggi già la voglia di fare una sgambata. Alla fine ho corso con le Asiscs FujiTrabuco e un paio di calze Drymax, mai cambiate: eccellenti. Piccolo problema all'alluce dx: mi sono tagliato male le unghie e ho lasciato un angolo piuttosto esteso che con i piedi gonfi si è un po' sentito e l'unghia è mezza nera.
Ho avuto anche qualche dolore alla parete addominale all'inizio: devo lavorarci non poco. Un paio di fitte non forti al fegato: quale potrebbe essere stata la causa? Zaino Salomon tra sufficiente e discreto, ma dopo aver indossato l'Ultimate Direction, lo venderò: un altro mondo. (E' lo SKIN PRO 10+3, chi interessato mi scriva in pvt, e scusatemi se non ho usato la sezione dedicata, lo farò).
Dai, via con i nuovi obiettivi.
Sono felice di aver tagliato il traguardo, ma non prendetemi per pazzo se scrivo che l'ho fatto con l'amaro in bocca. Sono arrivato a Champex con un buon tesoretto. La media oraria mi avrebbe permesso perdere un po' di tempo e stare sotto le 20 ore. Invece qualcosa non è andato. ...azz!
Predico bene e razzolo male sull'alimentazione. Ho mangiato poco. Sino alla Tete de la Tronche, 3 gel. Quindi ok. Al Bertone solo cocacola. Al Bonatti il recovery drink. Il primo pezzo della salita al Ferret l'ho sentito durissimo. Quando ha spianato mi sono femato per un gel, ma ingurgitato a fatica. Ero già oltre. Sulla salita mi sono fermato due volte. La successiva discesa benino, anzi: quasi bene. La media oltre i 7 sino a La Foluy. Li, un pezzo di pane e cocacola. Ho comunque sempre corso. Ma mi sentivo vuoto.
Il bosco prima di Champex duro oltremodo, ma sono arrivato al ristoro con una media di 5,4. Nuovo recovery e due pezzetti di torta, ma con il senno di poi, ero già andato. Camminata lungo il lago e poi piccola salita sull'asfalto. Discesa nello sterrato verso la Bovine di corsa. Salita dura, ma non l'ho patita più di tanto. Molti mi superavano, ma ero confortato da vedere alle mie spalle centinaia di frontali. Discesa su Trient in recupero, ma anche li appena fermato ho avuto un po' di down. Un pastina e non ricordo cosa altro.
Partenza verso Catogne agevole, poi subito il muro. Camminata lenta, così come la discesa verso Vallorcine. Un indicatore al quale non avevo dato perso: due volte mi sono inciampato. Fermatomi a Vallorcine il buio completo: ho sudato freddo e ho avuto un abbassamento di pressione. Li per li mi sono preoccupato-spaventato, ma il tempo di pensarci era passato. Ho fatto la cosa che (non) dovevo, farmi controllare pressione e zuccheri nel sangue: tutto ok. Ho preferito quindi aspettare il buon Pino e mangiare: tre pastine, due bicchieri di té con 3 zollette l'uno, 3 pezzi di torta. Ho ripreso quindi la camminata discretamente, ma come sapete, quando scoppi, il recupero è difficile. L'ultima salita verticale è andata comunque benino. Dalla Flegere sino a Chamonix sono stati 9 km di corsa dove ho recuperato anche una ventina di posizioni.
Le gambe sono state provate, normalmente, per un paio di giorni, poi recupero lampo. Ieri massaggio e oggi già la voglia di fare una sgambata. Alla fine ho corso con le Asiscs FujiTrabuco e un paio di calze Drymax, mai cambiate: eccellenti. Piccolo problema all'alluce dx: mi sono tagliato male le unghie e ho lasciato un angolo piuttosto esteso che con i piedi gonfi si è un po' sentito e l'unghia è mezza nera.
Ho avuto anche qualche dolore alla parete addominale all'inizio: devo lavorarci non poco. Un paio di fitte non forti al fegato: quale potrebbe essere stata la causa? Zaino Salomon tra sufficiente e discreto, ma dopo aver indossato l'Ultimate Direction, lo venderò: un altro mondo. (E' lo SKIN PRO 10+3, chi interessato mi scriva in pvt, e scusatemi se non ho usato la sezione dedicata, lo farò).
Dai, via con i nuovi obiettivi.
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Bodyboarder wrote:Riporto qualche pensiero e la descrizione 'tecnica' già condivisa con amici via mail.
Sono felice di aver tagliato il traguardo, ma non prendetemi per pazzo se scrivo che l'ho fatto con l'amaro in bocca. Sono arrivato a Champex con un buon tesoretto. La media oraria mi avrebbe permesso perdere un po' di tempo e stare sotto le 20 ore. Invece qualcosa non è andato. ...azz!
Predico bene e razzolo male sull'alimentazione. Ho mangiato poco. Sino alla Tete de la Tronche, 3 gel. Quindi ok. Al Bertone solo cocacola. Al Bonatti il recovery drink. Il primo pezzo della salita al Ferret l'ho sentito durissimo. Quando ha spianato mi sono femato per un gel, ma ingurgitato a fatica. Ero già oltre. Sulla salita mi sono fermato due volte. La successiva discesa benino, anzi: quasi bene. La media oltre i 7 sino a La Foluy. Li, un pezzo di pane e cocacola. Ho comunque sempre corso. Ma mi sentivo vuoto.
Il bosco prima di Champex duro oltremodo, ma sono arrivato al ristoro con una media di 5,4. Nuovo recovery e due pezzetti di torta, ma con il senno di poi, ero già andato. Camminata lungo il lago e poi piccola salita sull'asfalto. Discesa nello sterrato verso la Bovine di corsa. Salita dura, ma non l'ho patita più di tanto. Molti mi superavano, ma ero confortato da vedere alle mie spalle centinaia di frontali. Discesa su Trient in recupero, ma anche li appena fermato ho avuto un po' di down. Un pastina e non ricordo cosa altro.
Partenza verso Catogne agevole, poi subito il muro. Camminata lenta, così come la discesa verso Vallorcine. Un indicatore al quale non avevo dato perso: due volte mi sono inciampato. Fermatomi a Vallorcine il buio completo: ho sudato freddo e ho avuto un abbassamento di pressione. Li per li mi sono preoccupato-spaventato, ma il tempo di pensarci era passato. Ho fatto la cosa che (non) dovevo, farmi controllare pressione e zuccheri nel sangue: tutto ok. Ho preferito quindi aspettare il buon Pino e mangiare: tre pastine, due bicchieri di té con 3 zollette l'uno, 3 pezzi di torta. Ho ripreso quindi la camminata discretamente, ma come sapete, quando scoppi, il recupero è difficile. L'ultima salita verticale è andata comunque benino. Dalla Flegere sino a Chamonix sono stati 9 km di corsa dove ho recuperato anche una ventina di posizioni.
Le gambe sono state provate, normalmente, per un paio di giorni, poi recupero lampo. Ieri massaggio e oggi già la voglia di fare una sgambata. Alla fine ho corso con le Asiscs FujiTrabuco e un paio di calze Drymax, mai cambiate: eccellenti. Piccolo problema all'alluce dx: mi sono tagliato male le unghie e ho lasciato un angolo piuttosto esteso che con i piedi gonfi si è un po' sentito e l'unghia è mezza nera.
Ho avuto anche qualche dolore alla parete addominale all'inizio: devo lavorarci non poco. Un paio di fitte non forti al fegato: quale potrebbe essere stata la causa? Zaino Salomon tra sufficiente e discreto, ma dopo aver indossato l'Ultimate Direction, lo venderò: un altro mondo. (E' lo SKIN PRO 10+3, chi interessato mi scriva in pvt, e scusatemi se non ho usato la sezione dedicata, lo farò).
Dai, via con i nuovi obiettivi.
Bel racconto, bravo !

Non credo tu possa realmente recriminare.
Il solo fatto di essere alla prima > 100 km comporta che si debba fare esperienza.
E il solo fatto di applicarsi ad una cosa del genere è straordinario.
Al posto tuo mi godrei l'impresa !
Sono lieto di sentire che le tue Asics sono state ai piedi e non, invece, gettate nel fiume (come autorevolissimo partecipante a questo forum aveva ipotizzato), perché aderisco permanentemente alla campagna "non getto i miei rifiuti".
Del resto cambiare scarpe il giorno prima di una gara così lunga avrebbe potuto dare problemi, fisici e (al primo doloretto) psicologici.
Ci fatesti una seconda puntata del racconto sul "controno" ?
Intendo dire accoglienza, organizzazione, clima generale tra i partecipanti, aneddoti, ecc.
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Grazie per aver condiviso......Bodyboarder wrote:Riporto qualche pensiero e la descrizione 'tecnica' già condivisa con amici via mail.
Sono felice di aver tagliato il traguardo, ma non prendetemi per pazzo se scrivo che l'ho fatto con l'amaro in bocca. Sono arrivato a Champex con un buon tesoretto. La media oraria mi avrebbe permesso perdere un po' di tempo e stare sotto le 20 ore. Invece qualcosa non è andato. ...azz!
Predico bene e razzolo male sull'alimentazione. Ho mangiato poco. Sino alla Tete de la Tronche, 3 gel. Quindi ok. Al Bertone solo cocacola. Al Bonatti il recovery drink. Il primo pezzo della salita al Ferret l'ho sentito durissimo. Quando ha spianato mi sono femato per un gel, ma ingurgitato a fatica. Ero già oltre. Sulla salita mi sono fermato due volte. La successiva discesa benino, anzi: quasi bene. La media oltre i 7 sino a La Foluy. Li, un pezzo di pane e cocacola. Ho comunque sempre corso. Ma mi sentivo vuoto.
Il bosco prima di Champex duro oltremodo, ma sono arrivato al ristoro con una media di 5,4. Nuovo recovery e due pezzetti di torta, ma con il senno di poi, ero già andato. Camminata lungo il lago e poi piccola salita sull'asfalto. Discesa nello sterrato verso la Bovine di corsa. Salita dura, ma non l'ho patita più di tanto. Molti mi superavano, ma ero confortato da vedere alle mie spalle centinaia di frontali. Discesa su Trient in recupero, ma anche li appena fermato ho avuto un po' di down. Un pastina e non ricordo cosa altro.
Partenza verso Catogne agevole, poi subito il muro. Camminata lenta, così come la discesa verso Vallorcine. Un indicatore al quale non avevo dato perso: due volte mi sono inciampato. Fermatomi a Vallorcine il buio completo: ho sudato freddo e ho avuto un abbassamento di pressione. Li per li mi sono preoccupato-spaventato, ma il tempo di pensarci era passato. Ho fatto la cosa che (non) dovevo, farmi controllare pressione e zuccheri nel sangue: tutto ok. Ho preferito quindi aspettare il buon Pino e mangiare: tre pastine, due bicchieri di té con 3 zollette l'uno, 3 pezzi di torta. Ho ripreso quindi la camminata discretamente, ma come sapete, quando scoppi, il recupero è difficile. L'ultima salita verticale è andata comunque benino. Dalla Flegere sino a Chamonix sono stati 9 km di corsa dove ho recuperato anche una ventina di posizioni.
Le gambe sono state provate, normalmente, per un paio di giorni, poi recupero lampo. Ieri massaggio e oggi già la voglia di fare una sgambata. Alla fine ho corso con le Asiscs FujiTrabuco e un paio di calze Drymax, mai cambiate: eccellenti. Piccolo problema all'alluce dx: mi sono tagliato male le unghie e ho lasciato un angolo piuttosto esteso che con i piedi gonfi si è un po' sentito e l'unghia è mezza nera.
Ho avuto anche qualche dolore alla parete addominale all'inizio: devo lavorarci non poco. Un paio di fitte non forti al fegato: quale potrebbe essere stata la causa? Zaino Salomon tra sufficiente e discreto, ma dopo aver indossato l'Ultimate Direction, lo venderò: un altro mondo. (E' lo SKIN PRO 10+3, chi interessato mi scriva in pvt, e scusatemi se non ho usato la sezione dedicata, lo farò).
Dai, via con i nuovi obiettivi.

“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Con le Pure Grit forse ci metteva lo stesso tempo, ma avrebbe fatto secche tutte le francesine ai ristori... Invece aveva solo il Cinghialone irsuto.geo wrote:Bodyboarder wrote:Riporto qualche pensiero e la descrizione 'tecnica' già condivisa con amici via mail.
Dai, via con i nuovi obiettivi.
Bel racconto, bravo !![]()
Non credo tu possa realmente recriminare.
Il solo fatto di essere alla prima > 100 km comporta che si debba fare esperienza.
E il solo fatto di applicarsi ad una cosa del genere è straordinario.
Al posto tuo mi godrei l'impresa !
Sono lieto di sentire che le tue Asics sono state ai piedi e non, invece, gettate nel fiume (come autorevolissimo partecipante a questo forum aveva ipotizzato), perché aderisco permanentemente alla campagna "non getto i miei rifiuti".
Del resto cambiare scarpe il giorno prima di una gara così lunga avrebbe potuto dare problemi, fisici e (al primo doloretto) psicologici.
Ci fatesti una seconda puntata del racconto sul "controno" ?
Intendo dire accoglienza, organizzazione, clima generale tra i partecipanti, aneddoti, ecc.
Quest'anno non c'ero, ma posso testimoniare che l'atmosfera che si respira è unica.
Sarà anche un circo, sarà inflazionato, sarà in balia del $ e degli sponsor... ma resta un esperienza incredibile. L'attesa, la folla, la gente che fa il tifo in mezzo alla notte, i volontari (grandiosi), e poi quella montagna lì sullo sfondo, brividi. Magari lo fai una volta e poi cerchi cose diverse... però quella volta lì è difficile dimenticarla.
Come organizzazione, standard altissimo, quasi inarrivabile: possiamo anche andare a criticare dei dettagli, ma questi muovono 5000 persone in 4 giorni intorno al Monte Bianco, roba da far tremare i polsi.
Per il servizio che ti danno, costa pure poco, sfido chiunque a dire che l'UTMB è cara.
Si potrebbe organizzare una seratina di birre con i "reduci" del Bianco, così li interroghiamo per bene, cosa ne dite?
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Black ha descritto benissimo quello che è il mio pensiero. Per 30 ore respiri aria di festa e continui incoraggiamenti, puoi essere pippo o superpippo ma tutti vengono acclamati e rincuorati allo stesso modo.
Vi invito a provarci almeno una volta e prendetelo come un giorno di festa senza pensare a tempi (a parte i cancelli), godetevelo fino in fondo. In caso di crisi rallentate , mangiate e bevete , il resto verrá da solo ,più o meno....
Vi invito a provarci almeno una volta e prendetelo come un giorno di festa senza pensare a tempi (a parte i cancelli), godetevelo fino in fondo. In caso di crisi rallentate , mangiate e bevete , il resto verrá da solo ,più o meno....

Ciao, Fabrizio P.
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Black: organizza la birretta, anche con i maestri del Tor
Ciao, Fabrizio P.
- Bodyboarder
- Quotazerino
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Confermo: clima superlativo. Come, chi e perché lo si critica? Bah... Ho già voglia di tornarci.
Il rammarico, intanto, cresce: ieri ero già a correre. Un altro punto in negativo: aver saltato la Micro Brasserie. Azz!
Confermo birrata, già ci stavamo pensando. Invierò mail in privato.
Al ritorno dei TORristi, ne faremo un'altra globaletotale.
Il rammarico, intanto, cresce: ieri ero già a correre. Un altro punto in negativo: aver saltato la Micro Brasserie. Azz!
Confermo birrata, già ci stavamo pensando. Invierò mail in privato.
Al ritorno dei TORristi, ne faremo un'altra globaletotale.
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Pur non amando svisceratamente i francesi, confermo in toto il massimo apprezzamento per l'organizzazione.
Una roba mai vista. Rispetto alla spartanità della CRO, poi, siamo agli antipodi.
A voi scegliere la preferita.
Per me, tapascione sempre rasente i cancelli, i ristori erano ancora fornitissimi ed i volontari gentili (e pensate che a Vallorcine il ristoro deve essere operativo più di 24 ore!!!).
Ho notato, tra l'altro, che anche la gente sembra "felice" di farti le feste. Spesso non è un applausetto striminzito ma un vero incoraggiamento fatto con spontaneo entusiasmo.
E dubito di aver incontrato tutti premi Oscar!!
A parte questi discorsi: ragazzi che roba!! Che esperienza.
Una vera "botta di vita". Bellissimo
Una roba mai vista. Rispetto alla spartanità della CRO, poi, siamo agli antipodi.
A voi scegliere la preferita.
Per me, tapascione sempre rasente i cancelli, i ristori erano ancora fornitissimi ed i volontari gentili (e pensate che a Vallorcine il ristoro deve essere operativo più di 24 ore!!!).
Ho notato, tra l'altro, che anche la gente sembra "felice" di farti le feste. Spesso non è un applausetto striminzito ma un vero incoraggiamento fatto con spontaneo entusiasmo.
E dubito di aver incontrato tutti premi Oscar!!
A parte questi discorsi: ragazzi che roba!! Che esperienza.
Una vera "botta di vita". Bellissimo
- Zenacaputmundi
- Matricola
- Posts: 15
- Joined: Wed May 16, 2012 18:00
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Visto che ho notato che apprezzato i racconti post gara, provo anch'io ad allietarvi con il mio post CCC.
Si parte il mercoledì con la famigliola, il fratello Bodyboarder e l'amico Trailmaker. Appena arrivati a Chamonix si respira subito l'aria dell'UTMB grazie anche ai manifesti, drappi e stendardi cosparsi per la città che lo ricordano. Ci precipitiamo a ritirare l'ambito pettorali dove incontriamo una parte del "resto della banda". Come si entra nel palazzetto la minuziosa organizzazione mi fa toccare con mano la grandezza dell'evento. Si entra col documento e ci si presenta ad una mezza dozzina di tavoli dove si sbriga ogni volta una pratica diversa. Ottenuto il pettorale e versata la cauzione che ancora devo capire a cosa si riferiva, abbiamo le carte in regola per la partenza.
Il giovedì è dedicato a cazzeggiamenti vari e, soprattutto, alla Micro CCC che affronterà mio figlio. Anche qui si capisce che non si è di fronte ad un'organizzazione normale. Gestire 600/700 bambini è più complicato di gestire tutti i concorrenti "grandi", ma loro ci riescono alla grande. Pronti via, il mio piccolo dopo un breve tratto al fianco di Sebastien Chaigneau corre dritto a recuperare il suo cappellino "Mini Finisher".
Finalmente arriva il D Day. Ci si incontra al residence con mio fratello Pino e quel santo ragazzo del "cinghiale" (non sono a mio agio a chiamarlo così, ma vedo che voi lo conoscete così, continuerò a chiamarlo così...
) che non solo ci presterà assistenza, ma si prende anche la briga di portarci a Courmayeur per la partenza. Anche qui sempre uguale, appena arrivi ti immergi in un'atmosfera veramente stupenda. Tutti allegrissimi pronti ad una parola d'incitamento.
Dopo aver espletato il classico bisognino da nervosismo, ci rechiamo alla partenza. Siamo tutti nel secondo scaglione tranne mio fratello. Poco importa, dopo un paio di minuti scavalcando la transenna sarà comunque dei nostri.
Partono le note di Vangelis (a proposito chi conosce il tema preciso?), l'emozione è a mille, la commozione pure, non so perchè ma mi succede spesso, partono i primi e l'adrenalina supera la soglia di attenzione. Passano i minuti e finalmente...via! Si parte! Come al solito mi dimentico di tutto e tutti e vado. Ammiro la fiumana di gente davanti a me con ammirazione e timore: tutta quella gente l'avrò davanti a me nei primi single track che ci porteranno su alla Tete de la Tronche! Come un giorno mi insegnò il guru del Tor, Francesco Prossen, aumento il ritmo fino al mio limite in modo da tenermi iù gente possibile dietro. Tattica forse ragionevole, ma si farranno sentire i suoi effetti. Si sale, l'entusiasmo mi fa capire ben poco e sentire poco la salita. Bene. Passiamo la Tronche e iniziamo a scendere al Bertone e...porc. ç?!@#§...prendo una bella storta prima di arrivare al rifugio. Decido di fregarmene e continuo. Sarà la scelta giusta in chiave gara, non in chiave salute articolare. Il percorso dopo passa agevolmente, anche il Col Ferret, duro, ma passa bene. Si scende, mi fermo alla Fouly. Sembra un insulto non fermarsi ai ristori. Finalmente nell'obiettivo metto Champex, ristoro dove ci sono il Cinghiale e gentil Signora ad aspettarci. Arrivo ben, mi siedo e non so perchè inizio a non sentirmi bene. Fino a lì mi sono nutrito a gel, 6 forse, stavo bene. Massimo mi porta ogni ben di Dio al tavolo e l'unica cosa che riesco ad ingurgitare sono tre penne in bianco di numero. I consigli di chi mi ha assistito (trailer di più esperienza ed enormemente più capace) erano quelli di buttare giù qualcosa. Ad un certo punto ho creduto mi picchiasse per farmi mangiare! Finalmente a fatica vado via dal ristoro ringrazio con tutto il cuore i supporter e mi incammino. Qualche centinaio di metri fuori Champex decido di seguire i consigli elargitimi e mi mangio un gel. Sembrava il bario che ti danno prima delle radiografie agli organi interni. Passa un po' di tempo e mi sento come Fantozzi dopo aver bevuto la "bomba" nella corsa ciclistica aziendale. Riprendo la corsa. Non sento più ne' fastidi, ne' fatica. Prendo morale come se fossi primo. Inizio la salita alla Bovine con spensieratezza e con la voglia matta di arrivare a Trient, lì ci sara Claudi (mia moglie) col Nano (mio figlio). Arrivo, non li vedo mi prendono di sorpresa, mi commuovo, e faccio una trentina di metri con loro. Mio figlio grida e ride contentissimo, altra benzina per il prosieguo. Non mangio niente, mi siedo solo per stare un po' con loro. Ad un certo punto la tragedia: mio figlio Andrea mi chiede "papà ma adesso vieni con noi vero?", volevo morire. E volevo fermarmi. Senonchè mia moglie mi comunica un fatto curioso..."lo sai che sei 300°?". Non so cosa mi succede ma passare da "speriamo di finirla" a "sei 300°" mi gasa. Così prendo e vado, altra corsetta con il Nano e mia moglie e poi via verso Vallorcine passando da Catogne. Arrivo all'ultima stazione di assistenza dove c'è la maestra Sonia. Tempo di prendermi i complimenti, bere un recovery drink e via verso l'ultima massacrante salita. Salita maledetta. Nessuno me ne aveva parlato perchè pochi l'hanno fatta ultimamente esssendo il primo pezzo tagliato in caso di cattivo tempo. Sembra il Vertical Roccaro moltiplicato 10, senza lo stimolo della birra all'arrivo. Una via crucis praticamente. Nonostante tuttoanche qui buona media e poi via giù dritti verso Chamonix senza nemmeno fermarmi più ai ristori. Ecco. Vedo l'asfalto. La mia media oraria credo sia passata a 20 km/h. Non vedo l'ora di passare il traguardo, di vedere il traguardo. Sono le 4 di mattina, so che sarò solo, ma non mi interessa. Eccolo, è lì. Alzo le mani come se avessi vinto, come se ci fossero migliaia di persone a fare il tifo per me, urlo, mi sento un bambino al parco giochi. Mi giro e mi accorgo di non essere solo. Vedo Massimo e moglie che mi chiamano, li abbraccio. Adorabili.
Guardo il display che mi dice 219° in 19 h. Ancor più contento. Chiedo di mio fratello e Pino. Arriveranno più tardi, così vado a casa e tornerò dopo. Meritato Sonno.
Il giorno dopo è dedicato ai compagni partiti per l'UTMB. Si chiede si segue, sempre immersi nella magica atmosfera. Arrivano tutti, che prima (molto prima veggasi ANTANI - Allessandro) e chi dopo, ma non importa. L'importante in un'occasione del genere è esserci, per questo che l'anno prossimo tornerò ed è per questo che lo consiglio a tutti. Certe cose sono difficili da spiegare con le parole.
Chiudo con un consiglio: Fatelo.
Si parte il mercoledì con la famigliola, il fratello Bodyboarder e l'amico Trailmaker. Appena arrivati a Chamonix si respira subito l'aria dell'UTMB grazie anche ai manifesti, drappi e stendardi cosparsi per la città che lo ricordano. Ci precipitiamo a ritirare l'ambito pettorali dove incontriamo una parte del "resto della banda". Come si entra nel palazzetto la minuziosa organizzazione mi fa toccare con mano la grandezza dell'evento. Si entra col documento e ci si presenta ad una mezza dozzina di tavoli dove si sbriga ogni volta una pratica diversa. Ottenuto il pettorale e versata la cauzione che ancora devo capire a cosa si riferiva, abbiamo le carte in regola per la partenza.
Il giovedì è dedicato a cazzeggiamenti vari e, soprattutto, alla Micro CCC che affronterà mio figlio. Anche qui si capisce che non si è di fronte ad un'organizzazione normale. Gestire 600/700 bambini è più complicato di gestire tutti i concorrenti "grandi", ma loro ci riescono alla grande. Pronti via, il mio piccolo dopo un breve tratto al fianco di Sebastien Chaigneau corre dritto a recuperare il suo cappellino "Mini Finisher".
Finalmente arriva il D Day. Ci si incontra al residence con mio fratello Pino e quel santo ragazzo del "cinghiale" (non sono a mio agio a chiamarlo così, ma vedo che voi lo conoscete così, continuerò a chiamarlo così...

Dopo aver espletato il classico bisognino da nervosismo, ci rechiamo alla partenza. Siamo tutti nel secondo scaglione tranne mio fratello. Poco importa, dopo un paio di minuti scavalcando la transenna sarà comunque dei nostri.
Partono le note di Vangelis (a proposito chi conosce il tema preciso?), l'emozione è a mille, la commozione pure, non so perchè ma mi succede spesso, partono i primi e l'adrenalina supera la soglia di attenzione. Passano i minuti e finalmente...via! Si parte! Come al solito mi dimentico di tutto e tutti e vado. Ammiro la fiumana di gente davanti a me con ammirazione e timore: tutta quella gente l'avrò davanti a me nei primi single track che ci porteranno su alla Tete de la Tronche! Come un giorno mi insegnò il guru del Tor, Francesco Prossen, aumento il ritmo fino al mio limite in modo da tenermi iù gente possibile dietro. Tattica forse ragionevole, ma si farranno sentire i suoi effetti. Si sale, l'entusiasmo mi fa capire ben poco e sentire poco la salita. Bene. Passiamo la Tronche e iniziamo a scendere al Bertone e...porc. ç?!@#§...prendo una bella storta prima di arrivare al rifugio. Decido di fregarmene e continuo. Sarà la scelta giusta in chiave gara, non in chiave salute articolare. Il percorso dopo passa agevolmente, anche il Col Ferret, duro, ma passa bene. Si scende, mi fermo alla Fouly. Sembra un insulto non fermarsi ai ristori. Finalmente nell'obiettivo metto Champex, ristoro dove ci sono il Cinghiale e gentil Signora ad aspettarci. Arrivo ben, mi siedo e non so perchè inizio a non sentirmi bene. Fino a lì mi sono nutrito a gel, 6 forse, stavo bene. Massimo mi porta ogni ben di Dio al tavolo e l'unica cosa che riesco ad ingurgitare sono tre penne in bianco di numero. I consigli di chi mi ha assistito (trailer di più esperienza ed enormemente più capace) erano quelli di buttare giù qualcosa. Ad un certo punto ho creduto mi picchiasse per farmi mangiare! Finalmente a fatica vado via dal ristoro ringrazio con tutto il cuore i supporter e mi incammino. Qualche centinaio di metri fuori Champex decido di seguire i consigli elargitimi e mi mangio un gel. Sembrava il bario che ti danno prima delle radiografie agli organi interni. Passa un po' di tempo e mi sento come Fantozzi dopo aver bevuto la "bomba" nella corsa ciclistica aziendale. Riprendo la corsa. Non sento più ne' fastidi, ne' fatica. Prendo morale come se fossi primo. Inizio la salita alla Bovine con spensieratezza e con la voglia matta di arrivare a Trient, lì ci sara Claudi (mia moglie) col Nano (mio figlio). Arrivo, non li vedo mi prendono di sorpresa, mi commuovo, e faccio una trentina di metri con loro. Mio figlio grida e ride contentissimo, altra benzina per il prosieguo. Non mangio niente, mi siedo solo per stare un po' con loro. Ad un certo punto la tragedia: mio figlio Andrea mi chiede "papà ma adesso vieni con noi vero?", volevo morire. E volevo fermarmi. Senonchè mia moglie mi comunica un fatto curioso..."lo sai che sei 300°?". Non so cosa mi succede ma passare da "speriamo di finirla" a "sei 300°" mi gasa. Così prendo e vado, altra corsetta con il Nano e mia moglie e poi via verso Vallorcine passando da Catogne. Arrivo all'ultima stazione di assistenza dove c'è la maestra Sonia. Tempo di prendermi i complimenti, bere un recovery drink e via verso l'ultima massacrante salita. Salita maledetta. Nessuno me ne aveva parlato perchè pochi l'hanno fatta ultimamente esssendo il primo pezzo tagliato in caso di cattivo tempo. Sembra il Vertical Roccaro moltiplicato 10, senza lo stimolo della birra all'arrivo. Una via crucis praticamente. Nonostante tuttoanche qui buona media e poi via giù dritti verso Chamonix senza nemmeno fermarmi più ai ristori. Ecco. Vedo l'asfalto. La mia media oraria credo sia passata a 20 km/h. Non vedo l'ora di passare il traguardo, di vedere il traguardo. Sono le 4 di mattina, so che sarò solo, ma non mi interessa. Eccolo, è lì. Alzo le mani come se avessi vinto, come se ci fossero migliaia di persone a fare il tifo per me, urlo, mi sento un bambino al parco giochi. Mi giro e mi accorgo di non essere solo. Vedo Massimo e moglie che mi chiamano, li abbraccio. Adorabili.
Guardo il display che mi dice 219° in 19 h. Ancor più contento. Chiedo di mio fratello e Pino. Arriveranno più tardi, così vado a casa e tornerò dopo. Meritato Sonno.
Il giorno dopo è dedicato ai compagni partiti per l'UTMB. Si chiede si segue, sempre immersi nella magica atmosfera. Arrivano tutti, che prima (molto prima veggasi ANTANI - Allessandro) e chi dopo, ma non importa. L'importante in un'occasione del genere è esserci, per questo che l'anno prossimo tornerò ed è per questo che lo consiglio a tutti. Certe cose sono difficili da spiegare con le parole.
Chiudo con un consiglio: Fatelo.
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Ragazzi che entusiasmo nelle vostre parole
Che bello 


“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Un po' d'immagini:
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Scusate il ritardo, stasera finalmente scrivo qualcosa anch'io, anche se per la verità non so da dove cominciare. L'UTMB è una gara pazzesca, nel mio caso ormai è una sorta di malattia, visto che è la terza volta che la finisco e nonostante la fatica enorme continuo a pensare ai sentieri. Forse basterebbe pensare a che cosa possa essere trovarsi all'alba al Rifugio Bertone e prendere le ultime luci del giorno al Col des Montets guardando le Aig. Verte e Les Droites.
Passo allora ad un resoconto più tecnico della gara. Fino a Saint Gervais tutto bene: sulla prima salita ho tenuto un buon ritmo e durante la discesa ho recuperato 80 posizioni (ormai ci sono abituato: mentre gli altri scendono più o meno prudenti, io volo a fianco). Dopo l'emozionante passaggio a Saint Gervais, il pezzo che temevo di più: la salita molto graduale e i saliscendi per arrivare a Les Contamines. Probabilmente ero già talmente convinto di soffrire in questi km che ho sofferto più del dovuto. Pensieri negativi, voglia di essere a letto al caldo e di non correre mai più e parecchie posizioni perse. A Les Contamines mi tolgo la maglietta sudatissima e infilo la maglia a maniche lunghe e metto già entrambi i frontali in testa. Non vado malissimo, in certi tratti, anzi, mi sembra di andar bene, ma perdo ancora un po' di posizioni. Insomma, in salita non riesco a spingere se non per poche decine di minuti. Sull'ultimo tratto per la Croix du Bonhomme vado meglio, ma per me si tratta di uno dei punti più belli della gara e mi carico pensando all'imminente discesa, dove, in effetti, recupero quasi 50 posizioni in poco più di mezzora e mi diverto un sacco. Esco dal ristoro bello carico e percorro molto bene il lungo tratto di asfalto. A tratti corro, ma, soprattutto cammino a passo molto svelto. Poi di nuovo mi spengo e durante le ultime decine di minuti prima del Col de la Seigne mi superano in tanti. Nella discesa al Combal recupero un po' di posizioni, ma neppure troppe. Al ristoro raggiungo di nuovo Stefano/Stea74, che purtroppo è in crisi nera, anche se, a dir la verità, riparte ad un passo più che buono. Il suo ritiro è stato il dispiacere più grande di questo utmb. A Dolonne mi attendono alle 4 del mattino i miei 2 bambini più grandi che hanno dormito dai nonni e che corrono con me fino al Palasport. Pausa non troppo lunga (una ventina di minuti per sistemarmi bene) e riparto. Le tabelle dicono che salendo al Bertone ho recuperato ancora posizioni, ma in realtà non riuscivo a spingere bene e sono sicuro che sono molte di più le persone che mi hanno superato rispetto a quelle che ho superato. Probabilmente sono risalito in classifica perché sono rimasto poco al ristoro di Courmayeur. La splendida balconata dal Bertone al Bonatti sportivamente parlando è un disastro. Credo di non aver superato nessuno, a parte Zigor Iturrieta che era più piantato di me. Mi si chiudono gli occhi, devo dormire e poi capire se riesco a proseguire la gara divertendomi. Al Bonatti mi sdraio e dormo un'ora. Riparto e va un po' meglio. Molto bene la salita al Col Ferret: ok, riesco ad andare forte e a divertirmi. Alla Fouly c'è la mitica Sonia ad aspettarmi e me la prendo comoda al ristoro chiacchierando un po' e mettendomi in posa per Valentina che scatta foto. La Val Ferret svizzera non mi si addice molto, sui pezzi in falsopiano ormai fatico a correre, ma risalgo bene a Champex, dove mi fermo poco al ristoro. La ripidissima salita a Bovine riserva la sorpresa di un nuovo sentiero: non più i gradoni e le radici, ma un largo sentiero ripidissimo. Scendo alla Forclaz non velocissimo, mentre a Trient arrivo bello veloce, aiutato dal ricordo della discesa lentissima e con le gambe doloranti di 2 anni fa. Si continua a buon ritmo e infine da Vallorcine comincia la furia agonistica. L'unica persona che mi supera nel tratto da Vallorcine al Col des Montets firma la propria condanna: appena comincia la salita ripida, inizio un forcing bestiale, cammino costantemente con le mani che spingono sulle cosce e pianto tutte le persone che raggiungo. Il lungo traverso fino alla Tete aux Vents come al solito è infinito, ma è stupendo: sentiero roccioso, mammelloni di roccia, passaggi di agilità. Alla Flegère ristoro abbastanza silenzioso, ma penso in continuazione all'allegria della CCC del 2008 con le volontarie che gridavano "allez allez allez, la dernière c'est la Flegère" (scusate gli errori, parlo e scrivo il francese a orecchio). Ormai le persone che supero hanno quasi sempre le andature più sbilenche e stravolte, io continuo ad andar bene e supero l'ultima persona già sull'asfalto di Chamonix. Adrenalina a mille e a pochi metri dall'arrivo mia moglie coi 3 bambini. 30h41' e 137°. Quasi 40' in più (e 89 posizioni più indietro) del 2011, quando ero riuscito a non dormire e soprattutto ben lontano dall'obiettivo di 28h30' che mi ero prefissato. Ma sono stracontento e orgogliosissimo degli 8 finisher della Sisport, dubito che ci siano altre società italiane che abbiano avuto così tanti finisher.
Informazioni tecniche: ho corso le Haglofs Gram Comp, folli scarpette tutte azzurre da 220 grammi. Roba non da UTMB, tanto più che nel sacco di metà gara a Courmayeur avevo le molto più indicate Saucony Xodus, ma mi stuzzicava l'idea di far tutta la gara con scarpette superleggere. Adesso per un po' di mesi penso proprio che correrò solo con le Saucony, non è il caso di maltrattare ulteriormente le gambe.
Alimentazione: delle cose mie, come prevedevo, non ho mangiato quasi niente: un gel sulla penultima salita e 2 gel sull'ultima salita. Per il resto solo il cibo dei ristori: mai la pasta, un po' di minestrine, sempre i Tuc, spesso l'uvetta, sempre una o al massimo due barrette Overstims dolci alternando i vari gusti, sempre la banana e l'arancia, mai salumi, formaggi, pane, torta. Da ogni ristoro partivo con una barretta da mangiare in caso di necessità e qualche tuc che consumavo nei primi minuti dopo essere ripartito.
Bevevo acqua e coca cola a ogni ristoro, quasi sempre un bicchiere di integratore e ogni tanto il tè o il caffè caldo. Riempivo la bottiglietta da 250 ml solo con acqua, mentre nella borraccia da 750 ml mettevo una piccola bustina di sale da cucina, 5 zollette di zucchero e a volte spremevo un po' di arancia. Al ristoro successivo diluivo aggiungendo altra acqua. Niente integratori tipo Polase o Enervit.
Da rifare!
Passo allora ad un resoconto più tecnico della gara. Fino a Saint Gervais tutto bene: sulla prima salita ho tenuto un buon ritmo e durante la discesa ho recuperato 80 posizioni (ormai ci sono abituato: mentre gli altri scendono più o meno prudenti, io volo a fianco). Dopo l'emozionante passaggio a Saint Gervais, il pezzo che temevo di più: la salita molto graduale e i saliscendi per arrivare a Les Contamines. Probabilmente ero già talmente convinto di soffrire in questi km che ho sofferto più del dovuto. Pensieri negativi, voglia di essere a letto al caldo e di non correre mai più e parecchie posizioni perse. A Les Contamines mi tolgo la maglietta sudatissima e infilo la maglia a maniche lunghe e metto già entrambi i frontali in testa. Non vado malissimo, in certi tratti, anzi, mi sembra di andar bene, ma perdo ancora un po' di posizioni. Insomma, in salita non riesco a spingere se non per poche decine di minuti. Sull'ultimo tratto per la Croix du Bonhomme vado meglio, ma per me si tratta di uno dei punti più belli della gara e mi carico pensando all'imminente discesa, dove, in effetti, recupero quasi 50 posizioni in poco più di mezzora e mi diverto un sacco. Esco dal ristoro bello carico e percorro molto bene il lungo tratto di asfalto. A tratti corro, ma, soprattutto cammino a passo molto svelto. Poi di nuovo mi spengo e durante le ultime decine di minuti prima del Col de la Seigne mi superano in tanti. Nella discesa al Combal recupero un po' di posizioni, ma neppure troppe. Al ristoro raggiungo di nuovo Stefano/Stea74, che purtroppo è in crisi nera, anche se, a dir la verità, riparte ad un passo più che buono. Il suo ritiro è stato il dispiacere più grande di questo utmb. A Dolonne mi attendono alle 4 del mattino i miei 2 bambini più grandi che hanno dormito dai nonni e che corrono con me fino al Palasport. Pausa non troppo lunga (una ventina di minuti per sistemarmi bene) e riparto. Le tabelle dicono che salendo al Bertone ho recuperato ancora posizioni, ma in realtà non riuscivo a spingere bene e sono sicuro che sono molte di più le persone che mi hanno superato rispetto a quelle che ho superato. Probabilmente sono risalito in classifica perché sono rimasto poco al ristoro di Courmayeur. La splendida balconata dal Bertone al Bonatti sportivamente parlando è un disastro. Credo di non aver superato nessuno, a parte Zigor Iturrieta che era più piantato di me. Mi si chiudono gli occhi, devo dormire e poi capire se riesco a proseguire la gara divertendomi. Al Bonatti mi sdraio e dormo un'ora. Riparto e va un po' meglio. Molto bene la salita al Col Ferret: ok, riesco ad andare forte e a divertirmi. Alla Fouly c'è la mitica Sonia ad aspettarmi e me la prendo comoda al ristoro chiacchierando un po' e mettendomi in posa per Valentina che scatta foto. La Val Ferret svizzera non mi si addice molto, sui pezzi in falsopiano ormai fatico a correre, ma risalgo bene a Champex, dove mi fermo poco al ristoro. La ripidissima salita a Bovine riserva la sorpresa di un nuovo sentiero: non più i gradoni e le radici, ma un largo sentiero ripidissimo. Scendo alla Forclaz non velocissimo, mentre a Trient arrivo bello veloce, aiutato dal ricordo della discesa lentissima e con le gambe doloranti di 2 anni fa. Si continua a buon ritmo e infine da Vallorcine comincia la furia agonistica. L'unica persona che mi supera nel tratto da Vallorcine al Col des Montets firma la propria condanna: appena comincia la salita ripida, inizio un forcing bestiale, cammino costantemente con le mani che spingono sulle cosce e pianto tutte le persone che raggiungo. Il lungo traverso fino alla Tete aux Vents come al solito è infinito, ma è stupendo: sentiero roccioso, mammelloni di roccia, passaggi di agilità. Alla Flegère ristoro abbastanza silenzioso, ma penso in continuazione all'allegria della CCC del 2008 con le volontarie che gridavano "allez allez allez, la dernière c'est la Flegère" (scusate gli errori, parlo e scrivo il francese a orecchio). Ormai le persone che supero hanno quasi sempre le andature più sbilenche e stravolte, io continuo ad andar bene e supero l'ultima persona già sull'asfalto di Chamonix. Adrenalina a mille e a pochi metri dall'arrivo mia moglie coi 3 bambini. 30h41' e 137°. Quasi 40' in più (e 89 posizioni più indietro) del 2011, quando ero riuscito a non dormire e soprattutto ben lontano dall'obiettivo di 28h30' che mi ero prefissato. Ma sono stracontento e orgogliosissimo degli 8 finisher della Sisport, dubito che ci siano altre società italiane che abbiano avuto così tanti finisher.
Informazioni tecniche: ho corso le Haglofs Gram Comp, folli scarpette tutte azzurre da 220 grammi. Roba non da UTMB, tanto più che nel sacco di metà gara a Courmayeur avevo le molto più indicate Saucony Xodus, ma mi stuzzicava l'idea di far tutta la gara con scarpette superleggere. Adesso per un po' di mesi penso proprio che correrò solo con le Saucony, non è il caso di maltrattare ulteriormente le gambe.
Alimentazione: delle cose mie, come prevedevo, non ho mangiato quasi niente: un gel sulla penultima salita e 2 gel sull'ultima salita. Per il resto solo il cibo dei ristori: mai la pasta, un po' di minestrine, sempre i Tuc, spesso l'uvetta, sempre una o al massimo due barrette Overstims dolci alternando i vari gusti, sempre la banana e l'arancia, mai salumi, formaggi, pane, torta. Da ogni ristoro partivo con una barretta da mangiare in caso di necessità e qualche tuc che consumavo nei primi minuti dopo essere ripartito.
Bevevo acqua e coca cola a ogni ristoro, quasi sempre un bicchiere di integratore e ogni tanto il tè o il caffè caldo. Riempivo la bottiglietta da 250 ml solo con acqua, mentre nella borraccia da 750 ml mettevo una piccola bustina di sale da cucina, 5 zollette di zucchero e a volte spremevo un po' di arancia. Al ristoro successivo diluivo aggiungendo altra acqua. Niente integratori tipo Polase o Enervit.
Da rifare!
- maet
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Complimenti!!!
Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Ale sei un grandissimo, hai preparato in due mesi una gara da 168 km!!! C'è da dire che hai veramente un motore straordinario, il giorno che potrai allenarti costantemente ne vedremo delle belle



Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Pelato wrote:argento wrote: e complimenti anche al pelato anche lui UTMB 2013 finisher!!!!!!!!!!..... che ne pensate di una gara che, per quanto tu possa aver fatto minxxiate nel resto della vita, ti conferma che sugli AMICI hai sempre imbroccato tutto?argento wrote:direi che ha chiuso con il pelato, grandi!!!!
A me entusiasma.
Certo il fatto che abbia quasi 170km e qualche salitella qui e lì, non la rende proprio facilissima
Ma ve la consiglio: chi trova un amico .....
Ringrazio il Pelato per le belle parole e gli ricordo come in certi momenti, in silenzio e sottotraccia, sia stato di prezioso conforto pure lui

Faccio ancora un pò fatica a risistemare il tutto...mi aspettavo fatica immane e momenti surreali, specialmente la seconda notte, mi sembra invece di esser stato per 45ore e 30minuti sdraiato su un lettino a fare i conti con me stesso nella seduta psicanalitica piu fuori di testa immaginabile.
Occorre anche essere onesti e ammettere che il meteo è stato il migliore possibile, probabilmente un minitemporale avrebbe compromesso l'arrivo nel tempo massimo. Non oso poi immaginare un percorso alternativo, un ripetere varianti a mo di criceto, un sms durante la corsa che ti cambia tutto.
Dando per scontato che gran parte dipende da quanto ti eri preparato c'è solo da aspettare che il mattino di venerdi ti venga comunicato che orario di partenza e percorso siano quelli prestabiliti. A quel punto si parte ed è una figata unica, nel bene e nel male.
Il vero obiettivo, qui certificato se ricordo bene, era la domenica successiva fare un bel giro sul Faudo qui a Imperia. Bene, ieri col Pelato e col Profeta l'abbiamo fatto. Se non si resetta (mica si dimentica eh.....) si diventa matti altrimenti

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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Tornato dalla settimana di ferie post-CCC scrivo due righe , ma in buona parte posso ricalcare quanto gia' detto.
Il resto sono le emozioni personali. I
l senso di grandezza del resto e di piccolezza tua di fronte al Bianco , la sensazione di muta compagnia trovandolo li al fianco sul sentiero,il silenzio della notte, il suono dei campanacci delle mucche che non vedi ,il fresco della brezza montana che ti culla , i sorrisi dei bambini che ti acclamano e ti porgono un bicchiere anche se sei l'ultimo dei matti e il seicentesimo che vedono, l'incitamento della vecchietta prima di Champex che di fronte alla sua stupenda casa in legno e pietra ti dice " Bonne nuit, faites attention!" come fosse la tua di nonna.
Le famiglie che allestiscono un banchetto di te' o solo acqua ma pur di darti qualcosa,il sorriso della ragazza che all'alba ti applaude ,il sole che si alza e ti dice che manca poco ,l'immensa carica che ti da una corsa in mezzo a due ali di folla che grida e applaude anche se sei al seicentosessantesimo posto .
Gli ultimi due km col cuore in gola, annodato tra la voglia di piangere e di urlare.
E infine la sensazione incredibile che ti da fare quell'ultima curva a sinistra e sentire lo speaker che scandisce il tuo nome e cognome e nazionalita' e i "5" del pubblico. Tutto questo per uno che arriva dopo 23 ore e piu' di seicento persone .
Ecco perchè vale la pena esserci, e perchè volevo godermi ogni momento possibile, in salute e lucidita' , senza pensare alla gara.
E cosi' ho fatto.
Ho mangiato qualche gel prima delle salite , e minestrina alla sera come un buon anziano, e caffè e biscotti di notte, per non far imbizzarrire il gia' indaffarato stomaco e per provare ad arrivare senza intoppi.
E cosi' è stato.
Ci sarebbe da parlare per ore.
Grazie a tutti gli amici che mi hanno accompagnato in quei giorni e supportato anche sul live di FB, grazie .
Un ENORME grazie all'AMICO della notte , IL GRANDE CIGHIALE , pietra portante della mia CCC 2013.
Provare per credere.
Il resto sono le emozioni personali. I
l senso di grandezza del resto e di piccolezza tua di fronte al Bianco , la sensazione di muta compagnia trovandolo li al fianco sul sentiero,il silenzio della notte, il suono dei campanacci delle mucche che non vedi ,il fresco della brezza montana che ti culla , i sorrisi dei bambini che ti acclamano e ti porgono un bicchiere anche se sei l'ultimo dei matti e il seicentesimo che vedono, l'incitamento della vecchietta prima di Champex che di fronte alla sua stupenda casa in legno e pietra ti dice " Bonne nuit, faites attention!" come fosse la tua di nonna.
Le famiglie che allestiscono un banchetto di te' o solo acqua ma pur di darti qualcosa,il sorriso della ragazza che all'alba ti applaude ,il sole che si alza e ti dice che manca poco ,l'immensa carica che ti da una corsa in mezzo a due ali di folla che grida e applaude anche se sei al seicentosessantesimo posto .
Gli ultimi due km col cuore in gola, annodato tra la voglia di piangere e di urlare.
E infine la sensazione incredibile che ti da fare quell'ultima curva a sinistra e sentire lo speaker che scandisce il tuo nome e cognome e nazionalita' e i "5" del pubblico. Tutto questo per uno che arriva dopo 23 ore e piu' di seicento persone .
Ecco perchè vale la pena esserci, e perchè volevo godermi ogni momento possibile, in salute e lucidita' , senza pensare alla gara.
E cosi' ho fatto.
Ho mangiato qualche gel prima delle salite , e minestrina alla sera come un buon anziano, e caffè e biscotti di notte, per non far imbizzarrire il gia' indaffarato stomaco e per provare ad arrivare senza intoppi.
E cosi' è stato.
Ci sarebbe da parlare per ore.
Grazie a tutti gli amici che mi hanno accompagnato in quei giorni e supportato anche sul live di FB, grazie .
Un ENORME grazie all'AMICO della notte , IL GRANDE CIGHIALE , pietra portante della mia CCC 2013.
Provare per credere.
Fatti non foste a viver come bruti...ma per seguir Virtude et Canoscenza..
(Inferno-canto XXVI-116,120)
.
(Inferno-canto XXVI-116,120)
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Re: CCC, TDS, UTMB, PTL [28 - 30 Agosto 2013]
Guardando adesso con un po' di attenzione l'andamento della mia corsa mi sono reso conto che negli ultimissimi km ho superato senza accorgermene Vincent Delebarre: l'altra volta che avevo superato un vincitore dell'UTMB era stato nel 2008 al Rensen e pure quella volta non me ne ero accorto perché Olmo aveva sbagliato strada e io mi ero ritrovato a mia insaputa davanti a lui!