Preparazione invernale 07/08 (endurance)

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Alexander
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Post by Alexander »

olaf wrote:Certo e penso sia la stessa cosa che sta avvenendo nello scialpinismo,per ora penso si sia ancora molto indietro per qualità degli allenamenti,la causa sta forse nel fatto che girano pochissimi soldi per cui non credo ci sia molta convenienza nell'approfondirli.....e forse quando non sarà più così mi darò alle gare....di uncinetto :wink: :P

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: sei un grande!!!

da un lato è davvero entusiasmante però. non vedo l'ora di leggere tomi di allenamento e molto altro. intanto volevo prendere quello di fulvio. non l'ho ancora letto. ora però non vorrei andare OT

auguri!
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granpasso
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Post by granpasso »

Il libro di Massa è già datato (ce l'ho :D ). Su alcuni argomenti siamo oltre (vedi uso dei bastoncini).
Comunque dice le stesse cose che ci sono quà, n questi topic. Esattamente le stesse :D
Belin !
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Alexander
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Post by Alexander »

...si mi ricordo il vostro discorso mentre gli chiedevi.

è che bisogna vedere come sono messe. se ci pensi il topic è intitolato endurance e si parla di qualità, ripetute, trasformazione, endurance resistenza alla forza, alla velocità ecc... sarei curioso di vedere la sua bibliografia gli articoli postumi d'integrazione... insomma capire che percorso ha l'erudizione dell'allenamento (in questi anni) r rapportarlo agli studi della fsa e ad atletica studi ecc... insomma sono molto accattivanti queste cose! :wink:

comunque il topic resta molto molto interessante ovviamente ed uno spunto ottimale!!!!!! :D
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Alexander
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Post by Alexander »

...oggi giro molto utile in Aveto. Anello dell'Aiona dal lago delle Lame al rif. degli Abeti, poi roabile al rif. Aiona, salita alla Sojngarda, discesa alla rotabile sotto il Cantomoro, salita al Cereghetto, discesa e salita alle colonne d'
Ercole, giro delle Agoraie e ritorno alle Lame.

A parte il piccolo pezzo sopra prato Sopralacroce dove sono scoppiato di caldo... tutto il resto nella neve. La parte dal Cereghetto alle Agoraie... tutta con traccia da battere e fondo sotto la neve fresca di ghiaccio vivo nei pendii. (Pieno di torrenti, necessaria scalinatura alpinistica e faggio-climbing...)

Tra 25 e 30 km di cui 2 senza neve e però solo circa 800 di dislivello (forse un 200 in più ma non mi sbilancio per ora, devo calcolare).

...qui il topic geografico:
viewtopic.php?p=79617#79617
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antani
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Post by antani »

Alexander wrote:in ogni caso, se nell'arrampicata sportiva siamo all' "abc"... in ultratrail e skyrace siamo alla "a"... chissà fra 15-20 anni quando saranno usciti una ventina di studi aplicati ed altro che cosa potremo leggere e "dissetarci" riguardo a tutti i legittimi dubbi che il popolo dei racer giustamente ora si pone!
Dici davvero che nell'arrampicata sportiva si sia ancora all'ABC? Non son sicuro, comunque ragazzini come Ondra e Lama (mi vengono in mente loro, ma non sono estremamente competente) appartengono ormai ad una generazione con una mentalità davvero nuova.
Tornando alle skyrace e ai trail, l'uomo, anzi ragazzo, che porterà una rivoluzione credo che già esista: lo spagnolo Jornet Kilian, al quale qualcuno ha già accennato in qualche post. Ho letto poco fa ( http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=36092 ) che ha vinto il Pierre Menta, la gara di scialpinismo forse più importante insieme al Trofeo Mezzalama (olaf e andrea stanco correggetemi pure se ho detto una belinata!), il che non è male a 20 anni. Ma, soprattutto, quest'anno ha già vinto la coppa del modo di skyrunning. In più, se si guarda sul sito della FSA, sezione record ( http://www.fsa-sky.org/site/Classifiche ... ECORDS.pdf ) si scopre che nel 2004 (a 16 o 17 anni, dunque) aveva già ottenuto il record di un tour di 100 km nei Pirenei (Cavalls del Vent). Non ho idea di come sia quel giro, ma per l'età mi sembra già un'impresa pazzesca. Se avrà voglia di correre le ultra (certo è un problema: non ci sono premi e condizionano la preparazione per le gare più brevi) ne farà vedere delle belle.
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antani
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Post by antani »

P.S. Complimenti, state facendo dei bei lunghi!
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Alexander
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Post by Alexander »

antani wrote:
Alexander wrote:in ogni caso, se nell'arrampicata sportiva siamo all' "abc"... in ultratrail e skyrace siamo alla "a"... chissà fra 15-20 anni quando saranno usciti una ventina di studi aplicati ed altro che cosa potremo leggere e "dissetarci" riguardo a tutti i legittimi dubbi che il popolo dei racer giustamente ora si pone!
Dici davvero che nell'arrampicata sportiva si sia ancora all'ABC? Non son sicuro, comunque ragazzini come Ondra e Lama (mi vengono in mente loro, ma non sono estremamente competente) appartengono ormai ad una generazione con una mentalità davvero nuova.
Tornando alle skyrace e ai trail, l'uomo, anzi ragazzo, che porterà una rivoluzione credo che già esista: lo spagnolo Jornet Kilian, al quale qualcuno ha già accennato in qualche post. Ho letto poco fa ( http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=36092 ) che ha vinto il Pierre Menta, la gara di scialpinismo forse più importante insieme al Trofeo Mezzalama (olaf e andrea stanco correggetemi pure se ho detto una belinata!), il che non è male a 20 anni. Ma, soprattutto, quest'anno ha già vinto la coppa del modo di skyrunning. In più, se si guarda sul sito della FSA, sezione record ( http://www.fsa-sky.org/site/Classifiche ... ECORDS.pdf ) si scopre che nel 2004 (a 16 o 17 anni, dunque) aveva già ottenuto il record di un tour di 100 km nei Pirenei (Cavalls del Vent). Non ho idea di come sia quel giro, ma per l'età mi sembra già un'impresa pazzesca. Se avrà voglia di correre le ultra (certo è un problema: non ci sono premi e condizionano la preparazione per le gare più brevi) ne farà vedere delle belle.

Aspetta magari mi sono spiegato male... "a" e "abc"... io non le riferisco alle prestazioni ...mi riferisco alle teorie dell'allenamento. Prendi i runner e prendi i climber...

Non esiste un allenamento vero. ci sono dei singoli manuali che presentano esercizi... ma quanti davvero si allenano? quanti sanno come allenarsi? In altri sport già i dilettanti si allenano da 8-9 a 12 volte la settimana con allenamenti ultra specifici... se ne salti uno va tutto a monte... in arrampicata è normale vedere gente che magari si fuma una sigaretta tra una ripetuta e l'altra. Se un mezzofondista si facesse una sigaretta fra due ripetute di 400 l'allenatore prima lo impicca e poi lo lascia. Nessuno ne sa ancora niente... gli atleti non fanno regolarmente stretching... non fanno mobilità articolare... non hanno mai nemmeno sentito nominare la neutomotorietà... non ci sono andature ed esercizi del genere... non vengono allenati i 5 tipi di forza ma generalmente la forza... come se ciò avesse un senso... non si valuta assolutamente il lattato se non nella frase "distendi le braccia"... come se ciò bastasse... è un po' come se ad uno che fa kickbox spiegassi anni di allenamenti per evitare il lattato con "picchia secco ed a breve impatto".

non esiste ancora una preparazione. e per la cosa è uguale... la maggior parte degli atleti che corrono fanno indistintamente skyrace, ultratrail, maratone e mezze maratone... e poi magari scalicchiano o fanno altra roba (tipo sci, canyoning ed altro) come se uno che fa 100 metri facesse anche 10000, siepi e magari nei ritagli salto in lungo e giavellotto... se cambi un allenamento e ieri dovevi fare un lungo e decidi di fare salite... o se per due settimane scarichi e poi vai in pista e magari fai pasqua e ti alleni nuovamente... non cambia assolutamente nulla... lo fai e dici "poi dovrò fare..." in altri sport sarebbe impossibile... sto parlando di pari livello... ok? un amatore che fa per esempio atletica, tennis o ciclismo e che partecipa a gare italiane e internazionali in rapporto alla stessa cosa in questo sport.

per quanto ne so e per ciò che ho letto (oh posso benissimo sbagliarmi)... anche i professionisti non fanno andature specifiche, non allenano singolarmente le caratteristiche precedentemente menzionate ecc... ecc... ecc... si allenano meglio e di più ma non c'è paragone rispetto ad altri sport. se tu prendi un atleta in atletica leggera ed a settembre gli chiedi che allenamenti farà il suo atleta che so? ... il 5 maggio dell'anno dopo... lui lo sa... perchè il programma è quello studiato in quella maniera e non si può sgarrare solo modificare... tutto ciò non esiste. non ci sono ancora determinati test e determinate possibilità perchè tutto è in formazione... la FSA è appena stata formata ed ancora non ci sono le statistiche.

sarei curioso di chiedere anche ad un atleta medio quante ore di stretching dedica alla settimane. quante ore di andature e specifiche per cosa? il fatto stesso che uno passi da una skyrace ad un ultratrail significa che non esiste assolutamente una preparazione specifica.

prendi uno che ha preparato un 400 m per l'8 di giugno per dire una data. se tu gli proponi di fare un 100 m od un 3000 m fino a quella data si metterà a ridere... perchè non ha senso... e se dopo quella data gli chiedi di fare una delle due prove ti dirà che può anche farle ma che non ha senso... potrò correre al 70% di quello che potrebbe fare preparando una delle due gare.

se a uno che deve fare un trail gli dici di fare una sky race e ne ha voglia... prende e la fa... anzi magari ti risponde che tanto è più corta... perchè è normale che venga da pensare così... ma perchè non esiste ancora una teoria dell'allenamento applicata. figuriamoci più teorie.

poi nelle prestazioni c'è ovviamente il campione. anzi ce ne sono molto forti. e qualche fortissimo. ma bisogna vedere fra 30 anni... è come se ora prendessi qualche grande campione di pugilato degli anni 40... erano fortissimi... ma se li metti su un ring ora durano 10 secondi. non perchè non fossero fortissimi per allora ma non esistevano certe teorie e certe tecniche... non c'era manco il gioco di gambe.

prendi chi faceva 800 metri prima di capire che era una gara corsa in velocità... e non una gara di resistenza... prendi i grandi campioni di allora e mettili rispetto al dopo. idem con fosburi.

nell'arrampicata l'abbiamo visto con le teorie anni '70... gullich sembrava un acrobata... e poi ha portato l'VIII a 6000 metri... senza contare l'innalzamento dei gradi l VIII-IX-X ed XI grado... però anche lui... per quanto straordinario... cosa potrebbe fare con quelli che verranno contro usobiaga o contro hirajama? non perchè lui non sia forte... ha aperto lui la strada.... ma ora ci sono altre possibilità... ed altre ne verranno...

pensa a messner... l'impossibilità di salire senza ossigeno all'everest... e la sua incredibile e sovraumana mente... la sua impresa infinita... ora chi sale usando l'ossigeno è considerato un turista dell'everest...

pensa a borg ed al servizio nel tennis...

io penso che quando tutto cambierà nel tempo con multilateralità e sedute con statistiche, neuromotorietà, andature e varie teorie, stretcing, mobilità articolare, ed adattamento dell'allenamento ad personam a seconda della disciplina in cui vi sarà specializzaizone...

la gente come il citato Jornet Kilian probabilmente porterà avanti anni le possibilità che oggi noi solo immaginiamo... poi si passerà alla teoria... la teoria sarà applicata e diverrà uno sport... e cos esso la partecipazione permetterà nuovi atleti che non avranno più bisogno di inventarsi il proprio percorso perhè avranno già la strada spianata...

almeno io così penso.
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Vans
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Post by Vans »

Questo topic è una minera d'oro di idee e di spunti di riflessione!
Sono daccordo a metà con Alexander, secondo me è un po' una forzatura fare un confronto tra ultratrail e atletica perchè la differenza più sostanziale è che l'atletica è uno sport con una grossa componente professionistica mentre il trail è amatoriale e questo cambia molto l'approccio all'allenamento. Il discorso cambia, a mio parere, se si parla di skyrace che sono sempre di più terreno di battaglia di specialisti più o meno professonisti. Detto questo la strada da percorrere è sicuramente ancora lunga, pensate a quanti programmoni e programmini esitono per amatori compettivi che si cimentano in maratone, mezze maratone ecc. ecc. e quanto scarsa sia ancora la teoria dell'allenamento applicata al trail. Certo non siamo ai tempi di Dorando Pietri e molte delle qualità atletiche di chi fa atletica, ciclismo o triatlon sono sicuramente utili anche ai trailer (vo2max, potenza aerobica, forza resistente, potenza lipdica ecc) e tutte hanno le loro brave tecniche di allenamento, si tratta di metterle assieme e raffinare limare, provare, adattare. Se fossi un'allenatore mi cimenterei volentieri. Altro fattore interessante e che potrebbe essere ricchissimo di spunti utili è l'esperienza sempre più consoldata in ultramaratona che negli ultimi anni si sta sempre più trasformando da disciplina di nicchia per coraggiosi volenterosi che sostanzalmente seguivano la regola "gambe in spalla e pedalare" (oops correre!) ad una disciplina con le sue brave teorie di allenamento consolidate e condivise e soprattutto collaudate.
Comunque una cosa è certa il numero di praticanti cresce in maniera esponenziale di anno in anno e quindi il materiale umano-atletico su cui studiare non manca e noi stamo assistendo alla nascita di un nuovo fantastico modo di fare sport
The real purpose of running isn't to win a race; it's to test the limits of the human heart
- Bill Bowerman
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granpasso
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Post by granpasso »

Vediamo se riesco ad esprimere un concetto brevemente e nella maniera più chiara possibile....................
Spesso, caro alexander, porti ad esempio le varie specialità dell'Atletica perchè sicuramente le conosci bene.
La differenza che mi pare tu non tenga in considerazione è questa................
Le varie specialità dell'atletica che tu spesso citi come esempi: 100mt. 110 ostacili, siepi, giavellotto, martello ma anche 5000mt sono "prove" che acquistano "senso" solo all'interno di un campo di atletica. Hai mai visto gente alla domenica al parco tirare un giavellotto ? saltare le siepi ? correre a perdifiato i 100mt. ? Io no :D .
Sono specialità agonistiche pure che hanno sviluppato nei secoli non solo teorie di allenamento ma una vera e propria cultura dell'allenamento.
Altre attività quali Arrampicata, Trail running, Ski, bicicletta, gran fondo di corsa, ecc.........hanno senso di per se.
Cioè è bello e divertente farle ANCHE (forse sarebbe meglio dire sopratutto) in libertà. Da soli o con amici. Come e quando si vuole. Per il semplice gusto di farlo e basta. L'allenamento non è necessario, può essere utile, interessante, intrigante ma NOn è condizione necessaria per praticarle. E' chiaro quindi che in simili attività una cultura dell'allenamento così rigorosa come la intendi tu stenti a prender piede.

Ciao.
Belin !
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granpasso
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Post by granpasso »

Aggiungo ancora una cosa poi vado a lavare i piatti :lol: ..................
Sulla preparazione specifica vorrei aggiungere che NOn è veo che si passa da una skyrace ad una ultratrail così..................
NOn mi risulta, ma potrei sbalgiarmi :lol: che gli atleti di punta nello skyrunning tipo: Pelissier, De Gasperi, Poletti non partecipano alle gare ultra così come Olmo o Barnes non corrono skyrace.
Sui tracciati skyrace-ultra aggiungo che non esiste una gara uguale all'altra, mica come le gare in pista che dove le fai son sempre un tot di metri.............
Diversa è la "corsa in montagna" che pare essere disciplina più codificata con circuiti regionali e nazionali e campionati del mondo (disciplina FIDAL).
Belin !
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olaf
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Post by olaf »

Ho letto tutto ma già non mi ricordo quasi più nulla :lol: cmq io insisto sul fatto che negli ultratrail finchè non arrivano i soldi non arrivano i campioni o simili.All UTMB mi pare che i dindini per i primi ci siano(correggetemi se sbaglio)ed infatti arrivano i big,se non altro li prendono dagli sponsor e questi cmq mi sembra si allenino regolarmente,prendi lo stesso Olmo sarà incredibile finchè volete,ma esce tutti i giorni,ha i periodi di carico e di scarico,fà le garette per trovare il ritmo ecc è tutt altro che sprovveduto....ed ha iniziato con le gare di fondo,un pò come le skyrace e poi i trail e gli ultratrail,poco per volta ci arriveranno quelli che non riescono più a primeggiare nelle discipline più corte....quindi mi immagino i Pellissier,Brunod Dennis e perchè no Fregona....oppure Barbi...in fondo la scaletta è 1)corsa in pista,2)corsa su strada,3)ultramaratona,4)corsa in montagna5)ultratrail.....
Mezzalama n°!1 assoluto
PierraMentan°2
Credo che il più forte in assoluto sia Giacomelli,ma non va d'accordo con quelli dell'esercito avendo rifiutato la firma,e poi non è mica un tipo tanto facile :!:
l'importante non è partire,ma arrivare.
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Alexander
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Post by Alexander »

....allora provo a spiegare due o tre cose che penso in sintesi solo perchè non vorrei che il mio intervento fosse stato una mancanza di rispetto mi dispiacerebbe molto a riguardo.
Non voleva essere una mancanza di rispetto.

Io cercavo di argomentare il fatto che a mio parere arrampicata e sky race ed ultra trail siano discipline che avranno nei prossimi anni enorme evoluzione. tutto qui. per questo tentavo di argomentare e poi misono fatto prendere la mano.

:arrow: per vans:

- più o meno con intensità siamo su linee d'onda simili poi ognuno ha le sue idee quindi non c'è molto da chiarire

:arrow: per granpasso:

- non volevo dire che se uno fa sport amatoriale allora non è uno sportivo e se uno fa sport professionistico allora è uno sportivo... non mi sognerei mai questa cosa. anche perchè ho paragonato amatori con amatori e professionisti con professionisti. tutti insieme agonisti

- io stavo paragonando le teorie dell'allenamento, i metodi e le statistiche alla base di alcuni sport. queste sono applicate alle varie discipline. nell'atletica che ha effettivamente una storia millenaria evoluta soprattutto negli ultimi 100 anni sono adottate su ogni livello. ma lo sono anche nel ciclismo, nello sci ecc... in sport come l'arrampicata solo ora inizia ad esserci una teoria dell'allenamento. ma è ancora embrionale. nei trail e nei race... sta vagamente iniziando qualche cosa... questo non vuol mancare di rispetto a chi lo fa e con piacere. ...anzi la mia era una considerazione che mi spinge a pensare che ci si potrà allenare sempre meglio... non per questo non si può andare a scalare od a correre solo perchè è bello. Esistono teorie dell'allenamento per lo sci ma nessuno ti nega di andare a sciare una volta all'anno e solo per divertirti. idem per il nuoto o per il ciclismo... però non ti è negato nemmen il contrario... in dette specialità puoi allenarti con mille tipologie... statistiche, metodologie, teorie.... invece in arrampicata e nei race hai poche possibilità che si stanno testando ora. E sono contento di questo sviluppo che mi pare un dato di fatto e che mi fa sognare rispetto a ciò che vedremo e sperimenteremo nei prossimi anni. Tutto qui. non voleva essere un'offesa ma una constatazione sulla quantita di possibilità di cui potremo godere.

- gli atleti di punta dello sky running fanno gare come il mezzalama e due settimane dopo la aosta-becca di nona... in questo stesso topic c'è chi ha parlato di olmo e colleghi che corrono le 100-160 km e poi le 10 km... olmo ha corso in altri topic si era parlato di ghidoni che ha corso l'idita breve e lunga... ci sono 1200 km di differenza... Checco Galanzino ha corso ultramarathon e ultra trail.... ci sono dai 40 ai 60 km di differenza... Stiamo parlando dei top... gli esempi ci sono. è vero che le gare non sono uguali ma diciamo che questi sono esempi evidenti.

- per la corsa in montagna non mi pronuncio più di tanto nel senso che la scuola lì già c'è ed è come dici tu diversa ha già una storia, metodologie e quant'altro... è un'altra disciplina come ho sostenuto moltissime volte in altre occasioni ed in altri topic. (I miei compagni di quadra facevano corsa in montagna FIDAL, quella è praticamente atletica).


:arrow: per Olaf

- all'UTMB ed altre manifestazioni ci sono campioni e sicuramente inizia un circuito più professionistico e che ha una base agonistica. Olmo, mi pare fosse proprio Granpasso a dirlo, (dimmi tu non ricordo), mi pare che non abbia sponsor e che non punti assolutamente a soldi od altro. (non che il profesisonismo sia un male ma messo in questo modo fa onore comunque).

- per i vari campioni citati... anche in questo senso il mio intervento non voleva assolutamente definirli come non sportivi. sono dei grandi agonisti... solo che le possibilità per il loro allenamento attuale sono come quelle che avea pamich 40 anni fa... o berruti ecc... fra 30-40 anni i campioni del futuro avranno una scienza dell'allenamento che non ha lontano paraogne con quella attuale, a mio parere, poi ovviamente posso anche sbagliarmi di brutto.


tutto qui... poi ovviamente questo ragionamento può essere disintegrato, magari ci sono molte cose che non considero. Nell'arrampicata è evidente questa fase embrionale... solo ora si inizia a capire che abbiamo uno sport... ora è il caso di svuilupparlo...

negli sport di altitudine... nella corsa del cielo... credo valga un discorso ancora più amplificato... magari mi sbaglio.

se non mi sbagliassi sarebbe emozionante perchè mi porterebbe a pensare a quali meraviglie su tutti i livelli potremo fare grazie alle nuove teorie. in fondo se siamo qui a parlare è per l'attuale mancanza di elementi. io potrei fare almeno 30 programmi diversi... ipotetici... e magari potrebbero essere tutti validi o tutti sbagliati!
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Alexander
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Post by Alexander »

...mi sono rifatto prendere la mano... :oops: :oops: :oops: :oops: devo andare a nanna che domani creiamo sentieri!

...è troppo emozionante questo topic!!!
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antani
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Post by antani »

Condivido quel che scrive Granpasso (e anche Olaf). Aggiungerei che nelle skyrace di fatto si è di fronte al professionismo nel caso di atleti che gareggiano per i gruppi sportivi militari (mi vengono in mente Dennis Brunod e Gloriana Pellisier). È gente che si allena ogni giorno e, credo, in maniera piuttosto strutturata. Il fatto è che l'allenamento dell'atletica su pista (e su strada, nel caso dei maratoneti di vertice) è forse un esempio limite di allenamento fortemente strutturato. Nel ciclismo, per quel che ho sentito dire, di fatto ogni ciclista è allenatore di se stesso e la preparazione non è seguita da allenatori ma da medici sportivi (e forse non sono sempre persone affidabili). Questo non significa che, almeno dal 1984 in poi (record dell'ora di Moser, seguito da Conconi e dall'equipe Enervit), i ciclisti non si allenino scientificamente. Sabato scorso sciavo di fondo ad Arpy e c'era gente della nazionale (non so chi, ma lo capivo dalle tute e soprattutto dalla velocità, mentre provavo disperatamente a inseguirli in discesa per qualche centinaio di metri :) ), ma non avevo l'impressione che stessero seguendo una tabella rigorosa. Le volte che mi è capitato di incontrare sulle piste Albarello, magari a qualche settimana da un'Olimpiade, mi sembrava che si allenasse piuttosto liberamente: andava come un treno col suo passo alternato.
Infine aggiungerei che il fatto che alcuni grandi skyrunner siano anche fortissimi scialpinisti (penso ancora a Dennis Brunod) mi fa pensare agli atleti che d'inverno vincono i cross e d'estate fanno primati del mondo in pista: Tanui 20 anni fa,Tergat 15 anni fa, Bekele e Tadesse oggi sono in un certo senso dei polivalenti?
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antani
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Post by antani »

ops, nel frattempo ha scritto ancora Alexander. ora leggo il tuo ultimo post!
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Post by olaf »

Cmq Olmo lo sponsor ora ce l'ha,ed è una ditta che produce abbigliamento tecnico,ha ceduto anche lui e penso sia una cosa più che normale,coi tempi che corrono un pò di dindini ,(più che meritati)anche se non saranno moltissimi.,fanno comodo a chiunque.
Sull'arrampicata non mi pronuncio,anche se mi sembra che a parte qualche exploit non ci sia più molto da scoprire,sulle skyrace invece penso ci sia molto da fare ancora,il brunod di turno,anche se ben allenato e ben seguito,nonostante vada come un camoscio nelle skyrace e nello skialp,che però non ha un allenamento di base nella corsa,nel senso che non arriva dalle discipline della pista e della strada,nulla potrebbe contro i De Gasperi o i Wyatt che un bel giorno decidessero di buttarsi nelle skyrace.Basta vedere i risultati delle gare fidal alle quali hanno partecipato,Jean Pellisiier che pure è fortissimo nella mezza mi pare abbia un tempo intorno a h 1,10-11....De Gasperi ha corso la settimana scorsa a Lecco in h1,06....quindi più tardano a buttarsi nelle skyrace e nei trail i "semiprofessionisti"allenati a dovere e meno ore prendiamo dai primi :P ma mi sembra che ci siamo quasi.Salut.
Ora cerco di riassumere il mio concetto in poche parole,perchè a causa della stanchezza che mi perseguita in questo periodo,rischio di fare confusione:in poche parole secondo me per chi sta gareggiando in questo periodo nelle skyrace e nei trail (i primi)c'è poca possibilità di miglioramento per mancanza di base.
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granpasso
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Post by granpasso »

Ma De Gasperi si è già buttato nelle Skyrace. Ha vinto la Valmalenco-Valposchiavo l'anno scorso davanti al messicano Meja :D
p.S. De Gasperi viene dalla corsa in montagna FIDAL :wink:
Belin !
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olaf
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Post by olaf »

Si lo so ma non fa esclusivamente quello,diciamo che lo usa come allenamento,e cmq proprio lì si è visto i Pellissier vari quanto siano distanti dai corridori....quelli veri. :oops:
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alessandra
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Post by alessandra »

ciao a tutti,
scusate l'intrusione, ma non riesco a capire.
mi sembra di leggere tra tutto quello che è stato scritto (piuttosto lungamente) che quasi volete che nel trail arrivino i cosiddetti mostri sacri con le loro tabelle di allenamento ed anche... le loro pretese.
siamo sicuri che sia questo che vogliamo per il trail?
a me sembra, ed è un'idea del tutto personale e da assolutamente non competitiva, che il bello del trail sia proprio nella sua anima.
forse avete dimenticato cosa è l'etica del trail, la quale dice molto chiaramente che non vi sono premi in denaro da distribuirsi e che ognuno corre (non vengono mai chiamate gare quelle di trail) sempre con un occhio rivolto agli altri concorrenti, da aiutare in caso di bisogno.
credo che se dovessero arrivare atleti "professionisti" si rischierebbe di perdere questo spirito fondamentale. credo anche che finchè non verranno distribuiti premi in denaro, di professionisti non ne vedremo...
per quanto riguarda i comuni mortali come me, spero che il piacere di correre un trail ed allenarsi per quello non venga mai "infettato" dalla mania delle tabelle di allenamento, dei materiali super tecnologici, alimentazione equilibrata ed integratori vari. il bello di questo sport è proprio il gusto di uscire di casa e fare km e km in montagna in piena libertà, senza costrizioni di nessun genere.
ciao

alessandra
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Post by Alexander »

alessandra wrote:ciao a tutti,
scusate l'intrusione, ma non riesco a capire.
mi sembra di leggere tra tutto quello che è stato scritto (piuttosto lungamente) che quasi volete che nel trail arrivino i cosiddetti mostri sacri con le loro tabelle di allenamento ed anche... le loro pretese.
siamo sicuri che sia questo che vogliamo per il trail?
a me sembra, ed è un'idea del tutto personale e da assolutamente non competitiva, che il bello del trail sia proprio nella sua anima.
forse avete dimenticato cosa è l'etica del trail, la quale dice molto chiaramente che non vi sono premi in denaro da distribuirsi e che ognuno corre (non vengono mai chiamate gare quelle di trail) sempre con un occhio rivolto agli altri concorrenti, da aiutare in caso di bisogno.
credo che se dovessero arrivare atleti "professionisti" si rischierebbe di perdere questo spirito fondamentale. credo anche che finchè non verranno distribuiti premi in denaro, di professionisti non ne vedremo...
per quanto riguarda i comuni mortali come me, spero che il piacere di correre un trail ed allenarsi per quello non venga mai "infettato" dalla mania delle tabelle di allenamento, dei materiali super tecnologici, alimentazione equilibrata ed integratori vari. il bello di questo sport è proprio il gusto di uscire di casa e fare km e km in montagna in piena libertà, senza costrizioni di nessun genere.
ciao

alessandra
il tuo contributo secondo me è prezioso. molto interessante.

in riferimento al dibattito in corso più o meno non era tanto la valutazione sul professionismo... io in relazione alla preparazione notavo quanto sia all'età della pietra l'attuale "scienza atletico-preparatoria" nei trail e nelle gare simili. Olaf, Antani e Granpasso al contrario propongono già un buon livello motivando le loro idee. Il fatto del professionismo è stato solo un esempio od una serie di esempi per dibattere sulla questione sull'effetiva mancanza o presenza di teoria dell'allenamento.

In sostanza non cercavamo di suggerire un professionismo in senso economico del termine quanto più che altro si stava parlando della "professionalità" dei programmi atleti e quindi della conseguente professionalità economica... che è stata ovviamente tirata in ballo.

Il topic ovviamente resta sulla preparazione e quindi gli argomenti correlati ad essa. Nessuno ha voluto contestare l'etica dei trail... che comunque restano gare e non ritrovi (al di là che io apprezzo moltissimo la magigor parte delle questioni da te sollevate).
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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olaf
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Post by olaf »

Scusa alessandra ma se è vero che hai letto bene avrai letto anche quello che ho scritto dom 23/03 alle 10/18.... :smt021
Per Alexander:io sono d'accordo sul fatto che nei trail si sia ancora molto indietro.....ho paura per poco però perchè potrebbe essere una novità se non altro per i media :evil:
l'importante non è partire,ma arrivare.
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mauri1965
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Post by mauri1965 »

alessandra wrote: per quanto riguarda i comuni mortali come me, spero che il piacere di correre un trail ed allenarsi per quello non venga mai "infettato" dalla mania delle tabelle di allenamento, dei materiali super tecnologici, alimentazione equilibrata ed integratori vari. il bello di questo sport è proprio il gusto di uscire di casa e fare km e km in montagna in piena libertà, senza costrizioni di nessun genere.
ciao

alessandra
Premesso che non ho mai corso un Trail, l'idea di iscrivermi al Valdigne, è nata come sfida con me stesso, nell'ambiente che preferisco, la montagna. Naturalmente mi stò allenando, ma più che altro per poterlo finire. Spero che lo spirito che tu evidenzi si mantenga il più a lungo possibile, probabilmente il grande afflusso di persone verso i trail, è dovuto proprio a questo spirito, un po' la stessa cosa che si riscontra nelle cicloturistiche in bicicletta e nelle randonnè, dove la soddisfazione non è battere l'avversario di turno, anzi è quella di rispettarlo ed aiutarlo, oltre che quello di scoprire dei bellissimi posti e fare nuove amicizie.

Quindi se potessi scegliere lascerei i trail così come sono... :mrgreen: e per chi desidera la competizione fine a se stessa, ci sono le corse in montagna, le skirace, i km verticali ecc...ecc...ecc...A cui anche io ho partecipato e naturalmente parteciperò ancora.

Ciao Maurizio
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antani
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Post by antani »

Giusto, tra le cose belle dello spirito trail c'è l'assenza dei premi in denaro (non so dove sia nata la tradizione, forse negli USA? Nel caso, complimenti agli americani). È molto bello sapere che ci si allena e ci si ammazza di fatica per vincere per ricevere lo stesso premio dell'ultimo, a parte una medaglia e al limite 2 bottiglie di vino o un salame.
alessandra
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Post by alessandra »

[/quote]
in riferimento al dibattito in corso più o meno non era tanto la valutazione sul professionismo... io in relazione alla preparazione notavo quanto sia all'età della pietra l'attuale "scienza atletico-preparatoria" nei trail e nelle gare simili. [/quote]

forse è proprio quello che mi spaventa... la scienza atletico-preparatoria, come la chiami tu.
mi sembra un modo per far diventare un "lavoro" quello che per me è soprattutto uno sfogo.
ma io non sono certamente la persona adatta a parlarne: sono tutto tranne che un atleta, anche se la mia soddisfazione l'ho avuta.
ho concluso la CCC l'anno scorso senza faticare e soprattutto divertendomi e contro ogni mia (e degli altri) previsione.

nulla tolgo a coloro che sono più attenti e costanti di me nell'allenamento, tanto di cappello. a volte vorrei essere come loro, ma altre preferisco come sono io.
ciao :roll:
giulio
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Post by giulio »

Ciao a tutti.

Entro poco nel forum, ho però imparato ad apprezzarvi e a conoscervi dai vostri scritti, anche se non di persona.
Mi permetto una piccola provocazione, sulla scia di quanto scritto da Alessandra, che mi trova abbastanza d'accordo:
Non è che ci stiamo prendendo un po' troppo sul serio?

Mi spiego: per me, come per molti altri, l'ultratrail è quasi per nulla uno sport, quanto piuttosto un modo "organizzato" e "sicuro" per godermi la montagna e finalizzare quel po' di allenamento che si fa nel corso dell'anno correndo come un criceto (espressione che ho rubato da un altro forum e che trovo calzante) sui circuiti cittadini.
Il professionismo è ovviamente lontanissimo dai miei pensieri, ma così anche l'agonismo, inteso come ricerca del risultato fine a se stesso. Le metodologie di allenamento più fini, l'alimentazione calibrata, le tecnologie hanno poco senso in una corsa di più di 24 ore che si può interrompere in qualunque momento per una storta o perché semplicemente ne avevi voglia.

In tal senso ad esempio trovo fastidiosissima la retorica espressa dai vari "colonnelli" del tipo "in un trail non ci si ritira mai, piuttosto si cammina o si striscia" o certi atteggiamenti al limite dell'apologia di reato, un culto machistico della resistenza fisica di cui in questo forum non ho trovato fortunatamente traccia, ma che se giri in internet alla ricerca di spunti di discussione (o prevalentemente di cazzeggio) finisci invariabilmente per trovare.

Un trail è, per me, una corsa/camminata in montagna, in ambiente il più possibile incontaminato, lontano dall'asfalto, a cui accedi per ritrovarti con persone che la pensano come te, con qualcuno che ti certifica il risultato, ti da da mangiare e bere lungo il percorso (perferibilmente bene) e ti riporta a casa se sei troppo stanco o anche solo ti sei stufato.

Quando dicevo che a mio parere il certificato medico sportivo era inutile non pensavo che fosse insufficiente, ma che fosse decisamente troppo per il tipo di passeggiata che si intende fare, che mette a rischio tendini, muscoli, cartilagini ma non il cuore.

Personalmente non condivido neanche il concetto di arrivarci per gradi: un trail come il Cromagnon va improvvisato (se lo fai per finirlo), perchè se fai delle corse da 20-30 Km prima, la filosofia, il ritmo e il tipo di prestazione è del tutto diverso.

Poi ovviamente c'è spazio anche per chi cerca il risultato (e ci mancherebbe), e godono del mio massimo rispetto i campioni da voi citati, o quelli di voi che si dedicano con passione alla preparazione, però rivendico il diritto di partecipazione anche a chi come me la prende con superficialità, con allenamenti alla Pellerina, frontale comprata dai cinesi e braqhini corti.

Tra l'altro, i membri della mia categoria non credo che si espongano a particolari rischi (tranne di incidenti legati all'insufficiente conoscenza della montagna, ma di nuovo, almeno in un trail non sei da solo). Non sono loro che girano con l'aspetto zombificato ed espongono a rischi il prossimo. Io semplicemente la volta che non ce la farò più mi fermo e mi riprendo, e se proprio non va meglio mi ritiro, riprendo il treno faccio una bella doccia e mi rimetto a guardare la televisione.

Mi sono permesso una piccola provocazione, dal basso di una esperienza molto limitata però tutto sommato positiva, spero che nessuno si arrabbi. Come ho già detto ho imparato da lontano a conoscervi e ad apprezzare il vostro spirito, solo che volevo esprimere un idea un po' alternativa a quel mostro di tecnica atletica e preparazione professionale che è Alexander (ci metterei una strizzata d'occhio ma a me sti robi gialli fanno impressione).

Giulio
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olaf
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Post by olaf »

Io invece non capisco chi va a fare un trail (quello che per te è una passeggiata organizzata),senza un minimo di preparazione con l'idea "tanto qualcuno a salvarmi arriva di sicuro".Addirittura senza un certificato che attesti l'idoneità fisica,ok non ci sono premi,il ritmo che si tiene non è sicuramente esasperato,ma chi ti da già la possibilità di avere dei rifornimenti e dell assistenza non può chiederti almeno un minimo di garanzia?Su dai per una volta smettiamo di pensare soltanto a noi stessi e che tutto ci sia dovuto......se ti iscrivi ad un trail devi accettare le regole che ci sono e se non ti va di "gareggiare"perchè è di questo che si tratta che ti piaccia o no,non prendi il numero e fai lo stesso giro per conto tuo. :P
:roll: :lol: 8) :twisted:
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mauri1965
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Post by mauri1965 »

olaf wrote:se ti iscrivi ad un trail devi accettare le regole che ci sono e se non ti va di "gareggiare"perchè è di questo che si tratta che ti piaccia o no,non prendi il numero e fai lo stesso giro per conto tuo. :P
:roll: :lol: 8) :twisted:

Ciao olaf non sono molto in linea col tuo pensiero, non me ne volere...

Forse siamo anche un po' OT.

Però mi sfugge qualcosa...ma iscriversi ad un trail vuol dire gareggiare??? ma contro chi, per cosa, a che scopo??? io mi sono iscritto per fare qualcosa di speciale per me stesso, qualche cosa che mi gratifichi, che mi rimanga per sempre nella memoria.

Naturalmente rispettando le regole dettate dagli organizzatori.

Se dovessimo far partecipare ai trail solo le persone allenate, i trail sarebbero frequentati da un centinaio di persone, la partecipazione così numerosa è probabilmente dovuta al fatto che il Trail non è altro che l'evoluzione dell' escursionismo, verso un'escursionismo sportivo.

Inoltre pur condividendo la necessità di una visita medica "seria", ma non per gli organizzatori piuttosto per se stessi, a mio modesto parere, è molto probabile che rischi di più l'infortunio chi corre alla disperata anche se allenato, piuttosto di chi si fa una "scampagnata".
giulio
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Post by giulio »

Per Olaf:

Ciao,

Certo che rispetto le regole, se mi chiedono i pantaloni lunghi me li procuro, se mi chiedono il certificato medico di idoneità anche, e se mi chiedono di dare 38 € ad un medico del lavoro svogliato che mi controlla l'esame urine e l'ECG sotto sforzo obtorto collo accetto (ma se non me lo chiedono sono più contento).
Posta questa premessa un trail è proprio l'occasione per farmi un bel giro con compagnia, ristori e un po' di servizio scopa di sicurezza, senza questo tipo di organizzazione non ma la sognerei di partire da Limone Piemonte alle 5 di mattina e di dirigermi in Costa Azzurra.
Non solo, ma può capitarmi anche un incidente, ed è anche per quello che pago volentieri una quota di iscrizione che tutto sommato è anche "salatina", in tal senso nessuna preparazione, nessun certificato medico o trail di allenamento mi può aiutare seriamente.
Però, ragazzi, non esageriamo, nessuno chiede all'organizzazione di "venirmi a salvare", in eventi che non sono mai di alta montagna, in una stagione delle più sicure (anche se la Cro 2007 mi ha smentito) e con frequenti posti tappa (All'UTMB alla quale mi sono iscritto quest'anno sono 30 tra ristori e città attraversate su 163 km!).
Dopo aver accuratamente posto le mani dove immaginate, vi auguro la Buona Notte.

Giulio
Vans
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Post by Vans »

mauri1965 wrote:
olaf wrote:se ti iscrivi ad un trail devi accettare le regole che ci sono e se non ti va di "gareggiare"perchè è di questo che si tratta che ti piaccia o no,non prendi il numero e fai lo stesso giro per conto tuo. :P
:roll: :lol: 8) :twisted:

Ciao olaf non sono molto in linea col tuo pensiero, non me ne volere...

Forse siamo anche un po' OT.

Però mi sfugge qualcosa...ma iscriversi ad un trail vuol dire gareggiare??? ma contro chi, per cosa, a che scopo??? io mi sono iscritto per fare qualcosa di speciale per me stesso, qualche cosa che mi gratifichi, che mi rimanga per sempre nella memoria.

Naturalmente rispettando le regole dettate dagli organizzatori.

Se dovessimo far partecipare ai trail solo le persone allenate, i trail sarebbero frequentati da un centinaio di persone, la partecipazione così numerosa è probabilmente dovuta al fatto che il Trail non è altro che l'evoluzione dell' escursionismo, verso un'escursionismo sportivo.

Inoltre pur condividendo la necessità di una visita medica "seria", ma non per gli organizzatori piuttosto per se stessi, a mio modesto parere, è molto probabile che rischi di più l'infortunio chi corre alla disperata anche se allenato, piuttosto di chi si fa una "scampagnata".
Quoto in pieno!

Comunque qui si parlava di tecniche di allenamento più o meno evolute e a mio parere la tecnica di Giulio visto che lo ha portato più volte in fondo ad un ultratrail e con tempi e posizioni di classifica più che interessanti merita di essere presa in considerazione!
Forse la vera chiave di lettura deve essere "Take it easy" che tanto è lunga e chi va piano....
The real purpose of running isn't to win a race; it's to test the limits of the human heart
- Bill Bowerman
giulio
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Post by giulio »

Per Olaf:

Ciao,

Certo che rispetto le regole, se mi chiedono i pantaloni lunghi me li procuro, se mi chiedono il certificato medico di idoneità anche, e se mi chiedono di dare 38 € ad un medico del lavoro svogliato che mi controlla l'esame urine e l'ECG sotto sforzo obtorto collo accetto (ma se non me lo chiedono sono più contento).
Posta questa premessa un trail è proprio l'occasione per farmi un bel giro con compagnia, ristori e un po' di servizio scopa di sicurezza, senza questo tipo di organizzazione non ma la sognerei di partire da Limone Piemonte alle 5 di mattina e di dirigermi in Costa Azzurra.
Non solo, ma può capitarmi anche un incidente, ed è anche per quello che pago volentieri una quota di iscrizione che tutto sommato è anche "salatina", in tal senso nessuna preparazione, nessun certificato medico o trail di allenamento mi può aiutare seriamente.
Però, ragazzi, non esageriamo, nessuno chiede all'organizzazione di "venirmi a salvare", in eventi che non sono mai di alta montagna, in una stagione delle più sicure (anche se la Cro 2007 mi ha smentito) e con frequenti posti tappa (All'UTMB alla quale mi sono iscritto quest'anno sono 30 tra ristori e città attraversate su 163 km!).
Dopo aver accuratamente posto le mani dove immaginate, vi auguro la Buona Notte.

Giulio
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Post by giulio »

Scusate, non so perché sia comparso 2 volte un mio messaggio, misteri del tasto "aggiorna".

Ne approfitto per segnalare che forse fino a martedì non riuscirò a leggere i vostri commenti, e me ne dispiace perchè è sempre interessante scambiarsi 2 opinioni, dipende dal filtro aziendale su Internet, che a volte è imprevedibile.

Vi segnalo anche che fino a quando non avrete fatto la spesa di Domenica alle Gru (i torinesi capiscono, gli altri immaginino), o montato tutto il Regno delle Nuvole di Barbie nella notte di Natale, non potrete millantare di conoscere cos'è l'"Endurance".

Ancora Buona Notte.

Giulio
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granpasso
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Post by granpasso »

Resta il fatto che i trail sono gare con classifica e tutto quello che ne deriva. Anche senza premi in denaro vincere più volte gare di questo genere comporta una visibilità notevole che può essere sfruttata in mille maniere diverse.
Siamo OT però questa discussione è molto interessante.
Apriamo un altro topic ? Come lo titoliamo ?
Belin !
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Post by olaf »

granpasso wrote:Resta il fatto che i trail sono gare con classifica e tutto quello che ne deriva. Anche senza premi in denaro vincere più volte gare di questo genere comporta una visibilità notevole che può essere sfruttata in mille maniere diverse.
Siamo OT però questa discussione è molto interessante.
Apriamo un altro topic ? Come lo titoliamo ?
Appunto.....inoltre i volontari disposti lungo il percorso a fare assistenza,penso che visto che non sono pagati,dopo un pò si......e prendano voglia di andare a casa.I trail non sono una evoluzione dell' escursionismo,ma un allungamento delle skyrace,come le ultramaratone non sono altro che un allungamento delle km42.....e se non sei allenato e non le finisci non è perchè non ti hanno dato abbastanza tempo ,anzi secondo me ne danno già fin troppo :twisted:
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Post by antani »

granpasso wrote: Apriamo un altro topic ? Come lo titoliamo ?
Fatto. L'ho intitolato "Etica trail"
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granpasso
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Post by granpasso »

Proseguo quà la discussione sull'integrazione alimentare in gare di "breve" durata (20km ca.)
Stasera ho parlato con il mio consulente atletico :D che è anche un allenatore di squadre di ciclismo e quindi di endurance un pò se ne intende, a proposito della questione relativa alle scorte energetiche (glicogeno).
In effetti pare che 90' minuti, anche se corsi ad alta intensità, siano un pò pochi per arrivare ad una crisi ipoglicemica. Nel caso poi questa dovesse sopraggiungere difficilmente si riuscirebbe a portare a termine la prova in un tempo buono.
Però non sono un medico, non sono un allenatore, non sono un atleta e ho un'esperienza ridotta ma che nel mio caso mi permette di affrontare le prime ore senza bisogno di alcun rifornimento alimentare.
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Post by mauri1965 »

granpasso wrote:Proseguo quà la discussione sull'integrazione alimentare in gare di "breve" durata (20km ca.)
Stasera ho parlato con il mio consulente atletico :D che è anche un allenatore di squadre di ciclismo e quindi di endurance un pò se ne intende, a proposito della questione relativa alle scorte energetiche (glicogeno).
In effetti pare che 90' minuti, anche se corsi ad alta intensità, siano un pò pochi per arrivare ad una crisi ipoglicemica. Nel caso poi questa dovesse sopraggiungere difficilmente si riuscirebbe a portare a termine la prova in un tempo buono.
Però non sono un medico, non sono un allenatore, non sono un atleta e ho un'esperienza ridotta ma che nel mio caso mi permette di affrontare le prime ore senza bisogno di alcun rifornimento alimentare.
Credo che per quanto mi riguarda il limite oltre il quale finisco le scorte se non integrate sia circa 1:45', domenica scorsa praticamente ho perso circa 4 minuti dalla sbarra (sotto cui si doveva passare) all'arrivo, credo proprio fosse crisi energetica, ma potrebbe essere anche cattiva gestione della corsa.
Nel ciclismo si reintegrano le scorte mangiando qualcosina, chiaro che nella corsa per motivi digestivi, questo non si può fare, per lo meno se la corsa e a ritmi sostenuti, ma non sarebbe possibile l'assunzione di carboidrati liquidi, più facili da digerire, dopo 1 ora di corsa?

La cosa mi interessa anche per integrare in gare più lunghe.
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Post by olaf »

Infatti se tu pensi che il tuo limite sia 1,45' prova ad assumere una bombetta dopo 1-1,15'....bisogna anticipare la crisi...io per ora ho esperienza di gare solo fino 6-7h in cui mangi 1 barretta ogni ora più 2-3 enervitene(4 mezzalama+1 pierra menta+1skyski+ patrouille a parte circa 10h ma lì il ritmo è molto meno sostenuto per cui hai il tempo di mangiare e....digerire)+tanti tanti liquidi :smt030
l'importante non è partire,ma arrivare.
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Post by mauri1965 »

olaf wrote:Infatti se tu pensi che il tuo limite sia 1,45' prova ad assumere una bombetta dopo 1-1,15'....bisogna anticipare la crisi...io per ora ho esperienza di gare solo fino 6-7h in cui mangi 1 barretta ogni ora più 2-3 enervitene(4 mezzalama+1 pierra menta+1skyski+ patrouille a parte circa 10h ma lì il ritmo è molto meno sostenuto per cui hai il tempo di mangiare e....digerire)+tanti tanti liquidi :smt030
Consigli di provare anche in allenamento, anche se i ritmi sono meno sostenuti?
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Post by antani »

È vero che le scorte di glicogeno sono di circa 2000 Kcal, però bisogna tener conto del fatto che per avere le scorte belle piene occorre essere ben allenati ed essersi alimentati adeguatamente il giorno precedente, anzi forse anche nei 2 giorni precedenti.
Tieni conto anche del fatto che quella che hai interpretato come crisi ipoglicemica potrebbe anche essere stata una crisi da mancanza di liquidi (in base a quanto hai bevuto e a come hai fatto pipì nelle ore successive alla gara dovresti sapere se l'ipotesi è sensata oppure no): si dice che basta perdere una percentuale piuttosto bassa del proprio peso corporeo (se ricordo bene meno del 5%) per avere un crollo delle prestazioni notevolissimo e sappiamo tutti quanto si faccia in fretta a perdere litri e litri di sudore quando si corre sotto il sole. In una gara breve come quella di domenica teoricamente credo che sia sufficiente bere a sufficienza, magari aggiungendo all'acqua dei ristori una borraccetta con un integratore ben diluito e quindi assimilabile facilmente (per esempio una bustina di Polase sport, ma anche mezza, in una borraccia da mezzo litro). Oppure può far comodo infilarsi in tasca 3 o 4 pastiglie di Enervit.
Alla fine però credo che davvero ognuno abbia un metabolismo unico e una psicologia unica: c'è chi non riesce a pensare di andare a correre sui monti senza aver pronta con sè una borraccia, mentre c'è chi va in giro magari per 3 o 4 ore senza portarsi niente. Questo non vuol dire che il primo sia scarso e il secondo coraggioso, magari chi non si porta dietro niente non si rende conto che dopo un po' il suo ritmo crolla.
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mauri1965 wrote:
olaf wrote:Infatti se tu pensi che il tuo limite sia 1,45' prova ad assumere una bombetta dopo 1-1,15'....bisogna anticipare la crisi...io per ora ho esperienza di gare solo fino 6-7h in cui mangi 1 barretta ogni ora più 2-3 enervitene(4 mezzalama+1 pierra menta+1skyski+ patrouille a parte circa 10h ma lì il ritmo è molto meno sostenuto per cui hai il tempo di mangiare e....digerire)+tanti tanti liquidi :smt030
Consigli di provare anche in allenamento, anche se i ritmi sono meno sostenuti?
Sicuramente devi provare per trovare il giusto equilibrio,tante volte in allenamento non ne senti la necessità perchè vai appunto a dei ritmi meno sostenuti,però devi provare per vedere quanto tempo ti serve per smaltirlo,se sia meglio all'inizio di una discesa o su un pezzo in piano,sappi che pe 4-5 min il tuo stomaco lavorerà per cui le prime volte ti sentirai un pò meno "fiato" a disposizione.Io per esempio in una gara come quella di domenica scorsa che stimavo come tempo più o meno uguale all ysangarda extreme(e non mi sono sbagliato)mi sarei portato un carbo da prendere dopo 50-60 min...
l'importante non è partire,ma arrivare.
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