cantal01 wrote:
ma sul fatto della preparazione, no... non è possibile...
l'anno scorso, sciancato da un monte bianco disastroso, l'ho camminata quasi senza fatica...
Beh, inzomma... Sarà che tu sei un superman, ma io una corsa così la temo, ed anche molto, soprattutto dopo averla provata; non è certo una cosa che prenderei sottogamba. L'anno scorso sono arrivata alla fine (fuori tempo) dopo che, dopo anni lontano dai sentieri, avevo camminato in montagna UNA volta la domenica prima: risultato, guidando verso casa ho dovuto far bene attenzione a non mettermi in condizione di dover frenare all'improvviso, perché la gamba non avrebbe risposto al comando... E ci ho messo due o tre giorni a riprendere la normale deambulazione!
Per il resto, secondo me, è solo questione di sapere/volere vendere la propria merce. Ti porto un altro esempio ciclistico, perdonami ma è l'ambiente che conosco meglio. La Maratona delle Dolomiti è una granfondo che ogni anno tira su ottomila partecipanti: ne tirerebbe molti di più se non ci fosse il numero chiuso. La corsa in sé non è nulla di speciale; negli anni poi è stata sempre più addolcita nel percorso e nel tempo concesso, in modo da renderla accessibile più o meno a tutti. E poi, in realtà, il grosso non è l'evento ma il contorno: pacchetti turistici di tutti i possibili ed immaginabili generi, accoglienza per le famiglie, incentivi a passare più giorni in loco, insomma, il ciclista e la sua famiglia sono coccolati e vezzeggiati come panda in via di estinzione.
A Cuneo c'è invece la Fausto Coppi: come percorso, molto ma molto più duro e selettivo della MDD, ma intorno non c'è nulla o quasi, se non valli che storicamente hanno osteggiato in ogni modo lo svolgersi della gara. I luoghi sono, tutto sommato, poco conosciuti, fuori dai circuiti del grande turismo. E i partecipanti sono pochini, mille, millecinquecento al massimo, ma non so se ci si arriva. Eppure, guardandola dal punto di vista solo sportivo, e di una che ama la salita, io non cambierei una Fausto Coppi con diecimila Maratone delle Dolomiti, nemmeno dietro congruo compenso.
A mio modesto parere, per attirare tanta gente non basta la gara in sé, ci vuole tutto un contorno di offerte, opportunità, eventi collaterali. Il turista medio, anche se sportivo, ha bisogno di incentivi, di solito viaggia con moglie e figli rompiballe attaccati alle chiappe che vogliono tenersi occupati mentre il marito/padre corre, vuol farsi la vacanza, il fine settimana lungo. Probabilmente sarebbe anche un bene per l'economia della zona. Però, egoisticamente, io spero che questo non succeda e che rimanga tutto così com'è adesso...