Scarpe da corsa
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La saggezza dice che una scarpa nuova va calzata qualche giorno per camminarci, prima di usarla per correre. Saggiamente, ho usato direttamente le scarpe nuove per un'oretta e mezza correndo piuttosto forte, soprattutto in salita, e totalizzando più di 900 m di dislivello in salita, quasi sempre su sentieri belli ripidi.
La prima cosa che colpisce delle Brooks Cascadia è la silenziosità. Ero abituato alle Mizuno che, pur essendo ben ammortizzate, sono piuttosto rumorose. Penso che ciò sia dovuto alla piastra del sistema Wave della Mizuno. Le Cascadia sono invece silenziosissime, danno una splendida impressione di morbidezza. Per ora non posso che parlarne bene: sono meno calde delle Mizuno Arashi, cosa che non mi dispiace, visto che, purtroppo, pesto poca neve e a Genova non ci sono grandi problemi di freddo; la mescola e la suola mi sembrano affidabili, visto che ho cercato salite e discese le più ripide possibili; il piede si sente molto libero e agile e sono piuttosto leggere; dell'intersuola ho già detto, mi sembra eccellente; la lingua, purtroppo, a differenza della versione precedente, non è a soffietto, ma la chiusura mi sembra sufficientemente fasciante da proteggere bene da sassolini e sabbia. Infine, aggiungo che l'avampiede risulta lievemente rialzato, come nelle scarpe da strada (soprattutto in quelle più "svelte"), cosa che dovrebbe favorire la rullata del piede: su sentiero è una caratteristica che lascia indifferenti, ma appena si è su strada o su sterrato non sconnesso e non ripido è una cosa che si sente.
Insomma, mi pare di avere fatto una buona spesa. Adesso vado a fare un giretto per rimetterle alla prova.
La prima cosa che colpisce delle Brooks Cascadia è la silenziosità. Ero abituato alle Mizuno che, pur essendo ben ammortizzate, sono piuttosto rumorose. Penso che ciò sia dovuto alla piastra del sistema Wave della Mizuno. Le Cascadia sono invece silenziosissime, danno una splendida impressione di morbidezza. Per ora non posso che parlarne bene: sono meno calde delle Mizuno Arashi, cosa che non mi dispiace, visto che, purtroppo, pesto poca neve e a Genova non ci sono grandi problemi di freddo; la mescola e la suola mi sembrano affidabili, visto che ho cercato salite e discese le più ripide possibili; il piede si sente molto libero e agile e sono piuttosto leggere; dell'intersuola ho già detto, mi sembra eccellente; la lingua, purtroppo, a differenza della versione precedente, non è a soffietto, ma la chiusura mi sembra sufficientemente fasciante da proteggere bene da sassolini e sabbia. Infine, aggiungo che l'avampiede risulta lievemente rialzato, come nelle scarpe da strada (soprattutto in quelle più "svelte"), cosa che dovrebbe favorire la rullata del piede: su sentiero è una caratteristica che lascia indifferenti, ma appena si è su strada o su sterrato non sconnesso e non ripido è una cosa che si sente.
Insomma, mi pare di avere fatto una buona spesa. Adesso vado a fare un giretto per rimetterle alla prova.
Mi sembra che il peso della misura di riferimento sia di 330 grammi, che non è male per una scarpa da trail. Sono appena tornato da un'altra mezzoretta molto tirata sia in salita sia in discesa e si sono comportate assai bene. Aggiungo, ma, queste sono cose molto individuali che hanno a che fare anche con la fortuna, che ieri non ho usato né vasellina, ne cerotti di precauzione e non ho avuto il minimo arrossamento ai piedi. Non male, per essere la prima uscita.olaf wrote:Leggere.....quanto?e si corre bene?Le mie scarpette sono ancora in ottime condizioni,ma mi interessano molto,preferisco sempre avere due paia di atrezzi pronti all'uso..
Quanto a correrci, io mi ci sto trovando bene, se hai la possibilità di provarla in un negozio te le consiglio. Io eviterei di comprare online, mi sembra un rischio eccessivo per le scarpe. Nel sito www.brooksrunning.it c'è l'elenco dei rivenditori.

CASCADIA 3
L‘innovativo Dual Pivot Posting System è stato studiato per migliorare l‘equilibrio su superfici irregolari e aiutare così a prevenire eventuali distorsioni delle caviglie. Sviluppato per proteggere i piedi dal contatto coi sassi e dalla formazione di vesciche, questo modello da corsa fuoristrada è abbastanza resistente da affrontare qualsiasi terreno, indipendentemente da quanto sia impervio, bagnato o ripido.
Mi hai incuriosito per davvero...
che tu riesca a farmi abbandonare le mie care NORTHFACE 103.
In realtà stavo per indirizzarmi sulle MIZUNO ma ora mi ha messo qualche dubbio e poi...
il colore rosso mi piace di questi tempi e la forma anche...
Io peso 77 kg in forma e faccio cose lunghe, molto lunghe. Faranno al caso mio?
Dove le hai trovate?
Buona fortuna...
L’esperienza è quella che ottieni, quando non ottieni quello che desideri.
A Genova si trovano solo da Genova Running, che è il negozio sicuramente migliore per acquistare scarpe da corsa (grandissimo assortimento e i due proprietari sono molto competenti). Purtroppo le Brooks non si trovano facilmente, quindi, come scrivevo nel messaggio precedente, conviene controllare sul sito italiano della ditta. So che ad Aosta si trovano da Joe Sport in via Monte Pasubio, negozio in cui sono molto competenti sia per la corsa sia per la montagna.
Per il resto, le scarpe sono una cosa molto soggettiva, quindi è difficile sapere se un modello può essere adatto per qualcun altro. Sicuramente il tuo peso non dovrebbe essere un problema, pesi 5 kg più di me, quindi credo che siamo comparabili
quanto a esigenze di ammortizzamento.
Per il resto, le scarpe sono una cosa molto soggettiva, quindi è difficile sapere se un modello può essere adatto per qualcun altro. Sicuramente il tuo peso non dovrebbe essere un problema, pesi 5 kg più di me, quindi credo che siamo comparabili
quanto a esigenze di ammortizzamento.
A Milano le ho viste da Koala sport, negozio super competente e specializzato che vende anche per corrispondenza, sul sito non le trovi ma le hanno esposte mi pare a 100 euri.
Sempre da loro ho visto anche queste

Sono delle intermedie neutre molto flessibili e non esageratamente ammortizzate, a mio parere sono un'ottima scelta per atleti veloci ma anche per chi vuole avere sotto poca suola in favore di maggior sensibilità e precisione di appoggio io che in montagna prevalentemente cammino e quindi ritengo di non aver tutte queste esigenze di ammortizzamento ci sto facendo un pensierino.
Prezzo 80 euri credo 290 grammi.
Sempre da loro ho visto anche queste

Sono delle intermedie neutre molto flessibili e non esageratamente ammortizzate, a mio parere sono un'ottima scelta per atleti veloci ma anche per chi vuole avere sotto poca suola in favore di maggior sensibilità e precisione di appoggio io che in montagna prevalentemente cammino e quindi ritengo di non aver tutte queste esigenze di ammortizzamento ci sto facendo un pensierino.
Prezzo 80 euri credo 290 grammi.
The real purpose of running isn't to win a race; it's to test the limits of the human heart
- Bill Bowerman
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Ancor una recensione sulle Cascadia, poi non rompo più le scatole: provate oggi pomeriggio a Punta Martin, montagna con parecchie roccette (informazione per i non genovesi) mi sono sembrate affidabili. Non ho rischiato di scivolare - meno male perché cadere a Punta Martin in molti punti significherebbe ammazzarsi! - e l'aderenza mi è sembrata valida per essere una scarpa da trail.
Leggere, ultra traspiranti, economiche e polivalenti (qualcuno ci corre la maratona qualcuno i trail...) in pratica potrebbe essere la scarpa perfetta ma mi sa che ci si deve fare un po' l'abitudine....
http://www.youtube.com/watch?v=dnizzgzy ... re=related

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- Bill Bowerman
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Anch'io sto usando le New Balance 873 comprate da Decathlon a prezzo pieno, 90 euro.trigi wrote: Attualmente sto provando un paio di New balance 873 prese da decathlon in offerta che, a dispetto della prima impressione (sono la prima scarpa da running acquistata di 2 misure più grandi e, trattandosi di un esperimento, le ho comperate perchè in offerta) si stanno rivelando molto meglio del previsto (comode, relativamente valide anche su fango, specie in discesa, buon ammortizzamento).
Mi trovo molto bene sia su strada sia su sentieri, hanno una ottima aderenza anche sul bagnato ed hanno una caratteristica importante per non farmi venire male alle ginocchia, ossia sono neutre. Hanno si un po' di sostegno interno ma non sono specifiche per pronatori, quindi non mi costringono ad usare le ginocchia in malomodo.
Le Salomon XA Pro 3D sono molto belle ed il sistema di chiusura è veramente superiore, ma non fanno al mio piede.
Il Goretex invece lo bandisco, cuoce i piedi!!!!
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
Oggi in un giretto tutto in pianura lungo l'Adda le ho provate un po', il fondo tutto sterrato ma pianeggiante non è certo da scarpa da trail però si sono comportate bene le ho trovate abbastanza leggere e molto corribili, sono ben ammortizzate e comode di più il giretto di oggi non poteva dire, speriamo di riuscire a metterle alla prova sul loro terreno ideale al più presto.
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Domandone da 100 milioni di dollari... Ma per chi, come me, fa un intero trail sempre camminando, più spedita possibile, ovviamente, ma senza correre, sarebbe così assurdo indossare i normali scarponi da montagna? Con le scarpe da trail, io sono sicura che tra non molto ci lascierò come minimo una caviglia, vista la mia cronica instabilità soprattutto in discesa; con gli scarponi alti appunto sopra la caviglia, non avrei problemi; idem, nessun problema a "saltare" veloce giù in discesa, mentre in salita andrebbero bene comunque, perché non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di correre. Mi sfugge qualcosa?
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Guarda un po..............
http://www.lasportiva.com/catalogue/cat ... anguage=IT
Una cosa simile e cioè leggera e meglio no gtx. okkio al numero, se sbagli sei del gatto..........
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Una cosa simile e cioè leggera e meglio no gtx. okkio al numero, se sbagli sei del gatto..........
Belin !
Io di norma non uso scarponi neanche se vado solo a camminare,tranne in alta montagna dove devi indossare i ramponi.Indossarli per un trail a dispetto di una normale scarpa vuol dire portarsi dietro un enorme peso per tutto il tragitto,un peso inutile e dannoso per le articolazioni perchè gli scarponi non ammortizzano,inoltre penso si abbia un maggiore rischio di storte a causa della poca sensibilità che si ha nei confronti del terreno,pensa già solo alla differenza nel camminare nei tratti pianeggianti.....poi scarpone tuo....anima tuaGiancarla wrote:Domandone da 100 milioni di dollari... Ma per chi, come me, fa un intero trail sempre camminando, più spedita possibile, ovviamente, ma senza correre, sarebbe così assurdo indossare i normali scarponi da montagna? Con le scarpe da trail, io sono sicura che tra non molto ci lascierò come minimo una caviglia, vista la mia cronica instabilità soprattutto in discesa; con gli scarponi alti appunto sopra la caviglia, non avrei problemi; idem, nessun problema a "saltare" veloce giù in discesa, mentre in salita andrebbero bene comunque, perché non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di correre. Mi sfugge qualcosa?


l'importante non è partire,ma arrivare.
Forse hai ragione. In discesa a mio parere saresti avvantaggiata, perché se lo scarpone è sufficientemente protettivo in discesa ti permette un maggior margine di errore, mentre con le scarpe da ginnastica l'unica protezione, in caso di storte, è il tono muscolare, che nel tuo caso non è forse sviluppatissimo in maniera specifica, visto che vai soprattutto in bici e non corri mai in discesa su sentiero. Se lo scarpone è davvero leggero è comodo anche in salita; dove invece ho qualche dubbio è nei pezzi in pianura: in questo caso, come dice Olaf, lo scarpone è meno ammortizzato e le articolazioni ne risentono e ne risente anche l'agilità di movimento, con conseguente notevole rallentamento (almeno credo).
Ad ogni modo, un mio amico aveva comprato in Francia, perciò non so se il modello sia importato anche in Italia e, soprattutto, se esista sempre, una pedula della Salomon straordinariamente leggera: tenendola in mano posso stimare che un numero da donna peserebbe sicuramente meno di 600 grammi al paio. Certo, non so come funzioni a livello di ammortizzamento, ma ti assicuro che era una scarpa incredibilmente leggera, non in goretex. Se riesco a rintracciarla ti faccio sapere qualcosa di più.
A proposito: nel Gra Trail Valdigne i pezzi pianeggianti sono abbastanza pochi, quindi la soluzione scarponcino potrebbe essere sensata.
Ad ogni modo, un mio amico aveva comprato in Francia, perciò non so se il modello sia importato anche in Italia e, soprattutto, se esista sempre, una pedula della Salomon straordinariamente leggera: tenendola in mano posso stimare che un numero da donna peserebbe sicuramente meno di 600 grammi al paio. Certo, non so come funzioni a livello di ammortizzamento, ma ti assicuro che era una scarpa incredibilmente leggera, non in goretex. Se riesco a rintracciarla ti faccio sapere qualcosa di più.
A proposito: nel Gra Trail Valdigne i pezzi pianeggianti sono abbastanza pochi, quindi la soluzione scarponcino potrebbe essere sensata.
Diciamo che con gli scarponi - ne ho un paio di marca Tecnica, da escursionismo, adatti anche alle racchette, che a me paiono abbastanza leggeri, anche se, certo, non come le scarpe da corsa - non m'è mai capitato di prendere storte alla caviglia, ovviamente; con le scarpe da trail, un'infinità di volte, ed è anche questa paura che mi limita molto nella discesa. Inoltre, la mia "velocità" nei casi in cui ho usato le scarpe non m'è mai sembrata molto superiore a quella che avevo quando, anni fa, camminavo un po' più spesso in montagna. Aggiungo il fatto che, a Le Porte di Pietra, ho avuto i piedi fradici dal primo all'ultimo istante, cosa che non sarebbe successa, o in misura molto minore, con gli scarponi. Mi sa che al Valdigne provo. Oppure, già al Trail d'Azur, che sarà il mio unico allenamento su sentiero prima del Valdigne!!!antani wrote:Forse hai ragione. In discesa a mio parere saresti avvantaggiata, perché se lo scarpone è sufficientemente protettivo in discesa ti permette un maggior margine di errore, mentre con le scarpe da ginnastica l'unica protezione, in caso di storte, è il tono muscolare, che nel tuo caso non è forse sviluppatissimo in maniera specifica, visto che vai soprattutto in bici e non corri mai in discesa su sentiero. Se lo scarpone è davvero leggero è comodo anche in salita; dove invece ho qualche dubbio è nei pezzi in pianura: in questo caso, come dice Olaf, lo scarpone è meno ammortizzato e le articolazioni ne risentono e ne risente anche l'agilità di movimento, con conseguente notevole rallentamento (almeno credo).
Ad ogni modo, un mio amico aveva comprato in Francia, perciò non so se il modello sia importato anche in Italia e, soprattutto, se esista sempre, una pedula della Salomon straordinariamente leggera: tenendola in mano posso stimare che un numero da donna peserebbe sicuramente meno di 600 grammi al paio. Certo, non so come funzioni a livello di ammortizzamento, ma ti assicuro che era una scarpa incredibilmente leggera, non in goretex. Se riesco a rintracciarla ti faccio sapere qualcosa di più.
A proposito: nel Gra Trail Valdigne i pezzi pianeggianti sono abbastanza pochi, quindi la soluzione scarponcino potrebbe essere sensata.

Quanto alle "finezze" tipo il fatto che lo scarpone non ammortizzi, è l'ultima cosa che mi preoccupa, visto che certo, in questo senso, le mie scarpe da trail prese da Decathlon in saldo non credo possano offrire grandi prestazioni in questo senso! Però, per i pochi trail che ho intenzione di fare, non vado certo a comprare mille tipi di scarpa diversi. Se al Valdigne gli scarponi vanno bene, li farò andar bene anche al CCC!
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- Matricola
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no, non puoi pensare di fare più di 80km con gli scarponi!
per due motivi:
1) con lo scarpone devi portare una calza lunga che dopo un po' incomincia a scendere e a fare le grinze sulla caviglia: vesciche assicurate;
2) non va sottovalutata la capacità di ammortizzare della scarpa da trail: dopo tanti chilometri se il tallone non poggia su una superficie morbida (relativamente) il giorno dopo non riesci neanche a scendere dal letto perchè non appoggi più il piede.
esperienza diretta...
lo scarpone ha effettivamente la grande caratteristica di ripararti dall'acqua, ma per contro non lascia respirare il piede che necessariamente suda e per molti chilometri rischi di cuocerti il piede (altre vesciche assicurate).
pensaci bene.
alessandra
per due motivi:
1) con lo scarpone devi portare una calza lunga che dopo un po' incomincia a scendere e a fare le grinze sulla caviglia: vesciche assicurate;
2) non va sottovalutata la capacità di ammortizzare della scarpa da trail: dopo tanti chilometri se il tallone non poggia su una superficie morbida (relativamente) il giorno dopo non riesci neanche a scendere dal letto perchè non appoggi più il piede.
esperienza diretta...
lo scarpone ha effettivamente la grande caratteristica di ripararti dall'acqua, ma per contro non lascia respirare il piede che necessariamente suda e per molti chilometri rischi di cuocerti il piede (altre vesciche assicurate).
pensaci bene.
alessandra
Scusate ma forrei sfatare un pò quest'idea di avere qualcosa di impemeabile ai piedi. Semplicemente penso che se devi correre/camminare per quasi venti ore in un ambiente umido (pioggia, neve, fango) non esistano in commercio scarpe adeguate che garantiscano una protezione sicura. Certo se uno indossa scarponi da ghiacciao allora il discorso cambia. Anche con il gtx l'umido entra comunque attraverso le calze e i piedi si bagnano. Per mia esperienza diretta, l'ho già detto e lo ripeto, è molto meglio avere una scarpa con tomaia molto drenante e calzini tecnici. Sia alle porte di pietra sia durante glia allenamneti invernali i piedi mi si sono inzuppati senza però patire il minimo problema.
Belin !
perfetamente d'acordo, il gore è traspirante fino a che la scdarpa è nuova, appena la trama del tessuto si riempe di polvere, non garantisce più la traspirabilità e il piede comincia a sudare e la formazione delle bolle è in agguato.
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
Beh, ma tra protezione assoluta per 20 ore e scarpe zuppe d'acqua dal primo nanosecondo in avanti, magari ci sono vie di mezzo...granpasso wrote:Scusate ma forrei sfatare un pò quest'idea di avere qualcosa di impemeabile ai piedi. Semplicemente penso che se devi correre/camminare per quasi venti ore in un ambiente umido (pioggia, neve, fango) non esistano in commercio scarpe adeguate che garantiscano una protezione sicura.
Boh, non so, l'unica cosa che posso fare è provare le alternative. Piede cosparso da una quantità industriale di Pasta di Fissan, due paia di calzettoni, scarpone e via, da una parte, e scarpe da corsa e panico in discesa, dall'altra. La scarpa da trail in sé è comodissima, nulla da dire, ma alla fine, quel che recuperò in velocità in salita, lo perdo tutto in terrore in discesa!

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forse si parla di cose diverse, ma non è una questione di velocità in salita o discesa e di sicurezza data da una o l'altra scarpa.
il problema in un trail è quello di avere una scarpa che non ti rovini i piedi. fermarsi durante la corsa per una vescica quando le gambe e la testa andrebbero ancora avanti, è a dir poco snervante... molti corridori si fregano così.
il problema in un trail è quello di avere una scarpa che non ti rovini i piedi. fermarsi durante la corsa per una vescica quando le gambe e la testa andrebbero ancora avanti, è a dir poco snervante... molti corridori si fregano così.
Lo so, hai perfettamente ragione; a volte succede anche nelle banali maratone... Per me, però, la sicurezza è la cosa più importante, visto che ho una passione smisurata per la bici da corsa e l'idea di "rovinarmi" una caviglia per una storta o peggio su sentiero non mi va proprio giù. Se tu avessi avuto occasione di vedere il modo tragico in cui scendo su sentiero, capiresti cosa intendo... Impiego un'eternità rispetto a chiunque altro e, ciononostante, non riesco ad evitare i rischi. Nel contempo, mi spiace rinunciare alla corsa. Una calzatura che blocchi il piede, ma seriamente, sopra la caviglia, sarebbe di grande aiuto.alessandra wrote:forse si parla di cose diverse, ma non è una questione di velocità in salita o discesa e di sicurezza data da una o l'altra scarpa.
il problema in un trail è quello di avere una scarpa che non ti rovini i piedi. fermarsi durante la corsa per una vescica quando le gambe e la testa andrebbero ancora avanti, è a dir poco snervante... molti corridori si fregano così.
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Non so se una cavigliera serva a prevenire gli infortuni a una caviglia sana, devo chiedere a mia moglie, che è sicuramente più competente in materia.mauri1965 wrote:Ciao Gianca, provare con delle cavigliere elastiche.
Dopo una distorsione alla caviglia, le ho usate per un po' di tempo e non mi procuravano particolare fastidio, solo che un conto è usarle per 1 ora, un'altro per tutte le ore necessarie a terminare il trail, bisognerebbe provare....
Io ho comunque corso per oltre un mese con la cavigliera dopo una distorsione e ho corso le Porte di Pietra con la cavigliera senza che mi desse un fastidio particolare. Era una cavigliera fasciante, molto contenitiva, ma senza lo stabilizzatore (un ulteriore elastico) che mi dava fastidio al collo del piede e, soprattutto mi alterava l'assetto posturale causandomi un dolore alla caviglia analogo a quello che avrebbe dovuto evitarmi.
Si anche io pensavo ad una cavigliera fasciante, di quelle elastiche con possibilità di regolazione a velcro, conosco un piao di persone che corrono in montagna che le usano normalmente, in quanto stabilizzano un pochino la caviglia in discesa, dando la sensazione di un maggiore contenimento.antani wrote:Non so se una cavigliera serva a prevenire gli infortuni a una caviglia sana, devo chiedere a mia moglie, che è sicuramente più competente in materia.mauri1965 wrote:Ciao Gianca, provare con delle cavigliere elastiche.
Dopo una distorsione alla caviglia, le ho usate per un po' di tempo e non mi procuravano particolare fastidio, solo che un conto è usarle per 1 ora, un'altro per tutte le ore necessarie a terminare il trail, bisognerebbe provare....
Io ho comunque corso per oltre un mese con la cavigliera dopo una distorsione e ho corso le Porte di Pietra con la cavigliera senza che mi desse un fastidio particolare. Era una cavigliera fasciante, molto contenitiva, ma senza lo stabilizzatore (un ulteriore elastico) che mi dava fastidio al collo del piede e, soprattutto mi alterava l'assetto posturale causandomi un dolore alla caviglia analogo a quello che avrebbe dovuto evitarmi.
Per Giancarla,
anch'io ho un problema di caviglie deboli, con ripetute storte e quindi ero discretamente preoccupato all'idea di correre in discesa.
La soluzione che ho utilizzato, e per ora ha funzionato molto bene è un bendaggio discretamente contenitivo con il Tensoplast.
Alla Cromagnon ho utilizzato il tensoplast sport (più elastico e meno contenitivo) fino all'Authion e il tensoplast normale da lì all'arrivo.
In allenamento in montagna utilizzo un giro singolo di tensoplast normale. alla Via Marenca che erano solo meno di 16 ore ho corso con il tensoplast normale.
Svantaggi: 1) quasi sicuramente devi poi buttare le calze
2) rischi molto le vesciche sul bordo della benda, ma mettendo molta vaselina le ho evitate
3) devi "farti la mano" sul grado di compressione giusta e prepararti almeno 1/2 ora prima
4) Dopo la prima cromagnon ho avuto dolori neuropatici sul dorso dei piedi credo da compressione prolungata.
Vantaggi: 1) un grado di contenzione molto maggiore di quanto ti possa dare una cavigliera elastica e senza alterazioni della postura o della calzata della scarpa.
2) é molto meno caro di una cavigliera "tecnica".
Buona fortuna
Giulio
anch'io ho un problema di caviglie deboli, con ripetute storte e quindi ero discretamente preoccupato all'idea di correre in discesa.
La soluzione che ho utilizzato, e per ora ha funzionato molto bene è un bendaggio discretamente contenitivo con il Tensoplast.
Alla Cromagnon ho utilizzato il tensoplast sport (più elastico e meno contenitivo) fino all'Authion e il tensoplast normale da lì all'arrivo.
In allenamento in montagna utilizzo un giro singolo di tensoplast normale. alla Via Marenca che erano solo meno di 16 ore ho corso con il tensoplast normale.
Svantaggi: 1) quasi sicuramente devi poi buttare le calze
2) rischi molto le vesciche sul bordo della benda, ma mettendo molta vaselina le ho evitate
3) devi "farti la mano" sul grado di compressione giusta e prepararti almeno 1/2 ora prima
4) Dopo la prima cromagnon ho avuto dolori neuropatici sul dorso dei piedi credo da compressione prolungata.
Vantaggi: 1) un grado di contenzione molto maggiore di quanto ti possa dare una cavigliera elastica e senza alterazioni della postura o della calzata della scarpa.
2) é molto meno caro di una cavigliera "tecnica".
Buona fortuna
Giulio
Scusa Giulio ma come esegui il bendaggio, come nella sequenza successiva??giulio wrote:
per ora ha funzionato molto bene è un bendaggio discretamente contenitivo con il Tensoplast.
Giulio

tratto da: http://www.vivailfitness.it/dist_cavigl.htm
Il Tensoplast si può utilizzare anche per scaricare un po', il tendine rotuleo?
Grazie
Maurizio
Mah, in realtà faccio una cosa un po' più di basso profilo, praticamente solo il bendaggio "a spirale" e per ora mi sono trovato bene.
Mi viene in mente vedendo la descrizione che riporti che potrebbe essere ancora più funzionale, però devi imparare a farla proprio bene, con tre strati diversi rischi di più di sbagliare il grado di contenzione.
In compenso la benda coprente il Tensoplast ti permetterebbe di salvare le calze (di solito all'arrivo, con i crampi e abbastanza distrutto dalla fatica, i versi che devo fare per levare il groviglio tensoplast-calza-peli della gamba è abbastanza fantozziano).
Non ho tanto idea di come si faccia il taping rotuleo, da quello che ho visto forse si usano cerotti più stretti e penso che il tensoplast finirebbe per arrotolarsi e fare laccio, ma non sono molto sicuro.
E' comunque notevole come, pur con gradi di preparazione, aspettative agonistiche e motivazioni diverse, alla fine i problemi che riscontriamo sono spesso analoghi.
Colgo l'occasione (fuori tema, in effetti) per dire che sto provando l'Eutend di cui aveva parlato mi sembra Granpasso e nonostante sia tutto tranne che scientifico, ho l'impressione di trarne giovamento, mentre invece come antiinfiammatorio rispetto al Waxyz continuo a preferire la nimesulide (aulin, per intenderci).
Ciao
Giulio
Mi viene in mente vedendo la descrizione che riporti che potrebbe essere ancora più funzionale, però devi imparare a farla proprio bene, con tre strati diversi rischi di più di sbagliare il grado di contenzione.
In compenso la benda coprente il Tensoplast ti permetterebbe di salvare le calze (di solito all'arrivo, con i crampi e abbastanza distrutto dalla fatica, i versi che devo fare per levare il groviglio tensoplast-calza-peli della gamba è abbastanza fantozziano).
Non ho tanto idea di come si faccia il taping rotuleo, da quello che ho visto forse si usano cerotti più stretti e penso che il tensoplast finirebbe per arrotolarsi e fare laccio, ma non sono molto sicuro.
E' comunque notevole come, pur con gradi di preparazione, aspettative agonistiche e motivazioni diverse, alla fine i problemi che riscontriamo sono spesso analoghi.
Colgo l'occasione (fuori tema, in effetti) per dire che sto provando l'Eutend di cui aveva parlato mi sembra Granpasso e nonostante sia tutto tranne che scientifico, ho l'impressione di trarne giovamento, mentre invece come antiinfiammatorio rispetto al Waxyz continuo a preferire la nimesulide (aulin, per intenderci).
Ciao
Giulio
Grazie per i suggerimenti! Questa storia della benda mi interessa. Però, ho solo paura che, facendo male il bendaggio, i "bordi" causino poi delle bolle sulla pelle. Anche qui, Fissan a volontà...
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Credo esistano delle apposite spugnette da porre in prossimità dei bordi.Giancarla wrote:Grazie per i suggerimenti! Questa storia della benda mi interessa. Però, ho solo paura che, facendo male il bendaggio, i "bordi" causino poi delle bolle sulla pelle. Anche qui, Fissan a volontà...
Prova a dare un occhiata sul sito della Tensoplast.

Oggi finalmente le ho provate come si deve, ho fatto un giro in Appennino (Monte Bue, Maggiorasca e Monte Nero) gran parte su neve, al mattino super trasformata e bella dura verso mezzogiorno nella "pacecca" e nel fango, mi sono proprio piaciute. La suola ha un grip davvero notevole, anche nei traversi sulla neve dura non mi sono trovato in difficoltà inoltre nonostante fossero praticamente nuove nessuna vescicaolaf wrote:Attendo le tue impressioni sulle Cascadia,per ora continuo ad usare le inov che trovo ottime ma devo ancora provare su distanze lunghissime e mi sa che al Valdigne non ci arriveranno

The real purpose of running isn't to win a race; it's to test the limits of the human heart
- Bill Bowerman
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Comprato ieri un paio di Salomon XA pro3D modello standar. Calzate oggi per il trail del Gorrei (21km.)
perfette
Segnalo che sempre dello stesso modello è uscita una nuova versione con un inserto leggermente più ammortizzante. Identiche al modello standar in tutto tranne che nel prezzo che è un pò superiore.
ciao.


Segnalo che sempre dello stesso modello è uscita una nuova versione con un inserto leggermente più ammortizzante. Identiche al modello standar in tutto tranne che nel prezzo che è un pò superiore.
ciao.
Belin !
Che tu sappia, le salomon XA PRO 3D, scarpe con cui ho corso buona parte dell'UTMB del 2006, almeno fino a dove mi sono fermato, sono neutre o hanno un sistema antipronazione?
Io ho un appoggio neutro e usare scarpe antipronazione mi fa venire male alle ginocchia.
Ora sto usando una paio di scarpe neutre NB 873, con le quali mi sto trovando molto bene ma mi sembrano un po' leggerine per un ultratrail.
Io ho un appoggio neutro e usare scarpe antipronazione mi fa venire male alle ginocchia.
Ora sto usando una paio di scarpe neutre NB 873, con le quali mi sto trovando molto bene ma mi sembrano un po' leggerine per un ultratrail.
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)