Strada dei Cannoni in MTB
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Strada dei Cannoni in MTB
Effettuato il 15-16 Luglio 2010 dal Santuario di Valmala al Colle della Bicocca
Nel weekend scorso abbiamo fatto il giro in oggetto.
Partenza da Genova di buon ora, e dopo una colazione al sempre ottimo autogrill subito dopo Altare (quello con tutte le sculture e le super focaccine...), arriviamo a Brossasco, alla "Porta della Val Varaita". E' una struttura ottima, con bar, sala di lettura, bagni dove rinfrescarsi, e dove si trova tutto il materiale cartaceo (depliants, percorsi, ecc.ecc) per chi voglia girare a piedi o in MTB fra la Val Varaita e la Val Maira.
Lasciamo una macchina in loco e con le altre ci spostiamo al Santuario di Valmala (1350 m slm). Si montano le ruote, ci si cambia e si parte. Si fanno circa 2km di asfalto verso est e poi si gira a Ovest e si comincia gradatamente a salire fino al colle della Ciabra dove termina l'asfalto. Qui inizia lo sterrato, che per i primi km è abbastanza pedalabile e che porta al crocicchio del Colle Birrone, dove arriva la strada che sale da San Damiano Macra. Qui inizia un pezzo molto brutto di circa 4-5 km, pietrosissimo e irregolare, che costringe per lunghi tratti (tranne un paio di amici "manici") a spingere la bici. La nebbia ci avvolge e non ci permette di vedere il panorama, ma forse è un bene perchè anche se siamo saliti, fa molto caldo e se ci fosse il sole sarebbe durissima. Si continua a salire, la strada diventa un po migliore, anche se si alternano pezzi in bici e pezzi a piedi. Si toccano con alcuni leggeri saliscendi il Collet Rusciera (2058 m slm) e il Colle Ratscias (2172). Si sale sempre con costanza, alternando pezzi duri e scivolosi con molta ghiaia e pietre che costringono a spingere, a pezzi (pochi) con meno pietre e piu terra che permettono di pedalare abbastanza bene.
Ennesimo "lungo", davvero interminabile ed in lieve salita, per toccare il punto più alto del percorso alla Bassa dell'Ajet (2330 m slm). Da qui si scende velocemente, finalmente con un fondo decente e molto divertente , al Colle di Sampeyre, punto di scollinamento principale fra le valli Varaita e Maira. Siamo sempre nella nebbia che ci avvolge, anche se c'e qualche sprazzo di cielo azzurro sopra le nostre teste.
Qualche minuto e ci fiondiamo sull'asfalto in discesa per i 5 km che ci separano dal rifugio La Sousto dal Col (1940 m slm) dove dormiremo (e mangeremo...). A chi interessa ecco il link al web site http://www.lasousto.it" onclick="window.open(this.href);return false;
Arriviamo e dopo una fresca Menabrea ristoratrice e una doccia che ci ritempra, iniziamo con piacere la fase "cazzeggiodarifugioinattesadellacena" che è una delle cose belle della montagna...
Alle 19.30 ci accomodiamo e facciamo un cena di qualità notevolissima per essere un rifugio: antipasti misti da favola, tagliatelle con un sugo particolare ma superlativo, coniglio o arrosto "come quello della nonna" e dolci di livello. Insomma, veramente da provare..
Al mattino sveglia presto e partenza intorno alle 8. Ci aspetta la salita su asfalto fino al colle di Sampeyre e a freddo le gambe fanno un po fatica, ma in circa 30-40 minuti siamo tutti in cima.
Dal colle prendiamo lo sterrato che con continui e "morbidi" saliscendi porta verso il Colle della Bicocca. La giornata è bellissima, Pelvo e Monviso sono a portata di mano, e lo sterrato qui è veramente divertente. Se si vuole si pedala con calma (anzi, calmissima) per godere il panorama, se si vuole si "tira" un po per divertirsi ...fantastico.
Arrivati al colle della Bicocca, alcuni di noi decidono di proseguire verso il Lago della Camosciera, alcuni (fra cui il sottoscritto) si fermano per riposarsi e godere del panorama...
Dopo un po torniamo indietro e aspettiamo gli amici al Colle di Sampeyre (non sono arrivati al Lago, troppo lunga...)
Un quarto d'ora di sosta e ci cacciamo giù per la interminabile discesa che porta dai 2288 m del Colle ai 980 di Sampeyre.
Dopo venti min ci fermiamo per il pranzo al Rifugio Mejra Garneri dove ci rilassiamo e ..mangiamo...di nuovo benissimo.
Alle 13.30 ripartiamo e ci buttiamo verso Sampeyre. Arrivati giù siamo avvolti dal caldo soffocante e dobbiamo sorbirci i 20 km su asfalto che ci separano da Brossasco. Qui la fatica si fa sentire e i lunghi tratti in piano nell'aria calda sono una sofferenza. Diamo tutto e arriviamo finalmente alla "porta della Val Varaita" dove avevamo lasciato una macchina.
Mentre ci rifocilliamo nel bar, gli "autisti" vanno sul al Santuario di Valmala a recuperare le altre auto.
Intorno alle 16 si riparte e si torna a Genova.
Commento finale:
giro bellissimo, molto faticoso ma remunerativo specie il secondo giorno. Probabilmente è da fare a Settembre inoltrato (oppure a Maggio, sempre che non ci sia ancora troppa neve). Panorami superlativi (del resto Varaita e soprattutto Maira sono forse le valli + belle in zona), cibo ottimo e bella compagnia.
Totale circa 95 km per 1600 m di dislivello (per quelli che hanno fatto il pezzetto in piu verso il Lago della Camoscera).
Appena possibile inserirò qualche foto...
Nel weekend scorso abbiamo fatto il giro in oggetto.
Partenza da Genova di buon ora, e dopo una colazione al sempre ottimo autogrill subito dopo Altare (quello con tutte le sculture e le super focaccine...), arriviamo a Brossasco, alla "Porta della Val Varaita". E' una struttura ottima, con bar, sala di lettura, bagni dove rinfrescarsi, e dove si trova tutto il materiale cartaceo (depliants, percorsi, ecc.ecc) per chi voglia girare a piedi o in MTB fra la Val Varaita e la Val Maira.
Lasciamo una macchina in loco e con le altre ci spostiamo al Santuario di Valmala (1350 m slm). Si montano le ruote, ci si cambia e si parte. Si fanno circa 2km di asfalto verso est e poi si gira a Ovest e si comincia gradatamente a salire fino al colle della Ciabra dove termina l'asfalto. Qui inizia lo sterrato, che per i primi km è abbastanza pedalabile e che porta al crocicchio del Colle Birrone, dove arriva la strada che sale da San Damiano Macra. Qui inizia un pezzo molto brutto di circa 4-5 km, pietrosissimo e irregolare, che costringe per lunghi tratti (tranne un paio di amici "manici") a spingere la bici. La nebbia ci avvolge e non ci permette di vedere il panorama, ma forse è un bene perchè anche se siamo saliti, fa molto caldo e se ci fosse il sole sarebbe durissima. Si continua a salire, la strada diventa un po migliore, anche se si alternano pezzi in bici e pezzi a piedi. Si toccano con alcuni leggeri saliscendi il Collet Rusciera (2058 m slm) e il Colle Ratscias (2172). Si sale sempre con costanza, alternando pezzi duri e scivolosi con molta ghiaia e pietre che costringono a spingere, a pezzi (pochi) con meno pietre e piu terra che permettono di pedalare abbastanza bene.
Ennesimo "lungo", davvero interminabile ed in lieve salita, per toccare il punto più alto del percorso alla Bassa dell'Ajet (2330 m slm). Da qui si scende velocemente, finalmente con un fondo decente e molto divertente , al Colle di Sampeyre, punto di scollinamento principale fra le valli Varaita e Maira. Siamo sempre nella nebbia che ci avvolge, anche se c'e qualche sprazzo di cielo azzurro sopra le nostre teste.
Qualche minuto e ci fiondiamo sull'asfalto in discesa per i 5 km che ci separano dal rifugio La Sousto dal Col (1940 m slm) dove dormiremo (e mangeremo...). A chi interessa ecco il link al web site http://www.lasousto.it" onclick="window.open(this.href);return false;
Arriviamo e dopo una fresca Menabrea ristoratrice e una doccia che ci ritempra, iniziamo con piacere la fase "cazzeggiodarifugioinattesadellacena" che è una delle cose belle della montagna...
Alle 19.30 ci accomodiamo e facciamo un cena di qualità notevolissima per essere un rifugio: antipasti misti da favola, tagliatelle con un sugo particolare ma superlativo, coniglio o arrosto "come quello della nonna" e dolci di livello. Insomma, veramente da provare..
Al mattino sveglia presto e partenza intorno alle 8. Ci aspetta la salita su asfalto fino al colle di Sampeyre e a freddo le gambe fanno un po fatica, ma in circa 30-40 minuti siamo tutti in cima.
Dal colle prendiamo lo sterrato che con continui e "morbidi" saliscendi porta verso il Colle della Bicocca. La giornata è bellissima, Pelvo e Monviso sono a portata di mano, e lo sterrato qui è veramente divertente. Se si vuole si pedala con calma (anzi, calmissima) per godere il panorama, se si vuole si "tira" un po per divertirsi ...fantastico.
Arrivati al colle della Bicocca, alcuni di noi decidono di proseguire verso il Lago della Camosciera, alcuni (fra cui il sottoscritto) si fermano per riposarsi e godere del panorama...
Dopo un po torniamo indietro e aspettiamo gli amici al Colle di Sampeyre (non sono arrivati al Lago, troppo lunga...)
Un quarto d'ora di sosta e ci cacciamo giù per la interminabile discesa che porta dai 2288 m del Colle ai 980 di Sampeyre.
Dopo venti min ci fermiamo per il pranzo al Rifugio Mejra Garneri dove ci rilassiamo e ..mangiamo...di nuovo benissimo.
Alle 13.30 ripartiamo e ci buttiamo verso Sampeyre. Arrivati giù siamo avvolti dal caldo soffocante e dobbiamo sorbirci i 20 km su asfalto che ci separano da Brossasco. Qui la fatica si fa sentire e i lunghi tratti in piano nell'aria calda sono una sofferenza. Diamo tutto e arriviamo finalmente alla "porta della Val Varaita" dove avevamo lasciato una macchina.
Mentre ci rifocilliamo nel bar, gli "autisti" vanno sul al Santuario di Valmala a recuperare le altre auto.
Intorno alle 16 si riparte e si torna a Genova.
Commento finale:
giro bellissimo, molto faticoso ma remunerativo specie il secondo giorno. Probabilmente è da fare a Settembre inoltrato (oppure a Maggio, sempre che non ci sia ancora troppa neve). Panorami superlativi (del resto Varaita e soprattutto Maira sono forse le valli + belle in zona), cibo ottimo e bella compagnia.
Totale circa 95 km per 1600 m di dislivello (per quelli che hanno fatto il pezzetto in piu verso il Lago della Camoscera).
Appena possibile inserirò qualche foto...
There's an angel standing in the sun
Re: Strada dei Cannoni in MTB
Gran bel giro !
Posso assicurare che anche quando sono passato io (inverno 2009) la cucina è stata degna di nota. Non lo paragonereri ad un rifugio ma ad un ottimo ristorante.accomodiamo e facciamo un cena di qualità notevolissima per essere un rifugio: antipasti misti da favola, tagliatelle con un sugo particolare ma superlativo, coniglio o arrosto "come quello della nonna" e dolci di livello. Insomma, veramente da provare..
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Strada dei Cannoni in MTB
..aggiunta qualche foto, i prox giorni ne metteremo altre.
Mannaggia, mi dimentico sempre di inserirle in ordine inverso...
Mannaggia, mi dimentico sempre di inserirle in ordine inverso...
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There's an angel standing in the sun
Re: Strada dei Cannoni in MTB
Bravissimi!
Hai anche qualche panorama di quei luoghi che adoro? 


solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Strada dei Cannoni in MTB
come detto sopra i prossimi giorni se arrivano le foto dei miei "soci" ne metterò qualcuna..
There's an angel standing in the sun
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Re: Strada dei Cannoni in MTB
Domenica ero a piedi da quelle parti...sul pelvo d'elva. complimenti ragazzi gran bel giro
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti
Re: Strada dei Cannoni in MTB
Gran bel giro, complimenti 

Re: Strada dei Cannoni in MTB
Chiedo scusa se mi "intrometto" nel topic... Devo ringraziare chi l'ha scritto, perché, se non avessi letto che anche lui ed il suo gruppo hanno fatto parecchi tratti "a spinta", oggi sarei caduta in depressione! Ho fatto oggi il mio primo vero giro da MTB sulla falsariga di quello descritto; sapevo già da tempo dell'esistenza di questa strada, ma, essendo sempre stata ciclista da bici da corsa, ovviamente non me la potevo permettere.
Ho la MTB da un paio di mesi, ma per ragioni di tempo (e agenda piena di corsa in montagna) l'avevo usata, finora, quasi solo su asfalto o su qualche breve tratto di sentiero nel Roero. Stamattina, appena chiaro, intorno alle 6.15, sono partita dalla Colletta di Rossana, seguendo la strada sterrata che va poi a ricongiungersi all'itinerario descritto in questo topic al tornante della strada asfaltata che arriva dal Santuario di Valmala. Ci ho messo un'eternità; sono arrivata al Colle della Bicocca all'una di pomeriggio in punto: un po' perché sono ancora molto precaria e malferma e devo andar piano, studiando con cura ogni passaggio; un po' perché ho spinto la bici per un'infinità di km, soprattutto nel tratto tra il Colle Liretta e la strada asfaltata di Valmala (pietroni) e nel tratto subito successivo al Colle Birrone. Io non so se in quei punti sia umanamente possibile pedalare; quel che è certo è che io non ci provo nemmeno... Ma soprattutto, secondo me, si fa comunque più in fretta a camminare!
Dal Colle di Sampeyre sono poi scesa a fondovalle; sono risalita al Santuario di Valmala, bestemmiandolo moltissimo per la fatica, via strada asfaltata (ma mi riprometto di andare a cercare la strada che credo ci salga, via sterrato, da Melle) e poi mi sono reimmessa sulla sterrata che scende verso la Colletta di Rossana (dove ho camminato molto, ahimè, anche in discesa). Giro finito poco prima delle 17, incredibile, senza esser caduta nemmeno una volta! In compenso, caviglie e ginocchia martoriate dai colpi contro i pedali...
Giornata spettacolare, vista impagabile. Ma, per curiosità: un ciclista da MTB mediamente bravo quanto potrebbe impiegare a fare quella salita? Solo per rendermi conto di quanto sono mal ridotta...
Ho la MTB da un paio di mesi, ma per ragioni di tempo (e agenda piena di corsa in montagna) l'avevo usata, finora, quasi solo su asfalto o su qualche breve tratto di sentiero nel Roero. Stamattina, appena chiaro, intorno alle 6.15, sono partita dalla Colletta di Rossana, seguendo la strada sterrata che va poi a ricongiungersi all'itinerario descritto in questo topic al tornante della strada asfaltata che arriva dal Santuario di Valmala. Ci ho messo un'eternità; sono arrivata al Colle della Bicocca all'una di pomeriggio in punto: un po' perché sono ancora molto precaria e malferma e devo andar piano, studiando con cura ogni passaggio; un po' perché ho spinto la bici per un'infinità di km, soprattutto nel tratto tra il Colle Liretta e la strada asfaltata di Valmala (pietroni) e nel tratto subito successivo al Colle Birrone. Io non so se in quei punti sia umanamente possibile pedalare; quel che è certo è che io non ci provo nemmeno... Ma soprattutto, secondo me, si fa comunque più in fretta a camminare!
Dal Colle di Sampeyre sono poi scesa a fondovalle; sono risalita al Santuario di Valmala, bestemmiandolo moltissimo per la fatica, via strada asfaltata (ma mi riprometto di andare a cercare la strada che credo ci salga, via sterrato, da Melle) e poi mi sono reimmessa sulla sterrata che scende verso la Colletta di Rossana (dove ho camminato molto, ahimè, anche in discesa). Giro finito poco prima delle 17, incredibile, senza esser caduta nemmeno una volta! In compenso, caviglie e ginocchia martoriate dai colpi contro i pedali...
Giornata spettacolare, vista impagabile. Ma, per curiosità: un ciclista da MTB mediamente bravo quanto potrebbe impiegare a fare quella salita? Solo per rendermi conto di quanto sono mal ridotta...
http://giancarla-agostini.blogspot.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Strada dei Cannoni in MTB
Che super giro che hai fatto 

Re: Strada dei Cannoni in MTB
Finalmente ieri sono riuscito nel percorrere per intero la mitica str. dei Cannoni.
Partenza dal colletto di Rossana, subito sopra Busca.
Sono le 8, la strada inizia in salita e non molla mai; inizialmente su asfalto poi un tratto sterrato dove in diversi punti si nota la pavimentazione originale, si passa poi il colle Liretta e dopo pochi km nuovamente asfalto passando sopra il Santuario di Valmala fino al colle della Ciabra.
Parecchi Sorbi con le loro bacchi rosse

Il Monviso da lontano

Dal Santuario al colle sono pochi km ma sembra infinita e per fortuna mi distraggo mangiando i lamponi che riesco a prendere senza fermarmi.
Finalmente al colle Ciabra torna lo sterrato che in falsopiano in discesa mi accompagna fino al colle Birrone


Meritata pausa sulla panchina, sono a metà strada circa 22 km su 43 di salita; provo a scrivere sul diario ma le biro non ne vogliono sapere, sarà per un altra volta.
Da qui dovrebbe cominciare la parte più tosta, cosi dicono, poco pedalabile e ripida.
Quando arrivano due motociclisti decido di ripartire e all'ombra delle piante tra un tornante e l'altro mi ritrovo sul versante della val Maira
Lato valle Varaita

lato val Maira, strada da percorrere

g
Qui cambia il fondo, non più il battuto pietroso del sottobosco ma un acciottolato leggermente smosso, ma comunque a parer mio comodamente pedalabile sia il primo che il secondo.
Continuo in leggera salita con davanti il Pelvo ed il Chersogno che mi aspettano

Strada percorsa

Poi finalmente il colle Sampeyre
Veloce foto poi fuga, troppa gente

Giù verso la Bicocca dove arrivo prima dell'una e finalmente un'altra meritata pausa contemplando il panorama

https://lh3.googleusercontent.com/-NR7s ... 124900.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
La gita non è ancora finita ora bisogna rientrare
Per tornare ho scelto di scendere a Sampeyre passando da Borgata Chiesa.
Dal colle della Bicocca seguendo il Sentiero GTA si scende tra roccette e tornanti. Inizialmente sono titubante, poi abbasso la sella regolo a puntino le sospensioni e la forcella da 160 trova finalmente motivo di esistere.
Attenzione, la discesa non credo sia alla portata di tutti, bisogna avere un minimo di dimestichezza ed equilibrio.
Nello scendere mi accorgo che sono cose che negl'anni ho un po perso.
Infatti in due o tre punti scendo per qualche metro, mi rendo conto che quei "ridicoli" salti che anni addietro avrei fatto ad occhi chiusi si potrebbero fare e che sarebbe impossibile capottare o rovesciarsi, ma forse non ho più l'età, forse sono completamente solo, forse dopo essermi lussato la spalla ho il terrore che la cosa si ripeta, diciamocelo: ho paura e basta.
Comunque la discesa è molto goduriosa ed in breve arrivo a borgata Chiesa; da li prendo l'asfalto fin dopo il ponte e rimanendo sempre sulla dx orografica con allegra sterrata e single trek arrivo a Sampeyre.
Dal paese mancano gli ultimo 30 km su asfalto per tornare all'auto, il fondovalle è caldo e lo accuso tutto.
Ma finalmente arrivo

Partenza dal colletto di Rossana, subito sopra Busca.
Sono le 8, la strada inizia in salita e non molla mai; inizialmente su asfalto poi un tratto sterrato dove in diversi punti si nota la pavimentazione originale, si passa poi il colle Liretta e dopo pochi km nuovamente asfalto passando sopra il Santuario di Valmala fino al colle della Ciabra.
Parecchi Sorbi con le loro bacchi rosse

Il Monviso da lontano

Dal Santuario al colle sono pochi km ma sembra infinita e per fortuna mi distraggo mangiando i lamponi che riesco a prendere senza fermarmi.
Finalmente al colle Ciabra torna lo sterrato che in falsopiano in discesa mi accompagna fino al colle Birrone


Meritata pausa sulla panchina, sono a metà strada circa 22 km su 43 di salita; provo a scrivere sul diario ma le biro non ne vogliono sapere, sarà per un altra volta.
Da qui dovrebbe cominciare la parte più tosta, cosi dicono, poco pedalabile e ripida.
Quando arrivano due motociclisti decido di ripartire e all'ombra delle piante tra un tornante e l'altro mi ritrovo sul versante della val Maira
Lato valle Varaita

lato val Maira, strada da percorrere

Qui cambia il fondo, non più il battuto pietroso del sottobosco ma un acciottolato leggermente smosso, ma comunque a parer mio comodamente pedalabile sia il primo che il secondo.
Continuo in leggera salita con davanti il Pelvo ed il Chersogno che mi aspettano

Strada percorsa

Poi finalmente il colle Sampeyre
Veloce foto poi fuga, troppa gente

Giù verso la Bicocca dove arrivo prima dell'una e finalmente un'altra meritata pausa contemplando il panorama

https://lh3.googleusercontent.com/-NR7s ... 124900.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
La gita non è ancora finita ora bisogna rientrare
Per tornare ho scelto di scendere a Sampeyre passando da Borgata Chiesa.
Dal colle della Bicocca seguendo il Sentiero GTA si scende tra roccette e tornanti. Inizialmente sono titubante, poi abbasso la sella regolo a puntino le sospensioni e la forcella da 160 trova finalmente motivo di esistere.
Attenzione, la discesa non credo sia alla portata di tutti, bisogna avere un minimo di dimestichezza ed equilibrio.
Nello scendere mi accorgo che sono cose che negl'anni ho un po perso.
Infatti in due o tre punti scendo per qualche metro, mi rendo conto che quei "ridicoli" salti che anni addietro avrei fatto ad occhi chiusi si potrebbero fare e che sarebbe impossibile capottare o rovesciarsi, ma forse non ho più l'età, forse sono completamente solo, forse dopo essermi lussato la spalla ho il terrore che la cosa si ripeta, diciamocelo: ho paura e basta.
Comunque la discesa è molto goduriosa ed in breve arrivo a borgata Chiesa; da li prendo l'asfalto fin dopo il ponte e rimanendo sempre sulla dx orografica con allegra sterrata e single trek arrivo a Sampeyre.
Dal paese mancano gli ultimo 30 km su asfalto per tornare all'auto, il fondovalle è caldo e lo accuso tutto.
Ma finalmente arrivo

“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Strada dei Cannoni in MTB
ah che spettacolo sarebbe un mio sogno se sapessi andare in mtb!!!!! Bravissimo Gio, fantastico giro (e non potrebbe essere diversamente, almeno a mio giudizio!!!)





solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Strada dei Cannoni in MTB
Splendidj posti... per la mtb non mi pronuncio perché non so manco andare in bici.. eh eh
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
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Re: Strada dei Cannoni in MTB
Non è un uomo, è un motorino... 93km e via



"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota