Che tragedia... mi viene da piangere..gecko wrote:In dolomiti altri due angeli sono tornati in cielo![]()
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Incidenti in Montagna
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Re: Incidenti in Montagna
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Incidenti in Montagna

"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Incidenti in Montagna
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Incidenti in Montagna
vorrei ricordare che Spirito Pettavino, è stato un attivo alpinista ed apritore di innumerevoli vie di montagna e media montagna, soprattutto sulle Alpi Marittime e Cozie. Oltre naturalmente, a grandi realizzazioni come una sua recente salita solitaria sulla Nord Est del Corno Stella. Molte delle sue vie aperte son diventate note e classiche come ad esempio molti itinerari sulle Placche dei Camosci o allo Scoglio del Lup, ma anche su tante altre pareti e vette come alla Cime du Lac dell'Agnel, o sul Bresses o alla Rocca Parvo come la sua via sulla Torre NW e tante altre tra cui sulla montagna forse da lui più amata, il Frisson. Anche nella sua zona di casa, Vernante , ha fatto tante cose in falesia. Detto questo, anche se non molto, rivolgo un caro saluto a questo grande "anziano" dei monti che ha saputo esprimere il suo modo di fare alpinismo con grande autonomia, conoscenza e dignità. 

Why, why can we never be sure till we die
Re: Incidenti in Montagna
Quoto.mahler wrote:vorrei ricordare che Spirito Pettavino, è stato un attivo alpinista ed apritore di innumerevoli vie di montagna e media montagna, soprattutto sulle Alpi Marittime e Cozie. Oltre naturalmente, a grandi realizzazioni come una sua recente salita solitaria sulla Nord Est del Corno Stella. Molte delle sue vie aperte son diventate note e classiche come ad esempio molti itinerari sulle Placche dei Camosci o allo Scoglio del Lup, ma anche su tante altre pareti e vette come alla Cime du Lac dell'Agnel, o sul Bresses o alla Rocca Parvo come la sua via sulla Torre NW e tante altre tra cui sulla montagna forse da lui più amata, il Frisson. Anche nella sua zona di casa, Vernante , ha fatto tante cose in falesia. Detto questo, anche se non molto, rivolgo un caro saluto a questo grande "anziano" dei monti che ha saputo esprimere il suo modo di fare alpinismo con grande autonomia, conoscenza e dignità.
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Re: Incidenti in Montagna
Belle parole, non potevi ricordarlo se non così!
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Re: Incidenti in Montagna
gecko wrote:Belle parole, non potevi ricordarlo se non così!




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Re: Incidenti in montagna
Frana in Valle Gesso, 6 alpinisti bloccati
http://www.ilsecoloxix.it/p/cro/2011/09 ... isti.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
Pienonte,frana su alpinisti.Due dispersi
18-09-2011 - 09:09
(ANSA) - ENTRACQUE (CUNEO), 18 SET - Una frana ha travolto un gruppo di 6 alpinisti sulle Alpi Marittime, nella zona di Entracque (Cuneo). Due alpinisti sono dispersi e si teme che possano essere morti; due sono riusciti a mettersi in salvo ma sono tuttora isolati; altri due hanno raggiunto un rifugio a circa duemila metri di quota e hanno dato l'allarme. I soccorsi sono scattati nella notte. L'incidente ieri pomeriggio tardi, nella Valle Gesso, fra le località Caire dell'Agnel e il Passo delle Rovine.
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Pienonte,frana su alpinisti.Due dispersi
18-09-2011 - 09:09
(ANSA) - ENTRACQUE (CUNEO), 18 SET - Una frana ha travolto un gruppo di 6 alpinisti sulle Alpi Marittime, nella zona di Entracque (Cuneo). Due alpinisti sono dispersi e si teme che possano essere morti; due sono riusciti a mettersi in salvo ma sono tuttora isolati; altri due hanno raggiunto un rifugio a circa duemila metri di quota e hanno dato l'allarme. I soccorsi sono scattati nella notte. L'incidente ieri pomeriggio tardi, nella Valle Gesso, fra le località Caire dell'Agnel e il Passo delle Rovine.
Re: Incidenti in montagna
http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011 ... isti.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
Purtroppo due carissimi amici. Non ci sono parole
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Paola
"La democrazia sono due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto." Benjamin Franklin
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Re: Incidenti in montagna
Senza parole






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Re: Incidenti in montagna

....................
Re: Incidenti in Montagna
Ricevere certe notizie è sempre doloroso e quando la vittima è un amico si rimane increduli e frastornati. Sono sconvolto da quanto appreso: Carla e Giulio possiate riposare in pace.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Incidenti in Montagna
Provo tristezza e rabbia per l'accaduto. Mi sembra un cinico gioco del destino, un gioco crudele, ma in cuor mio sento che non si tratta di questo, anche se in apparenza potrebbe sembrare e desidero ringraziare il cielo, che ha risparmiato le vite degli altri, che non le ha volute con sè, permettendo loro il rientro a casa.
Provo rabbia perchè l'esperienza di cui sempre parliamo - lo dico tristemente e con il cuore in lacrime - a volte non basta... non è sufficiente.
L'esperienza .. una parola ascoltata tante di quelle volte e troppo spesso - purtroppo - quando si parla di persone che non ci sono più, ed allora ci risuona sempre nelle orecchie come un'eco.
Ma di cosa è fatta l'esperienza? Scomponendone il significato la vedremmo sicuramente come l'insieme di tanti mattoncini, ognuno dei quali corrisponde ad una qualità. Essa è il bagaglio culturale e personale di ognuno di noi, composto da sperimentazioni pratiche e conoscenze acquisite in anni di vita vissuta. Ma non è solo questo, è anche quell'insieme di emozioni che fanno parte del nostro carattere. La prudenza, la paura, il coraggio, l'umiltà e tante altre importanti e fondamentali sfaccettature che differenziano ognuno di noi, vanno a comporre quel complesso quadro che rappresenta l'esperienza personale di ciascun individuo.
E nonostante siamo tutti consci che esistano situazioni a prescindere, quelle in cui subentrano la fatalità ed il destino contro i quali nulla possiamo, siamo però anche in grado di renderci conto che vi sono circostanze e momenti in cui, fortunatamente, siamo in grado di scegliere...solo che - dannazione - non lo facciamo, non sentiamo o fingiamo di non ascoltare quella voce interiore che vorrebbe frenarci.... quella che magari potrebbe salvarci la vita e così finiamo col sentirci troppo sicuri di noi stessi. Fa male sentire i notiziari dire che con quelle previsioni non si va in montagna, perchè sono cose che si sanno, eppure... dopo ... non resta altro che piangere.
Sono anche convinto che molti di noi abbiano parecchi bonus nella propria vita, Quello che sfortunatamente non sappiamo è quanti ne possediamo e quando ne resteremo senza.
Giulio era una gran brava persona, rincorro col pensiero e col nodo in gola i momenti in cui assieme siamo stati in montagna, sorridenti e felici nel mangiare il panino in vetta e nell'osservare e nel riconoscere le cime lontane, ricordo con gioia ognuno di quei momenti perchè, almeno per come io l'ho conosciuto, era una di quelle persone che trasmettevano sicurezza, ed era davvero un'ottima compagnia... possa riposare sereno sotto infinite distese di stelle alpine, come quella che aveva scelto come immagine quando si è iscritto a Quotazero, simbolo della montagna a cui era tanto legato.
Provo rabbia perchè l'esperienza di cui sempre parliamo - lo dico tristemente e con il cuore in lacrime - a volte non basta... non è sufficiente.
L'esperienza .. una parola ascoltata tante di quelle volte e troppo spesso - purtroppo - quando si parla di persone che non ci sono più, ed allora ci risuona sempre nelle orecchie come un'eco.
Ma di cosa è fatta l'esperienza? Scomponendone il significato la vedremmo sicuramente come l'insieme di tanti mattoncini, ognuno dei quali corrisponde ad una qualità. Essa è il bagaglio culturale e personale di ognuno di noi, composto da sperimentazioni pratiche e conoscenze acquisite in anni di vita vissuta. Ma non è solo questo, è anche quell'insieme di emozioni che fanno parte del nostro carattere. La prudenza, la paura, il coraggio, l'umiltà e tante altre importanti e fondamentali sfaccettature che differenziano ognuno di noi, vanno a comporre quel complesso quadro che rappresenta l'esperienza personale di ciascun individuo.
E nonostante siamo tutti consci che esistano situazioni a prescindere, quelle in cui subentrano la fatalità ed il destino contro i quali nulla possiamo, siamo però anche in grado di renderci conto che vi sono circostanze e momenti in cui, fortunatamente, siamo in grado di scegliere...solo che - dannazione - non lo facciamo, non sentiamo o fingiamo di non ascoltare quella voce interiore che vorrebbe frenarci.... quella che magari potrebbe salvarci la vita e così finiamo col sentirci troppo sicuri di noi stessi. Fa male sentire i notiziari dire che con quelle previsioni non si va in montagna, perchè sono cose che si sanno, eppure... dopo ... non resta altro che piangere.
Sono anche convinto che molti di noi abbiano parecchi bonus nella propria vita, Quello che sfortunatamente non sappiamo è quanti ne possediamo e quando ne resteremo senza.
Giulio era una gran brava persona, rincorro col pensiero e col nodo in gola i momenti in cui assieme siamo stati in montagna, sorridenti e felici nel mangiare il panino in vetta e nell'osservare e nel riconoscere le cime lontane, ricordo con gioia ognuno di quei momenti perchè, almeno per come io l'ho conosciuto, era una di quelle persone che trasmettevano sicurezza, ed era davvero un'ottima compagnia... possa riposare sereno sotto infinite distese di stelle alpine, come quella che aveva scelto come immagine quando si è iscritto a Quotazero, simbolo della montagna a cui era tanto legato.
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Re: Incidenti in Montagna
Io non li conoscevo, ma leggere tutti i commenti mi ha fatto venire un nodo alla gola..
Volevo esprimere il mio cordoglio a tutti quanti voi...che eravate loro amici.


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Re: Incidenti in Montagna
Non riesco a crederci, avevo conosciuto Giulio un paio di inverni fa sulle Apuane, doveva andare sulla Pania della Croce e invece involontariamente seguì me ed il mio compagno sulla Nord del Corchia, ci scambiammo gli indirizzi e-mail e da quella volta sono stato la sua "vedetta meteo" sulle Apuane e lui faceva altrettanto per me quando venivo dalle parti del Rama. proprio lo scorso aprile siamo andati assieme sul Rama, io con altri toscani a fare Mediterranea,Giulio e Paola a fare la Guastavino, ci ha accolto con una sacchettata di focaccia, l' ultima volta l' ho sentito 2 settimane fa per avere informazioni sulla via dei Geki, che persona colta, preparata ed umile che era. che orribile notizia
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Re: Incidenti in Montagna
conoscevo Giulio, ......la notizia mi ha lasciato a terra.
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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Re: Incidenti in Montagna

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Re: Incidenti in Montagna
conoscevo Giulio e anche Carla, due persone splendide.
La notizia mi ha distrutto, non so che dire. Solo due settimane fa ero in vetta con Giulio e Paola a ridere e scherzare.
Stanno tornando alla mente tutte le belle gite fatte con lui, in un solo anno mi ha fatto scoprire le Apuane, le Liguri e le Marittime.
Ricordo benissimo l'uscita in Apuane dove ci siamo conosciuti e dove mi aveva fatto grandissima impressione per il suo allenamento. Anche la seconda dove ho avuto il piacere di scalare con Ramingo e Paola.
"...noi Ti preghiamo, ma Ti preghiamo, su nel paradiso lascialo andare per le sue montagne..."
La notizia mi ha distrutto, non so che dire. Solo due settimane fa ero in vetta con Giulio e Paola a ridere e scherzare.
Stanno tornando alla mente tutte le belle gite fatte con lui, in un solo anno mi ha fatto scoprire le Apuane, le Liguri e le Marittime.
Ricordo benissimo l'uscita in Apuane dove ci siamo conosciuti e dove mi aveva fatto grandissima impressione per il suo allenamento. Anche la seconda dove ho avuto il piacere di scalare con Ramingo e Paola.
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Re: Incidenti in Montagna
PS
Carla l'ho conusciuta poco, ho fatto solo poche gite con lei, però dalle poche parole scambiate mi è parsa subito una persona di gran cuore.
Carla l'ho conusciuta poco, ho fatto solo poche gite con lei, però dalle poche parole scambiate mi è parsa subito una persona di gran cuore.
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Re: Incidenti in Montagna
Bruciata l'ondata di rabbia e di incredulità di questo pomeriggio per la perdita di un caro amico e della compagna di cordata, mi soffermo adesso, a ragionare con più obiettività su quanto si è verificato e l'unica cosa che penso e che se potessi mi sentirei di rimproverargli, ascoltata la dinamica dei fatti, è di essere partito per una gita così lunga con previsioni meteorologiche pessime. Un rimprovero condiviso sicuramente da chiunque lo conosceva e gli voleva bene, perchè oggettivamente è la prima cosa che salta agli occhi. Glielo rimprovero come un allievo potrebbe rimproverare qualcosa al proprio maestro, con tutto il rispetto e la riverenza del caso, perchè ai miei occhi così appariva Giulio: un Maestro, con la emme maiuscola.
In montagna stambecchi e camosci saltano tra le rupi con una naturalezza innata, è il loro ambiente naturale, eppure persino tra loro qualcuno cade. Potrà sembrare un esempio sciocco, ma non lo è! La montagna era l'ambiente naturale di Giulio, il quale, con altrettanta naturalezza manovrava le corde trovando in qualsiasi situazione la soluzione giusta per scendere in sicurezza. Ricordo un episodio in proposito, vissuto personalmente. Sul Pic d'Asti, durante la discesa -praticamente in fondo- aveva attrezzato, lungo una cengetta esposta, una corda fissa (il tutto velocemente e con pochissime manovre) grazie alla quale abbiamo superato l'infido canalino sottostante uscendo sul sentiero e togliendoci quell'ultimo tratto poco simpatico. Ci tenevo a scrivere queste cose perchè, oltre al profondo dispiacere per quanto accaduto, vorrei evitare che qualcuno potesse cadere nel solito luogo comune.
Giulio la montagna la conosceva davvero bene, aveva parecchio dislivello e tantissime vette alle spalle, quasi una vita trascorsa tra roccia e neve e ghiaccio. Non era uno sprovveduto questo è certo. Era un lupo di montagna e nel suo ambiente ci ha lasciato, con il bel ricordo di una persona gentile e disponibile, di quelle sulle quali potevi contare.
In montagna stambecchi e camosci saltano tra le rupi con una naturalezza innata, è il loro ambiente naturale, eppure persino tra loro qualcuno cade. Potrà sembrare un esempio sciocco, ma non lo è! La montagna era l'ambiente naturale di Giulio, il quale, con altrettanta naturalezza manovrava le corde trovando in qualsiasi situazione la soluzione giusta per scendere in sicurezza. Ricordo un episodio in proposito, vissuto personalmente. Sul Pic d'Asti, durante la discesa -praticamente in fondo- aveva attrezzato, lungo una cengetta esposta, una corda fissa (il tutto velocemente e con pochissime manovre) grazie alla quale abbiamo superato l'infido canalino sottostante uscendo sul sentiero e togliendoci quell'ultimo tratto poco simpatico. Ci tenevo a scrivere queste cose perchè, oltre al profondo dispiacere per quanto accaduto, vorrei evitare che qualcuno potesse cadere nel solito luogo comune.
Giulio la montagna la conosceva davvero bene, aveva parecchio dislivello e tantissime vette alle spalle, quasi una vita trascorsa tra roccia e neve e ghiaccio. Non era uno sprovveduto questo è certo. Era un lupo di montagna e nel suo ambiente ci ha lasciato, con il bel ricordo di una persona gentile e disponibile, di quelle sulle quali potevi contare.
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Re: Incidenti in Montagna
Io li conoscevo di vista, la notizia mi ha toccato molto. Purtroppo il destino non guarda in faccia all'esperienza di nessuno. Riposino in pace.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Incidenti in Montagna
Per oggi poca (o nessuna) voglia di scherzare.
Meglio rimanere in silenzio, dopo aver quotato Ramingo.
Meglio rimanere in silenzio, dopo aver quotato Ramingo.
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Re: Incidenti in Montagna
Io conoscevo Carla
mazzysan wrote:Per oggi poca (o nessuna) voglia di scherzare.
Meglio rimanere in silenzio, dopo aver quotato Ramingo.
"Non siamo precipitati qui per caso,è stata l'isola a condurci qui,per una ragione!dobbiamo ancora scoprire quale!"
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Re: Incidenti in Montagna
una preghiera
Re: Incidenti in Montagna
in silenzio per una preghiera.
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Re: Incidenti in Montagna
Io non conoscevo nessuno, queste notizie toccano.
Credo che la vita sia piena di cose stupende e tragici rischi ovunque si vada, la montagna è solo uno dei posti in cui un uomo sceglie di assumersi i suoi rischi.
L'errore che di solito fa chi rimane è di pensare che la colpa sia della montagna, oppre che la colpa sia chi si è avvicinato ad essa.
Ma non c'è colpa, secondo me.
L'unica cosa che si può fare è accettare che queste siano le regole del gioco, e a volte è più facile accettarle per se stessi, ma diventa insopportabile accettarle quando a cadere sono gli altri.
Prego per loro, per il loro gruppo, per i loro familiari e amici.
Credo che la vita sia piena di cose stupende e tragici rischi ovunque si vada, la montagna è solo uno dei posti in cui un uomo sceglie di assumersi i suoi rischi.
L'errore che di solito fa chi rimane è di pensare che la colpa sia della montagna, oppre che la colpa sia chi si è avvicinato ad essa.
Ma non c'è colpa, secondo me.
L'unica cosa che si può fare è accettare che queste siano le regole del gioco, e a volte è più facile accettarle per se stessi, ma diventa insopportabile accettarle quando a cadere sono gli altri.
Prego per loro, per il loro gruppo, per i loro familiari e amici.
Re: Incidenti in Montagna
Anche io conoscevo Giulio di vista
Una preghiera per loro

Una preghiera per loro
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
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Re: Incidenti in Montagna
è stato un Maestro per tanti. Ero con te al Pic d'Asti e ricordo l'episodio, ma non è l'unico. Giulio faceva sempre da capocordata, andava avanti per saggiare il terreno e se necessario faceva subito sicura a chi seguiva, era sempre il valore aggiunto.Ramingo wrote:Bruciata l'ondata di rabbia e di incredulità di questo pomeriggio per la perdita di un caro amico e della compagna di cordata, mi soffermo adesso, a ragionare con più obiettività su quanto si è verificato e l'unica cosa che penso e che se potessi mi sentirei di rimproverargli, ascoltata la dinamica dei fatti, è di essere partito per una gita così lunga con previsioni meteorologiche pessime. Un rimprovero condiviso sicuramente da chiunque lo conosceva e gli voleva bene, perchè oggettivamente è la prima cosa che salta agli occhi. Glielo rimprovero come un allievo potrebbe rimproverare qualcosa al proprio maestro, con tutto il rispetto e la riverenza del caso, perchè ai miei occhi così appariva Giulio: un Maestro, con la emme maiuscola.
In montagna stambecchi e camosci saltano tra le rupi con una naturalezza innata, è il loro ambiente naturale, eppure persino tra loro qualcuno cade. Potrà sembrare un esempio sciocco, ma non lo è! La montagna era l'ambiente naturale di Giulio, il quale, con altrettanta naturalezza manovrava le corde trovando in qualsiasi situazione la soluzione giusta per scendere in sicurezza. Ricordo un episodio in proposito, vissuto personalmente. Sul Pic d'Asti, durante la discesa -praticamente in fondo- aveva attrezzato, lungo una cengetta esposta, una corda fissa (il tutto velocemente e con pochissime manovre) grazie alla quale abbiamo superato l'infido canalino sottostante uscendo sul sentiero e togliendoci quell'ultimo tratto poco simpatico. Ci tenevo a scrivere queste cose perchè, oltre al profondo dispiacere per quanto accaduto, vorrei evitare che qualcuno potesse cadere nel solito luogo comune.
Giulio la montagna la conosceva davvero bene, aveva parecchio dislivello e tantissime vette alle spalle, quasi una vita trascorsa tra roccia e neve e ghiaccio. Non era uno sprovveduto questo è certo. Era un lupo di montagna e nel suo ambiente ci ha lasciato, con il bel ricordo di una persona gentile e disponibile, di quelle sulle quali potevi contare.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Incidenti in Montagna
Conoscevo Carla.
Vorrei sapere tutto il possibile dell' incidente perchè per onorarla ritengo che la cosa che dovremmo fare è imparare anche dalla loro esperienza tragica e finale e farne tesoro... anche se a prima vista mi sembra sia stato un sommovimento di un intero versante del canalone a travolgerli e quindi non ci sia alcun errore di valutazione o di comportamento da imputare a nessuno. Ma vorrei comunque sapere...
Vorrei sapere tutto il possibile dell' incidente perchè per onorarla ritengo che la cosa che dovremmo fare è imparare anche dalla loro esperienza tragica e finale e farne tesoro... anche se a prima vista mi sembra sia stato un sommovimento di un intero versante del canalone a travolgerli e quindi non ci sia alcun errore di valutazione o di comportamento da imputare a nessuno. Ma vorrei comunque sapere...
Guido
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Re: Incidenti in Montagna
sul secolo parlano di un ancoraggio che ha ceduto...Guidolux wrote:Conoscevo Carla.
Vorrei sapere tutto il possibile dell' incidente perchè per onorarla ritengo che la cosa che dovremmo fare è imparare anche dalla loro esperienza tragica e finale e farne tesoro... anche se a prima vista mi sembra sia stato un sommovimento di un intero versante del canalone a travolgerli e quindi non ci sia alcun errore di valutazione o di comportamento da imputare a nessuno. Ma vorrei comunque sapere...
ma non è chiaro se ha ceduto per una frana arrivata da sopra, o se l'ancoraggio ha ceduto e ha provocato la frana...
Re: Incidenti in Montagna
A questo forum credo serva capire e dare delle informazioni perchè le tragedie non succedano, insegnando come gestire i pericoli oggettivi quanto quelli dovuti ai limiti che ogni persona porta più o meno coscientemente con se.
Sul secolo XIX rifacendomi a virgolettati si parla di un gradino di pochi metri quasi al fondo del canalone da superare calandosi con la corda.
Carla nel cadere avrebbe trascinato Giulio (ma non era in doppia?).
Pochi istanti dopo le cadute si sarebbe verificato il sommovimento delle clapiere superiori al gradino che ha tra investito e seppellito i poveri due.
Questo per quanto riguarda dei pericoli oggettivi, forse non prevedibili in nessun modo.
Il resto è pianto ed umana pietà. Anche le scelte del gruppo sono però da capire.
Sul secolo XIX rifacendomi a virgolettati si parla di un gradino di pochi metri quasi al fondo del canalone da superare calandosi con la corda.
Carla nel cadere avrebbe trascinato Giulio (ma non era in doppia?).
Pochi istanti dopo le cadute si sarebbe verificato il sommovimento delle clapiere superiori al gradino che ha tra investito e seppellito i poveri due.
Questo per quanto riguarda dei pericoli oggettivi, forse non prevedibili in nessun modo.
Il resto è pianto ed umana pietà. Anche le scelte del gruppo sono però da capire.
Guido
Re: Incidenti in Montagna
Guido.. mi stupisce un pò il senso del tuo intervento, ad ogni modo mi scuso nel caso l'avessi mal interpretato.
Lo scambio di informazioni sulla prudenza è il cavallo di battaglia del forum... tra quelli esistenti è forse il sito maggiore per contenuti in tal senso. Riguardo la tragedia, sui quotidiani è illustrata chiaramente la dinamica, con tanto di dichiarazioni dei testimoni.
Leggere un manuale d'alpinismo, frequentare un corso con istruttori riconosciuti e qualificati o frequentare persone competenti è senza dubbio il modo migliore per imparare a distinguere e gestire i pericoli oggettivi. La pratica sul campo infine permetterà di capire meglio quali sono i propri limiti.
In quanto ad impedire il verificarsi di certe tragedie... non basterebbe imparare a memoria un'enciclopedia alpinistica, ne essere eccellenti in montagna. Di eccellenti la storia ne ha persi tanti e questo, in parte, dovrebbe già spiegare qualcosa...
Lo scambio di informazioni sulla prudenza è il cavallo di battaglia del forum... tra quelli esistenti è forse il sito maggiore per contenuti in tal senso. Riguardo la tragedia, sui quotidiani è illustrata chiaramente la dinamica, con tanto di dichiarazioni dei testimoni.
Leggere un manuale d'alpinismo, frequentare un corso con istruttori riconosciuti e qualificati o frequentare persone competenti è senza dubbio il modo migliore per imparare a distinguere e gestire i pericoli oggettivi. La pratica sul campo infine permetterà di capire meglio quali sono i propri limiti.
In quanto ad impedire il verificarsi di certe tragedie... non basterebbe imparare a memoria un'enciclopedia alpinistica, ne essere eccellenti in montagna. Di eccellenti la storia ne ha persi tanti e questo, in parte, dovrebbe già spiegare qualcosa...
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Re: Incidenti in Montagna
Caro Ramingo, c'è solo una cosa che mi inquieta un po'... io nei quotidiano ho letto di un ancoraggio che ha ceduto.
Ma non ho capito se il passaggio era attrezzato con materiale vetusto o se il passaggio l'hanno attrezzato loro.
Nel secondo caso, è una cosa che può succedere a tutti, nel primo.. entra in gioco il solito, ma importante, discorso sull'affidabilità dei materiali in loco.
Condivido totalmente il puo pensiero... non si vuole dibattere su cosa hanno fatto giuto o sbagliato, anche perchè nessuno di noi c'era, lo sa, e sopratutto si può arrogare il diritto di giudicare.
Però se la trageria è dovuta a un ancoraggio che cede, allora nascono delle domande.
L'ancoraggio era singolo?
L'ancoraggio era su roccia non buona?
L'ancoraggio era vecchio?
Ma non ho capito se il passaggio era attrezzato con materiale vetusto o se il passaggio l'hanno attrezzato loro.
Nel secondo caso, è una cosa che può succedere a tutti, nel primo.. entra in gioco il solito, ma importante, discorso sull'affidabilità dei materiali in loco.
Condivido totalmente il puo pensiero... non si vuole dibattere su cosa hanno fatto giuto o sbagliato, anche perchè nessuno di noi c'era, lo sa, e sopratutto si può arrogare il diritto di giudicare.
Però se la trageria è dovuta a un ancoraggio che cede, allora nascono delle domande.
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Re: Incidenti in Montagna
a quanto ho capito ha ceduto il masso (o i massi) su cui avevano attrezzato la sosta. Non ho avuto il coraggio di chiedere di più...mikesangui wrote:Caro Ramingo, c'è solo una cosa che mi inquieta un po'... io nei quotidiano ho letto di un ancoraggio che ha ceduto.
Ma non ho capito se il passaggio era attrezzato con materiale vetusto o se il passaggio l'hanno attrezzato loro.
Nel secondo caso, è una cosa che può succedere a tutti, nel primo.. entra in gioco il solito, ma importante, discorso sull'affidabilità dei materiali in loco.
Condivido totalmente il puo pensiero... non si vuole dibattere su cosa hanno fatto giuto o sbagliato, anche perchè nessuno di noi c'era, lo sa, e sopratutto si può arrogare il diritto di giudicare.
Però se la trageria è dovuta a un ancoraggio che cede, allora nascono delle domande.
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"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Incidenti in Montagna
Purtroppo è andata così! Non era un tratto attrezzato, era un canalone selvaggio e senza nulla di diverso da ammassi di pietre rotte. Erano scesi lungo quel canalone per abbreviare notevolmente il percorso perchè minacciati dal temporale e dal crepuscolo, inoltre a quanto ho capito, la nebbia ha nascosto loro la traccia della normale lungo il versante francese. Le nubi nere sulla testa, l'ora tarda, hanno fatto decidere il gruppo per una scorciatoia che potesse far raggiungere il rifugio nel più breve tempo possibile, ma è andata male. Praticamente in fondo si sono trovati di fronte ad un salto... non avevano altra scelta che calarsi e il masso sul quale avevano attrezzato la sosta ha retto solo la calata dei primi tre, poi ha deciso di muoversi con le tragiche conseguenze che conosciamo!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Incidenti in Montagna
anch'io piango Carla (che non conoscevo) e Giulio "bella persona" e grande conoscitore della montagna, amico e dispensatore di consigli, mi ricordo ancora quando assieme senza saperlo sconsigliammo una gita in quel periodo pericolosa ed esposta alla caduta di pietre ad alcuni amici, e ora Lui è morto proprio per una "scarica" e io mi sono giocato un "bonus" alla gengiva, nel Suo caso come quando muore per un incidente in montagna una guida non si può parlare di "esperienza" ma di fatalità e destino... Sul fatto di rinunciare alle gite in caso di tempo incerto, come dice Mauro, Giulio era uno che era molto attento alle previsioni, mah a volte le cose succedono e basta non serve farsi domande..
pace con l'alpe
Re: Incidenti in Montagna
le previsioni erano pessime....pontefice wrote:Sul fatto di rinunciare alle gite in caso di tempo incerto, come dice Mauro, Giulio era uno che era molto attento alle previsioni, mah a volte le cose succedono e basta non serve farsi domande..
io però ero in campeggio a Demonte e al mattino c'era un sole meraviglioso e nemmeno una nube all'orizzonte.
noi ....proprio basandoci sulle previsioni.....abbiamo scelto una gita breve e non tanto bella ....e sinceramente per tutta la mattinata me ne sono pentita ..
nella tarda mattinata il cielo avrebbe dovuto essere già coperto e invece ...niente.....ancora limpido e soleggiato.
quindi compendo anche la loro decisione di andare ugualmente: certo le previsioni erano brutte però ciò che si vedeva era proprio ...un'altra cosa rispetto alle previsioni....
poi dopo pranzo è cambiato tutto ...
io- pur essendo di Bolzaneto (San Quirico) e pur vivendo a Rivarolo- non ho mai avuto il piacere di conoscere nè Carla nè Giulio...
vorrei però rivolgere loro un pensiero affettuoso ugualmente....
nessuno se le cerca queste cose ma tutti sappiamo che possono capitare.
non so se è errore umano o se è fatalità o se è destino.... e non so nemmeno se ha senso chiederselo o se c'è una risposta.....
a me è capitato di farmi cogliere dal cattivo tempo e devo dire che ho avuto tantissima paura di morire. tantissima.
io mi trovavo sotto al Bertrand in mezzo ai fulmini e però sono qui e lo racconto.
lo stesso giorno un ragazzo toscano si trovava al Passo delle Saline, a pochi chilometri di distanza.... ed è morto fulminato....
non c'è una logica in queste cose....
succedono e basta....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: Incidenti in Montagna
Ho ricevuto la notizia mentre ero via con alec, in maniera inaspettata (come tutti del resto), per un errore nell'inviare un messaggio dal cellulare di un'amica del CAI... siamo rimasti shokkati e tutto si è bloccato in quel momento.
Provo dolore per la morte di Giulio e Carla e provo dolore per chi era lì e ha visto morire gli amici, per chi ha passato la notte al freddo vicino ai loro corpi... non ci sono parole, comunque sia andata. Una preghiera per loro.
Provo dolore per la morte di Giulio e Carla e provo dolore per chi era lì e ha visto morire gli amici, per chi ha passato la notte al freddo vicino ai loro corpi... non ci sono parole, comunque sia andata. Una preghiera per loro.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa