
Un neuroscienziato e un maestro zen conducono un esperimento in doppio cieco su una montagna simile a una sfinge in Svizzera
Come dicevano i Monty Python......"E ora qualcosa di completamente diverso !"

Sapete cos'è il "doppio cieco"?
Beh, dovreste, dopo la PLANdemia, no?
Qualcuno suggerisce "un cieco guida un altro cieco" ?
Beh, beh...fuochino...
Ma in questo caso la vista non è l'unico senso coinvolto.
Un documentario che mi è piaciuto molto, perchè si addentra tra i misteri della psiche, della natura, e dell'esistenza umana, il tutto immerso nello scenario del Monte Rigi, in Svizzera, terra che la sa lunga, in fatto di natura, medicina e conoscenza.
La Rigi, detta anche forse un po' presuntuosamente la «regina delle montagne», si erge tra il Lago di Lucerna, lo Zugersee e il Lauerzersee. Il suo punto più alto è sul Rigi-Kulm (1797 metri), dove si apre uno splendido panorama sul Lago di Lucerna e sulle vicine Alpi, come pure verso nord sull’Altipiano.
Già nel XVIII secolo, grazie alla sua posizione straordinaria, la Rigi era famosa in tutta Europa come destinazione di vacanza. Senza dubbio è stata una pioniera del turismo alpino: persino la regina Vittoria si fece portare su questa montagna in lettiga. Nel XIX secolo furono aperti sempre più stabilimenti di cura e hotel mondani, dapprima a Kaltbad, Rigi Kulm e sullo Scheidegg, poi anche al di sopra del Klösterli e sullo Staffelhöhe. Nel 1871, con la costruzione della ferrovia Vitznau-Rigi, passata alla storia come la prima ferrovia di montagna d’Europa, e della ferrovia Arth-Rigi, nel 1875, si aprì la strada al moderno turismo.
Qualcuno di quei primi treni circola ancora oggi in occasione dei viaggi di locomotiva a vapore, nei fine settimana da luglio a settembre. Insieme alla moderna funivia panoramica che parte da Weggis, le ferrovie della Rigi ogni anno portano sulla montagna 600 000 passeggeri.
Il film non è poi così "profondo", ed è pieno di aneddoti di vita vissuta (anche "spericolata"), ma regala diverse "perle di saggezza", o spunti di riflessione...cito quello che ho preferito :
Sai che vuoi andare sulla cima di una montagna.
E abbiamo libri di testo che seguiamo, abbiamo mappe di altri ricercatori.
Ma non ci sei mai stato e non lo sai davvero: "devo seguire di più questa descrizione oppure ..."
Ma poi, in realtà, per un piccolo momento, le nuvole si aprono.
E vedi effettivamente la montagna.
Con sostanze psichedeliche o con una profonda esperienza mistica o in qualsiasi altro modo in cui la ottieni...vedi effettivamente la montagna.
La nebbia in cui cammini scompare e ammiri la cima della montagna, la vedi davvero.
Non è una descrizione, non è una sua immagine, non è...
La vedi davvero e sai che è lì.
...e siccome come ben sapete dalla montagna bisogna anche scendere, ecco che il titolo del documentario diventa davvero illuminante, a modo suo.
Presenti anche alcune sequenze in computer grafica davvero belle che "mescolano montagne", e "matrioske" di affreschi in stile cyberdelico.
Da vedere sino alla fine, per la suora in Vespa.
