Canyoning: gradi oggettivi?

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Alexander
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Canyoning: gradi oggettivi?

Post by Alexander »

ciao... vorrei porre un nuovo quesito e sapere che cosa ne pensate...

Abbiamo parlato di tipologia di lapinismo e di kloofling in altri topic... di tuffi e manovre...

:arrow: un paragone s'era fatto sulle vie alpinistiche... così ho pensato... in alpinismo tu punti alla vetta e quando dai le difficoltà in gradi dichiari la difficoltà complessiva e quella dei passaggi. non puoi raddrizza un pendio e diciamo che se la via passa in un diedro di VII... la via è quella. al massimo puoi togliere gradi dicendo che magari quel diedro non l'hai fatto in libera ma l'hai fatto in artificiale...


:arrow: nel canyoning però ci sono calate che sono evitabili con dei tuffi... in quel caso però il parametro V... aumenta... e può aumentare anche notevolemente...

esempio levantino... abbiamo parlato di lerca, nervi e poggio...

sono tutti e tre torrenti dalle difficoltà contenute... eppur

al lerca puoi fare il tuffo dal punto in cui la gola restringe che sono 8 m con salto iniziale suggestivo. dal nervi ci sono salti fino ad 8 o 9 metri... meno suggestivi ma alti... e dal poggio idem... ci sono salti notevoli... anche il primo toboga... per dire puoi tobogrlo... evitarlo... o saltarlo...

o parliamo della maglia... c'è il famoso tuffo nella grande polla che è di 6 m... pa puoi farlo a DX di 10 o più ed a SX di 14 metri...

in quel caso i parametri cambiano. basta leggere la scala e si nota che il torrente si innalza notevolmente di difficoltà. al contrario come diceva skeno se uno non se la sente può più o meno evitare qualsiasi tuffo con le calate...

in quest'ultimo caso è facile... basta che abbassi un parametro piuttosto che un altro... ma nei primi?

non è la solita discussione rompiscatole sui gradi tipo arampicata sportiva... sto cercando di capire una situazione che sinceramente, quanto a gradi di difficoltà, cioè valutazione oggettiva dell'itinerario, non mi è capitata in alcun altra disciplina...

in sintesi... non si ha un valore da cui si sgrada... si ha un valore che può essere anche aumentato rispetto alla relazione...
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skeno
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Re: Canyoning: gradi oggettivi?

Post by skeno »

Alexander wrote: in sintesi... non si ha un valore da cui si sgrada... si ha un valore che può essere anche aumentato rispetto alla relazione...
Molto semplicemente: è come avere una variante di grado superiore su una via lunga di alpinismo.

In ogni caso la difficoltà corretta per un torrente è quella data considerando:
- i passaggi obbligatori
- gli ancoraggi esistenti al momento dell'attribuzione del grado
- una portata "media" per il torrente

Ma c'è comunque un grado di variabilità "non controllabile" che è proprio la portata del torrente.

Il Lerca fatto con una portata altissima può tranquillamente diventare un a5, a6 perchè ci sono pozze che diventano delle trappole.
Oppure se qualcuno un giorno lo "schiodasse" troveremmo tuffi o disarrampicate obbligatorie e di nuovo avremmo un innalzamento di gradi sia verticali che acquatici e forse anche di engagement, visto chei tempi di percorrenza si allungherebbero.

Altro esempio ligure: il Prialunga, forra che va in secca in piena estate. Ovvio che se ci vai ad Agosto sono doppie all'asciutto e diventa un v3 a1, ma se ci vai con la piena diventa un v5 perchè in qualche cascata hai l'acqua addosso.

Altro esempio: fiume appena scoperto, chiodato in maniera speditiva, vale a dire che TUTTI i tuffi fattibili non sono chiodati (infatti in esplorazione uno si cala ancorato sui compagni e se poi c'è acqua gli altri tuffano).
Ovvio che la difficoltà iniziale del torrente sarà superiore a quella dopo un'opera di chiodatura.

Concludendo: i gradi in canyon non sono una scienza esatta (e questo è il motivo per cui nelle schede del sito del CRC trovate anche l'anno di ultimo passaggio, in modo da dare un'idea a chi va a ripetere il torrente).

Inoltre già che siamo in tema di divulgazione.

La forra è bella ma è bastarda
.
Cambia continuamente e lo stesso percorso può essere una cagatina o una discesa estrema a seconda
delle condizioni che si trovano.
E ricordiamo che farsi male in torrente è MOLTO peggio che farsi male in falesia o in montagna, forse in certi casi sfigati è anche peggio che farsi male in grotta.

Ciao
Skeno
Un vero capo comincia col disobbedire (Tinlè, nel film: "Hymalaya")

http://www.cicarudeclan.com
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Alexander
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:smt023
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