petizione per il buon formaggio

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blacksheep77
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petizione per il buon formaggio

Post by blacksheep77 »

purtroppo i buoni formaggi della tradizione delle nostre montagne rischiano di soccombere a causa di politiche che premiano l'industria, i caseifici, quelli che preferiscono la quantità invece della qualità

qui, petizione per il Bitto storico, potete dare la vostra firma, mentre qui, sul mio blog, potete trovare qualche informazione in più sull'intera vicenda

grazie a tutti coloro che dedicheranno qualche secondo alla lettura e decideranno di dare la loro firma... pensando a quello che ci troviamo poi nel piatto ogni giorno!!
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bade
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Post by bade »

ho cominciato a dar un'occhiata...continuo dopo :wink:
RobyValgrana
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Post by RobyValgrana »

non riesco ad aprire il link.
Esattamente cosa intendi tu per caseificio? Laboratori di piccole dimensioni compresi o impianti industriali?
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti
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dags1972
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Post by dags1972 »

firmare si può sempre firmare non costa nulla ma serve a qualcosa ?

le decisioni relative sono prese a livello europeo adducendo "l'igenicità" del processo produttivo come elemento principale ...la realtà è l'omogolazione industriale

l'unica via è la marchiatura dop

scrivendo e rompendo le balle a deputati senatori consiglieri regionali provinciali eurodeputati dell'intero arco costituzionale
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blacksheep77
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Post by blacksheep77 »

quale link non si apre? io non ho problemi...

caseifici più o meno industriali. dove comunque il latte si mescola e perde le caratteristiche individuali, quelle legate alla mandria, al pascolo utilizzato.
anche un formaggio "d'alpeggio" prodotto nel fondovalle in un caseificio cooperativo è meno pregiato di quello realizzato nel singolo alpe.
se poi invece il caseificio di fondovalle usa immagini dei monti per pubblicizzare un formaggio prodotto con il latte di vacche allevate in stalla a mais, soia e mangimi... :( :evil:

serve per lo meno a portare la quesione sotto gli occhi degli amministratori regionali non con i soliti nomi dei produttori, ma con dietro un certo pubblico!

il bitto in questione è già presidio Slow Food, la DOP non è un processo rapido da ottenere e, per poterlo mettere in piedi, è necessario che i produttori non siano costretti a chiudere i batenti prima!!!
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paolo59
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Re: petizione per il buon formaggio

Post by paolo59 »

blacksheep77 wrote:purtroppo i buoni formaggi della tradizione delle nostre montagne rischiano di soccombere a causa di politiche che premiano l'industria, i caseifici, quelli che preferiscono la quantità invece della qualità

qui, petizione per il Bitto storico, potete dare la vostra firma, mentre qui, sul mio blog, potete trovare qualche informazione in più sull'intera vicenda

grazie a tutti coloro che dedicheranno qualche secondo alla lettura e decideranno di dare la loro firma... pensando a quello che ci troviamo poi nel piatto ogni giorno!!
Nell'era della globalizzazione rischiamo di perdere la qualità e di veder sparire quelli che sono considerati "prodotti di nicchia". A farne le spese sono anche i formaggi, specialmente quelli di montagna che difficilmente riusciranno a mettersi "a norma". Norme dettate, come dice Black, più dalla politica e dall'interesse economico che dal ragionamento: guadagno meno ma ho un prodotto unico nel suo genere. Questo riguarda tutte le produzioni specialmente nell'agricoltura, dove molte produzioni vengono abbandonate perchè non più "redditizie".
Domani leggo e firmo! :wink:
Paolo

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RobyValgrana
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Post by RobyValgrana »

E laddove invece un laboratorio è un modo per non cessare un'attività?
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blacksheep77
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Post by blacksheep77 »

RobyValgrana wrote:E laddove invece un laboratorio è un modo per non cessare un'attività?
cosa intendi? non capisco...
qui si parla di "grandi" della produzione industriale che vogliono far morire i piccoli, non di uno o più piccoli che si uniscono per farsi forza e non morire, conferendo il latte ad un piccolo laboratorio cooperativo.
vista la tua provenienza, immagino che vorrai parlare del castelmagno... o mi sbaglio? :wink:
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RobyValgrana
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Post by RobyValgrana »

Anche per quel formaggio si può, non avevo nemmeno pensato a quell'esempio.
Per esempio io faccio visite guidate nel caseificio, che raccoglie latte di 7 aziende. So per certo che almeno 3 di queste non avrebbero proseguito senza questo supporto.
Ti dirò poi che gestisco pista di fondo a Castelmagno e mi rifornisco ogni tanto su da produttori piccoli. e non ci vedo grosse differenze. anche perchè pure su diversi si sono associati.
questi caseifici tu come li consideri? non è polemica, solo voglia di capire cosa intendi.
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Post by paolo59 »

Fatto! :wink:
Paolo

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arietina
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Post by arietina »

Firmato! :wink:
Anzichè farli sparire, dovrebbero riconfermare i vecchi sapori..valorizzarli quali prodotti dell'antica tradizione italiana..
Abbiamo dei prodotti unici...BUONI...e loro studiano come rovinarli.. :(
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blacksheep77
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Post by blacksheep77 »

RobyValgrana wrote:(...) io faccio visite guidate nel caseificio, che raccoglie latte di 7 aziende. So per certo che almeno 3 di queste non avrebbero proseguito senza questo supporto.
Ti dirò poi che gestisco pista di fondo a Castelmagno e mi rifornisco ogni tanto su da produttori piccoli. e non ci vedo grosse differenze. anche perchè pure su diversi si sono associati.
questi caseifici tu come li consideri? non è polemica, solo voglia di capire cosa intendi.
a che caseificio ti riferisci? se non vuoi fare pubblicità, mandami in MP in cui possiamo fare nomi liberamente.
la realtà del Castelmagno è molto complessa.
ho mangiato dei castelmagno d'alpeggio che era la fine del mondo e del Castelmagno marchiato ed "autentico" che sembrava segatura. questo senza parlare delle imitazioni che si chiamano Catel...qualcosa e che secondo me finiscono nella gran parte delle salse al Castelmagno che si trovano nei ristoranti meno seri

come ti dicevo, se il caseificio cooperativo è il mezzo per sopravvivere, ben venga. se invece il caseificio fa morire i piccoli, NO!
poi è importante che i due prodotti possano convivere e che siano adeguatamente distinti, che il consumatore sappia quello che sta comprando
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