Comunità montane in Italia
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Comunità montane in Italia
Ciao a tutti,
da un po' di tempo mi sto interessando al dibattito sulle Comunità Montane italiane,
cercando di capire perchè siano diventate, da "sorvegliate speciali", veri e propri capri espiatori dell'italica piaga dello spreco, del lassismo, soggetti da "cancellare" o nel migliore dei casi raddrizzare.
Così vorrei segnalarvi questo intervento di Camanni nel sito Dislivelli.eu, anche perché vedo che questo dibattito non è affatto diffuso..., specie nelle città, nemmeno tra chi come tutti noi ama e vive il più possibile la montagna.
Concordo in particolare sulle conclusioni di Camanni:
(...) che le Comunità montane sopravvivano o meno, senza un’adeguata classe dirigente non faranno strada, e con questo intendo amministratori capaci di dialogare con i poteri forti, utilizzare i consulenti migliori, progettare le azioni più innovative. Proprio perché la montagna è l’ultima della catena ha bisogno di idee vincenti, da prima della classe, approfittando del suo straordinario patrimonio ambientale e dell’evidente ruolo d’avanguardia che presto le competerà, di fronte a un modello consumistico urbano afflitto dalla crisi e dalla disoccupazione.
La seconda riflessione riguarda la dimensione e il peso delle Comunità montane, che non saranno mai in grado, se isolate e sole, di promuovere e orientare le politiche della montagna.
Voi che ne pensate?
da un po' di tempo mi sto interessando al dibattito sulle Comunità Montane italiane,
cercando di capire perchè siano diventate, da "sorvegliate speciali", veri e propri capri espiatori dell'italica piaga dello spreco, del lassismo, soggetti da "cancellare" o nel migliore dei casi raddrizzare.
Così vorrei segnalarvi questo intervento di Camanni nel sito Dislivelli.eu, anche perché vedo che questo dibattito non è affatto diffuso..., specie nelle città, nemmeno tra chi come tutti noi ama e vive il più possibile la montagna.
Concordo in particolare sulle conclusioni di Camanni:
(...) che le Comunità montane sopravvivano o meno, senza un’adeguata classe dirigente non faranno strada, e con questo intendo amministratori capaci di dialogare con i poteri forti, utilizzare i consulenti migliori, progettare le azioni più innovative. Proprio perché la montagna è l’ultima della catena ha bisogno di idee vincenti, da prima della classe, approfittando del suo straordinario patrimonio ambientale e dell’evidente ruolo d’avanguardia che presto le competerà, di fronte a un modello consumistico urbano afflitto dalla crisi e dalla disoccupazione.
La seconda riflessione riguarda la dimensione e il peso delle Comunità montane, che non saranno mai in grado, se isolate e sole, di promuovere e orientare le politiche della montagna.
Voi che ne pensate?
Marco S.
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- skeno
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Re: Comunità montane in Italia
Penso che i comuni con meno di 1500-2000 abitanti non abbiano senso, specialmente in zone montane e che certi comuni andrebbero accorpati creando dei "Comuni montani" che aggreghino le competenze dei comuni e della eventuale comunità montana di riferimento.
Tanto per fare un esempio pratico: Val d'Ayas (ma potrei parlare anche di Val Trebbia, tranquillamente)
Ayas 1380 (fra cui immagino parecchie di residenze false per schivare l'ICI sulla prima casa)
Brusson 830
Challand St Victor 630
Challand St Anselme 830
Totale 3670 abitanti
Se consideriamo la C.M. Evancon ci sono anche
Champdepraz 700
Arnad 1300
Issogne 1400
Montjovet 1800
Verres 2800
Totale 9.670 abitanti.
Ora qualcuno mi spieghi cosa impedisce di abolire i comuni e passare ad un macro comune le relative competenze.
Si risparmierebbero i costi di 8 sindaci + assessori + consigli comunali, si manterrebero gli impiegati nelle sedi distaccate, si recupererebbero locali da destinare alla comunità, ecc ecc ecc.
Ovvamente il macro comune avrebbe anche qualche spesa in più...
Non so quantificare il risparmio con precisione... ma in un momento in cui si taglia su tutto... forse tagliare anche su posti che vengono occupati dalla politica (con dinamiche che ben conosciamo...)
E' solo qualunquismo?
Tanto per fare un esempio pratico: Val d'Ayas (ma potrei parlare anche di Val Trebbia, tranquillamente)
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Ora qualcuno mi spieghi cosa impedisce di abolire i comuni e passare ad un macro comune le relative competenze.
Si risparmierebbero i costi di 8 sindaci + assessori + consigli comunali, si manterrebero gli impiegati nelle sedi distaccate, si recupererebbero locali da destinare alla comunità, ecc ecc ecc.
Ovvamente il macro comune avrebbe anche qualche spesa in più...
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Re: Comunità montane in Italia
si vede che abiti in città...skeno wrote:Penso che i comuni con meno di 1500-2000 abitanti non abbiano senso, specialmente in zone montane e che certi comuni andrebbero accorpati creando dei "Comuni montani" che aggreghino le competenze dei comuni e della eventuale comunità montana di riferimento.
Tanto per fare un esempio pratico: Val d'Ayas (ma potrei parlare anche di Val Trebbia, tranquillamente)
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Ora qualcuno mi spieghi cosa impedisce di abolire i comuni e passare ad un macro comune le relative competenze.
Si risparmierebbero i costi di 8 sindaci + assessori + consigli comunali, si manterrebero gli impiegati nelle sedi distaccate, si recupererebbero locali da destinare alla comunità, ecc ecc ecc.
Ovvamente il macro comune avrebbe anche qualche spesa in più...
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"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Comunità montane in Italia
No infatti, non si possono applicare le logiche "di pianura" per la montagna..
Calcola che da Pont Saint Martin a Gressoney La Trinité si impiegano circa 50 minuti in auto, e 40 circa da Verrès a Champoluc. Con tutto quel che ne consegue sui servizi; pensa d'inverno, dopo le nevicate, o a Ferragosto; chi vive in un posto non può spendere un'ora e passa per andare a scuola o passare in Comune per un atto, per un qualsiasi problema. Inoltre sono territori con peculiarità, aspetti, spazio e cultura ben diverse. Verrès è una cittadina con industrie e servizi, un'autostrada, una ferrovia e via dicendo, Champoluc ed Antagnod sono paesini di montagna strettamente legati al turismo. C'entrano ben poco e hanno necessità e problemi differenti.
Io penso, circa le Comunità Montane, tre cose molto semplici:
1. E' vero che alcune sono state create addirittura sul mare, e questo è uno spreco;
2. ..ma sono state comunque prese tutte come capro espiatorio, quando si tratta di enti potenzialmente molto utili;
3. E' però vero che molti abitanti di montagna, perlomeno quelli con cui ho avuto occasione di parlare, le sentono più "lontane" di altri Enti, come le pro loco o gli stessi Comuni, o le apt.
Calcola che da Pont Saint Martin a Gressoney La Trinité si impiegano circa 50 minuti in auto, e 40 circa da Verrès a Champoluc. Con tutto quel che ne consegue sui servizi; pensa d'inverno, dopo le nevicate, o a Ferragosto; chi vive in un posto non può spendere un'ora e passa per andare a scuola o passare in Comune per un atto, per un qualsiasi problema. Inoltre sono territori con peculiarità, aspetti, spazio e cultura ben diverse. Verrès è una cittadina con industrie e servizi, un'autostrada, una ferrovia e via dicendo, Champoluc ed Antagnod sono paesini di montagna strettamente legati al turismo. C'entrano ben poco e hanno necessità e problemi differenti.
Io penso, circa le Comunità Montane, tre cose molto semplici:
1. E' vero che alcune sono state create addirittura sul mare, e questo è uno spreco;
2. ..ma sono state comunque prese tutte come capro espiatorio, quando si tratta di enti potenzialmente molto utili;
3. E' però vero che molti abitanti di montagna, perlomeno quelli con cui ho avuto occasione di parlare, le sentono più "lontane" di altri Enti, come le pro loco o gli stessi Comuni, o le apt.
Marco S.
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Re: Comunità montane in Italia
Abito in città ma ho mezza famiglia a Montoggio e un'altro pezzo a Lumarzo...Marco S. wrote: Calcola che da Pont Saint Martin a Gressoney La Trinité si impiegano circa 50 minuti in auto, e 40 circa da Verrès a Champoluc. Con tutto quel che ne consegue sui servizi; pensa d'inverno, dopo le nevicate, o a Ferragosto; chi vive in un posto non può spendere un'ora e passa per andare a scuola o passare in Comune per un atto, per un qualsiasi problema. Inoltre sono territori con peculiarità, aspetti, spazio e cultura ben diverse. Verrès è una cittadina con industrie e servizi, un'autostrada, una ferrovia e via dicendo, Champoluc ed Antagnod sono paesini di montagna strettamente legati al turismo. C'entrano ben poco e hanno necessità e problemi differenti.
Occhio, io ho parlato esclusivamente di tagliare i posti dei politici e degli amministratori, non i servizi sul territorio!!!
Io semplicemente non penso che siano necessari 9 consigli comunali per amministrare 10.000 persone.
E non penso che ci sia nulla di quello che fanno le CM che non possano fare anche i comuni (o viceversa, a parità di personale), o i parchi naturali eventualmente presenti.
Ci sarebbero gigantesche opere di razionalizzazione da fare, a parità di servizi erogati.
C'è una dispersione di risorse umane e finanziarie enorme.
Ciao
Skeno
p.s.
Ribalto la batttuta di sub. Si vede che non abiti in città...
Per andare da casa mia in periferia al Comune di Genova in centro coi mezzi pubblici ci vogliono... 50 minuti e in macchina dai 20 ai 50', dipende dagli orari!!!



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Re: Comunità montane in Italia
scusa e perchè crearla sul mare sarebbe stato uno spreco?Marco S. wrote:No infatti, non si possono applicare le logiche "di pianura" per la montagna..
Calcola che da Pont Saint Martin a Gressoney La Trinité si impiegano circa 50 minuti in auto, e 40 circa da Verrès a Champoluc. Con tutto quel che ne consegue sui servizi; pensa d'inverno, dopo le nevicate, o a Ferragosto; chi vive in un posto non può spendere un'ora e passa per andare a scuola o passare in Comune per un atto, per un qualsiasi problema. Inoltre sono territori con peculiarità, aspetti, spazio e cultura ben diverse. Verrès è una cittadina con industrie e servizi, un'autostrada, una ferrovia e via dicendo, Champoluc ed Antagnod sono paesini di montagna strettamente legati al turismo. C'entrano ben poco e hanno necessità e problemi differenti.
Io penso, circa le Comunità Montane, tre cose molto semplici:
1. E' vero che alcune sono state create addirittura sul mare, e questo è uno spreco;
2. ..ma sono state comunque prese tutte come capro espiatorio, quando si tratta di enti potenzialmente molto utili;
3. E' però vero che molti abitanti di montagna, perlomeno quelli con cui ho avuto occasione di parlare, le sentono più "lontane" di altri Enti, come le pro loco o gli stessi Comuni, o le apt.
Se tu hai 5 o 600 metri di area verticale alle spalle dove ci coltivi viti e ci arrivi solo, solo a piedi o pascoli dove ci scarichi le pecore con i camion a oltre 2000 metri, credo ci sia una certa differenza.
E' il concetto di montano che è insulso in se, oltre i 600 e passa metri... si però in certe zone appeniniche ovvero tre quarti dell'italia ti devi spezzare la schiena perchè la meccanizzazione non può arrivare, mentre nelle più valide e notabile zone alpine, il problema manco si pone... Su dai....
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Re: Comunità montane in Italia
I consigli comunali dei piccoli comuni non sono uno spreco e soprattutto non hanno tutti quei privilegi che costano. Quello che costa non è il parlamentare ma tutto quello che c'è dietro: auto blu, varie indennità, favori ad amici e parenti. Nei piccoli comuni dove al massmo si avranno 10 dipendenti questo problema non esiste ed il bilancio annuale è speso per i servizi sul territorio e non per i privilegi degli assessori.
Il comune è il ramo dello Stato più vicino al cittadino dove l'elettore valuta con i propri occhi l'operato dell'eletto ogni giorno e per i cittadini il comune fa parte della propria "identità", perchè ogni comune ha la sua storia.
Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
Posso capire che possa sembrare strano vedere comunità montane affacciate sul mare, ma questa è la conformazione della regione, anzi ci sono valli molto più strette ed impervie qui che non in trentino.
Sarei molto più favorevole ad abolire le province, per ridurre le spese di un consiglio provinciale.
Il comune è il ramo dello Stato più vicino al cittadino dove l'elettore valuta con i propri occhi l'operato dell'eletto ogni giorno e per i cittadini il comune fa parte della propria "identità", perchè ogni comune ha la sua storia.
Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
Posso capire che possa sembrare strano vedere comunità montane affacciate sul mare, ma questa è la conformazione della regione, anzi ci sono valli molto più strette ed impervie qui che non in trentino.
Sarei molto più favorevole ad abolire le province, per ridurre le spese di un consiglio provinciale.
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Re: Comunità montane in Italia
quoto, l'esempio che conosco meglio è il comune di Valbrevenna, il più grosso della provincia di GE e forse quello con meno abitanti (650 abitanti circa)Sub-Comandante wrote:I consigli comunali dei piccoli comuni non sono uno spreco e soprattutto non hanno tutti quei privilegi che costano. Quello che costa non è il parlamentare ma tutto quello che c'è dietro: auto blu, varie indennità, favori ad amici e parenti. Nei piccoli comuni dove al massmo si avranno 10 dipendenti questo problema non esiste ed il bilancio annuale è speso per i servizi sul territorio e non per i privilegi degli assessori.
Il comune è il ramo dello Stato più vicino al cittadino dove l'elettore valuta con i propri occhi l'operato dell'eletto ogni giorno e per i cittadini il comune fa parte della propria "identità", perchè ogni comune ha la sua storia.
Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
Posso capire che possa sembrare strano vedere comunità montane affacciate sul mare, ma questa è la conformazione della regione, anzi ci sono valli molto più strette ed impervie qui che non in trentino.
Sarei molto più favorevole ad abolire le province, per ridurre le spese di un consiglio provinciale.
ho sempre pensato che ci volesse un comune "Alta Valbrevenna" visto che tutti i fondi comunali vengono usati per interventi in bassa valle (dove c'è il 90% della popolazione) mentre l'alta valle (dove c'è il 90% dei paesi) è lasciata al suo destino...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Comunità montane in Italia
Se partiamo dal presupposto che chiunque comandi pensi sempre e solo al proprio orticello... non esisterà mai la soluzione di nessun problema.Sub-Comandante wrote: Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
W l'Italia...
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Skeno
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Re: Comunità montane in Italia
...quoto anch'io ..ho un amico che è consigliere comunale in un piccolo paesino dell'entroterra, non becca un soldo e si fa il m...zoAlec wrote:quoto, l'esempio che conosco meglio è il comune di Valbrevenna, il più grosso della provincia di GE e forse quello con meno abitanti (650 abitanti circa)Sub-Comandante wrote:I consigli comunali dei piccoli comuni non sono uno spreco e soprattutto non hanno tutti quei privilegi che costano. Quello che costa non è il parlamentare ma tutto quello che c'è dietro: auto blu, varie indennità, favori ad amici e parenti. Nei piccoli comuni dove al massmo si avranno 10 dipendenti questo problema non esiste ed il bilancio annuale è speso per i servizi sul territorio e non per i privilegi degli assessori.
Il comune è il ramo dello Stato più vicino al cittadino dove l'elettore valuta con i propri occhi l'operato dell'eletto ogni giorno e per i cittadini il comune fa parte della propria "identità", perchè ogni comune ha la sua storia.
Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
Posso capire che possa sembrare strano vedere comunità montane affacciate sul mare, ma questa è la conformazione della regione, anzi ci sono valli molto più strette ed impervie qui che non in trentino.
Sarei molto più favorevole ad abolire le province, per ridurre le spese di un consiglio provinciale.
ho sempre pensato che ci volesse un comune "Alta Valbrevenna" visto che tutti i fondi comunali vengono usati per interventi in bassa valle (dove c'è il 90% della popolazione) mentre l'alta valle (dove c'è il 90% dei paesi) è lasciata al suo destino...
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Comunità montane in Italia
Allora mi pare di capire che il problema sia nella mancanza di rappresentanza politica della montagna,
ovvero, nel fatto che le aree montane sono spopolate e spesso "povere", e dunque non rappresentate a livello politico.
ovvero, nel fatto che le aree montane sono spopolate e spesso "povere", e dunque non rappresentate a livello politico.
Marco S.
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Re: Comunità montane in Italia
Quoto quest'ultima affermazione.Marco S. wrote:Allora mi pare di capire che il problema sia nella mancanza di rappresentanza politica della montagna,
ovvero, nel fatto che le aree montane sono spopolate e spesso "povere", e dunque non rappresentate a livello politico.
Per il resto, mi pare che le infrastrutture (leggi risorse = quattrini) dei comuni di montagna siano ben diverse da quelle delle comunità montane.
E, all'interno dei comuni di montagna, mi sembra poco rilevante paragonare ad es. la Valbrevenna con Ayas e simili (qui regione a statuto ordinario, là regione a statuto speciale. Qui pochi fondi mal distribuiti, là autonomia finanziaria ben diversa e ben più importante).
Se poi parliamo delle comunità come bacino (in)diretto di voti e di consensi politici, allora mi pare che la situazione vada affrontata con un approccio diverso.
Come dice il Conte, le situazioni oro-demo-grafiche possono ben giustificare la presenza di comunità montane a livello del mare. Occorre però stare bene attenti a non generalizzare, per non correre ulteriori pericoli di sprechi.
Ji ta kyo ei
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Re: Comunità montane in Italia
i piccoli comuni sono gli apparati più efficienti proprio perchè girano pochi soldi.skeno wrote:Se partiamo dal presupposto che chiunque comandi pensi sempre e solo al proprio orticello... non esisterà mai la soluzione di nessun problema.Sub-Comandante wrote: Anche a livello pratico unificando più comuni nascerebbero dei grossi problemi, il paese più grosso eleggerebbe il proprio candidato il quale userà le risorse prese dagli altri comuni per finanziare servizi per i propri elettori.
W l'Italia...
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Re: Comunità montane in Italia
A questo punto faccio una provocazione.
Aboliamo tutto!!! ...le famiglie sono ancora più efficienti dei piccoli comuni perchè amministrano solo i propri soldi.
In definitiva arriviamo alle posizioni dei Tea Party americani.
Ciao
Skeno
Aboliamo tutto!!! ...le famiglie sono ancora più efficienti dei piccoli comuni perchè amministrano solo i propri soldi.
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Re: Comunità montane in Italia
Il problema che pongo io è la sovrapposizione di enti che operano sullo stesso territorio: comuni, parchi, comunità montane, APT/Pro Loco e, a salire, province e regioni. Spesso con sovrapposizioni di competenze.mazzysan wrote:Quoto quest'ultima affermazione.Marco S. wrote:Allora mi pare di capire che il problema sia nella mancanza di rappresentanza politica della montagna,
ovvero, nel fatto che le aree montane sono spopolate e spesso "povere", e dunque non rappresentate a livello politico.
Per il resto, mi pare che le infrastrutture (leggi risorse = quattrini) dei comuni di montagna siano ben diverse da quelle delle comunità montane.
E, all'interno dei comuni di montagna, mi sembra poco rilevante paragonare ad es. la Valbrevenna con Ayas e simili (qui regione a statuto ordinario, là regione a statuto speciale. Qui pochi fondi mal distribuiti, là autonomia finanziaria ben diversa e ben più importante).
Se poi parliamo delle comunità come bacino (in)diretto di voti e di consensi politici, allora mi pare che la situazione vada affrontata con un approccio diverso.
Come dice il Conte, le situazioni oro-demo-grafiche possono ben giustificare la presenza di comunità montane a livello del mare. Occorre però stare bene attenti a non generalizzare, per non correre ulteriori pericoli di sprechi.
Tutti questi enti hanno un politico come presidente ed una serie di politici come assessori o consiglieri e a cascata dipendenti che sono figli/amici/parenti dei suddetti politici con ovvie ricadute sulla competenze ed efficienza del personale.
La mia domanda è: questo modello funziona bene?
Siamo sicuri che vada conservato così come è, dando per scontato che soldi che girano ce ne sono sempre di meno?
Ciao
Skeno
Re: Comunità montane in Italia
le comunità montane sono nate con lo scopo di gestire dei servizi di pubblica utilità che non potevano essere gestiti dai singoli comuni , tipo l'assistenza agli anziani , acquedotti , sentieri ecc..
L'idea è buona , ma la gestione ( io parlo per la vda ) è in mano ad un manipolo di pseudopolitici piu' interessati agli interessi di pochi che alla comunità .
L'idea è buona , ma la gestione ( io parlo per la vda ) è in mano ad un manipolo di pseudopolitici piu' interessati agli interessi di pochi che alla comunità .
Re: Comunità montane in Italia
Credo (ragionevolmente) che la domanda sia retorica, così come la risposta sia scontata...skeno wrote:Il problema che pongo io è la sovrapposizione di enti che operano sullo stesso territorio: comuni, parchi, comunità montane, APT/Pro Loco e, a salire, province e regioni. Spesso con sovrapposizioni di competenze.mazzysan wrote:Quoto quest'ultima affermazione.Marco S. wrote:Allora mi pare di capire che il problema sia nella mancanza di rappresentanza politica della montagna,
ovvero, nel fatto che le aree montane sono spopolate e spesso "povere", e dunque non rappresentate a livello politico.
Per il resto, mi pare che le infrastrutture (leggi risorse = quattrini) dei comuni di montagna siano ben diverse da quelle delle comunità montane.
E, all'interno dei comuni di montagna, mi sembra poco rilevante paragonare ad es. la Valbrevenna con Ayas e simili (qui regione a statuto ordinario, là regione a statuto speciale. Qui pochi fondi mal distribuiti, là autonomia finanziaria ben diversa e ben più importante).
Se poi parliamo delle comunità come bacino (in)diretto di voti e di consensi politici, allora mi pare che la situazione vada affrontata con un approccio diverso.
Come dice il Conte, le situazioni oro-demo-grafiche possono ben giustificare la presenza di comunità montane a livello del mare. Occorre però stare bene attenti a non generalizzare, per non correre ulteriori pericoli di sprechi.
Tutti questi enti hanno un politico come presidente ed una serie di politici come assessori o consiglieri e a cascata dipendenti che sono figli/amici/parenti dei suddetti politici con ovvie ricadute sulla competenze ed efficienza del personale.
La mia domanda è: questo modello funziona bene?
Siamo sicuri che vada conservato così come è, dando per scontato che soldi che girano ce ne sono sempre di meno?
Ciao
Skeno
La cosa pubblica andrebbe rispettata e salvaguardata. La struttura amministrativa andrebbe sicuramente sveltita e sfrondata; quella politica...ancora di più.
Ma basta con i sogni, o torniamo al buon selvaggio.
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Re: Comunità montane in Italia
Come diceva Pol,
è giusto che ci siano più Enti per più compiti: un'apt ha una vocazione prettamente turistica, un Comune amministrativa, una Comunità Montana di coordinamento, di cultura, in un'area più ampia (la Comunità Montana dell'Evançon ad esempio riunisce il Comune di Ayas, quello di Brusson, quello di Verrès, i due Challand, Montjovet, Issogne, Arnad e Champdepraz, con differenze notevolissime!).
Poi è vero, dimenticavo il "piccolo" particolare di dover dividere il discorso tra Enti in regioni autonome e non.
è giusto che ci siano più Enti per più compiti: un'apt ha una vocazione prettamente turistica, un Comune amministrativa, una Comunità Montana di coordinamento, di cultura, in un'area più ampia (la Comunità Montana dell'Evançon ad esempio riunisce il Comune di Ayas, quello di Brusson, quello di Verrès, i due Challand, Montjovet, Issogne, Arnad e Champdepraz, con differenze notevolissime!).
Poi è vero, dimenticavo il "piccolo" particolare di dover dividere il discorso tra Enti in regioni autonome e non.

Marco S.
una salus victis, nullam sperare salutem
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