è troppo evidente che non posso essere un professore ?

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Valle Grana! Che bei posti: ancora quest'autunno ho fatto un bel giro in bici attorno al santuario.RobyValgrana wrote:Ciao a tutti mi piacciono questi dibattiti, impegnati ciascuno secondo il suo punto di vista. alcuni spunti.
Ridurre i consumi.
ci sono alcune cose che secondo me sarebbero applicabili, ma comportano una rivoluzione della nostra maniera di vivere.
Perchè non iniziare con le insegne luminose?
perchè non ridurre l'illuminazione pubblica? e lo so che fa storcere il naso, perchè cmq la luce dà sicurezza specie in città.
ma mi chiedo io, è proprio mai necessario che le strade siano illuminate tutta la notte? non so, ma soprattutto superstrade e tangenziali percorse solo da macchine e non da pedoni...
dovremmo entrare in una dimensione molto umile tutti quanti, e mi ci metto per primo dentro, cosa posso fare io per utilizzare meno energia elettrica o farlo in momenti meno pesanti per il fabbisogno totale. non dico rinunciare atutto e tornare all'età della pietra, ma qualcosa.
Poi si può ragionare sulla produzione di energia. Personalmente sono un po' scettico sul nucleare, ma non sono un tecnico. scettico per costi e ragioni ambientali.
Lavoro in un capannone che ha il tetto coperto di pannelli fotovoltaici: ebbene, se noi utilizzassimo bene i tetti dei capannoni per il fotovoltaico sarebbe già qualcosa. ci sono problemi per lo smaltimento? intanto ricicliamo tutto ciò che si può ed investiamo nella ricerca per risolvere questo problema.
Inoltre, ed è esempio concreto, ci sono un sacco di acquedotti che hanno dislivelli e salti tali da pensare di installare lì piccole centraline idroelettriche. Si produrrà magari poca energia, ma moltiplichiamo gli acquedotti che sulle alpi siano sfruttabili per questa operazione? cosa otteniamo? Non ho inventato nulla, semplòicemente è l'esempio di ciò che avviene nel mio comune, dove una centralina, con un po' di problemi iniziali, dovuti a calcoli di progettazione sbagliata produce energia elettrica senza dover captare acqua oltre quella utilizzata dall'acquedotto. Idem si può fare con canali irrigui caratterizzati da pendenze. non nuove captazioni ma sfruttare quelle già esistenti. non è detto che ci deve essere una produzione enorme per ogni centrale, ma un po'. che aggiunto a decine di altri un po' può servire.
Vogliamo parlare poi dei gas liberati dai rifiuti nelle discariche? utilizzarli per produrre energia? ragazzi, tocca a noi, tutti portare avanti queste battaglie e costringere le lobby del petrolio o chi per essere a farsi da parte il più possibile.
Per inciso, chiunque voglia verificare o informarsi, il comune di cui vi parlo è Valgrana, e per qlc mese ancora sarò in amministrazione, per cui se volete informazioni siete sempre ben accetti.
Beh dai non esagerare. L'eolico ha la sua utilità e contribuisce, in misura moderata, alla produzione di energie. E' certo vero che i contributi sono tali da rendere conveniente (al costruttore) la posa di impianti in aree con ventosità modesta.andreaparodi wrote:Il dibattito l'avevo aperto io coi miei dubbi sull'effettiva utilità delle pale eoliche (perché non mi andrebbe proprio giù che ne costruissero centinaia sui nostri bei monti e poi , candidamente, scoprissero che servono a poco più di nulla... Poi la discussione è cresciuta e ha investito tutte le fonti energetiche.
Comunque ieri ho avuto una conferm ai miei dubbi sul fatto che le pale eoliche siano più un business (che in soprammercato rovina i monti) che una soluzione ai problemi energetici.
Infatti ieri (6 marzo) sul Secolo XIX ho letto un articolo di un vero esperto (non un Don Chisciotte come me....), intitolato "Energia, il vento è una bella suggestione ma gli impianti eolici non risolvono il problema": in sostanza dice che le pale eoliche non hanno un'efficienza e una produzione di energia tali da giustificare i loro costi e il loro impatto ambientale.
Cito alcune frasi: "... Per produrre con un impianto eolico la stessa quantità d'energia di una sola centrale nucleare attuale, occorrerebbe prevedere almeno 2560 generatori. Poiché i singoli generatori vanno adeguatamente distanziati tra loro... questo significa che un campo eolico con genaratori in linea impiegherebbe un fronte di 622 km..."!!!!
Insomma, come temevo io, le pale eoliche sui monti si fanno più per far guadagnare soldi ai costruttori che per la lovo effettiva utilità... E intanto si rovinano le montagne!
In più ho sentito oggi alla radio che Berlusconi vuole liberalizzare le concessioni edilizie per rilanciare l'economia... Ma non è che, se cementifichiamo tutto, poi scappano anche i turisti e l'economia si rilancia... giù dalla finestra?!?
Mi spiace riaffrontare l'argomento proprio citando questa tua risposta in cui credi di avere avuto una conferma ma quello che citi sul secolo non è altro che il solito modo con cui si fa "informazione" nel nostro paese......andreaparodi wrote:Il dibattito l'avevo aperto io coi miei dubbi sull'effettiva utilità delle pale eoliche (perché non mi andrebbe proprio giù che ne costruissero centinaia sui nostri bei monti e poi , candidamente, scoprissero che servono a poco più di nulla... Poi la discussione è cresciuta e ha investito tutte le fonti energetiche.
Comunque ieri ho avuto una conferm ai miei dubbi sul fatto che le pale eoliche siano più un business (che in soprammercato rovina i monti) che una soluzione ai problemi energetici.
Infatti ieri (6 marzo) sul Secolo XIX ho letto un articolo di un vero esperto (non un Don Chisciotte come me....), intitolato "Energia, il vento è una bella suggestione ma gli impianti eolici non risolvono il problema": in sostanza dice che le pale eoliche non hanno un'efficienza e una produzione di energia tali da giustificare i loro costi e il loro impatto ambientale.
Cito alcune frasi: "... Per produrre con un impianto eolico la stessa quantità d'energia di una sola centrale nucleare attuale, occorrerebbe prevedere almeno 2560 generatori. Poiché i singoli generatori vanno adeguatamente distanziati tra loro... questo significa che un campo eolico con genaratori in linea impiegherebbe un fronte di 622 km..."!!!!
?!?
Eh già in Francia ce ne sono da sole più di un quarto che in tutto il resto d'Europa Russia, tutta, compresa. La più grossa concentrazione - sono 7 - è proprio a non molti pochi km al di là della Liguria. Per noi poi ci sono anche quelle della Svizzera. Ogni giorno l'enel ne compra una certa quantità a seconda dei picchi di consumo e i francesi ce la fanno pagare carissima che poi la paghiamo noi. A questo punto centrali o no se c'è una fuga come Cernobyl noi liguri siamo tutti "fregati". Anche se a molti di noi le pale possono proprio dare fastidio in Liguria finora va ancora bene andate un po' a vedere in Spagna ... ci sono dei paesaggi che sono solo pale e pannelli solari in grande quantità e non a caso ormai sono i primi in Europa. In Italia con il sole che abbiamo non c'è una politica "seria" di incentivi (ci sono ma li ammortizzi in tanti di quegli anni che... ti scappa la voglia). Ogni casa potrebbe prodursi perlomeno l'acqua calda quasi aggratis... Uno si chiede anche perchè... ma poi capisce anche che forse è inutile chiederselo...gabri wrote:Secondo me si sta facendo un pò di confusione. Per come la vedo io la montagna per rimanere viva bisogna poterla vivere.
Nel senso che se il comune di Varese per esempio ha un ritorno economico per l'installazione delle pale, ben vengano. mi sembra che grazie alle prime due pale installate Varese sia diventato famoso in tutta italia,e come esempio di paese ecologico. non il contrario.
... L'atomo non mi pare una soluzione da buttare! anzi.tanto le centrali nucleari ce l'abbiamo in francia, ...
scusami, ma c'è qualcuno che puàò rispondere a questo paradosso:enrico pelos wrote:Eh già in Francia ce ne sono da sole più di un quarto che in tutto il resto d'Europa Russia, tutta, compresa. La più grossa concentrazione - sono 7 - è proprio a non molti pochi km al di là della Liguria. Per noi poi ci sono anche quelle della Svizzera. Ogni giorno l'enel ne compra una certa quantità a seconda dei picchi di consumo e i francesi ce la fanno pagare carissima che poi la paghiamo noi. A questo punto centrali o no se c'è una fuga come Cernobyl noi liguri siamo tutti "fregati"
Ma infatti il mio punto è proprio questo. Non sono sicure (e non parliamo dello smaltimento delle scorie..), basta vedere i vari incidenti negli anni passati, anche in Italia a Trino anni fa. Oggi un guasto "dovrebbe" essere molto più raro ma può sempre succedere come in tutte le cose umane. Allora sono d'accordissimo con te che occorrerebbe che non ci fossero in tutta l'Europa. In Francia hanno creato un movimento paneuropeo ma è andata male. Facciamo guerra alla Francia?lmmt wrote:Ma allora ci possono essere le fughe, sì o no?
Se il nucleare fosse sicuro, non capisco la necessità di sottolineare il fatto che ci siano tante centrali vicino a casa nostra. Se non fosse sicuro (come mi pare di evincere da tali sottolineature), ciò non costituisce un motivo valido per costruirle qua, MA ANZI un motivo valido per lottare al fine di eliminarle anche dalla Francia.
Siamo schiavi delle nostre invenzionienrico pelos wrote: Stiamo a disquisire ma chi di noi sarebbe disposto a rinunciare al telefonino alla tv, al nav gps etc? Qualcuno alza la mano? Io si, ma intanto anche se vado in un monte a fare il pastore a lume di candela le onde ormai mi raggiungono anche li...
Purtroppo sembra di sì.andreaparodi wrote:Siamo per forza condannati a consumare sempre di più, a produrre sempre di più, a correre sempre di più, rovinando la natura, il pianeta e soprattutto noi stessi?
queste sono le classiche baggianate che scrivono i giornali:Rubbia che è uno che sa quello che dice,ha spiegato che sarebbe sufficiente un quadrato di pannelli fotovoltaici di 200km nel sahara,per dare energia all'intera europa. Perchè non si fa? perchè una volta realizzata,una struttura del genere ha costi di manutenzione relativamente bassi,nulli al confronto dei costi enormi,necessari a realizzare e a mantenere una centrale nucleare. Il nucleare è un business grosso,dove si può mangiare tanto e in tanti e per questo si vogliono costruire oggi centrali nucleari che saranno finite quando saranno obsolete e l'uranio sarà terminato.Riguardo alle pale:a me non danno alcun fastidio,ci sono a finale,ai prati del prezzemolo e varese ligure e non riesco a considerarle un danno all'ambiente,in quanto sono cmq rimuovibili senza lasciare scorie.andreaparodi wrote:Il dibattito l'avevo aperto io coi miei dubbi sull'effettiva utilità delle pale eoliche (perché non mi andrebbe proprio giù che ne costruissero centinaia sui nostri bei monti e poi , candidamente, scoprissero che servono a poco più di nulla... Poi la discussione è cresciuta e ha investito tutte le fonti energetiche.
Comunque ieri ho avuto una conferm ai miei dubbi sul fatto che le pale eoliche siano più un business (che in soprammercato rovina i monti) che una soluzione ai problemi energetici.
Infatti ieri (6 marzo) sul Secolo XIX ho letto un articolo di un vero esperto (non un Don Chisciotte come me....), intitolato "Energia, il vento è una bella suggestione ma gli impianti eolici non risolvono il problema": in sostanza dice che le pale eoliche non hanno un'efficienza e una produzione di energia tali da giustificare i loro costi e il loro impatto ambientale.
Cito alcune frasi: "... Per produrre con un impianto eolico la stessa quantità d'energia di una sola centrale nucleare attuale, occorrerebbe prevedere almeno 2560 generatori. Poiché i singoli generatori vanno adeguatamente distanziati tra loro... questo significa che un campo eolico con genaratori in linea impiegherebbe un fronte di 622 km..."!!!!
Insomma, come temevo io, le pale eoliche sui monti si fanno più per far guadagnare soldi ai costruttori che per la lovo effettiva utilità... E intanto si rovinano le montagne!
In più ho sentito oggi alla radio che Berlusconi vuole liberalizzare le concessioni edilizie per rilanciare l'economia... Ma non è che, se cementifichiamo tutto, poi scappano anche i turisti e l'economia si rilancia... giù dalla finestra?!?
Esiste, esiste... Herman Daly ad esempio, o alcuni economisti di Attac,skeno wrote: Non esiste un economista che abbia elaborato una teoria per cui la crescita zero sia considerata virtuosa.
Non sono d'accordo in quanto l'installazione di tali impianti in zone "vergini" comporterebbe aperture di strade che sono vere e proprie scorie del processo di antropizzazione dell'ambiente.RAVIN wrote:Riguardo alle pale:a me non danno alcun fastidio,ci sono a finale,ai prati del prezzemolo e varese ligure e non riesco a considerarle un danno all'ambiente,in quanto sono cmq rimuovibili senza lasciare scorie.
Hai ragionissimo, sono stato sopra dalle pale dell'Alta Via sopra Albenga... proprio un bello spettacolo. E come se non bastasse, al passo del colle di San Bernardo, un gigantesco basamento in cemento con un enorme traliccio proprio all'inizio della tappa che porta a Caprauna. Costava molto di più far passare i cavi in condotta interrata e non deturpare il paesaggio... eh ... chissà...Lord Mhoram wrote:Non sono d'accordo in quanto l'installazione di tali impianti in zone "vergini" comporterebbe aperture di strade che sono vere e proprie scorie del processo di antropizzazione dell'ambiente.RAVIN wrote:Riguardo alle pale:a me non danno alcun fastidio,ci sono a finale,ai prati del prezzemolo e varese ligure e non riesco a considerarle un danno all'ambiente,in quanto sono cmq rimuovibili senza lasciare scorie.
Diciamo che probabilmente la verità sta da qualche parte in mezzo, ed è mia convinzione che stia più a favore delle energie rinnovabili di quanto non si voglia far credere.andreaparodi wrote:Mi ha impressionato la risposta di Trigi (ma perché nei forum la gente non si firma col suo nome che poi io non so mai con chi sto parlando?). Insomma, mi ha impressionato, perché, da ingenuo che sono, quando ho visto qualcuno che tirava acqua al mio mulino (ad acqua, non a vento...) non sono mica stato a pensare che poteva invece tirare acqua a mulini ben più pericolosi di quelli a vento (vedi energia nucleare). Quindi potrebbe essere tutto falso: le pale eoliche magari funzionano benissimo, e chi le condanna lo fa per interesse suo e non per il bene dell'umanità. Va bene. Ma che si rovinino paesaggi in nome di qualsiasi causa, anche fosse santissima e intelligentissima, mi disgusta comunque. Perché in parallelo va avanti comunque questa nostra maledetta economia di rapina, di consumo a tutti i costi, di vivere di corsa, di avere tutto: telefonini, ARVA, GPS, navigatori satellitari, idromassaggi, lettori CD, forni a microonde, auto che parcheggiano da sole, navi da crociera, trekking in Nepal e chi più ne ha più ne metta. Ma cosa ce ne facciamo di tutte queste diavolerie? a cosa servono? Qualcuno mi può spiegare perché, se tutti decidessimo di non essere più "consumatori" ma persone equilibrate che si rammendano i vestiti vecchi invece di buttarli via e comprarne sempre nuovi, perché, se facessimo così, l'economia andrebbe a rotoli?Siamo per forza condannati a consumare sempre di più, a produrre sempre di più, a correre sempre di più, rovinando la natura, il pianeta e soprattutto noi stessi?
ah ecco, quindi non sono l'unico accusato di essere un repessin!trigi wrote: p.s. personalmente cerco di avere un basso profilo dal punto di vista energetico.....uso un'utilitaria e non un SUV, cerco di utilizzare a lungo le cose che acquisto, riciclo e riutilizzo tutto ciò che posso tanto da venir tacciato di non voler mai buttare via nulla...ed è vero. E cerco di insegnare lo stesso alle mie figlie
skeno wrote:ah ecco, quindi non sono l'unico accusato di essere un repessin!trigi wrote: p.s. personalmente cerco di avere un basso profilo dal punto di vista energetico.....uso un'utilitaria e non un SUV, cerco di utilizzare a lungo le cose che acquisto, riciclo e riutilizzo tutto ciò che posso tanto da venir tacciato di non voler mai buttare via nulla...ed è vero. E cerco di insegnare lo stesso alle mie figlie
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Ciao
Skeno
Solo per precisare che nella mia città, nonostante sia in Liguria, il termine non si usa, anzi non lo avevo mai sentito...andreaparodi wrote:Dal nome Valgrana suppongo che tu sia cuneese e quindi non sai cosa significa "repessin" che è un termine ligure: significa uno che raccoglie tutte le cose vecchie, dismesse, magari per riaggiustarle e rivenderle o per tenerle lì che "maniman" (altro termine genovese quasi intraducibile) prima o poi possono venire bene. E' un atteggiamento tipico dei genovesi che infatti nel mondo sono bollati di tirchieria al pari degli scozzesi e di Paperon de Paperoni. Intantoti ringrazio e mi godo il tuo 10+: il forum lo avevo aperto io lanciandomi come un novello donchisciotte contro le pale eoliche che stanno moltiplicandosi sull'Alta Via...
Premetto che purtroppo sono riuscito a leggere solo una parte degli interventi di questo topic e mi scuso se ripeto eventualmente affermazioni già dette da altri.RAVIN wrote: queste sono le classiche baggianate che scrivono i giornali:Rubbia che è uno che sa quello che dice,ha spiegato che sarebbe sufficiente un quadrato di pannelli fotovoltaici di 200km nel sahara,per dare energia all'intera europa. Perchè non si fa? perchè una volta realizzata,una struttura del genere ha costi di manutenzione relativamente bassi,nulli al confronto dei costi enormi,necessari a realizzare e a mantenere una centrale nucleare. Il nucleare è un business grosso,dove si può mangiare tanto e in tanti e per questo si vogliono costruire oggi centrali nucleari che saranno finite quando saranno obsolete e l'uranio sarà terminato.Riguardo alle pale:a me non danno alcun fastidio,ci sono a finale,ai prati del prezzemolo e varese ligure e non riesco a considerarle un danno all'ambiente,in quanto sono cmq rimuovibili senza lasciare scorie.
Ma com'è che ovunque si legge il contrario, che servono, che producono energia alternativa produttiva...? Chi è questo prof? Allora a chi servono le pale? Siamo di fronte al solito "magna magna" e come diceva il grande Totò "E io pagooo..."Ropesce wrote: Le pale eoliche, tralasciando l'estetica, sono veramente poco efficienti (un esimio prof. ha mostrato la foto di una cinquantina di queste pale sull'appennino molisano dicendo che non servono nemmeno a produrre l'energia sufficiente a mandare avanti un condominio.....
...ma sì certo, noi italiani siamo i più furbi ed il resto del mondo sono tutti idioti, visto che stanno tutti incrementando l'utilizzo di solare, fotovoltaico ed eolico.ropesce wrote: Le pale eoliche, tralasciando l'estetica, sono veramente poco efficienti (un esimio prof. ha mostrato la foto di una cinquantina di queste pale sull'appennino molisano dicendo che non servono nemmeno a produrre l'energia sufficiente a mandare avanti un condominio...)
punto 1) fammi sapere chi è l'esimio professore.....ropesce wrote:RAVIN wrote:
Le pale eoliche, tralasciando l'estetica, sono veramente poco efficienti (un esimio prof. ha mostrato la foto di una cinquantina di queste pale sull'appennino molisano dicendo che non servono nemmeno a produrre l'energia sufficiente a mandare avanti un condominio...).
Che ci piaccia o no, alla fine il nucleare (e questo lo dice anche rubbia) va fatto eccome. Chiaramente non possiamo fare il nucleare che si voleva fare 20 anni fa.... Da allora è aumentato il livello di sicurezza degli impianti e anche la gestione delle scorie, che negli impianti di futura generazione potranno essere riconvertite in altra energia, riducendo veramente al minimo gli scarti. Non è il caso che aggiunga che serve tanta, tanta ricerca.....
...
Non faccio nomi sui professori, almeno pubblicamente su un forumtrigi wrote:ropesce wrote:punto 1) fammi sapere chi è l'esimio professore.....RAVIN wrote:
Le pale eoliche, tralasciando l'estetica, sono veramente poco efficienti (un esimio prof. ha mostrato la foto di una cinquantina di queste pale sull'appennino molisano dicendo che non servono nemmeno a produrre l'energia sufficiente a mandare avanti un condominio...).
Che ci piaccia o no, alla fine il nucleare (e questo lo dice anche rubbia) va fatto eccome. Chiaramente non possiamo fare il nucleare che si voleva fare 20 anni fa.... Da allora è aumentato il livello di sicurezza degli impianti e anche la gestione delle scorie, che negli impianti di futura generazione potranno essere riconvertite in altra energia, riducendo veramente al minimo gli scarti. Non è il caso che aggiunga che serve tanta, tanta ricerca.....
...vediamo se lo prendono in Germania o in Spagna a dire simile caXXate......secondo te qualcuno può coscientemente credere a una cosa simile o voleva raccontare una barzelletta ?
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punto 2) non entro nel merito ma chi farebbe la tanta ricerca necessaria, previa adeguato finanziamento (mettere una bella x sulla risposta esatta):
(a) i matematici
(b) gli ingegneri civili
(c) gli architetti
(d) i biologi molecolari
(e) i fisici
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senza offesa ma se tutti i fisici sono come quello che citi avrei qualche preoccupazione.