Circo du Barei al Castellermo.
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Circo du Barei al Castellermo.
Sabato 28/11/09: Colla d’Onzo – Circo du Barei – Castellermo (1092) – Monte Nero – Colla d’Onzo
Partecipanti: Andrea (Gambeinspalla), Enrico (EM), Davide (Soundofsilence)
Lunghezza: 8 Km circa.
Dislivello: 700 metri circa.
Difficoltà: EE e forse qualcosina in più per l’accesso al Circo du Barei; Si sconfina decisamente nell’alpinismo per salire dal Circo alla vetta: anche se vi è un solo passo di 2 metri da superare questo è decisamente difficile (non parlo di gradi perché non mi sembrano adeguati a descrivere correttamente la situazione) e, soprattutto, molto pericoloso per l’instabilità della roccia, dell’erba e per la caduta pietre, tanto che lo sconsiglio vivamente… Molto più tranquillo e remunerativo è arrivare alla base della facciata nord dei torrioni (subito prima del passaggio di cui parlo), comunque per prati molto ripidi in cui è necessario prestare attenzione, e, quindi, ridiscendere fino ad aggirare la cresta a fianco dei torrioni per risalirla dal lato sud e, da qui, facilmente e in breve si può tornare sul sentiero segnato X rossa a un centinaio di metri dalla vetta.
Partenza da Corso de Stefanis alle 6,50 per arrivare all’appuntamento con Gambeinspalla alll’autogrill dell’uscita di Savona intorno alle 7,35. Usciamo quindi ad Albenga e prendiamo la SP21 per Vendone che seguiamo fino a Borgo di Curenna, dove imbocchiamo la strada segnata da un cartello recante la scritta “area picnic Castellermo”. La strada dopo un Km diventa sterrata e, negli ultimi anni è decisamente peggiorata, soprattutto per quanto riguarda l’altezza dei canali di scolo dell’acqua ai quali bisogna prestare molta attenzione per non toccare sotto con la macchina. Decidiamo così di fermarci un po’ prima della Colla d’Onzo (1 Km) e qui parcheggiare.
Partiamo quindi poco prima delle 9 e dopo 15 minuti siamo alla Colla d’Onzo. Invece di imboccare la X rossa passiamo direttamente nell’area picnic, nella quale si individua abbastanza facilmente una traccia che punta verso sinistra, più difficile invece sapere poi dove proseguire, vista la presenza di altre tracce che possono trarre in inganno. Si prosegue in ogni caso in direzione nord fino ad arrivare alla cresta dove, facendo qualche passo più avanti ci si affaccia su un discreto dirupo e si può avere una visione del percorso che seguirà. Qui si svolta decisamente a est in salita e si prosegue in questa direzione per circa 150 metri, per poi svoltare gradualmente verso sinistra (nord) e continuare in questa direzione costeggiando la parete ovest del Castellermo per circa 300 metri. Molto raramente si incontra qualche ometto di pietra che indica che si è sulla strada giusta. Il sentiero quindi piega decisamente verso est e si giunge quindi a un caminetto con masso incastrato, dove è presente anche una maniglia per aiutare nel, comunque non difficile, passaggio. Superata la zona del caminetto il sentiero piega bruscamente a sud attraversando una caratteristica cengia sormontata da un tetto basso che costringe a piegarsi o a passare leggermente all’esterno. Dopo poche decine di metri il sentiero svolta nuovamente a est e qui si può scegliere in quale direzione proseguire: continuando verso est in salita si arriva in breve su una cresta, di fronte e vicinissima ai torrioni del Castellermo (il più vicino è a portata di salto, cosa comunque assolutamente sconsigliabile a chi non abbia intenzioni suicide…), percorribile agevolmente e che offre meravigliosi punti di vista sui torrioni in questione, goduto dei quali si arriva brevemente (circa 100 metri) al sentiero segnato attraverso una traccia verso est nel bosco; l’altra possibilità è quella di proseguire in piano verso nord su una traccia stretta e un poco esposta fino ad arrivare di fronte alla ‘Guglia’ e alla base delle facciate nord degli altri torrioni (la ‘Torre’, Donna Lucrezia e il Passerotto, credo). Noi abbiamo fatto tutte e due le cose: siamo in effetti arrivati prima sulla cresta e quindi, accortici dell’errore, siamo ridiscesi per accedere alla base dei torrioni. Da qui, risalendo per prati molto ripidi e un po’ scivolosi (nei quali può venire comodo aiutarsi tenendosi con le mani ai ciuffi d’erba), data la zona poco soleggiata,
si arriva a ‘toccare’ la parete sud dei torrioni: la vista è incantevole e si possono costeggiare tutti i torrioni infilandosi anche nella ‘finestra’ tra la parete e il ‘Passerotto’ (o Torre Ghina non sono sicuro…). Fantastico, molto meno fantastico il passaggio invece, di cui ho parlato più ampliamente nelle difficoltà, che consente di accedere al ripiano superiore e arrivare, poi, facilmente in vetta; senza l’aiuto di Andrea non saremmo mai riusciti a passare, assicurati invece dall’alto ce l’abbiamo fatta, ma non è stato per niente facile lo stesso…
Superato il passaggio ci si ritrova sulla cresta di fronte ai torrioni e quindi, in un centinaio di metri sulla X rossa e in un altro centinaio in vetta. Sempre bellissima la vista sui torrioni sporgendosi un po’ dalla vetta, completata degnamente da quella sul Monte Nero e il suo ‘Giardino’ di pietra.
Dopo mangiato scendiamo alla bella chiesa di San Calogero e ai suoi verdi prati, per deviare poi sul triangolo rosso per fare un ‘salto’ sul Monte Nero. Dalla vetta segnata su una pietra (la croce che si vede in lontananza non è la vetta del Monte Nero ma la Croce, appunto, di Arnasco) e per niente panoramica, ci dirigiamo su vaghe tracce verso nord per giungere sulla radura posta all’estremità dell’altopiano sommitale del monte in questione. Da qui bella vista su un grande torrione sottostante e sul Castellermo. Ritorno quindi alla Colla di Curenna (belle viste in primo piano sul ‘Giardino’) e a San Calogero e quindi alla Colla d’Onzo e alla macchina.
In conclusione: il Castellermo è sicuramente una delle più belle montagne della Liguria e i suoi torrioni e quelli del vicino Monte Nero sono di una bellezza incomparabile, una gita qui è assolutamente un ‘must’ per ogni escursionista ligure, molto più che all’Antola o al Monte di Portofino (almeno secondo me) e completare la salita per il sentiero ‘normale’ con l’esplorazione della zona dei torrioni è altrettanto ‘doveroso’ per ogni escursionista con una buona confidenza coi sentieri impervi e un buon senso dell’orientamento. Ad aiutare il senso dell’orientamento oltre queste righe, magari non chiarissime, potete trovare qui:
http://www.gambeinspalla.altervista.org ... 1092_m.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
la descrizione di Gambeinspalla o chiedermi il tracciato GPS, che, dopo un po’ di lavoro di fino, sono riuscito a rendere attendibile. Consiglierei comunque, almeno come primo approccio, la discesa dei torrioni dall’alto (non si perde alcun panorama e l’orientamento è decisamente più facile): 100 metri prima della vetta, quando il sentiero diventa più ripido, deviazione a sinistra su traccia nel bosco in leggera discesa fino alla cresta a fianco dei torrioni e da qui scendere poi sulla sinistra della cresta, come descritto sopra, per accedere dal basso al circo dei Torrioni e quindi tornare indietro alla cresta per risalire al sentiero, sconsiglio ancora una volta di tentare la risalita diretta, pur non escludendo che si possano trovare passaggi migliori di quello affrontato da noi, essendoci, per esempio, un altro canalino sulla sinistra del ‘nostro’, la roccia è comunque infida e il solo tentare una via alternativa, se non difficile, può risultare decisamente pericoloso. Per chi volesse invece ancora esplorare, magari io la prossima volta, resterebbe da vedere se si può scendere dal Circo du Barei ai torrioni sottostanti, anche questi molto belli, specie uno largo in cima e stretto alla base e ancora vedere dove porta una chiara traccia in discesa dalla Colla di Curenna verso nord…
Foto di sabato
Foto vecchie
Partecipanti: Andrea (Gambeinspalla), Enrico (EM), Davide (Soundofsilence)
Lunghezza: 8 Km circa.
Dislivello: 700 metri circa.
Difficoltà: EE e forse qualcosina in più per l’accesso al Circo du Barei; Si sconfina decisamente nell’alpinismo per salire dal Circo alla vetta: anche se vi è un solo passo di 2 metri da superare questo è decisamente difficile (non parlo di gradi perché non mi sembrano adeguati a descrivere correttamente la situazione) e, soprattutto, molto pericoloso per l’instabilità della roccia, dell’erba e per la caduta pietre, tanto che lo sconsiglio vivamente… Molto più tranquillo e remunerativo è arrivare alla base della facciata nord dei torrioni (subito prima del passaggio di cui parlo), comunque per prati molto ripidi in cui è necessario prestare attenzione, e, quindi, ridiscendere fino ad aggirare la cresta a fianco dei torrioni per risalirla dal lato sud e, da qui, facilmente e in breve si può tornare sul sentiero segnato X rossa a un centinaio di metri dalla vetta.
Partenza da Corso de Stefanis alle 6,50 per arrivare all’appuntamento con Gambeinspalla alll’autogrill dell’uscita di Savona intorno alle 7,35. Usciamo quindi ad Albenga e prendiamo la SP21 per Vendone che seguiamo fino a Borgo di Curenna, dove imbocchiamo la strada segnata da un cartello recante la scritta “area picnic Castellermo”. La strada dopo un Km diventa sterrata e, negli ultimi anni è decisamente peggiorata, soprattutto per quanto riguarda l’altezza dei canali di scolo dell’acqua ai quali bisogna prestare molta attenzione per non toccare sotto con la macchina. Decidiamo così di fermarci un po’ prima della Colla d’Onzo (1 Km) e qui parcheggiare.
Partiamo quindi poco prima delle 9 e dopo 15 minuti siamo alla Colla d’Onzo. Invece di imboccare la X rossa passiamo direttamente nell’area picnic, nella quale si individua abbastanza facilmente una traccia che punta verso sinistra, più difficile invece sapere poi dove proseguire, vista la presenza di altre tracce che possono trarre in inganno. Si prosegue in ogni caso in direzione nord fino ad arrivare alla cresta dove, facendo qualche passo più avanti ci si affaccia su un discreto dirupo e si può avere una visione del percorso che seguirà. Qui si svolta decisamente a est in salita e si prosegue in questa direzione per circa 150 metri, per poi svoltare gradualmente verso sinistra (nord) e continuare in questa direzione costeggiando la parete ovest del Castellermo per circa 300 metri. Molto raramente si incontra qualche ometto di pietra che indica che si è sulla strada giusta. Il sentiero quindi piega decisamente verso est e si giunge quindi a un caminetto con masso incastrato, dove è presente anche una maniglia per aiutare nel, comunque non difficile, passaggio. Superata la zona del caminetto il sentiero piega bruscamente a sud attraversando una caratteristica cengia sormontata da un tetto basso che costringe a piegarsi o a passare leggermente all’esterno. Dopo poche decine di metri il sentiero svolta nuovamente a est e qui si può scegliere in quale direzione proseguire: continuando verso est in salita si arriva in breve su una cresta, di fronte e vicinissima ai torrioni del Castellermo (il più vicino è a portata di salto, cosa comunque assolutamente sconsigliabile a chi non abbia intenzioni suicide…), percorribile agevolmente e che offre meravigliosi punti di vista sui torrioni in questione, goduto dei quali si arriva brevemente (circa 100 metri) al sentiero segnato attraverso una traccia verso est nel bosco; l’altra possibilità è quella di proseguire in piano verso nord su una traccia stretta e un poco esposta fino ad arrivare di fronte alla ‘Guglia’ e alla base delle facciate nord degli altri torrioni (la ‘Torre’, Donna Lucrezia e il Passerotto, credo). Noi abbiamo fatto tutte e due le cose: siamo in effetti arrivati prima sulla cresta e quindi, accortici dell’errore, siamo ridiscesi per accedere alla base dei torrioni. Da qui, risalendo per prati molto ripidi e un po’ scivolosi (nei quali può venire comodo aiutarsi tenendosi con le mani ai ciuffi d’erba), data la zona poco soleggiata,
si arriva a ‘toccare’ la parete sud dei torrioni: la vista è incantevole e si possono costeggiare tutti i torrioni infilandosi anche nella ‘finestra’ tra la parete e il ‘Passerotto’ (o Torre Ghina non sono sicuro…). Fantastico, molto meno fantastico il passaggio invece, di cui ho parlato più ampliamente nelle difficoltà, che consente di accedere al ripiano superiore e arrivare, poi, facilmente in vetta; senza l’aiuto di Andrea non saremmo mai riusciti a passare, assicurati invece dall’alto ce l’abbiamo fatta, ma non è stato per niente facile lo stesso…
Superato il passaggio ci si ritrova sulla cresta di fronte ai torrioni e quindi, in un centinaio di metri sulla X rossa e in un altro centinaio in vetta. Sempre bellissima la vista sui torrioni sporgendosi un po’ dalla vetta, completata degnamente da quella sul Monte Nero e il suo ‘Giardino’ di pietra.
Dopo mangiato scendiamo alla bella chiesa di San Calogero e ai suoi verdi prati, per deviare poi sul triangolo rosso per fare un ‘salto’ sul Monte Nero. Dalla vetta segnata su una pietra (la croce che si vede in lontananza non è la vetta del Monte Nero ma la Croce, appunto, di Arnasco) e per niente panoramica, ci dirigiamo su vaghe tracce verso nord per giungere sulla radura posta all’estremità dell’altopiano sommitale del monte in questione. Da qui bella vista su un grande torrione sottostante e sul Castellermo. Ritorno quindi alla Colla di Curenna (belle viste in primo piano sul ‘Giardino’) e a San Calogero e quindi alla Colla d’Onzo e alla macchina.
In conclusione: il Castellermo è sicuramente una delle più belle montagne della Liguria e i suoi torrioni e quelli del vicino Monte Nero sono di una bellezza incomparabile, una gita qui è assolutamente un ‘must’ per ogni escursionista ligure, molto più che all’Antola o al Monte di Portofino (almeno secondo me) e completare la salita per il sentiero ‘normale’ con l’esplorazione della zona dei torrioni è altrettanto ‘doveroso’ per ogni escursionista con una buona confidenza coi sentieri impervi e un buon senso dell’orientamento. Ad aiutare il senso dell’orientamento oltre queste righe, magari non chiarissime, potete trovare qui:
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Foto di sabato
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Circo du Barei al Castellermo.

Complimenti, un piccolo angolo di Dolomiti a pochi chilometri dal mare. Belle le foto.
Ciao
FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Grazie, ciao.FRANKIE@ wrote:![]()
Complimenti, un piccolo angolo di Dolomiti a pochi chilometri dal mare. Belle le foto.
Ciao
FRANKIE@
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Complimenti
,alla fine ce l'hai fatta
Al Castellermo devo assolutamente andarci ....e' troppo bello!
ciao


Al Castellermo devo assolutamente andarci ....e' troppo bello!
ciao

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Concordo...MAURY76 wrote:Al Castellermo devo assolutamente andarci ....e' troppo bello!
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
questa volta ho letto ogni riga
così da non fare figuracce!
Bellissimo, è da tanto che mi piacerebbe avventuarmi sù di lì!!! Il posto è veramente affascinante!!!


Bellissimo, è da tanto che mi piacerebbe avventuarmi sù di lì!!! Il posto è veramente affascinante!!!

solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
scinty wrote:questa volta ho letto ogni riga



Non sei mai stata sul Castellermo neanche per la 'normale'?scinty wrote:Bellissimo, è da tanto che mi piacerebbe avventuarmi sù di lì!!! Il posto è veramente affascinante!!!
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Purtroppo in quella zona vige il divieto di arrampicata.
Coraggio!!....scappiamo!!
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Beh ma io non parlo mai di arrampicata...Bastyan wrote:Purtroppo in quella zona vige il divieto di arrampicata.
E in ogni caso, si può accedere a tutti i punti più belli senza arrampicare....
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Bastyan wrote:Purtroppo in quella zona vige il divieto di arrampicata.
Il posto è veramente magico e merita una visita, sulla qualità della roccia (per esperienza diretta) mi permetto di avanzare qualche dubbio ... E' anche vero che non andandoci nessuno non si pulisce dal detrito, però ...
Comunque un grazie ai compagni d'avventura: nonostante tutto, una piccola impresa!
Andrea
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
Re: Circo du Barei al Castellermo.
zero totale, spero di rimediare prestosoundofsilence wrote:scinty wrote:questa volta ho letto ogni riga![]()
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Non sei mai stata sul Castellermo neanche per la 'normale'?scinty wrote:Bellissimo, è da tanto che mi piacerebbe avventuarmi sù di lì!!! Il posto è veramente affascinante!!!

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
E' doveroso...scinty wrote:zero totale, spero di rimediare presto
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Quoto in pieno, anche secondo me è un posto di una bellezza grandiosa!!soundofsilence wrote: In conclusione: il Castellermo è sicuramente una delle più belle montagne della Liguria e i suoi torrioni e quelli del vicino Monte Nero sono di una bellezza incomparabile, una gita qui è assolutamente un ‘must’ per ogni escursionista ligure, ...........
Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso!!
Re: Circo du Barei al Castellermo.
Sono stato oggi a Castell'Ermo, posto veramente splendido. Ho provato a raggiungere l'anfiteatro di roccia seguendo la relazione dal libro di Andrea Parodi però ad un certo punto ho rinunciato, il sentiero si infrattava di brutto dopo il canalino erboso, l'erba e la roccia erano bagnate e si scivolava parecchio,tra l'altro oggi c'era anche un pò di nebbia che rendeva il tutto suggestivo ma un pò luvego ed era più difficile orientarsi, comunque anche dall'alto il posto è impressionante. Magari una volta ci torno, però il sentiero è veramente invaso dai cespugli e non è difficile perdersi. Ciao a tutti
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Dovevi provare ad accedere ai torrioni dall'alto come descritto in questo topic, è molto più semplice e breve, ma mi sa che non l'hai lettoapzu wrote:Sono stato oggi a Castell'Ermo, posto veramente splendido. Ho provato a raggiungere l'anfiteatro di roccia seguendo la relazione dal libro di Andrea Parodi però ad un certo punto ho rinunciato, il sentiero si infrattava di brutto dopo il canalino erboso, l'erba e la roccia erano bagnate e si scivolava parecchio,tra l'altro oggi c'era anche un pò di nebbia che rendeva il tutto suggestivo ma un pò luvego ed era più difficile orientarsi, comunque anche dall'alto il posto è impressionante. Magari una volta ci torno, però il sentiero è veramente invaso dai cespugli e non è difficile perdersi. Ciao a tutti

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- Maury76
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Sabato vista la finestra di bel tempo al mattino io e soundofsilence siamo andati al Castell'ermo.Era da anni che volevo andarci ma per una cosa o per l'altra rimandavo sempre
.Finalmente ce l'ho fatta ,grazie anche a sound che ha avuto la gentilezza di accompagnarmi malgrado fosse almeno l'ottava volta che ci andava. Volevo vedere anche il Circo du Barei e visto che lui c'era gia' stato non ho esitato a coinvolgerlo in questa escursione. Siamo partiti bello presto,alle 6:00 ,anche perche' dovevo essere a casa nel primo pomeriggio. Cosi' alle 7:45 eravamo a Borgo ,frazione di Nasino, in val pennavaira.Dopo aver percorso un fitto bosco con solo qualche raro scorcio sul Monte Galero siamo giunti alla Colla d'Onzo ed in breve alla Chiesa di S.Calogero. Quindi in pochi minuti in vetta o meglio sulle vette visto che sono due.Una con la croce e un'altra piu' alta con bella vista sui sottostanti torrioni. Dopo le molteplici foto di rito, visto il meraviglioso panorama (si vedeva anche la Corsica) , ci siamo diretti al Circo du Barei sbagliando solo una volta il percorso, che visti i precedenti e' un record
. L'ambiente e' davvero strepitoso con questi torrioni che si slanciano verso il cielo. Merita di sicuro andarci anche se bisogna avere molta prudenza a causa dell'esposizione in alcuni punti e la natura del terreno che col bagnato puo' diventare scivoloso.Ritornati al Castell'ermo ci siamo diretti al Monte Nero per ammirare il "giardino" del Monte Nero per poi raggiungerne la vetta.
Escursione consigliatissima
qui la descrizione con foto: http://www.finoincima.altervista.org/mo ... l'ermo.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Allego qualche foto:


Escursione consigliatissima


qui la descrizione con foto: http://www.finoincima.altervista.org/mo ... l'ermo.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Allego qualche foto:
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- Maury76
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Ne allego ancora qualcuna:

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Per il momento solo un breve appunto per dimostrare che ho letto il tuo sito:
Questa didascalia: IL "PASSEROTTO" E "LA TORRE" relativa alla foto corrispondente mi pare sbagliata: direi il Passerotto e Donna Lucrezia (o Torrione Innamorato).
Questa didascalia: IL "PASSEROTTO" E "LA TORRE" relativa alla foto corrispondente mi pare sbagliata: direi il Passerotto e Donna Lucrezia (o Torrione Innamorato).
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
La salita da Nasino mi manca ma dalla descrizione mi sembrerebbe di capire che e` poco panoramica.
- soundofsilence
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Beh sicuramente più panoramica di quella da Borgo di Curenna... Ci sono un pò di alberi di mezzo che impediscono soprattutto di fare belle foto, ma il Castellermo e il Galero, perlomeno di questa stagione con i rami spogli, sono quasi sempre visibili...em wrote:La salita da Nasino mi manca ma dalla descrizione mi sembrerebbe di capire che e` poco panoramica.
Probabilmente il percorso migliore resta comunque quello per cresta da Martinetto, di cui, purtroppo, ho fatto solo un pezzo da Menosio...
Resta da vedere il percorso, per il quale ci sono ancora i lavori in corso, da Castelbianco...
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Anche secondo me il percorso da Martinetto dovrebbe essere il migliore, ma e` anche il piu` lungo. Se lo fai ricordati di affacciarti dalla "caverna" del forte (a picco sulla valle Pennavaira).
Il percorso da Castelbianco non lo conosco. Potrebbe venir bene per chiudere un (lungo) anello con partenza da Martinetto.
Il percorso da Castelbianco non lo conosco. Potrebbe venir bene per chiudere un (lungo) anello con partenza da Martinetto.
Last edited by em on Mon Mar 01, 2010 16:44, edited 1 time in total.
- Maury76
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
soundofsilence wrote:Per il momento solo un breve appunto per dimostrare che ho letto il tuo sito:
Questa didascalia: IL "PASSEROTTO" E "LA TORRE" relativa alla foto corrispondente mi pare sbagliata: direi il Passerotto e Donna Lucrezia (o Torrione Innamorato).
Si direi che hai ragione "la Torre" e' quella piu' in giu'....modifico subito grazie


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Re: Circo du Barei al Castellermo.
E come fai a conoscerlo...non esisteem wrote:Il percorso da Castelbianco non lo conosco. Potrebbe venir bene per chiudere un (lungo) anello con partenza da Martinetto.

E' una futura esplorazione che vuol fare sound scendendo dall'insellatura fra Castell'ermo e Monte nero


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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Un dettaglio insignificante....MAURY76 wrote:E come fai a conoscerlo...non esiste![]()

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Adesso che ci penso mi sembra che cominciavi a fare qualche ipotesi al riguardo quando siamo stati li l'autunno scorso.
Come sai non saro` disponibile fino a che si potra` sciare e poi spero che la stazione sara` troppo avanzata (calda) per quella zona... se pensavi ad una mia partecipazione penso che se ne riparlerebbe eventualmente in autunno.
Come sai non saro` disponibile fino a che si potra` sciare e poi spero che la stazione sara` troppo avanzata (calda) per quella zona... se pensavi ad una mia partecipazione penso che se ne riparlerebbe eventualmente in autunno.

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
In realtà non pensavo neanche a una mia partecipazione...em wrote:se pensavi ad una mia partecipazione penso che se ne riparlerebbe eventualmente in autunno.
Sinceramente non intendo ritornare al Castellermo fino almeno all'anno prossimo, ci sono già stato più di quanto previsto quest'anno...
E' un progetto che ho verificato sul campo e mi sembra fattibile: adesso lo metto nel cassetto e quando mi tornerà la voglia di passare nuovamente di lì verrà bene...
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Sabato 27 febbraio 2010: Borgo di Nasino – Colla d’Onzo – Castell’Ermo – Circo du Barei – Colla Montenero e esplorazione sentiero verso Castelbianco.
Partecipanti: Maurizio e Davide
Lunghezza: Premesso che non abbiamo fatto esattamente lo stesso percorso, diciamo che la lunghezza ‘pulita’ (senza troppe divagazioni) del mio giro è di circa 13 Km, non molto diversa quella del giro di Maurizio che prevedeva la salita al Montenero al posto dell’esplorazione verso Castelbianco.
Dislivello: Circa 1000 metri, con le considerazioni di cui al punto precedente.
Tempo: Noi ci abbiamo messo circa 6 ore, la maggior parte delle quali perse al Circo du Barei dove la marcia è molto rallentata dalla natura impervia del terreno e dalla mancanza di un percorso segnato o facilmente riconoscibile (oltre che dalle soste per ammirare il panorama). Basti pensare che dei 13 Km, 8 andata e ritorno sono tra Borgo e la Colla d’Onzo e ci hanno preso (a/r) circa 2 ore (nonostante il cartello segnalatore indichi 2h e 20 per la sola andata), 2 Km (a/r) sono tra la Colla e la vetta e, con la sosta sulla cima, ci avranno preso un’ora, poco meno tra San Calogero e e le esplorazioni alla Colla del Montenero e ci hanno preso 45 minuti, le quasi 2 ore e mezza che rimangono sono per il Km scarso di rigiri che abbiamo fatto al Circo du Barei…
Difficoltà: EE solo il tratto relativo al Circo du Barei, il resto facile sentiero segnato, a parte la divagazione verso Castelbianco dalla Colla del Montenero che non è segnato, ma non è difficile e, perdipiù, è per ora solo un futuro progetto che non ha ancora del tutto senso percorrere. Il tratto del Circo du Barei richiede senso dell’orientamento e prudenza, ma non presenta particolari difficoltà tecniche, solo qualche tratto esposto e prati molto ripidi che possono diventare pericolosi quando bagnati o ghiacciati.
Percorso in macchina: Da Genova ad Albenga in autostrada, quindi si segue la direzione Garessio fino a Martinetto, dove si svolta a sinistra per la Val Pennavaira e si prosegue fino a Nasino dove si prende a sinistra la breve deviazione per la frazione Borgo. Possibilità di parcheggio, poca, lungo la strada prima della rampa finale.
Percorso a piedi: Da Borgo si segue il cerchio rosso tagliato fino alla Colla d’Onzo; poco prima della colla il sentiero si immette su una sterrata da imboccare verso destra (attenzione a non seguire il segno a sinistra, nonostante sembri la direzione giusta). Dalla Colla d’Onzo si segue la X rossa fino in vetta. Per il Circo du Barei si percorrono a ritroso dalla vetta un’ottantina di metri e si imbocca la deviazione a destra nel bosco appena finito il tratto ripido di discesa e il sentiero spiana un po’. La traccia è appena visibile ma, dopo poco, ci si ritrova in vista dei torrioni a conferma di essere nel posto giusto… Da qui si può esplorare un poco la cengia sulla sinistra che consente di variare i punti di vista o percorrere la cresta di fronte a cui i torrioni si appoggiano nella seconda parte. La cresta è interrotta da una forcella, raggiungibile direttamente con un passo di primo grado non esposto o aggirando la prima parte della cresta su tracce a sinistra. Vale la pena di percorrere la seconda parte della cresta per arrivare praticamente a ‘toccare’ i torrioni, facendo però attenzione ad almeno un passo esposto, magari evitabile ravanando un po’ contro un alberello. Ammirato il panorama dalla cresta ci si immette a sinistra su una labile traccia in discesa che si percorre fino ad una bella ed evidente terrazza calcarea che offre un suggestivo panorama sui torrioni, in particolare su quelli inferiori, prima coperti. Da qui si prosegue in piano su evidente traccia che porta ad un ripido canalino terroso da percorrere in discesa e quindi si gira a destra su cengia leggermente esposta che dà l’accesso al circo du Barei. Da qui è possibile aggirare il lato nord dei torrioni e risalire il ripidissimo prato che permette di arrivare a toccarne invece il versante sud. Si può arrivare fino all’altezza della finestra tra il Torrione denominato il Passerotto (o Torre Ghina) e la parete su cui si appoggia, dove un salto di roccia sbarra la strada, ma da qui conviene tornare indietro fino al sentiero segnato, perché un ulteriore proseguimento è assai pericoloso….
Racconto: Di nuovo al Castellermo, non era previsto andarci 2 volte lo stesso anno (e, forse, in totale, per l’ottava volta…), ma è sempre piacevole poter mostrare certe meraviglie a chi le sa apprezzare… Non bisogna esagerare però e, così, prevedo qualche piccola variante, qualcuna voluta e qualcuna un po’ meno… La prima è la partenza da Borgo di Nasino, percorso che si rivela più interessante del previsto: in effetti temevo un sentiero interamente nel fitto del bosco che non lasciasse intravvedere alcun panorama, invece, forse per merito degli alberi spogli, si ha quasi costantemente piacevoli viste sul gruppo del Galero e sul Castellermo stesso, anche se i rami secchi impediscono comunque foto degne delle montagne in questione…. In ogni caso è una salita sicuramente più interessante, anche se paragonabile per lunghezza, di quella da Borgo di Curenna, per niente panoramica, e anche molto spinosa, se si segue il sentiero invece della sterrata, più lunga, ma anche sicuramente più interessante di tutte, resta quella per cresta da Martinetto. La seconda variante, un po’ meno voluta, l’abbiamo fatta dalla terrazza calcarea panoramica che dà accesso al circo du Barei (di cui parlo nella descrizione del percorso) dove, invece di proseguire in piano siamo scesi leggermente per poi affrontare una cengia più esposta, ma comunque fattibile, di quella sovrastante. Così facendo ci si riimmette sulla traccia giusta in fondo al canalino terroso subito dopo un passo facile ma assai esposto, evitabile con una breve arrampicata che immette un poco più sopra nel predetto canalino. La terza variante sarebbe dovuta essere la discesa, o quantomeno l’avvicinamento, ai torrioni minori, in particolare ai 3 fusi in uno nella parte bassa, che tanto mi piacerebbe fotografare contro il cielo… Lo sbaglio appena commesso, il poco tempo rimasto (Maurizio deve essere a casa alle 15,30) e il percorso incerto e, forse, pericoloso mi fanno, per questa volta, rinunciare, ma prima o poi, ritenterò: un avvicinamento proprio dal punto in cui si accede al Circo du Barei non mi sembra impossibile, resta da vedere quanto si riesce a scendere, posto che tutto il percorso non si vede e salti di roccia nei dintorni ce ne sono tanti… Forse anche dal basso è possibile tentare qualcosa, soprattutto dopo aver visto una foto in cui compare una strana ‘macchia’ che a me, nella mia fantasia malata, sembra quasi una strada sterrata sotto i torrioni… La quarta e ultima variante decido di farla per rimediare la terza non fatta e mi divido da Maurizio per una mezz’oretta: lui sale dalla Colla al Montenero, io scendo dalla Colla verso, credo, Castelbianco…
Dalla Colla del Montenero è in effetti presente una traccia che scende verso nord, già oggetto di discussione nella mia precedente visita al Castellermo con EM e Gambeinspalla, decido quindi di seguirla per vedere dove porta…
La traccia procede abbastanza chiara e pulita, offrendo bei panorami sugli ultimi torrioni della cresta del Giardino (invisibili dalla Colla) fino ai pressi di un profondo canalone, dove comincia a infrascarsi un poco. Riesco comunque ad arrivare fino a questo solco e qui mi fermo a studiare la situazione: il canalone scende dritto fino, probabilmente a Castelbianco, che si vede chiaramente in fondo, e la vegetazione e la pendenza non sembrano eccessive, anche se, soprattutto la prima, potrebbe essere un problema man mano che si scende; però, guardando al ritorno dalla macchina, in questo punto sembrerebbe essere meno fitta. Valuto quindi possibile un tentativo di discesa per compiere così un anello con partenza da Nasino e ritorno Castelbianco… Interesssanti sembrano anche le possibilità di prosecuzione verso ovest: i torrioni sono a 500 metri di distanza e sembra facile proseguire per un buon tratto, data la presenza di ampie cengie a più livelli in una zona non particolarmente impervia che sembra permettere di muoversi a piacimento tra una e l’altra… Tutto questo, naturalmente, sarà per un'altra volta e un altr’anno, adesso è ora di tornare…
Link alle foto:
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Partecipanti: Maurizio e Davide
Lunghezza: Premesso che non abbiamo fatto esattamente lo stesso percorso, diciamo che la lunghezza ‘pulita’ (senza troppe divagazioni) del mio giro è di circa 13 Km, non molto diversa quella del giro di Maurizio che prevedeva la salita al Montenero al posto dell’esplorazione verso Castelbianco.
Dislivello: Circa 1000 metri, con le considerazioni di cui al punto precedente.
Tempo: Noi ci abbiamo messo circa 6 ore, la maggior parte delle quali perse al Circo du Barei dove la marcia è molto rallentata dalla natura impervia del terreno e dalla mancanza di un percorso segnato o facilmente riconoscibile (oltre che dalle soste per ammirare il panorama). Basti pensare che dei 13 Km, 8 andata e ritorno sono tra Borgo e la Colla d’Onzo e ci hanno preso (a/r) circa 2 ore (nonostante il cartello segnalatore indichi 2h e 20 per la sola andata), 2 Km (a/r) sono tra la Colla e la vetta e, con la sosta sulla cima, ci avranno preso un’ora, poco meno tra San Calogero e e le esplorazioni alla Colla del Montenero e ci hanno preso 45 minuti, le quasi 2 ore e mezza che rimangono sono per il Km scarso di rigiri che abbiamo fatto al Circo du Barei…
Difficoltà: EE solo il tratto relativo al Circo du Barei, il resto facile sentiero segnato, a parte la divagazione verso Castelbianco dalla Colla del Montenero che non è segnato, ma non è difficile e, perdipiù, è per ora solo un futuro progetto che non ha ancora del tutto senso percorrere. Il tratto del Circo du Barei richiede senso dell’orientamento e prudenza, ma non presenta particolari difficoltà tecniche, solo qualche tratto esposto e prati molto ripidi che possono diventare pericolosi quando bagnati o ghiacciati.
Percorso in macchina: Da Genova ad Albenga in autostrada, quindi si segue la direzione Garessio fino a Martinetto, dove si svolta a sinistra per la Val Pennavaira e si prosegue fino a Nasino dove si prende a sinistra la breve deviazione per la frazione Borgo. Possibilità di parcheggio, poca, lungo la strada prima della rampa finale.
Percorso a piedi: Da Borgo si segue il cerchio rosso tagliato fino alla Colla d’Onzo; poco prima della colla il sentiero si immette su una sterrata da imboccare verso destra (attenzione a non seguire il segno a sinistra, nonostante sembri la direzione giusta). Dalla Colla d’Onzo si segue la X rossa fino in vetta. Per il Circo du Barei si percorrono a ritroso dalla vetta un’ottantina di metri e si imbocca la deviazione a destra nel bosco appena finito il tratto ripido di discesa e il sentiero spiana un po’. La traccia è appena visibile ma, dopo poco, ci si ritrova in vista dei torrioni a conferma di essere nel posto giusto… Da qui si può esplorare un poco la cengia sulla sinistra che consente di variare i punti di vista o percorrere la cresta di fronte a cui i torrioni si appoggiano nella seconda parte. La cresta è interrotta da una forcella, raggiungibile direttamente con un passo di primo grado non esposto o aggirando la prima parte della cresta su tracce a sinistra. Vale la pena di percorrere la seconda parte della cresta per arrivare praticamente a ‘toccare’ i torrioni, facendo però attenzione ad almeno un passo esposto, magari evitabile ravanando un po’ contro un alberello. Ammirato il panorama dalla cresta ci si immette a sinistra su una labile traccia in discesa che si percorre fino ad una bella ed evidente terrazza calcarea che offre un suggestivo panorama sui torrioni, in particolare su quelli inferiori, prima coperti. Da qui si prosegue in piano su evidente traccia che porta ad un ripido canalino terroso da percorrere in discesa e quindi si gira a destra su cengia leggermente esposta che dà l’accesso al circo du Barei. Da qui è possibile aggirare il lato nord dei torrioni e risalire il ripidissimo prato che permette di arrivare a toccarne invece il versante sud. Si può arrivare fino all’altezza della finestra tra il Torrione denominato il Passerotto (o Torre Ghina) e la parete su cui si appoggia, dove un salto di roccia sbarra la strada, ma da qui conviene tornare indietro fino al sentiero segnato, perché un ulteriore proseguimento è assai pericoloso….
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Re: Circo du Barei al Castellermo.





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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Sabato 11 Marzo 2017: Lago di Menezzo (570) – Colla d’Onzo (860) – Circo du Barei (990) – Castellermo (1072) – San Calogero (1010) – Colla di Curenna (885) – Montenero (980) – Colla di Curenna (885) – San Calogero (1010) – Colla d’Onzo (860) – Lago di Menezzo (570).
Partecipanti: Stefs, Piera e Soundofsilence.
Lunghezza: 14,5 Km.
Dislivello: 800 circa.
Difficoltà: EE dalla Colla d’Onzo al circo du Barei, con un passaggio di arrampicata di I grado, attrezzato con maniglia, ma non esposto, e con un canalino terroso da percorrere con attenzione, attenzione anche da prestare nei ripidi prati del circo. EE la cengia fino alla forcella tra le due vette, con un passaggio F dopo l’attraversamento di un canale ghiaioso (piccolo salto ma non semplicissimo e con pericolo caduta pietre). Infine F+ il canalino tra le due vette del Castellermo, con passaggi, pur non esposti, di almeno II grado per 3 salti successivi, anche qui occorre prestare attenzione alle pietre. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada fino all’uscita di Albenga, quindi si prende per Pieve di Teco, si passa Ortovero, quindi Pogli, e si gira a destra per Onzo. Giunti a Onzo si prende a destra per Menezzo e si segue la strada asfaltata fino al lago, nei pressi del quale si parcheggia.
Percorso a a piedi: Dal parcheggio si può fare il giro del bel laghetto, risalendo poi alla strada asfaltata che porta in breve alla Chiesa di Menezzo. Si prende quindi la sterrata in salita sulla destra della chiesa e, dopo poco, si incrocia una nuova sterrata che si imbocca verso destra. Da qui in poi continuiamo sulla sterrata fin quasi alla Colla d’Onzo, poco prima della quale incrociamo una nuova sterrata proveniente da Nasino, che imbocchiamo verso destra, giungendo in circa 300 metri alla sunnominata Colla. Dalla Colla d’Onzo tralasciamo il sentiero segnato che va verso la vetta e che useremo per il ritorno, per prendere invece a sinistra una traccia non evidentissima, ma segnata di tanto in tanto con ometti e sicuramente più pulita di come era anni fa. Dopo circa 500 metri di leggera salita nel bosco si raggiunge un tozzo torrione (torrione che, come i successivi presso i quali passa il sentiero, è anche attrezzato come via di arrampicata) dove il sentiero svolta decisamente a destra ed inizia a salire più ripidamente. No invece in questo punto proseguiamo dritti, dirigendoci verso una panoramica terrazza calcarea e in circa 75 metri raggiungiamo una sella erbosa panoramica soprastante la predetta terrazza. Volendo si può anche scendere verso la predetta terrazza e con un breve passo di facile arrampicata arrivarvi in cima. Dalla terrazza si gode di un bellissimo panorama sui torrioni gemelli detti “Gli Amanti” e sulle sovrastanti quinte del Castellermo. Tornati alla sella erbosa sovrastante la terrazza possiamo anche percorrere la cengia erbosa che da qui si diparte in direzione est, ma non offre panorami migliori di quelli già goduti dai predetti punti panoramici e si esaurisce in un canalone difficilmente praticabile. Torniamo quindi al torrione dove inizia la via d’arrampicata e iniziamo a salire sulla ripida traccia. Dopo poco più di 60 metri giungiamo quindi ad uno stretto passaggio tra le rocce, dove una maniglia aiuta a superare un passaggio di primo grado, quindi attraversiamo verso destra una cengia sormontata da un tetto, per poi giungere ad una nuova terrazza calcarea dove abbiamo una nuova bellissima vista panoramica sugli “Amanti”, che qui in effetti appaiono come tre torrioni, e non più solo due come nei precedenti punti panoramici. Poco oltre la terrazza il sentiero si divide in due: prendendo a sinistra su una cengia erbosa si va verso il Circo du Barei, mentre a destra in salita si va verso la cresta nord-ovest e la vetta del Castellermo. Noi in prima battura percorriamo la cengia, al termine della quale troviamo un canalino terroso da percorrere con prudenza in discesa, quindi aggiriamo una parete e ci troviamo sul lato nord delle torri del Circo du Barei, che possiamo aggirare per ammirarne anche il lato nord, salendo fino al punto in cui la Torre del Passerotto si appoggia alla cresta nord-ovest. Visitato il Circo du Barei torniamo quindi al bivio presso la terrazza calcarea e iniziamo a salire verso la cresta nord-ovest del Castellermo, sulla quale poi possiamo salire per ammirare da vicino, e quasi toccare dall’alto, i torrioni. Alla fine della cresta, che si può percorrere integralmente, o a fianco nei punti più esposti, possiamo proseguire su un sentierino che in poche decine di metri si collega al sentiero segnato per la vetta, o, come abbiamo fatto noi, imboccare una facile cengia sulla sinistra, che offre stupende viste sui torrioni, e quindi si esaurisce in un canale ghiaioso, percorso da una traccetta che porta ad un saltino di roccia. Superato il saltino ci troviamo su una piattaforma rocciosa che percorriamo verso sinistra e proseguiamo quindi su cengia erbosa, un po’ infrascata, fino a giungere allo stretto canalino tra le due vette del Castellermo. Imbocchiamo quindi il canalino e, superati 3 salti di roccia, possiamo accedere facilmente alle due vette. Visitate le vette scendiamo quindi per il sentiero segnato fino alla bella Chiesetta di San Calogero, subito a valle della quale, prendiamo a sinistra il sentiero per il Montenero. Seguiamo quindi il sentiero segnato in discesa fino alla Colla di Curenna, dove iniziamo poi la salita verso il Montenero. Giunti sulla vetta possiamo poi fare un giro fuori sentiero per visitare l’estremità dell’altopiano sommitale onde ammirare i sottostanti torrioni del Giardino dall’alto; varie tracce non segnate permettono di compiere agevolmente il giro che ci riporta quindi sul sentiero di salita al Montenero, dal quale scendiamo nuovamente alla Colla di Curenna e risaliamo quindi fino a San Calogero. Da San Calogero scendiamo per il sentiero segnato (costituito da una strada in parte sterrata e in parte cementata) fino alla Colla d’Onzo, dalla quale torniamo per il percorso dell’andata al parcheggio.
Conclusioni: Il Castellermo, un pezzo di dolomiti, e delle dolomiti più belle per giunta, a pochi passi dal mare, mi sorprende sempre che molti escursionisti non lo conoscano, forse si fanno condizionare dalla scarsa altezza di questa montagna, ma è, secondo me, il monte più bello della Liguria, con il solo il Reopasso che, un po’, gli si può avvicinare. Una gita da non perdere quindi, che fa entrare nel magico mondo dei torrioni del Castellermo, fino a toccarli e non solo ammirarli dall’alto come dalla via normale. In più una inusuale località di partenza, Menezzo, che offre la vista di un bel laghetto, sempre una rarità per la Liguria, e la visita al Montenero e al suo “Giardino” di pietra.
Link al mio sito:
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Partecipanti: Stefs, Piera e Soundofsilence.
Lunghezza: 14,5 Km.
Dislivello: 800 circa.
Difficoltà: EE dalla Colla d’Onzo al circo du Barei, con un passaggio di arrampicata di I grado, attrezzato con maniglia, ma non esposto, e con un canalino terroso da percorrere con attenzione, attenzione anche da prestare nei ripidi prati del circo. EE la cengia fino alla forcella tra le due vette, con un passaggio F dopo l’attraversamento di un canale ghiaioso (piccolo salto ma non semplicissimo e con pericolo caduta pietre). Infine F+ il canalino tra le due vette del Castellermo, con passaggi, pur non esposti, di almeno II grado per 3 salti successivi, anche qui occorre prestare attenzione alle pietre. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada fino all’uscita di Albenga, quindi si prende per Pieve di Teco, si passa Ortovero, quindi Pogli, e si gira a destra per Onzo. Giunti a Onzo si prende a destra per Menezzo e si segue la strada asfaltata fino al lago, nei pressi del quale si parcheggia.
Percorso a a piedi: Dal parcheggio si può fare il giro del bel laghetto, risalendo poi alla strada asfaltata che porta in breve alla Chiesa di Menezzo. Si prende quindi la sterrata in salita sulla destra della chiesa e, dopo poco, si incrocia una nuova sterrata che si imbocca verso destra. Da qui in poi continuiamo sulla sterrata fin quasi alla Colla d’Onzo, poco prima della quale incrociamo una nuova sterrata proveniente da Nasino, che imbocchiamo verso destra, giungendo in circa 300 metri alla sunnominata Colla. Dalla Colla d’Onzo tralasciamo il sentiero segnato che va verso la vetta e che useremo per il ritorno, per prendere invece a sinistra una traccia non evidentissima, ma segnata di tanto in tanto con ometti e sicuramente più pulita di come era anni fa. Dopo circa 500 metri di leggera salita nel bosco si raggiunge un tozzo torrione (torrione che, come i successivi presso i quali passa il sentiero, è anche attrezzato come via di arrampicata) dove il sentiero svolta decisamente a destra ed inizia a salire più ripidamente. No invece in questo punto proseguiamo dritti, dirigendoci verso una panoramica terrazza calcarea e in circa 75 metri raggiungiamo una sella erbosa panoramica soprastante la predetta terrazza. Volendo si può anche scendere verso la predetta terrazza e con un breve passo di facile arrampicata arrivarvi in cima. Dalla terrazza si gode di un bellissimo panorama sui torrioni gemelli detti “Gli Amanti” e sulle sovrastanti quinte del Castellermo. Tornati alla sella erbosa sovrastante la terrazza possiamo anche percorrere la cengia erbosa che da qui si diparte in direzione est, ma non offre panorami migliori di quelli già goduti dai predetti punti panoramici e si esaurisce in un canalone difficilmente praticabile. Torniamo quindi al torrione dove inizia la via d’arrampicata e iniziamo a salire sulla ripida traccia. Dopo poco più di 60 metri giungiamo quindi ad uno stretto passaggio tra le rocce, dove una maniglia aiuta a superare un passaggio di primo grado, quindi attraversiamo verso destra una cengia sormontata da un tetto, per poi giungere ad una nuova terrazza calcarea dove abbiamo una nuova bellissima vista panoramica sugli “Amanti”, che qui in effetti appaiono come tre torrioni, e non più solo due come nei precedenti punti panoramici. Poco oltre la terrazza il sentiero si divide in due: prendendo a sinistra su una cengia erbosa si va verso il Circo du Barei, mentre a destra in salita si va verso la cresta nord-ovest e la vetta del Castellermo. Noi in prima battura percorriamo la cengia, al termine della quale troviamo un canalino terroso da percorrere con prudenza in discesa, quindi aggiriamo una parete e ci troviamo sul lato nord delle torri del Circo du Barei, che possiamo aggirare per ammirarne anche il lato nord, salendo fino al punto in cui la Torre del Passerotto si appoggia alla cresta nord-ovest. Visitato il Circo du Barei torniamo quindi al bivio presso la terrazza calcarea e iniziamo a salire verso la cresta nord-ovest del Castellermo, sulla quale poi possiamo salire per ammirare da vicino, e quasi toccare dall’alto, i torrioni. Alla fine della cresta, che si può percorrere integralmente, o a fianco nei punti più esposti, possiamo proseguire su un sentierino che in poche decine di metri si collega al sentiero segnato per la vetta, o, come abbiamo fatto noi, imboccare una facile cengia sulla sinistra, che offre stupende viste sui torrioni, e quindi si esaurisce in un canale ghiaioso, percorso da una traccetta che porta ad un saltino di roccia. Superato il saltino ci troviamo su una piattaforma rocciosa che percorriamo verso sinistra e proseguiamo quindi su cengia erbosa, un po’ infrascata, fino a giungere allo stretto canalino tra le due vette del Castellermo. Imbocchiamo quindi il canalino e, superati 3 salti di roccia, possiamo accedere facilmente alle due vette. Visitate le vette scendiamo quindi per il sentiero segnato fino alla bella Chiesetta di San Calogero, subito a valle della quale, prendiamo a sinistra il sentiero per il Montenero. Seguiamo quindi il sentiero segnato in discesa fino alla Colla di Curenna, dove iniziamo poi la salita verso il Montenero. Giunti sulla vetta possiamo poi fare un giro fuori sentiero per visitare l’estremità dell’altopiano sommitale onde ammirare i sottostanti torrioni del Giardino dall’alto; varie tracce non segnate permettono di compiere agevolmente il giro che ci riporta quindi sul sentiero di salita al Montenero, dal quale scendiamo nuovamente alla Colla di Curenna e risaliamo quindi fino a San Calogero. Da San Calogero scendiamo per il sentiero segnato (costituito da una strada in parte sterrata e in parte cementata) fino alla Colla d’Onzo, dalla quale torniamo per il percorso dell’andata al parcheggio.
Conclusioni: Il Castellermo, un pezzo di dolomiti, e delle dolomiti più belle per giunta, a pochi passi dal mare, mi sorprende sempre che molti escursionisti non lo conoscano, forse si fanno condizionare dalla scarsa altezza di questa montagna, ma è, secondo me, il monte più bello della Liguria, con il solo il Reopasso che, un po’, gli si può avvicinare. Una gita da non perdere quindi, che fa entrare nel magico mondo dei torrioni del Castellermo, fino a toccarli e non solo ammirarli dall’alto come dalla via normale. In più una inusuale località di partenza, Menezzo, che offre la vista di un bel laghetto, sempre una rarità per la Liguria, e la visita al Montenero e al suo “Giardino” di pietra.
Link al mio sito:
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
'Qualche' foto:

Lago Menezzo parte centrale

Lago e Chiesa di Menezzo

Pini e Lago Menezzo

Cipresso e Chiesa di Menezzo

Castellermo andando verso la Colla d'Onzo

Saccarello andando verso Circo du Barei

Torrione al bivio per Amanti

Terrazza calcarea con Galero sullo sfondo

Primo piano terrazza calcarea

Amanti con Monte Alpe sullo sfondo

Torrione al bivio per Amanti da sella erbosa

Torrione al bivio per Amanti da sella erbosa

Cengia erbosa verso Amanti

Amanti da cengia erbosa

Amanti e torrioni sopra da sella erbosa

Primo piano Amanti da sella erbosa

Amanti con Monte Alpe sullo sfondo

Contrafforti Castellermo da sella erbosa

Amanti e cresta Castellermo soprastante

Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo

Amanti e torrioni soprastanti con Monte Alpe sullo sfondo da terrazza calcarea

Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo

Blocchi calcarei con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo

Primo piano Amanti con Monte Alpe sullo sfondo da terrazza calcarea

Amanti e cresta Castellermo da terrazza calcarea

Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo

Primo piano Amanti da sella erbosa

Cengia andando verso Circo du Barei

Torrione salendo al Circo du Barei più da lontano

Cengia con tetto andando al Circo du Barei

Amanti da seconda terrazza calcarea

Amanti e contrafforti Castellermo da seconda terrazza calcarea

Amanti da seconda terrazza calcarea più da lontano

Seconda terrazza calcarea con Saccarello sullo sfondo

Amanti andando al Circo du Barei

Guglia dal Circo du Barei

Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei

Guglia dal Circo du Barei

Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei

Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei

Cima Torre da sotto

Passerotto appoggiato a cresta nord-ovest Castellermo

Finestra tra Passerotto e cresta nord-ovest Castellermo

Passerotto e Donna Lucrezia da Circo du Barei

Cime Donna Lucrezia e Torre da Circo du Barei

Passerotto Donna Lucrezia e Torre da Circo du Barei

Torre da Circo du Barei

Torre da Circo du Barei

Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei

Canalino terroso di accesso al Circo du Barei

Seconda terrazza calcarea e Galero sullo sfondo

Inizio cresta nord-ovest Castellermo

Amanti da cresta nord-ovest Castellermo

Guglia e Amanti da cresta nord-ovest Castellermo

Sommità Torre Donna Lucrezia e Castellermo da cresta nord-ovest

Guglia e Amanti da cresta nord-ovest Castellermo

Donna Lucrezia e Castellermo vista verticale da cresta nord-ovest

Sommità Torre Donna Lucrezia e Castellermo da cresta nord-ovest

Torrioni Castellermo da cresta nord-ovest

Guglia Donna Lucrezia e Torre da cresta nord-ovest Castellermo

Donna Lucrezia e Torre da cresta nord-ovest Castellermo

Torre e Galero da fine cresta nord-ovest Castellermo

Donna Lucrezia e Torre da fine cresta nord-ovest Castellermo

Donna Lucrezia e Torre da fine cresta nord-ovest Castellermo

Donna Lucrezia e Torre da sommità cresta nord-ovest Castellermo

Passerotto Donna Lucrezia e Torre da cengia di fronte

Passerotto Donna Lucrezia e Torre da cengia di fronte

Guglia e Amanti da cengia verso forcella Castellermo

Giardino Montenero andando verso forcella Castellermo

Castellermo andando verso forcella

Stefs in canyon tra vette Castellermo

Canyon tra vette Castellermo vista verticale

Canyon tra vette Castellermo

Giardino Montenero dal Castellermo

San Calogero dal Castellermo

Primo piano Giardino Montenero dal Castellermo

Montenero Giardino e mare dal Castellermo

Giardino Croce vetta Castellermo e mare

Torrioni da vetta Castellermo

Torrioni da vetta Castellermo più da vicino

Chiesa San Calogero

Giardino Montenero scendendo alla Colla di Curenna

Primo piano Giardino Montenero scendendo alla Colla di Curenna

Abbeveratoio salendo al Montenero

Grande torrione da bordo altipiano Montenero

Torrione e Castellermo da bordo altipiano Montenero

Grande torrione da bordo altipiano Montenero

Prati sommitali Montenero

Croce vetta Montenero

Giardino Montenero scendendo

Giardino Montenero dalla Colla di Curenna più da lontano

Giardino Montenero da inizio Sentiero dei Giganti

Giardino Montenero da inizio Sentiero dei Giganti

Giardino Montenero da inizio Sentiero dei Giganti
Lago Menezzo parte centrale
Lago e Chiesa di Menezzo
Pini e Lago Menezzo
Cipresso e Chiesa di Menezzo
Castellermo andando verso la Colla d'Onzo
Saccarello andando verso Circo du Barei
Torrione al bivio per Amanti
Terrazza calcarea con Galero sullo sfondo
Primo piano terrazza calcarea
Amanti con Monte Alpe sullo sfondo
Torrione al bivio per Amanti da sella erbosa
Torrione al bivio per Amanti da sella erbosa
Cengia erbosa verso Amanti
Amanti da cengia erbosa
Amanti e torrioni sopra da sella erbosa
Primo piano Amanti da sella erbosa
Amanti con Monte Alpe sullo sfondo
Contrafforti Castellermo da sella erbosa
Amanti e cresta Castellermo soprastante
Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo
Amanti e torrioni soprastanti con Monte Alpe sullo sfondo da terrazza calcarea
Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo
Blocchi calcarei con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo
Primo piano Amanti con Monte Alpe sullo sfondo da terrazza calcarea
Amanti e cresta Castellermo da terrazza calcarea
Terrazza calcarea con Amanti e Monte Alpe sullo sfondo
Primo piano Amanti da sella erbosa
Cengia andando verso Circo du Barei
Torrione salendo al Circo du Barei più da lontano
Cengia con tetto andando al Circo du Barei
Amanti da seconda terrazza calcarea
Amanti e contrafforti Castellermo da seconda terrazza calcarea
Amanti da seconda terrazza calcarea più da lontano
Seconda terrazza calcarea con Saccarello sullo sfondo
Amanti andando al Circo du Barei
Guglia dal Circo du Barei
Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei
Guglia dal Circo du Barei
Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei
Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei
Cima Torre da sotto
Passerotto appoggiato a cresta nord-ovest Castellermo
Finestra tra Passerotto e cresta nord-ovest Castellermo
Passerotto e Donna Lucrezia da Circo du Barei
Cime Donna Lucrezia e Torre da Circo du Barei
Passerotto Donna Lucrezia e Torre da Circo du Barei
Torre da Circo du Barei
Torre da Circo du Barei
Torre e Donna Lucrezia da Circo du Barei
Canalino terroso di accesso al Circo du Barei
Seconda terrazza calcarea e Galero sullo sfondo
Inizio cresta nord-ovest Castellermo
Amanti da cresta nord-ovest Castellermo
Guglia e Amanti da cresta nord-ovest Castellermo
Sommità Torre Donna Lucrezia e Castellermo da cresta nord-ovest
Guglia e Amanti da cresta nord-ovest Castellermo
Donna Lucrezia e Castellermo vista verticale da cresta nord-ovest
Sommità Torre Donna Lucrezia e Castellermo da cresta nord-ovest
Torrioni Castellermo da cresta nord-ovest
Guglia Donna Lucrezia e Torre da cresta nord-ovest Castellermo
Donna Lucrezia e Torre da cresta nord-ovest Castellermo
Torre e Galero da fine cresta nord-ovest Castellermo
Donna Lucrezia e Torre da fine cresta nord-ovest Castellermo
Donna Lucrezia e Torre da fine cresta nord-ovest Castellermo
Donna Lucrezia e Torre da sommità cresta nord-ovest Castellermo
Passerotto Donna Lucrezia e Torre da cengia di fronte
Passerotto Donna Lucrezia e Torre da cengia di fronte
Guglia e Amanti da cengia verso forcella Castellermo
Giardino Montenero andando verso forcella Castellermo
Castellermo andando verso forcella
Stefs in canyon tra vette Castellermo
Canyon tra vette Castellermo vista verticale
Canyon tra vette Castellermo
Giardino Montenero dal Castellermo
San Calogero dal Castellermo
Primo piano Giardino Montenero dal Castellermo
Montenero Giardino e mare dal Castellermo
Giardino Croce vetta Castellermo e mare
Torrioni da vetta Castellermo
Torrioni da vetta Castellermo più da vicino
Chiesa San Calogero
Giardino Montenero scendendo alla Colla di Curenna
Primo piano Giardino Montenero scendendo alla Colla di Curenna
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Grande torrione da bordo altipiano Montenero
Torrione e Castellermo da bordo altipiano Montenero
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Croce vetta Montenero
Giardino Montenero scendendo
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Non so se il Castell'Ermo sia davvero il monte più bello della Liguria , però è sicuramente il più spettacolare come morfologia , con tutti quegli splendidi torrioni rocciosi che lo circondano .
E le tue belle foto consentono , ai tanti che non lo conoscono , di poterlo apprezzare per quello che merita ...
P.S.: se torni al Circo du Barei , avvisami . Non ci sono mai stato perchè da solo non mi sono fidato ad avventurarmici ...



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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Cosa intendi allora per più bello?daniele64 wrote:Non so se il Castell'Ermo sia davvero il monte più bello della Liguria , però è sicuramente il più spettacolare come morfologia
Non è così problematico avventurarcisi, comunque prima o poi torneremo, abbiamo in progetto di scendere agli Amanti, cosa che anche questa volta abbiamo rimandato....daniele64 wrote: P.S.: se torni al Circo du Barei , avvisami . Non ci sono mai stato perchè da solo non mi sono fidato ad avventurarmici ...![]()
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Cosa intendi allora per più bello?soundofsilence wrote:daniele64 wrote:Non so se il Castell'Ermo sia davvero il monte più bello della Liguria , però è sicuramente il più spettacolare come morfologia
soundofsilence wrote:
Nel ristretto ambito territoriale ligure in effetti non è semplice trovare qualcosa che possa competere in bellezza con il Castellermo ...![]()
Provo a buttare lì , tra quello che conosco , Punta Martin ( per la sua asprezza e panoramicità ), le Rocche del Reopasso ( per le loro forme e per la roccia conglomerata ) ed il Toraggio ( per la sua forma classicamente ardita e l'aspetto prettamente alpino , oltre che per il Sentiero degli Alpini ).![]()
Potremmo lanciare un sondaggio su QZ ...![]()
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Intendevo che spettacolarità e bellezza sono più o meno sinonimi, quindi volevo sapere quali altre caratteristiche consideri nel tuo concetto di bellezza per i monti...daniele64 wrote:Cosa intendi allora per più bello?soundofsilence wrote:daniele64 wrote:Non so se il Castell'Ermo sia davvero il monte più bello della Liguria , però è sicuramente il più spettacolare come morfologiasoundofsilence wrote:
Nel ristretto ambito territoriale ligure in effetti non è semplice trovare qualcosa che possa competere in bellezza con il Castellermo ...![]()
Provo a buttare lì , tra quello che conosco , Punta Martin ( per la sua asprezza e panoramicità ), le Rocche del Reopasso ( per le loro forme e per la roccia conglomerata ) ed il Toraggio ( per la sua forma classicamente ardita e l'aspetto prettamente alpino , oltre che per il Sentiero degli Alpini ).![]()
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In ogni caso parlando invece concretamente, il Reopasso l'ho nominato anche io come l'unico che possa competere con il Castellermo, gli altri due (Punta Martin e Toraggio), secondo me sicuramente no, ma tutti i gusti son gusti.
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
I monti possono essere come certi film : belli e non spettacolari o viceversa ....soundofsilence wrote:Intendevo che spettacolarità e bellezza sono più o meno sinonimi, quindi volevo sapere quali altre caratteristiche consideri nel tuo concetto di bellezza per i monti...daniele64 wrote:Cosa intendi allora per più bello?soundofsilence wrote:daniele64 wrote:Non so se il Castell'Ermo sia davvero il monte più bello della Liguria , però è sicuramente il più spettacolare come morfologiasoundofsilence wrote:
Nel ristretto ambito territoriale ligure in effetti non è semplice trovare qualcosa che possa competere in bellezza con il Castellermo ...![]()
Provo a buttare lì , tra quello che conosco , Punta Martin ( per la sua asprezza e panoramicità ), le Rocche del Reopasso ( per le loro forme e per la roccia conglomerata ) ed il Toraggio ( per la sua forma classicamente ardita e l'aspetto prettamente alpino , oltre che per il Sentiero degli Alpini ).![]()
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In ogni caso parlando invece concretamente, il Reopasso l'ho nominato anche io come l'unico che possa competere con il Castellermo, gli altri due (Punta Martin e Toraggio), secondo me sicuramente no, ma tutti i gusti son gusti.
L'aspetto esteriore o morfologico certamente conta molto, ma per me contano anche il panorama che offre dalla vetta e la bellezza della via per raggiungerla . E su questi due fronti il Castellermo non mi aveva entusiasmato. Magari se fossi salito come avete fato voi , passando in mezzo ai torrioni del Circo du Barei ....


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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Il panorama dalla vetta, secondo me, è fantastico, con la vista dei torrioni sottostanti e del Montenero e del suo Giardino, nonchè poi la vista delle Alpi della Val Tanaro e del mare.daniele64 wrote:I monti possono essere come certi film : belli e non spettacolari o viceversa ....
L'aspetto esteriore o morfologico certamente conta molto, ma per me contano anche il panorama che offre dalla vetta e la bellezza della via per raggiungerla . E su questi due fronti il Castellermo non mi aveva entusiasmato. Magari se fossi salito come avete fato voi , passando in mezzo ai torrioni del Circo du Barei ....![]()
Sul fatto che la via di salita normale non offra moltissimo invece sono d'accordo, ma esistono possibilità diverse appunto.
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
c'ero andato anni fa con Fulvio Balbi a fare una via di arrampicata che segue una di queste creste. (cè il topic dedicato di Gecko)
Confermo che ( perlomeno in Liguria) abbia una spettacolarità veramente eccezionale. Mi ero promesso dei fare il giro del circo du Barei descritto da Maccagno nel suo libro dedicato al Castellermo, ma poi non ci sono più andato
.
Bellissime foto!
Confermo che ( perlomeno in Liguria) abbia una spettacolarità veramente eccezionale. Mi ero promesso dei fare il giro del circo du Barei descritto da Maccagno nel suo libro dedicato al Castellermo, ma poi non ci sono più andato

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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Grazie, in realtà, non sono poi così buone visto che quasi subito mi si è guastata la mia macchina e ho dovuto usare una fotocamera di "fortuna"....Conte Ugolino wrote: Bellissime foto!
Piuttosto tu, o altri, sapete qualcosa del Dolmen dei tre Pe? Non siamo riusciti a capire in che punto del Castellermo possa trovarsi.....
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
da quel che dice il libro il dolmen non esiste più dal 1946 quando fu fatto precipitare a valle. Sono rimasti solo due supporti. Altro non so
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Re: Circo du Barei al Castellermo.
Si' saprvo che era stato oggetto di un atto vandalico, ma il posto e bello e vorrei capire dove si trova....Conte Ugolino wrote:da quel che dice il libro il dolmen non esiste più dal 1946 quando fu fatto precipitare a valle. Sono rimasti solo due supporti. Altro non so
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