Allora già che ci siamo, aggiungo qualche info per chi volesse fare un giro in quella zona, nel caso non la conosca.
I posti sono molto suggestivi, ma, va precisato, in parte degradati per la presenza di una grossa cava posta proprio sul Passo della Focolaccia (è la cava più alta delle Apuane, che continua a lavorare indisturbata, demolendo dissennatamente la montagna nonostante sia in pieno Parco; per questo motivo il luogo è diventato un po' il simbolo dello scempio e delle rapine che vengono perpetrate nei confronti del nostro territorio; proprio qui, di conseguenza, in passato si sono tenute varie manifestazioni ambientaliste).
Il Passo della Focolaccia prima dell'apertura della cava era una stupenda sella prativa in piena vista mare, ne rimane traccia in qualche foto d'epoca. E' rimasto intatto solo il versante prativo che scende dal M. Cavallo, al piede del quale sorge il bivacco Aronte, il più antico delle Apuane (costruito nel 1902 dalla sez. CAI Ligure e ristrutturato di recente; molto spartano, dotato solo di tavolo, panche, stufa a legna e tavolaccio per dormire: portarsi materassino e sacchi a pelo!).
In zona, ad ogni modo, ci sono varie opportunità alpinistiche sia estive che invernali, tutte nel sottogruppo del M. Cavallo.
L'avvicinamento, oltre che da Resceto che è l'opzione più faticosa (1150 m di dislivello) può svolgersi con partenza dalla Val Serenaia (segnavia n. 178 e 179, più lungo ma meno dislivello) oppure dalla noiosa strada marmifera che serve la cava, e che si dirama dalla strada che collega Gorfigliano e Campocatino, sul versante della Garfagnana (il primo tratto è percorribile in auto, fin nei pressi di una galleria).
Per le arrampicate su roccia, vista la brevità delle vie è possibile concatenarne più di una. La roccia in genere è uno scisto compatto, che impone un'arrampicata piuttosto tecnica, spesso su placche anche molto lavorate.
Sulla parete del Cavallo dove sale la fessura inglese ci sono due o tre vie sportive a fix, aperte molto di recente da B. Barsuglia e compagni: difficoltà credo sul 6b max, la roccia sembra buona, meglio che sulla via classica da me salita. Dovrebbe essere abbastanza facile, inoltre, la cresta est che delimita la parete a destra (sul III).
A sinistra (sud) del Cavallo e della Forcella di Porta c'è una piccola dorsale formata dalla Cresta Botto e da una serie di guglie, terminante poi con la Coda del Cavallo. La più famosa delle guglie è la svettante Punta Carina, protagonista in tante "cartoline" apuane come elegante sfondo del bivacco Aronte. Vi salgono diverse vie di un paio di tiri, la più facile è la normale, difficoltà di III+; le altre (ce ne sono 3-4 sulla piccola ma verticalissima parete nord) dal V in su: informazioni (un po' scarne) sulla vecchia guida CAI-TCI; per la normale c'è un topic anche qui sul forum. Sulla successiva Punta Graziosa c'è una recente via di 2 tiri sul V+/VI, protetta a chiodi, informazioni su
http://www.gulliver.it.
Si può anche fare la breve traversata della Cresta Botto (credo sia sul III/IV), oppure affrontare le vie classiche sulla parete sud della Coda del Cavallo, recensite sulla vecchia guida CAI-TCI ma su roccia di qualità a me ignota e attualmente, credo, per nulla ripetute.
Infine, spostandosi sul vicino versante Nord-Est del Cavallo (15 min. circa a piedi dal passo), si trovano 5-6 interessanti vie sportive, piuttosto frequentate, aperte in anni recenti sulle pareti che fanno capo alla q. 1895 (il cosiddetto Pilier Cambron) e alla q. 1874 della montagna, su roccia da discreta a ottima. Raccogliendo i pareri sentiti in giro le più consigliabili sono Lovable (di R. Vigiani, 3 tiri max 5c/6a ripetuta anche da me), e Gli Smemorati (8-9 tiri max 6a, che devo ancora ripetere).