Genovese muore sul Muztagata
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Genovese muore sul Muztagata
E' morto Claudio Cambiaso, esperto alpinista genovese che annoverava tra le sue vette l'Acongaua e il Mera Peak, tentando la scalata ai 7546 metri del Muztagata seconda vetta piu alta del Pamir, regione cinese.
L'alpinista di 64 anni, famoso gioielliere di Pontedecimo era giunto in Cina con un gruppo di amici già il primo agosto, per acclimatarsi e preparare la scalata alla vetta.
A riportare la terribile notizia in Italia il suo amico Gianni Campora che si è visto crollare davanti Claudio mentre si stavano spostando dal secondo al terzo campo intermedio. Gianni accortosi subito della gravità della situazione ha immediatamente chiamato la figlia della vittima riportandole la tragica notizia. Sembra che a stroncare la vita del gioielliere di via Gallino sia stato lo sfinimento dovuto allo sforzo di questi quindici giorni in alta quota.
La montagna ha reclamato un'altra vittima.
L'alpinista di 64 anni, famoso gioielliere di Pontedecimo era giunto in Cina con un gruppo di amici già il primo agosto, per acclimatarsi e preparare la scalata alla vetta.
A riportare la terribile notizia in Italia il suo amico Gianni Campora che si è visto crollare davanti Claudio mentre si stavano spostando dal secondo al terzo campo intermedio. Gianni accortosi subito della gravità della situazione ha immediatamente chiamato la figlia della vittima riportandole la tragica notizia. Sembra che a stroncare la vita del gioielliere di via Gallino sia stato lo sfinimento dovuto allo sforzo di questi quindici giorni in alta quota.
La montagna ha reclamato un'altra vittima.
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
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Re: Genovese muore sul Muztagata
....letto.....
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Genovese muore sul Muztagata
Sull'ultima frase ci sarebbe da dire... non credo che la montagna reclami vittime... alla fine è solo colpa nostra o sfortuna... comunque...
Ho conosciuto Claudio perchè frequento il CAI di Bolzaneto e mi spiace molto. Un signore molto giovanile, non credevo nemmeno che avesse quell'età.
Mi dispiace molto per la sua famiglia, un pensiero e una preghiera...
Ho conosciuto Claudio perchè frequento il CAI di Bolzaneto e mi spiace molto. Un signore molto giovanile, non credevo nemmeno che avesse quell'età.
Mi dispiace molto per la sua famiglia, un pensiero e una preghiera...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Genovese muore sul Muztagata
Quoto.scinty wrote:Sull'ultima frase ci sarebbe da dire... non credo che la montagna reclami vittime... alla fine è solo colpa nostra o sfortuna... comunque...
...
Re: Genovese muore sul Muztagata
Ho sempre inteso la montagna, così come il mare, due entità così grandi, così belle, due forze della natura immense rispetto alla nostra piccola e insignificante forza che ho sempre trovato in loro una enorme componente spirituale. Per questo dico che è la montagna a reclamere le vittime così come il mare, quando lo sfidi, sfidi le sue onde per buttarti in una mareggiata o in montagna quando affronti condizioni atmosferiche avverse o zone pericolose, e non parlo di "sfidare" nel senso puro del termine inteso duello, ma intendo un rapporto di rispetto nei confronti della montagna o del mare. Un rapporto di rispetto che viene a mancare quando noi decidiamo di affrontare determinate condizioni pericolose, sia in mare che in montagna, da quel momennto affidiamo la nostra vita alle nostre capacità di tirarci fuori dai guai ma sopratutto, alla forza della natura che andiamo ad affrontare che, se giudicherà la nostra una mancanza di rispetto eccessiva, potrebbe reclamare anche la nostra vita.
Sono nato a 100 metri dal mare da parte di madre da una famiglia di pescatori, probabilmente è per questo che ho quest'idea di un rapporto spirituale di rispetto col mare, che poi viste le mie passioni si è sviluppato anche con la montagna.
Poi parlando razionalmente lo so che la montagna è una cosa inanimata e che gli incidenti sono solo colpa nostra, ma parlando razionalmente se devo pensare di andare a scalare una cosa inanimata scalo il mio divano e perdo ogni motivazione ad andare in montagna...
Sono nato a 100 metri dal mare da parte di madre da una famiglia di pescatori, probabilmente è per questo che ho quest'idea di un rapporto spirituale di rispetto col mare, che poi viste le mie passioni si è sviluppato anche con la montagna.
Poi parlando razionalmente lo so che la montagna è una cosa inanimata e che gli incidenti sono solo colpa nostra, ma parlando razionalmente se devo pensare di andare a scalare una cosa inanimata scalo il mio divano e perdo ogni motivazione ad andare in montagna...
- amadablam
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Re: Genovese muore sul Muztagata
..desidero innazitutto offrire un'attimo di silenzio, una preghiera ed un pensiero a Claudio, non l'ho conosciuto, ma lo immagino in un bel luogo colmo di pace...vorrei ricordare i familiari di Claudio che in questo durissimo momento solo le persone che hanno più bisogno ed anche un pensiero alla persona che ha dovuto comunicare alla famiglia la notizia. Ma, vi immaginate che momento dire a figli alla moglie: vs.padre, marito non c'è più? E in quel momento quei cuori, quelle anime sanno di colpo di essere orfane di un grandissimo affetto, uno dei +grandi, un padre, un marito , un amico, un uomo...Lo wrote:Ho sempre inteso la montagna, così come il mare, due entità così grandi, così belle, due forze della natura immense rispetto alla nostra piccola e insignificante forza che ho sempre trovato in loro una enorme componente spirituale. Per questo dico che è la montagna a reclamere le vittime così come il mare, quando lo sfidi, sfidi le sue onde per buttarti in una mareggiata o in montagna quando affronti condizioni atmosferiche avverse o zone pericolose, e non parlo di "sfidare" nel senso puro del termine inteso duello, ma intendo un rapporto di rispetto nei confronti della montagna o del mare. Un rapporto di rispetto che viene a mancare quando noi decidiamo di affrontare determinate condizioni pericolose, sia in mare che in montagna, da quel momennto affidiamo la nostra vita alle nostre capacità di tirarci fuori dai guai ma sopratutto, alla forza della natura che andiamo ad affrontare che, se giudicherà la nostra una mancanza di rispetto eccessiva, potrebbe reclamare anche la nostra vita.
Sono nato a 100 metri dal mare da parte di madre da una famiglia di pescatori, probabilmente è per questo che ho quest'idea di un rapporto spirituale di rispetto col mare, che poi viste le mie passioni si è sviluppato anche con la montagna.
Poi parlando razionalmente lo so che la montagna è una cosa inanimata e che gli incidenti sono solo colpa nostra, ma parlando razionalmente se devo pensare di andare a scalare una cosa inanimata scalo il mio divano e perdo ogni motivazione ad andare in montagna...
Tante possono essere le cause... rimane solo un vuoto incolmabile...
Bisognerebbe avere + notizie per conoscere cosa è successo al ns Claudio.
Personalmente , per l'esperienza che ho potuto maturare fino ad oggi , posso testimoniare che (ho messo piede solo fino a 6.400mt e qualche tentativo +alto) oltre i 6.000 se senti già la fatica, conviene ancora per qualche giorno riposarsi e acclimatarsi ancora un pò, significa che per "x" motivi il fisico non ha ancora recuperato le fatiche dei giorni prima.
Di solito prima di partire per certe montagne ci si prepara fisicamente in tutto, non solo con l'allenamento, ma in condizioni ottimali dal punto di vista della salute di base (test ematici e/o sierologici ect). Purtroppo e questo l'ho visto con in miei occhi, molte persone, che come noi non fanno di mestiere" l'alpinista sponsorizzato", che invece ha tutto il tempo per un buon acclimatamento ed uno staff con i fiocchi, hanno poco tempo (le ferie finiscono o anche il budget) quindi molte di queste tirano un pò oltre le loro possibilità.....
Purtroppo in quota certe patologie, che fino magari a 5.500 o+ non si accusano o non si sapeva di avere, possono essere fatali.....l'ematocrito alto può portare l'infarto, un'angina pectoris in quota è fatale , ictus transitorio pure...molte possono essere le cause....
Vorrei solo rinnovare l'invito ad un'attimo di perghiera a Claudio ed ai suoi cari ed al pensiero di come siamo nulla....
Namaste
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Re: Genovese muore sul Muztagata

“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Genovese muore sul Muztagata
Ho conosciuto Claudio al CAI di Bolzaneto.
Distinto, ironico, un vero appassionato di montagna e un personaggio che non passava inosservato.
Un paio di anni fa in quel di Corvara è stato di grande compagnia, io e mia moglie Giuliana ce lo ricordiamo quando, dopo cena, ci intratteneva con le sue avventure di montagna.
Grazie Claudio.
Paolo e Giuliana
Distinto, ironico, un vero appassionato di montagna e un personaggio che non passava inosservato.
Un paio di anni fa in quel di Corvara è stato di grande compagnia, io e mia moglie Giuliana ce lo ricordiamo quando, dopo cena, ci intratteneva con le sue avventure di montagna.
Grazie Claudio.
Paolo e Giuliana
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
Re: Genovese muore sul Muztagata
una preghiera per lui e un grande abbraccio a Marta.



se posso fare questo...posso fare tutto!
“La strada è lunga, ma non esiste che un solo mezzo per sapere dove può condurre: proseguire il cammino!”
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Re: Genovese muore sul Muztagata
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difficoltà per il rientro della salma
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