beh che dire..solo complimenti a valerio bertoglio


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Scusa Ramingo ma fai una considerazione abbastanza ovvia...........Ramingo wrote:Incredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!
Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione. Tuttavia (farò il bastian contrario) ma questo genere di imprese, pur meravigliandomi per il coraggio e la determinazione di chi le affronta, non riesce ad appassionarmi al pari di una scalata vecchio stile. Se salgo sulla montagna, desidero armonizzare ogni passo ed ogni movimento. Certamente rispettare o accorciare i tempi di marcia è una pratica comune e, in certi casi, una priorità; ma possibilmente apprezzo salire a passo d'uomo, osservando l'ambiente, respirando l'essenza del luogo e fotografando gli scorci più belli. Soprattutto il clichè della sosta in vetta è per me un rito davvero essenziale!
In amicizia, spero di aver chiarito la mia posizione. CiaoIncredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!
Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione.
Ecco, spiegatemi una cosa. Tu e G.luca sopra avete parlato di exploit. G.luca (il nuovo utente) mi pare apprezzi la disciplina e stimi l'atleta, tuttavia non si è risparmiato nel precisare che il Cervino è stato utilizzato come palcoscenico mediatico, supponendo che forse l'atleta abbia usufruito di qualche supporto logistico durante la salita. Ok. Ma tutto questo non rientra nei canoni della competizione? In fondo per un'evento simile (lo skyrunning è un evento sportivo ad alto livello competitivo) non è logico che esso venga supportato da una certa risonanza pubblicitaria, dagli sponsor e seguito dai media?granpasso wrote:Ma certo che lo stile alpino fast&ligth è un'altra cosa........
Certo anche che è un exploit fine a se stesso......
.......
....nonostante ammiri Bertoglio (e mi commuovo quando vedo questo connubio atletica-alpinismo) per quanto riguarda il mio modo di andare in montagna quoto a pieni voti l'amico RamingoRamingo wrote:Carissimo, la mia considerazione sarebbe stata ovvia se indirizzata a Valerio Bertoglio. Io ho semplicemente detto che preferisco salire in altra maniera. Ciò ovviamente è riferito al fatto che anche se salissi il Cervino la centesima volta, nonostante sarei sicuramente più veloce e sicuro rispetto alla prima, continuerei a salire a passo d'uomo, perchè quello della corsa in montagna (su quelle difficoltà per lo meno) è uno stile che non mi si addice, che non sento mio. Parafrasando vorrei precisare che a me piace correre in montagna (quindi non potrei denigrare una cosa che mi piace fare) ma amo farlo su sentiero o su prati e pascoli, in assenza di difficoltà e pericoli oggettivi, sui tracciati alpinistici preferisco camminare. Pertanto ho scritto che questo genere di imprese mi colpisce meno rispetto ad una mirabolante scalata. Ognuno hai i suoi gusti.![]()
Inoltre non ho detto che Valerio nella sua realizzazione non si sia armonizzato con la montagna, anzi, sono convinto che la sua concentrazione sia stata amplificata oltre ogni immaginazione, poichè sbagliare non era consentito. In quanto al fatto che lui sia semplicemente più avanti di me.... quello si che è abbastanza ovvio!![]()
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In quanto riguardo all'impresa mirabolante di Valerio mi ero così espressoIn amicizia, spero di aver chiarito la mia posizione. CiaoIncredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!
Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione.
...ed anche questo è vero caro il mio Roby...............roby49 wrote:Siccome poi, di prestazioni sportive si tratta, alle spalle delle quali vi sono sponsor che smenano dollaroni, tanto per togliere ogni dubbio, una pisciatina nel barattolo la farei fare anche a questi....
Nel senso che chissà quante volte ha salito il Cervino prima di fare il suo exploit e chissà quante volte e in quante montagne ha provato le emozioni che tu descrivi
Da Cervinia andata e ritorno?Ramingo wrote:No Paz. Come ha scritto poc'anzi Granpasso il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14'...
3h e 14'...
Pazzaura wrote:Da Cervinia andata e ritorno?Ramingo wrote:No Paz. Come ha scritto poc'anzi Granpasso il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14'...
3h e 14'...
Bravo Samesame wrote:grandissimo...
Pur muovendomi in montagna piuttosto lentamente (odio correre anche in pianura) ritengo che se hai capacità galatticamente fuori dal comune come Bertoglio è giusto che ti metta in gioco con exploit di questo tipo...
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Mi fanno un pò ridere invece i camminatori della domenica che guardano ossessivamente l'orologio durante le loro escursioni e si vantano di essere arrivati al rifugio (magari mezzi morti) impiegando mezz'ora in meno rispetto al tempo indicato![]()
Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
....e scusa se è poco.....same wrote: Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
Quotosame wrote:grandissimo...
Pur muovendomi in montagna piuttosto lentamente (odio correre anche in pianura) ritengo che se hai capacità galatticamente fuori dal comune come Bertoglio è giusto che ti metta in gioco con exploit di questo tipo...
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Mi fanno un pò ridere invece i camminatori della domenica che guardano ossessivamente l'orologio durante le loro escursioni e si vantano di essere arrivati al rifugio (magari mezzi morti) impiegando mezz'ora in meno rispetto al tempo indicato![]()
Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
Tra le più usate ed ab-usate fra le paleo scarpette di arrampicata. Manolo ci fece (Manolo, neh!antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...
Quotoantani wrote: Quanto al dibattito etico, non mi coinvolge più di tanto: a parte il fatto che i grandi alpinisti sono spesso velocissimi (si pensi ai tempi mostruosi di Messner negli anni '70 sulla nord dell'Eiger e sulla nord delle Droites), stiamo parlando comunque di una via che per un alpinista preparato come Bertoglio (che si guadagnava da vivere facendo il guardiaparco e la guida alpina, altro che sponsor!) è semplice e addomesticata in partenza. Sul Cervino ci sono canaponi e decine di cordate, quindi non ha molto senso dibattere sul fatto che sul percorso ci fosse qualcuno pronto a dargli il cambio di scarpe e a prendere lo zaino abbandonato. Il discorso secondo me avrebbe un senso se parlassimo dei record di Ueli Steck sulle nord alpine o di Hirayama e dei fratelli Huber sul Capitan. Allora sì che sarebbe giusto discutere di eventuali corde fisse, assistenza etc. Per quel che ne so, comunque, da questo punto di vista Steck è inattacabile
Condivido la quotazione!mazzysan wrote:Tra le più usate ed ab-usate fra le paleo scarpette di arrampicata. Manolo ci fece (Manolo, neh!antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...) i primi ottavi gradi su roccia.
Quotoantani wrote: Quanto al dibattito etico, non mi coinvolge più di tanto: a parte il fatto che i grandi alpinisti sono spesso velocissimi (si pensi ai tempi mostruosi di Messner negli anni '70 sulla nord dell'Eiger e sulla nord delle Droites), stiamo parlando comunque di una via che per un alpinista preparato come Bertoglio (che si guadagnava da vivere facendo il guardiaparco e la guida alpina, altro che sponsor!) è semplice e addomesticata in partenza. Sul Cervino ci sono canaponi e decine di cordate, quindi non ha molto senso dibattere sul fatto che sul percorso ci fosse qualcuno pronto a dargli il cambio di scarpe e a prendere lo zaino abbandonato. Il discorso secondo me avrebbe un senso se parlassimo dei record di Ueli Steck sulle nord alpine o di Hirayama e dei fratelli Huber sul Capitan. Allora sì che sarebbe giusto discutere di eventuali corde fisse, assistenza etc. Per quel che ne so, comunque, da questo punto di vista Steck è inattacabile
Piccola precisazione: le Mariacher sono state la scarpetta da arrampicata per eccellenza, le conosco bene, ma quelle usate da Bertoglio erano delle Mariacher con la suola Vibram scolpita, quindi un modello non pensato per le vie di Manolo sul Totoga, ma, direi, per le vie alpinistiche di grande ambiente (direi le Aig. Noire e non le Aig du Midi, ma parlo di roba per me troppo difficile! O forse bisognerebbe fare esempi dolomitici, ma sono incompetente in materia)mazzysan wrote:Tra le più usate ed ab-usate fra le paleo scarpette di arrampicata. Manolo ci fece (Manolo, neh!antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...) i primi ottavi gradi su roccia.