L'assurda morte di Tito
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L'assurda morte di Tito
Dal giorno del tragico incidente non riusciamo a farcene ancora una ragione. Dolore, tristezza e pena sono i sentimenti che in famiglia viviamo ormai da quasi tre settimane. Negli ultimi giorni, via via che la dinamica dell'incidente si è fatta più chiara si sono aggiunte rabbia e delusione: per come sono andate le cose, per quello scritto e letto sui giornali, per quello detto e non in rete, sui social e nei forum..
Pietro e Tito erano AMICI dal 2009 avendo condiviso giornate di falesia, boulder, gare locali, finali e competizioni internazionali. Lo scorso anno hanno fatto una settimana di stage assieme dormendo nella stessa tenda e scalando le stesse vie.
Ho pensato molte volte se scrivere e cosa scrivere in merito a questa vicenda, ma per la paura di essere frainteso non ci sono mai riuscito.
Oggi sulla "Gazzetta dello sport" è riportata l'opinione di Reinhold Messner in merito a questa vicenda. Persona decisamente più titolata del sottoscritto.
E' una delle poche cose degne che sono state pubblicate in questi giorni ed è anche esattamente quello che avrei voluto scrivere io. La riporto testualmente, ricopiandola dal giornale visto che in rete non l'ho trovata.
L'assurda morte del piccolo Tito.
E' molto triste parlare di morti in montagna e lo è ancor di più quando si tratta di un bambino. Come Tito Traversa, vittima una settimana fa di un assurdo incidente a Orpierre in francia. Assurdo perchè Tito non era impegnato nella wilderness, dove la morte và comunque considerata una possibilità, ma su una palestra di roccia, dove essa non deve essere possibile. Non stava facendo avventura ma sport. Non praticava alpinismo ma arrampicata libera. La stessa differenza che passa fra scendere con gli sci una parete e sciare in pista: dove non soltanto ci sono regole da rispettare, ma c'è anche chi ha la responsabilità di garantire che non esistano pericoli oggettivi sul tracciato.
Tito aveva solo 12 anni. Mi ha molto colpito il fatto che venisse chiamato campione. D'Italia o del mondo non importa: era soltanto un bambino, anche se arrampicava benissimo visto che era accreditato di salite che non potrei neppure sognarmi. E fatte addirittura a vista, cioè senza aver provato preventivamente la via. Però chiamando campione un bambino, si rischia di caricarlo di responsabilità che non è giusto abbia e sopratutto di sottovalutare quelle che invece bisogna avere nei suoi confronti. Non doveva accadere che non portasse il casco e sopratutto che gli ultimi 4 rinvii, cioè le assicurazioni nelle quali Tito ha fatto passare la sua corda, non fossero stati fatti correttamente. Si tratta di due moschettoni legati da una fettuccia. che resistono a ben altro peso che quello del corpo di un bambino in caduta. Ma stavolta dentro il moschettone non entrava la fettuccia, bensì, per un tragico errore ripetuto quattro volte, un gommino che doveva solo servire a tenerla ferma.
Tito insomma non ha commesso alcun errore.
E' morto perchè altri hanno sbagliato.
Reinhold Messner
Tito è morto su un tiro facile di riscaldamento.
Pietro e Tito erano AMICI dal 2009 avendo condiviso giornate di falesia, boulder, gare locali, finali e competizioni internazionali. Lo scorso anno hanno fatto una settimana di stage assieme dormendo nella stessa tenda e scalando le stesse vie.
Ho pensato molte volte se scrivere e cosa scrivere in merito a questa vicenda, ma per la paura di essere frainteso non ci sono mai riuscito.
Oggi sulla "Gazzetta dello sport" è riportata l'opinione di Reinhold Messner in merito a questa vicenda. Persona decisamente più titolata del sottoscritto.
E' una delle poche cose degne che sono state pubblicate in questi giorni ed è anche esattamente quello che avrei voluto scrivere io. La riporto testualmente, ricopiandola dal giornale visto che in rete non l'ho trovata.
L'assurda morte del piccolo Tito.
E' molto triste parlare di morti in montagna e lo è ancor di più quando si tratta di un bambino. Come Tito Traversa, vittima una settimana fa di un assurdo incidente a Orpierre in francia. Assurdo perchè Tito non era impegnato nella wilderness, dove la morte và comunque considerata una possibilità, ma su una palestra di roccia, dove essa non deve essere possibile. Non stava facendo avventura ma sport. Non praticava alpinismo ma arrampicata libera. La stessa differenza che passa fra scendere con gli sci una parete e sciare in pista: dove non soltanto ci sono regole da rispettare, ma c'è anche chi ha la responsabilità di garantire che non esistano pericoli oggettivi sul tracciato.
Tito aveva solo 12 anni. Mi ha molto colpito il fatto che venisse chiamato campione. D'Italia o del mondo non importa: era soltanto un bambino, anche se arrampicava benissimo visto che era accreditato di salite che non potrei neppure sognarmi. E fatte addirittura a vista, cioè senza aver provato preventivamente la via. Però chiamando campione un bambino, si rischia di caricarlo di responsabilità che non è giusto abbia e sopratutto di sottovalutare quelle che invece bisogna avere nei suoi confronti. Non doveva accadere che non portasse il casco e sopratutto che gli ultimi 4 rinvii, cioè le assicurazioni nelle quali Tito ha fatto passare la sua corda, non fossero stati fatti correttamente. Si tratta di due moschettoni legati da una fettuccia. che resistono a ben altro peso che quello del corpo di un bambino in caduta. Ma stavolta dentro il moschettone non entrava la fettuccia, bensì, per un tragico errore ripetuto quattro volte, un gommino che doveva solo servire a tenerla ferma.
Tito insomma non ha commesso alcun errore.
E' morto perchè altri hanno sbagliato.
Reinhold Messner
Tito è morto su un tiro facile di riscaldamento.
Belin !
Re: L'assurda morte di Tito
Sono d'accordo su quasi tutto......
Sono d'accordo sul fatto che ci siano delle responsabilità molto grandi.
Io ho visto come erano stati montati i rinvii. Personalmente non credo che mi sarei accorta del fatto che erano montati male (questo fatto mi ha messo anche un po' di ansia e mi porta a controllare qualsiasi cosa quando scalo.......)
Però ...io arrampico una volta ogni morte di papa ...
Un istruttore di arrampicata a mio modo di vedere poteva e soprattutto doveva accorgersi immediatamente del fatto che erano montati male. Se non se ne è accorto, secondo me, può essere solo perché non li ha controllati e se non li ha controllati significa che i ragazzi in quel momento lì erano soli, senza alcun adulto a vigilare.
Se questo sia normale nel corso di questi stages di arrampicata non lo so. Sicuramente non mi sembra corretto.
Non so valutare la questione del casco....nel senso che non lo so se il casco sarebbe servito nel caso di una caduta del genere.
Non sono d'accordo sul discorso relativo alle aspettative forse troppo grandi che questo bambino aveva sulle spalle. Non ci vedo alcuna relazione con l'incidente. Quei rinvii sono toccati a Tito per puro caso......potevano toccare ad un altro adolescente del gruppo, meno bravo e meno famoso.
Che fosse caricato di responsabilità....può essere vero e può anche essere una cosa sbagliata. Ma per me non c'entra con l'incidente.....
Sono d'accordo sul fatto che ci siano delle responsabilità molto grandi.
Io ho visto come erano stati montati i rinvii. Personalmente non credo che mi sarei accorta del fatto che erano montati male (questo fatto mi ha messo anche un po' di ansia e mi porta a controllare qualsiasi cosa quando scalo.......)
Però ...io arrampico una volta ogni morte di papa ...
Un istruttore di arrampicata a mio modo di vedere poteva e soprattutto doveva accorgersi immediatamente del fatto che erano montati male. Se non se ne è accorto, secondo me, può essere solo perché non li ha controllati e se non li ha controllati significa che i ragazzi in quel momento lì erano soli, senza alcun adulto a vigilare.
Se questo sia normale nel corso di questi stages di arrampicata non lo so. Sicuramente non mi sembra corretto.
Non so valutare la questione del casco....nel senso che non lo so se il casco sarebbe servito nel caso di una caduta del genere.
Non sono d'accordo sul discorso relativo alle aspettative forse troppo grandi che questo bambino aveva sulle spalle. Non ci vedo alcuna relazione con l'incidente. Quei rinvii sono toccati a Tito per puro caso......potevano toccare ad un altro adolescente del gruppo, meno bravo e meno famoso.
Che fosse caricato di responsabilità....può essere vero e può anche essere una cosa sbagliata. Ma per me non c'entra con l'incidente.....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: L'assurda morte di Tito
Secondo me va inteso diversamente.serena wrote:Sono d'accordo su quasi tutto......
Non sono d'accordo sul discorso relativo alle aspettative forse troppo grandi che questo bambino aveva sulle spalle. Non ci vedo alcuna relazione con l'incidente. Quei rinvii sono toccati a Tito per puro caso......potevano toccare ad un altro adolescente del gruppo, meno bravo e meno famoso.
Che fosse caricato di responsabilità....può essere vero e può anche essere una cosa sbagliata. Ma per me non c'entra con l'incidente.....
Se attraverso i mass media chiami campione qualcuno, è li che lo carichi di responsabilità. Il campione non sbaglia mai.
Nel caso di Tito, si, era un campione ma era prima di tutto un bambino.
@ Granpasso
Hai fatto bene a postare.
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
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Re: L'assurda morte di Tito
per me è tutto drammaticamente vero.......................i minori , anche se bravissimi, sono minori e quindi vanno sempre tutelati in qualsiasi modo...sorvegliati...seguiti..........etc.....granpasso wrote:Dal giorno del tragico incidente non riusciamo a farcene ancora una ragione. Dolore, tristezza e pena sono i sentimenti che in famiglia viviamo ormai da quasi tre settimane. Negli ultimi giorni, via via che la dinamica dell'incidente si è fatta più chiara si sono aggiunte rabbia e delusione: per come sono andate le cose, per quello scritto e letto sui giornali, per quello detto e non in rete, sui social e nei forum..
Pietro e Tito erano AMICI dal 2009 avendo condiviso giornate di falesia, boulder, gare locali, finali e competizioni internazionali. Lo scorso anno hanno fatto una settimana di stage assieme dormendo nella stessa tenda e scalando le stesse vie.
Ho pensato molte volte se scrivere e cosa scrivere in merito a questa vicenda, ma per la paura di essere frainteso non ci sono mai riuscito.
Oggi sulla "Gazzetta dello sport" è riportata l'opinione di Reinhold Messner in merito a questa vicenda. Persona decisamente più titolata del sottoscritto.
E' una delle poche cose degne che sono state pubblicate in questi giorni ed è anche esattamente quello che avrei voluto scrivere io. La riporto testualmente, ricopiandola dal giornale visto che in rete non l'ho trovata.
L'assurda morte del piccolo Tito.
E' molto triste parlare di morti in montagna e lo è ancor di più quando si tratta di un bambino. Come Tito Traversa, vittima una settimana fa di un assurdo incidente a Orpierre in francia. Assurdo perchè Tito non era impegnato nella wilderness, dove la morte và comunque considerata una possibilità, ma su una palestra di roccia, dove essa non deve essere possibile. Non stava facendo avventura ma sport. Non praticava alpinismo ma arrampicata libera. La stessa differenza che passa fra scendere con gli sci una parete e sciare in pista: dove non soltanto ci sono regole da rispettare, ma c'è anche chi ha la responsabilità di garantire che non esistano pericoli oggettivi sul tracciato.
Tito aveva solo 12 anni. Mi ha molto colpito il fatto che venisse chiamato campione. D'Italia o del mondo non importa: era soltanto un bambino, anche se arrampicava benissimo visto che era accreditato di salite che non potrei neppure sognarmi. E fatte addirittura a vista, cioè senza aver provato preventivamente la via. Però chiamando campione un bambino, si rischia di caricarlo di responsabilità che non è giusto abbia e sopratutto di sottovalutare quelle che invece bisogna avere nei suoi confronti. Non doveva accadere che non portasse il casco e sopratutto che gli ultimi 4 rinvii, cioè le assicurazioni nelle quali Tito ha fatto passare la sua corda, non fossero stati fatti correttamente. Si tratta di due moschettoni legati da una fettuccia. che resistono a ben altro peso che quello del corpo di un bambino in caduta. Ma stavolta dentro il moschettone non entrava la fettuccia, bensì, per un tragico errore ripetuto quattro volte, un gommino che doveva solo servire a tenerla ferma.
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Reinhold Messner
Tito è morto su un tiro facile di riscaldamento.
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
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Tibet libero!!!
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Re: L'assurda morte di Tito
Non voglio dire che sia giusto che fosse caricato di così grandi aspettative e responsabilità........
Però non vedo il nesso con l'incidente.....
Quei rinvii potevano toccare anche ad un altro adolescente....meno bravo e meno famoso....
Tutti quei ragazzi non sono stati sufficientemente sorvegliati e controllati ......
Solo il caso ha stabilito a quale di essi dovesse toccare questa morte assurda.... e il caso ha scelto Tito......
La pressione fatta dai media o da chiunque altro su questi ragazzini ......è un altro tipo di discorso, sicuramente interessante ma che non vedrei tra le cause dell'incidente......
Però non vedo il nesso con l'incidente.....
Quei rinvii potevano toccare anche ad un altro adolescente....meno bravo e meno famoso....
Tutti quei ragazzi non sono stati sufficientemente sorvegliati e controllati ......
Solo il caso ha stabilito a quale di essi dovesse toccare questa morte assurda.... e il caso ha scelto Tito......
La pressione fatta dai media o da chiunque altro su questi ragazzini ......è un altro tipo di discorso, sicuramente interessante ma che non vedrei tra le cause dell'incidente......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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F. NIETZSCHE
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Re: L'assurda morte di Tito
per quello che è dato sapere, i ragazzi erano lì per una sessione di allenamento e preparazone, quindi sotto la responsabilità di adulti, istruttori, preparatori, accompagnatori, preposti ad ogni tipo di controllo. Durante i corsi, da esperienza diretta, ad esempio, vengono fatti sempre ogni tipo di controllo sulle attrezzature individuali e collettive, sia degli allievi che degli istruttori (usure, anno di fabbricazione delle attrezzature, corretto uso, corretti montaggi, ecc. ecc.). Se ciò non viene fatto, e succede qualcosa, vi una responsabilità colposa a carico di chi doveva fare ciò. La legge parla chiaro, ed in Francia, tralatro, è assai più severa che da noi.
Why, why can we never be sure till we die
Re: L'assurda morte di Tito
Al di là di altre considerazioni necessarie perchè non si ripeta, un bambino ci ha lasciato. Oggi il funerale!
- amica mucca
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Re: L'assurda morte di Tito
Oggi bisogna solo stringersi intorno alla famiglia e a chi gli voleva bene.
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Re: L'assurda morte di Tito
non mi capacito di come si possa aver montato un rinvio in quel modo... nella mia ignoranza controllo ogni rinvio che posiziono, che sia ben chiuso, che la corda entri nel verso giusto, che il rinvio possa "lavorare" al meglio. Tito è stato tradito dalla confidenza, dall'abitudine, nel gesto atletico non ha pensato a controllare a fondo i rinvii, ha fatto passare la corda e via verso la sosta.
Una domanda: ma i rinvii erano già posizionati? Perchè prendendoli in mano dovrebbe essere più facile accorgersi dell'errato montaggio...
Una domanda: ma i rinvii erano già posizionati? Perchè prendendoli in mano dovrebbe essere più facile accorgersi dell'errato montaggio...
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: L'assurda morte di Tito
Bisogna vedere chi li ha montati.Sub-Comandante wrote:non mi capacito di come si possa aver montato un rinvio in quel modo... nella mia ignoranza controllo ogni rinvio che posiziono, che sia ben chiuso, che la corda entri nel verso giusto, che il rinvio possa "lavorare" al meglio. Tito è stato tradito dalla confidenza, dall'abitudine, nel gesto atletico non ha pensato a controllare a fondo i rinvii, ha fatto passare la corda e via verso la sosta.
Tu sei un adulto e fai le cose con un certo criterio...
Se li avesse montati un bambino ...magari potrebbe averlo fatto con minore attenzione........o comunque pensando di fare bene......
Non credo che i rinvii fossero già posizionati...Sub-Comandante wrote:Una domanda: ma i rinvii erano già posizionati? Perchè prendendoli in mano dovrebbe essere più facile accorgersi dell'errato montaggio...
A mio modo di vedere, un adulto si sarebbe accorto subito del problema, forse il gommino avrebbe ceduto proprio nel momento in cui l'eventuale adulto avesse rinviato...
Ma Tito era un bambino...uno scricciolo ..con una forza in termini assoluti non paragonabile a quella di un adulto....
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Re: L'assurda morte di Tito
ma se l'attrezzatura è maneggiata da bambini è responsabilità degli adulti che questa sia sempre a posto.serena wrote:Bisogna vedere chi li ha montati.Sub-Comandante wrote:non mi capacito di come si possa aver montato un rinvio in quel modo... nella mia ignoranza controllo ogni rinvio che posiziono, che sia ben chiuso, che la corda entri nel verso giusto, che il rinvio possa "lavorare" al meglio. Tito è stato tradito dalla confidenza, dall'abitudine, nel gesto atletico non ha pensato a controllare a fondo i rinvii, ha fatto passare la corda e via verso la sosta.
Tu sei un adulto e fai le cose con un certo criterio...
Se li avesse montati un bambino ...magari potrebbe averlo fatto con minore attenzione........o comunque pensando di fare bene......
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Re: L'assurda morte di Tito
secondo me è mancata proprio una adeguata supervisione da parte di un adulto......Sub-Comandante wrote:ma se l'attrezzatura è maneggiata da bambini è responsabilità degli adulti che questa sia sempre a posto.serena wrote:Bisogna vedere chi li ha montati.Sub-Comandante wrote:non mi capacito di come si possa aver montato un rinvio in quel modo... nella mia ignoranza controllo ogni rinvio che posiziono, che sia ben chiuso, che la corda entri nel verso giusto, che il rinvio possa "lavorare" al meglio. Tito è stato tradito dalla confidenza, dall'abitudine, nel gesto atletico non ha pensato a controllare a fondo i rinvii, ha fatto passare la corda e via verso la sosta.
Tu sei un adulto e fai le cose con un certo criterio...
Se li avesse montati un bambino ...magari potrebbe averlo fatto con minore attenzione........o comunque pensando di fare bene......
quale sia la "prassi" in questi stages di arrampicata per giovanissimi ...non lo so...
sicuramente penso che l'attrezzatura dovrebbe essere tutta verificata da un adulto prima dell'uso.......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: L'assurda morte di Tito
http://www.montagna.tv/cms/?p=50599" onclick="window.open(this.href);return false;
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
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Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: L'assurda morte di Tito
http://torino.repubblica.it/cronaca/201 ... 21139/?rss" onclick="window.open(this.href);return false;
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: L'assurda morte di Tito
La morte di Tito mi ha lasciato parecchio scosso, come credo anche altri di voi. Scosso perchè sono padre, scosso perchè assurda, perchè un bambino, perchè e basta !
Tito lo conoscevo grazie a Quotazero, a Granpasso ed altri che ne parlavano e niente più.
Tito Travesa, un nome ed un cognome un volto e le sue imprese; una famiglia alle spalle, il padre, Giovanni.
Vi chiedere; Giobibo dove vuole arrivare.
Proprio la sera prima di partire per le ferie, con mia moglie ci vediamo con un amico di lunga data, Alberto, compagno di mille avventure arrampicatorie, alpinistiche e non, e la sua compagna di origine Albanese per due chiacchiere sulla meta delle nostre vacanze (l'Albania)
Tra un discorso e l'altro Alberto mi dice; ti ricordi di Gianni Travesa di Cartosio che ha cominciato ad arrampicare con noi, che lavorava ad Ivrea e poi è diventato fortissimo ? suo figlio è morto in un incidente, arrampicando !
In quel momento ho fatto 1+1 e mi è caduto il mondo addosso.
Maledetta memoria. Condolianze Gianni !
Tito lo conoscevo grazie a Quotazero, a Granpasso ed altri che ne parlavano e niente più.
Tito Travesa, un nome ed un cognome un volto e le sue imprese; una famiglia alle spalle, il padre, Giovanni.
Vi chiedere; Giobibo dove vuole arrivare.
Proprio la sera prima di partire per le ferie, con mia moglie ci vediamo con un amico di lunga data, Alberto, compagno di mille avventure arrampicatorie, alpinistiche e non, e la sua compagna di origine Albanese per due chiacchiere sulla meta delle nostre vacanze (l'Albania)
Tra un discorso e l'altro Alberto mi dice; ti ricordi di Gianni Travesa di Cartosio che ha cominciato ad arrampicare con noi, che lavorava ad Ivrea e poi è diventato fortissimo ? suo figlio è morto in un incidente, arrampicando !
In quel momento ho fatto 1+1 e mi è caduto il mondo addosso.
Maledetta memoria. Condolianze Gianni !
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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Re: L'assurda morte di Tito
Quoto.mahler wrote:per quello che è dato sapere, i ragazzi erano lì per una sessione di allenamento e preparazone, quindi sotto la responsabilità di adulti, istruttori, preparatori, accompagnatori, preposti ad ogni tipo di controllo. Durante i corsi, da esperienza diretta, ad esempio, vengono fatti sempre ogni tipo di controllo sulle attrezzature individuali e collettive, sia degli allievi che degli istruttori (usure, anno di fabbricazione delle attrezzature, corretto uso, corretti montaggi, ecc. ecc.). Se ciò non viene fatto, e succede qualcosa, vi una responsabilità colposa a carico di chi doveva fare ciò. La legge parla chiaro, ed in Francia, tralatro, è assai più severa che da noi.
Una cosa non mi è chiara, però: una volta salito il tiro (ho letto: per riscaldamento, per mettere su la corda agli altri, ecc), come mai è andato in tiro sui rinvii anziché sulla sosta?
Si è assicurato in sosta con uno o due rinvii mentre eseguiva la manovrina prima della moulinette oppure voleva farsi calare su un rinvio?
Re: L'assurda morte di Tito
Io penso che non sia andata così.....Andreino wrote:Quoto.mahler wrote:per quello che è dato sapere, i ragazzi erano lì per una sessione di allenamento e preparazone, quindi sotto la responsabilità di adulti, istruttori, preparatori, accompagnatori, preposti ad ogni tipo di controllo. Durante i corsi, da esperienza diretta, ad esempio, vengono fatti sempre ogni tipo di controllo sulle attrezzature individuali e collettive, sia degli allievi che degli istruttori (usure, anno di fabbricazione delle attrezzature, corretto uso, corretti montaggi, ecc. ecc.). Se ciò non viene fatto, e succede qualcosa, vi una responsabilità colposa a carico di chi doveva fare ciò. La legge parla chiaro, ed in Francia, tralatro, è assai più severa che da noi.
Una cosa non mi è chiara, però: una volta salito il tiro (ho letto: per riscaldamento, per mettere su la corda agli altri, ecc), come mai è andato in tiro sui rinvii anziché sulla sosta?
Si è assicurato in sosta con uno o due rinvii mentre eseguiva la manovrina prima della moulinette oppure voleva farsi calare su un rinvio?
Io penso che poco prima di arrivare in sosta abbia chiesto alla compagna di essere messo in tiro per riposarsi ......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
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Re: L'assurda morte di Tito
credo di aver capito che si sia assicurato su un rinvio in sosta per eseguire la manovra.Andreino wrote:Quoto.mahler wrote:per quello che è dato sapere, i ragazzi erano lì per una sessione di allenamento e preparazone, quindi sotto la responsabilità di adulti, istruttori, preparatori, accompagnatori, preposti ad ogni tipo di controllo. Durante i corsi, da esperienza diretta, ad esempio, vengono fatti sempre ogni tipo di controllo sulle attrezzature individuali e collettive, sia degli allievi che degli istruttori (usure, anno di fabbricazione delle attrezzature, corretto uso, corretti montaggi, ecc. ecc.). Se ciò non viene fatto, e succede qualcosa, vi una responsabilità colposa a carico di chi doveva fare ciò. La legge parla chiaro, ed in Francia, tralatro, è assai più severa che da noi.
Una cosa non mi è chiara, però: una volta salito il tiro (ho letto: per riscaldamento, per mettere su la corda agli altri, ecc), come mai è andato in tiro sui rinvii anziché sulla sosta?
Si è assicurato in sosta con uno o due rinvii mentre eseguiva la manovrina prima della moulinette oppure voleva farsi calare su un rinvio?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: L'assurda morte di Tito
Se uno fa un po' di arrampicata sportiva, sa che se monti un tiro e poi lo farà qualcun'altro da primo, arrivato in sosta è prassi metter un rinvio sulla sosta e calarsi su quello, tanto a doppiare ci sono tutti i rinvii sotto. Se l'ultimo è un po' lungo allora se ne mettono due in sosta. Questo ovviamente se quello dopo non sale in moulinette, altrimenti si mette un Ghiera. L'ultimo che sale fa manovra.
Re: L'assurda morte di Tito
è off topic ma conviene dare un paio d'informazioni in merito: nella disesa di chi sale un tiro è buona norma di sicurezza farsi calare sempre su una ghiera in sosta, e i mancanza di questa (ma vorrei vedere chi non ha almeno una ghiera in più) utilizzando due rinvii accoppiatoi in maniera opposta. Questo se chi salirà sucessivamente lo farà nuovamente da capocordata. Nel caso invece di risalita da secondi, anche quì e buona norma che la manovra venga effettuata da chi è salito da primo, in quanto nello svolgimento della manovra, egli si ritroverà sempre con la corda passata al di sotto su tutti i rinvii (e questo ne aumenta di gran lunga la sicurezza di manovra), cosa che non accade ad una secondo il quale svincolerebbe la corda durante la salita, ritrovandosi in sosta a fare manovra con entrambe le parti di corda libere al di sotto del punto di calata. Esempio di incidente già accaduto in diverse falesie: il secondo sale , fa la manovra ma per distrazione non fa passare la corda nel punto di calata fisso. Tolta la longe di manovra si fa calare e...... arriva direttamente a terra. La regola è: se si piò evitare un qualsiasi incidente anche dovuto ad una pur minima distrazione, è sempre meglio attuare quella che si presenta come la manovra migliore.mikesangui wrote:Se uno fa un po' di arrampicata sportiva, sa che se monti un tiro e poi lo farà qualcun'altro da primo, arrivato in sosta è prassi metter un rinvio sulla sosta e calarsi su quello, tanto a doppiare ci sono tutti i rinvii sotto. Se l'ultimo è un po' lungo allora se ne mettono due in sosta. Questo ovviamente se quello dopo non sale in moulinette, altrimenti si mette un Ghiera. L'ultimo che sale fa manovra.

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Re: L'assurda morte di Tito
se proprio quello dopo cambia idea e non vuole salore da primo e la cora in catena è passata solo in 2 rinvii contrapposti...chi sale da secondo toglie la sua corda e ripassa l'altra per gli ultimi 2... quando mi capita io suggerisco di fare così proprio per non trovarsi in sosta con la corda solo passata nel rinvio della catena..
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Re: L'assurda morte di Tito
non è più semplice lasciare una ghiera senza tante seghe mentali?



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Re: L'assurda morte di Tito
direi che si stà uscendo dal topic di brutto, questi sono discorsi da "tecnica e materiali".
Tito ha fatto quello che fà qualsiasi arrampicatore sportivo quando arriva ad una sosta con due fittoni non collegati: due rinvii e calata...
Certo che quando vuole andare di sfiga... bastava che i rinvii "buoni" che aveva nell'imbrago li avesse usati alla fine del tiro e non all'inizio, come invece è stato...

Tito ha fatto quello che fà qualsiasi arrampicatore sportivo quando arriva ad una sosta con due fittoni non collegati: due rinvii e calata...
Certo che quando vuole andare di sfiga... bastava che i rinvii "buoni" che aveva nell'imbrago li avesse usati alla fine del tiro e non all'inizio, come invece è stato...

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