Rispondo volentierissimo, perchè, come FORSE si era capito, sono uno dei due organizzatori della faccenda.
Prima gli aspetti tecnici.
Come scritto, la salita al Viso è propedeutica alle altre due, in considerazione della (relativa) facilità. Si dovrebbe fare per la normale
vera, cioè per quella storica della prima salita di Matthews e compagni. Quindi si parte dalla val Varaita, e NON dal Pian del Re in valle Po; si risale il vallone di Vallanta, laterale della val Varaita, prendendo poi la deviazione per il bivacco Berardo ed i laghi delle Forciolline, a mio modesto avviso uno dei posti più suggestivi, selvaggi, lunari ed affascinanti della zona. Si dorme (poco, perchè si parte prima di presto) al nuovo bivacco costruito sulla sponda di uno dei laghi delle Forciolline, che si chiama Boarelli o più famigliarmente Monvisia. Da lì si risale il vallone fino ad incontrare la traccia che scende dal passo delle Sagnette (cioè dalla c.d. normale, che proviene dal rif. Quintino Sella), poi si passa il nevaio del Viso (se c'è ancora, ovviamente il nevaio...). Dopo il biv. Adreotti, si risale per la normale "normale" fino in vetta. Ritorno per la via di salita.
Il numero degli iscritti sarà chiuso, ad invito e senza contenzioso riguardo alle esclusioni. Questo tanto per far capire che non ci si può improvvisare alpinisti - chè sul Monviso è meglio non scherzare, come peraltro su ogni montagna.
A seguire il Bianco, che avremmo voluto salire per la normale più significativa, la via Ratti o italiana dal rif. Gonella. Questo non è possibile, in quanto il rifugio è in ristrutturazione e non agibile. Si dovrebbe quindi salire dalla parte francese, con base al ref de Cosmiques, raggiunto in funivia da Chamonix per l'Aiguille du Midi. La salita è battutissima, sia in estate sia in inverno. Risale fino alle propaggini del Mont Blanc du Tacul, pianeggia al col du Midi, risale decisamente fino al M. Maudit, da cui bisogna ancora avere parecchia birra per guadagnare la vetta. Tecnicamente, la ritengo la più facile dlle tre (crepacci e terminali permettendo

). Si scende per la via di salita.
Quanto al Cervino, tutto dipenderà, anche qui come già scritto, dalle condizioni oggettive (e soggettive).
E' stata indetta una riunione degli interessati presso la sede del CAI ULE, vico dei Parmigiani, il 7 aprile alle 18.45.
Riguardo agli aspetti generali.
Non si tratta di gita sociale; non ci dovrebbe quindi essere quel clima, positivo ma a volte deleterio, che spesso aleggia nelle gite sociali. Pochi cazzeggi, palla lunga e pedalare. Non ci sono neanche guide alpine: non si paga niente a nessuno. I capicordata sono persone dell'ambiente CAI, istruttori delle scuole di alpinismo, usi a condurre una scalata. Ma i c.d. secondi non saranno parancati, tirati su, spinti con le mani sul sedere (salvo ovviamente gradevoli eccezioni

) e dovranno guadagnarsi la salita.
Non si verrà a fare esperienza su queste montagne; un po' di esperienza bisogna già averla.
Non vorrei peraltro che la cosa sembrasse più vicino ad una serie di marce forzate, con sangue sudore e polvere da sparo.
L'intento è di divertirsi, scalando queste vette, in armonia e soprattutto in sicurezza.
Penso - e spero - di aver risposto anche a chi mi ha contattato in MP.