Dico la mia sull'ULtra Trail
Nel 2007 c'ero anch'io alla partenza. Ero sufficientemente allenato per la competizione e con una buona dose di esperienza di corsa...
Parecchie maratone alle spalle
1 CRO MAGNON e mezza (Quella sotto la neve vale per l'esperienza acquisita)
un paio di Eco Maratone e la Val Marenca
Mi sono fermato improvvisamente al rifugio Bonatti. Mi ha ceduto la testa.
Stavo abbastanza bene fisicamente, ma nei pressi del Rif. Bertone sono stato colpito da un attacco di nausea e da difficoltà di respirazione. Non me lo sarei mai aspettato che proprio questo problema mi avrebbe fatto saltare. Eppure la vita è starana e ti mette di fronte sempre a casi difficilmente ipotizzabili a tavolino.
No, niente stanchezza, ma solo scarsa concentrazione... e cedimento alla prima vera crisi.
Voglio dire, attenzione L'ULTRA TRAIL DEL MONT BLANC è tutta una storia a se.
Si, bisogna prepararla nei minimi dettagli, con dosi da cavallo di allenamenti e poi provarla prima, se possibile, ma prima di tutto non prenderla come una gara competitiva, ne una corsa.
E' un lungo viaggio ai confini di se stessi. In completa solitudine...
Tutto sempre può accaderti all'improvviso, quando meno te lo aspetti, motivo per cui occorre tener sempre alta la concentrazione.
Il sonno, la stanchezza sono palliativi. L'adrenalina è alta e le possibilità del corpo umano (infinite) fanno il resto. Ho parlato con atleti che hanno finito la gara senza alcun problema di sonno lì sul momento.
Bisogna essere sereni con se stessi. Nel senso vero della frase, occorre infatti essere assolutamente concentrati su quello che si sta facendo in quel momento. Io ad esempio non lo ero per motivi di lavoro e anche per questo mi sono arreso alla prima vera difficoltà.
L'attrezzatura deve essere tarata a puntino. Non uno sgarro su nulla, materiale e indumenti. Io ad esempio ho fatto l'errore di non provare bene la torcia la quale già usurata mi è saltata letteralmente sulla vetta del Col du Bonhomme. Ho speso una quantità di energie infinite per scendere fino al rifornimento successivo.
Quest'anno, pur essendo già iscritto dovrò dare forfait per una serie di acciacchi, è il mio anno della sfiga e la mia maledetta tallonite, unita a una pubalgia che mi porto dietro dal Monte Bianco mi hanno impedito di prepararmi a dovere quest'inverno.
Nel mio anno della SFIGA, SPORT, LAVORO, POLITICA, AMICI sono un ricordo sbiadito. Ma sto caricando le pile...perché è proprio quando si tocca il fondo che ci si accorge che occorre risalire di nuovo, e al più presto.
(IL LIVELLO DI ***** IMPEDISCE DI RESPIRARE)
Ci sarò, spero, nel 2009 e affronterò l'avventura con più esperienza...
L’esperienza è quella che ottieni, quando non ottieni quello che desideri.