Sono stato io ad aprire la discussione sulla sicurezza della cengia. Penso che un mio intervento sia in qualche modo obbligato anche se un po' in ritardo rispetto ad un avvenimento così nefasto come la morte di una mia coetanea.
Allora, di montagne posso dire di averne ormai salita qualcuna: Oronaye, Brec, Asta, Est di Viso per citare le ultime... ho fatto anche salite degne di nota come il Lourusa o la Barre des Ecrins... varie vie di roccia in castello, in val gesso etc... ebbene, non mi sono mai sentito così vulnerabile come sul passaggio del gatto all'Argentera.
L'idea che mi sono fatto è questa: è molto più sicuro scalare un quinto da proteggere piuttosto che affrontare certe normali. Tale affermazione è motivata dal fatto che quando scali una via alpinistica ti porti dietro un po' po' di materiale per darti una sola grande possibilità, ovvero QUELLA DI SBAGLIARE, di cadere insomma... e come si sa, di sbagliare capita decine di volte al giorno.
Nelle normali di solito non si porta materiale da assicurazione in quanto si ritiene che le possibilità di sbagliare siano molto basse o comunque non sufficienti per sobbarcarsi il peso della corda e di qualche fettuccia. Nulla di male, ma bisogna essere consapevoli che facendo ciò ci si priva della possibilità di sbagliare... per cui un errore può diventare veramente fatale.
Detto ciò, la ragazza precipitata e l'altra persona caduta (mi pare) tre stagioni fa non sono ovviamente accusabili di leggerezza o scarsa perizia alpinistica, ben lungi da me una cosa di questo genere... come dice brun erano sicuramente persone sicure e consapevoli.
Le persone/istituzioni su cui ho da ridire, invece, sono essenzialmente 2: A)I gestori del Remondino: è vero che non sono tenuti a "curare" la cengia dell'Argerntera, ma, facendo un semplice quanto freddo calcolo, noto che grazie all'Argentera il Remondino si fa anche un bel po' di soldi ospitando coloro che scalano la vetta spezzando la gita in due giorni. Ora: visti i morti degli ultimi anni è evidente 1)che la normale alla regina delle marittime è sempre più frequentata 2) che non è attrezzata in modo adeguato per sopportare una così alta mole di ripetizioni. In effetti le corde fisse nella cengia dell'Argentera sono disposte in modo direi fantasioso: una nel saltino che interrompe la cengia (condivido), l'altre dentro il canale terminale (secondo me inutile perchè non si è esposti, perchè la corda può smuovere pietre, perchè si rovina in fretta sfregando contro i tanti spigoli vivi). Al passaggio del gatto (il punto più pericoloso, e più ricco di vittime) NON CI SONO CORDE FISSE (forse c'erano, boh)... Mi chiedo, dunque, perchè il Remondino non razionalizza l'attrezzatura sulla cengia liberando il canale e mettendo una fissa al passaggio del gatto??

Penso che a quest'ora Chiara sarerbbe ancora viva.
B)Lo stesso discorso lo si potrebbe fare al CAI di Cuneo, il quale da una parte pensa bene di andare a estirpare gli spit dalla campia (20 ripetizioni l'anno a fronte di zero morti?), mentre dall'altra è cieco di fronte alla normale dell'argentera (500 ripetizioni/anno?) dove si sprecano i metri di corda inutile e dove gli spit utili sarebbero UNO per mettere la corda fissa nel passaggio del gatto (dove un chiodo c'è già).
Non cominciamo col dire che ognuno deve avere l'umiltà di fare solo vie che è in grado di sostenere: ciò non capita sempre, ci si può sopravvalutare e poi possono sbagliare anche i più bravi... in ogni caso chi sale l'argentera o il corno o qualsiasi altra montagna senza esserne all'altezza certo non merita la morte... quindi? Quindi nelle vie normali più frequentate direi di non lesinare le protezioni fisse... qui non si parla di etica alpinistica, si parla della vita di centinaia di ripetitori (ripetitori di tutte le fogge e di tutti i livelli visto che sono così tanti).
Offro il mio stesso aiuto per riattrezzare in modo più intelligente la via normale più frequentata delle marittime.
Riguardo a Brun mi permetto una garbata nota di demerito: se davvero ha abbandonato il forum (ma si tratterebbe di una fuga) fa abbastanza la figura del permaloso e del bambino. In un forum è normale essere contraddetti, litigare, discutere, ridere...anzi, il forum è fatto apposta per scambiarsi idee tra pari... se volessimo lezioni di etica alpinistica ci riferiremmo altrove, magari al suo libro "charamaio" che apprezzo molto...
Apprezzo quotazero proprio perchè le critiche si possono fare in modo garbato e comprensibile e pacato grazie ai moderatori... non si deve chiedere scusa a Brun... capisco che è un pilastro del forum, ma quando uno pecca deve prestare il fianco alle critiche, chiunque esso sia.
Brun è uguale a vivaldi, bonsai, pazzaura, fish67, ramingo etc...
Ma queste sono emerite bazzecole rispetto agli ultimi e più gravi (SERI) avvenimenti.
In armonia...