Sabato 10 novembre 2018: Pasquilio (820) – Monte Carchio (1075) Passo della Cardella (1020) – Passo Focoraccia Sud (1090) – Monte Focoraccia (1145) – Passo Focoraccia (1065) – Passo del Pitone (1050) – Passo Greppia (1215) – Passo Uncini (1350) – Monte Altissimo (1575) – Cava Colonnoni (1220) – Passo Greppia (1215) – Passo del Pitone (1050) – Passo Focoraccia (1065) – Pasquilio (820).
Partecipanti: Em e soundofsilence.
Lunghezza: 13,5 Km. circa, per percorrere i quali ci vuole comunque molto di più del tempo che si potrebbe supporre, dato che la maggior parte del percorso è poco camminabile, specie in condizioni di umido come lo abbiamo trovato.
Dislivello: 1350 m. circa.
Difficoltà: il primo tratto di sterrata da Pasquilio E, quindi EE fino a raggiungere la cava del Carchio, su traccia ripida e non sempre evidentissima, in buona parte su pietraia, F+ la cresta integrale con gli intagli di cava verso la vetta del Carchio (evitabile comunque facilmente con marmifera a sinistra), che presenta tre passaggi di arrampicata, il primo in discesa di II+, reso particolarmente scomodo e insidioso dallo zaino che butta fuori, il successivo in salita su cengia esposta ed inclinata, ma con appigli, e il terzo, poco prima dell’anticima del Carchio, su placca liscia, ma non esposta. EE la salita alle due vette del Carchio e la discesa alla marmifera, su terreno sconnesso. E la successiva cresta fino al Monte Focoraccia, mentre di nuovo EE e sempre su terreno sconnesso, la discesa al Passo Focoraccia.
Dal Passo Focoraccia al Passo Greppia, per numerosi tratti rocciosi attrezzati con cavi e alcuni passaggi di I su roccia che non lo sono, oltre a tratti di sentiero stretto e, a volte, esposto ed insidioso. Dal Passo Greppia al Passo Uncini, E al limite dell’EE, su prati molto ripidi. EE quindi il sentiero che va in vetta all’Altissimo, con alcuni saltini di roccia, assai insidiosi in caso di bagnato. E poi dalla vetta al bivio per la Cava Colonnoni. EE la discesa alla Cava Colonnoni, con un tratto attrezzato e sentiero ripido ed insidioso in caso di bagnato. EE ancora dalla cava fino al sentiero che risale al Passo Greppia. Valuterei invece un F la risalita al Passo Greppia (in loco la scritta per esperti al bivio) che, dopo un semplice tratto attrezzato, presenta una risalita su un ripidissimo e molto scivoloso canalino erboso\fangoso che, soprattutto in condizioni non di asciutto è assai insidioso. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A12 per Livorno, fino all’uscita di Massa. Da Massa seguiamo le indicazioni per Montignoso, dove svoltiamo a sinistra per Sant’Eustachio e proseguiamo fino al parcheggio di Pasquilio.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo la sterrata di cava sulla destra. Al successivo bivio, prendiamo la sterrata a sinistra in salita, lasciandone una in leggera discesa a destra e diretta verso il Monte Folgorito. Poco dopo troviamo un altro bivio con una sterrata a sinistra in salita più ripida, ma noi continuiamo invece dritti a destra. Troviamo poi ancora un bivio per un parcheggio a destra, mentre noi procediamo ancora dritti, per giungere quindi ad un tornante, dove lasciamo la sterrata e continuiamo dritti invece su un sentierino nell’erba. Il nostro obiettivo è raggiungere il più facilmente possibile il soprastante crinale di cava sormontato da una grossa antenna e, dal quale, ci separa una ripida pietraia. Dopo pochi metri di sentierino quindi, imbocchiamo a destra una specie di resto di strada di cava, che finisce in una pietraia, che risaliamo a sinistra verso il crinale, sempre su resti di strada di cava. Dove i resti della strada terminano traversiamo immediatamente sotto, e paralleli, ad un muretto che contiene la soprastante pietraia. Giunti così ad una grossa apertura nel muretto, giriamo a sinistra dentro la stessa dirigendoci sempre verso la grossa antenna, intercettando quindi una strada di cava che imbocchiamo verso destra. Dopo pochi metri di strada di cava, pochi metri pirma di una macchinario di cava con ruota abbandonato, prendiamo una traccetta a sinistra che risale la pietraia e traversa verso destra, portandoci quindi ad un ripiano di cava che percorriamo verso destra, giungendo quindi, scendendo pochi metri, ad una forcella, dove, sulla sinistra scende una ripida via di lizza. Qui saliamo brevemente l’elevazione sopra la forcella sulla destra per godere del panorama, quindi torniamo alla forcella e ancora pochi metri indietro, per risalire verso il crinale lungo la continuazione della via di Lizza (via da cui venivano fatti scendere i blocchi di marmo estratti). Dopo pochi metri prendiamo quindi a destra vereso il crinale, lasciando a sinistra la via di Lizza che va direttamente all’antenna. Giungiamo così ad una nuova forcella di cava, da cui proseguiamo sul crinale che, in cima, strapiomba su un intaglio di cava, superabile con una discesa in disarrampicata di II+, di un 6-7 metri (difficoltà evitabile continuando a sinistra sulla via di Lizza invece di salire per crinale). Sceso l’intaglio dobbiamo risalire il crinale dall’altra parte, cosa che facciamo mediante una cengetta esposta, ma con maniglie, passata la quale ci ritroviamo sul crinale che è decisamente più facile, almeno fino ad una placca liscia subito sotto una costruzione, passaggio forse di II, ma non esposto. Giungiamo quindi sotto l’aguzza anticima del Monte Carchio, che possiamo salire facilmente, comunque EE, da dietro. Traversiamo quindi la sottostante forcella e saliamo anche la vera cima, sempre aggirandola da dietro. Dalla cima proseguiamo sul crinale fino ad un ciglio di cava, che ci impedisce di proseguire. Scendiamo quindi alla sottostante marmifera, che imbocchiamo verso destra. Seguendo la marmifera arriviamo al successivo Passo Cardella, dove troviamo una stella sulla Linea Gotica e continuiamo quindi a seguire la strada per giungere poi ad un bivio poco prima di una casetta per i cavatori, dove prendiamo a destra. Alla successiva forcella continuiamo su marmifera e, superato un intaglio di cava, imbocchiamo un sentierino a destra che ci porta in vetta alla soprastante elevazione. Continuiamo quindi sul sottostante sentierino, che, per cresta erbosa, ci porta ad una successiva elevazione, dalla quale continuiamo per crinale, o poco sotto, in direzione dell’ancora distante Monte Focoraccia. In vista del crinale del predetto monte, prendiamo a destra la traccetta che lo risale tra erba e roccette, per giungere quindi ad un’erbosa anticima, dalla quale, in breve, giungiamo in vetta. Dalla vetta continuiamo su crinale fino alla successiva più bassa elevazione, segnata comunque da un palo in ferro. Da qui iniziamo a scendere a sinistra seguendo più o meno il ciglio del prato sulla destra. Giungiamo così ad intercettare il sottostante sentiero segnato che imbocchiamo versa destra, per giungere in pochi metri allo stretto intaglio del Passo Focoraccia. Dal passo Focoraccia scendiamo sul versante opposto con alcuni tratti attrezzati facili. Segue poi una breve risalita che ci porto al Passo del Pitone, dove è presente una bassa croce in pietra. Il sentiero procede poi stretto tra alti cespugli e con vari tratti attrezzati e non (ma che forse meriterebbero di esserlo) e giunge con alcuni saliscendi ad un prato con tavolo da picnic che precede di pochi metri il Passo Greppia. Oltre il passo si inizia la risalita del ripido, ma non difficile, canalone erboso che porta al Passo degli Uncini, che raggiungiamo, dopo una prima forcella, con una breve discesa verso destra.
Dal Passo degli Uncini imbocchiamo il sentiero segnato con bolli azzurri che risale il crinale sull’altro versante, con il quale giungiamo in cresta presso un ripido salto roccioso. Qui è possibile continuare a seguire sulla sinistra il sentiero segnato che però non è panoramico per niente, o risalire direttamente il crinale (un passo o due di I-II a seconda anche di dove si passa) che, raggiunto, porta facilmente e panoramicamente in vetta. Dalla vetta seguiamo il crinale verso ovest, per poi girare a destra, sempre seguendo il sentiero segnato per il Passo del Vaso Tondo.
Continuiamo quindi poco sotto il crinale della cresta sud-est dell’Altissimo, fino a giungere nei pressi di un’evidente postazione della linea gotica, costituita da una caverna con uno stretto muretto di accesso. Qui, subito dopo la postazione, lasciamo a sinistra il sentiero che prosegue per il vicino Vaso Tondo, per prendere a destra un altro sentiero sempre segnato in biancorosso.
Il nuovo sentiero passa subito immediatamente a destra di un’altra postazione, quindi segue per qualche decina di metri il crinale, per poi compiere un secco tornante a destra.e inizia a scendere per i resti di una via di lizza.
Arrivati quindi in vista della Cava Colonnni presso una pietraia, una scritta su un masso indica a destra per il Passo Uncini, e imbocchiamo tale direzione. Dopo una stretta cengia pianeggiante attrezzata con cavo metallico, scendiamo una breve paretina attrezzata con staffe e riprendiamo una nuova cengia in piano, stavolta non attrezzata. Poco dopo troviamo un bivio, dove prendiamo il sentiero 32 in discesa sulla sinistra, lasciando a destra quello per il Passo Uncini. Subito scendiamo per un tratto attrezzato e giungiamo quindi ad una marmifera che imbocchiamo verso destra (volendo una breve deviazione a sinistra permette di visitare una galleria, comunque non particolarmente interessante). Dopo un tratto di marmifera giungiamo ad un tornante, in corrispondenza del quale, sulla parete a destra, notiamo scavata una grossa nicchia rettangolare. Qui, subito dopo la curva, troviamo un bivio, dove lasciamo la marmifera che procede verso la Tacca Bianca, per prendere a destra un sentierino segnato da una scritta (Passo Greppia per esperti). Dopo una settantina di metri, in corrispondenza del passaggio tra due paletti segnavia, troviamo un nuovo bivio, dove lasciamo a sinistra il sentiero in discesa per La Polla (probabilmente attualmente chiuso) per prendere a destra in salita per il Passo Greppia. Da qui in avanti il sentierino continua su prati ripidi e non tanto evidente, ma agevolata dalla presenza di numerosi paletti segnavia. Giungiamo quindi ad una breve discesa attrezzata con catena, per poi risalire un canalino assai ripido e scivoloso di erba, fango e roccia, con passaggi di II grado, resi assai insidiosi dalla scivolosità del terreno, per fortuna comunque in assenza di esposizione. Dopo un primo tratto più difficile, saliamo più facilmente, ma sempre ripidamente, per prati, fino a giungere ad una forcella, dove è presente un cartello del parco (che indica la direzione per La Polla dalla quale proveniamo). Dalla forcella imbocchiamo il sentiero segnato in discesa ed, in breve, ritorniamo al Passo Greppia.
Dal Passo Greppia torniamo sui nostri passi fino al Passo Focoraccia, dal quale continuiamo sul sentiero segnato che procede per un lungo tratto in falsopiano, sotto e parallelo alla cresta percorsa all’andata. Passata una fonte segnalata a sinistra del sentiero, giungiamo quindi ad un quadrivio, dove il sentiero segnato prende a sinistra in salita e può andare bene seguirlo, ma noi prnediamo invece il sentiero centrale, lasciandone a destra un altro che non so dove porta. Il sentiero imboccato procede abbastanza infrascato per un tratto e, dopo 200 metri, notiamo un grosso ometto di pietra sulla destra, che però ignoriamo, per proseguire invece dritti in leggera salitia per raggiungere quindi una strada di cava che imbocchiamo verso destra, sulla quale ritroviamo poi anche i segnavia biancorossi. Seguiamo quindi la strada fino ad un’area picnic, dove è presente anche una stele, e, qui, prendiamo il sentiero sulla destra, sempre seguendo i segnavia. Ignorati quindi altri bivi sulla sinistra, arriviamo in breve al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.
Conclusioni: Giro vario ed interessante per giungere all’Altissimo, ma che richiede molto tempo rispetto alla lunghezza perché i tratti camminabili agevolmente sono pochi, le condizioni poi del terreno, fradicio dell’acqua dei giorni precedenti, ha fatto sì che ci mettissimo ancora di più. Interessante indubbiamente la cresta del Monte Carchio, anche se assai rovinata dalle cave, così come la salita fino al Passo degli Uncini in cui possiamo ammirare svariati torrioni. Molto bella poi la cresta fino all’Altissimo, anche se rende meglio in discesa per la vista costante verso il passo degli Uncini, cresta che, nell’occasione, non ho percorso, preferendo il meno interessante sentiero segnato. Al ritorno si può anche rendere il giro più interessante scendendo dal Vaso Tondo e dalla Tacca Bianca, cosa che non ho fatto nell’occasione, preferendo affrontare un percorso nuovo, comunque abbastanza interessante, soprattutto per i torrioni che si incontrano risalendo al Passo Greppia.
Enrico salendo verso Antenna Cava Carchio
Serie di crinali salendo al Carchio
Sentiero e vista verso Bocca di Magra e Portovenere salendo al Carchio
Forcella con via di Lizza salendo al Carchio vista verticale
Lago Massaciuccoli e costa da anticima Carchio
Monte Carchio da anticima più da lontano
Monte Altissimo da anticima Carchio
Monte Carchio da anticima più da vicino
Torrione e anticima sud Carchio
Torrioni Carchio e costa fino a Bocca di Magra salendo al Carchio
Cresta e cima sud Carchio con Tambura sullo sfondo
Torrioni da cresta Carchio con mare sullo sfondo
Torrioni da cresta Carchio con mare sullo sfondo più da lontano
Torrione e Cima Sud Carchio
Resti baracca cavatori e Cima Sud Carchio
Resti baracca cavatori e Cima Sud Carchio
Placca liscia da sopra salendo cresta Carchio
Altissimo attraverso portale baracca cavatori
Resti baracca cavatori da sopra salendo al Carchio
Cima Sud Carchio
Enrico verso vetta Carchio
Vetta Carchio dalla Cima Sud
Vetta Carchio e Cavallo sullo sfondo
Cima Sud Carchio salendo alla vetta
Monte Altissimo dal Carchio
Grondilice Contrario e Cavallo dal Carchio
Sagro e Grondilice dal Carchio
Cima Sud e mare dal Carchio
Vetta Carchio scendendola
Vetta e Cima Sud Carchio scendendola
Stele Linea Gotica al Passo della Cardella
Monte Carchio dal Passo della Cardella
Casa cavatori andando verso Monte Focoraccia e vista verso Portovenere
Monte Carchio andando verso Monte Focoraccia
Blocchi di marmo e Carchio andando verso Monte Focoraccia
Monte Carchio e vista fino a Portovenere andando veerso Monte Focoraccia
Enrico andando verso Monte Focoraccia
Inizio cresta Monte Focoraccia
Cresta e Monte Focoraccia andandovi
Altissimo e Monte Focoraccia salendolo più da vicino
Monte Altissimo dal Focoraccia
Torrioni lungo sentiero scendendo da Passo Focoraccia
Torrione inclinato andando al Passo Greppia visto da dietro
Torrione e Passo Greppia andandovi
Canale erboso per il Passo Uncini avvicinandosi al Passo Greppia
Area Picnic e torrione dal Passo Greppia
Torrione e mare dal Passo Greppia
Torrioni e lastra inclinata salendo al Passo Uncini
Canale erboso salito verso il Passo Uncini
Canale erboso da salire per il Passo Uncini
Parete e torrione avvicinandosi al Passo Uncini
Torrione slanciato avvicinandosi al Passo Uncini
Torrione slanciato avvicinandosi al Passo Uncini più da lontano
Torrione slanciato avvicinandosi al Passo Uncini primo piano
Vista verso torrioni da Passo Uncini
Croce vetta Altissimo nella nebbia
Postazione Linea Gotica scendendo dall'Altissimo
Penna di Sumbra scendendo dall'Altissimo
Caverna con muretto scendendo dall'Altissimo
Postazione Linea Gotica ad inizio sentiero 32
Crinale nella nebbia ad inizio sentiero 32
Marmifera scendendo dal sentiero 32
Vaschetta in tronco andando verso Cava Colonnoni
Cengia attrezzata su sentiero per Passo Uncini
Cengia attrezzata su sentiero per Passo Uncini
Cengia attrezzata su sentiero per Passo Uncini e Monte Folgorito sullo sfondo
Galleria in marmifera verso Passo Greppia
Uscita galleria e finestra in marmifera verso Passo Greppia col flash
Monte Folgorito su mare d'oro andando verso Passo Greppia
Tratto attrezzato in sentiero per Passo Greppia
Torrioni salendo al Passo Greppia
Torrione salendo al Passo Greppia
Piccole acuminate guglie rocciose salendo al Passo Greppia
Torrione e guglie acuminate salendo al Passo Greppia
Grosso torrione nella nebbia scendendo dal Passo Greppia