In effetti le pale eoliche al Passo della Cappelletta, vicino al Passo di Cento Croci in comune di Varese Ligure anche se pulite sono un pugno in un occhio. Sulla rumorosita` non mi pronuncio visto che quando ci sono passato erano ferme.Ronco Scrivia, rivolta contro le pale eoliche
La protesta riguarda il progetto per realizzare un impianto sul monte Porale, lungo il crinale che separa Liguria e Piemonte
Ronco Scrivia. Levata di scudi a Ronco Scrivia e Voltaggio contro il parco eolico dell'Enel, progettato sulle alture dell'appennino ligure-piemontese tra il passo della Bocchetta e l'Alpe del Porale. Un lungo crinale che in futuro potrebbe popolarsi di aerogeneratori di energia elettrica, ovvero grandi torri a pale mosse dal vento che fanno già parte del paesaggio di molte regioni italiane.
Si oppongono decisamente alla prospettiva gli abitanti della frazioni ronchesi di Cipollina, Tana d'Orso, Porale e Banchetta, più un rispettabile numero di case sparse, in quest'area di confine tra Liguria e Piemonte, popolata da una massa crescente di famiglie che cercano rifugio in mezzo il verde e ora temono di vedersi turbare sonno e tranquillità dalla presenza del parco eolico.
«Siamo in pochi a combattere un progetto grande - dice Giuseppe Del Turco, uno dei sostenitori del fronte del no - ma vogliamo farci sentire ugualmente e cercare di impedirlo, perchè temiamo di vedere stravolto un paesaggio che amiamo, di dover convivere con il rumore prodotto dalle pale ma anche e di vedere deprezzate le nostre case».
Qualche giorno fa si è svolta una prima affollata e accesa riunione nella sede del Comune di Ronco Scrivio con gli amministratori locali, a cui i cittadini hanno presentato una petizione sottoscritta da duecento persone.
Nel mirino il parco eolico dell'Alpe del Porale, localizzato sul crinale ligure piemontese. Sei torri potrebbero sorgere e Ronco Scrivia, mentre un numero ancora imprecisato, da otto a dodici, nel contiguo territorio di Voltaggio. Ma se il versante piemontese dell'Alpe del Porale è spoglio e disabitato, quello genovese è pieno di nuclei abitati, quindi le torri (altezza massima 50 metri e pale da venticinque) saranno sospese sopra le teste di parecchie persone.
«Mi sono trasferito da Genova a Banchetta e accetto i disagi di essere in pendolare per risiedere in un posto tranquillo - dice Alessandro Brusantin, un altro abitante - e adesso mi si apre la prospettiva di convivere con una foresta di torri che avranno un impatto visivo distruttore e faranno un rumore insopportabile. Non so chi può guadagnarci, ma la qualità della vita non ha prezzo, non ci rassegneremo tanto facilmente a subire una cosa del genere».
Il sindaco di Ronco Scrivia Simone Franceschi ha promesso l'individuazione di un percorso condiviso tra Comune, commissione ambiente che si riunisce oggi, e la popolazione.
Il comune di Voltaggio però sfodera le unghie. «Credo che le pale non disturberanno il sonno degli abitanti più di quanto non faccia il vento - afferma il vice sindaco di Voltaggio, Gian Franco Anfosso - piuttosto penso che dovrebbero temere i cavi dell'alta tensione che finiranno a Ronco. Comunque noi siamo favorevoli al parco eolico e aspettiamo l'arrivo dei progetti definitivi entro l'anno. Poi anche la nostra commissione ambiente li valuterà».
Anche il comune di Fraconalto è favorevole alla parte restante del parco eolico, verso la Bocchetta, perché distante un chilometro dalle abitazioni più vicine. Ma anche sul versante piemontese si sta organizzando un comitato di protesta. Segno che le energie alternative non sono così facili da introdurre.
Lodovico Prati
25/05/2007
Centrale eolica tra Bocchetta e Porale
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Centrale eolica tra Bocchetta e Porale
riporto un articolo da www.ilsecoloxix.it
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però ad essere onesti le soluzioni sono poche o si torna indietro di 20 anni (tecnologicamente e consumisticamente parlando) o si cercano soluzioni alternative. L'eolico è vero non è bello a vedersi, ma meglio di una centrale a fissione sotto casa, no? Ora nessuno le vuole però ci "alteriamo" e non poco se ci manca la corrente, mi sembra alquanto incongruente!
Bisognerebbe investire nelle sorgenti alternative tipo eolico, fotovoltaico .... e risparmiare, magari col telelavoro che da noi praticamente non esiste! Però per far questo serve banda ed essendo improponibile cablare tutto in fibra è ora che si tiri fuori dal cilindro la powerline (onde convogliate).
Io l'anno scorso muovendomi controcorrente ho messo su una caldaia a mais e cereali vari .... grosso modo mi consuma un decimo della produzione agricola dell'anno. Non avete idea dei commenti degli "agricoli" .. quelli veri ... eppure: non brucio ne idrocarburi, ne legna ... ad alcuni ho fatto notare che per avere una pianta "utile" per "far legna" sono necessari almeno 20 anni .. a volte molti di + ... mentre una pianta di mais cresce in 6-7 mesi. Quindi energia pulita e rinnovabile in tempi brevi e a costi bassi.
Ora non tutti hanno lo spazio per una soluzione del genere, ma i pannelli solari?
Qui da me avrebbero dovuto costruire un inceneritore per rifiuti tossi/nocivi .. sapete la famosa m#### che viaggia su quelle famigerate navi ... con altri e in comitato ho/abbiamo "lottato" per evitare la costruzione: Perché? Ma perché mi devo beccare i rifiuti di una azienda che non è nemmeno italiana?
Mentre ultimamente non mi sono schierato con quelli che non vogliono la discarica di "rifiuti urbani" ... roba ns! Roba che "produciamo" tutti noi.
Quella, a mio parere, deve essere fatta. Ognuno si deve gestire la propria immondizia, no?
Quindi vada anche per l'eolico .....
Bisognerebbe investire nelle sorgenti alternative tipo eolico, fotovoltaico .... e risparmiare, magari col telelavoro che da noi praticamente non esiste! Però per far questo serve banda ed essendo improponibile cablare tutto in fibra è ora che si tiri fuori dal cilindro la powerline (onde convogliate).
Io l'anno scorso muovendomi controcorrente ho messo su una caldaia a mais e cereali vari .... grosso modo mi consuma un decimo della produzione agricola dell'anno. Non avete idea dei commenti degli "agricoli" .. quelli veri ... eppure: non brucio ne idrocarburi, ne legna ... ad alcuni ho fatto notare che per avere una pianta "utile" per "far legna" sono necessari almeno 20 anni .. a volte molti di + ... mentre una pianta di mais cresce in 6-7 mesi. Quindi energia pulita e rinnovabile in tempi brevi e a costi bassi.
Ora non tutti hanno lo spazio per una soluzione del genere, ma i pannelli solari?
Qui da me avrebbero dovuto costruire un inceneritore per rifiuti tossi/nocivi .. sapete la famosa m#### che viaggia su quelle famigerate navi ... con altri e in comitato ho/abbiamo "lottato" per evitare la costruzione: Perché? Ma perché mi devo beccare i rifiuti di una azienda che non è nemmeno italiana?
Mentre ultimamente non mi sono schierato con quelli che non vogliono la discarica di "rifiuti urbani" ... roba ns! Roba che "produciamo" tutti noi.
Quella, a mio parere, deve essere fatta. Ognuno si deve gestire la propria immondizia, no?
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Francamente mi sembra che di motivazioni sensate contro l'eolico ne abbiano veramente poche: in primo luogo perchè il parco eolico si localizza mooolto lontano da qualunque nucleo abitativo, secondariamente le pale non fanno quasi alcun rumore e, terzo e non ultimo.........a meno di andare personalmente a vedere le torri (che dovrebbero ergersi su un crinale assolutamente remoto....) anche l'impatto visivo è del tutto trascurabile.
Resta il fatto che l'eolico in italia non tira e ci si oppone ad esso utilizzando tutte le motivazioni già ampiamente rifiutate dagli ecologisti di mezza europa (dall'impatto visivo al danno all'avifauna......) come dimostrano i parchi eolici ormai ampiamente diffusi in tutta europa: ricordo come ultimo esempio (solo perchè il più recente visto di persona) la notevole diffusione osservata in Cornovaglia la scorsa estate.........regione in cui l'attenzione all'ambiente e, soprattutto all'avifauna, è tra le più alte d'europa........
Se pensiamo che c'è anche chi non vorrebbe le pale sulla diga foranea........
Resta il fatto che l'eolico in italia non tira e ci si oppone ad esso utilizzando tutte le motivazioni già ampiamente rifiutate dagli ecologisti di mezza europa (dall'impatto visivo al danno all'avifauna......) come dimostrano i parchi eolici ormai ampiamente diffusi in tutta europa: ricordo come ultimo esempio (solo perchè il più recente visto di persona) la notevole diffusione osservata in Cornovaglia la scorsa estate.........regione in cui l'attenzione all'ambiente e, soprattutto all'avifauna, è tra le più alte d'europa........
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In questo caso il problema è diverso: a differenza della maggioranza delle altre tecnologie (es processori, in generale il mercato dell'elettronica ecc) il prezzo delle celle al silicio ("il fotovoltaico" come volgarmente detto) si è ridotto in maniera trascurabile da 20 anni a questa parte: inoltre ne viene vietata la costruzione diretta in molti paesi (compreso il nostro): per chi non lo sapesse i pannelli solari che risultano di costruzione italiana in realtà vengono solo assemblati in italia (ovvero le singole unità devono venir acquistate altrove e non si possono costruire autonomamente).....Fed7 wrote: Ora non tutti hanno lo spazio per una soluzione del genere, ma i pannelli solari?
I brevetti sono tutti in mano a gruppi che direttamente o indirettamente sono collegati alle aziende petrolifere: per questo vengono mantenuti prezzi al consumo tanto elevati da scoraggiare nella gran parte dei casi l'utilizzo, anche in presenza di ecoincentivi.

fintanto che i prezzi saranno questi resta difficile pensare a un vero sviluppo in questo senso.
Purtroppo è uno dei tanti modi con cui si scoraggia l'uso di energie alternative.....
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son d'accordo il prezzo per il fotovoltaico è ancora troppo alto e i tempi di obsolescenza non permettono un giusto investimento .. ma il solare, no! Il solare oggi ha dei costi abbordabilissimi!
@trigi: mi son permesso di aggiungere un "[/" al tuo post che risultava un po' illeggibile.
@trigi: mi son permesso di aggiungere un "[/" al tuo post che risultava un po' illeggibile.
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In realtà non tutti gli ecologisti sono contro l'eolico (vedi il caso della centrale in Molise con Legambiente da una parte e WWF -mi sembra- dall'altra).
Personalmente mi ritengo abbastanza ecologista e proprio non capisco l'ostilità all'eolico, ovviamente se fatto con criterio.
Esempio: cosa aspettano a mettere le pale sul Fasce, ormai devastato dalle antenne televisive???
Dirò di più, a me le pale PIACCIONO. La prima volta che le vidi in Danimarca ed in California ne rimasi affascinato.
Mi piace proprio l'idea di un qualcosa che semplicemente ruotando crea energia.
Uno dei miei sogni è avere una casa indipendente in cui potere mettere tutto: solare, fotovoltaico, caldaia non a gasolio ed una bella pala che gira sul tetto e magari un torrente vicino per una ruota ad acqua....
Ciao
Skeno
Personalmente mi ritengo abbastanza ecologista e proprio non capisco l'ostilità all'eolico, ovviamente se fatto con criterio.
Esempio: cosa aspettano a mettere le pale sul Fasce, ormai devastato dalle antenne televisive???
Dirò di più, a me le pale PIACCIONO. La prima volta che le vidi in Danimarca ed in California ne rimasi affascinato.
Mi piace proprio l'idea di un qualcosa che semplicemente ruotando crea energia.
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Ciao
Skeno
Anche a me le Pale eoliche piacciono esteticamente, le trovo eleganti, una specie di mulini a vento con desin moderno. La prima volta che le ho viste da vicino ero propio sul Passo Cento Croci e mi ricordo che avevo invidiato il comune di Verese Ligure che aveva pensato ed attuato l'utilizzo dell'eolico.skeno wrote:In realtà non tutti gli ecologisti sono contro l'eolico (vedi il caso della centrale in Molise con Legambiente da una parte e WWF -mi sembra- dall'altra).
Personalmente mi ritengo abbastanza ecologista e proprio non capisco l'ostilità all'eolico, ovviamente se fatto con criterio.
Esempio: cosa aspettano a mettere le pale sul Fasce, ormai devastato dalle antenne televisive???
Dirò di più, a me le pale PIACCIONO. La prima volta che le vidi in Danimarca ed in California ne rimasi affascinato.
Mi piace proprio l'idea di un qualcosa che semplicemente ruotando crea energia.
Uno dei miei sogni è avere una casa indipendente in cui potere mettere tutto: solare, fotovoltaico, caldaia non a gasolio ed una bella pala che gira sul tetto e magari un torrente vicino per una ruota ad acqua....
Ciao
Skeno
Entrando nello specifico di quelle che vogliono mettere sulla dorsale che unisce la bocchetta con il Monte Porale a meno di non volerlo fare propio a posta c'e' un sacco di spazio per metterle in modo che le frazioni che si stanno lamentando non le vedano nemmeno. A me sembra una grande idea... Sinceramente la protesta degli abitanti di Tana d'Orso, Cipollina e Banchetta la capirei se volessero mettergli i piloni propio fianco a casa, ma con tutto lo spazio che c'e' non vedo perche' dovrebbero farlo, tenendo conto che queste frazioni non sono neanche sul crinale ma sul versante sud, sud est del Monte Alpe.
X Skeno, sopra il tetto di casa l'eolico non lo vorrei, confermo che quando c'e' vento i piloni fanno un casino insostenibile. Ed in effetti se il progetto dell'enel non tiene conto della presenza delle frazioni sotto il monte Alpe (e anche Fracconalto e dintorni) e' giusto farlo notare, anche perche' c'e' lo spazio per mettere i generatori senza infastidire nessuno.
Il solare, intendendo, immagino, l'effetto riscaldante da utilizzare per l'acqua dei servizi (doccia....) o per il riscaldamento ambiente (...con molti ovvi limiti......) è più abbordabile ma non risolve il problema perchè, a men o di non utilizzare impianti relateivemente ingombranti.....difficilmente permette una piena autinomia e, comunque, non lo regalano.....(premetto che in famiglia si utilizzano i classici pannelli per riscaldare l'acqua da oltre 25 anni e mio padre ne costruì già allora uno il cui progetto venne pubblicato su una rivista di far da sè......Fed7 wrote:son d'accordo il prezzo per il fotovoltaico è ancora troppo alto e i tempi di obsolescenza non permettono un giusto investimento .. ma il solare, no! Il solare oggi ha dei costi abbordabilissimi!
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il pericolo vero è il fotovoltaico.....come detto inibito dal meccanismo descritto

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Anche a me le Pale eoliche piacciono esteticamente, le trovo eleganti, una specie di mulini a vento con desin moderno. La prima volta che le ho viste da vicino ero propio sul Passo Cento Croci e mi ricordo che avevo invidiato il comune di Verese Ligure che aveva pensato ed attuato l'utilizzo dell'eolico.
Entrando nello specifico di quelle che vogliono mettere sulla dorsale che unisce la bocchetta con il Monte Porale a meno di non volerlo fare propio a posta c'e' un sacco di spazio per metterle in modo che le frazioni che si stanno lamentando non le vedano nemmeno. A me sembra una grande idea... Sinceramente la protesta degli abitanti di Tana d'Orso, Cipollina e Banchetta la capirei se volessero mettergli i piloni propio fianco a casa, ma con tutto lo spazio che c'e' non vedo perche' dovrebbero farlo, tenendo conto che queste frazioni non sono neanche sul crinale ma sul versante sud, sud est del Monte Alpe.
X Skeno, sopra il tetto di casa l'eolico non lo vorrei, confermo che quando c'e' vento i piloni fanno un casino insostenibile. Ed in effetti se il progetto dell'enel non tiene conto della presenza delle frazioni sotto il monte Alpe (e anche Fracconalto e dintorni) e' giusto farlo notare, anche perche' c'e' lo spazio per mettere i generatori senza infastidire nessuno.[/quote]
mi permetto due considerazioni: 1) la scelta di dove posizionare le pale purtroppo non può essere quella estetica: si deve, obbligatoriamente, scegliere sedi in cui la forza del vento, monitorata nell'arco di tutto l'anno, rende il progetto adeguatamente efficente.......quindi prima di valutano le aree a minor impatto ambientale (vedi quella proposta) tra quelle sulla carta più ventose e si inizia un lungo monitoraggio da cui dipende la scelta finale2) guarda che le pale, anche molto alte (50-70 m) non sono rumorose a meno che non si tratti di impianti non adeguatamente manutenuti.......o peggio in cattive condizioni.......anzi i modelli di produzione spagnola sembrano particolarmente silenziosi. Se le trovo posto le caratteristiche tecniche di alcune pale attualmente in produzione........spero di averle ancora in archivio
Inoltre le pale non possoro girare oltre una certa velocità........sono dotate di un limitatore di giri e non vedrai mai una pala generatrice girare come una ventola.....
p.s. c'è già qualcuno che si è montato una pala di 25 metri in giardino (nei dintorni di Genova, non a canicattì....) e non si lamenta del rumore........alimenta la sua casetta e vende energia all'ENEL (cosa peraltro ancora difficoltosa perchè le cose che sulla carta si possono fare sono in questo campo ancora difficili da realizzare......)
per Fed che mi dice: mi son permesso di aggiungere un "[/" al tuo post che risultava un po' illeggibile: GRAZIE, RIFALLO PURE PERCHE' NON CAPISCO COME MAI A VOLTE RIESCO A FARLO ALTRE VOLTE NO........
Anche a me le Pale eoliche piacciono esteticamente, le trovo eleganti, una specie di mulini a vento con desin moderno. La prima volta che le ho viste da vicino ero propio sul Passo Cento Croci e mi ricordo che avevo invidiato il comune di Verese Ligure che aveva pensato ed attuato l'utilizzo dell'eolico.
Entrando nello specifico di quelle che vogliono mettere sulla dorsale che unisce la bocchetta con il Monte Porale a meno di non volerlo fare propio a posta c'e' un sacco di spazio per metterle in modo che le frazioni che si stanno lamentando non le vedano nemmeno. A me sembra una grande idea... Sinceramente la protesta degli abitanti di Tana d'Orso, Cipollina e Banchetta la capirei se volessero mettergli i piloni propio fianco a casa, ma con tutto lo spazio che c'e' non vedo perche' dovrebbero farlo, tenendo conto che queste frazioni non sono neanche sul crinale ma sul versante sud, sud est del Monte Alpe.
X Skeno, sopra il tetto di casa l'eolico non lo vorrei, confermo che quando c'e' vento i piloni fanno un casino insostenibile. Ed in effetti se il progetto dell'enel non tiene conto della presenza delle frazioni sotto il monte Alpe (e anche Fracconalto e dintorni) e' giusto farlo notare, anche perche' c'e' lo spazio per mettere i generatori senza infastidire nessuno.[/quote]
mi permetto due considerazioni: 1) la scelta di dove posizionare le pale purtroppo non può essere quella estetica: si deve, obbligatoriamente, scegliere sedi in cui la forza del vento, monitorata nell'arco di tutto l'anno, rende il progetto adeguatamente efficente.......quindi prima di valutano le aree a minor impatto ambientale (vedi quella proposta) tra quelle sulla carta più ventose e si inizia un lungo monitoraggio da cui dipende la scelta finale2) guarda che le pale, anche molto alte (50-70 m) non sono rumorose a meno che non si tratti di impianti non adeguatamente manutenuti.......o peggio in cattive condizioni.......anzi i modelli di produzione spagnola sembrano particolarmente silenziosi. Se le trovo posto le caratteristiche tecniche di alcune pale attualmente in produzione........spero di averle ancora in archivio

Inoltre le pale non possoro girare oltre una certa velocità........sono dotate di un limitatore di giri e non vedrai mai una pala generatrice girare come una ventola.....

p.s. c'è già qualcuno che si è montato una pala di 25 metri in giardino (nei dintorni di Genova, non a canicattì....) e non si lamenta del rumore........alimenta la sua casetta e vende energia all'ENEL (cosa peraltro ancora difficoltosa perchè le cose che sulla carta si possono fare sono in questo campo ancora difficili da realizzare......)
per Fed che mi dice: mi son permesso di aggiungere un "[/" al tuo post che risultava un po' illeggibile: GRAZIE, RIFALLO PURE PERCHE' NON CAPISCO COME MAI A VOLTE RIESCO A FARLO ALTRE VOLTE NO........
Last edited by trigi on Fri May 25, 2007 16:37, edited 1 time in total.
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la questione è molto interessante
peraltro i generatori eolici fanno un casino allucinante, perche abbiano senso vanno installati minimo in un numero da sei a 8, minimo, altrimenti non servono a nulla, vanno posizionati in un'area con vento non forte, ma costante, creano problemi nel momento in cui siano posizionati su rotte migratorie. ( ad es lungo l'asse Beigua Punta Martin non si potrebbe).
Ciò nonostante ritengo siano una buona soluzione anche se il problema all'origine è un pò aggirato. Ovvero questi generatori permettono un surplus d'energia in quanto rispetto a zero una qualunque centrale elettrica produce un tot. Ma non sarebbe anche il caso di puntare ad un equilibrio degli sprechi?
Anche se questo non basta, ma se per ipotesi si abbattessero alcuni sprechi, la necessità, ripeto la necessità, perchè tale è, della nuova produzione di energia seppur poco diminuirebbe.
Altro: se fate caso il posizionamento di questo nuovo impianto è abbastanza all'interno rispetto alla costa per rispettare le condizioni di vento meno variabile.
Sul discorso impatto ambientale ci sarebbe da disquisire. Se parliamo di una alterazione dal punto di vista della modificazione del paesaggio non c'è dubbio. Peraltro occorre dire se effettivamente questa alterazione del paesaggio ( ponendola solo sul campo del paesaggio della pura visibilità) sia effettivamente così negativa
peraltro i generatori eolici fanno un casino allucinante, perche abbiano senso vanno installati minimo in un numero da sei a 8, minimo, altrimenti non servono a nulla, vanno posizionati in un'area con vento non forte, ma costante, creano problemi nel momento in cui siano posizionati su rotte migratorie. ( ad es lungo l'asse Beigua Punta Martin non si potrebbe).
Ciò nonostante ritengo siano una buona soluzione anche se il problema all'origine è un pò aggirato. Ovvero questi generatori permettono un surplus d'energia in quanto rispetto a zero una qualunque centrale elettrica produce un tot. Ma non sarebbe anche il caso di puntare ad un equilibrio degli sprechi?

Altro: se fate caso il posizionamento di questo nuovo impianto è abbastanza all'interno rispetto alla costa per rispettare le condizioni di vento meno variabile.
Sul discorso impatto ambientale ci sarebbe da disquisire. Se parliamo di una alterazione dal punto di vista della modificazione del paesaggio non c'è dubbio. Peraltro occorre dire se effettivamente questa alterazione del paesaggio ( ponendola solo sul campo del paesaggio della pura visibilità) sia effettivamente così negativa
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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mi dovere .. di nullatrigi wrote: per Fed che mi dice: mi son permesso di aggiungere un "[/" al tuo post che risultava un po' illeggibile: GRAZIE, RIFALLO PURE PERCHE' NON CAPISCO COME MAI A VOLTE RIESCO A FARLO ALTRE VOLTE NO........

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Riporto la mia esperienza riguardo ai pannelli solari per acqua calda sanitaria. Li ho da 5 anni e per 8mesi all'anno circa uso esclusivamente quelli per riscaldare l'acqua di bagno doccia e cucina. La scorsa settimana la temperatura dell'acqua nel serbatorio di raccolta era di 55/60 gradi , da ustione.
Li consiglio vivamente a tutti quelli che hanno una falda del tetto od un pezzetto di terreno favorevolmente soleggiato.
Come dice Skeno , anche a me piacerebbe diventare energeticamente indipendente , anzi vendere l'energia avanzata dalla produzione personale (fotovoltaico) all'Enel.
Per rimanere in tema eolico, ho notato parecchie torri di misurazione del vento nell'entroterra di Ge-Voltri e di Varazze, Altare e Colle S.Bernardo di Garessio. Solitamente viene misurato e registrato il vento per un anno, dopo di che' parte l'impianto. Attualmente ce ne sono 3 funzionanti sopra Finale Ligure ed 1 tra Osiglia ed il colle del Melogno.
Un altro discorso meriterebbe il riciclaggio della spazzatura. Il mio Comune ,Cogoleto, ha adottato un sistema che incentiva parecchio : viene pesata la carta,plastica,vetro e viene ridotta la tassa sui rifiuti in base a quanto si ricicla. Pr fare cio' e' stato atrezzato un camper ed alcuni centri di raccolta nelle varie frazioni.
Li consiglio vivamente a tutti quelli che hanno una falda del tetto od un pezzetto di terreno favorevolmente soleggiato.
Come dice Skeno , anche a me piacerebbe diventare energeticamente indipendente , anzi vendere l'energia avanzata dalla produzione personale (fotovoltaico) all'Enel.
Per rimanere in tema eolico, ho notato parecchie torri di misurazione del vento nell'entroterra di Ge-Voltri e di Varazze, Altare e Colle S.Bernardo di Garessio. Solitamente viene misurato e registrato il vento per un anno, dopo di che' parte l'impianto. Attualmente ce ne sono 3 funzionanti sopra Finale Ligure ed 1 tra Osiglia ed il colle del Melogno.
Un altro discorso meriterebbe il riciclaggio della spazzatura. Il mio Comune ,Cogoleto, ha adottato un sistema che incentiva parecchio : viene pesata la carta,plastica,vetro e viene ridotta la tassa sui rifiuti in base a quanto si ricicla. Pr fare cio' e' stato atrezzato un camper ed alcuni centri di raccolta nelle varie frazioni.
Ciao, Fabrizio P.
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Le pale del Passo Cappelletta, vicino a Cento Croci, sono rumorose eccome, certo all'Italsider è peggio, in cima a un monte si sentono, purtroppo non funzionano quasi mai tutte insieme a causa di guasti che le immobilizzano a turno per mesi.
Accanto ai due gigannti avevavno provato una piccola radiale di molto minor impatto, ma è sparita senza lasciar traccia.
Sul bello o brutto penso che sia una questione personale: a me fanno venire nausea, se poi ricordo la zona prima dell'impianto e ne erano previste molte altre sulla dorsale dell'alta Via tra cento croci e la Colla Craiolo, per fortuna non costruite, anche perchè avrebbero dovuto fare strade di arroccamento per portare i materiali e le linee elettriche di trasporto.
Accanto ai due gigannti avevavno provato una piccola radiale di molto minor impatto, ma è sparita senza lasciar traccia.
Sul bello o brutto penso che sia una questione personale: a me fanno venire nausea, se poi ricordo la zona prima dell'impianto e ne erano previste molte altre sulla dorsale dell'alta Via tra cento croci e la Colla Craiolo, per fortuna non costruite, anche perchè avrebbero dovuto fare strade di arroccamento per portare i materiali e le linee elettriche di trasporto.
Filippo Zolezzi Alpinia.net, Cose di montagna
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sono di Ronco e conosco il problema....tra quelli ke si lamentano ci sono gente ke ha costruito (probabilmente abusivamente!) trasformando una baracchetta in una cesetta per andarci a passare i we e qualke periodo d'agosto.
I vecchi abitanti del luogo hanno le case distanti dal crinale...allora erano furbi nel sceglersi i posti ideali per vivere!
I vecchi abitanti del luogo hanno le case distanti dal crinale...allora erano furbi nel sceglersi i posti ideali per vivere!


Impianto eolico tra Liguria e Piemonte, protestano i Verdi
Nuovo progetto di centrale eolica, da www.ilsecoloxix.it
Impianto eolico tra Liguria e Piemonte, protestano i Verdi
genova. Il consigliere regionale Carlo Vasconi, presidente della Federazione provinciale dei Verdi di Savona, ha protestato vivacemente contro il progetto di realizzazione di un impianto eolico tra le provincie di Cuneo e Savona.
«Si fa un gran parlare di collaborazione tra Liguria e Piemonte - ha commentato il consigliere - quindi chiedo di sottoporre il progetto alla valutazione dell'impatto ambientale, come prevedono le leggi liguri. Si tratta di un parco di grandi dimensioni, con 30 aerogeneratori con torri fino a 80 metri di altezza ciascuno, vicino al Sic (Sito di interesse comunitario) Monte Galero».
Le questioni principali sono tre: l'interferenza con la fauna della zona e in particolare con le rotte migratorie dei volatili, la costruzione di una nuova strada e quella di una linea elettrica che collegherebbe il campo eolico ai destinatari dell'energia così prodotta.
L'assessore regionale all'Urbanistica, Carlo Ruggeri, ha risposto che «dal punto di vista amministrativo gli impianti si troverebbero in Piemonte e ufficialmente la Regione Liguria non è stata informata del progetto. Naturalmente ci faremo carico di approfondire e segnalare la presenza del Sic e sono certo che ci sarà la massima collaborazione degli enti piemontesi».
Vascone si è detto soddisfatto della rassicurazione, precisando: «Siamo a favore dell'eolico: ma crediamo si debba realizzare sulle dighe foranee, non sull'Alta Via dei Monti Liguri».
25/07/2007
Re: Impianto eolico tra Liguria e Piemonte, protestano i Ver
E' un progetto mooolto più sensato che non la realizzazione (a genova....sigh!) del famigerato inceneritore........em wrote:Nuovo progetto di centrale eolica, da www.ilsecoloxix.itImpianto eolico tra Liguria e Piemonte, protestano i Verdi
genova. Il consigliere regionale Carlo Vasconi, presidente della Federazione provinciale dei Verdi di Savona, ha protestato vivacemente contro il progetto di realizzazione di un impianto eolico tra le provincie di Cuneo e Savona.
«Si fa un gran parlare di collaborazione tra Liguria e Piemonte - ha commentato il consigliere - quindi chiedo di sottoporre il progetto alla valutazione dell'impatto ambientale, come prevedono le leggi liguri. Si tratta di un parco di grandi dimensioni, con 30 aerogeneratori con torri fino a 80 metri di altezza ciascuno, vicino al Sic (Sito di interesse comunitario) Monte Galero».
Le questioni principali sono tre: l'interferenza con la fauna della zona e in particolare con le rotte migratorie dei volatili, la costruzione di una nuova strada e quella di una linea elettrica che collegherebbe il campo eolico ai destinatari dell'energia così prodotta.
L'assessore regionale all'Urbanistica, Carlo Ruggeri, ha risposto che «dal punto di vista amministrativo gli impianti si troverebbero in Piemonte e ufficialmente la Regione Liguria non è stata informata del progetto. Naturalmente ci faremo carico di approfondire e segnalare la presenza del Sic e sono certo che ci sarà la massima collaborazione degli enti piemontesi».
Vascone si è detto soddisfatto della rassicurazione, precisando: «Siamo a favore dell'eolico: ma crediamo si debba realizzare sulle dighe foranee, non sull'Alta Via dei Monti Liguri».
25/07/2007
il problema nostro è di avere partiti verdi i cui membri hanno problemi di prospettiva.......si preoccupano dell'impatto del bruscolino in un occhio e non si accorgono del punteruolo infilato nell'orecchio.

A questo proposito era emblematico l'articolo (sempre sul secolo XIX) della scorsa settimana dove si dava addosso l'eolico in toscana perchè rovina il panorama: mi piacerebbe sapere chi c'è dietro a un certo modo di essere contro....(o meglio......si immagina benissimo, qualcuno i cui interessi stanno nel produrre energia con fonti meno "ecologicamente nobili".....).ma se lo si dice si passa per qualunquisti malpensanti

Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
....e, soprattutto......non inquinanodags1972 wrote:boh a stella ci sono montati a prati di polzemola
e nn stanno male



Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
riporto da www.ilsecoloxix.it
La zona indicata e` lungo il tracciato dell'AVML (tra Giovo Ligure e Naso di Gatto), in un tratto del crinale spartiacque visibile anche dalla costa.Un parco eolico sulle alture di Montenotte
SONO INIZIATI i lavori per la realizzazione del parco eolico, con 3 pale alte 55 metri l'una, sulle alture di Montenotte Superiore, al confine con il comune di Albisola Superiore, tra le località Crocetta e Cima della Biscia. Le eliche incominceranno a girare nel giugno prossimo, secondo le previsioni della società Fera di Milano (Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative) che ha stipulato una convenzione con l'amministrazione comunale di Cairo, in cui è prevista una produzione di circa 107 mila megawatt all'anno, pari al soddisfacimento di un fabbisogno energetico di circa 3 mila famiglie. La taglia dell'impianto stato ridotta dopo una prima bocciatura imposta dalla Regione che riteneva troppo impattante la presenza di una dozzina di pale. Il cantiere è già partito. Allegato al progetto la Fera ha predisposto anche uno studio sui flussi migratori degli uccelli, dimostrando l'assenza di intralcio da parte delle pale sulle rotte migratorie.
11/09/2007
La scorsa settimana sono stato in Irpinia, li' sul crinale quasi al confine con la Puglia hanno costruito una lunga serie di generatori eolici. Devo dire che l'impatto ambientale da un punto di vista paesaggistico non e' molto. La gente del luogo li chiama i mulini a vento, e tutto sommato sono dei mulini a vento di desin moderno. Magari tra cento anni diventeranno un'attrazione turistica!
Inoltre le ultime generazioni di generatori eolici sono studiate in maniera da ridurre sensibilmente il problema del rumore prodotto dalle pale...
Bah, io piu' ci penso piu' mi sembra una buona iniziativa costruirli anche qui in liguria

Inoltre le ultime generazioni di generatori eolici sono studiate in maniera da ridurre sensibilmente il problema del rumore prodotto dalle pale...
Bah, io piu' ci penso piu' mi sembra una buona iniziativa costruirli anche qui in liguria
prendendo spunto dal topic sulle 4 stagioni
copio e incollo questi articoli sulle fonti rinnovabili...
sono di Battaglia, studioso piuttosto scettico nei confronti del "pensiero dominante" delle energie rinnovabili e del riscaldamento globale
da leggere mica da prendere come oro colato...e riflettere
Energia solare il Grande Abbaglio
Dalla notte dei tempi e fino ad un paio di secoli fa i bisogni energetici dell’umanità sono stati alimentati dalla legna e dall’energia muscolare di schiavi e animali: energia solare al 100 per cento, quindi. Oggi, a dispetto del fatto che per il suo sfruttamento si sono aggiunte moderne tecnologie (idroelettrica, eolica, termoelettrica, termica, fotovoltaica, biocarburanti), l’energia dal sole contribuisce ai bisogni energetici dell’umanità per meno del 9 per cento, con 7 di questi 9 punti dovuti all’idroelettrico, 1 punto abbondante alla legna da ardere, e 1 punto scarso a eolico, termoelettrico, termico, fotovoltaico e biocarburanti. L’energia dal sole, insomma, è l’energia del passato.
Un passato che mai più ritornerà (se non alla condizione che dirò alla fine). La colossale illusione dell’energia dal sole si fonda su un colossale malinteso: l’energia che, ad esempio in Italia, riceviamo ogni anno dal sole (o dal vento) è mille volte maggiore del consumo annuo italiano d’energia, ergo è sul sole (o sul vento) che dovremmo fare affidamento. Un’affermazione, questa, che non ha neanche il pregio d’essere falsa: è inutile. Infatti, la parola chiave per comprendere l’uso che l’umanità fa dell’energia (e cioè per costruire strade, edifici, ponti, ferrovie; e muoversi con auto, treni, aerei e navi; e scaldarsi d’inverno, rinfrescarsi d’estate e illuminarsi col buio; e fabbricare beni di consumo) la parola chiave, dicevo, non è la parola energia ma la parola potenza. Se ad una lampadina da 100 watt erogate, per un secondo, energia elettrica alla potenza di 100 W, la lampadina si accende per un secondo; se le erogate energia elettrica, anche per un giorno intero, ma alla potenza di 1 W, le fornite si mille volte più energia di prima, ma la lampadina rimane inesorabilmente spenta. Un ferro da stiro ha bisogno di mille W, una lavatrice di 2mila W, un’automobile di 100mila W, e un Eurostar di 8 milioni di watt.
La potenza dal sole su ogni metro quadrato d’Italia è zero watt tra il tramonto e l’alba, mille W a mezzogiorno (d’estate e col cielo limpido) e, facendo una media sulle 24 ore e sulle 4 stagioni, 200 W scarsi: la potenza dal sole, quindi, non è quella necessaria ai nostri bisogni. E non è potenza né elettrica né meccanica: una volta trasformata, si hanno 80 W/mq dai pannelli solari termici, 20 W/mq da quelli fotovoltaici, 0.1 W/mq dalla legna da ardere, e ancora meno dai biocarburanti. Avremmo bisogno, quindi, di estensioni di territorio o che sono proibitive (come nel caso di biocarburanti e biomasse) o che, se reperibili, vanno coperte con prodotti tecnologici che hanno costi proibitivi.
Ad esempio, se volessimo emulare il Brasile e sostituire con bioetanolo il 20% del carburante per autotrazione che consumiamo, dovremmo coltivare a mais 300mila kmq d’Italia, o, in alternativa - consumando il Brasile la nostra stessa energia, pur essendo quasi 30 volte più esteso dell’Italia - oltre 50 milioni di noi dovremmo emigrare o morire. Val la pena di notare che anche così facendo non avremmo soddisfatto il protocollo di Kyoto: per riuscirci, dovremmo sostituire con bioetanolo non il 20% ma il 50% del carburante che usiamo.
Il nostro Paese assorbe una potenza elettrica di 40 miliardi di watt, cioè 40 gigawatt (GW). Per soddisfare il protocollo di Kyoto, 13 di questi devono essere prodotti senza emissioni di gas-serra. Cosa che si potrebbe abbondantemente fare, con un impegno economico di meno di 40 miliardi di euro, con l’installazione di 9 reattori nucleari (quanti ne ha oggi la Spagna). Volessimo farlo con l’eolico, dovremmo impegnare almeno 80 miliardi di euro e installare 80mila (fatemelo ripetere: 80mila) turbine eoliche; oppure impegnare almeno 800 miliardi (fatemelo ripetere: 800 miliardi) di euro per i tetti fotovoltaici necessari.
Ma la vera origine dell’illusione di queste tecnologie è non tanto economica ma soprattutto tecnica: dopo esserci dissanguati col mix eolico-fotovoltaico di cui si favoleggia, dovremmo lo stesso avere quei 9 rettori nucleari, pronti a bruciare uranio quando il sole non brilla o il vento non soffia. Detto diversamente, eolico e FV non aggiungono alcun watt di potenza al sistema elettrico: essi non danno potenza, ma energia; cioè consentono solo di risparmiare combustibile. Quanto? Assumendo, con generosità, 30 anni di vita degli impianti eolici o FV (la vita di quelli nucleari è di 60) si risparmierebbero meno di 15 miliardi di euro in combustibile nucleare: impegnare una somma compresa fra 80 e 800 miliardi (a seconda del mix scelto) per risparmiare 15 miliardi nell’arco di 30 anni non è un grande affare.
Energeticamente parlando, noi italiani siamo come i bambini affamati di una famiglia con la dispensa vuota: ogni anno importiamo - unici al mondo - 50 miliardi di kWh elettrici (peraltro da fonte nucleare). Per i quali paghiamo alla Francia l’equivalente di oltre un reattore nucleare l’anno; uno scherzo che dura da 20 anni: le nostre tasse non ci sono mai state restituite in servizi decenti perché sono servite per pagare un quarto dell’elettronucleare francese. Qual era il programma energetico dell’ex governo? Lo disse bene Prodi in campagna elettorale: «la prima fonte d’energia è il risparmio». Già, come dire che la prima fonte di nutrimento è la dieta. E anche come dire ai bambini affamati di cui sopra: mangiate di meno! Per intanto, sempre Prodi e con la complicità di Bersani e Pecoraro Scanio, stavano mettendo, in quella vuota dispensa, scatolette di caviale e bottiglie di champagne: le dannate turbine eoliche e i dannatissimi tetti fotovoltaici.
A quale condizione l’energia dal sole potrà tornare ai fasti del passato? Solo a condizione che l’umanità torni ad essere quel mezzo miliardo d’anime che fu durante tutto quel passato: 6 miliardi devono morire. Ecco perché ritengo criminoso vendere l’illusione dell’energia dal sole.
copio e incollo questi articoli sulle fonti rinnovabili...
sono di Battaglia, studioso piuttosto scettico nei confronti del "pensiero dominante" delle energie rinnovabili e del riscaldamento globale
da leggere mica da prendere come oro colato...e riflettere
Energia solare il Grande Abbaglio
Dalla notte dei tempi e fino ad un paio di secoli fa i bisogni energetici dell’umanità sono stati alimentati dalla legna e dall’energia muscolare di schiavi e animali: energia solare al 100 per cento, quindi. Oggi, a dispetto del fatto che per il suo sfruttamento si sono aggiunte moderne tecnologie (idroelettrica, eolica, termoelettrica, termica, fotovoltaica, biocarburanti), l’energia dal sole contribuisce ai bisogni energetici dell’umanità per meno del 9 per cento, con 7 di questi 9 punti dovuti all’idroelettrico, 1 punto abbondante alla legna da ardere, e 1 punto scarso a eolico, termoelettrico, termico, fotovoltaico e biocarburanti. L’energia dal sole, insomma, è l’energia del passato.
Un passato che mai più ritornerà (se non alla condizione che dirò alla fine). La colossale illusione dell’energia dal sole si fonda su un colossale malinteso: l’energia che, ad esempio in Italia, riceviamo ogni anno dal sole (o dal vento) è mille volte maggiore del consumo annuo italiano d’energia, ergo è sul sole (o sul vento) che dovremmo fare affidamento. Un’affermazione, questa, che non ha neanche il pregio d’essere falsa: è inutile. Infatti, la parola chiave per comprendere l’uso che l’umanità fa dell’energia (e cioè per costruire strade, edifici, ponti, ferrovie; e muoversi con auto, treni, aerei e navi; e scaldarsi d’inverno, rinfrescarsi d’estate e illuminarsi col buio; e fabbricare beni di consumo) la parola chiave, dicevo, non è la parola energia ma la parola potenza. Se ad una lampadina da 100 watt erogate, per un secondo, energia elettrica alla potenza di 100 W, la lampadina si accende per un secondo; se le erogate energia elettrica, anche per un giorno intero, ma alla potenza di 1 W, le fornite si mille volte più energia di prima, ma la lampadina rimane inesorabilmente spenta. Un ferro da stiro ha bisogno di mille W, una lavatrice di 2mila W, un’automobile di 100mila W, e un Eurostar di 8 milioni di watt.
La potenza dal sole su ogni metro quadrato d’Italia è zero watt tra il tramonto e l’alba, mille W a mezzogiorno (d’estate e col cielo limpido) e, facendo una media sulle 24 ore e sulle 4 stagioni, 200 W scarsi: la potenza dal sole, quindi, non è quella necessaria ai nostri bisogni. E non è potenza né elettrica né meccanica: una volta trasformata, si hanno 80 W/mq dai pannelli solari termici, 20 W/mq da quelli fotovoltaici, 0.1 W/mq dalla legna da ardere, e ancora meno dai biocarburanti. Avremmo bisogno, quindi, di estensioni di territorio o che sono proibitive (come nel caso di biocarburanti e biomasse) o che, se reperibili, vanno coperte con prodotti tecnologici che hanno costi proibitivi.
Ad esempio, se volessimo emulare il Brasile e sostituire con bioetanolo il 20% del carburante per autotrazione che consumiamo, dovremmo coltivare a mais 300mila kmq d’Italia, o, in alternativa - consumando il Brasile la nostra stessa energia, pur essendo quasi 30 volte più esteso dell’Italia - oltre 50 milioni di noi dovremmo emigrare o morire. Val la pena di notare che anche così facendo non avremmo soddisfatto il protocollo di Kyoto: per riuscirci, dovremmo sostituire con bioetanolo non il 20% ma il 50% del carburante che usiamo.
Il nostro Paese assorbe una potenza elettrica di 40 miliardi di watt, cioè 40 gigawatt (GW). Per soddisfare il protocollo di Kyoto, 13 di questi devono essere prodotti senza emissioni di gas-serra. Cosa che si potrebbe abbondantemente fare, con un impegno economico di meno di 40 miliardi di euro, con l’installazione di 9 reattori nucleari (quanti ne ha oggi la Spagna). Volessimo farlo con l’eolico, dovremmo impegnare almeno 80 miliardi di euro e installare 80mila (fatemelo ripetere: 80mila) turbine eoliche; oppure impegnare almeno 800 miliardi (fatemelo ripetere: 800 miliardi) di euro per i tetti fotovoltaici necessari.
Ma la vera origine dell’illusione di queste tecnologie è non tanto economica ma soprattutto tecnica: dopo esserci dissanguati col mix eolico-fotovoltaico di cui si favoleggia, dovremmo lo stesso avere quei 9 rettori nucleari, pronti a bruciare uranio quando il sole non brilla o il vento non soffia. Detto diversamente, eolico e FV non aggiungono alcun watt di potenza al sistema elettrico: essi non danno potenza, ma energia; cioè consentono solo di risparmiare combustibile. Quanto? Assumendo, con generosità, 30 anni di vita degli impianti eolici o FV (la vita di quelli nucleari è di 60) si risparmierebbero meno di 15 miliardi di euro in combustibile nucleare: impegnare una somma compresa fra 80 e 800 miliardi (a seconda del mix scelto) per risparmiare 15 miliardi nell’arco di 30 anni non è un grande affare.
Energeticamente parlando, noi italiani siamo come i bambini affamati di una famiglia con la dispensa vuota: ogni anno importiamo - unici al mondo - 50 miliardi di kWh elettrici (peraltro da fonte nucleare). Per i quali paghiamo alla Francia l’equivalente di oltre un reattore nucleare l’anno; uno scherzo che dura da 20 anni: le nostre tasse non ci sono mai state restituite in servizi decenti perché sono servite per pagare un quarto dell’elettronucleare francese. Qual era il programma energetico dell’ex governo? Lo disse bene Prodi in campagna elettorale: «la prima fonte d’energia è il risparmio». Già, come dire che la prima fonte di nutrimento è la dieta. E anche come dire ai bambini affamati di cui sopra: mangiate di meno! Per intanto, sempre Prodi e con la complicità di Bersani e Pecoraro Scanio, stavano mettendo, in quella vuota dispensa, scatolette di caviale e bottiglie di champagne: le dannate turbine eoliche e i dannatissimi tetti fotovoltaici.
A quale condizione l’energia dal sole potrà tornare ai fasti del passato? Solo a condizione che l’umanità torni ad essere quel mezzo miliardo d’anime che fu durante tutto quel passato: 6 miliardi devono morire. Ecco perché ritengo criminoso vendere l’illusione dell’energia dal sole.

risparmio comb. fossili
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Consideriamo, ad esempio, il petrolio, e supponiamo che sia destinato
ad esaurirsi fra 50 anni. Supponiamo inoltre che l’Italia decida di
risparmiarlo. Quanto? Il 5, il 10, il 50%? No, propongo il 100%: da
domani tutto il nostro petrolio sarà messo in cassaforte e ci
serviremo solo delle elemosine dal resto del mondo. Fra 50 anni,
quando il petrolio sarà finito, apriremo le nostre casseforti,
condivideremo col resto del mondo, volenti o nolenti, il petrolio che
abbiamo così gelosamente custodito, e siccome l’Italia consuma ogni
anno il 2% del consumo annuo mondiale di petrolio, questo finirà dopo
1 anno: il nostro draconiano risparmio avrà avuto l’effetto di far
esaurire il petrolio fra 51 anziché fra 50 anni. E se fosse il mondo
intero a riproporsi di risparmiare petrolio? Supponiamo, come
esercizio accademico, che non essendo riuscito ad applicare neanche un
protocollo di Kyoto, il mondo, grazie ad un qualche insperato e non
meglio identificato miracolo, riesca ad applicarne ben quattro e
risparmiare così un fantastico 10% di petrolio: in questo caso,
finirebbe fra 55 anziché fra 50 anni. Lo stesso vale per le altre
risorse: il gas si esaurisce fra 100 anni e il carbone fra 300? Un
fantastico risparmio del 10% li farebbe esaurire fra 110 e 330 anni,
rispettivamente. La lezione di quanto sopra è che risparmiare una
risorsa finita è praticamente inutile: ci farebbe guadagnare poco
denaro e pochissimo tempo. Naturalmente, non ha parimenti senso
risparmiare una risorsa infinita (se non per risparmiare denaro).
-----
palanche e FV
installare tanti pannelli FV quanti ne occorrono per erogare 1 GW
elettrico (il 2% del nostro fabbisogno) richiede una spesa di oltre 50
miliardi, cui bisogna aggiungere, pronto ad avviarsi quando il sole
non brilla, un impianto convenzionale di pari potenza, (che costa
mezzo miliardo se a gas, 1 miliardo se a carbone e 2 miliardi se
nucleare). Se assumiamo che i pannelli FV mantengano immutata la loro
efficienza per 30 generosi anni, il combustibile nucleare che si
consumerebbe dopo 30 anni di esercizio di un reattore da 1 GW
comporterebbe una spesa di meno di 1 miliardo. Insomma, per non
spendere meno di 3 miliardi ci si appresta a spenderne più di 50.
palanche e eolico
Ebbene, durante la legislatura coi Verdi al governo, la Germania ha
fatto una cosa unica al mondo: ha installato 18 GW (gigawatt) di
potenza eolica e ha chiuso uno dei suoi reattori nucleari, rimanendo
con circa 18 GW di potenza nucleare. Solo che, mentre i 18 GW nucleari
forniscono ai tedeschi il 30% dell’energia elettrica che consumano, i
18 GW eolici forniscono meno del 5%: 18 GW eolici installati, insomma,
equivalgono a 3 GW erogati, per la semplice ragione che il vento si
ostina a non soffiare come i Verdi desiderano.
Si potrebbe erroneamente pensare che quei 18 GW eolici potrebbero far
chiudere almeno 3 GW di quegli odiati impianti convenzionali, nucleari
o a carbone (oltre il 50% dell’energia elettrica tedesca è prodotta
col carbone). A parte il fatto che evitarsi 3 GW nucleari, che costano
6 miliardi, per installare 18 GW eolici, che costano 18 miliardi, non
sembra proprio una gran furberia, bisogna aver chiaro che quei 18 GW
eolici non consentono, per ragioni tecniche, la chiusura di neanche 1
GW convenzionale. Come mai? Per la semplice ragione che quando il
vento non soffia come vorrebbero i Verdi non ci si può semplicemente
accontentare di rinunciare a quell’energia non erogata, visto che il
vento non ci informa in anticipo quando intende smettere di soffiare
sì da consentirci di abbassare volontariamente le luci.
------
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Consideriamo, ad esempio, il petrolio, e supponiamo che sia destinato
ad esaurirsi fra 50 anni. Supponiamo inoltre che l’Italia decida di
risparmiarlo. Quanto? Il 5, il 10, il 50%? No, propongo il 100%: da
domani tutto il nostro petrolio sarà messo in cassaforte e ci
serviremo solo delle elemosine dal resto del mondo. Fra 50 anni,
quando il petrolio sarà finito, apriremo le nostre casseforti,
condivideremo col resto del mondo, volenti o nolenti, il petrolio che
abbiamo così gelosamente custodito, e siccome l’Italia consuma ogni
anno il 2% del consumo annuo mondiale di petrolio, questo finirà dopo
1 anno: il nostro draconiano risparmio avrà avuto l’effetto di far
esaurire il petrolio fra 51 anziché fra 50 anni. E se fosse il mondo
intero a riproporsi di risparmiare petrolio? Supponiamo, come
esercizio accademico, che non essendo riuscito ad applicare neanche un
protocollo di Kyoto, il mondo, grazie ad un qualche insperato e non
meglio identificato miracolo, riesca ad applicarne ben quattro e
risparmiare così un fantastico 10% di petrolio: in questo caso,
finirebbe fra 55 anziché fra 50 anni. Lo stesso vale per le altre
risorse: il gas si esaurisce fra 100 anni e il carbone fra 300? Un
fantastico risparmio del 10% li farebbe esaurire fra 110 e 330 anni,
rispettivamente. La lezione di quanto sopra è che risparmiare una
risorsa finita è praticamente inutile: ci farebbe guadagnare poco
denaro e pochissimo tempo. Naturalmente, non ha parimenti senso
risparmiare una risorsa infinita (se non per risparmiare denaro).
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palanche e FV
installare tanti pannelli FV quanti ne occorrono per erogare 1 GW
elettrico (il 2% del nostro fabbisogno) richiede una spesa di oltre 50
miliardi, cui bisogna aggiungere, pronto ad avviarsi quando il sole
non brilla, un impianto convenzionale di pari potenza, (che costa
mezzo miliardo se a gas, 1 miliardo se a carbone e 2 miliardi se
nucleare). Se assumiamo che i pannelli FV mantengano immutata la loro
efficienza per 30 generosi anni, il combustibile nucleare che si
consumerebbe dopo 30 anni di esercizio di un reattore da 1 GW
comporterebbe una spesa di meno di 1 miliardo. Insomma, per non
spendere meno di 3 miliardi ci si appresta a spenderne più di 50.
palanche e eolico
Ebbene, durante la legislatura coi Verdi al governo, la Germania ha
fatto una cosa unica al mondo: ha installato 18 GW (gigawatt) di
potenza eolica e ha chiuso uno dei suoi reattori nucleari, rimanendo
con circa 18 GW di potenza nucleare. Solo che, mentre i 18 GW nucleari
forniscono ai tedeschi il 30% dell’energia elettrica che consumano, i
18 GW eolici forniscono meno del 5%: 18 GW eolici installati, insomma,
equivalgono a 3 GW erogati, per la semplice ragione che il vento si
ostina a non soffiare come i Verdi desiderano.
Si potrebbe erroneamente pensare che quei 18 GW eolici potrebbero far
chiudere almeno 3 GW di quegli odiati impianti convenzionali, nucleari
o a carbone (oltre il 50% dell’energia elettrica tedesca è prodotta
col carbone). A parte il fatto che evitarsi 3 GW nucleari, che costano
6 miliardi, per installare 18 GW eolici, che costano 18 miliardi, non
sembra proprio una gran furberia, bisogna aver chiaro che quei 18 GW
eolici non consentono, per ragioni tecniche, la chiusura di neanche 1
GW convenzionale. Come mai? Per la semplice ragione che quando il
vento non soffia come vorrebbero i Verdi non ci si può semplicemente
accontentare di rinunciare a quell’energia non erogata, visto che il
vento non ci informa in anticipo quando intende smettere di soffiare
sì da consentirci di abbassare volontariamente le luci.
------

ora l'altra parte
rendimenti pannelli
http://www.aspoitalia.net/documenti/bar ... eroei.html
petrolio e combustibili fossili
http://www.aspoitalia.net/index.php
http://petrolio.blogosfere.it/
rendimenti pannelli
http://www.aspoitalia.net/documenti/bar ... eroei.html
petrolio e combustibili fossili
http://www.aspoitalia.net/index.php
http://petrolio.blogosfere.it/

- skeno
- Titano di Quotazero
- Posts: 2646
- Joined: Wed Aug 02, 2006 13:48
- Location: Genova Quarto
- Contact:
Io non sono abbastanza informato per contestare i dati riportati nell'articolo di Battaglia, ma trovo il suo tono semplicemente insopportabile, talmente è chiaro che il suo è un discorso, prima che scientifico, politico.
La conclusione logica dei suoi articoli potrebbe essere questa: "visto che dobbiamo morire tanto vale ammazzarsi subito".
Io sono genovese e se posso risparmiare, risparmio, non sto a fare i conti per stabilire che quello che risparmio non mi consentirà di comprarmi una casa in montagna fra 20 anni. Risparmio... perchè odio lo spreco!
Sul pensiero dominante: se il rapporto all'interno della comunità scientifica fosse 70 a 30... Ok, allora forse il dissenso andrebbe preso in considerazione, ma quando il rapporto è 97 a 3 ---> o tutti gli scienziati sono dei pecoroni o i 3 ....
Ciao
Skeno
La conclusione logica dei suoi articoli potrebbe essere questa: "visto che dobbiamo morire tanto vale ammazzarsi subito".
Io sono genovese e se posso risparmiare, risparmio, non sto a fare i conti per stabilire che quello che risparmio non mi consentirà di comprarmi una casa in montagna fra 20 anni. Risparmio... perchè odio lo spreco!
Sul pensiero dominante: se il rapporto all'interno della comunità scientifica fosse 70 a 30... Ok, allora forse il dissenso andrebbe preso in considerazione, ma quando il rapporto è 97 a 3 ---> o tutti gli scienziati sono dei pecoroni o i 3 ....
Ciao
Skeno
skeno sul risparmio la penso come te... domani evolvo il pensieroskeno wrote:Io non sono abbastanza informato per contestare i dati riportati nell'articolo di Battaglia, ma trovo il suo tono semplicemente insopportabile, talmente è chiaro che il suo è un discorso, prima che scientifico, politico.
La conclusione logica dei suoi articoli potrebbe essere questa: "visto che dobbiamo morire tanto vale ammazzarsi subito".
Io sono genovese e se posso risparmiare, risparmio, non sto a fare i conti per stabilire che quello che risparmio non mi consentirà di comprarmi una casa in montagna fra 20 anni. Risparmio... perchè odio lo spreco!
Sul pensiero dominante: se il rapporto all'interno della comunità scientifica fosse 70 a 30... Ok, allora forse il dissenso andrebbe preso in considerazione, ma quando il rapporto è 97 a 3 ---> o tutti gli scienziati sono dei pecoroni o i 3 ....
Ciao
Skeno
il nano chiama...(non è Silvio)

leggendo un po' di interventi in questo topic mi vengono da fare un paio di considerazioni sparse.
1) Pale eoliche tra il passo della Bocchetta e l'Alpe del Porale: sono abbastanza perplesso al riguardo e mi piacerebbe sapere se per la realizzazione del progetto si preveda di usufruire di qualche sovvenzione statale/europea ed eventualmente a quanto questa ammonti.
2) articolo di Battaglia: quello che non dice (o forse mi e' sfuggito) e' su quali fonti di energia dovremmo basare il nostro futuro. Carbone, petrolio, gas naturale prima o poi finiranno, di uranio ce n'e' ma anche quello prima o poi... in secondo luogo bisogna considerare i costi che comporta l'utilizzo di queste fonti: i combustibili fossili con l'inquinamento che apportano determinano l'insorgere di malattie di vario tipo, dalle allergie ai tumori, tanto per fare 2 nomi. il nucleare (a fissione): dando per buono che l'estrazione del minerale venga fatto in maniera adeguata, poi pero' c'e' il problema delle scorie che andranno stoccate in luoghi sicuri. e la vita media di svariati isotopi e' di varie migliaia di anni; quanto costerebbe tutto cio'? sarebbe molto meglio utilizzare i processi a fusione, ma si e' ancora lontani dall'ottenere i risultati sperati. un'alternativa potrebbe esssere l'idrogeno prodotto direttamente dall'acqua utilizzando la luce solare attraverso appositi catalizzatori. purtroppo non si sono fatti molti passi avanti negli ultimi decenni: i catalizzatori scoperti agli inizi degli anni '70 sono ancora adesso quelli di riferimento e la loro efficienza non raggiunge l'1%. si riuscisse ad arrivare solo al 10% le cose cambierebbero in maniera drastica; pero' per raggiungere certi risultati, sempre che siano possibili, ci vorrebbero anche adeguati 'incoraggiamenti'. I vantaggi di un tale risutato sono evidenti: inquinamento quasi azzerato, fonte di energia disponibile e rinnovabile (quindi econimica), nessun conflitto per l'appropriazione di tale risorsa, dato che l'acqua bene o male e' distribuita su tutto il pianeta.
1) Pale eoliche tra il passo della Bocchetta e l'Alpe del Porale: sono abbastanza perplesso al riguardo e mi piacerebbe sapere se per la realizzazione del progetto si preveda di usufruire di qualche sovvenzione statale/europea ed eventualmente a quanto questa ammonti.
2) articolo di Battaglia: quello che non dice (o forse mi e' sfuggito) e' su quali fonti di energia dovremmo basare il nostro futuro. Carbone, petrolio, gas naturale prima o poi finiranno, di uranio ce n'e' ma anche quello prima o poi... in secondo luogo bisogna considerare i costi che comporta l'utilizzo di queste fonti: i combustibili fossili con l'inquinamento che apportano determinano l'insorgere di malattie di vario tipo, dalle allergie ai tumori, tanto per fare 2 nomi. il nucleare (a fissione): dando per buono che l'estrazione del minerale venga fatto in maniera adeguata, poi pero' c'e' il problema delle scorie che andranno stoccate in luoghi sicuri. e la vita media di svariati isotopi e' di varie migliaia di anni; quanto costerebbe tutto cio'? sarebbe molto meglio utilizzare i processi a fusione, ma si e' ancora lontani dall'ottenere i risultati sperati. un'alternativa potrebbe esssere l'idrogeno prodotto direttamente dall'acqua utilizzando la luce solare attraverso appositi catalizzatori. purtroppo non si sono fatti molti passi avanti negli ultimi decenni: i catalizzatori scoperti agli inizi degli anni '70 sono ancora adesso quelli di riferimento e la loro efficienza non raggiunge l'1%. si riuscisse ad arrivare solo al 10% le cose cambierebbero in maniera drastica; pero' per raggiungere certi risultati, sempre che siano possibili, ci vorrebbero anche adeguati 'incoraggiamenti'. I vantaggi di un tale risutato sono evidenti: inquinamento quasi azzerato, fonte di energia disponibile e rinnovabile (quindi econimica), nessun conflitto per l'appropriazione di tale risorsa, dato che l'acqua bene o male e' distribuita su tutto il pianeta.
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Re: Centrale eolica tra Bocchetta e Porale
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CAI Ligure - Galleria Mazzini 7 - Genova
Lo sfruttamento sostenibile dell'energia eolica in Liguria
28 novembre 2009, ore 15,15
a cura di Tutela Ambiente Montano
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