Monte Rama - "Via di Guastavino"
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Monte Rama - "Via di Guastavino"
qualcuno è a conoscenza della nuova via sul Monte Rama, di 17 ( ) tiri? Si trova a sinistra della parte alta della via dell'Acqua ed è tutta spittata con catene alla soste :
http://www.gulliver.it/index.php?modulo" onclick="window.open(this.href);return false; ... gita=47084
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- Conte Ugolino
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Di sicuro Andrea Parodi ne sa qualcosa, anzi forse se ne era già parlato, ma vedo l'argomento più attinente all'appenino
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
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- Pazzaura
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Credo si tratti di questa: viewtopic.php?t=5790&highlight=mediterranea
ma... 17 tiri? non risulta.
Sposto in appennino
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- Conte Ugolino
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Ok benissimo.Pazzaura wrote:Credo si tratti di questa: viewtopic.php?t=5790&highlight=mediterranea
ma... 17 tiri? non risulta.
Sposto in appennino
Mediteranea? , a meno che non abbiano fatto modifiche.....
però sto Appennino........
W l'Appennino Ligure ( ovvero dal Colle di Cadibona al Passo della Cisa...)
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cuore di pietra!gecko wrote:il mio cuore geologico, leggendo, ha avuto un sobbalzo
Però la via sembra bella anche se non banale... se si parla di 6c anche se l'obbligatorio è 4 qualcosa non mi torna....
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magari esiste la possibilità di bypassare, con la famosa manovra di accerchiamento, i tratti più difficili. Quasi quasi domenica vado a farla, o almeno ci provoConte Ugolino wrote:cuore di pietra!gecko wrote:il mio cuore geologico, leggendo, ha avuto un sobbalzo
Però la via sembra bella anche se non banale... se si parla di 6c anche se l'obbligatorio è 4 qualcosa non mi torna....
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Ummm... secondo me hanno aggiunto dei tiri "variante" alla mediterranea che alzano il grado. Dalle foto su gulliver la via sembra più dura del 5+ dichiarato nella mediterranea. Però nella descrizione su gulliver dicono che dopo il 4 tiro si segue un sentiero a sinistra in discesa, e sulla descrizione della mediterranea al 5 tiro dichiarano di traversare una cengia a sinistra. Potrebbe essere la stessa via. Anche perchè la mediterranea parte a sinistra della parte alta della via dell'acqua.
Cmq.. l'unica è andare a provarla!!!
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Credo di poter risolvere l'arcano (almeno in parte, perché la via in questione non l'ho ancora salita). Si tratta comunque della nuova creazione del mio amico Luigi Guastavino, alpinista molto forte e guida alpina, professionista dei disgaggi e delle chiodature.
Luigi ci ha lavorato tantissimo, per chiodare e disgaggiare le scaglie mobili: ha attrezzato quattro tiri sotto il sentiero della diretta, a sinistra della parte alta della via dell'Acqua, poi ne ha chiodato altri dieci sopra il sentiero, a destra della via del Vecchio, più una serie di varianti.
Seguendo le varianti più difficili s'incontrano almeno in un tiro difficoltà proibitive (6c+), seguendo quelle più facili le cose cambiano: su Gulliver i ripetitori parlano di IV e V, ma, ripeto, non l'ho ancora salita.
Luigi ci ha lavorato tantissimo, per chiodare e disgaggiare le scaglie mobili: ha attrezzato quattro tiri sotto il sentiero della diretta, a sinistra della parte alta della via dell'Acqua, poi ne ha chiodato altri dieci sopra il sentiero, a destra della via del Vecchio, più una serie di varianti.
Seguendo le varianti più difficili s'incontrano almeno in un tiro difficoltà proibitive (6c+), seguendo quelle più facili le cose cambiano: su Gulliver i ripetitori parlano di IV e V, ma, ripeto, non l'ho ancora salita.
- mikesangui
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ha attrezzato quattro tiri sotto il sentiero della diretta, a sinistra della parte alta della via dell'Acqua, poi ne ha chiodato altri dieci sopra il sentiero, a destra della via del Vecchio, più una serie di varianti.
Direi all'incirca dove ero salito chiodando con Minu ...."Lo Scudo di Rama",,
..........e forando un'altra "viuzza" ,,,,
.,,,e dove con il Conte e Delo avevamo valutato alcune possibilità
un paio di anni fà
.
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
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Direi proprio di si solo che con Erne che era appunto l'artefice delle prime vie l'idea era di muoversi in un certo modo con rispetto, accordi e altro... evidentemente..... il messaggio non è passato.Erne wrote:ha attrezzato quattro tiri sotto il sentiero della diretta, a sinistra della parte alta della via dell'Acqua, poi ne ha chiodato altri dieci sopra il sentiero, a destra della via del Vecchio, più una serie di varianti.
Direi all'incirca dove ero salito chiodando con Minu ...."Lo Scudo di Rama",,
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un paio di anni fà
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ognuno sul Rama fa quel che piace e pare .
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Il problema è che essendo nel parco bisognerebbe chiedere permessi?Conte Ugolino wrote:Direi proprio di si solo che con Erne che era appunto l'artefice delle prime vie l'idea era di muoversi in un certo modo con rispetto, accordi e altro... evidentemente..... il messaggio non è passato.Erne wrote:ha attrezzato quattro tiri sotto il sentiero della diretta, a sinistra della parte alta della via dell'Acqua, poi ne ha chiodato altri dieci sopra il sentiero, a destra della via del Vecchio, più una serie di varianti.
Direi all'incirca dove ero salito chiodando con Minu ...."Lo Scudo di Rama",,
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La via di Guasta non l'ho ancora fatta: volevo andarci oggi ma non ho trovato soci... Comunque ho parlato con lui medesimo al telefono che mi ha dato qualche dritta:
Per raggiungere l'attacco della parte sotto il sentiero, dalla massima depressione del Passo del Camulà si va a prendere il vecchio sentiero dell'acquedotto (quello che aveva costruito mio padre nei primi anni cinquanta) subito oltre la galleria e seguendolo, poco prima di incrociare la via dell'Acqua, si arriva all'attacco della via nuova.
I primi quattro tiri, a detta dell'autore, hanno le seguenti difficoltà: 5, 4, 4, 6a, con chiodatura ottima e ravvicinata.
Poi si segue a sinistra il sentiero della diretta fino nei pressi della via centrale del vecchio: da qui sono altri sei tiri (non dieci, se ho capito bene...) che salgono incrociando la via del vecchio.
Se si segueno le varianti più facili le difficoltà variano dal 4+ al 5+/6a.
Si può anche evitare il tiro più duro (sulla parete della torre) seguendo lo spigolo a sinistra dove passa la variante di Manni di 4/4+: in tal caso la difficoltà massima diventa di 5...
Se riuscirò ad andarci vi saprò dire meglio.
Riguardo ai permessi: l'inverno scorso con Guasta avevamo fatto una bella riunione col direttore del Parco e con Antonio Aluigi che si occupa dell'avifauna, che quindi erano al corrente dei nostri progetti fin dall'inizio. Credo anzi che lo stesso Aluigi sia già andato a ripetere Mediterranea.
Per raggiungere l'attacco della parte sotto il sentiero, dalla massima depressione del Passo del Camulà si va a prendere il vecchio sentiero dell'acquedotto (quello che aveva costruito mio padre nei primi anni cinquanta) subito oltre la galleria e seguendolo, poco prima di incrociare la via dell'Acqua, si arriva all'attacco della via nuova.
I primi quattro tiri, a detta dell'autore, hanno le seguenti difficoltà: 5, 4, 4, 6a, con chiodatura ottima e ravvicinata.
Poi si segue a sinistra il sentiero della diretta fino nei pressi della via centrale del vecchio: da qui sono altri sei tiri (non dieci, se ho capito bene...) che salgono incrociando la via del vecchio.
Se si segueno le varianti più facili le difficoltà variano dal 4+ al 5+/6a.
Si può anche evitare il tiro più duro (sulla parete della torre) seguendo lo spigolo a sinistra dove passa la variante di Manni di 4/4+: in tal caso la difficoltà massima diventa di 5...
Se riuscirò ad andarci vi saprò dire meglio.
Riguardo ai permessi: l'inverno scorso con Guasta avevamo fatto una bella riunione col direttore del Parco e con Antonio Aluigi che si occupa dell'avifauna, che quindi erano al corrente dei nostri progetti fin dall'inizio. Credo anzi che lo stesso Aluigi sia già andato a ripetere Mediterranea.
andreaparodi
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Rispondo a Mikesangui e ad Andrea.
Chiedere permesso ai parchi?
Direi proprio di si, entriamo in casa loro e mi sembra forma di edicazione chiedere il permesso, tantopiù che il parco ha alcune aree delicate su cui può dare un pareere appropriato.
Quanto alla riunioni coi direttori ed altro se queste ora ci sono credo sia anche merito del sottoscritto che da tempo, quando nessuno lo faceva, chiedeva giustamente incontri per chiarimenti , pareri e valutazioni. Ora è diventato consuetudine? Benissimo.
A suo tempo quando chiedemmo i lumi forse eravamo pionieri e infatti ci attenemmo abbastanza scrupolosamente a quanto detto, ovvero non chiodare.
Poi evidentemente qualcosa è cambiato ma mi fa piacere sapere che è stato il Parco stesso nelle persone di Maurizio e Antonio che conosco bene che abbiano espresso un placet positivo.
Chiedere permesso ai parchi?
Direi proprio di si, entriamo in casa loro e mi sembra forma di edicazione chiedere il permesso, tantopiù che il parco ha alcune aree delicate su cui può dare un pareere appropriato.
Quanto alla riunioni coi direttori ed altro se queste ora ci sono credo sia anche merito del sottoscritto che da tempo, quando nessuno lo faceva, chiedeva giustamente incontri per chiarimenti , pareri e valutazioni. Ora è diventato consuetudine? Benissimo.
A suo tempo quando chiedemmo i lumi forse eravamo pionieri e infatti ci attenemmo abbastanza scrupolosamente a quanto detto, ovvero non chiodare.
Poi evidentemente qualcosa è cambiato ma mi fa piacere sapere che è stato il Parco stesso nelle persone di Maurizio e Antonio che conosco bene che abbiano espresso un placet positivo.
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volevo chiedere a chi ne sa più di me in questioni riguardanti il parco del Begua, ma per esempio, la caccia come è regolamentata, e quelle orrende strutture per le telecomunicazioni in cima al Begua, sono confacenti all'idea di parco, così come al fatto che esistono strade asfaltate che portano orde di persone in cima al Begua a mangiare frittelle e salsicce? Mi chiedo questo perchè non vorrei mai che le migliaia e migliaia di scalatori che ogni anno salgono sulle vie del Rama, fossero anche loro partecipi alla degradazione ambientale del parco. Se fosse così oltre ad eliminare per esempio i ristoranti, le antenne, le strade asfaltate, e altro, in cima al Begua, allora si, bisognerebbe rimuovere i diabolici spit, questi si, invocanti un utilizzo barbaro nei confronti della suddetta zona appenninica, e convogliatore di orde di incivili alpinisti o arrampicatori, che vista la grande novità, probabilmente abbandoneranno le rinomate pareti del finalese o del piemonte e valle d'aosta, e forse dell'arco alpino intero, per venire a fare la coda al Begua. Mi piacerebbe ricevere una risposta, ma, posso già dire che ogni risposta ipocrita troverà in me un diavolo nella controrisposta
PS: domenica alla base di Pianarella ci siamo trovati i cinghialisti con le radioline, (e gli spari al di sopra) a meno di 100 m dalla starda e presso gli attacchi delle vie (infatti eravamo un poco preoccupati nell'avvicinarci afli attacchi), e poi vietano agli arrampicatori (la provincia di SV) di arrampicare nella zona destra della parete perchè luogo di nidificazione? La mia tolleranza da ieri ha raggiunto un estremo limite .
PS: domenica alla base di Pianarella ci siamo trovati i cinghialisti con le radioline, (e gli spari al di sopra) a meno di 100 m dalla starda e presso gli attacchi delle vie (infatti eravamo un poco preoccupati nell'avvicinarci afli attacchi), e poi vietano agli arrampicatori (la provincia di SV) di arrampicare nella zona destra della parete perchè luogo di nidificazione? La mia tolleranza da ieri ha raggiunto un estremo limite .
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Quoto in toto Mahler!mahler wrote:volevo chiedere a chi ne sa più di me in questioni riguardanti il parco del Begua, ma per esempio, la caccia come è regolamentata, e quelle orrende strutture per le telecomunicazioni in cima al Begua, sono confacenti all'idea di parco, così come al fatto che esistono strade asfaltate che portano orde di persone in cima al Begua a mangiare frittelle e salsicce? Mi chiedo questo perchè non vorrei mai che le migliaia e migliaia di scalatori che ogni anno salgono sulle vie del Rama, fossero anche loro partecipi alla degradazione ambientale del parco. Se fosse così oltre ad eliminare per esempio i ristoranti, le antenne, le strade asfaltate, e altro, in cima al Begua, allora si, bisognerebbe rimuovere i diabolici spit, questi si, invocanti un utilizzo barbaro nei confronti della suddetta zona appenninica, e convogliatore di orde di incivili alpinisti o arrampicatori, che vista la grande novità, probabilmente abbandoneranno le rinomate pareti del finalese o del piemonte e valle d'aosta, e forse dell'arco alpino intero, per venire a fare la coda al Begua. Mi piacerebbe ricevere una risposta, ma, posso già dire che ogni risposta ipocrita troverà in me un diavolo nella controrisposta
PS: domenica alla base di Pianarella ci siamo trovati i cinghialisti con le radioline, (e gli spari al di sopra) a meno di 100 m dalla starda e presso gli attacchi delle vie (infatti eravamo un poco preoccupati nell'avvicinarci afli attacchi), e poi vietano agli arrampicatori (la provincia di SV) di arrampicare nella zona destra della parete perchè luogo di nidificazione? La mia tolleranza da ieri ha raggiunto un estremo limite .
Io sono per il severo rispetto del parco.. ma non si può fare scempio della zona e poi dire che chiodare è un problema.
Sono d'accordissimo sul fatto che vadano chiesti i permessi al parco, un po' meno sull'idea che sia "casa loro", il parco è casa NOSTRA, data in gestione a delle persone pagate da noi.. che sono "l'ente parco". Ma il parco è casa anche mia.
Spero.
Mi sembra evidente che ci siano persone che chiodano che lo fanno per amore dell'ambiente, sopratutto in zone come il rama che non sono certo meta dei falesisti in cerca di grado. Lì ci vanno gli amanti del luogo e della natura.
I cacciatori... ci vanno e lasciano i loro schifosi bossoli per terra.. che sono molti di più dei chiodi messi su una via.. e l'ente parco permette.
E' vero che esiste un problema cinghiali.. ma è vero che il cacciatore medio spara più all'uccellino che al cinghiale.
mahler wrote:volevo chiedere a chi ne sa più di me in questioni riguardanti il parco del Begua, ma per esempio, la caccia come è regolamentata, e quelle orrende strutture per le telecomunicazioni in cima al Begua, sono confacenti all'idea di parco, così come al fatto che esistono strade asfaltate che portano orde di persone in cima al Begua a mangiare frittelle e salsicce? Mi chiedo questo perchè non vorrei mai che le migliaia e migliaia di scalatori che ogni anno salgono sulle vie del Rama, fossero anche loro partecipi alla degradazione ambientale del parco. Se fosse così oltre ad eliminare per esempio i ristoranti, le antenne, le strade asfaltate, e altro, in cima al Begua, allora si, bisognerebbe rimuovere i diabolici spit, questi si, invocanti un utilizzo barbaro nei confronti della suddetta zona appenninica, e convogliatore di orde di incivili alpinisti o arrampicatori, che vista la grande novità, probabilmente abbandoneranno le rinomate pareti del finalese o del piemonte e valle d'aosta, e forse dell'arco alpino intero, per venire a fare la coda al Begua. Mi piacerebbe ricevere una risposta, ma, posso già dire che ogni risposta ipocrita troverà in me un diavolo nella controrisposta
PS: domenica alla base di Pianarella ci siamo trovati i cinghialisti con le radioline, (e gli spari al di sopra) a meno di 100 m dalla starda e presso gli attacchi delle vie (infatti eravamo un poco preoccupati nell'avvicinarci afli attacchi), e poi vietano agli arrampicatori (la provincia di SV) di arrampicare nella zona destra della parete perchè luogo di nidificazione? La mia tolleranza da ieri ha raggiunto un estremo limite .
It's only through changes that we grow
Ciò che dici non fà una piega domenica di sicuro qualche accidente dai cacciatori ce lo siamo beccati poichè abbiamo fatto scappare con la nostra ferraglia le loro prede, ferraglia che ho visto bene di "sbattacchiare" il più posibile per non essere impallinata per sbagliomahler wrote:volevo chiedere a chi ne sa più di me in questioni riguardanti il parco del Begua, ma per esempio, la caccia come è regolamentata, e quelle orrende strutture per le telecomunicazioni in cima al Begua, sono confacenti all'idea di parco, così come al fatto che esistono strade asfaltate che portano orde di persone in cima al Begua a mangiare frittelle e salsicce? Mi chiedo questo perchè non vorrei mai che le migliaia e migliaia di scalatori che ogni anno salgono sulle vie del Rama, fossero anche loro partecipi alla degradazione ambientale del parco. Se fosse così oltre ad eliminare per esempio i ristoranti, le antenne, le strade asfaltate, e altro, in cima al Begua, allora si, bisognerebbe rimuovere i diabolici spit, questi si, invocanti un utilizzo barbaro nei confronti della suddetta zona appenninica, e convogliatore di orde di incivili alpinisti o arrampicatori, che vista la grande novità, probabilmente abbandoneranno le rinomate pareti del finalese o del piemonte e valle d'aosta, e forse dell'arco alpino intero, per venire a fare la coda al Begua. Mi piacerebbe ricevere una risposta, ma, posso già dire che ogni risposta ipocrita troverà in me un diavolo nella controrisposta
PS: domenica alla base di Pianarella ci siamo trovati i cinghialisti con le radioline, (e gli spari al di sopra) a meno di 100 m dalla starda e presso gli attacchi delle vie (infatti eravamo un poco preoccupati nell'avvicinarci afli attacchi), e poi vietano agli arrampicatori (la provincia di SV) di arrampicare nella zona destra della parete perchè luogo di nidificazione? La mia tolleranza da ieri ha raggiunto un estremo limite .
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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- Joined: Wed Oct 22, 2008 15:58
Premesso che non ce l'ho particolarmente con i cacciatori e che non disdegno affatto di mangiare cinghiale e capriolo, a proposito del parco del Beigua vi racconto un piccolo episodio, fresco di una settimana fa.
Mercoledì scorso, complice il tempo bellissimo, non ho resistito e alle 14 in punto sono scappato fuori con gli scarponi nei piedi: meta il familiare Bric Camulà da salire lungo le varianti facili della via FLY. Mi pregustavo la bella roccia rugosa da stringere fra le dita, quando salendo in auto per la stradina di accesso, ho visto appeso un cartello: attenzione! battuta di caccia al cinghiale in corso!
Come? Battuta di caccia nel Parco del Beigua? Sarà stata caccia selettiva? Gli spiazzi vicino al serbatoio dell'acquedotto erano invasi dalle auto dei cacciatori. Io ormai mi ero fatto la fissa del Camulà e sono andato lo stesso, con le orecchie ben tese per capire dove si fossero cacciati. Sentendo i cani abbaiare sulla colllina di fronte ho pensato di essere al sicuro e mi sono scalato le mie rocce inondate di sole fino alle due croci della vetta.
Ritornato alle auto ho visto i cacciatori che rientravano e gli ho chiesto, ma non eravate sulla collina di fronte?!? Mi hanno risposto che lì avevano mandato i cani e loro erano appostati, ben nascosti, proprio sulle pendici del Camulà...
Meno male che i cinghiali, visto il trambusto si erano prontamente eclissati, perché se fossero malauguratamente passati di lì, mi ci sarei trovato proprio in mezzo, tra cani, cinghiali e fucili...
Gli alpinisti sono specie protetta o possiamo essetre cacciati anche noi?
Mercoledì scorso, complice il tempo bellissimo, non ho resistito e alle 14 in punto sono scappato fuori con gli scarponi nei piedi: meta il familiare Bric Camulà da salire lungo le varianti facili della via FLY. Mi pregustavo la bella roccia rugosa da stringere fra le dita, quando salendo in auto per la stradina di accesso, ho visto appeso un cartello: attenzione! battuta di caccia al cinghiale in corso!
Come? Battuta di caccia nel Parco del Beigua? Sarà stata caccia selettiva? Gli spiazzi vicino al serbatoio dell'acquedotto erano invasi dalle auto dei cacciatori. Io ormai mi ero fatto la fissa del Camulà e sono andato lo stesso, con le orecchie ben tese per capire dove si fossero cacciati. Sentendo i cani abbaiare sulla colllina di fronte ho pensato di essere al sicuro e mi sono scalato le mie rocce inondate di sole fino alle due croci della vetta.
Ritornato alle auto ho visto i cacciatori che rientravano e gli ho chiesto, ma non eravate sulla collina di fronte?!? Mi hanno risposto che lì avevano mandato i cani e loro erano appostati, ben nascosti, proprio sulle pendici del Camulà...
Meno male che i cinghiali, visto il trambusto si erano prontamente eclissati, perché se fossero malauguratamente passati di lì, mi ci sarei trovato proprio in mezzo, tra cani, cinghiali e fucili...
Gli alpinisti sono specie protetta o possiamo essetre cacciati anche noi?
andreaparodi
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Martedì con Giorgio e Attilio abbiamo ripetuto la via di Guastavino (chiamiamola così perché non ha ancora un nome definitivo) al Monte Rama.
Giornata splendida, un poco ventilata. Abbiamo faticato un po' a trovare l'attacco perché il sentierino di accesso è poco evidente.
Dalla massima depressione del Passo Camulà (dove dal sentiero della diretta si stacca a sinistra quello che scende verso Sciarborasca) si sale (ometto) a scavalcare il passo, poi si segue la traccia poco marcata che taglia a sinistra (non si deve scendere fino allo sbocco della galleria dove parte il più marcato sentiero dell'acquedotto).
Si segue la traccia più alta, che taglia il versante SE del Monte Rama e, prima di incrociare la Via dell'Acqua, si vedono le balze rocciose della via Guastavino (fettucce all'attacco).
La via è ottimamente chiodata, e tutte le soste, tranneuna, hanno la catena. La roccia (come del resto anche sulla Mediterranea) è un po' scagliosa e, malgrado la pulizia veramente monumentale operata dal Guasta, qualche piccola scaglia ogni tanto si stacca, ma ovviamente con le ripetizioni la situazione tenderà a migliorare.
Comunque già adesso nel complesso la roccia è buona, fa ottima aderenza ed è ricca di appigli.
Il primo tiro è molto bello: una trentina di metri con difficoltà di 4 e 4+. Allego una foto della partenza:
Il secondo e il terzo tiro sono più o meno simili come difficoltà (4+ max), peccato che per il quarto tiro Guasta sia andato a cercarsi le difficoltà traversando su cengia a sinistra fin sotto un muro verticale (ma mi ha promesso che farà anche una variante dritta sopra la terza sosta, che sarebbe più facile e logica).
Comunque il quarto tiro allo stato attuale è un bel 5+ con un passo di 6a. Allego una foto scattata da Giorgio Massone:
Con il quarto tiro si esce dritti dritti sul sentiero della diretta e, seguendo il sentiero verso sinistra per una sessantina di metri, si arriva all'attacco della parte alta che si sviluppa con numerose varianti sul contrafforte della Via Centrale del Vecchio, incrociando più volte quest'ultima.
Se si seguono le varianti più facili (preferendo all'ottavo tiro, quello della Torre, la variante Manni di 4+ invece dei tiri a spit di Guastavino che sono più difficili) si ottiene una bella scalata con difficoltà omogeneee di 4 e 4+.
Aleggo una foto che ho scattato a Giorgio sull'ottavo tiro:
Noi nel nono e nel decimo (e ultimo) tiro abbiamo seguito varianti con difficoltà di 5+ e 6a, ma si possono tranquillamente scegliere varianti più facili.
Allego due foto del nono tiro scattate dal solito Giorgio:
Per la discesa, Guasta ci aveva detto di tagliare seguendo le sue fettucce arancioni, noi invece abbiamo trovato una bella traccia di cinghiali che ci ha portato su rocce malagevoli, così abbiamo dovuto risalire il pendio, ma poi, con un po' di ravanamenti siamo sbucati sul sentiero della diretta.
In ogni caso è una via notevole: se Guasta (o qualcun altro) farà la variante facile al quarto tiro, diventerà tutta abbordabile anche per chi viaggia al max sul 4+/5, tutta chiodata in modo sicuro.
Giornata splendida, un poco ventilata. Abbiamo faticato un po' a trovare l'attacco perché il sentierino di accesso è poco evidente.
Dalla massima depressione del Passo Camulà (dove dal sentiero della diretta si stacca a sinistra quello che scende verso Sciarborasca) si sale (ometto) a scavalcare il passo, poi si segue la traccia poco marcata che taglia a sinistra (non si deve scendere fino allo sbocco della galleria dove parte il più marcato sentiero dell'acquedotto).
Si segue la traccia più alta, che taglia il versante SE del Monte Rama e, prima di incrociare la Via dell'Acqua, si vedono le balze rocciose della via Guastavino (fettucce all'attacco).
La via è ottimamente chiodata, e tutte le soste, tranneuna, hanno la catena. La roccia (come del resto anche sulla Mediterranea) è un po' scagliosa e, malgrado la pulizia veramente monumentale operata dal Guasta, qualche piccola scaglia ogni tanto si stacca, ma ovviamente con le ripetizioni la situazione tenderà a migliorare.
Comunque già adesso nel complesso la roccia è buona, fa ottima aderenza ed è ricca di appigli.
Il primo tiro è molto bello: una trentina di metri con difficoltà di 4 e 4+. Allego una foto della partenza:
Il secondo e il terzo tiro sono più o meno simili come difficoltà (4+ max), peccato che per il quarto tiro Guasta sia andato a cercarsi le difficoltà traversando su cengia a sinistra fin sotto un muro verticale (ma mi ha promesso che farà anche una variante dritta sopra la terza sosta, che sarebbe più facile e logica).
Comunque il quarto tiro allo stato attuale è un bel 5+ con un passo di 6a. Allego una foto scattata da Giorgio Massone:
Con il quarto tiro si esce dritti dritti sul sentiero della diretta e, seguendo il sentiero verso sinistra per una sessantina di metri, si arriva all'attacco della parte alta che si sviluppa con numerose varianti sul contrafforte della Via Centrale del Vecchio, incrociando più volte quest'ultima.
Se si seguono le varianti più facili (preferendo all'ottavo tiro, quello della Torre, la variante Manni di 4+ invece dei tiri a spit di Guastavino che sono più difficili) si ottiene una bella scalata con difficoltà omogeneee di 4 e 4+.
Aleggo una foto che ho scattato a Giorgio sull'ottavo tiro:
Noi nel nono e nel decimo (e ultimo) tiro abbiamo seguito varianti con difficoltà di 5+ e 6a, ma si possono tranquillamente scegliere varianti più facili.
Allego due foto del nono tiro scattate dal solito Giorgio:
Per la discesa, Guasta ci aveva detto di tagliare seguendo le sue fettucce arancioni, noi invece abbiamo trovato una bella traccia di cinghiali che ci ha portato su rocce malagevoli, così abbiamo dovuto risalire il pendio, ma poi, con un po' di ravanamenti siamo sbucati sul sentiero della diretta.
In ogni caso è una via notevole: se Guasta (o qualcun altro) farà la variante facile al quarto tiro, diventerà tutta abbordabile anche per chi viaggia al max sul 4+/5, tutta chiodata in modo sicuro.
andreaparodi
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Peccato che non ci siamo incrociati perchè martedì ero lì con Subcomandane a fare Mediterranea e in discesa, dopo aver toccato la vetta del M. Rama, siamo andati all'attacco dei tiri sopra il sentiero di questa via nuova.
Giornata stupenda x clima e per la bella via che habbiamo fatto per la prima volta. La prossima tenterò l'altra anche se capisco che è sicuramente più impegnativa.
Giornata stupenda x clima e per la bella via che habbiamo fatto per la prima volta. La prossima tenterò l'altra anche se capisco che è sicuramente più impegnativa.
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Anch'io sentivo delle voci... allora non sono pazzo!andreaparodi wrote:Ho sentito le voci sulla Mediterranea (tira, molla, recupera...), mentre uscivo dal quarto tiro a fare sosta sul sentiero. Penso che se, della via di Guastavino, fai solo la parte alta con le varianti più facili, le difficoltà non sono superiori a quelle di Mediterranea.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Faccio una breve relazione del tratto dal sentiero in su.
1-2) Partendo dal sentiero ci sono due possibilità: una nei pressi della Via Centrale del Vecchio e l'altra alcune decine di metri più a destra.
Le difficoltà sono simili; seguendo quella di destra con un tiro di 3 e 4+ si arriva ad una sosta con catena, poi si deve traversare tutto a sinistra incrociando la via del Vecchio per poi salire un muretto (max 5) che porta sulla cengia sotto la prima torre.
3) Dalla cengia ci sono tre possibilità: i due tiri più a destra sul muro verticale delle Torre, hanno difficoltà proibitive (6c, 6c+) mentre il tiro di sinistra segue una rampa obliqua di una trentina di metri con difficoltà prima di 3 poi di 4). Si arriva così su una grande cengia.
4) A sinistra c'è un tiro difficile su muro verticale, invece dritti si sale per un bel diedrino (4+) poi su placca inclinata (3) fino alla sosta con catena sotto la seconda torre (La Torre).
5) Sul muro della torre ci sono due tiri paralleli: cercando la llinea più agevole, sono salito prima per la via di destra poi, dove le due vie si avvicinano quasi a toccarsi, ho proseguito per quella di sinistra: così le difficoltà sono di 5+ e 5, arrampicata molto bella. Volendo stare su gradi più bassi si può fare lo spigolo di sinistra dove corre la "Variante Manni" attrezzata con chiodi normali (tanti) che ha difficoltà di 4 e 4+.
6) Dalla sommità della Torre si scende brevemente in canale erboso obliquo per attaccare l'ultimo risalto di forma triangolare: c'è un tiro spittato sulla destra che dovrebbe essere più facile (4+?). Io sono salito per il tiro di sinistra che termina proprio sulla cima del triangolo: questo è facile nella prima parte (4, 3) ma poi ha un muretto finale di 6a.
La prossima volta via mando la foto dell'ultimo muretto.
1-2) Partendo dal sentiero ci sono due possibilità: una nei pressi della Via Centrale del Vecchio e l'altra alcune decine di metri più a destra.
Le difficoltà sono simili; seguendo quella di destra con un tiro di 3 e 4+ si arriva ad una sosta con catena, poi si deve traversare tutto a sinistra incrociando la via del Vecchio per poi salire un muretto (max 5) che porta sulla cengia sotto la prima torre.
3) Dalla cengia ci sono tre possibilità: i due tiri più a destra sul muro verticale delle Torre, hanno difficoltà proibitive (6c, 6c+) mentre il tiro di sinistra segue una rampa obliqua di una trentina di metri con difficoltà prima di 3 poi di 4). Si arriva così su una grande cengia.
4) A sinistra c'è un tiro difficile su muro verticale, invece dritti si sale per un bel diedrino (4+) poi su placca inclinata (3) fino alla sosta con catena sotto la seconda torre (La Torre).
5) Sul muro della torre ci sono due tiri paralleli: cercando la llinea più agevole, sono salito prima per la via di destra poi, dove le due vie si avvicinano quasi a toccarsi, ho proseguito per quella di sinistra: così le difficoltà sono di 5+ e 5, arrampicata molto bella. Volendo stare su gradi più bassi si può fare lo spigolo di sinistra dove corre la "Variante Manni" attrezzata con chiodi normali (tanti) che ha difficoltà di 4 e 4+.
6) Dalla sommità della Torre si scende brevemente in canale erboso obliquo per attaccare l'ultimo risalto di forma triangolare: c'è un tiro spittato sulla destra che dovrebbe essere più facile (4+?). Io sono salito per il tiro di sinistra che termina proprio sulla cima del triangolo: questo è facile nella prima parte (4, 3) ma poi ha un muretto finale di 6a.
La prossima volta via mando la foto dell'ultimo muretto.
andreaparodi
Re: Info su nuova via Monte Rama
Grazie per la relazione e per la futura foto!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Info su nuova via Monte Rama
Ecco altre due foto della via Guastavino:
Il mitico Giorgio ha fatto una foto che più che il Monte Rama mi sembra il Grand Capucin (e invece è "solo" il muro della Torre)
E questo è il muretto di 6a dell'ultimo tiro:
Il mitico Giorgio ha fatto una foto che più che il Monte Rama mi sembra il Grand Capucin (e invece è "solo" il muro della Torre)
E questo è il muretto di 6a dell'ultimo tiro:
Re: Info su nuova via Monte Rama
Bella. Da mettere in cantiere
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Re: Monte Rama - "Via di Guastavino"
Beh, che dire, a dir poco stupenda la foto e la via che spero quanto prima di fare, se trovo qualcuno/a
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