Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confine
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Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confine
Dovevo andare ad arrampicare sulla Guglia di San Bernolfo, ma, abbandonato da mio figlio che ha preferito la spiaggia, ho cambiato programma: martedì pomeriggio sono salito al Pian della Casa e al Rifugio Regina Elena, con l'intenzione di farmi, il giorno dopo, una bella traversata su cresta, da solo con zaino leggero.
L'idea era di attraversare tutte le cime tra il Colle di Fremamorta e quello del Mercantour (al limite, fossi stato stanco o in ritardo, potevo sempre scendere a metà strada dal Colle di Ciriegia...).
Mercoledì mattina sono partito dal rifugio alle 7 e 15 e in due ore sono salito al Colle di Fremamorta, con vista bellissima sul laghetto nella foto.
Ho girato a sinistra e ho proseguito sulla cresta di confine tenendomi sempre sul filo o poco lontano (massimo a una decina di metri), per evitare qualche spuntone liscio o frastagliature noiose. Dal Colle di Fremamorta a quello del Mercantour si scavalcano cinque cime principalli, più numerose cime secondarie.
La prima vetta è la Cima di Pagarì di Salèse:
Poi la facile Cima di Naucetas (nella foto il panorama dalla vetta con Argentera e Nasta):
Scesi al successivo colletto si deve salire la cresta nord-ovest della Cima della Leccia, che è il tratto più difficile (breve spigolo di II+, esposto, poi II) quindi si scende al Colle di Ciriegia. Si sale sulle Cime di Ciriegia con divertente arrampicata e si prosegue per l'ultima vetta, per la cresta ovest della Cima Mercantour di cui allego una foto:
Ho impiegato circa quattro ore e mezzo dal Colle di Fremamorta alla Cima di Mercantour. Qui ho incontrato un ragazzo di San Michele Mondovì e insieme siamo scesi al Colle del Mercantour e poi al Pian della Casa.
Nel complesso una traversata molto bella e panoramica, con difficoltà omogenee da EE a F+, tranne un tratto PD per salire sulla Cima della Leccia.
L'idea era di attraversare tutte le cime tra il Colle di Fremamorta e quello del Mercantour (al limite, fossi stato stanco o in ritardo, potevo sempre scendere a metà strada dal Colle di Ciriegia...).
Mercoledì mattina sono partito dal rifugio alle 7 e 15 e in due ore sono salito al Colle di Fremamorta, con vista bellissima sul laghetto nella foto.
Ho girato a sinistra e ho proseguito sulla cresta di confine tenendomi sempre sul filo o poco lontano (massimo a una decina di metri), per evitare qualche spuntone liscio o frastagliature noiose. Dal Colle di Fremamorta a quello del Mercantour si scavalcano cinque cime principalli, più numerose cime secondarie.
La prima vetta è la Cima di Pagarì di Salèse:
Poi la facile Cima di Naucetas (nella foto il panorama dalla vetta con Argentera e Nasta):
Scesi al successivo colletto si deve salire la cresta nord-ovest della Cima della Leccia, che è il tratto più difficile (breve spigolo di II+, esposto, poi II) quindi si scende al Colle di Ciriegia. Si sale sulle Cime di Ciriegia con divertente arrampicata e si prosegue per l'ultima vetta, per la cresta ovest della Cima Mercantour di cui allego una foto:
Ho impiegato circa quattro ore e mezzo dal Colle di Fremamorta alla Cima di Mercantour. Qui ho incontrato un ragazzo di San Michele Mondovì e insieme siamo scesi al Colle del Mercantour e poi al Pian della Casa.
Nel complesso una traversata molto bella e panoramica, con difficoltà omogenee da EE a F+, tranne un tratto PD per salire sulla Cima della Leccia.
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
traversata interessante
il tratto PD per salire la Cima della Leccia è aggirabile?
il tratto PD per salire la Cima della Leccia è aggirabile?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
La cresta affilata delle Cima della Leccia penso si possa aggirare a destra sul lato francese, dove i pendii sono in buona parte erbosi. Ma magari rischi di salire aggrappato ad erbe sfuggenti e pietre mobili, mentre la cresta è molto carina, di roccia un po' lichenata ma buona.
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Molto bello ed interessante!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Bello, complimenti!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Bellissimo, una delle tue tipiche gite da cui Alec ed io potremmo prendere esempio
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
ho già guardato sulla Bibbiascinty wrote:Bellissimo, una delle tue tipiche gite da cui Alec ed io potremmo prendere esempio
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Io l'ho fatta in due volte, e mi era piaciuta un sacco! La cima della leccia non conviene aggirarla, si rischia di finire su terreni ancora più infidi e precari! Sub, non penso tu avresti problemi, col tuo curriculum ...
"Io intanto salgo, poi si vedrà ..."
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
l'ho chiesto per valutare meglio l'eventuale attrezzatura da portare in funzione di chi mi segue o di chi devo rincorreregambeinspalla wrote:Io l'ho fatta in due volte, e mi era piaciuta un sacco! La cima della leccia non conviene aggirarla, si rischia di finire su terreni ancora più infidi e precari! Sub, non penso tu avresti problemi, col tuo curriculum ...
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
non so se è il posto giusto per parlarne...
sapete se c'è qualcuno che ripara/risuola gli scarponi de "la sportiva", i nepal extreme?
con quel che costano, scoccia buttarli via solo perchè si è consumata la suola e si sono "mangiati" in punta
sapete se c'è qualcuno che ripara/risuola gli scarponi de "la sportiva", i nepal extreme?
con quel che costano, scoccia buttarli via solo perchè si è consumata la suola e si sono "mangiati" in punta
http://pass-4sure.net/
http://www.port.ac.uk/" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.hitachi.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.facebook.com/HitachiHLI" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.youtube.com/user/AFP" onclick="window.open(this.href);return false;
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R: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confine
Direi il risuolatore ...
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Posto qui anche se si tratta solo della traversata Colle di Fremamorta - Cima di Naucetas
Il 23, dopo la salita alla Cima di Valcuca e il bivacco al Guiglia avevamo in mente di seguire la relazione di Gambeinspalla http://www.gambeinspalla.org/gruppi_mon ... salese.htm per la cresta tra il Colle di Fremamorta e il Colle di Ciriegia.
Sveglia alle 6 e dopo la ripresa dei sensi e la colazione esco a fare due foto Partiamo alle 7,35 e la prima sosta è al Lago superiore di Fremamorta affascinati dai giochi di luce e della bruma; in un quarto d'ora la nebbia inizia a dissolverci regalandoci ora giochi di specchi Superato da poco il lago incontriamo il branco di camosci che la sera prima era intorno al bivacco, circa una quindicina di capi Bè, a questo punto potremmo tranquillamente scendere a valle soddisfatti della giornata, in realtà il nostro giro deve ancora iniziare
In mezz'ora raggiungiamo il Colle di Fremamorta e iniziamo ad avere una parziale vista del percorso, oltre a quella della valle dei Lacs de Fremamorte. La prima cima si sale in poco più di 10' e non presenta difficoltà di sorta. Da lì in poi ci imbraghiamo e proseguiremo in conserva sino a quando ritroveremo un sentiero vero e proprio. La velocità nella progressione non è il nostro forte, arriviamo alla Sella della Brèche de Pagarì alle 10,20 (nella foto in basso si vede una chiazza chiara, è un piccolo bunker). Attacchiamo la seconda cresta che culmina con la Cima Ovest di Pagarì de Salèse; seguendo la relazione poco dopo l'inizio ci spostiamo sul lato francese ritornando in cresta più su (la cresta vista dal basso sembra un pò ingaggiosa ma caruccia), nel mentre ci godiamo ancora la vista dei laghi francesi. Ore 11,25 siamo sulla prima vetta decente con tanto di cumulo di pietre: qui ci lanciamo addirittura in un autoscatto di vetta che per immensa pietà vi evito.
Da qui si scende per (quasi) comoda pietraia ... bè, per essere una pietraia della Marittime è quasi comoda e in 15' siamo alla Bassa di Pagari de Salèse. Sosta pappa (pomodori e pesche per me).
Inizia la salita alla Cima est di Pagarì, ma la sosta ha un pò tagliato le gambe e la lucidità non è più quella di prima; avviene infatti qualche tafferuglio sulla scelta di passare due metri più a destra o a sinistra.
Riusciamo comunque, seppur zigzagando qua e la, ad arrivare in breve tempo a quella che pare sia la vetta e a proseguire per altri 300m su larga cresta in leggerissima salita sino alla Cima di Naucetas (ore 12,45). Arrivati in vetta scopriamo che c'è copertura telefonica via roaming francese (occhio alle tariffe) e iniziano ad arrivare SMS e avvisi di chiamata UFFFFA. Al termine di sfiancanti telefonate ci ritroviamo con un umore non dei migliori, un pò di stanchezza e un problema d'interpretazione della relazione: sembrerebbe che dopo la cima dovremmo trovare una conca detritica.
In realtà era proprio quella che costituiva la vetta (avessi stampato relazione e foto accluse lo avremmo capito), invece vediamo una cresta che scende abbastanza ripidamente e con un poco di esposizione verso il successivo Colle di Naucetàs.
Purtroppo la socia patisce l'esposizione (ho dimenticato di portare una benda scura da metterle sugli occhi per i passaggi più aerei ); vedendo poi che avremmo ancora dovuto salire ancora una ripida cresta per la Cima di Leccia decidiamo (contrariamente a quanto consigliato da Andrea nella relazza) di abbandonare il percorso e innestarci più a valle nel sentiero che scende dal Colle di Ciriegia. Fortunatamente gli 'infidi salti di roccia' non si rivelano tali e pian piano scendiamo per mettere piede su un sentiero (l'N15).
Alla fine della favola baciamo il cofano della Lusciandromobile al Pian della Casa alle 16,10.
Il resto è leggenda entriamo a far merenda al bar di Valdieri: io sembravo Nino Manfredi nel film 'Brutti sporchi e cattivi' (soprattutto brutto e sporco), risparmio per cavalleria commenti sull'aspetto della socia.
Ripresi l'uso della parola e del pollice opponibile rientriamo tentando di mimetizzarci nel flusso di italiani medi che tornano a valle in un pomeriggio medio di mezza estate e arriviamo sani e salvi alla solita piazza a Fontanelle.
Giudizio della gita: non abbiamo incontrato anima viva sino al sentiero del Colle di Ciriegia. E' consigliato agli amanti della Valle Gesso e dei luoghi selvaggi, io l'ho trovata molto bella a prima o poi vorrei completare il giro.
Come scritto nella relazione di Andrea è caldamente consigliabile farla in giorni di bel tempo.
Si tratta pur sempre di un percorso di cresta con alcuni punti esposti: o siete bravi o andate in conserva.
Alla prossima
Lusciandro
Il 23, dopo la salita alla Cima di Valcuca e il bivacco al Guiglia avevamo in mente di seguire la relazione di Gambeinspalla http://www.gambeinspalla.org/gruppi_mon ... salese.htm per la cresta tra il Colle di Fremamorta e il Colle di Ciriegia.
Sveglia alle 6 e dopo la ripresa dei sensi e la colazione esco a fare due foto Partiamo alle 7,35 e la prima sosta è al Lago superiore di Fremamorta affascinati dai giochi di luce e della bruma; in un quarto d'ora la nebbia inizia a dissolverci regalandoci ora giochi di specchi Superato da poco il lago incontriamo il branco di camosci che la sera prima era intorno al bivacco, circa una quindicina di capi Bè, a questo punto potremmo tranquillamente scendere a valle soddisfatti della giornata, in realtà il nostro giro deve ancora iniziare
In mezz'ora raggiungiamo il Colle di Fremamorta e iniziamo ad avere una parziale vista del percorso, oltre a quella della valle dei Lacs de Fremamorte. La prima cima si sale in poco più di 10' e non presenta difficoltà di sorta. Da lì in poi ci imbraghiamo e proseguiremo in conserva sino a quando ritroveremo un sentiero vero e proprio. La velocità nella progressione non è il nostro forte, arriviamo alla Sella della Brèche de Pagarì alle 10,20 (nella foto in basso si vede una chiazza chiara, è un piccolo bunker). Attacchiamo la seconda cresta che culmina con la Cima Ovest di Pagarì de Salèse; seguendo la relazione poco dopo l'inizio ci spostiamo sul lato francese ritornando in cresta più su (la cresta vista dal basso sembra un pò ingaggiosa ma caruccia), nel mentre ci godiamo ancora la vista dei laghi francesi. Ore 11,25 siamo sulla prima vetta decente con tanto di cumulo di pietre: qui ci lanciamo addirittura in un autoscatto di vetta che per immensa pietà vi evito.
Da qui si scende per (quasi) comoda pietraia ... bè, per essere una pietraia della Marittime è quasi comoda e in 15' siamo alla Bassa di Pagari de Salèse. Sosta pappa (pomodori e pesche per me).
Inizia la salita alla Cima est di Pagarì, ma la sosta ha un pò tagliato le gambe e la lucidità non è più quella di prima; avviene infatti qualche tafferuglio sulla scelta di passare due metri più a destra o a sinistra.
Riusciamo comunque, seppur zigzagando qua e la, ad arrivare in breve tempo a quella che pare sia la vetta e a proseguire per altri 300m su larga cresta in leggerissima salita sino alla Cima di Naucetas (ore 12,45). Arrivati in vetta scopriamo che c'è copertura telefonica via roaming francese (occhio alle tariffe) e iniziano ad arrivare SMS e avvisi di chiamata UFFFFA. Al termine di sfiancanti telefonate ci ritroviamo con un umore non dei migliori, un pò di stanchezza e un problema d'interpretazione della relazione: sembrerebbe che dopo la cima dovremmo trovare una conca detritica.
In realtà era proprio quella che costituiva la vetta (avessi stampato relazione e foto accluse lo avremmo capito), invece vediamo una cresta che scende abbastanza ripidamente e con un poco di esposizione verso il successivo Colle di Naucetàs.
Purtroppo la socia patisce l'esposizione (ho dimenticato di portare una benda scura da metterle sugli occhi per i passaggi più aerei ); vedendo poi che avremmo ancora dovuto salire ancora una ripida cresta per la Cima di Leccia decidiamo (contrariamente a quanto consigliato da Andrea nella relazza) di abbandonare il percorso e innestarci più a valle nel sentiero che scende dal Colle di Ciriegia. Fortunatamente gli 'infidi salti di roccia' non si rivelano tali e pian piano scendiamo per mettere piede su un sentiero (l'N15).
Alla fine della favola baciamo il cofano della Lusciandromobile al Pian della Casa alle 16,10.
Il resto è leggenda entriamo a far merenda al bar di Valdieri: io sembravo Nino Manfredi nel film 'Brutti sporchi e cattivi' (soprattutto brutto e sporco), risparmio per cavalleria commenti sull'aspetto della socia.
Ripresi l'uso della parola e del pollice opponibile rientriamo tentando di mimetizzarci nel flusso di italiani medi che tornano a valle in un pomeriggio medio di mezza estate e arriviamo sani e salvi alla solita piazza a Fontanelle.
Giudizio della gita: non abbiamo incontrato anima viva sino al sentiero del Colle di Ciriegia. E' consigliato agli amanti della Valle Gesso e dei luoghi selvaggi, io l'ho trovata molto bella a prima o poi vorrei completare il giro.
Come scritto nella relazione di Andrea è caldamente consigliabile farla in giorni di bel tempo.
Si tratta pur sempre di un percorso di cresta con alcuni punti esposti: o siete bravi o andate in conserva.
Alla prossima
Lusciandro
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Complimenti anche per questa! Tornerete per completarla
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Dormire in bivacco è sempre un emozione!!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
Che ridere, troppo forte
Davvero bello... che dire se non.. beati!!!!
Davvero bello... che dire se non.. beati!!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Traversata Fremamorta-Mercantour per la cresta di confin
..a riguardo bisogna sentire il parere di Arietina.Sub-Comandante wrote:Dormire in bivacco è sempre un emozione!!!