San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
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San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Domenica 21 approfittando della splendida giornata di sole, abbiamo impegnato il pomeriggio con una escursione sul nostro appennino.
Partenza da S. Carlo di Cese (Camposilvano), itinerario segnalato FIE (due strisce rosse) per Punta Martin, al solito ottima vista su Genova e sulle Alpi...
Ridiscesa dallo stesso versante di salita, puntando dritto il M.te Pennello, veloce vista al bivacco, dove fa bella mostra di se il quadretto Quotazero e poi lungo l'alta via/ sentiero europeo.
Raggiungiamo in breve le pendici del M.te Proratado, che risaliamo fino alla vicina vetta, da qui ci buttiamo lungo i pendii erbosi del versante opposto a quello di salita, puntando il sentiero che porta a Lencisa (rombo rosso) che seguiamo fedelmente fino al paese.
Giunti a Lencisa ridiscendiamo a S. Carlo per un sentiero non segnalato, indicatoci da un local, che ci riporta alla macchina.
Un bel giro, con ottime panoramiche, su sentieri molto facili, esclusa la discesa dal Proratado, fatto su un pendio erboso non molto confortevole, esiste un sentiero segnalato che si ricongiunge con quello per Lencisa e poi porta a S. Carlo, ma non sembrava in ottime condizioni ..., in ogni caso è possibile ridiscendere dal versante della salita e riprendere il rombo rosso direttamente dall'alta via.
I tempi, partiti da S. Carlo alle 13.15, eravamo di ritorno alle 18.30, con più di mezz'ora di pausa in vetta a P.ta Martin.
Partenza da S. Carlo di Cese (Camposilvano), itinerario segnalato FIE (due strisce rosse) per Punta Martin, al solito ottima vista su Genova e sulle Alpi...
Ridiscesa dallo stesso versante di salita, puntando dritto il M.te Pennello, veloce vista al bivacco, dove fa bella mostra di se il quadretto Quotazero e poi lungo l'alta via/ sentiero europeo.
Raggiungiamo in breve le pendici del M.te Proratado, che risaliamo fino alla vicina vetta, da qui ci buttiamo lungo i pendii erbosi del versante opposto a quello di salita, puntando il sentiero che porta a Lencisa (rombo rosso) che seguiamo fedelmente fino al paese.
Giunti a Lencisa ridiscendiamo a S. Carlo per un sentiero non segnalato, indicatoci da un local, che ci riporta alla macchina.
Un bel giro, con ottime panoramiche, su sentieri molto facili, esclusa la discesa dal Proratado, fatto su un pendio erboso non molto confortevole, esiste un sentiero segnalato che si ricongiunge con quello per Lencisa e poi porta a S. Carlo, ma non sembrava in ottime condizioni ..., in ogni caso è possibile ridiscendere dal versante della salita e riprendere il rombo rosso direttamente dall'alta via.
I tempi, partiti da S. Carlo alle 13.15, eravamo di ritorno alle 18.30, con più di mezz'ora di pausa in vetta a P.ta Martin.
Ciao
Alberto
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Abbiamo preso una strada che parte proprio dal paese, dove comincia la salita che porta alla Guardia, sulla destra salendo c'è una discesa, dapprima è asfaltata poi si stringe e infine diventa sterrata, siamo sbucati a S. Carlo nei pressi del ponte dove c'è la Madonna degli Escursionisti.bade wrote:bel giro!
da lencisa a san carlo siete scesi per l'ampia sterrata su lato sinistro orografico? ?
Ciao
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ok, siete scessi da questa strada sterrata...che passa poi da un gruppo di case semi abbandonate e poi scende per stradina fino al ponte appena sopra camposilvano...eh?wolf041 wrote:Abbiamo preso una strada che parte proprio dal paese, dove comincia la salita che porta alla Guardia, sulla destra salendo c'è una discesa, dapprima è asfaltata poi si stringe e infine diventa sterrata, siamo sbucati a S. Carlo nei pressi del ponte dove c'è la Madonna degli Escursionisti.bade wrote:bel giro!
da lencisa a san carlo siete scesi per l'ampia sterrata su lato sinistro orografico? ?
Esatto, è prorpio leibade wrote:ok, siete scessi da questa strada sterrata...che passa poi da un gruppo di case semi abbandonate e poi scende per stradina fino al ponte appena sopra camposilvano...eh?wolf041 wrote:Abbiamo preso una strada che parte proprio dal paese, dove comincia la salita che porta alla Guardia, sulla destra salendo c'è una discesa, dapprima è asfaltata poi si stringe e infine diventa sterrata, siamo sbucati a S. Carlo nei pressi del ponte dove c'è la Madonna degli Escursionisti.bade wrote:bel giro!
da lencisa a san carlo siete scesi per l'ampia sterrata su lato sinistro orografico? ?
Ciao
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Oggi insieme a Granpasso e Trigi abbiamo fatto un giro ad anello intorno a San Carlo di Cese lungo i sentieri segnati dalla FIE.
Ecco l'itinerario:
1) Pegli - Salita al Monte Penello (segnavia Cerchio rosso)
2) Discesa a San Carlo di Cese (due barre verticali rosse)
3) Salita alla punta del Corno lungo il famoso Rio Gandolfi (X rossa)
4) Pendici Monte Cuccio (Allacciamento tre bolli rossi)
5) Pegli (Cerchio rosso).
L'itinerario descritto ha una lunghezza di 24 Km. e un dislivello di 1600 mt. è quindi indicato per l'escursionista allenato che vuole mettersi alla prova su due salite di tutto rispetto.
La bellezza dei luoghi e dei panorami, soprattutto in giornate limpide come quella di oggi, è notevole.
Dalla vetta della Punto del Corno Granpasso ha potuto vedere distintamente il percorso che l'ha visto protagonista alle Porte di Pietra, Monti Buio, Antola, Carmo, Cavalmurone...... Giarolo, si vedeva tutto.
Meraviglioso, da provare!
Ecco l'itinerario:
1) Pegli - Salita al Monte Penello (segnavia Cerchio rosso)
2) Discesa a San Carlo di Cese (due barre verticali rosse)
3) Salita alla punta del Corno lungo il famoso Rio Gandolfi (X rossa)
4) Pendici Monte Cuccio (Allacciamento tre bolli rossi)
5) Pegli (Cerchio rosso).
L'itinerario descritto ha una lunghezza di 24 Km. e un dislivello di 1600 mt. è quindi indicato per l'escursionista allenato che vuole mettersi alla prova su due salite di tutto rispetto.
La bellezza dei luoghi e dei panorami, soprattutto in giornate limpide come quella di oggi, è notevole.
Dalla vetta della Punto del Corno Granpasso ha potuto vedere distintamente il percorso che l'ha visto protagonista alle Porte di Pietra, Monti Buio, Antola, Carmo, Cavalmurone...... Giarolo, si vedeva tutto.
Meraviglioso, da provare!
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
- rikkytikkytavi
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Gran bel giro... l'unica accortezza è quella di tenere le briglie di Granpasso, altrimenti non lo vedi più!rikkytikkytavi wrote:Giro notevole!Io l'ho fatto ... a rate ;complimenti!
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
- rikkytikkytavi
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Bel giro sopratutto con una girnata come quella di oggi.
Punta del Corno è un pò la sorella minore della Punta Martin.
Durante il giro abbiamo incontrato diversi escursionisti tutti piuttosto attempati. Beh, anche noi non siamo più di primo pelo visto che le nostre eta sommate superano abbondantemente il secolo
Ciao.
Punta del Corno è un pò la sorella minore della Punta Martin.
Durante il giro abbiamo incontrato diversi escursionisti tutti piuttosto attempati. Beh, anche noi non siamo più di primo pelo visto che le nostre eta sommate superano abbondantemente il secolo
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Belin !
Dai che oggi sembravamo dei ragazzini!granpasso wrote:Bel giro sopratutto con una girnata come quella di oggi.
Punta del Corno è un pò la sorella minore della Punta Martin.
Durante il giro abbiamo incontrato diversi escursionisti tutti piuttosto attempati. Beh, anche noi non siamo più di primo pelo visto che le nostre eta sommate superano abbondantemente il secolo
Ciao.
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
paolo59 wrote:E meno male che era a digiuno.....paul62 wrote: Gran bel giro... l'unica accortezza è quella di tenere le briglie di Granpasso, altrimenti non lo vedi più!
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
Vedo (in altri topic) che vi siete tutti ispirati a Luca Speciani, sono anni che predica di allenarsi al diguno per favorire il metabolismo dei grassi. Io non ho mai avuto grossi problemi sia a stomaco vuoto che pieno (certo che se mangi la poeperonata..... ).......... in effetti la digestione può influire sulle prestazioni.paul62 wrote:paolo59 wrote:E meno male che era a digiuno.....paul62 wrote: Gran bel giro... l'unica accortezza è quella di tenere le briglie di Granpasso, altrimenti non lo vedi più!
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
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- Pazzaura
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Bel giro!! assomiglia molto a quello fatto da me e Claudia tempo fa,solo che noi siamo saliti da acqausanta a Punta Martin e poi Pennello.paul62 wrote:Oggi insieme a Granpasso e Trigi abbiamo fatto un giro ad anello intorno a San Carlo di Cese lungo i sentieri segnati dalla FIE.
Ecco l'itinerario:
1) Pegli - Salita al Monte Penello (segnavia Cerchio rosso)
2) Discesa a San Carlo di Cese (due barre verticali rosse)
3) Salita alla punta del Corno lungo il famoso Rio Gandolfi (X rossa)
4) Pendici Monte Cuccio (Allacciamento tre bolli rossi)
5) Pegli (Cerchio rosso).
L'itinerario descritto ha una lunghezza di 24 Km. e un dislivello di 1600 mt. è quindi indicato per l'escursionista allenato che vuole mettersi alla prova su due salite di tutto rispetto.
La bellezza dei luoghi e dei panorami, soprattutto in giornate limpide come quella di oggi, è notevole.
Dalla vetta della Punto del Corno Granpasso ha potuto vedere distintamente il percorso che l'ha visto protagonista alle Porte di Pietra, Monti Buio, Antola, Carmo, Cavalmurone...... Giarolo, si vedeva tutto.
Meraviglioso, da provare!
Ecco il link: viewtopic.php?p=33435&sid=8b251bdd6303e ... 1c05e07be5
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Direi che i dati di Pazzaura sono coerenti.
Teniamo conto del fatto che questi strumenti hanno un errore di misura da non sottovalutare affatto e che quindi bisogna sempre aggiungere un bel 'circa' a tutti i dati in nostro possesso.
Analizziamo i dati del nostro caro moderatore:
Stazione Acquasanta - Punta Martin. 800 mt circa.
San Carlo - Punta del Corno 600 mt. circa.
Totale 1400 metri di salita... i saliscendi ce li vogliamo mettere? arriviamo a 1550!
La discesa è ovviamente più lunga... diciamo 1700 mt. circa.
(per Pazzaura... caffè pagato.. vero?).
Teniamo conto del fatto che questi strumenti hanno un errore di misura da non sottovalutare affatto e che quindi bisogna sempre aggiungere un bel 'circa' a tutti i dati in nostro possesso.
Analizziamo i dati del nostro caro moderatore:
Stazione Acquasanta - Punta Martin. 800 mt circa.
San Carlo - Punta del Corno 600 mt. circa.
Totale 1400 metri di salita... i saliscendi ce li vogliamo mettere? arriviamo a 1550!
La discesa è ovviamente più lunga... diciamo 1700 mt. circa.
(per Pazzaura... caffè pagato.. vero?).
"Ogni superamento richiede un lungo travaglio, bisogna saper elaborare l'idea, il piano per realizzarla, capire se si hanno le capacità di tentare" Gianni Calcagno
gran bel giro davvero......io ho faticato più del previsto per i crampi lungo l'ultimo tratto per la punta del Corno (mi sono dovuto fermare 15 min per decontrarre e stirare i polpacci ) e quindi hanno dovuto aspettarmi un po'.......paul62 wrote:Oggi insieme a Granpasso e Trigi abbiamo fatto un giro ad anello intorno a San Carlo di Cese lungo i sentieri segnati dalla FIE.
Ecco l'itinerario:
1) Pegli - Salita al Monte Penello (segnavia Cerchio rosso)
2) Discesa a San Carlo di Cese (due barre verticali rosse)
3) Salita alla punta del Corno lungo il famoso Rio Gandolfi (X rossa)
4) Pendici Monte Cuccio (Allacciamento tre bolli rossi)
5) Pegli (Cerchio rosso).
L'itinerario descritto ha una lunghezza di 24 Km. e un dislivello di 1600 mt. è quindi indicato per l'escursionista allenato che vuole mettersi alla prova su due salite di tutto rispetto.
La bellezza dei luoghi e dei panorami, soprattutto in giornate limpide come quella di oggi, è notevole.
Dalla vetta della Punto del Corno Granpasso ha potuto vedere distintamente il percorso che l'ha visto protagonista alle Porte di Pietra, Monti Buio, Antola, Carmo, Cavalmurone...... Giarolo, si vedeva tutto.
Meraviglioso, da provare!
panorama splendido e tempo direi ideale.......vediamo cosa scoviamo per la prossima volta
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
- la stupidità umana
Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
- l'universo
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Solo che sulla prima non sono sicuro.
Albert Einstein.
Domenica scorsa sono andato per la prima volta sul Pennello percorrendo il sentiero due strisce rosse che parte da Camposilvano, appena sopra San Carlo. Si tratta di un percorso che sale in modo deciso verso il Pennello. La prima parte l'ho trovata un pò monotona..poi quando si apre il paesaggio il clima sa di montagna e le piane erbose sotto l'alta via meritano. Magnifica fonte a 10 min dal Pennello.
Ci vogliono un 2 orette a passo normale.
Ciao!
Ci vogliono un 2 orette a passo normale.
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- Pazzaura
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Mi allaccio a questo topic per raccontare la gitarella che oggi ho fatto con Claudia.
Siamo partiti verso le 12 da Camposilvano... il tempo era così così, ma eravamo ottimisti. Siamo saliti lungo il sentiero "due linee rosse" che porta al Colle Gandolfi.. a passo decisamente allegro. A circa metà salita il tempo volge al peggio... e comincia a piovigginare... ma abbiamo un bel ritmo e così continuiamo senza soste fino al colle.
Giunti al colle, dove si incrocia l'alta via, guardiamo l'orologio. Ci abbiamo messo 1 ora e 15. Il cartella segna San Carlo: 2 ore (in discesa)
Soddisfatti della prestazione, ci mettiamo la giacca e proseguiamo verso Praglia/Proratado lungo la strada dell'alta via. Piove sempre.
Il metro peggiora... la nebbia ci avvolge... cominciano i tuoni e ci ritroviamo nel bel mezzo di una mega grandinata
Ma oramai siamo li, e così cerchiamo di goderci comunque il momento "epico"... dopo poco, per terra ci sono due dita di chicchi di grandine... sembra che abbia nevicato!
Raggiungiamo le pendici del proratado, proseguiamo verso lencisa sempre su strada, fino ad imboccare il sentiero "+" che scende a Camposilvano.
Durante la discesa il meteo migliora, e arriviamo dalla macchina che non piove più.... E arriviamo a casa che c'è il cielo azzurro e un bel sole
Però è stato divertente, son esperienze che fatte dietro casa non creano timori.
Qualche scatto (anche se la macchinetta era zuppa, ho voluto immortalare il tutto!)
Quasi al colle... il tempo non promette bene!
Ed eccoci arrivati
Comincia a grandinare! davanti a noi un tranquillo escursionista con l'ombrello
Al bivio con sentiero "+" grandina ancora
Ormai ha smesso, ma è tutto bianco!
Siamo partiti verso le 12 da Camposilvano... il tempo era così così, ma eravamo ottimisti. Siamo saliti lungo il sentiero "due linee rosse" che porta al Colle Gandolfi.. a passo decisamente allegro. A circa metà salita il tempo volge al peggio... e comincia a piovigginare... ma abbiamo un bel ritmo e così continuiamo senza soste fino al colle.
Giunti al colle, dove si incrocia l'alta via, guardiamo l'orologio. Ci abbiamo messo 1 ora e 15. Il cartella segna San Carlo: 2 ore (in discesa)
Soddisfatti della prestazione, ci mettiamo la giacca e proseguiamo verso Praglia/Proratado lungo la strada dell'alta via. Piove sempre.
Il metro peggiora... la nebbia ci avvolge... cominciano i tuoni e ci ritroviamo nel bel mezzo di una mega grandinata
Ma oramai siamo li, e così cerchiamo di goderci comunque il momento "epico"... dopo poco, per terra ci sono due dita di chicchi di grandine... sembra che abbia nevicato!
Raggiungiamo le pendici del proratado, proseguiamo verso lencisa sempre su strada, fino ad imboccare il sentiero "+" che scende a Camposilvano.
Durante la discesa il meteo migliora, e arriviamo dalla macchina che non piove più.... E arriviamo a casa che c'è il cielo azzurro e un bel sole
Però è stato divertente, son esperienze che fatte dietro casa non creano timori.
Qualche scatto (anche se la macchinetta era zuppa, ho voluto immortalare il tutto!)
Quasi al colle... il tempo non promette bene!
Ed eccoci arrivati
Comincia a grandinare! davanti a noi un tranquillo escursionista con l'ombrello
Al bivio con sentiero "+" grandina ancora
Ormai ha smesso, ma è tutto bianco!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
mitici
La grandinata ha dato un tocco epico al giro...
p.s. siete stati molto svelti
La grandinata ha dato un tocco epico al giro...
p.s. siete stati molto svelti
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
'Mazza che grandinata! Bel giro! In queste condizioni, particolare!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- giorgio.mazzarello
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Niente male Claudia e Paz, direi che in salita avete trottato ben bene.
E' questo un periodo di forti contrasti ( ), che l'inverno particolarmente rigido e lungo amplifica notevolmente.
Si parte con tempo incerto, si cammina sotto la pioggia, si continua nella nebbia, si incontra la grandine e poi si torna che splende il sole!!!!
Bello!!
Giorgio
E' questo un periodo di forti contrasti ( ), che l'inverno particolarmente rigido e lungo amplifica notevolmente.
Si parte con tempo incerto, si cammina sotto la pioggia, si continua nella nebbia, si incontra la grandine e poi si torna che splende il sole!!!!
Bello!!
Giorgio
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Il Paz in lotta con le intemperie... che voglia seguire le orme del Bade?giorgio.mazzarello wrote:Niente male Claudia e Paz, direi che in salita avete trottato ben bene.
E' questo un periodo di forti contrasti ( ), che l'inverno particolarmente rigido e lungo amplifica notevolmente.
Si parte con tempo incerto, si cammina sotto la pioggia, si continua nella nebbia, si incontra la grandine e poi si torna che splende il sole!!!!
Bello!!
Giorgio
Comunque un vero e bel percorso attraverso la natura e le bizze del cielo.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- Pazzaura
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Oggi son partito da Camposilvano verso le 12, pensando di trovare comunque un clima sopportabile ed arieggiato. Volevo fare il solito giretto Proratado - Pennello e discesa.
Il problema è che invece, tutte le nuvole erano intorno ma sopra di me c'era un sole che spaccava le pietre, e non c'era un filo d'aria. Son partito per andare svelto ma il ritmo era notevolmente lento, soffrivo come un cane il caldo
Dopo 1 ora di salita e 500 metri, mancava poco all'innesto con l'alta via ma avevo già bevuto quasi tutta l'acqua, e così dietro front. Inoltre il sole in testa mi stava letteralmente cuocendo, e non avevo bandane o simili da mattermi (brutto esser senza capelli )
E vabbè, una sgambata l'ho fatta lo stesso.
Il problema è che invece, tutte le nuvole erano intorno ma sopra di me c'era un sole che spaccava le pietre, e non c'era un filo d'aria. Son partito per andare svelto ma il ritmo era notevolmente lento, soffrivo come un cane il caldo
Dopo 1 ora di salita e 500 metri, mancava poco all'innesto con l'alta via ma avevo già bevuto quasi tutta l'acqua, e così dietro front. Inoltre il sole in testa mi stava letteralmente cuocendo, e non avevo bandane o simili da mattermi (brutto esser senza capelli )
E vabbè, una sgambata l'ho fatta lo stesso.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Vabbuò Pazz, succede anche questo! Domani anche io andrò qui vicino per una camminata, con somma gioia di Alec ( ) spero che non ci sia troppo caldo o non mi ritroverete più su queste pagine a raccontarvi delle mie gite...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
.....ed ecco qua un altro malato che domani va in val gargassa però lì almeno l'acqua non dovrebbe mancare
MEGLIO UN GIORNO DA ANTOLINO CHE CENTO DA LEONI
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare.
Non le vorresti e nemmeno le hai scelte. Ma arrivano.
E dopo non sei più uguale.
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Oggi stessa gita ad anello, col caro amico Fabio, e nonostante abbia dovuto rallentare un po' per aspettarlo, ci ho messo 1.01Pazzaura wrote: Giunti al colle, dove si incrocia l'alta via, guardiamo l'orologio. Ci abbiamo messo 1 ora e 15. Il cartella segna San Carlo: 2 ore (in discesa)
Da solo probabilmente sarei stato sotto l'ora. I frutti di dieta e palestra si cominciano a vedere, son soddisfatto.
Resto della gita a passo svelto ma comunque in tranquillità.
Comunque gira che ti rigira, questo anello lo faccio sempre col maltempo... Anche oggi pioggerellina, però sempre un piacere stare fra i miei monti in buona compagnia
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Anche i miei! son sempre più "incriccata", sto invecchiandoPazzaura wrote: I frutti di dieta e palestra si cominciano a vedere
Bravo per il giro, per il meteo... ti sei badizzato!
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
scinty wrote:Anche i miei! son sempre più "incriccata", sto invecchiandoPazzaura wrote: I frutti di dieta e palestra si cominciano a vedere
Bravo per il giro, per il meteo... ti sei badizzato!
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Pazzaura wrote:scinty wrote:Anche i miei! son sempre più "incriccata", sto invecchiandoPazzaura wrote: I frutti di dieta e palestra si cominciano a vedere
Bravo per il giro, per il meteo... ti sei badizzato!
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS:https://luoghidasogno.altervista.org/articoloObj.php
Monte Proratado anello per Cresta Sorriso e Lago Manzù da San Carlo di Cese
Sabato 6 aprile 2024:Chiesa San Carlo di Cese (300) – Cascata Terruna (395) – Cresta del Sorriso (590-795) – Punta del Corno (852) – Monte Penello (998) – Colle Gandolfi (940) – Lago Manzù (685) – Strada Piani di Praglia (875-870) – Monte Proratado (928) - Chiesa San Carlo di Cese (300).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 20,6 Km. circa.
Dislivello: 1100 m. circa.
Difficoltà: le prime difficoltà si incontrano già all’inizio, causa anche le condizioni di piena dei torrenti, i numerosi guadi iniziali sono tutti EE, per escursionisti esperti, e possono richiedere, a chi non sia tanto pratico di guadi appunto, di dover attraversare a piedi nudi, a parte questo anche l’inizio del sentiero in salita da San Carlo non è tanto pulito e chiaro e vi è anche una variante nuova, ma entrambe i percorsi sono poco puliti. EE anche la visita facoltativa alla Cascata Terruna (e le altre discese al torrente Gandolfi), mentre la difficoltà principale del percorso è rappresentata poi dalla Cresta del Sorriso, F (alpinistico facile), causa il pendio, seppur in prevalenza erboso, assi ripido e che può richiedere l’uso delle mani. Il resto del percorso sarebbe tutto E, per escursionisti medi, ma è da considerare che il tratto di sentiero che scende al Lago Manzù, pur essendo segnato con cerchi gialli, specie nella parte iniziale, è difficile da seguire e consiglio quindi di farlo con GPS e relativa traccia al seguito.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada fino all’uscita di Pegli, quindi si segue l’Aurelia verso destra (ovest), per circa 300 metri, prendendo quindi a destra per San Carlo di Cese. Proseguiamo quindi fino alla Chiesa di San Carlo dove troviamo parcheggio presso il sottostante campo sportivo (abbandonato in realtà).
Percorso a piedi: dal parcheggio ritorniamo sui nostri passi su strada asfaltata per poco meno di 600 metri, fino all’inizio del sentiero sulla destra. Scendiamo quindi al torrente Varenna e lo attraversiamo su un asse di legno, quindi, con un ponte di legno piuttosto malridotto, attraversiamo anche il Rio Gandolfi. Dopo poco meno di 200 metri dal ponte troviamo un bivio, ma le X rosse sono da entrambe le parti e non si sa quale dei due percorsi sia in condizioni migliori. Prendendo a destra si scende al torrente e vi è anche la possibilità di scenderne un tratto sulla riva destra, fino ad a sopra di una cascata, ma il percorso è piuttosto scomodo ed accidentato (EE). Prendendo invece a sinistra si scende comunque ad un guado del torrente, ma più avanti, ma, comunque, dopo il guado, i 2 percorsi si riuniscono. Dopo la riunione dei due percorsi continuiamo a seguire le X rosse su sentiero che diventa più pulito. Neanche 100 metri dopo la riunione dei due percorsi è possibile scendere al torrente per visitare un laghetto smeraldo, visitato il quale troviamo un nuovo guado da effettuare, guado che è risultato piuttosto difficile nelle condizioni di piena in cui l’abbiamo trovato. Nel tratto successivo il sentiero inizia a prendere un poco quota fino a giungere ad un nuovo guado, in corrispondenza del quale possiamo deviare a sinistra per visitare la bella Cascata Terruna, della quale si può arrivare sia al primo salto, che al secondo (per arrivare al secondo salto occorre guadare il torrente). Visitata la cascata e guadato nuovamente il torrente riprendiamo a salire sempre seguendo le X rosse. In questo tratto ho fatto un’ulteriore deviazione al torrente che però ha portato ad una cascatella non particolarmente interessante, mentre quella interessante era sotto, ma non facilmente raggiungibile senza usare una corda, dato il terreno assai ripido e la mancanza di appigli. Fatta o non fatta la visita al torrente testè descritta si raggiunge l’ultimo guado del torrente Gandolfi, che si può effettuare più facilmente passando a monte di dove suggerisce il sentiero. Duecentocinquanta metri dopo il guado e subito dopo una marcata curva a sinistra del sentiero, troviamo un bivio, dove un cartello segnala “Cresta del Sorriso”. Qui prendiamo a destra risalendo il ripido versante erboso, seguendo vaghe tracce e qualche ometto, ma avendo soprattutto il crinale come riferimento, crinale che seguiamo abbastanza fedelmente, evitando soltanto i risalti rocciosi più impegnativi (credo siano comunque fattibili, anche se alcuni un po’ esposti). Saliamo quindi assai ripidamente fino a riincontrare il sentiero segnato X rossa, che imbocchiamo verso destra, in corrispondenza di una vetta senza nome. Dalla vetta proseguiamo verso l’ormai evidente Punta del Corno, che raggungiamo senza grandi difficoltà, attraversando però un bel ambiente roccioso. Dalla vetta scendiamo brevemente, quindi continuiamo in salita non ripida sulla X rossa, fino a raggiungere il già evidente bivacco posto in vetta al Monte Penello. Dal Bivacco proseguiamo dritti per scendere brevemente al Colle Gandolfi, dove prendiamo il sentiero in discesa sulla sinistra (AVML e triangolo rosso). Scendiamo quindi fino ad una bella Casella in pietra, quindi ancora fino ad un crocevia, dove prendiamo la traccetta sulla destra, con cartello indicante per il Lago Manzù. Il sentierino, nella parte iniziale tutt’altro che evidente, è comunque segnato con cerchi gialli (talvolta anche rossi) a cui occorre prestare attenzione, ma è comunque facile perdere la traccia in questa prima parte, per cui consiglio vivamente l’uso della mia traccia con un GPS o con una app per cellulare. Raggiunto un guado, dopo 800 metri circa di sentiero, la traccia si fa più chiara e passa sulla destra di alcuni ruderi, quindi piega a sinistra ed inizia a scendere verso il Lago. Giunti in vista del lago io ho preferito scendere al torrente e proseguire sulla riva di questo in ambo i sensi: andando verso sinistra si raggiunge in breve il ciglio di una alta cascata, mentre andando poi verso destra, sempre in breve, si raggiunge il Lago Manzù. Raggiunto il Lago occorre guadare il suo emissario, in corrispondenza del lago o più a valle, e quindi imboccare il sentiero, sempre segnato con cerchi gialli, che risale il versante opposto. Il sentiero sale quindi in un bosco, concedendoci prima uno scorcio panoramico sull’imponente cascata (alla quale si può scendere, e la cosa è assolutamente meritevole, ma, nell’occasione, non ne abbiamo avuto il tempo). Risalito quindi il pendio boschivo il sentiero raggiunge una sterrata, che imbocchiamo verso sinistra e che seguiamo dritti per circa 1,5 Km, fino a raggiungere l’asfalto della strada dei Piani di Praglia, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi l’asfalto per poco più di 2 Km, fino ad una sterrata sulla sinistra, in corrispondenza di due cartelli stradali sulla destra (segnalazione di bivio e limite 40 Km/h), che imbocchiamo. In poco meno di 100 metri sbuchiamo quindi su una stradina asfaltata, che imbocchiamo verso destra. La stradina alterna tratti sterrati ed asfaltati, fino a giungere ad un ampio parcheggio e proseguire come sterrata oltre una sbarra. Proseguiamo quindi sulla sterrata oltre la sbarra per circa 1,1 Km. Qui, in corrispondenza di un bivio di sterrate (una dritto a sinistra segnata triangolo rosso, che raggiungeremo più avanti, ed una a destra diretta al Colle Gandolfi che è l’AVML), risaliamo il pendio erboso verso sinistra, più o meno senza traccia, verso la vetta del soprastante monte Proratado. Più avanti incrociamo una traccia e la seguiamo fino in vetta. Dalla vetta occorre scendere qualche metro verso destra e seguire una traccetta, che si rivela più avanti parecchio infrascata, nonostante qualche piloncino segnavia (+ rosso). Per fortuna dopo qualche centinaio di metri di infrascamento, raggiungiamo un crocevia dove si ricongiunge la sterrata di cui ho detto in precedenza, ma noi proseguiamo invece su sentiero sempre segnato + rosso. Scendiamo quindi seguendo il + rosso fino a giungere ad un paese di poche case, da dove scendiamo ad una stradina asfaltata che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Con la nuova stradina scendiamo fino alle Case di San Carlo di Cese e quindi seguiamo la strada principale fino alla Chiesa dove abbiamo parcheggiato.
Conclusioni: lungo giro che visita ambienti diversi, dai torrenti con belle cascate e laghetti, fino ai crinali panoramici che dividono il versante ligure da quello padano, nonché gli interessanti ambienti rocciosi di Punta del Corno e della Cresta del Sorriso. Unica pecca è aver rinunciato ad una visita più approfondita ai dintorni del Lago Manzù, soprattutto alla bellissima cascata sottostante, cosa a cui ho però rimediato successivamente.
Monte Proratado anello per Cresta Sorriso e Lago Manzù da San Carlo di Cese
Sabato 6 aprile 2024:Chiesa San Carlo di Cese (300) – Cascata Terruna (395) – Cresta del Sorriso (590-795) – Punta del Corno (852) – Monte Penello (998) – Colle Gandolfi (940) – Lago Manzù (685) – Strada Piani di Praglia (875-870) – Monte Proratado (928) - Chiesa San Carlo di Cese (300).
Partecipanti: Silvia e soundofsilence.
Lunghezza: 20,6 Km. circa.
Dislivello: 1100 m. circa.
Difficoltà: le prime difficoltà si incontrano già all’inizio, causa anche le condizioni di piena dei torrenti, i numerosi guadi iniziali sono tutti EE, per escursionisti esperti, e possono richiedere, a chi non sia tanto pratico di guadi appunto, di dover attraversare a piedi nudi, a parte questo anche l’inizio del sentiero in salita da San Carlo non è tanto pulito e chiaro e vi è anche una variante nuova, ma entrambe i percorsi sono poco puliti. EE anche la visita facoltativa alla Cascata Terruna (e le altre discese al torrente Gandolfi), mentre la difficoltà principale del percorso è rappresentata poi dalla Cresta del Sorriso, F (alpinistico facile), causa il pendio, seppur in prevalenza erboso, assi ripido e che può richiedere l’uso delle mani. Il resto del percorso sarebbe tutto E, per escursionisti medi, ma è da considerare che il tratto di sentiero che scende al Lago Manzù, pur essendo segnato con cerchi gialli, specie nella parte iniziale, è difficile da seguire e consiglio quindi di farlo con GPS e relativa traccia al seguito.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada fino all’uscita di Pegli, quindi si segue l’Aurelia verso destra (ovest), per circa 300 metri, prendendo quindi a destra per San Carlo di Cese. Proseguiamo quindi fino alla Chiesa di San Carlo dove troviamo parcheggio presso il sottostante campo sportivo (abbandonato in realtà).
Percorso a piedi: dal parcheggio ritorniamo sui nostri passi su strada asfaltata per poco meno di 600 metri, fino all’inizio del sentiero sulla destra. Scendiamo quindi al torrente Varenna e lo attraversiamo su un asse di legno, quindi, con un ponte di legno piuttosto malridotto, attraversiamo anche il Rio Gandolfi. Dopo poco meno di 200 metri dal ponte troviamo un bivio, ma le X rosse sono da entrambe le parti e non si sa quale dei due percorsi sia in condizioni migliori. Prendendo a destra si scende al torrente e vi è anche la possibilità di scenderne un tratto sulla riva destra, fino ad a sopra di una cascata, ma il percorso è piuttosto scomodo ed accidentato (EE). Prendendo invece a sinistra si scende comunque ad un guado del torrente, ma più avanti, ma, comunque, dopo il guado, i 2 percorsi si riuniscono. Dopo la riunione dei due percorsi continuiamo a seguire le X rosse su sentiero che diventa più pulito. Neanche 100 metri dopo la riunione dei due percorsi è possibile scendere al torrente per visitare un laghetto smeraldo, visitato il quale troviamo un nuovo guado da effettuare, guado che è risultato piuttosto difficile nelle condizioni di piena in cui l’abbiamo trovato. Nel tratto successivo il sentiero inizia a prendere un poco quota fino a giungere ad un nuovo guado, in corrispondenza del quale possiamo deviare a sinistra per visitare la bella Cascata Terruna, della quale si può arrivare sia al primo salto, che al secondo (per arrivare al secondo salto occorre guadare il torrente). Visitata la cascata e guadato nuovamente il torrente riprendiamo a salire sempre seguendo le X rosse. In questo tratto ho fatto un’ulteriore deviazione al torrente che però ha portato ad una cascatella non particolarmente interessante, mentre quella interessante era sotto, ma non facilmente raggiungibile senza usare una corda, dato il terreno assai ripido e la mancanza di appigli. Fatta o non fatta la visita al torrente testè descritta si raggiunge l’ultimo guado del torrente Gandolfi, che si può effettuare più facilmente passando a monte di dove suggerisce il sentiero. Duecentocinquanta metri dopo il guado e subito dopo una marcata curva a sinistra del sentiero, troviamo un bivio, dove un cartello segnala “Cresta del Sorriso”. Qui prendiamo a destra risalendo il ripido versante erboso, seguendo vaghe tracce e qualche ometto, ma avendo soprattutto il crinale come riferimento, crinale che seguiamo abbastanza fedelmente, evitando soltanto i risalti rocciosi più impegnativi (credo siano comunque fattibili, anche se alcuni un po’ esposti). Saliamo quindi assai ripidamente fino a riincontrare il sentiero segnato X rossa, che imbocchiamo verso destra, in corrispondenza di una vetta senza nome. Dalla vetta proseguiamo verso l’ormai evidente Punta del Corno, che raggungiamo senza grandi difficoltà, attraversando però un bel ambiente roccioso. Dalla vetta scendiamo brevemente, quindi continuiamo in salita non ripida sulla X rossa, fino a raggiungere il già evidente bivacco posto in vetta al Monte Penello. Dal Bivacco proseguiamo dritti per scendere brevemente al Colle Gandolfi, dove prendiamo il sentiero in discesa sulla sinistra (AVML e triangolo rosso). Scendiamo quindi fino ad una bella Casella in pietra, quindi ancora fino ad un crocevia, dove prendiamo la traccetta sulla destra, con cartello indicante per il Lago Manzù. Il sentierino, nella parte iniziale tutt’altro che evidente, è comunque segnato con cerchi gialli (talvolta anche rossi) a cui occorre prestare attenzione, ma è comunque facile perdere la traccia in questa prima parte, per cui consiglio vivamente l’uso della mia traccia con un GPS o con una app per cellulare. Raggiunto un guado, dopo 800 metri circa di sentiero, la traccia si fa più chiara e passa sulla destra di alcuni ruderi, quindi piega a sinistra ed inizia a scendere verso il Lago. Giunti in vista del lago io ho preferito scendere al torrente e proseguire sulla riva di questo in ambo i sensi: andando verso sinistra si raggiunge in breve il ciglio di una alta cascata, mentre andando poi verso destra, sempre in breve, si raggiunge il Lago Manzù. Raggiunto il Lago occorre guadare il suo emissario, in corrispondenza del lago o più a valle, e quindi imboccare il sentiero, sempre segnato con cerchi gialli, che risale il versante opposto. Il sentiero sale quindi in un bosco, concedendoci prima uno scorcio panoramico sull’imponente cascata (alla quale si può scendere, e la cosa è assolutamente meritevole, ma, nell’occasione, non ne abbiamo avuto il tempo). Risalito quindi il pendio boschivo il sentiero raggiunge una sterrata, che imbocchiamo verso sinistra e che seguiamo dritti per circa 1,5 Km, fino a raggiungere l’asfalto della strada dei Piani di Praglia, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi l’asfalto per poco più di 2 Km, fino ad una sterrata sulla sinistra, in corrispondenza di due cartelli stradali sulla destra (segnalazione di bivio e limite 40 Km/h), che imbocchiamo. In poco meno di 100 metri sbuchiamo quindi su una stradina asfaltata, che imbocchiamo verso destra. La stradina alterna tratti sterrati ed asfaltati, fino a giungere ad un ampio parcheggio e proseguire come sterrata oltre una sbarra. Proseguiamo quindi sulla sterrata oltre la sbarra per circa 1,1 Km. Qui, in corrispondenza di un bivio di sterrate (una dritto a sinistra segnata triangolo rosso, che raggiungeremo più avanti, ed una a destra diretta al Colle Gandolfi che è l’AVML), risaliamo il pendio erboso verso sinistra, più o meno senza traccia, verso la vetta del soprastante monte Proratado. Più avanti incrociamo una traccia e la seguiamo fino in vetta. Dalla vetta occorre scendere qualche metro verso destra e seguire una traccetta, che si rivela più avanti parecchio infrascata, nonostante qualche piloncino segnavia (+ rosso). Per fortuna dopo qualche centinaio di metri di infrascamento, raggiungiamo un crocevia dove si ricongiunge la sterrata di cui ho detto in precedenza, ma noi proseguiamo invece su sentiero sempre segnato + rosso. Scendiamo quindi seguendo il + rosso fino a giungere ad un paese di poche case, da dove scendiamo ad una stradina asfaltata che imbocchiamo verso sinistra in discesa. Con la nuova stradina scendiamo fino alle Case di San Carlo di Cese e quindi seguiamo la strada principale fino alla Chiesa dove abbiamo parcheggiato.
Conclusioni: lungo giro che visita ambienti diversi, dai torrenti con belle cascate e laghetti, fino ai crinali panoramici che dividono il versante ligure da quello padano, nonché gli interessanti ambienti rocciosi di Punta del Corno e della Cresta del Sorriso. Unica pecca è aver rinunciato ad una visita più approfondita ai dintorni del Lago Manzù, soprattutto alla bellissima cascata sottostante, cosa a cui ho però rimediato successivamente.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: San Carlo di Cese (Camposilvano) - Pennello - Proratado
Quindi avete fatto la "famosa" cresta del sorriso, non so chi l'abbia nominata.
l'itinerario seguito per la salita è la normale alla punta del Corno da rio Gandolfi di cui si parla in qui viewtopic.php?f=5&t=3345&start=40
la valle del rio gandolfi è stata spesso maltrattata dalle alluvioni, quindi l'itinerario x rossa, soprattutto all'inizio dai guadi, ha quindi cambiato più volte collocazione.
I molti itinerari di salita dalla val varenna al monte Pennello comunque permettono di disegnare anelli più o meno lunghi.
buone gite !
l'itinerario seguito per la salita è la normale alla punta del Corno da rio Gandolfi di cui si parla in qui viewtopic.php?f=5&t=3345&start=40
la valle del rio gandolfi è stata spesso maltrattata dalle alluvioni, quindi l'itinerario x rossa, soprattutto all'inizio dai guadi, ha quindi cambiato più volte collocazione.
I molti itinerari di salita dalla val varenna al monte Pennello comunque permettono di disegnare anelli più o meno lunghi.
buone gite !