Il Cavallo e la Tambura da Resceto
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Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Metto qualche foto della bella escursione di sabato 22 agosto da Resceto (m.480) al M.Cavallo (m.1895) e poi alla Tambura (m.1890), salendo al Passo della Focolaccia (m.1642), sede della cava più alta delle Apuane, una cava con un impatto ambientale incredibile (cresta abbassata di circa 50 metri).
Abbiamo percorso la lizza della Focolaccia, quasi interamente costruita a massicciata con muratura a secco, vecchia via di trasporto a valle del marmo.
Dal Passo siamo saliti a Forcella di Porta (m.1740 circa), piccolo intaglio sulla cresta del Cavallo, e quindi sulla cresta costituita da 5 gobbe…un percorso insidioso ed esposto in alcuni punti. Salita un’altra gobba, abbiamo guadagnato la vetta del monte (m.1895), con spettacolare panorama sulle vette circostanti.
Abbiamo poi salito il M. Tambura (m.1890) e siamo scesi a Resceto per la settecentesca Via Vandelli, ingegnosa opera che – scavalcando Apuane e Appennino Tosco-Emiliano, metteva in comunicazione i Ducati di Massa e Modena.
Molto caldo, terreno completamente secco e autunno precoce: molti alberi, a causa della siccità, stanno perdendo le foglie.
Ritorno a Resceto dove abbiamo incontrato un pastore, ex aizzatore, ex cavatore…più apuano di così si muore! Siamo stati una mezz’ora buona ad ascoltare i suoi racconti di epiche lizzature, di cariche portate in paese, di incidenti sul lavoro e sulla fatica del lavoro di lizzatore.
Un po’ di foto:
Grosso piro (dove veniva “ancorato” il marmo in discesa) sulla lizza
La massicciata della Lizza Focolaccia
La parte terminale della lizza, quasi completamente franata
Sulla marmifera con il M.Sagro sullo sfondo
Canal Cerignano e Vallone degli Alberghi (versante massese) dal sentiero dopo Forcella di Porta
Le gobbe del Cavallo e subito dietro il Pisanino
La Tambura e la quota 1851 del Cavallo
Salita verso la quota 1874
Passaggio delicato e esposto dopo la quota 1874
Gorfigliano e il Lago di Gramolazzo (versante Garfagnana)
La forcella prima della salita alla quota più alta, sullo sfondo la Cava della Focolaccia
La vetta (m.1895)
Il Pisanino (m.1947), la cima più alta delle Apuane
Le gobbe e il Pisanino
Panorami
Passo della Focolaccia: benvenuti nel Parco!
Il Cavallo dalla cresta della Tambura
Verso la Tambura
Siccità
Dalla Finestra Vandelli
La Lizza della Focolaccia, percorsa all’andata, dalla Vandelli
Abbiamo percorso la lizza della Focolaccia, quasi interamente costruita a massicciata con muratura a secco, vecchia via di trasporto a valle del marmo.
Dal Passo siamo saliti a Forcella di Porta (m.1740 circa), piccolo intaglio sulla cresta del Cavallo, e quindi sulla cresta costituita da 5 gobbe…un percorso insidioso ed esposto in alcuni punti. Salita un’altra gobba, abbiamo guadagnato la vetta del monte (m.1895), con spettacolare panorama sulle vette circostanti.
Abbiamo poi salito il M. Tambura (m.1890) e siamo scesi a Resceto per la settecentesca Via Vandelli, ingegnosa opera che – scavalcando Apuane e Appennino Tosco-Emiliano, metteva in comunicazione i Ducati di Massa e Modena.
Molto caldo, terreno completamente secco e autunno precoce: molti alberi, a causa della siccità, stanno perdendo le foglie.
Ritorno a Resceto dove abbiamo incontrato un pastore, ex aizzatore, ex cavatore…più apuano di così si muore! Siamo stati una mezz’ora buona ad ascoltare i suoi racconti di epiche lizzature, di cariche portate in paese, di incidenti sul lavoro e sulla fatica del lavoro di lizzatore.
Un po’ di foto:
Grosso piro (dove veniva “ancorato” il marmo in discesa) sulla lizza
La massicciata della Lizza Focolaccia
La parte terminale della lizza, quasi completamente franata
Sulla marmifera con il M.Sagro sullo sfondo
Canal Cerignano e Vallone degli Alberghi (versante massese) dal sentiero dopo Forcella di Porta
Le gobbe del Cavallo e subito dietro il Pisanino
La Tambura e la quota 1851 del Cavallo
Salita verso la quota 1874
Passaggio delicato e esposto dopo la quota 1874
Gorfigliano e il Lago di Gramolazzo (versante Garfagnana)
La forcella prima della salita alla quota più alta, sullo sfondo la Cava della Focolaccia
La vetta (m.1895)
Il Pisanino (m.1947), la cima più alta delle Apuane
Le gobbe e il Pisanino
Panorami
Passo della Focolaccia: benvenuti nel Parco!
Il Cavallo dalla cresta della Tambura
Verso la Tambura
Siccità
Dalla Finestra Vandelli
La Lizza della Focolaccia, percorsa all’andata, dalla Vandelli
Viva le Apuane e tutte le montagne!
Uhm... ah sì?alec wrote:Molto bello!
In autunno sicuramente faremo una gita nelle tue zone
Bellissime foto davvero... complimenti per le vette, le gobbe del Cavallo sono davvero particolari, sono posti sempre molto suggestivi con esposizione da brivido!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- giorgio.mazzarello
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Non vedo le foto....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Sabato 16 maggio 2011: Resceto – Focolaccia - Forcella Porta – Quota 1850 e Quota 1872 Cavallo – Monte Tambura – Passo Tambura – Voa Vandelli - Resceto.
Partecipanti: Em, Lusciandro e Soundofsilence.
Lunghezza: 15 Km circa.
Dislivello: 1700 circa.
Difficoltà: Direi tutto E, tranne la salita verso il Cavallo. Qualcuno qualifica EE la salita alla Focolaccia tramite il 166, ma a me è parso non ci siano particolari difficoltà: in qualche punto il sentiero è un po’ ripido, ma alla tranquilla portata di ogni escursionistra medio allenato, qualche attenzione in più ci vuole sulla cresta della Tambura, ma, in condizioni normali, anche questa non va oltre l’E. La salita verso il Cavallo si effettua su traccia, seppur non evidentissima e decisamente ripida, si può classificare EE, ma non è un EE particolarmente difficile, perlomeno nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato noi (terreno asciutto e con erba molto bassa; l’erba alta potrebbe infatti creare qualche problema), questo almeno fino alla forcella tra la prima gobba e la coda del Cavallo; la salita alla prima gobba, anch’essa, contrariamente a quanto altri dicono, non mi è sembrata né particolarmente difficile, né particolarmente esposta: indubbiamente siamo ad un livello superiore di difficoltà rispetto alla salita fino alla forcella, ma si tratta comunque di camminare, seppur con attenzione, e usare le mani può essere d’aiuto, ma non necessario e, per quanto riguarda l’esposizione, seguendo la via giusta, non mi è parso sia molta, contrariamente a quanto dicono altre relazioni; più esposta forse, ma semplice, in quanto in piano, la Coda del Cavallo. Il discorso sicuramente cambia in caso di terreno umido o erba alta, in questo caso è assolutamente sconsigliabile tentare la salita. In cima alla prima gobba ci siamo fermati: la discesa successiva, in effetti, è molto più esposta e pericolosa, oltre a richiedere sicuramente l’uso delle mani (I grado) e sarebbe consigliabile assicurarsi con corda a uno dei massi sulla vetta, cosa che ci ripromettiamo di fare prossimamente.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Massa. All’uscita di Massa si prende a sinistra via degli Oliveti; si arriva quindi sull’Aurelia e la si segue per circa 1 Km., per poi svoltare a sinistra, prendendo la SP5 e seguendo le indicazioni per Resceto. In pochi Km. si arriva, appunto, a Resceto, dove si parcheggia in un’ampia piazza poco prima che inizi il divieto di circolazione sulla via Vandelli; il parcheggio è ampio ma noi l’abbiamo trovato quasi pieno alle 8, è quindi necessario arrivare presto.
Percorso a piedi: Si segue la Via Vandelli (sentiero 35) fino al bivio col sentiero 166, che si imbocca a sinistra. Poco dopo si ignora il 166bis e si continua sul 166 fino ad arrivare alla strada marmifera nei pressi della cava della Focolaccia. Si segue la marmifera in salita fino a giungere al bivacco Aronte. Dal Bivacco parte sulla sinistra il sentiero 167 che si imbocca, arrivando il breve all’evidente Forcella Porta. Dalla Forcella si prosegue, prima in leggera discesa e poi pressochè in piano per poco meno di 400 metri fino a che il sentiero 167, in corrispondenza di una spalla erbosa in discesa dalla prima gobba del Cavallo, inizia a scendere decisamente: sulla destra una esile, ma evidente traccia risale ripidamente; la si segue e, dopo un centinaio di metri si nota che si riunisce con un’altra traccia proveniente, a mezza costa, da destra; quest’ultima traccia (la si può usare per il ritorno per perdere meno quota nel ritorno alla Forcella Porta) è pure segnata con macchie rosse che continuano poi anche su quella su cui siamo, frammiste a rari ometti. Si continua quindi in ripida salita, tra varie tracce tra le quali non è facile distinguere quella segnata, ma tutte percorribili. Giunti alla forcella sulla sinistra si può percorrere la cresta sulla destra che costituisce la Quota 1850 del Cavallo, con bellissima vista sulle gobbe e poi, ritornati alla forcella, si può salire sulla sinistra, alla prima gobba, seguendo, come guida, le 2 evidenti spaccature/venature nelle altrettante placche rocciose che si incontrano nel breve percorso per la vetta. Il ritorno si effettua per la medesima via, si può però deviare, come accennato, in precedenza, per la traccia a mezza costa che riporta nei pressi della Forcella Porta. Dalla Forcella si ridiscende alla cava e si segue il sentiero 148 sulla cresta della Tambura. Dalla vetta si prosegue in cresta, scendendo fino al Passo Tambura, dove si prende a destra la via Vandelli che riporta, in circa 5 Km al bivio col sentiero 166, seguito all’andata, da dove si ritorna, in breve, al punto di partenza.
Racconto: Ci è voluto più di un anno di inseguimento, ma, finalmente, l’ho raggiunto, il Cavallo! In realtà, se a parole e nei pensieri non vedevo l’ora di andarci, all’atto pratico ho sempre trovato qualche scusa per andare da un’altra parte, temendo le conseguenze, di un’eventuale caduta, da Cavallo appunto…
Stavolta però non avevo scelta: il meteo era bello solo in apuane e c’era un Lusciandro ansioso di perdere la sua verginità Apuana e proprio col cavallo (de gustibus…)….
Perfino Enrico è riemerso dalle nevi al solo sentir nominare l’elegante quadrupede….
Non avendo quindi scampo mi attrezzo del minimo indispensabile con ramponi e picozza da erba, imbragatura completa, imbranatura, completa pure quella, corde, cordini, moschettoni, nonché santini e varie immagini sacre di San Giuda (la rupe), protettore degli alpinisti imbranati…
In realtà la ‘bestia’ si rivelerà più domestica del previsto, forse anche grazie al pelo rasato di recente, e potrò montargli prima sulla coda e, poi, visto che non si muove, anche sulla groppa.
Avendo però lasciato le redini, pardon, la corda, sulla sella (tra la prima gobba e la coda) ci accontentiamo e rinunciamo a salire anche sulla testa.
Resta poi la Tambura, dove recupero, con successo, la caduta non fatta da cavallo, ma la cosa non mi turba per niente, sono troppo felice per i panorami già visti…
Conclusioni:Finalmente una gita a 5 stelle! Ci voleva proprio in questa stagione che promette sempre molto, ma che, tra tempo instabile e neve residua, mantiene spesso poco…
Fantastica la vista sulle Gobbe del Cavallo dalla Coda e anche dalla prima gobba, nonché la vista sul Pisanino e sul Grondilice. Molto bella anche la Punta Carina e le guglie circostanti salendo alla Focolaccia; e, infine, la lunare e splendida Tambura e il magnifico panorama che offre.Sicuramente una delle gite imperdibili delle Apuane, fra le prime 3 più belle, insieme al Forato e le Panie attraverso la Vetricia.
Link a tutte le foto:
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Lunghezza: 15 Km circa.
Dislivello: 1700 circa.
Difficoltà: Direi tutto E, tranne la salita verso il Cavallo. Qualcuno qualifica EE la salita alla Focolaccia tramite il 166, ma a me è parso non ci siano particolari difficoltà: in qualche punto il sentiero è un po’ ripido, ma alla tranquilla portata di ogni escursionistra medio allenato, qualche attenzione in più ci vuole sulla cresta della Tambura, ma, in condizioni normali, anche questa non va oltre l’E. La salita verso il Cavallo si effettua su traccia, seppur non evidentissima e decisamente ripida, si può classificare EE, ma non è un EE particolarmente difficile, perlomeno nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato noi (terreno asciutto e con erba molto bassa; l’erba alta potrebbe infatti creare qualche problema), questo almeno fino alla forcella tra la prima gobba e la coda del Cavallo; la salita alla prima gobba, anch’essa, contrariamente a quanto altri dicono, non mi è sembrata né particolarmente difficile, né particolarmente esposta: indubbiamente siamo ad un livello superiore di difficoltà rispetto alla salita fino alla forcella, ma si tratta comunque di camminare, seppur con attenzione, e usare le mani può essere d’aiuto, ma non necessario e, per quanto riguarda l’esposizione, seguendo la via giusta, non mi è parso sia molta, contrariamente a quanto dicono altre relazioni; più esposta forse, ma semplice, in quanto in piano, la Coda del Cavallo. Il discorso sicuramente cambia in caso di terreno umido o erba alta, in questo caso è assolutamente sconsigliabile tentare la salita. In cima alla prima gobba ci siamo fermati: la discesa successiva, in effetti, è molto più esposta e pericolosa, oltre a richiedere sicuramente l’uso delle mani (I grado) e sarebbe consigliabile assicurarsi con corda a uno dei massi sulla vetta, cosa che ci ripromettiamo di fare prossimamente.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Massa. All’uscita di Massa si prende a sinistra via degli Oliveti; si arriva quindi sull’Aurelia e la si segue per circa 1 Km., per poi svoltare a sinistra, prendendo la SP5 e seguendo le indicazioni per Resceto. In pochi Km. si arriva, appunto, a Resceto, dove si parcheggia in un’ampia piazza poco prima che inizi il divieto di circolazione sulla via Vandelli; il parcheggio è ampio ma noi l’abbiamo trovato quasi pieno alle 8, è quindi necessario arrivare presto.
Percorso a piedi: Si segue la Via Vandelli (sentiero 35) fino al bivio col sentiero 166, che si imbocca a sinistra. Poco dopo si ignora il 166bis e si continua sul 166 fino ad arrivare alla strada marmifera nei pressi della cava della Focolaccia. Si segue la marmifera in salita fino a giungere al bivacco Aronte. Dal Bivacco parte sulla sinistra il sentiero 167 che si imbocca, arrivando il breve all’evidente Forcella Porta. Dalla Forcella si prosegue, prima in leggera discesa e poi pressochè in piano per poco meno di 400 metri fino a che il sentiero 167, in corrispondenza di una spalla erbosa in discesa dalla prima gobba del Cavallo, inizia a scendere decisamente: sulla destra una esile, ma evidente traccia risale ripidamente; la si segue e, dopo un centinaio di metri si nota che si riunisce con un’altra traccia proveniente, a mezza costa, da destra; quest’ultima traccia (la si può usare per il ritorno per perdere meno quota nel ritorno alla Forcella Porta) è pure segnata con macchie rosse che continuano poi anche su quella su cui siamo, frammiste a rari ometti. Si continua quindi in ripida salita, tra varie tracce tra le quali non è facile distinguere quella segnata, ma tutte percorribili. Giunti alla forcella sulla sinistra si può percorrere la cresta sulla destra che costituisce la Quota 1850 del Cavallo, con bellissima vista sulle gobbe e poi, ritornati alla forcella, si può salire sulla sinistra, alla prima gobba, seguendo, come guida, le 2 evidenti spaccature/venature nelle altrettante placche rocciose che si incontrano nel breve percorso per la vetta. Il ritorno si effettua per la medesima via, si può però deviare, come accennato, in precedenza, per la traccia a mezza costa che riporta nei pressi della Forcella Porta. Dalla Forcella si ridiscende alla cava e si segue il sentiero 148 sulla cresta della Tambura. Dalla vetta si prosegue in cresta, scendendo fino al Passo Tambura, dove si prende a destra la via Vandelli che riporta, in circa 5 Km al bivio col sentiero 166, seguito all’andata, da dove si ritorna, in breve, al punto di partenza.
Racconto: Ci è voluto più di un anno di inseguimento, ma, finalmente, l’ho raggiunto, il Cavallo! In realtà, se a parole e nei pensieri non vedevo l’ora di andarci, all’atto pratico ho sempre trovato qualche scusa per andare da un’altra parte, temendo le conseguenze, di un’eventuale caduta, da Cavallo appunto…
Stavolta però non avevo scelta: il meteo era bello solo in apuane e c’era un Lusciandro ansioso di perdere la sua verginità Apuana e proprio col cavallo (de gustibus…)….
Perfino Enrico è riemerso dalle nevi al solo sentir nominare l’elegante quadrupede….
Non avendo quindi scampo mi attrezzo del minimo indispensabile con ramponi e picozza da erba, imbragatura completa, imbranatura, completa pure quella, corde, cordini, moschettoni, nonché santini e varie immagini sacre di San Giuda (la rupe), protettore degli alpinisti imbranati…
In realtà la ‘bestia’ si rivelerà più domestica del previsto, forse anche grazie al pelo rasato di recente, e potrò montargli prima sulla coda e, poi, visto che non si muove, anche sulla groppa.
Avendo però lasciato le redini, pardon, la corda, sulla sella (tra la prima gobba e la coda) ci accontentiamo e rinunciamo a salire anche sulla testa.
Resta poi la Tambura, dove recupero, con successo, la caduta non fatta da cavallo, ma la cosa non mi turba per niente, sono troppo felice per i panorami già visti…
Conclusioni:Finalmente una gita a 5 stelle! Ci voleva proprio in questa stagione che promette sempre molto, ma che, tra tempo instabile e neve residua, mantiene spesso poco…
Fantastica la vista sulle Gobbe del Cavallo dalla Coda e anche dalla prima gobba, nonché la vista sul Pisanino e sul Grondilice. Molto bella anche la Punta Carina e le guglie circostanti salendo alla Focolaccia; e, infine, la lunare e splendida Tambura e il magnifico panorama che offre.Sicuramente una delle gite imperdibili delle Apuane, fra le prime 3 più belle, insieme al Forato e le Panie attraverso la Vetricia.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
e ancora:
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
e infine:
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
mi sono sbagliato....
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
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- soundofsilence
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Non ti preoccupare stiamo già meditando di tornarci...Maury76 wrote:Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
Chi per arrivare in vetta al Cavallo, chi, come, per cercare un punto di vista sulle gobbe da ovest, da dove appaiono come gigantesche conchiglie....
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- Lusciandro
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ha già detto tutto Soundofsilence (pure troppo ), aggiungo solo qualche foto
Lusciandro- amadablam
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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- soundofsilence
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Grazie per gli applausi, ma non sono queste le cose che li meritano....amadablam wrote:
Dopotutto anche se facciamo fatica e facciamo qualche piccolo sacrificio (Maury rinuncia al Divano per tutta la gita, per esempio...) lo facciamo comunque per nostra soddisfazione personale, sia per il piacere che ci offre la natura, sia per quello che ci offre l'amicizia, chi merita gli applausi è, invece, chi i sacrifici e la fatica la fa non per sè stesso ma per gli altri....
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- amadablam
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
gli applausi sono per la natura e per i luoghi, l'occhiolino e l'ok è un pensiero per voi per la bella gita perchè conosco bene i posti, tra l'altro, nel ormai lontano gennaio del 1991, avevo fatto la stessa gita con un mio amico che ci ha lasciato prematuramente e nei giorni seguenti avevo avuto la notizia che ero stata assunta a tempo indeterminato...quindisoundofsilence wrote:Grazie per gli applausi, ma non sono queste le cose che li meritano....amadablam wrote:
Dopotutto anche se facciamo fatica e facciamo qualche piccolo sacrificio (Maury rinuncia al Divano per tutta la gita, per esempio...) lo facciamo comunque per nostra soddisfazione personale, sia per il piacere che ci offre la natura, sia per quello che ci offre l'amicizia, chi merita gli applausi è, invece, chi i sacrifici e la fatica la fa non per sè stesso ma per gli altri....
concordo in pieno che "chi merita gli applausi è, invece, chi i sacrifici e la fatica la fa non per sè stesso ma per gli altri", però a volte un luogo , un'immagine possono rievocare nelle persone ricordi e sensazioni e per questo , avete meritato un perchè mi avete fatto ricordare un giorno felice con il mio carissimo amico ed un periodo particolare della mia vita , grazie
Last edited by amadablam on Thu May 19, 2011 12:38, edited 1 time in total.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ok , vorrei che fosse chiaro però che la mia non era una critica ai tuoi applausi, che fanno comunque piacere e sono un gesto sempre benvenuto, ma solo un esprimere il mio sentimento di non meritarmeli...amadablam wrote:gli applausi sono per la natura e per i luoghi, l'occhiolino e l'ok è un pensiero per voi per la bella gita perchè conosco bene i posti, tra l'altro, nel ormai lontano gennaio del 1991, il giorno prima avevo fatto la stessa gita con un mio amico che ci ha lasciato prematuramente e nei giorni seguenti avevo avuto la notizia che ero stata assunta a tempo indeterminato...quindisoundofsilence wrote:Grazie per gli applausi, ma non sono queste le cose che li meritano....amadablam wrote:
Dopotutto anche se facciamo fatica e facciamo qualche piccolo sacrificio (Maury rinuncia al Divano per tutta la gita, per esempio...) lo facciamo comunque per nostra soddisfazione personale, sia per il piacere che ci offre la natura, sia per quello che ci offre l'amicizia, chi merita gli applausi è, invece, chi i sacrifici e la fatica la fa non per sè stesso ma per gli altri....
concordo in pieno che "chi merita gli applausi è, invece, chi i sacrifici e la fatica la fa non per sè stesso ma per gli altri", però a volte un luogo , un'immagine possono rievocare nelle persone ricordi e sensazioni e per questo , avete meritato un perchè mi avete fatto ricordare un giorno felice con il mio carissimo amico ed un periodo particolare della mia vita , grazie
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Imagine there's no countries.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
..ti riapplaudosoundofsilence wrote: Ok , vorrei che fosse chiaro però che la mia non era una critica ai tuoi applausi, che fanno comunque piacere e sono un gesto sempre benvenuto, ma solo un esprimere il mio sentimento di non meritarmeli...
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Magari si riescono a fare entrambe le cose, vedi ad esempio http://www.rifugiodonegani.it/Testo_cavallo.htm" onclick="window.open(this.href);return false; .soundofsilence wrote:Non ti preoccupare stiamo già meditando di tornarci...Maury76 wrote:Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
Chi per arrivare in vetta al Cavallo, chi, come, per cercare un punto di vista sulle gobbe da ovest, da dove appaiono come gigantesche conchiglie....
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Sì, io pensavo di proseguire dalla vetta per andare a vedere il panorama dall'ultima gobba (quota 1889), ma leggendo questo link, direi che conviene andare in vetta da dove siamo venuti noi e, se si può assicurare la discesa dalla vetta alla successiva gobba bene, se no al ritorno si può salire alla gobba settentrionale come dice il link...em wrote:Magari si riescono a fare entrambe le cose, vedi ad esempio http://www.rifugiodonegani.it/Testo_cavallo.htm" onclick="window.open(this.href);return false; .soundofsilence wrote:Non ti preoccupare stiamo già meditando di tornarci...Maury76 wrote:Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Una proposta per fare un'altra bella escursione, vedere le gobbe da ovest e salire tutte le cime del Cavallo... un po' faticosa ma direi che per voi non sarà assolutamente un problema visti i 1700 m che vi siete sciroppati sabato...soundofsilence wrote:Sì, io pensavo di proseguire dalla vetta per andare a vedere il panorama dall'ultima gobba (quota 1889), ma leggendo questo link, direi che conviene andare in vetta da dove siamo venuti noi e, se si può assicurare la discesa dalla vetta alla successiva gobba bene, se no al ritorno si può salire alla gobba settentrionale come dice il link...em wrote:Magari si riescono a fare entrambe le cose, vedi ad esempio http://www.rifugiodonegani.it/Testo_cavallo.htm" onclick="window.open(this.href);return false; .soundofsilence wrote:Non ti preoccupare stiamo già meditando di tornarci...Maury76 wrote:Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
Chi per arrivare in vetta al Cavallo, chi, come, per cercare un punto di vista sulle gobbe da ovest, da dove appaiono come gigantesche conchiglie....
Da Massa raggiungete Biforco (376 m, un po' più basso di Resceto) e lì parcheggiate.
Vi fate tutto il lungo sentiero n. 167 che risale il bellissimo vallone degli Alberghi. Quando il sentiero scavalca la cresta sud del Contrario, proseguite ancora un po' finché non superate il canale che scende dalla Foce di M. Cavallo. Qui abbandonate il sentiero e risalite direttamente verso la suddetta Foce per ripidi prati, tenendovi sempre sulla destra del canale (sin. orografica). All'inizio incontrate anche un breve tratto attrezzato con un cavetto d'acciaio. La difficoltà è un EE impegnativo, ma non è alpinistica.
Arrivati alla Foce seguite la cresta Ovest del Cavallo fino in cima alla q. 1889 (è il tratto più difficile, è un po' alpinistico: la cresta alterna erba e roccette con passi al massimo di II, ma è abbastanza esposta). Dalla cima della q. 1889 vi fate tutta la traversata in senso inverso rispetto a quello che avete tentato sabato (è il senso più favorevole). Scendete (come sabato) a Forcella di Porta e poi rientrate a Biforco con il sentiero n. 36 che passa dal selvaggio Canale Cerignano.
Dislivello totale sui 1500 m o poco più, per sicurezza portate una corda per la cresta Ovest del Cavallo.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Grazie del suggerimento , vorrei capire però se l'itinerario di salita proposto da te per la cima ovest è lo stesso del link di EM, perchè da quest'ultimo non mi pareva parlasse di particolari difficoltà per la salita alla cima ovest, ma piuttosto, di difficoltà per scendere dalla vetta verso la Cima ovest....davec77 wrote:Una proposta per fare un'altra bella escursione, vedere le gobbe da ovest e salire tutte le cime del Cavallo... un po' faticosa ma direi che per voi non sarà assolutamente un problema visti i 1700 m che vi siete sciroppati sabato...soundofsilence wrote:Sì, io pensavo di proseguire dalla vetta per andare a vedere il panorama dall'ultima gobba (quota 1889), ma leggendo questo link, direi che conviene andare in vetta da dove siamo venuti noi e, se si può assicurare la discesa dalla vetta alla successiva gobba bene, se no al ritorno si può salire alla gobba settentrionale come dice il link...em wrote:Magari si riescono a fare entrambe le cose, vedi ad esempio http://www.rifugiodonegani.it/Testo_cavallo.htm" onclick="window.open(this.href);return false; .soundofsilence wrote:Non ti preoccupare stiamo già meditando di tornarci...Maury76 wrote:Bravi ,bella gita peccato che me la son persa ,pazienza
Chi per arrivare in vetta al Cavallo, chi, come, per cercare un punto di vista sulle gobbe da ovest, da dove appaiono come gigantesche conchiglie....
Da Massa raggiungete Biforco (376 m, un po' più basso di Resceto) e lì parcheggiate.
Vi fate tutto il lungo sentiero n. 167 che risale il bellissimo vallone degli Alberghi. Quando il sentiero scavalca la cresta sud del Contrario, proseguite ancora un po' finché non superate il canale che scende dalla Foce di M. Cavallo. Qui abbandonate il sentiero e risalite direttamente verso la suddetta Foce per ripidi prati, tenendovi sempre sulla destra del canale (sin. orografica). All'inizio incontrate anche un breve tratto attrezzato con un cavetto d'acciaio. La difficoltà è un EE impegnativo, ma non è alpinistica.
Arrivati alla Foce seguite la cresta Ovest del Cavallo fino in cima alla q. 1889 (è il tratto più difficile, è un po' alpinistico: la cresta alterna erba e roccette con passi al massimo di II, ma è abbastanza esposta). Dalla cima della q. 1889 vi fate tutta la traversata in senso inverso rispetto a quello che avete tentato sabato (è il senso più favorevole). Scendete (come sabato) a Forcella di Porta e poi rientrate a Biforco con il sentiero n. 36 che passa dal selvaggio Canale Cerignano.
Dislivello totale sui 1500 m o poco più, per sicurezza portate una corda per la cresta Ovest del Cavallo.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
No quella del link è un'altra. E' la cresta Nord che parte da Foce di Cardeto. Forse è leggermente più facile della cresta Ovest, ma grosso modo siamo lì (sempre II grado max).soundofsilence wrote:Grazie del suggerimento , vorrei capire però se l'itinerario di salita proposto da te per la cima ovest è lo stesso del link di EM, perchè da quest'ultimo non mi pareva parlasse di particolari difficoltà per la salita alla cima ovest, ma piuttosto, di difficoltà per scendere dalla vetta verso la Cima ovest....
In entrambi i casi il tratto ripido che "scende" dalla vetta massima alla cima Ovest lo incontrate in salita, il che è più comodo.
Io vi ho proposto di salire da Biforco per avere la possibilità di ammirare anche il versante sudoccidentale della montagna, quello con i lastroni "a conchiglia" che si vedono anche dal mare.
Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ma non dovrebbe vedersi anche salendo alla Foce del Monte Cavallo (tratto comune con il giro proposto sul sito del rifugio Donegani)?
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ok, per quanto riguarda il tratto ripido dalla vetta alla cima ovest pensavo di risolverlo evitandolo facendo un pezzo da una parte e un pezzo dall'altra...davec77 wrote:No quella del link è un'altra. E' la cresta Nord che parte da Foce di Cardeto. Forse è leggermente più facile della cresta Ovest, ma grosso modo siamo lì (sempre II grado max).soundofsilence wrote:Grazie del suggerimento , vorrei capire però se l'itinerario di salita proposto da te per la cima ovest è lo stesso del link di EM, perchè da quest'ultimo non mi pareva parlasse di particolari difficoltà per la salita alla cima ovest, ma piuttosto, di difficoltà per scendere dalla vetta verso la Cima ovest....
In entrambi i casi il tratto ripido che "scende" dalla vetta massima alla cima Ovest lo incontrate in salita, il che è più comodo.
Io vi ho proposto di salire da Biforco per avere la possibilità di ammirare anche il versante sudoccidentale della montagna, quello con i lastroni "a conchiglia" che si vedono anche dal mare.
La salita da Biforco mi interessa sicuramente, ma i lastroni speravo di vederli più da vicino che salendo da Biforco appunto dalla cima ovest o dalla foce di Monte Cavallo come dice Em...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Sì scusate, avete ragione, avevo letto male il link di em...soundofsilence wrote: La salita da Biforco mi interessa sicuramente, ma i lastroni speravo di vederli più da vicino che salendo da Biforco appunto dalla cima ovest o dalla foce di Monte Cavallo come dice Em...
un tratto è comune ai due percorsi, ed è la salita dal 167 fino alla Foce di M. Cavallo sul versante marittimo. Da lì i lastroni si possono ammirare da vicino.
Con partenza dalla Val Serenaia è un giro un po' meno impegnativo come dislivelli, inoltre come dicevo la cresta Nord del Cavallo è forse leggeremente più facile della Ovest.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Sì, per quello volevamo farlo dalla Val Serenaia, così abbiamo anche più tempo per 'giocare' con corde e assicurazioni varie e possiamo pure permetterci di fare un pò più di strada spezzando la traversata in 2 parti per saltare il pezzo più difficile (discesa dalla vetta verso l'ultima gobba di ponente).davec77 wrote:Sì scusate, avete ragione, avevo letto male il link di em...soundofsilence wrote: La salita da Biforco mi interessa sicuramente, ma i lastroni speravo di vederli più da vicino che salendo da Biforco appunto dalla cima ovest o dalla foce di Monte Cavallo come dice Em...
un tratto è comune ai due percorsi, ed è la salita dal 167 fino alla Foce di M. Cavallo sul versante marittimo. Da lì i lastroni si possono ammirare da vicino.
Con partenza dalla Val Serenaia è un giro un po' meno impegnativo come dislivelli, inoltre come dicevo la cresta Nord del Cavallo è forse leggeremente più facile della Ovest.
Grazie delle conferme che ci hai dato...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!Sub-Comandante wrote:bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
Mi sa che come squallidi collezionisti devi accontentarti di Maury e Alec...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Complimenti per la bella gita, la zona è forse quella che più mi è piaciuta nelle apuane, il cavallo era stata una grande salita e altrettanto la carina
Sound ormai il morbo del bieco collezionista ti ha definitivamente contagiato
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Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
scusa ma non sei arrivato sulla gobba più alta?soundofsilence wrote:Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!Sub-Comandante wrote:bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
Mi sa che come squallidi collezionisti devi accontentarti di Maury e Alec...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Certo che no! A che scopo poi, il panorama era molto meglio dalla Quota 1872 e dalla Quota 1850...Sub-Comandante wrote:scusa ma non sei arrivato sulla gobba più alta?soundofsilence wrote:Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!Sub-Comandante wrote:bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
soundofsilence wrote:Certo che no! A che scopo poi, il panorama era molto meglio dalla Quota 1872 e dalla Quota 1850...Sub-Comandante wrote:scusa ma non sei arrivato sulla gobba più alta?soundofsilence wrote:Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!Sub-Comandante wrote:bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ti dirò di più, stò pure progettando di arrivare anche sull'ultima gobba, così da averle fatte tutte tranne la più alta....Sub-Comandante wrote:soundofsilence wrote:Certo che no! A che scopo poi, il panorama era molto meglio dalla Quota 1872 e dalla Quota 1850...Sub-Comandante wrote:scusa ma non sei arrivato sulla gobba più alta?soundofsilence wrote:Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!Sub-Comandante wrote:bravi!!! ormai anche sound è diventato un meschino collezionista di vette
Mi sa che come squallidi collezionisti devi accontentarti di Maury e Alec...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
non ho parole...soundofsilence wrote:Ti dirò di più, stò pure progettando di arrivare anche sull'ultima gobba, così da averle fatte tutte tranne la più alta....Sub-Comandante wrote:soundofsilence wrote:Certo che no! A che scopo poi, il panorama era molto meglio dalla Quota 1872 e dalla Quota 1850...Sub-Comandante wrote:scusa ma non sei arrivato sulla gobba più alta?soundofsilence wrote:Ma se in vetta neanche ci siamo arrivati!
Mi sa che come squallidi collezionisti devi accontentarti di Maury e Alec...
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Domenica scorsa con Mary76 e Aldo51 siamo saliti al Monte Tambura da Resceto compiedo un bell'anello. L'idea originale era qualle di salire per la Foce delle Vettoline al Passo della Focolaccia, fare l'attraversata della cresta della Tambura e discendere per la Via Vandelli. Un signore con il quale ci fermiamo a parlare alla partenza ci sconsiglia la salita diretta per la Foce delle Vettoline (sentiero 170) in quanto spesso invasa da spinosissime ginestre e ci consiglia di salire per la Lizza Silvia. Decidiamo di seguire il suo consiglio.
Partiti dal paese seguiamo la Via Vandelli, trascuriamo la prima deviazione a sinistra che sale alla Foce delle Vettoline (sentiero 170) e superato un riparo in muratura giungiamo ad una seconda deviazione che seguiamo (sentiero 166). Saliamo brevemente seguendo l'ampia mulattiera (credo sia la Lizza Magnani) sino ad incontrare un sentierino che si stacca sulla sinistra (sentiero 166 bis). Imboccato il sentiero saliamo ripidi e ci immettiamo nel percorso della Lizza Silvia. Questa era uno scivolo ripidissimo, faccio fatica ad immaginarmi come riuscissero ad utilizzarlo per portare i blocchi di marmo a valle. Il sentiero segue in parte la lizza ed imparte ci sale al fianco. Arriviamo così alla Foce delle Vettoline dove ci ricongiungiamo con il sentiero 170. Si continua a salire sino a raggiungere l'ampia sterrata che collega la Cave della Focolaccia con la Cava del Padulello. Qui l'ambiente è stravolto dalla presenza delle cave e per una mezz'oretta ci troviamo a camminare sullo stradone di servizio delle cave. Arrivati al Passo della Focolaccia prendiamo a sinistra il sentiero che risale la bella cresta delle Tambura. Forse a Maury non sarebbe dispiaciuto salire anche sul Cavallo ma le mie numerose soste per le foto ci hanno fatto perdere troppo tempo. Percorriamo così la bella cresta sino in vetta dove riusciamo anche a pranzare al riparo dal vento. Finita la sosta scendiamo al Passo delle Tambura dove rincontriamo la Via Vandelli che comiciamo a scendere verso Resceto. Durante la discesa ci concediamo anche la breve deviazione per il Rifugio Nello Conti che si trova in splendida posizione e dove mi concedo una fetta di ottima crostata. Deviazione consigliatissima anche per i bellissimi pinaccoli che si possono osservare dal sentiero che porta al rifugio.
Terminata la sosta riprendiamo la discesa per la via vandelli che nella sua parte bassa e abbastanza monotona ad eccezione dell'attraversamento di una bella forra (Canal Pianone).
Ecco alcune foto del giro:
Maury ed Aldo salgono il ripido sentiero che porta alla Lizza Silvia
Il paese di Resceto visto dal sentiero 166 bis
Maury sulla Lizza Silvia
Un bellissimo gruppo di Orchis pauciflora (Orchidea Mediterranea o Orchidea Gialla)
La Cava del Pudello
Bella vista sula Sagro e sul Contrario
Aldo sulla sella di fronte alla Cava del Pudello
La bella Punta Carina
Genzianelle con sullo sfondo Punta Carina
Il bivacco aronte che si trova poco sopra il Passo della Focolaccia
Il monte pisanino dalla Cava della Focolaccia
Monte Cavallo, MOnte Pisanino e la Cava della Focolaccia
Maury sulla cresta della Tambura
Fioritura di Draba aspera e Monte Pisanino
Io sulla Tambura con il Pisanino sullo sfondo
La vista sul Cavallo e sul Pisanino dalla Tambura
Maury si gode il panorama lungo la discesa per la Via Vandelli
Primula auricula (primula orecchia d'orso)
Lungo la deviazione per il rifugio Nello Conti
Genziane
Narcisi
Il rifugio Nello Conti
Uno dei pinnacoli visibili dal sentiero che dalla finestra Vandelli porta al rifugio Nello Conti
Fioritura di arabella alpina (arabis alpina) lungo la via Vandelli
La via Vandelli
L'attraversamento del Canal Pianone
La forra del Canal Pianone
Un alpinista intento nella discesa della forra
Un cespuglio di saponaria nell'ultima parte del percorso, poco prima del paese
Partiti dal paese seguiamo la Via Vandelli, trascuriamo la prima deviazione a sinistra che sale alla Foce delle Vettoline (sentiero 170) e superato un riparo in muratura giungiamo ad una seconda deviazione che seguiamo (sentiero 166). Saliamo brevemente seguendo l'ampia mulattiera (credo sia la Lizza Magnani) sino ad incontrare un sentierino che si stacca sulla sinistra (sentiero 166 bis). Imboccato il sentiero saliamo ripidi e ci immettiamo nel percorso della Lizza Silvia. Questa era uno scivolo ripidissimo, faccio fatica ad immaginarmi come riuscissero ad utilizzarlo per portare i blocchi di marmo a valle. Il sentiero segue in parte la lizza ed imparte ci sale al fianco. Arriviamo così alla Foce delle Vettoline dove ci ricongiungiamo con il sentiero 170. Si continua a salire sino a raggiungere l'ampia sterrata che collega la Cave della Focolaccia con la Cava del Padulello. Qui l'ambiente è stravolto dalla presenza delle cave e per una mezz'oretta ci troviamo a camminare sullo stradone di servizio delle cave. Arrivati al Passo della Focolaccia prendiamo a sinistra il sentiero che risale la bella cresta delle Tambura. Forse a Maury non sarebbe dispiaciuto salire anche sul Cavallo ma le mie numerose soste per le foto ci hanno fatto perdere troppo tempo. Percorriamo così la bella cresta sino in vetta dove riusciamo anche a pranzare al riparo dal vento. Finita la sosta scendiamo al Passo delle Tambura dove rincontriamo la Via Vandelli che comiciamo a scendere verso Resceto. Durante la discesa ci concediamo anche la breve deviazione per il Rifugio Nello Conti che si trova in splendida posizione e dove mi concedo una fetta di ottima crostata. Deviazione consigliatissima anche per i bellissimi pinaccoli che si possono osservare dal sentiero che porta al rifugio.
Terminata la sosta riprendiamo la discesa per la via vandelli che nella sua parte bassa e abbastanza monotona ad eccezione dell'attraversamento di una bella forra (Canal Pianone).
Ecco alcune foto del giro:
Maury ed Aldo salgono il ripido sentiero che porta alla Lizza Silvia
Il paese di Resceto visto dal sentiero 166 bis
Maury sulla Lizza Silvia
Un bellissimo gruppo di Orchis pauciflora (Orchidea Mediterranea o Orchidea Gialla)
La Cava del Pudello
Bella vista sula Sagro e sul Contrario
Aldo sulla sella di fronte alla Cava del Pudello
La bella Punta Carina
Genzianelle con sullo sfondo Punta Carina
Il bivacco aronte che si trova poco sopra il Passo della Focolaccia
Il monte pisanino dalla Cava della Focolaccia
Monte Cavallo, MOnte Pisanino e la Cava della Focolaccia
Maury sulla cresta della Tambura
Fioritura di Draba aspera e Monte Pisanino
Io sulla Tambura con il Pisanino sullo sfondo
La vista sul Cavallo e sul Pisanino dalla Tambura
Maury si gode il panorama lungo la discesa per la Via Vandelli
Primula auricula (primula orecchia d'orso)
Lungo la deviazione per il rifugio Nello Conti
Genziane
Narcisi
Il rifugio Nello Conti
Uno dei pinnacoli visibili dal sentiero che dalla finestra Vandelli porta al rifugio Nello Conti
Fioritura di arabella alpina (arabis alpina) lungo la via Vandelli
La via Vandelli
L'attraversamento del Canal Pianone
La forra del Canal Pianone
Un alpinista intento nella discesa della forra
Un cespuglio di saponaria nell'ultima parte del percorso, poco prima del paese
Cosi' va la vita
Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Complimenti per la bella gita e per le splendide foto.
- soundofsilence
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ho parecchia nostalgia, in effetti, per i posti, ma soprattutto per le persone...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Che piacere "risentirti".
Anche io ho nostaglia della compania. Ora sono a Budapest per lavoro (e ho lavorato anche i sabati e le domeniche). Fortunatamente rientro a Genova sabato e non dovrei tornare qui fino a fine Luglio (per un altro mese ).
Anche io ho nostaglia della compania. Ora sono a Budapest per lavoro (e ho lavorato anche i sabati e le domeniche). Fortunatamente rientro a Genova sabato e non dovrei tornare qui fino a fine Luglio (per un altro mese ).
- Maury76
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Confermo quanto detto da Dani (come al solito gran belle foto ) , bella gita!
Metto anch'io qualche foto
Salendo sul 166 bis
Alto di Sella e Resceto
Un tratto della Lizza Silvia
Sguardo verso la Foce del Magra
La cava del Padulello
il Sagro
sulla marmifera verso la Focolaccia
Punta Carina
il Pisanino
Il Cavallo
La Roccandagia con dietro le vette dell'Appennino Tosco-Emiliano
Cavallo e Pisanino dalla cresta della Tambura
La Tambura dalla cresta
Dani fotografa il panorama
In vetta
Panorama su Massa e Carrara
scendiamo dalla cresta opposta
Verso il Passo Tambura con Alto di Sella ,Penna di Sumbra,Pania Secca e Pania della Croce
Torrioni lungo il sentiero verso il Rifugio Nello Conti
Pinnacolo
Genzianella
Narciso
Tutte le altre foto sono qui:
https://plus.google.com/u/0/photos/1050 ... 8480889889" onclick="window.open(this.href);return false;
Mentre la descizione dettagliata del percorso con foto e traccia gps e' qui:
http://www.finoincima.altervista.org/Ta ... ambura.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Metto anch'io qualche foto
Salendo sul 166 bis
Alto di Sella e Resceto
Un tratto della Lizza Silvia
Sguardo verso la Foce del Magra
La cava del Padulello
il Sagro
sulla marmifera verso la Focolaccia
Punta Carina
il Pisanino
Il Cavallo
La Roccandagia con dietro le vette dell'Appennino Tosco-Emiliano
Cavallo e Pisanino dalla cresta della Tambura
La Tambura dalla cresta
Dani fotografa il panorama
In vetta
Panorama su Massa e Carrara
scendiamo dalla cresta opposta
Verso il Passo Tambura con Alto di Sella ,Penna di Sumbra,Pania Secca e Pania della Croce
Torrioni lungo il sentiero verso il Rifugio Nello Conti
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- Maury76
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Re: Il Cavallo e la Tambura da Resceto
Ciao Davide ,parlavamo proprio di te con Aldo e Dani durante la gita...quando vuoi farti vivo a noi fa piaceresoundofsilence wrote:Ho parecchia nostalgia, in effetti, per i posti, ma soprattutto per le persone...
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