Di Corsa sul cervino..

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AleUD
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Di Corsa sul cervino..

Post by AleUD »


beh che dire..solo complimenti a valerio bertoglio =D> avevo letto delle sue imprese in un articolo su fondo ski alp..senz'altro uno dei primi sky runners nel mondo :P
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granpasso
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

GALATTICO !!!!
L'avevo già visto in rete. Bravo per averlo postato..........
Peccato che non ci sia un video simile del record di Brunod.
Ciao.
Belin !
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mazzysan
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by mazzysan »

Io quel tempo li' - quando sono allenato - lo impiego per infilarmi gli scarponi e preparare lo zaino
:risataGrassa: :risataGrassa:
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advolans
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by advolans »

Ma grazie !!!! Questi sono i post che piacciono a me : Thumbup : Nel 1990 lo skyruning era una parolaccia :risata: :risata:

Il pioniere dello skyrunning in Italia : Thumbup : : Thumbup : Impressionante :esclamativo: :esclamativo:
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giovanni
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by giovanni »

skyrunning....????

...ma, direi che è riduttivo, siamo ad un livello un "tantinello" superiore....



ciao


giova
.....e la Guerriera diventò la Grigna.......
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Ramingo
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

Incredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!

Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione. Tuttavia (farò il bastian contrario) ma questo genere di imprese, pur meravigliandomi per il coraggio e la determinazione di chi le affronta, non riesce ad appassionarmi al pari di una scalata vecchio stile. Se salgo sulla montagna, desidero armonizzare ogni passo ed ogni movimento. Certamente rispettare o accorciare i tempi di marcia è una pratica comune e, in certi casi, una priorità; ma possibilmente apprezzo salire a passo d'uomo, osservando l'ambiente, respirando l'essenza del luogo e fotografando gli scorci più belli. Soprattutto il clichè della sosta in vetta è per me un rito davvero essenziale!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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amadablam
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by amadablam »

Amo l'atletica e amo l'alpinismo, ma vedere come un essere umano riesca a fare certe cose combinare queste due bellissime attività come fa Bertoglio..tra l'altro scegliere la Gran Becca che è sempre insidiosa..fantastico ..............bellissimo..............non ho parole............mi commuovo.....
Namaste
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granpasso
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

Ramingo wrote:Incredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!

Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione. Tuttavia (farò il bastian contrario) ma questo genere di imprese, pur meravigliandomi per il coraggio e la determinazione di chi le affronta, non riesce ad appassionarmi al pari di una scalata vecchio stile. Se salgo sulla montagna, desidero armonizzare ogni passo ed ogni movimento. Certamente rispettare o accorciare i tempi di marcia è una pratica comune e, in certi casi, una priorità; ma possibilmente apprezzo salire a passo d'uomo, osservando l'ambiente, respirando l'essenza del luogo e fotografando gli scorci più belli. Soprattutto il clichè della sosta in vetta è per me un rito davvero essenziale!
Scusa Ramingo ma fai una considerazione abbastanza ovvia...........
Semplicemente Bertoglio è molto più avanti di te........ :strizzaOcchio::
Nel senso che chissà quante volte ha salito il Cervino prima di fare il suo exploit e chissà quante volte e in quante montagne ha provato le emozioni che tu descrivi.......
Eppoi chi ti dice che per questa performance lui non si sia armonizzato con la Montagna ?????
Magari è solo ad un livello immensamente superiore al nostro, così come tanti altri grandi..........
Eppoi riflettici....le salite in stile alpino di Simone Moro non sono forse anche exploit sulla velocità ???? Certo gli ambienti sono diversi e mentre Moro compie "prime" in stile alpino ultraleggero su montagne pressoche sconosciute c'è chi si cimenta anche nel "giardino" dietro casa.......
P.S. la "velocità" è sempre relativa al luogo alla conoscenza che se ne ha e al livello di difficoltà.........
Ciao.
Belin !
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Ramingo
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

Carissimo, la mia considerazione sarebbe stata ovvia se indirizzata a Valerio Bertoglio. Io ho semplicemente detto che preferisco salire in altra maniera. Ciò ovviamente è riferito al fatto che anche se salissi il Cervino la centesima volta, nonostante sarei sicuramente più veloce e sicuro rispetto alla prima, continuerei a salire a passo d'uomo, perchè quello della corsa in montagna (su quelle difficoltà per lo meno) è uno stile che non mi si addice, che non sento mio. Parafrasando vorrei precisare che a me piace correre in montagna (quindi non potrei denigrare una cosa che mi piace fare) ma amo farlo su sentiero o su prati e pascoli, in assenza di difficoltà e pericoli oggettivi, sui tracciati alpinistici preferisco camminare. Pertanto ho scritto che questo genere di imprese mi colpisce meno rispetto ad una mirabolante scalata. Ognuno hai i suoi gusti. :wink:

Inoltre non ho detto che Valerio nella sua realizzazione non si sia armonizzato con la montagna, anzi, sono convinto che la sua concentrazione sia stata amplificata oltre ogni immaginazione, poichè sbagliare non era consentito. In quanto al fatto che lui sia semplicemente più avanti di me.... quello si che è abbastanza ovvio! :risata: :risata: :risata:

In quanto riguardo all'impresa mirabolante di Valerio mi ero così espresso
Incredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!

Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione.
In amicizia, spero di aver chiarito la mia posizione. Ciao :)
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by G.luca »

Grande atleta e grandissima persona per determinazione e curiosità (non sono sicuro che il termine sia il più appropriato ma al momento non saprei come esprimermi), decisamente un exploit al quale bisogna sempre guardare con spirito di apprendimento. tuttavia da alpinista e "atleta" mi è subito saltato all'occhio (assieme a tutto il resto) l'utilizzo massiccio di cordoni, corde fisse (in più di un immagine si vedono delle corde sottili che evidentemente non stanno li tutto l'anno ma che mi viene in mente siano state messe all'occorrenza) e supporto logistico ( a un certo punto abbandona la piccozza e al traguardo addirittura è senza zaino) che secondo me riducono la prestazione a un exploit fine a se stesso in cui il cervino non è altro che un palcoscenico mediaticamente più importante e che non ha niente da spartire (e purtroppo quasi niente da insegnare) allo stile alpino inteso come fast&light.
Insomma una performance per me molto performance e poco "etica" che mi sa un po' di forzatura, mi sarebbe piaciuto molto di più vederlo fare il giro del kima (per fare un esempio).
sentire parlare di vivere la montagna come risposta ad una società che ci imprigiona sempre più e poi vedere la montagna "imprigionata" (non solo fisicamente ma anche concettualmente con modi di fare tipici di questa società) mi sembra un controsenso un po' troppo grosso per non rovinare tutto il resto. per non allargare la critica a troppi alpinisti che stimo molto poco, e rimanendo in campo meramente "sportivo", mi viene da pensare che il prossimo che vorrà battere il suo record (di Bertoglio intendo) potrebbe cominciare con l'aggiungere qualche centinaio di metri di corde in più.

Confesso che scrivo in buona parte perchè sono invidioso delle sue capacità :twisted:
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granpasso
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

Ma certo che lo stile alpino fast&ligth è un'altra cosa........
Certo anche che è un exploit fine a se stesso......
Non ho mai salito il Cervino ma mi sembra di capire che quei cordoni fossero già in loco. Le uniche corde sottili che si vedono sono sul traverso del nevaietto..........non sò che dire.....magari è un cavo d'acciaio, magari è una fissa piazzata apposta.....
Cmq. il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14' :shock: :shock: Salita e discesa.......
http://www.ferrino.it/it/homepage/ferri ... -bertoglio" onclick="window.open(this.href);return false;
p.s. secondo me uno così il Kima se lo fa su una gamba sola e mangiando un panino con il salame........ :risataGrassa:
Ciao.......
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by teomat »

Se non ricordo male la differenza principale tra il record di Brunod e quello di Bertoglio è proprio che nel secondo caso la montagna è stata attrezzata per l'occasione a differenza di quanto accaduto con Brunod.

Onore a entrambi comunque! : Thumbup :
Non occorre guardare per vedere lontano...
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Ramingo
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

granpasso wrote:Ma certo che lo stile alpino fast&ligth è un'altra cosa........
Certo anche che è un exploit fine a se stesso......
.......
Ecco, spiegatemi una cosa. Tu e G.luca sopra avete parlato di exploit. G.luca (il nuovo utente) mi pare apprezzi la disciplina e stimi l'atleta, tuttavia non si è risparmiato nel precisare che il Cervino è stato utilizzato come palcoscenico mediatico, supponendo che forse l'atleta abbia usufruito di qualche supporto logistico durante la salita. Ok. Ma tutto questo non rientra nei canoni della competizione? In fondo per un'evento simile (lo skyrunning è un evento sportivo ad alto livello competitivo) non è logico che esso venga supportato da una certa risonanza pubblicitaria, dagli sponsor e seguito dai media?

Come tutti gli altri sport, hobby e attività che hanno come fine una prestazione fisica ed il conseguimento di un record, l'attenzione dei mass media fa parte del gioco. Se poi il palcoscenico è una montagna come il Cervino l'impresa assume una dimensione molto più ampia. Sbaglio? Un pò come fece Uli Steck sull'Eiger..
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mazzysan
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by mazzysan »

Ho conosciuto (moooolto superficialmente) Bertoglio in anni d'oro e tempi migliori (i miei, se così si può dire...).
Innanzitutto Bertoglio è guida alpina, amante della montagna e profondo conoscitore dello stile alpino di scalata, avendo salito innumerevoli vie anche nuove e non solo in Italia. E'stato inoltre protagonista di una viva e proficua stagione di volontariato in Sudamerica.
L'uomo va pertanto inquadrato, come si dice, a 360° e non solo per spot.
E' chiaro che, come già sottolineato, ha avuto bisogno di un marcato sostegno logistico.
Più in generale, credo purtroppo inevitabile lo sconfinamento della filosofia "raminghiana" in quella della prestazione atletica - e viceversa, laddove tende a sfumare la linea di demarcazione tra due idee e due impostazioni molto lontane tra di loro (alpinismo classico? iper prestazione fisica? arrampicata d'alta quota? arrampicata sportiva? monotiri? ottomila di corsa? etc. etc.)
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by roby49 »

La corsa sulle grandi montagne era, negli anni 90, una pratica molto in voga.
dopo il record di salita al Grampa, Valerio si è dedicato al Cervino,. é subito stato seguito da altri "atleti", badate bene, non alpinisti, che si sono all'occorrenza cimentati in prestazioni sportive simili.
A mio modestissimo parere, queste performance hanno poco o nulla a che vedere con l'alpinismo.
Si tratta solo di prestazioni atletiche che hanno come terreno di gioco e palcoscenico qualche piu o meno famosa montagna.
L'alpinismo, sempre a mio modestissimo parere, è tutt'altra cosa:
alpinismo è salire una motagna per assaporarne l'essenza,
alpinismo è studiaare il percorso , cercare le fessure dove posare mani e piedi,
alpinismo é vivere la salita col compagno, seguire la corda, vedere il compagno che appare dietro uno spuntone o vederlo sparire in alto per poi raggiungerlo,
alpinismo è fermarsi a tirare il fiato a bere un sorso e ripartire verso la vetta,
alpinismo è strigersi la mano in cima, e studiare come scendere...
Il buon Valerio, che è pur sempre una guida alpina, avra sicuramente assaporaro queste sensazioni in altre occasioni,non certo nelle sue performace sportive.
Siccome poi, di prestazioni sportive si tratta, alle spalle delle quali vi sono sponsor che smenano dollaroni, tanto per togliere ogni dubbio, una pisciatina nel barattolo la farei fare anche a questi....
...se hai soggezione di qualcuno, immaginalo seduto sul cesso.... Tiziano Terzani.
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amadablam
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by amadablam »

Ramingo wrote:Carissimo, la mia considerazione sarebbe stata ovvia se indirizzata a Valerio Bertoglio. Io ho semplicemente detto che preferisco salire in altra maniera. Ciò ovviamente è riferito al fatto che anche se salissi il Cervino la centesima volta, nonostante sarei sicuramente più veloce e sicuro rispetto alla prima, continuerei a salire a passo d'uomo, perchè quello della corsa in montagna (su quelle difficoltà per lo meno) è uno stile che non mi si addice, che non sento mio. Parafrasando vorrei precisare che a me piace correre in montagna (quindi non potrei denigrare una cosa che mi piace fare) ma amo farlo su sentiero o su prati e pascoli, in assenza di difficoltà e pericoli oggettivi, sui tracciati alpinistici preferisco camminare. Pertanto ho scritto che questo genere di imprese mi colpisce meno rispetto ad una mirabolante scalata. Ognuno hai i suoi gusti. :wink:

Inoltre non ho detto che Valerio nella sua realizzazione non si sia armonizzato con la montagna, anzi, sono convinto che la sua concentrazione sia stata amplificata oltre ogni immaginazione, poichè sbagliare non era consentito. In quanto al fatto che lui sia semplicemente più avanti di me.... quello si che è abbastanza ovvio! :risata: :risata: :risata:

In quanto riguardo all'impresa mirabolante di Valerio mi ero così espresso
Incredibile.... pensate cosa direbbero Whymper e Carrel se potessero esprimere un commento!

Mi complimento per la faticosa e spettacolare realizzazione.
In amicizia, spero di aver chiarito la mia posizione. Ciao :)
....nonostante ammiri Bertoglio (e mi commuovo quando vedo questo connubio atletica-alpinismo) per quanto riguarda il mio modo di andare in montagna quoto a pieni voti l'amico Ramingo
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by amadablam »

roby49 wrote:Siccome poi, di prestazioni sportive si tratta, alle spalle delle quali vi sono sponsor che smenano dollaroni, tanto per togliere ogni dubbio, una pisciatina nel barattolo la farei fare anche a questi....
...ed anche questo è vero caro il mio Roby...............
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by G.luca »

Credo che Ramingo in un certo senso abbia centrato il nocciolo del mio discorso : Thumbup : : Per me quello di Bertoglio è un modo sbagliato di perseguire una buona idea. Cioè al di la di tutto l'ideale romantico che è inevitabilmente connesso all'alpinismo io sono assolutamente entusiasmato da persone che in alpinismo ricercano il limite anche da un punto di vista atletico. Indubbiamente gli anni novanta sono stati un po' una sorta di anno zero per tante discipline (sia a livello di creazione ma anche di sconvolgimento di regole, penso ad esempio all'arrampicata sportiva) e l'exploit (non rinnego come l'ho definito :risataGrassa: ) di bertoglio è indubbiamente frutto del suo tempo (mi viene da pensare anche ai super concatenamenti dei vari francesi di turno sulle nord delle montagne simbolo dell'alpinismo europeo addirittura con spostamenti in deltaplano e cose del genere); per fortuna però che ci sono persone che con un ottica moderna (che non implica di rinnegare il passato) hanno raccolto il testimone di bertoglio e l'hanno adattato a quelle regole "etiche" che bertoglio&co. in quegli anni, volontariamente o involontariamente, forgiavano. E qui mi riferisco assolutamente a persone come Steck e prima di lui un altro nome nnon troppo casuale che mi viene in mente è Twight. Non a caso entrambi (steck e twight) parlano di miglioramento della performance sportiva, cioè trattano l'alpinista come un vero e proprio atleta e non più come un' "eroe romantico" tanto che steck addirittura in un interessante video intervista si sofferma proprio a criticare l'alpinista come uno sportivo che non si allena e riconduce tutti i suoi risultati ad un metodo di preparazione da atleta applicati all'alpinismo. questa visione probabilmente "futurista" di bertoglio è evidentemente un filo conduttore tra la sua generazione e gli alpinisti di adesso, tuttavia la differenza fondamentale secondo me sta nel modo con cui ci si approccia alla montagna: zaino in spalla corde fisse e supporto sul campo per bertoglio, zaino in spalla e diverse decine di centinaia di metri di parete davanti per steck e co.
Last edited by G.luca on Tue Nov 02, 2010 10:22, edited 2 times in total.
G.luca
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by G.luca »

Concludo velocemente (senno' mi bannate) dicendo che quello che fa bertoglio (correre con un supporto logistico) già si fa in altre discipline e forse è il caso che lo si lasci a quelle discipline e non si cerchi di sconfinare a tutti i costi in altri ambienti.

Adesso che mi avete fatto venire la curiosità però mi vado a rivedere un po' di cose di altra gente per confrontare anni e idee. Di quando è il video di bertoglio?!
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Pazzaura »

4 ore e 16... fantascienza.

E' imbattuto?
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

No Paz. Come ha scritto poc'anzi Granpasso il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14'...

3h e 14'... :shock:
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

Oggi proprio non ho un minuto.... mi siedo per scrivere e mi debbo rialzare.... Uff.

Mazzysan ha ben posto in evidenza il concetto della sfumatura tra le due linee di demarcazione che spesso, sulla base di quello che lo sportivo porta all’attenzione e persegue come attività personale, sconfinano dall’una e dall’altra parte a seconda dell’attività da egli svolta in montagna;

altrettanto G.luca nel suo intervento ha approfondito bene alcuni aspetti che condivido.

A bilanciare le varie opinioni e comunque a difesa dello skyrunning che per nessun motivo intendo criticare, vi riporto quello che venne chiesto in un'intervista a Marino Giacometti (ideatore dello skyrunning).

A Giacometti venne chiesto infatti "che differenza c’è tra un alpinista classico ed uno Skyrunner da un punto di vista fisico e psicologico?"

Giacometti rispose che "può essere la stessa persona che cambia identità a seconda dell’obiettivo, questo può valere per l’atleta d’elite e i primi skyrunners. Lo skyrunner di oggi, da un punto di vista fisico, è però soprattutto un maratoneta che si allena facendo anche 30.000 metri di dislivello al mese, e affronta la gara con spirito estremamente competitivo."


Riflettendo su questo e su quanto affermato da Granpasso
Nel senso che chissà quante volte ha salito il Cervino prima di fare il suo exploit e chissà quante volte e in quante montagne ha provato le emozioni che tu descrivi

sono giunto ad una conclusione:

Pur restando due identità lontane fra di loro hanno sicuramente punti in comune. A partire dalla preparazione psicologica della salita, all'ottima conoscenza del percorso che presuppone a monte molte verifiche sul campo e quindi parecchie salite, alla concentrazione necessaria per iniziare e portare a termine un progetto che richiede un grande sforzo fisico ed una grande forza di volontà. Senza i presupposti di cui sopra e senza possedere una ferrea determinazione una prova simile sarebbe di certo compromessa.

Detto ciò, io continuo a preferire il classico… ma questo è un altro discorso. :wink:
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Pazzaura »

Ramingo wrote:No Paz. Come ha scritto poc'anzi Granpasso il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14'...

3h e 14'... :shock:
Da Cervinia andata e ritorno? :shock:
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by mazzysan »

Pazzaura wrote:
Ramingo wrote:No Paz. Come ha scritto poc'anzi Granpasso il record è stato battuto da Bruno Brunod qualche anno dopo con 3h e 14'...

3h e 14'... :shock:
Da Cervinia andata e ritorno? :shock:
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

Ma sinceramente sono un pò perplesso da questa discussione................
Innanzitutto siamo di fronte a due performance: Bertoglio e Brunod che non hanno riscontri in rete e considerando il momento attuale (dove tutto passa e si amplifica attraverso la rete)questo dovrebbe far riflettere.
E' anche vero che il record di Bertoglio è oramai vecchio (1990) e anche quello di Brunod (1997) ma pare strano ad esempio che non ci sia nulla del suo record su you tube...........
Allora vorrei sapere se e in quale misura Bertoglio ha allestito la via di salita con corde fisse e quant'altro........
Allo stesso modo lo vorrei sapere di Brunod........
I canaponi immagino siano fissi e immagino li abbiano usati entrambi..........Quindi prima di fare affermazioni chiedo l'affidabilità delle fonti. Grazie.
Poi se osserviamo il video di Bertoglio e lo confrontiamo con quelli moderni vien da ridere. Sponsor ??? Si, forse seven e sportiva ma da quello che vedo e da quello che leggo in rete, Bertoglio mi sembra abbastanza lontano dallo sterotipo dell'alpinista supersponsorizzato, alla Simone Moro tanto per fare un esempio......
Poi non vedo la necessità dell'esposizione mediatica nella realizzazione dell'exploit. Forse chi è abituato ad associare exploit a media ha le idee confuse. Io no ad esempio.......
Per me il punto è proprio questo. Un exploit è comunque fine a se stesso indipendentemente dalla sua esposizione mediatica e anzi NON la richiede. E' tale solo per il fatto di essere stato compiuto. Volete un esempio ??? La solitaria al "Pesce" di un giovanissimo di cui non ricordo il nome.......
Non c'è dubbio che la rete e i media siano strumenti molto potenti nel veicolare le info, nel creare e distruggere miti, leggende, eroi, ecc......ma anche nel confondere le idee.
E rilancio dicendo che, al netto dei media, dei clamori e dell'esposizione, dal punto di vista della tensione emotiva/motivazione non vi è alcuna differenza tra un exploit in velocità su una via nota ed una nuova apertura su difficoltà estreme .
In ogni caso la preparazione e la mentalità sono sempre quelle di una atleta.
A certi livelli (ma anche molto più in basso :lol: ) mi riesce difficile distinguere le attività di montagna dal principio di sfida.
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by same »

grandissimo...

Pur muovendomi in montagna piuttosto lentamente (odio correre anche in pianura :mrgreen: ) ritengo che se hai capacità galatticamente fuori dal comune come Bertoglio è giusto che ti metta in gioco con exploit di questo tipo... :uahuah:

Mi fanno un pò ridere invece i camminatori della domenica che guardano ossessivamente l'orologio durante le loro escursioni e si vantano di essere arrivati al rifugio (magari mezzi morti) impiegando mezz'ora in meno rispetto al tempo indicato #-o

Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

same wrote:grandissimo...

Pur muovendomi in montagna piuttosto lentamente (odio correre anche in pianura :mrgreen: ) ritengo che se hai capacità galatticamente fuori dal comune come Bertoglio è giusto che ti metta in gioco con exploit di questo tipo... :uahuah:

Mi fanno un pò ridere invece i camminatori della domenica che guardano ossessivamente l'orologio durante le loro escursioni e si vantano di essere arrivati al rifugio (magari mezzi morti) impiegando mezz'ora in meno rispetto al tempo indicato #-o

Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
Bravo Same : Thumbup :
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by trigi »

same wrote: Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
....e scusa se è poco..... :strizzaOcchio:: : Thumbup : cmq tanto di cappello per Bertoglio e Brunod...... :esclamativo:
Al mondo ci sono solo DUE cose "infinite":
- l'universo
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Solo che sulla prima non sono sicuro.

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antani
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by antani »

Quella di Bertoglio è stata una grandissima impresa e a vedere il filmato viene da chiedersi come abbia fatto Brunod ad impiegare un'ora in meno, considerando i rischi che si vedono correre da Bertoglio in discesa e pensando anche al fatto che pure nei tratti corribili Bertoglio correva molto molto bene. Son convinto che Bruno Brunod sia stato il più grande skyrunner e che solo Kilian Jornet si stia avvicinando ai suoi livelli (con qualche timore: il recentissimo record sul Kilimangiaro è stato realizzato su un percorso diverso e più breve rispetto a quello di Brunod).
Posso aggiungere, a livello aneddotico, che anch'io ebbi la fortuna di scambiare due chiacchiere con Bertoglio proprio poche settimane dopo il suo record sul Cervino. Si trovava vicino a Courmayeur ospite di una casa alpina e mi fu presentato da un altro ospite che conoscevo. Per dare un'idea della sua preparazione, la mattina di quel giorno era salito da La Palud al Rifugio Torino, ovviamente non in funivia, ma di corsa in due ore!
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo. Sarebbe interessante sapere che cosa usò Brunod.
Quando invece un anno o due prima stabilì il primato da Gressoney alla Punta Gnifetti, sul ghiacciaio usò delle Asics (anzi Tiger, come si diceva allora) da lancio del giavellotto (sotto i talloni sono chiodate). Di nuovo, sarebbe interessante sapere che cosa utilizzò Brunod quando migliorò il record. Non c'è nessuno che lo conosca e se lo possa far dire?
Quanto al dibattito etico, non mi coinvolge più di tanto: a parte il fatto che i grandi alpinisti sono spesso velocissimi (si pensi ai tempi mostruosi di Messner negli anni '70 sulla nord dell'Eiger e sulla nord delle Droites), stiamo parlando comunque di una via che per un alpinista preparato come Bertoglio (che si guadagnava da vivere facendo il guardiaparco e la guida alpina, altro che sponsor!) è semplice e addomesticata in partenza. Sul Cervino ci sono canaponi e decine di cordate, quindi non ha molto senso dibattere sul fatto che sul percorso ci fosse qualcuno pronto a dargli il cambio di scarpe e a prendere lo zaino abbandonato. Il discorso secondo me avrebbe un senso se parlassimo dei record di Ueli Steck sulle nord alpine o di Hirayama e dei fratelli Huber sul Capitan. Allora sì che sarebbe giusto discutere di eventuali corde fisse, assistenza etc. Per quel che ne so, comunque, da questo punto di vista Steck è inattacabile
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by mazzysan »

same wrote:grandissimo...

Pur muovendomi in montagna piuttosto lentamente (odio correre anche in pianura :mrgreen: ) ritengo che se hai capacità galatticamente fuori dal comune come Bertoglio è giusto che ti metta in gioco con exploit di questo tipo... :uahuah:

Mi fanno un pò ridere invece i camminatori della domenica che guardano ossessivamente l'orologio durante le loro escursioni e si vantano di essere arrivati al rifugio (magari mezzi morti) impiegando mezz'ora in meno rispetto al tempo indicato #-o

Personalmente però preferisco imprese con difficolta tecniche più elevate (il mio mito è il nose di Lynn), ma questo è un'altro discorso..
Quoto :esclamativo:
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mazzysan
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by mazzysan »

antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...
Tra le più usate ed ab-usate fra le paleo scarpette di arrampicata. Manolo ci fece (Manolo, neh! :wink: ) i primi ottavi gradi su roccia.
antani wrote: Quanto al dibattito etico, non mi coinvolge più di tanto: a parte il fatto che i grandi alpinisti sono spesso velocissimi (si pensi ai tempi mostruosi di Messner negli anni '70 sulla nord dell'Eiger e sulla nord delle Droites), stiamo parlando comunque di una via che per un alpinista preparato come Bertoglio (che si guadagnava da vivere facendo il guardiaparco e la guida alpina, altro che sponsor!) è semplice e addomesticata in partenza. Sul Cervino ci sono canaponi e decine di cordate, quindi non ha molto senso dibattere sul fatto che sul percorso ci fosse qualcuno pronto a dargli il cambio di scarpe e a prendere lo zaino abbandonato. Il discorso secondo me avrebbe un senso se parlassimo dei record di Ueli Steck sulle nord alpine o di Hirayama e dei fratelli Huber sul Capitan. Allora sì che sarebbe giusto discutere di eventuali corde fisse, assistenza etc. Per quel che ne so, comunque, da questo punto di vista Steck è inattacabile
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

mazzysan wrote:
antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...
Tra le più usate ed ab-usate fra le paleo scarpette di arrampicata. Manolo ci fece (Manolo, neh! :wink: ) i primi ottavi gradi su roccia.
antani wrote: Quanto al dibattito etico, non mi coinvolge più di tanto: a parte il fatto che i grandi alpinisti sono spesso velocissimi (si pensi ai tempi mostruosi di Messner negli anni '70 sulla nord dell'Eiger e sulla nord delle Droites), stiamo parlando comunque di una via che per un alpinista preparato come Bertoglio (che si guadagnava da vivere facendo il guardiaparco e la guida alpina, altro che sponsor!) è semplice e addomesticata in partenza. Sul Cervino ci sono canaponi e decine di cordate, quindi non ha molto senso dibattere sul fatto che sul percorso ci fosse qualcuno pronto a dargli il cambio di scarpe e a prendere lo zaino abbandonato. Il discorso secondo me avrebbe un senso se parlassimo dei record di Ueli Steck sulle nord alpine o di Hirayama e dei fratelli Huber sul Capitan. Allora sì che sarebbe giusto discutere di eventuali corde fisse, assistenza etc. Per quel che ne so, comunque, da questo punto di vista Steck è inattacabile
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Condivido la quotazione! :lol:

Antani hai fatto davvero una bella inquadratura con il tuo pensiero. Asics da lancio del giavellotto (sotto i talloni chiodate)??? :o Pensate un pò la fantasia nel ricerca della calzatura adatta allo scopo... mi è impossibile non pensare a quali evoluzioni potremo ancora assistere nel prossimo futuro... certo l'uomo ha fatto dei progressi incredibili sullo sviluppo fisico e atletico e molto lo dobbiamo anche all'evoluzione dell'abbigliamento e dell'equipaggiamento ultraleggero. Di corsa sul Cervino... (nel titolo la maiuscola è stata erroneamente attribuita) resta sempre una frase d'effetto a coronamento di una grande impresa!
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by bonsai »

Ho guardato con piacere il filmato e metto giù due impressioni ( che sono solo mie personali ) :

La prestazione di Bertoglio a mio avviso và contestualizzata, quindi vent'anni fa non esisteva ancora lo skyrunning, nè federazioni e gare dedicate a questa disciplina : in questo periodo a cavallo tra gli '80 ed i '90 si muovevano nell'ambiente diversi personaggi che "collegavano" l'attività sportiva della corsa alla salita alpinistica di montagne importanti con riscontri cronometrici molto al di sotto dei precedenti primati, tra questi vi erano sicuramente il citato Bertoglio,Meraldi, Champretavy ed altri tra cui anche il cuneese Dario Viale, meno celebrato sui media ma sicuramente non inferiore ad alcuno di questi con uno strepitoso record di salita al Monviso.

Come è stato fatto notare le calzature ed i materiali non erano certo quelli di oggi ed i canaponi visibili nel filmato a mio parere fanno parte dell'attrezzatura fissa della via...
Nel giro di pochi anni l'ambiente si è evoluto, sono nate le gare disciplinate da opportuna federazione ed il team Fila ha acquisito tra le sue file i migliori specialisti e si sono succeduti tentativi specifici per abbassare i precedenti record sui vari M.Bianco, Rosa, Cervino, ecc.
Il record di Brunod nasce e si realizza in questa fase, quindi senza nulla togliere alla prestazione superlativa ( ... e ci mancherebbe ) del valdostano, con il supporto di un team, gli sponsor, la preparazione finalizzata, l'appoggio sul campo e tutto il resto.

In realtà Brunod ha preso parte a diverse edizioni del trofeo kima ottenendo due terzi posti :wink:
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by granpasso »

Straquoto Antani e Bonsai............. : Thumbup :
Belin !
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by antani »

mazzysan wrote:
antani wrote:...
Possono essere interessanti anche alcuni dettagli tecnici sulla sua attrezzatura. Sul Cervino, come si vede dal filmato, sulla parte alpinistica usò delle La Sportiva Mariacher con la suola Vibram, un modello che era uscito in quegli anni e che non so se poi abbia avuto molto successo...
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Piccola precisazione: le Mariacher sono state la scarpetta da arrampicata per eccellenza, le conosco bene, ma quelle usate da Bertoglio erano delle Mariacher con la suola Vibram scolpita, quindi un modello non pensato per le vie di Manolo sul Totoga, ma, direi, per le vie alpinistiche di grande ambiente (direi le Aig. Noire e non le Aig du Midi, ma parlo di roba per me troppo difficile! O forse bisognerebbe fare esempi dolomitici, ma sono incompetente in materia)
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by advolans »

Nessuno ha notato che gli allenamenti vengono eseguiti a piedi nudi :shock:
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PRUDENTIA AUDATIA CELERITAS FORTITUDO
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Ramingo »

Errore, l'ho notato guardando il video e la cosa mi ha sorpreso moltissimo. Ma hai fatto bene a rimarcarlo perchè tra un discorso e l'altro avevo dimenticato di parlarne.... quello che mi sono chiesto infatti è quanto potesse essere produttivo un allenamento del genere.. Di certo sapevo che camminare scalzo sulla sabbia o sui sassi della spiaggia è una pratica che fa bene al piede ed alla circolazione (consigliato anche dai medici e dagli ortopedici). Ma un conto è camminare un conto è correre, specie se si mettono in conto alcuni aspetti critici fondamentali.

Correre scalzi su sterrati o sull'erba può comportare l'incognita di ferirsi con una pietra aguzza, un vetro o l'alluminio di una lattina. Un semplice ramo o un sasso potrebbero causare traumi e fratture con la conseguenza di stop forzati anche di mesi che invaliderebbero l'allenamento.. con la scarpa questo non accadrebbe.

Ho sottolineato questo solo perchè è stata la prima e più ovvia considerazione che mi è venuta in mente..

Probabilmente, riuscendo a scansare i pericoli di cui sopra, il piede potrebbe indubbiamente irrobustirsi... ricordiamo che ci sono tribù indigene che vanno scalze dalla nascita e corrono nei boschi veloci come lippe... avendo la pianta del piede dura come uno zoccolo dallo spesso strato di pelle che li isola.

Nel caso del video non saprei che dire.... comunque mi aveva stupito.. e non nascondo che l'eleganza legata allo stile della sua corsa sia indubbia!
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by advolans »

Per continuare a ricordare : Thumbup :
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by Fish67 »

Cosa avrebbe fatto con la Salomon a sua disposizione?
Grandi personaggi!!!
Ciao, Fabrizio P.
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Re: Di Corsa sul cervino..

Post by BlackMagic »

Bellissimo vedere il rispetto che Kilian nutre per Brunod... La Salomon potrà anche "pomparlo", ma la sua umiltà lo rende un vero Campione.

Riprendo anche un attimo il discorso piedi nudi. Un po' influenzato dalla moda del momento e dai consigli di Salgomasudo all'Aschero sulle Fivefingers, ho iniziato a provare qualche brevissima uscita, non a piedi nudi che in Corso Italia mi prendono per uno squilibrato, ma con un paio di scarpe ultraminimal che casualmente mi sono ritrovato tra le mani (magari posto una foto), minimo differenziale tacco-avampiede, nessuna ammortizzazione, leggerissime. Il tutto fatto con MOLTISSIMA cautela: brevi uscite serali o alla fine di allenamenti più lunghi, alternando corsa e cammino e poi infilando qualche allungo, ma mai più di mezz'ora con le scarpe minimal.

Sarà suggestione, ma i miei acciacchi al ginocchio scompaiono dopo queste sessions, e anche quando vado su sentiero con le scarpe classiche noto più attenzione negli appoggi, specie in discesa.

Sono conquistato: non credo che passerò alle Fivefingers, ma sicuramente sostituiro le mie scarpe da strada con un paio di vere minimal, zerodrop e poca intersuola.

Speriamo di non fraccarmi che io non sono Bertoglio...
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