Ieri è deceduto rene desmaison
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Ieri è deceduto rene desmaison
Mi scuso in anticipo se la notizia è già stata data, io l'ho scoperto solo ora su un sito francese e vista la grande stima che ho sempre provato per rene desmaison, per le sue vie e per tutto quello che ha detto, fatto e scritto nella sua vita, ho sentito il bisogno di ricordarlo a tutti voi.
la notizia l'ho tratta dal link qui sotto, comunque vi ho messo anche il testo
http://afp.google.com/article/ALeqM5h_Q ... teJNi4Ox9Q
René Desmaison, grande figure de l'alpinisme français
LYON (AFP) — René Desmaison, dont la mort a été annoncée vendredi à l'âge de 77 ans, était l'une des grandes figures de l'alpinisme français avec 114 premières sur un millier d'ascensions à travers le monde à son palmarès.
Né dans le Périgord, René Desmaison exerce des petits métiers sans rapport avec la montagne mais, par hasard, il fait connaissance des "bleausards" de Fontainebleau, des grimpeurs s'entraînant à l'escalade sur les rochers de la forêt communale. Très vite, après notamment sa rencontre avec Jean Couzy (qui a participé à la conquête de l'Annapurna), il devient un alpiniste hors pair.
Qu'il s'agisse des Alpes, de l'Himalaya ou des Andes, René Desmaison multiplie les exploits, inaugurant à la fin des années 50 le grand alpinisme hivernal avec, notamment, la première de la face ouest des Drus, dans les Alpes.
L'alpiniste prend aussi des initiatives audacieuses pour son époque, qui en font un montagnard à part mais provoquent des polémiques. En 1966, il sauve deux alpinistes allemands coincés dans les Drus mais est radié de la Compagnie des Guides de Chamonix au prétexte qu'il a profité du sauvetage pour réaliser un reportage dans Paris Match. Il fait aussi parler de lui pour avoir installé une tente au sommet du Mont-Blanc afin de faire de la pub pour le rayon camping du BHV.
En 1968, il réalise la première hivernale de la face nord des Grandes Jorasses (Alpes), doublée de la première émission radiophonique en direct.
En 1971, dans l'éperon central de cette montagne, à quelques dizaines de mètres du sommet, son compagnon de cordée Serge Gousseault périt à ses côtés au terme d'une longue agonie. Sauvé par un pilote d'hélicoptère particulièrement adroit, René Desmaison échappe alors de peu à la mort.
M. Desmaison, qui vivait dans le Lubéron, a écrit ses Mémoires en 2005 "Les forces de la montagne" (éd. Hoëbeke) après avoir réalisé plusieurs livres dont le fameux "342 heures dans les Grandes Jorasses" (2002).
la notizia l'ho tratta dal link qui sotto, comunque vi ho messo anche il testo
http://afp.google.com/article/ALeqM5h_Q ... teJNi4Ox9Q
René Desmaison, grande figure de l'alpinisme français
LYON (AFP) — René Desmaison, dont la mort a été annoncée vendredi à l'âge de 77 ans, était l'une des grandes figures de l'alpinisme français avec 114 premières sur un millier d'ascensions à travers le monde à son palmarès.
Né dans le Périgord, René Desmaison exerce des petits métiers sans rapport avec la montagne mais, par hasard, il fait connaissance des "bleausards" de Fontainebleau, des grimpeurs s'entraînant à l'escalade sur les rochers de la forêt communale. Très vite, après notamment sa rencontre avec Jean Couzy (qui a participé à la conquête de l'Annapurna), il devient un alpiniste hors pair.
Qu'il s'agisse des Alpes, de l'Himalaya ou des Andes, René Desmaison multiplie les exploits, inaugurant à la fin des années 50 le grand alpinisme hivernal avec, notamment, la première de la face ouest des Drus, dans les Alpes.
L'alpiniste prend aussi des initiatives audacieuses pour son époque, qui en font un montagnard à part mais provoquent des polémiques. En 1966, il sauve deux alpinistes allemands coincés dans les Drus mais est radié de la Compagnie des Guides de Chamonix au prétexte qu'il a profité du sauvetage pour réaliser un reportage dans Paris Match. Il fait aussi parler de lui pour avoir installé une tente au sommet du Mont-Blanc afin de faire de la pub pour le rayon camping du BHV.
En 1968, il réalise la première hivernale de la face nord des Grandes Jorasses (Alpes), doublée de la première émission radiophonique en direct.
En 1971, dans l'éperon central de cette montagne, à quelques dizaines de mètres du sommet, son compagnon de cordée Serge Gousseault périt à ses côtés au terme d'une longue agonie. Sauvé par un pilote d'hélicoptère particulièrement adroit, René Desmaison échappe alors de peu à la mort.
M. Desmaison, qui vivait dans le Lubéron, a écrit ses Mémoires en 2005 "Les forces de la montagne" (éd. Hoëbeke) après avoir réalisé plusieurs livres dont le fameux "342 heures dans les Grandes Jorasses" (2002).
da montagna.tv :
GRENOBLE, Francia -- Di lui resterà il ricordo di grandi imprese, come quella del 1968 sulla nord delle Gran Jorasses. E' morto ieri mattina, all'età di 77 anni, il celebre alpinista francese René Desmaison.
L'eroe dell'alpinismo transalpino si è spento all'ospedale Timone, a Marsiglia, dopo una lunga lotta contro una grave malattia che lo affliggeva da tempo.
Desmaison è stata uno degli alpinisti più famosi del trentennio '50-'70. Nato a Perigord, nella sua carriera alpinistica è stato autore di 114 prime assolute e di numerosi libri tra cui "La montagna a mani nude" (1971).
Il francese è stato uno dei primi a praticare la scalata invernale dei Drus nel 1957, poi la nord dell'Olan nel 1960. Nel 1968 ha compiuto la prima scalata invernale sulla parete nord delle Grandes Jorasses, e infine ha realizzato della prima trasmissione radiofonica in diretta da una cima in estate.
E' stato il presidente Nicolas Sarkozy a rendere "personalmente omaggio al grande alpinista francese", rivolgendo "le sue sincere condoglianze alla "moglie, ai suoi bimbi, alla grande famiglia dell'alpinista e della montagna in lutto".
Da qualche anno Desmaison viveva a Aspres-sur-Buech (Hautes-Alpes), vicino al massiccio del Devoluy, dove saranno disperse le sue ceneri.
direttamente dalla fonte :
http://www.montagna.tv/?q=node/6111
GRENOBLE, Francia -- Di lui resterà il ricordo di grandi imprese, come quella del 1968 sulla nord delle Gran Jorasses. E' morto ieri mattina, all'età di 77 anni, il celebre alpinista francese René Desmaison.
L'eroe dell'alpinismo transalpino si è spento all'ospedale Timone, a Marsiglia, dopo una lunga lotta contro una grave malattia che lo affliggeva da tempo.
Desmaison è stata uno degli alpinisti più famosi del trentennio '50-'70. Nato a Perigord, nella sua carriera alpinistica è stato autore di 114 prime assolute e di numerosi libri tra cui "La montagna a mani nude" (1971).
Il francese è stato uno dei primi a praticare la scalata invernale dei Drus nel 1957, poi la nord dell'Olan nel 1960. Nel 1968 ha compiuto la prima scalata invernale sulla parete nord delle Grandes Jorasses, e infine ha realizzato della prima trasmissione radiofonica in diretta da una cima in estate.
E' stato il presidente Nicolas Sarkozy a rendere "personalmente omaggio al grande alpinista francese", rivolgendo "le sue sincere condoglianze alla "moglie, ai suoi bimbi, alla grande famiglia dell'alpinista e della montagna in lutto".
Da qualche anno Desmaison viveva a Aspres-sur-Buech (Hautes-Alpes), vicino al massiccio del Devoluy, dove saranno disperse le sue ceneri.
direttamente dalla fonte :
http://www.montagna.tv/?q=node/6111
- rikkytikkytavi
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Grandissima perdita
!!
Ho letto tre suoi libri: "La montagna a mani nude",secondo me il più bello;"Professionista del vuoto" e "342 ore sulle Grandes Jorasses" che non mi aveva entusiasmato.
Sul fatto che fosse secondo a Bonatti se ne potrebbe discutere per giorni,e io lo stimo molto di più dell'italiano.



Ho letto tre suoi libri: "La montagna a mani nude",secondo me il più bello;"Professionista del vuoto" e "342 ore sulle Grandes Jorasses" che non mi aveva entusiasmato.
Sul fatto che fosse secondo a Bonatti se ne potrebbe discutere per giorni,e io lo stimo molto di più dell'italiano.


Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
sono stati entrambi degli immensi alpinisti ed è difficile giudicare chi fosse "il migliore", però secondo me la solitaria di bonatti sul dru e la diretta solitaria invernale sulla nord del cervino sono forse le imprese alpinistiche più grandi di semprerikkytikkytavi wrote:Sul fatto che fosse secondo a Bonatti se ne potrebbe discutere per giorni,e io lo stimo molto di più dell'italiano.
senza contare gli attacchi mediatici di cui è stato vittima dopo le vicende sul pilone centrale e sul K2...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Veroalec wrote:sono stati entrambi degli immensi alpinisti ed è difficile giudicare chi fosse "il migliore",

Un anno fa avevo chiesto a Sportweek,il magazine che esce il sabato insieme alla Gazzetta dell Sport,quale fosse secondo loro la più grande impresa alpinistica di sempre,la risposta pubblicata sul giornale fu la solitaria senza ossigeno di Messner sull'Everest,e forse sono d'accordo,forse...alec wrote:secondo me la solitaria di bonatti sul dru e la diretta solitaria invernale sulla nord del cervino sono forse le imprese alpinistiche più grandi di sempre

Qui non rispondo perchè potrei rischiare una querela anche ioalec wrote:senza contare gli attacchi mediatici di cui è stato vittima dopo le vicende sul pilone centrale e sul K2...



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Non giudichiamo il migliore, ma per la storia dell'alpinismo Bonatti è sicuramente più importante.rikkytikkytavi wrote:Veroalec wrote:sono stati entrambi degli immensi alpinisti ed è difficile giudicare chi fosse "il migliore",!
Un anno fa avevo chiesto a Sportweek,il magazine che esce il sabato insieme alla Gazzetta dell Sport,quale fosse secondo loro la più grande impresa alpinistica di sempre,la risposta pubblicata sul giornale fu la solitaria senza ossigeno di Messner sull'Everest,e forse sono d'accordo,forse...",
La più grande impresa alpinistica : e se fosse la salita al Bianco di Paccard e Balmat



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Opinabile...pierole wrote:Non giudichiamo il migliore, ma per la storia dell'alpinismo Bonatti è sicuramente più importante.

Perchè no?!Se è universalmente riconosciuta come la nascita dell'alpinismo,ci sarà ben un motivopierole wrote:La più grande impresa alpinistica : e se fosse la salita al Bianco di Paccard e Balmat![]()
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beh come per hillary e tutti gli altri grandi...non sono grandi SOLO per quello che hanno fatto...ma per il sogno di liberta' che ci regalano....e che senza di loro non avremmo, e non ci porterebbe ad andare per monti (non dico a compiere imprese al limite dell'umano.....) e questo rimarra', anche dopo la loro scomparsa...
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
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