Qui la traccia gps:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Azzano.htm
Sabato 26 maggio 2018: Azzano (435) – Cappella dei Cavatori (590) - La Polla (570) – Cava Fitta (1075) – Cava Tacca Bianca (1165) – Passo del Vaso Tondo (1370) – Monte Altissimo (1575) – Passo degli Uncini (1480) – Cava dei Colonnoni (1230) – Cava Mossa (860) – Cappella dei Cavatori (590) – Azzano (435).
Partecipanti: Stefania, Gheroppa, Kay, Maury76 (
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Lunghezza: 14,5 Km circa.
Dislivello: 1200 m. circa
Difficoltà: E fino al bivio per la Polla, poi il sentiero diventa EE, pur mantenendosi facile, prima per l’attraversamento, comunque facile della Polla e poi per la salita verso la Cava Fitta a tratti molto ripida, ma siamo comunque al limite dell’E, pienamente EE invece l’ultimo tratto che si immette sulla marmifera, con sentierino stretto, esposto e rovinato, occorre prestare attenzione. EE la Tacca Bianca, esposta, ma mai difficile, richiede solo molta attenzione, punto chiave un punto in cui si devono usare le mani per risalire alla cengia superiore, ma un ferro sporgente rende la cosa facile, però, anche, qui, l’esposizione è notevole. EE la risalita su ripidi prati al Passo del Vaso Tondo, sempre comunque su traccia esile, ma evidente. E la cresta fino al Monte Altissimo. EE quindi il percorso di cresta fino al Passo Uncini, sempre su roccette facili su cui raramente si usano le mani, ma in cui occorre fare comunque attenzione, e, altrettanto EE, la discesa alla Cava dei Colonnoni e alla marmifera della Cava Fitta. Qui da segnalare un breve tratto verticale ed esposto, ma attrezzato con staffe e, direi, il passaggio più difficile dell’intera gita, la discesa con corda alla marmifera; trattasi di una paretina verticale di 3 metri e con non molti appoggi, in cui occorre confidare nella corda per scendere. Infine E la marmifera che riporta al parcheggio.
Percorso in macchina: Da Genova sulla A12 fino all’uscita di Versilia (Forte dei Marmi). All’uscita dell’autostrada si prende verso nord seguendo le indicazioni per Serravezza e Stazzema. Dopo 2,5 Km si svolta a destra e si prosegue verso est giungendo a Serravezza, dove al cartello che indica il paese, e subito prima di un ponte (con sulla sinistra una specie di monumento a forma di Menhir), prendiamo la strada a sinistra. Da qui dobbiamo proseguire fino al primo tornante che troviamo (verso destra) e, poche centinaia di metri dopo, prendere la stradina a sinistra e parcheggiare sulla sinistra ancora, appena prima del cancello della Cava Macchietta (può anche essere aperto, ma non oltrepassiamolo se non vogliamo correre il rischio di rimanere chiusi dentro).
Percorso a piedi: dal parcheggio iniziamo a percorrere la marmifera in salita, e a quota 530 circa, passiamo accanto ad una casa sulla sinistra. Arriviamo poi alla Cappella dei Cavatori sulla destra e, subito dopo, abbandoniamo la marmifera principale, per prenderne un’altra a sinistra (sentiero 32), che scende fino a guadare la sorgente della Polla, che sgorga da una galleria di cava. Una sessantina di metri dopo il guado, lasciamo a sinistra il sentiero 32, per prendere un’incerta traccia in salita sulla destra tra l’erba alta. Seguiamo la nuova traccia, comunque contrassegnata da ometti e tacche di vernice, risalendo poi ripidamente una pietraia, per poi tornare nel bosco e giungere infine ad una sella intorno ai 900 metri di quota, dove sembra anche distaccarsi una traccia sulla destra, che, probabilmente, si ricollega alla soprastante marmifera, che noi invece raggiungiamo tenendoci sulla traccia a sinistra, chiara, ma indubbiamente esposta e un po’ rovinata; si tratta di pochi metri per raggiungere la soprastante strada, ma occorre farli con attenzione. Imbocchiamo quindi la marmifera verso sinistra e la seguiamo fino ad incrociare, a quota 1010 circa, una nuova marmifera che imbocchiamo verso destra. Dopo un centinaio di metri, possiamo notare a sinistra, la corda che useremo al ritorno per ridiscendere alla marmifera, e, quindi, dopo altri 200 metri giungiamo alla Cava Fitta, dove continuiamo fino al termine della strada. Qui notiamo una scala a tubo verde, che risaliamo cercando di non rimanere incastrati con lo zaino, iniziando così il percorso della Tacca Bianca. Dopo poche decine di metri, vale la pena di visitare la galleria a sinistra (parzialmente chiusa da una rete metallica), che permette una vista a picco sulla sottostante Cava Fitta e, soprattutto, di ammirare bellissime stalattiti. Visitata questa prima galleria, riprendiamo la salita, giungendo dopo circa 75 metri ad un apparente bivio: sulla sinistra ci sono un paio di gallerie di cava che, volendo, possiamo visitare, mentre a destra si passa in una specie di sottopasso creato da alcune fatiscenti attrezzature di cava (qui lapide per la Madonna dei Cavatori). Da qui in poi inizia la parte più esposta della Tacca Bianca, seguiamo quindi con attenzione la stretta, ma facile, traccia. Oltrepassato detto punto, ci aspetta ancora un tratto di cengia orizzontale ed esposta, per poi iniziare la breve ma ripida salita verso il Passo del Vaso Tondo. Raggiunto il passo imbocchiamo il sentiero verso sinistra che sale verso il già evidente Monte Altissimo, che si raggiunge in meno di quanto possa sembrare. Dalla vetta scendiamo verso ovest, seguendo i segni azzurri, o, preferibilmente, quando vi se ne discostano, la bella e facile cresta (da percorrere comunque con attenzione). Con interessante percorso giungiamo quindi fino al Passo degli Uncini, dove prendiamo a sinistra una traccia in ripida discesa, segnata, un poco più in basso, da una scritta nera (Cava Colonnoni) ed alcuni ometti. Il nuovo sentiero alterna tratti di ripida discesa, ad alcune strette ed esposte cenge, alcune attrezzate con cavi. Superata poi una breve risalita attrezzata con staffe, giungiamo in vista di un ravaneto sotto il sentiero, creato dagli scarti della soprastante Cava dei Colonnoni. Qui occorre seguire il sentiero 32 che risale alla Cava e, quindi, raggiuntala, si abbandona il sentiero 32 che prosegue in salita verso la cresta est dell’Altissimo, per scendere con attenzione, cercando di individuare una assai incerta traccia, alla sottostante e più evidente via di lizza (ripida strada di pietra su cui venivano fatti scivolare i blocchi di marmo). Seguiamo quindi la ripida via di lizza per un tratto, per poi prendere a destra seguendo evidenti ometti. Giungendo quindi, infine, a trovarci sopra la marmifera percorsa all’andata, alla quale scendiamo con una corda che ci permette di superare un salto di 3 metri. Imbocchiamo quindi la marmifera verso destra e la seguiamo sul percorso dell’andata fino a giungere al punto in cui l’abbiamo raggiunta, qui, invece di scendere al sottostante incerto ed esposto sentiero, continuiamo verso sinistra sulla marmifera, che dobbiamo ora lungamente seguire, evitando un bivio a destra a 860 m. circa di quota, attraversando alcune cave, fino a ricongiungerci al percorso dell’andata presso la Cappella dei Cavatori.
Conclusioni: percorso molto vario, forse non spettacolare come i più belli in Apuane, specie se non gradiamo le cave e le gravi ferite che esse arrecano alla montagna, ma sicuramente con molti punti di interesse e anche molti punti in cui fare attenzione, data l’esposizione che caratterizza buona parte del percorso, non solo nella zona della Tacca Bianca. I punti di interesse principale sono sicuramente il sentiero della Tacca Bianca, spettacolare nel suo tagliare le pareti a picco, le bellissime stalattiti nella Cava Fitta, la traversata integrale Est-ovest della cresta dell’Altissimo, bella e rocciosa soprattutto nella seconda parte e la caratteristica zona di torrioni calcarei che caratterizzano il Passo degli Uncini (per goderne appieno è pero necessario fare una breve deviazione continuando fino al Passo della Greppia). Altro punto di interesse sarebbe poi il bel panorama di vetta, ma, nell’occasione non abbiamo avuto la fortuna di poterne godere…
Infine a me è piaciuta molto anche la Galleria di Cava, che, tornando a valle, si nota attraversare il monte da parte a parte, certo sarebbe molto più bello se fosse naturale, ma quanti ammirano e vanno a visitare, per esempio il Buco di Viso?

Monte Altissimo dal parcheggio

Sorgente La Polla

Torrioni avvicinandosi alla marmifera

Cresta degli Uncini andando alla Cava Macchietta

Altissimo andando alla Cava Macchietta

Picco di Falcovaia

Cava Macchietta e Altissimo

Cava Macchietta

Gheroppa sotto scala per Tacca Bianca

Gheroppa con Kay in zaino in scala per Tacca Bianca vista verticale

Maury da sotto in scala per Tacca Bianca

Cava Macchietta da sopra

Cava Macchietta da sopra più da vicino

Stalattiti in Cava Macchietta

Stalattiti in Cava Macchietta più da vicino

Stalattiti in Cava Macchietta col flash vista verticale

Stalagmiti in Cava Macchietta

Stalagmiti in Cava Macchietta più da vicino

Stalattiti in Cava Macchietta col flash

Stalattiti in Cava Macchietta col flash

Stalattiti in Cava Macchietta col flash più da vicino

Stalattiti in Cava Macchietta col flash più da vicino

Stalattiti in Cava Macchietta col flash più da vicino

Cava Macchietta da sopra più da vicino

Cava Macchietta da sopra più da vicino

Rete metallica in ingresso galleria sopra Cava Macchietta

Cava Fitta

Resti del Sentiero dei Tavoloni

Buco nella roccia alla Tacca Bianca

Macchinari abbandonati formano un sottopasso alla Tacca Bianca

Madonna dei cavatori alla Tacca Bianca

Sentiero della Tacca Bianca

Stefy Maury e Gheroppa su Sentiero Tacca Bianca

Sentiero Tacca Bianca con persone in lontananza

Sentiero Tacca Bianca a picco

Tetto di roccia in Sentiero Tacca Bianca

Sentiero Tacca Bianca e Monte delle Tavole

Stefy Maury e Gheroppa sotto tetto di roccia in Sentiero Tacca Bianca

Sentiero Tacca Bianca e Versilia

Stefy e Maury sulla Tacca Bianca

Stefy e Maury sulla Tacca Bianca

Stefy Maury e Gheroppa sulla Tacca Bianca

Sentiero e strapiombo Tacca Bianca

Maury e Gheroppa sulla Tacca Bianca

Cengia Tacca Bianca

Cengia Tacca Bianca

Gradini intagliati in Tacca Bianca

Stefania Maury e Gheroppa in punto chiave Tacca Bianca

Cengia Tacca Bianca

Stefy Gheroppa e Maury in cengia verso Vaso Tondo

Cengia verso il Vaso Tondo guardando indietro

Arco naturale salendo verso Vaso Tondo più da vicino

Salendo al Vaso Tondo

Salita al Vaso Tondo da sopra

Gheroppa Maury e Stefy in arrivo al Vaso Tondo

Buchi nella roccia al Vaso Tondo

Freddone e Monte delle Tavole salendo dal Vaso Tondo

Penna di Sumbra salendo dal Vaso Tondo

Cupola sommitale Altissimo andandovi

Cresta e Altissimo salendovi

Postazione e vista verso Passo Uncini

Croce di vetta Altissimo

Stefy Maury e Gheroppa in discesa dall'Altissimo

Croce vetta Altissimo dalla cresta

Stefy Maury e Gheroppa su cresta Altissimo

Stratificazioni scendendo dall'Altissimo

Cresta e vetta Altissimo guardando indietro

Torrioni verso il Passo degli Uncini

Scritta per Cava Colonnoni

Torrioni e Versilia scendendo dal Passo degli Uncini

Guglia scendendo dal Passo Uncini

Altissimo scendendo verso Cava Colonnoni

Altissimo scendendo verso Cava Colonnoni

Altissimo scendendo verso Cava Colonnoni

Altissimo scendendo verso Cava Colonnoni

Altissimo scendendo verso Cava Colonnoni

Stefy e Maury in tratto attrezzato sentiero per Cava Colonnoni

Cengia attrezzata in sentiero per Cava Colonnoni

Stefania in cengia attrezzata sentiero per Cava Colonnoni

Via di lizza Cava Colonnoni

Lavandino in via di lizza Cava Colonnoni

Via di lizza Cava Colonnoni

Via di lizza Cava Colonnoni e Altissimo

Scendendo alla marmifera dalla Cava Colonnoni

Maury in tratto attrezzato per scendere alla marmifera vista verticale

Cava Mossa

Cava Mossa

Campanule tornando alla Cappella dei Cavatori

Campanule tornando alla Cappella dei Cavatori più da lontano

Galleria di cava passa da parte a parte l'Altissimo

Galleria di cava passa da parte a parte l'Altissimo più da vicino