montagna e ambiente
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- Conte Ugolino
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montagna e ambiente
Vorrei lanciare alcune tematiche.
Montagna per alcuni un sogno, per alcuni una realtà, per alcuni una fuga.
Ambiente. Beh può appassionare anche la collina, il paesaggio stesso indipendentemente dalla quota che sia montagna o meno.
Come vivete il vostro "andare in montagna"? ci lavorate? E' solo il fine settimana?
Dite qua le vostre considerazioni.
Il topic è aperto alle varie considerazioni, sia filosofiche che pragmatiche, sia sportive, che iperrealiste.
Montagna per alcuni un sogno, per alcuni una realtà, per alcuni una fuga.
Ambiente. Beh può appassionare anche la collina, il paesaggio stesso indipendentemente dalla quota che sia montagna o meno.
Come vivete il vostro "andare in montagna"? ci lavorate? E' solo il fine settimana?
Dite qua le vostre considerazioni.
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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Io lavoro in un luogo chiuso e piccolo quasi tutte le ore di luce.... Quindi non vedo l'ora di andare in montagna perchè lassù mi sento rilassato, non ci sono rumori e sono in mezzo a spazi enormi e di ampio respiro.
Per di più la fatica della salita mi scarica lo stress e il nervoso, e la soddisfazione della vetta e dell'impresa riuscita è una sensazione che mi entusiasma e mi eccita, mi fa sentire appagato e mi fa venire una incredibile voglia di tornare, al più presto, in montagna.
Quindi nel mio caso direi una fuga..
Per quanto riguarda l'ambiente, non conta la quota o il luogo, ho visto scenari stupendi sugli appennini come sulle Alpi.
L'unico luogo che mi da emozione FORTE solo a vederne le foto o a pensarci, sono le Dolomiti. Ma più per l'ambiente, per i ricordi ad esse legati.
Per di più la fatica della salita mi scarica lo stress e il nervoso, e la soddisfazione della vetta e dell'impresa riuscita è una sensazione che mi entusiasma e mi eccita, mi fa sentire appagato e mi fa venire una incredibile voglia di tornare, al più presto, in montagna.
Quindi nel mio caso direi una fuga..
Per quanto riguarda l'ambiente, non conta la quota o il luogo, ho visto scenari stupendi sugli appennini come sulle Alpi.
L'unico luogo che mi da emozione FORTE solo a vederne le foto o a pensarci, sono le Dolomiti. Ma più per l'ambiente, per i ricordi ad esse legati.

"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- blacksheep77
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qui ne avrei, di cose da scrivere...
spesso la montagna è il luogo dove lavoro, anche se in modo diverso. talvolta mi capita di lavorarci per incarichi di vario tipo (ricerca scientifica, consulenza tecnica, ma anche scrittura di articoli, fotografie, interviste, ricerca storica ed etnografica, ecc), ma spero sempre più di poterci lavorare nella stagione estiva come attività agricola/zootecnica d'alpeggio.
una fuga? no, una ricerca. per fortuna abito in un luogo dove sto bene, ma mi piace andare a cercare altre cose altrove: paesaggi, persone, ambienti, profumi, colori...
in fondo, quel che mi piace meno è la montagna d'inverno. per starci veramente bene, devo vedere l'erba verde, i fiori. un tempo non era così, ma poco per volta la cultura ed il modo di pensare di chi sale in alpeggio per quei 4-5 mesi all'anno è entrato in me
la montagna è rispetto ed ammirazione per chi ci vive tutto l'anno, per chi la rispetta, per chi non vuole piegarla ai ritmi frenetici del nostro secolo, ma si adatta ai suoi ritmi naturali, fatti di riposo e di vita, secondo le stagioni
...potrei andare avanti ancora, ma mi chiamano a tavola


spesso la montagna è il luogo dove lavoro, anche se in modo diverso. talvolta mi capita di lavorarci per incarichi di vario tipo (ricerca scientifica, consulenza tecnica, ma anche scrittura di articoli, fotografie, interviste, ricerca storica ed etnografica, ecc), ma spero sempre più di poterci lavorare nella stagione estiva come attività agricola/zootecnica d'alpeggio.
una fuga? no, una ricerca. per fortuna abito in un luogo dove sto bene, ma mi piace andare a cercare altre cose altrove: paesaggi, persone, ambienti, profumi, colori...

in fondo, quel che mi piace meno è la montagna d'inverno. per starci veramente bene, devo vedere l'erba verde, i fiori. un tempo non era così, ma poco per volta la cultura ed il modo di pensare di chi sale in alpeggio per quei 4-5 mesi all'anno è entrato in me

la montagna è rispetto ed ammirazione per chi ci vive tutto l'anno, per chi la rispetta, per chi non vuole piegarla ai ritmi frenetici del nostro secolo, ma si adatta ai suoi ritmi naturali, fatti di riposo e di vita, secondo le stagioni
...potrei andare avanti ancora, ma mi chiamano a tavola


…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
http://pascolovagante.splinder.com
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La mia Montagna è un luogo più mentale che fisico. E un luogo al di là del quotidiano dove sogni e istinti trovano il loro spazio.
Outdoor
fuoriporta. Escursionismo
da ex currere, correre fuori, sono parole che ben si adattano al mio spirito.
Può essere una Montagna senza vette, non è questo che mi importa. Quello che mi affascina di più sono gli sviluppi. I luoghi. Il territorio dove si trovano.
Negli anni ho preferito all'alpinismo e all'arrampicata altre attività come il torrentismo, la speleologia e il trailrunning che meglio si adattano al mio desiderio di "lettura" degli spazi.
Più che fuga direi ricerca.
Ciao.
Outdoor


Può essere una Montagna senza vette, non è questo che mi importa. Quello che mi affascina di più sono gli sviluppi. I luoghi. Il territorio dove si trovano.
Negli anni ho preferito all'alpinismo e all'arrampicata altre attività come il torrentismo, la speleologia e il trailrunning che meglio si adattano al mio desiderio di "lettura" degli spazi.
Più che fuga direi ricerca.
Ciao.
Belin !
Troppo tempo passato chiusa tra 4 mura e con la mente sempre impegnata nel non proferir scempiaggini!
Ecco perchè la montagna rappresenta un luogo in cui rifugiarmi per ritrovare un giusto equilibrio allontanandomi così dalle criticità quotidiane 


Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
caspita, un inizio poetico con finale socio filosofico, con un risvolto psicanalitico dato dal "proferir". Che sia il dramma di chi profferisce essendo professore? una f o due f poco cambia, anche se una sola f sa di "ferire". viva l'andare per i monti! quanto ti capisco! Ciao Mahler (ps: non son folle anche se quel che ho detto par strano, eh eh eh )gecko wrote:Troppo tempo passato chiusa tra 4 mura e con la mente sempre impegnata nel non proferir scempiaggini!Ecco perchè la montagna rappresenta un luogo in cui rifugiarmi per ritrovare un giusto equilibrio allontanandomi così dalle criticità quotidiane
mahler wrote:caspita, un inizio poetico con finale socio filosofico, con un risvolto psicanalitico dato dal "proferir". Che sia il dramma di chi profferisce essendo professore? una f o due f poco cambia, anche se una sola f sa di "ferire". viva l'andare per i monti! quanto ti capisco! Ciao Mahler (ps: non son folle anche se quel che ho detto par strano, eh eh eh )gecko wrote:Troppo tempo passato chiusa tra 4 mura e con la mente sempre impegnata nel non proferir scempiaggini!Ecco perchè la montagna rappresenta un luogo in cui rifugiarmi per ritrovare un giusto equilibrio allontanandomi così dalle criticità quotidiane

Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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In primo luogo ciò che conta è l'aria aperta, uno spazio ovunque possa respirare e sentirmi libera, uno spazio dove poter sentire il mio cuore battere all'unisono con tutto ciò che mi circonda.
Non importa dove questo spazio si trovi. Mi piace il mare, così come mi piacciono le vette alte e appuntite che appagano la fatica fatta con panorami mozzafiato e grandi emozioni, ma due tipi di ambiente in particolare mi rapiscono... quello che mi suscita più curiosità e sa di mistero e di magia è il bosco, mi affascinano i boschi verdi e bui, dove altro non si sente che il cinguettio degli uccellini, o i boschi silenziosi di una giornata un po' piovosa, immersi in nuvolette di nebbia che appaiono e si dissolvono.
L'ambiente che più mi riempie di sensazioni di calore, malinconia, stupore, infinito, dove il mio cuore sussulta e i miei occhi vogliono scoprire meraviglie in ogni filo d'erba, in ogni gioco di luce, lo trovo spesso nel ritorno dai monti. All'andata godi dello spettacolo ma sei concentrato sulla salita, al ritorno non pensi quasi più a niente, cammini con tutti i tuoi ricordi della giornata e al pomeriggio la montagna diventa più taciturna. Quante volte in Val Maira me ne tornavo camminando tra i valloni, ai piedi delle montagne, con un enorme senso di svuotamento e libertà, avrei voluto ballare su quei prati, avrei voluto che quegli attimi fossero infiniti... a metà pomeriggio non incontravo più nessuno sui sentieri, si sentivano solo i fischi delle marmotte e i l'acqua dei ruscelli che scorrono in mezzo ai pascoli... non riesco a descrivere cosa provo in quei momenti ma è quanto di più dolce e nostalgico io possa sentire... unito anche alla gioia di essere lì. Mi sento pienamente viva. Ma non mi voglio allontanare, non me ne voglio più andare...
Mi è rimasto impresso quando un pomeriggio di ottobre (indovinate dove) sentivo nella pace più totale delle pecore in lontananza... un suono ovattato... e a un tratto il richiamo del pastore, come un segnale intermittente, per cercare le sue bestiole... ero come in trance, era una sensazione di smarrimento, di piacevole smarrimento, in una giornata dall'atmosfera particolare. La mattina ero partita da Genova e in quel momento ero lì, proiettata in un altro mondo che se non avessi saputo di essere nel ventunesimo secolo avrebbe potuto essere tranquillamente il mondo di duecento anni prima...
Non importa dove questo spazio si trovi. Mi piace il mare, così come mi piacciono le vette alte e appuntite che appagano la fatica fatta con panorami mozzafiato e grandi emozioni, ma due tipi di ambiente in particolare mi rapiscono... quello che mi suscita più curiosità e sa di mistero e di magia è il bosco, mi affascinano i boschi verdi e bui, dove altro non si sente che il cinguettio degli uccellini, o i boschi silenziosi di una giornata un po' piovosa, immersi in nuvolette di nebbia che appaiono e si dissolvono.
L'ambiente che più mi riempie di sensazioni di calore, malinconia, stupore, infinito, dove il mio cuore sussulta e i miei occhi vogliono scoprire meraviglie in ogni filo d'erba, in ogni gioco di luce, lo trovo spesso nel ritorno dai monti. All'andata godi dello spettacolo ma sei concentrato sulla salita, al ritorno non pensi quasi più a niente, cammini con tutti i tuoi ricordi della giornata e al pomeriggio la montagna diventa più taciturna. Quante volte in Val Maira me ne tornavo camminando tra i valloni, ai piedi delle montagne, con un enorme senso di svuotamento e libertà, avrei voluto ballare su quei prati, avrei voluto che quegli attimi fossero infiniti... a metà pomeriggio non incontravo più nessuno sui sentieri, si sentivano solo i fischi delle marmotte e i l'acqua dei ruscelli che scorrono in mezzo ai pascoli... non riesco a descrivere cosa provo in quei momenti ma è quanto di più dolce e nostalgico io possa sentire... unito anche alla gioia di essere lì. Mi sento pienamente viva. Ma non mi voglio allontanare, non me ne voglio più andare...
Anche questo per me è montagna, per quanto se ne sia discusso perchè prima dell'uomo c'era solo Lei, la montagna... ma ammiro e rispetto chi da secoli porta avanti un lavoro faticoso tramandando le stesse tradizioni e passioni...blacksheep77 wrote:la montagna è rispetto ed ammirazione per chi ci vive tutto l'anno, per chi la rispetta, per chi non vuole piegarla ai ritmi frenetici del nostro secolo, ma si adatta ai suoi ritmi naturali, fatti di riposo e di vita, secondo le stagioni
Mi è rimasto impresso quando un pomeriggio di ottobre (indovinate dove) sentivo nella pace più totale delle pecore in lontananza... un suono ovattato... e a un tratto il richiamo del pastore, come un segnale intermittente, per cercare le sue bestiole... ero come in trance, era una sensazione di smarrimento, di piacevole smarrimento, in una giornata dall'atmosfera particolare. La mattina ero partita da Genova e in quel momento ero lì, proiettata in un altro mondo che se non avessi saputo di essere nel ventunesimo secolo avrebbe potuto essere tranquillamente il mondo di duecento anni prima...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
vado per i monti e abito in una casa dove vedo lo sconfinato golfo ligure, bello e terribile in questi giorni attraversato e aggredito da tempeste di stavolgente potenza e bellezza. Salgo per i monti fin da ragazzo. Ammiro tutto quello che mi si para o che accade nel viaggio verso le alture: i torrenti, i cieli, i fiori e gli alberi, le pietre e le vipere, e i pastori con gli animali, e i ghiacciai o i gipeti e le aquile, e tant'altro, anzi tant'altro tantissimo. Ma, c'è un ma, ovvero che tutto questo mi accompagna e mi fa attrevarsare una sorta di porta che immancabilmente mi fa sprofondare o prendere atto di quanto di più misteriosamenete ed umano è presente in me. Per farlo, da ormai quasi una vita, sebbene non sia anziano, entro nelle montagne e vado sulle montagne seguendo i modi più difficili, e questo, da sempre, è stato più forte di me. Con la paura sempre ne cuore e il tormento del non voler essere in un determinato posto a fare una determinata cosa, vado e salgo: roccia, neve, ghiaccio, tempeste, freddo, grandine e pioggia, sole e magnificenza del creato e della natura immensa. Perchè devo sempre accettare un simile fardello? Forse perchè per almeno 50 o 70 volte all'anno per 30 anni son sempre stato consapevole di essere a un millimetro dalla morte. Questa non è una verità assoluta, vale solo per me, e per quello che è lo era e lo è oggi e lo sarà sempre: io in montagna ho sempre paura e non posso farne a meno. E nella paura trovo sempre tanti compagni di viaggio, e questi incontri immancabilmente si tramutano in grandi amicizie, e... devo dire di averne veramente tante e sincere. Come diceva Reinhard Karl, montagna vissuta, tempo per respirare.
- blacksheep77
- Quotazerino doc
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- Joined: Sun Feb 12, 2006 8:20
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leggendo i vostri post e soprattutto quello che ha scritto scinty... mi è venuta in mente la frase di un margaro in valle orco, che mi ha fatto capire per la prima volta cosa può anche essere la montagna.
premetto che, per chi ci lavora d'estate con gli animali, la "montagna" è l'alpe, il territorio dove si portano mandrie e greggi al pascolo.
quell'uomo mi diceva che a lui piace, se ci riesce, andare in giro e vedere altre "montagne". essere lì ed osservarne i pascoli, immaginare le sue bestie in quel posto, specialmente se c'è erba buona e pendii dolci.
se sale ad un colle, e per vedere le altre "montagne" dietro, ma non alludeva di certo alle vette pietrose.
anche quella è montagna. riprendendo un argomento che abbiamo toccato in un altro post, la montagna di queste persone è quella viva, dove senti sì il vento, il silenzio che non è mai tale (perchè c'è l'allodola, la poiana, il fruscio dell'erba...), ma soprattutto belati, muggiti, abbaiare dei cani e campanelle.
oggi anche per me quella è diventata LA montagna, ben sapendo che ne esistono molte altre
premetto che, per chi ci lavora d'estate con gli animali, la "montagna" è l'alpe, il territorio dove si portano mandrie e greggi al pascolo.
quell'uomo mi diceva che a lui piace, se ci riesce, andare in giro e vedere altre "montagne". essere lì ed osservarne i pascoli, immaginare le sue bestie in quel posto, specialmente se c'è erba buona e pendii dolci.
se sale ad un colle, e per vedere le altre "montagne" dietro, ma non alludeva di certo alle vette pietrose.

anche quella è montagna. riprendendo un argomento che abbiamo toccato in un altro post, la montagna di queste persone è quella viva, dove senti sì il vento, il silenzio che non è mai tale (perchè c'è l'allodola, la poiana, il fruscio dell'erba...), ma soprattutto belati, muggiti, abbaiare dei cani e campanelle.

oggi anche per me quella è diventata LA montagna, ben sapendo che ne esistono molte altre

…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
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- Utente Attivo
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- Joined: Tue Aug 26, 2008 12:09
- Location: valgrana
Appartengo alla montagna, sono figlio di queste terre, le amo le adoro e le rispetto cercando di dialogare con loro, sia per salirle sia per viverle ogni giorno.
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti