Mah, ho letto un pò tutto e francamente sono un pò perplesso..........
E' evidente più che mai che il trail running coinvolge un mucchio di persone provenienti ambiti diversi con approcci che ne sono la conseguenza.
E quindi abbiamo l'alpinista, l'escursionista, il runner da bitume, l'agonista, il ciclista, il triatleta, lo sciatore, l'avventuriero, eccc.................
Pare chiaro quindi che in una stessa "gara" si affiancano soggetti con una "affettività" diametralmente opposta.
Se girate per la rete di sicuro non vi sarà sfuggita la pubblicazione della prima "guida" (ATTENZIONE NON UN MANUALE) di trail running italiana. Precisamente sul Carso. Orbene, gli autori che a quanto pare vantano esperienze di escursionismo veloce in giro per il mondo, ci tengono a sottilineare che il trail running NON è una disciplina ma una filosofia.................
ATTTENZIONE perchè questo punto è molto importante.....................
Al centro del trail running non ci può essere la performance o il crono. possono esserne un aspetto, ma non il perno su cui ruota tutta la faccenda.
Al centro del trail running c'è l'AMBIENTE. E non può essere diversamente. Non ci credete ?
Ma allora quando parliamo di dislivello, sviluppo, fondi più o meno duri, ecc.........parliamo di ambiente no ?
Una maratona è una maratona punto e basta. Possono cambiare leggermente ma 42 km sono quelli punto e stop.
Nal mondo del trail NON esiste un percorso uguale all'altro, non solo, ma un percorso può cambiare, e di molto, anche da una stagione all'altra...............
Allora Noi non siamo corridori, runner, ma frequentatori di montagne e come tali ci dobbiamo riconoscere in quei valori che sono comuni a tutti coloro che come noi, ma con spirito e mezzi e capacità diverse, percorrono le montagne.
Allora i valori fondanti sono:
Il rispetto e la tutela dell'ambiente e degli altri suoi frequentatori.
Un sano spirito sportivo .
Un fermo senso di solidarietà...............
E' quindi chiaro che chi ha stilato il manifesto ambientale lo ha fatto con questi valori come riferimento.
A questo punto la questione dei bicchieri mi sembra veramente di poco conto. Si possono ridurre, vietare del tutto, usare i biodegradabili o attuare altre attenzioni, ma l'importante è che ci sia sensibilità sull'impatto ambientale che un trail famoso e molto frequentato può generare.
Tutto il resto viene di conseguenza. Per me possono anche decidere di vietare i bicchieri del tutto non è un problema anzi.............poi ci si adatta.
PdP insegna

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Ricordiamo che Noi siamo gli ultimi arrivati, ma veramente gli ultimi, nel variegato mondo dei frequentatori di montagne e che quindi il nostro rispetto va a tutti, anche ai semplici escursionisti che percorrono quegli stessi sentieri da molti più anni di noi.
Per rispodere al caro amico Advolas che si chiede come mai un gruppo di persone si sia preso la "briga" di stilare un manifesto.............
Caro Andrea il manifesto del trail è stato stilato e sottoscritto da tutti i sodalizi che organizzano ultratrail in italia. Tutti !!!!!! E infatti si chiama manifesto del trail italiano.
Alla riunione erano presenti gli organizzatori di: LUT, PdP, Abbots Way, Cro, TreC, Rensen e altri che non ricordo.
Chi altri se non loro poteva fare una cosa simile ? Non certo una "fantomatica" Ass Naz. Trail running..........che penso non potra mai esistere............
Ciao e buone corse a tutti.................