Un saluto al Colonnello
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Un saluto al Colonnello
Ci ha lasciato.........
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Ciao Colonnello. Grazie di cuore per tutte le emozioni che ci hai saputo trasmettere.
Ti ricorderemo sempre...........
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Ciao Colonnello. Grazie di cuore per tutte le emozioni che ci hai saputo trasmettere.
Ti ricorderemo sempre...........
Belin !
- Conte Ugolino
- Titano di Quotazero
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un addio e saluto anche da parte mia! molti me ne hanno parlato....
http://trailsantacroce.com" onclick="window.open(this.href);return false;
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
Non riesco a crederci
Questo è un brutto colpo un tuffo al cuore
Ciao Colonello, hai iniziato il tuo trail più lungo, ci mancherai
Da oggi correremo anche per lui

Ciao Colonello, hai iniziato il tuo trail più lungo, ci mancherai



Da oggi correremo anche per lui

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PRUDENTIA AUDATIA CELERITAS FORTITUDO
PRUDENTIA AUDATIA CELERITAS FORTITUDO
Se ne va via l'anima del Trail running italiano, chi l'ha conosciuto, non può che esserne rimasto colpito per il suo carisma.
All'ultimo WinterEcoTrail, era lo speaker ufficiale della gara, ed è stato veramente coinvolgente.
Credo la sua ultima apparizione pubblica ad una gara, avevo già pubblicato 2 video su Youtube. In particolare questo che, da ora l'idea di un discorso di commiato.
Il saluto del Colonnello
ciao Giorgio
ci mancherai molto!
All'ultimo WinterEcoTrail, era lo speaker ufficiale della gara, ed è stato veramente coinvolgente.
Credo la sua ultima apparizione pubblica ad una gara, avevo già pubblicato 2 video su Youtube. In particolare questo che, da ora l'idea di un discorso di commiato.
Il saluto del Colonnello
ciao Giorgio
ci mancherai molto!

Last edited by vancori on Mon Mar 16, 2009 19:49, edited 1 time in total.
- trailmaker
- Quotazerino doc
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- Joined: Sat Nov 03, 2007 20:34
- Location: Prov. Savona
Che mazzata...non l'ho conosciuto personalmente ,ma la sensazione che mi ha trasmesso ha fatto si che lo considerassi amico, dunque una persona solare ,attiva,positiva insomma un Grande .
Spesso ho pensato leggendo i racconti e guardando il suo aspetto che sicuramente era un uomo di esperienza , e volevo incontrarlo al PdP e parlargli ..mi unisco al dolore dei suoi cari e dei suoi amici , Ciao Colonnello... ci vediamo in cima alla salita..
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Spesso ho pensato leggendo i racconti e guardando il suo aspetto che sicuramente era un uomo di esperienza , e volevo incontrarlo al PdP e parlargli ..mi unisco al dolore dei suoi cari e dei suoi amici , Ciao Colonnello... ci vediamo in cima alla salita..
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Fatti non foste a viver come bruti...ma per seguir Virtude et Canoscenza..
(Inferno-canto XXVI-116,120)
.
(Inferno-canto XXVI-116,120)
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Non mi collegavo da un paio di giorni e oggi pomeriggio ho ricevuto la notizia per telefono: mi mancherà e mancherà a molti, mi viene da dire che mancherà a tutti.
A tutti gli ultra trail che ho corso lui c'era. L'ho conosciuto nel 2007 alla stazione di Limone, reduci dal Cro sospeso per neve: lui con la mimetica e gli infradito che non smetteva mai di raccontare; alle Porte di Pietra ci ha fatto alzare in piedi con la Marcia di Radetzky, di nuovo al Cro, alla partenza con Alexander e Lorenzo Bottino e uno zaino consumato dai chilometri, al Valdigne e al Bianco gran cerimoniere e padrone di casa, ad Arenzano che arriva a mangiare la pasta dopo aver corso con la consueta zavorra di anelli e bracciali.
Le voci e le leggende su di lui e da lui raccontate: la vita da soldato, le corse nel deserto con i piedi fasciati invece che con le calze, la Reunion dove si è trovato al di là della fatica tanto era dura la corsa, i tempi notevolissimi da maratoneta, le molte lingue parlate, le bevute e le sigarette, le gambe bioniche...
Se non ricordo male, nel mio primo intervento su Quotazero parlai proprio di lui che mi aveva fornito notizie fresche sul Gran Trail Valdigne del 2008.
Mi piace però ricordarlo con un'immagine del 14 luglio 2008: io con le gambe indolenzite dal GTV concluso il 12 notte stavo andando a comprare il latte a Dolonne e vedo lui, scarpe da trail, bastoncini, gran cappello per ripararsi dalla pioggia e zaino in spalla. Ecco: due giorni dopo il successo della gara creata da lui, Alberto Motta e i compagni dei Courmayeur trailers era già per sentieri nonostante la pioggia.
A tutti gli ultra trail che ho corso lui c'era. L'ho conosciuto nel 2007 alla stazione di Limone, reduci dal Cro sospeso per neve: lui con la mimetica e gli infradito che non smetteva mai di raccontare; alle Porte di Pietra ci ha fatto alzare in piedi con la Marcia di Radetzky, di nuovo al Cro, alla partenza con Alexander e Lorenzo Bottino e uno zaino consumato dai chilometri, al Valdigne e al Bianco gran cerimoniere e padrone di casa, ad Arenzano che arriva a mangiare la pasta dopo aver corso con la consueta zavorra di anelli e bracciali.
Le voci e le leggende su di lui e da lui raccontate: la vita da soldato, le corse nel deserto con i piedi fasciati invece che con le calze, la Reunion dove si è trovato al di là della fatica tanto era dura la corsa, i tempi notevolissimi da maratoneta, le molte lingue parlate, le bevute e le sigarette, le gambe bioniche...
Se non ricordo male, nel mio primo intervento su Quotazero parlai proprio di lui che mi aveva fornito notizie fresche sul Gran Trail Valdigne del 2008.
Mi piace però ricordarlo con un'immagine del 14 luglio 2008: io con le gambe indolenzite dal GTV concluso il 12 notte stavo andando a comprare il latte a Dolonne e vedo lui, scarpe da trail, bastoncini, gran cappello per ripararsi dalla pioggia e zaino in spalla. Ecco: due giorni dopo il successo della gara creata da lui, Alberto Motta e i compagni dei Courmayeur trailers era già per sentieri nonostante la pioggia.
"Si chiama Giorgio Simonetti, fa il portiere di notte in un albergo di Courmayeur, dimostra un'età indefinibile, caratteristica di quelli che ci sono sempre stati, che sono elementi naturali del contesto che rappresentano; come i picchi delle rocce delle dolomiti, i fiumi d'argento e le betulle delle foreste canadesi, o i tratti del suo viso senza tempo, tra l'ironico, lo scanzonato e l'irriverente. Se ne intende di cucina e di vino che consuma generosamente; è un uomo colto, di una cultura personale fatta di vita e di esperienze dirette e mi è capitato di sentirlo parlare in spagnolo, francese, inglese e arabo. Fuma e mastica tabacco con la stessa cura con cui gli altri atleti dello sport estremo, valutano l'apporto calorico e gli integratori da assumere quotidianamente. Per questo e per altri motivi, di cui parleremo; di lui, si può soprattutto dire che è un essere umano irriducibile a qualsiasi categoria già conosciuta. Quando lo ho visto per la prima volta, qualche anno fa, all'aeroporto di Malpensa, prima dell'imbarco per la Marathon Des Sables, ricordo di avere pensato di essere fuori dalla realtà e di avere di fronte a me in carne ed ossa Tex Willer, il mitico eroe dei fumetti. Normotipo, asciutto, fisico da grande fondista, vestiva un paio di pantaloni militari con relativi stivaletti ed una canottiera nera traforata che portava con assoluta non chalance, nonostante il freddo intenso di quella giornata costringesse gli altri a tute invernali. In testa aveva una sciarpa avvolta a mò di turbante con un lembo che gli cadeva sulla spalla, l'immancabile sigaretta alla bocca. Conoscendolo oggi, molto meglio, devo dire che è qualcosa di di più e di diverso rispetto a qualche possibile personaggio da favola, come ebbe a dire Mr. Zubani per primo, vedendolo aggredire le dune del deserto con il suo personalissimo stile. Lui è " il Varano "! Così è oramai conosciuto nel mondo dei "fuori di testa " dello sport estremo.
Me lo immagino qualche anno fa, all'atto della dimissione dall'ospedale, dopo la applicazione della protesi all'anca, che continua a produrre scene esilaranti ad ogni controllo aeroportuale, quando il Varano in slip, riesce ancora ad attivare la suoneria del metal-detector, di fronte a funzionari increduli. Dicevo che lo vedo, quando alle raccomandazioni del medico, relative al fatto di condurre una vita morigerata, casa e lavoro, passeggiate brevi, dieta appropriata, mentre dice di si con la testa, manda tutti a quel paese e coltiva già nell'anima una speranza assurda. Gli avevano detto di girare nel cortile e lui si iscrive alla successiva Marathon Des Sables e la finisce, poi pensa bene di partecipare anche alla Desert Cup, ( 180 KM. in continuo nel deserto della Giordania, in autosufficienza e la chiude con un tempo da elicottero. Non è possibile, ma non per lui. Il passo di questo " uomo del deserto ", è sbilanciato e asimmetrico. Sotto sforzo le gambe, lavorano ognuna per conto proprio, una delle due rotule, compressa dal carico del corpo, l'altra che soccorre in modo ausiliario, con un movimento cadenzato che ad ogni passo fa ruotare il bacino, La camminata del Varano allora, diventa un ritmo di tango, sghembo e difficile da articolare, ma con la forza propulsiva e continua di un turbocompressore, alla faccia di tutti i principi della Biomeccanica e di tutti i medici che gli hanno detto di cautelarsi. E la sua mente, quando comincia il ballo, è capace di una assoluta concentrazione; prende questa fatica supplementare, speciale, e trasforma il dolore che comporta in una specie di sublimazione: diventa energia pura e non finisce più. Stargli dietro è come seguire una macchina da guerra che asfalta le pietraie, spiana le colline, soffia via la sabbia dalle dune. Quando ho avuto occasione di condividere la gara con lui, non lo ho mai sentito lamentarsi, non lo ho mai visto andare in crisi, non si è mai concesso una tregua. Nella sua testa l'obiettivo è sempre scontato, il traguardo, sicuro. E io, se penso agli inconvenienti della vita, non riesco ad immaginare qualcosa che lo potrebbe scomporre più di tanto. Riesce sempre a prendere sé stesso e gli altri, con la massima ironia. La perdita di una borraccia nel deserto, diventa allora, " un modo per camminare più leggeri "; la condivisione della fatica più estrema, un mezzo per fare più bello il mondo. Con lui, rappresentante di un sacco di problemi, i problemi degli altri tendono a minimizzarsi e a risolversi insieme ai suoi che tratta con assoluta sufficienza. Quanta strada bisogna avere fatto, e quanto dolore bisogna avere macinato, per arrivare a queste conquiste. Ciao Varano! "
Me lo immagino qualche anno fa, all'atto della dimissione dall'ospedale, dopo la applicazione della protesi all'anca, che continua a produrre scene esilaranti ad ogni controllo aeroportuale, quando il Varano in slip, riesce ancora ad attivare la suoneria del metal-detector, di fronte a funzionari increduli. Dicevo che lo vedo, quando alle raccomandazioni del medico, relative al fatto di condurre una vita morigerata, casa e lavoro, passeggiate brevi, dieta appropriata, mentre dice di si con la testa, manda tutti a quel paese e coltiva già nell'anima una speranza assurda. Gli avevano detto di girare nel cortile e lui si iscrive alla successiva Marathon Des Sables e la finisce, poi pensa bene di partecipare anche alla Desert Cup, ( 180 KM. in continuo nel deserto della Giordania, in autosufficienza e la chiude con un tempo da elicottero. Non è possibile, ma non per lui. Il passo di questo " uomo del deserto ", è sbilanciato e asimmetrico. Sotto sforzo le gambe, lavorano ognuna per conto proprio, una delle due rotule, compressa dal carico del corpo, l'altra che soccorre in modo ausiliario, con un movimento cadenzato che ad ogni passo fa ruotare il bacino, La camminata del Varano allora, diventa un ritmo di tango, sghembo e difficile da articolare, ma con la forza propulsiva e continua di un turbocompressore, alla faccia di tutti i principi della Biomeccanica e di tutti i medici che gli hanno detto di cautelarsi. E la sua mente, quando comincia il ballo, è capace di una assoluta concentrazione; prende questa fatica supplementare, speciale, e trasforma il dolore che comporta in una specie di sublimazione: diventa energia pura e non finisce più. Stargli dietro è come seguire una macchina da guerra che asfalta le pietraie, spiana le colline, soffia via la sabbia dalle dune. Quando ho avuto occasione di condividere la gara con lui, non lo ho mai sentito lamentarsi, non lo ho mai visto andare in crisi, non si è mai concesso una tregua. Nella sua testa l'obiettivo è sempre scontato, il traguardo, sicuro. E io, se penso agli inconvenienti della vita, non riesco ad immaginare qualcosa che lo potrebbe scomporre più di tanto. Riesce sempre a prendere sé stesso e gli altri, con la massima ironia. La perdita di una borraccia nel deserto, diventa allora, " un modo per camminare più leggeri "; la condivisione della fatica più estrema, un mezzo per fare più bello il mondo. Con lui, rappresentante di un sacco di problemi, i problemi degli altri tendono a minimizzarsi e a risolversi insieme ai suoi che tratta con assoluta sufficienza. Quanta strada bisogna avere fatto, e quanto dolore bisogna avere macinato, per arrivare a queste conquiste. Ciao Varano! "
Belin !
- altavialigure
- Utente Molto Attivo
- Posts: 321
- Joined: Wed Oct 31, 2007 16:23
- Location: rensen
......il Colonnello ....Giorgio Simonetti.....ieri quando ho sentito la notizia non sapevo cosa dire ....cosa pensare....non ci volevo credere......mi e' uscito solo un "ciao Colonnello".....oggi ho realizzato ........
....mi ricordo la prima volta che l'ho visto .....mi ha svegliato alle 3.30 del mattino alle Porte Di Pietra 2007 ...con la marcia
di Radetzky....io quel giorno partecipai alla gara corta.......quel personaggio mi affascino' subito....ne avevo sentito parlare
ma non lo conoscevo di persona....prima della gara lo salutai ....mi presentai a lui e gli dissi il mio nome .......mi saluto' come se ci conoscessimo da anni ...mi offri' un the caldo e mi disse "se non dovevi fare la gara ti avrei offerto un buon bicchiere di
vino"........belin ...erano le 5 del mattino........
Lo rividi al winter trail a Courmayeur 2007 e mi chiese "com'e andata alle finestre di pietra ?".....ma come faceva a ricordarsi?
Alla CRO MAGNON 2008 prima della premiazione ci siamo seduti al tavolo insieme ...erano le 13.00 in riva al mare , con lui e mia
moglie ci siamo "scoppiati" quella famosa bottiglia di vino....mi chiese della gara ...mi fece i complimenti....eppure non avevo fatto granche'.....era entusiasta a sentire il mio racconto .....eppure lui di esperienze ne aveva fatte ......cosa ci trovava nel mio
racconto?....siamo stati insieme quasi una buona mezz'ora ....quando gli chiesi se pranzava con noi , molto educatamente e....strano a dirsi ...timidamente mi ringrazio' e declino' l'invito. Mi lascio' il suo numero e mi disse "chiamami se vieni su' ...chiamami
x qualunque cosa mi raccomando".....lo rividi poco dopo alla Valdigne....grandi feste.....lo sentii x Natale...CHE PERSONA SPLENDIDA....
Oggi pomeriggio in rappresentanza di tutti noi Genovesi ho partecipato alla cerimonia funebre .....c'era tantissima gente....da tutta ITALIA......CIAO GIORGIO ....noi tutti ti immaginiamo in cima alle tue montagne verdi, di sabbia e di neve a correre e camminare senza fermarti mai.
....mi ricordo la prima volta che l'ho visto .....mi ha svegliato alle 3.30 del mattino alle Porte Di Pietra 2007 ...con la marcia
di Radetzky....io quel giorno partecipai alla gara corta.......quel personaggio mi affascino' subito....ne avevo sentito parlare
ma non lo conoscevo di persona....prima della gara lo salutai ....mi presentai a lui e gli dissi il mio nome .......mi saluto' come se ci conoscessimo da anni ...mi offri' un the caldo e mi disse "se non dovevi fare la gara ti avrei offerto un buon bicchiere di
vino"........belin ...erano le 5 del mattino........
Lo rividi al winter trail a Courmayeur 2007 e mi chiese "com'e andata alle finestre di pietra ?".....ma come faceva a ricordarsi?
Alla CRO MAGNON 2008 prima della premiazione ci siamo seduti al tavolo insieme ...erano le 13.00 in riva al mare , con lui e mia
moglie ci siamo "scoppiati" quella famosa bottiglia di vino....mi chiese della gara ...mi fece i complimenti....eppure non avevo fatto granche'.....era entusiasta a sentire il mio racconto .....eppure lui di esperienze ne aveva fatte ......cosa ci trovava nel mio
racconto?....siamo stati insieme quasi una buona mezz'ora ....quando gli chiesi se pranzava con noi , molto educatamente e....strano a dirsi ...timidamente mi ringrazio' e declino' l'invito. Mi lascio' il suo numero e mi disse "chiamami se vieni su' ...chiamami
x qualunque cosa mi raccomando".....lo rividi poco dopo alla Valdigne....grandi feste.....lo sentii x Natale...CHE PERSONA SPLENDIDA....
Oggi pomeriggio in rappresentanza di tutti noi Genovesi ho partecipato alla cerimonia funebre .....c'era tantissima gente....da tutta ITALIA......CIAO GIORGIO ....noi tutti ti immaginiamo in cima alle tue montagne verdi, di sabbia e di neve a correre e camminare senza fermarti mai.
Forse con un pò di ritardo, gli Orsi hanno messo ON-LINE una bacheca interamente dedicata al COLONELLO, questo spazio resterà per sempre sul sito come nei nostri cuori. Ho già inserito alcune fra le tante e-mail arrivate, adesso continuate voi!!
vai direttamente alla bacheca:
http://www.gliorsi.org/portedipietra/in ... Itemid=287
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http://www.gliorsi.org/portedipietra/in ... Itemid=287
Stamattina a Courmayeur all'inizio della zona pedonale ho visto una bella gigantografia di Giorgio Simonetti. Un riconoscimento davvero meritato. In questi giorni mentre correvo per le strade e i sentieri intorno a Courmayeur ho pensato tantissime volte a lui, a come fosse strano correre sapendo che non lo si sarebbe sicuramente incontrato.