Il tempo è ottimo e la prima sosta la facciamo a Dronero dove vado al supermercato a comprare qualche cosa per la sera (sperimenterò per la prima volta i filetti di sgombro...). Ripartiamo verso Acceglio e risaliamo la Val Maira...sono felice di rivederla dopo un pò di mesi di lontananza...molti dei suoi bivi e delle sue valli laterali risvegliano ricordi vicini e lontani.
Arrivati ad Acceglio ci fermiamo un attimo a chiedere al benzinaio conferma che il bivacco Bonelli sia aperto (si, lo è fino alla prossima settimana..poi inizierò il periodo estivo in cui si dovranno richiedere le chiavi al benzinaio) e intanto faccio un passo all'alimentari e mi faccio fare due panini...ho già una gran fame. Ripartiti in auto arriviamo in breve a Saretto e poi alle sorgenti Maira dove parcheggiamo: sono le 18 in punto.
Tra una cosa e l'altra partiamo a camminare per le 6:25...saliamo verso il lago visaisa e poi proseguiamo verso il bivacco Bonelli. Il sentiero è in buona parte puliti, tranne alcuni nevaietti che si superano senza problemi.



Arriviamo così al bivacco alle 8:10 e troviamo già al suo interno un ragazzo da solo che scopriamo essere un genovese che però vive a cuneo per motivi di lavoro. La serata passa in modo piacevole: la temperatura è abbastanza mite, la vista sul lago d'apsoi e l'oronaye è molto suggestiva e i comfort del bivacco bonelli sono davvero eccezionali.

Verso le 22 si va a dormire...anche se so già che io passerò una notte senza riposo...è sempre così quando vado in bivacco prima di una salita.
Passo le ore successive cercando di riposare un pò e ogni tanto guardando fuori dalla porta del bivacco (abbiamo solo chiuso la porta a vetri per cui si vede fuori) ... la luna rischiara tantissimo e vedo i nevai illuminati. Alle 4:40 sveglia...fuori il clima è stupendo...non c'è vento...la luna sopra l'Oronaye è a dir poco affascinante.

Partiamo verso le 5:15 e prendiamo il sentiero che sale al colle d'enchiausa...è sgombero di neve nella prima parte e questo ci agevola nella salita. Alla fine senza grossi problemi arriviamo alla base del canale nord: sono le 6:30 e il sole già picchia sulla parte alta del canale...la neve non è pessima ma neppure il massimo. Ci prepariamo per la salita.

Alle 6:45 si inizia a salire...quando incontriamo un'isola rocciosa la passiamo sulla destra, dove ci sembra leggermente meglio. Sul canale ci sono diversi sassi e il timore di qualche caduta c'è. Evitiamo dopo poco un bel sasso che rotola veloce giù dal canale (forse smosso dal compare che ha passato la notte albivacc con coi e ci precede di un 100 metri).
Passata l'isola rocciosa...

Riparati sulla sinistra prima di attaccare la strettoia

Arrivati poco prima della strettoia tiro fuori la seconda picozza. Non mi pare indispensabile ma visto che la ho sarebbe stupido non usarla. Mi infilo così nella strettoia a 50 gradi. La neve spesso cede un pò ma nel complesso si sale bene.
Dentro la strettoia

Oltrepassato questo tratto il canale continua ancora un pò con buona pendenza...poi più in alto cala leggermente e alla fine sbuchiamo sulla forcella congiungendoci alla via normale! Sono le 8 del mattino.
Dopo un 10 minuti di pausa riprendiamo per la vetta: usciti dal canale nord si va a sinistra piegando leggermente a destra per andare ad attaccare la roccia che risale obliquamente verso sinistra. Una volta saliti questi metri in obliquo si sale a destra sul filo oltrepassando un piccolo salto roccioso.
Poi si piega leggermente a sinistra sul lato nord e si fanno alcuni metri di traverso un pò esposto e, con neve, problematico.

Si arriva quindi ad attaccare di nuovo la rocca proprio in corrispondenza di una fettuccia (sulla destra dal lato sud arriva il canalino di cui parlavano davec e ramingo). Si sale così per rocce fino in cima ritrovando così il filo di cresta (qui si trovano i fix per l'eventuale calata) e in breve la vetta.
Arriviamo in cima alle 8:45, il tempo è magnifico, la vista pure.



Dopo 15 minuti decidiamo di cominciare a scendere, sapendo che ci aspetta ancora parecchio cammino. Disarrampichiamo fino alla forcella e poi iniziamo a scendere per il canale sud, che troviamo in condizioni migliori del nord in termini di neve. Una volta arrivati in basso ci troviamo su pietraia (sono circa le 10) e iniziamo a traversare a destra tra pietraie e nevai. E' un camminare faticoso. Procediamo senza ramponi poichè le pietraie e i nevai si alternato continuamente...ma così facendo ogni nevaio comporta attenzione, a volte scivoloni, a volte sprofondamenti nella neve. Non ce la passiamo meglio quando troviamo tratti senza neve..in quel caso tutto muove, si scivola di continuo. Cerchiamo comunque di tenerci un pò alti sul fianco dell'oronaye, di modo da perder meno quota possibile...ma inesorabilmente caliamo. La sete è davvero tanto. Anche la debolezza. Mi rendo conto dell'affaticamento per il fatto che mi metto a mangiare manciate di uva secca (di solito nn mi piace affatto) e bere parecchio. Incontrato un rivolo di acqua che scende tra i sassi riempio di nuovo la bottiglia e bevo...arrivare al colle di villadel sembre un percorso infinito. Alla fine incontriamo una traccia con segnavia e tentiamo di seguirla in quanto sappiamo che passa per il colle. Ancora qualche nevaio e alla fine arriviamo a scollinare: sono le 12 passate, siamo parecchio stanchi.
Dopo aver mangiato un pò di focaccia di priano e un paio di canestrelli inzia la discesa...direi meno di 1 ora per il bivacco bonelli e 1,30 per tornare alle sorgenti maira. Quando mi sono levato gli scarponi (che tenevo dalle 4:45 del mattino) e infilato i piedi nella fresca acqua del maira ho sentito i piedi rinascere...
Il ricordo più bello di questi due giorni: l'oronaye al chiaro di luna

Questa è solo una foto ma essere lì era qualcosa di davvero grande