











Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Corsa in montagna)
A cosa miri non lo sò...........quello su cui volevo porre attenzione è che in giro c'è gente fortissima e magari poco conosciutaEmi wrote:anche lui è umano, sta andando forte dai primi di maggio........se mira alla via dei lupi credo non abbia forzato più di tanto, non avrebbe senso!
Diciamo innanzitutto che da queste parti (Lombardia) questi atleti non sono proprio degli sconosciuti, in molti sono specialisti e fanno parte di squadre (valetudo, premana, iz etc) che si dedicano prevalentemente a skyrace.granpasso wrote:Se sta genete si mette a correre gli ultratrail non ce nè più per nessuno............
concordo sul correre in quota e su percorsi tecnici, anni fa ero stato al Kima ( ed il sentiero Roma l'ho percorso tutto in trekking ), sono altri ambienti ed altri tracciati, puo' essere che chi è molto preparato su quei terreni riesca a fare la differenzaBradipoMissile wrote:Diciamo innanzitutto che da queste parti (Lombardia) questi atleti non sono proprio degli sconosciuti, in molti sono specialisti e fanno parte di squadre (valetudo, premana, iz etc) che si dedicano prevalentemente a skyrace.granpasso wrote:Se sta genete si mette a correre gli ultratrail non ce nè più per nessuno............
Personalmente credo che l'abitudine a correre in quota e su sentieri molto tecnici li avvantaggia su questo tipo di gare e su distanze "medie"; su distanze più lunghe e sentieri meno dissestati tipo ultratrail probabilmente le caratteristiche necessarie sono leggermente diverse. Le prestazioni di Jornet, skyrunner, che domina l'UTMB e distrugge il record sul GR20 dimostrerebbero il contrario, ma forse è l'eccezione che conferma la regola.
Che ne dite?
BM
la penso esattamente come te, alla fine tolti 5 o 6 marziani sono i restanti comuni mortali che danno vita agli eventi e credo che sia giusto pensare più a loro, pardon a noimauri1965 wrote:Probabilmente fino a che nei trail i premi saranno in natura e non ci saranno gli ingaggi, difficilmente vedremo una migrazione di atleti di vertice a livello mondiale della corsa in montagna, tipo De Matteis, Galiano, Eydallin, Gemetto, De Gasperi, Manzi, Abate tanto per citarne qualcuno, tra l'altro visto che si parla sempre di Burgada come di un fenomeno, ricordo che De Gasperi (7 titoli mondiali) oltre ad essere il detentore del record sul km verticale, l'anno scorso vinse la sfida nei paesi baschi la famosa Balmaseda - Kolitza - Balmaseda proprio contro Kiljan Jornet che correva in casa ed incassava 3' minuti di ritardo su 12 km.
Ma ritornando al trail, questo può vivere e deve vivere secondo me, anche senza questi campioni, proprio perchè ha una dimensione diversa, il vero bacino di utenza del Trail, è fatto di gente normale, molti podisti, escursionisti ed amanti della montagna, gente più o meno allenata, che nel trail cerca la sfida con se stesso, un ambiente di corsa emotivamente più gratificante, l'impresa della vita, la realizzazione di un sogno, anche magari il risultato appagante.
Poi per alcuni atleti bravi ma non di vertice, consente una visibilità che non avrebbero nelle gare di corsa in montagna e nelle skyrace, in fondo per una persona che ha un motore che le consente di correre la maratona tra le 2:45' e le 3 ore, buon risultato ma alla portata di molte persone nelle corse su strada, può puntare se ha la giusta motivazione (testa) ad entrare nei primi 10 classificati, in molti trail anche famosi.
Questo per dire che la diversificazione c'è, ma non è limitante anzi chi organizza i trail, a mio giudizio deve puntare al bacino di utenza grande, e spendere gli introiti per questa utenza, badando alle sue esigenze (sicurezza, emozioni, paesaggi, sfida, senso di appartenenza) perchè questa è la mission corretta, il fatto di avere il campione al via, è un qualcosa in più, ma non è detto che sia importante ed indispensabile per la gran parte dei partecipanti, tra l'altro a differenza delle corse su strada non c'è nemmeno un pubblico da soddisfare, trattandosi di corse che si svolgono prevalentemente in zone disabitate.
Qualcuno dirà che un'atleta di alto livello come Olmo è stato fondamentale per il trail in Italia, ed è sicuramente vero, io stesso sono stato attratto ed ho conosciuto il trail grazie a lui, ma di Olmo c'è ne uno, come di Pantani, Valentino Rossi, Baldini, ecc...personaggi carismatici, che hanno un effetto trascinante sulle masse, all'orizzonte vedo forti atleti, ma non vedo personaggi del suo livello.
Jornet proveniente da altro tipo di gare nei trail ci ha provato, facendo scalpore grazie ai suoi risultati, DeGasperi od altri per ora no .....mauri1965 wrote:Probabilmente fino a che nei trail i premi saranno in natura e non ci saranno gli ingaggi, difficilmente vedremo una migrazione di atleti di vertice a livello mondiale della corsa in montagna, tipo De Matteis, Galiano, Eydallin, Gemetto, De Gasperi, Manzi, Abate tanto per citarne qualcuno, tra l'altro visto che si parla sempre di Burgada come di un fenomeno, ricordo che De Gasperi (7 titoli mondiali) oltre ad essere il detentore del record sul km verticale, l'anno scorso vinse la sfida nei paesi baschi la famosa Balmaseda - Kolitza - Balmaseda proprio contro Kiljan Jornet che correva in casa ed incassava 3' minuti di ritardo su 12 km.
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cubettoz wrote:....
Non condivido molto il discorso dello "specialista" di sentieri tecnici, ricordiamoci che non stiamo scalando il K2!!!
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teomat wrote: Detto ciò, va sottolineato che mentre il trail può essere esteso alla massa senza grossi problemi (se non intervengono fenomeni meteo inaspettati o sottovalutati), alcune skyrace non sono per tutti, proprio per la presenza di tratti attrezzati, ecc...
Ricordo alcuni toscani che dopo l'Elba trail pensavano di aver corso una gara pericolosissima perché sulle rocce bagnate in discesa dal monte Tavola si scivolava...mi viene da sorridere pensando alle stesse persone impegnate al Kima, allo stesso 4 luglio, ...
.............bonsai wrote:cubettoz wrote:....
Non condivido molto il discorso dello "specialista" di sentieri tecnici, ricordiamoci che non stiamo scalando il K2!!!
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Esatto Bonsai, era lo stesso quote che avrei voluto fare io. E dopo l'affermazione di Cubettoz ho aggiunto un altro po' di puntini.bonsai wrote:teomat wrote: Detto ciò, va sottolineato che mentre il trail può essere esteso alla massa senza grossi problemi (se non intervengono fenomeni meteo inaspettati o sottovalutati), alcune skyrace non sono per tutti, proprio per la presenza di tratti attrezzati, ecc...
Ricordo alcuni toscani che dopo l'Elba trail pensavano di aver corso una gara pericolosissima perché sulle rocce bagnate in discesa dal monte Tavola si scivolava...mi viene da sorridere pensando alle stesse persone impegnate al Kima, allo stesso 4 luglio, ...
Certamente !!! Nelle skyrace il livello è più altoVorrà dire qualcosa?
Ma si, certo.........nessuno toglie niente agli altri. Chi vuole correre per vincere può farlo. Chi vuole correre per il piacere di farlo pure. C' è spazio per tutti e in tutte le gare, secondo me..........Secondo me, le SKY e i TRAIL, sono 2 mondi simili solo all'apparenza. Se vogliamo vedere come si evolverà il fenomeno basta guardare cosa succede in francia. E' come gurdare l'Italia del trail tra vent'anni. Personalmente non penso che accadrà molto. I premi in denaro non entreranno mai nel trail, il limite degli iscritti limiterà l'esplosione di alcune gare. Nasceranno molti trail con il crescere degli appassionati, ma alla fine si potrà continuare a correre in natura senza tanti problemi!!