intossicazione alimentare al Gnifetti
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intossicazione alimentare al Gnifetti
Alla fine delle mie vacanze ho avuto una spiacevole avventura. Con mia sorella ed un amico abbiamo pernottato al Gnifetti per poter l'indomani effettuare qualche salita sulle vette del Rosa, e soprattutto portare per la prima volta su un 4000 mia sorella. Il tempo era dato molto bello e per questo siamo partiti da gressoney malgrado in quota nevischiasse e si vedesse poco o nulla, d'altronde il sentiero per il Gnifetti l'ho già fatto un po' di volte e non avremmo dovuto incontrare grossi problemi. Durante la notte però ci sentiamo tutti male, dolori intestinali fortissimi, e incomincia la processione verso il bagno dove scopriamo che non siamo i soli ma almeno altre 15 persone (su un totale di una cinquantina) stanno come noi... Chi è stato al Gnifetti avrà presente come sono i bagni, cioè senza catena, e potrà immaginare lo stato di questi dopo una notte del genere... Al mattino, cioè alle 4, eravamo degli stracci, distrutti, inoltre le continue scariche ci obbligavano ad andare sempre avanti e indietro al bagno. Ovviamente partire non se ne parlava, mangiare un boccone ci disgustava, così ci siamo coricati per cercare di rimetterci un po' in sesto mentre il sole sorgeva svelando una mattina priva di nubi... Il rientro è stato un calvario, il non aver mangiato e la diarrea ti distruggono.
Giornata splendida buttata, tre giorni a stare male, senza parlare di quello che ci è costato a livello economico visto che il Gnifetti ha prezzi da albergo...
Dopo quest'avventura non prenderò mai più panna cotta e affini ai rifugi...
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"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
1985, cagotto collettivo al Torino, purtroppo ogni tanto capita. Se però può succedere al Gnifetti (dove l'approvigionamento e il mantenimento dei cibi sono problematici) non è tollerabile in un rifugio come il Torino dove arrivi in funivia e hai corrente elettrica.
E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
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Per la panna cotta il problema è che durante il trasporto in elicottero si interrompe il ciclo del freddo. Sarà successo così al Torino.brookite wrote:1985, cagotto collettivo al Torino, purtroppo ogni tanto capita. Se però può succedere al Gnifetti (dove l'approvigionamento e il mantenimento dei cibi sono problematici) non è tollerabile in un rifugio come il Torino dove arrivi in funivia e hai corrente elettrica.
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al torino caricano direttamente le casse frigo in funivia e poi le portano su. Per il vecchio è accanto alla funivia il nuovo è servito da una specie di trenino a cavo. Secondo me il casino lo hanno fatto in cucina, magari riciclando qualcosa.Sub-Comandante wrote:Per la panna cotta il problema è che durante il trasporto in elicottero si interrompe il ciclo del freddo. Sarà successo così al Torino.brookite wrote:1985, cagotto collettivo al Torino, purtroppo ogni tanto capita. Se però può succedere al Gnifetti (dove l'approvigionamento e il mantenimento dei cibi sono problematici) non è tollerabile in un rifugio come il Torino dove arrivi in funivia e hai corrente elettrica.
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Avreste dovuto denunciare immediatamente la cosa presso gli organi competenti, ovvero alla prima caserma dei carabinieri che tramite il loro corpo NAS e l'ASL di competenza avrebbero fatto le dovute indagini (anche perchè dall'oggi al domani non è facile far scomaprire le tracce da contaminazione batterica). Di sicuro, infatti, dovrebbe essere stato un problemma di contaminazione batterica con origini diverse. Oltre ad essere sempre in tempo per fare le dovute denuncie, è anche un dovere civile farlo, soprattutto per salvaguardare la salute dei prossimi avventori. Le conseguenze tralaltro, potrebbero anche essere più gravi a seconda della reazione di fisici diversi dai vstri. Non è la prima volta che accade alla Gnifetti ed in altri rifugi da stra-affollamento.
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L'accaduto è stato segnalato all'ambulatorio medico di Gressoney. Essendo solo in tre non è stato possibile fare di più. Bisognerebbe essere almeno una decina di persone per poter denunciare formalmente l'evento, ma tra gli stranieri e tra chi si è imbottito di farmaci ed è partito per non perdere la giornata suppongo che solo noi siamo passati da un medico il giorno stesso.
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L'essere andati dal medico ci ha permesso di poter prendere subito farmaci specifici, almeno ci siamo ripresi in pochi giorni. In zona ci rimane pur sempre il Mantova!
Mia sorella si è chiesta questo: se ci sono tipologie di cibi per i quali è difficile garantirne la non contaminazione, perchè si usano? Se alcuni cibi sono a rischio, perchè vengono serviti a tavola?

Mia sorella si è chiesta questo: se ci sono tipologie di cibi per i quali è difficile garantirne la non contaminazione, perchè si usano? Se alcuni cibi sono a rischio, perchè vengono serviti a tavola?
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Sub-Comandante wrote: ...Mia sorella si è chiesta questo: se ci sono tipologie di cibi per i quali è difficile garantirne la non contaminazione, perchè si usano? Se alcuni cibi sono a rischio, perchè vengono serviti a tavola?
Perchè la gente lo chiede.
Se io metto a menù, polenta , formaggio, salame e salsiccia, pasto con sugo (in scatola ovviamente) e torta al limone, e poco altro di più dopo un mese parte il mugugno che li si mangia male.
Poco importa che sia un cat.D a 3400 mt.
ps
Non è una critica nei tuoi confronti, non fraintendermi

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Avevo paura di questa risposta, speravo che nel determinare i menù dei rifugi, parlo di quelli ad alta quota, si tenessero in conto altre priorità...brookite wrote: Perchè la gente lo chiede.
In tutto questo il CAI cosa dice? Non si è mai proposta una regolamentazione nazionale specifica per i rifugi d'alta quota per evitare questi problemi che non sono neanche così rari da quanto ho avuto modo di capire?
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Domanda da 100 mil.
Ti rispondo con esperienza di ristoratore (ho lavorato un pò in cunina nel risto di mio suocero) e mancato (purtroppo) rifugista.
Punto 1) Nas, ASL, Finanza ecc ecc. Sono troppo impegnati a fare il mazzo agli esercizi in centro città, se vai basta nell'entroterra ne vedi di cotte e di crude, per non parlare delle varie sagre e feste paesane.
Punto 2) Il CAI non ha obblighi e compiti di Polizia nei confronti dei suoi rifugi. Può solo stabilire un tetto minimo di prezzi, il minimo del servizio (piatto alpino) e può (potrebbe perchè poi non ho mai sentito qualcuno che lo ha fatto) mandare un Mistery Clilent per verificare se cortesia, stato del rifugio , e servizio sono adeguati. Per quanto riguarda l'aspetto sanitario vedi il punto 1.
Ti rispondo con esperienza di ristoratore (ho lavorato un pò in cunina nel risto di mio suocero) e mancato (purtroppo) rifugista.
Punto 1) Nas, ASL, Finanza ecc ecc. Sono troppo impegnati a fare il mazzo agli esercizi in centro città, se vai basta nell'entroterra ne vedi di cotte e di crude, per non parlare delle varie sagre e feste paesane.
Punto 2) Il CAI non ha obblighi e compiti di Polizia nei confronti dei suoi rifugi. Può solo stabilire un tetto minimo di prezzi, il minimo del servizio (piatto alpino) e può (potrebbe perchè poi non ho mai sentito qualcuno che lo ha fatto) mandare un Mistery Clilent per verificare se cortesia, stato del rifugio , e servizio sono adeguati. Per quanto riguarda l'aspetto sanitario vedi il punto 1.
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Re: intossicazione alimentare al Gnifetti
grazie per la segnalazione!
avevamo intenzione di salire....vedrò di prenotare al mantova, o di optare per il balmenhorn...
certo però....quest'anno.... che hanno cambiato modo di prenotazione, prezzi da paura, caparra da versare tramite bonifico....
e si mettono pure a fare questi pasticci...
mah!
avevamo intenzione di salire....vedrò di prenotare al mantova, o di optare per il balmenhorn...

certo però....quest'anno.... che hanno cambiato modo di prenotazione, prezzi da paura, caparra da versare tramite bonifico....


Riguardo ai controlli ti posso dire che qualcosa viene fatto.. ..per quel che riguarda il CAI, almeno la nostra sezione, ogni rifugio ha un suo 'supervisore' che in genere passa dal rifugio a dare un'occhiata se è tutto a posto e se il servizio è come deve.brookite wrote:Domanda da 100 mil.
Punto 2) Il CAI non ha obblighi e compiti di Polizia nei confronti dei suoi rifugi. Può solo stabilire un tetto minimo di prezzi, il minimo del servizio (piatto alpino) e può (potrebbe perchè poi non ho mai sentito qualcuno che lo ha fatto) mandare un Mistery Clilent per verificare se cortesia, stato del rifugio , e servizio sono adeguati. Per quanto riguarda l'aspetto sanitario vedi il punto 1.
Poi mi sono trovato presente al rifugio Bozano durante una ispezione dell'ASL, personalmente sono rimasto basito quando si sino identificati (dopo un poco che giravano) dato che mai avrei pensato si spingessero fin lassu', ma parlando con il gestore (che era ancora Datta) ho appreso che gli si presentano 1 / 2 volte a stagione a fare dei controlli.
Bene, mi fa piacere saperlo, sia dell'impegno Cai sia della presenza ASL.maqroll wrote:Riguardo ai controlli ti posso dire che qualcosa viene fatto.. ..per quel che riguarda il CAI, almeno la nostra sezione, ogni rifugio ha un suo 'supervisore' che in genere passa dal rifugio a dare un'occhiata se è tutto a posto e se il servizio è come deve.brookite wrote:Domanda da 100 mil.
Punto 2) Il CAI non ha obblighi e compiti di Polizia nei confronti dei suoi rifugi. Può solo stabilire un tetto minimo di prezzi, il minimo del servizio (piatto alpino) e può (potrebbe perchè poi non ho mai sentito qualcuno che lo ha fatto) mandare un Mistery Clilent per verificare se cortesia, stato del rifugio , e servizio sono adeguati. Per quanto riguarda l'aspetto sanitario vedi il punto 1.
Poi mi sono trovato presente al rifugio Bozano durante una ispezione dell'ASL, personalmente sono rimasto basito quando si sino identificati (dopo un poco che giravano) dato che mai avrei pensato si spingessero fin lassu', ma parlando con il gestore (che era ancora Datta) ho appreso che gli si presentano 1 / 2 volte a stagione a fare dei controlli.
E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
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Questo rischio si corre ovunque quando si va a mangiar fuori... e anche a casa propria si potrebbe non essere al sicuro da fatti simili se non si conservano correttamente i cibi. L'altro ieri sono stato al Lambronecca con Davec, il servizio è stato cortese e il cibo davvero buono. Abbiamo mangiato entrambi panna cotta senza spiacevoli conseguenze. Sarà stato un caso quello della Gniffetti o una fortuna per noi al Guide d'Ayas, tutto sommato come suggerisce sub-comandante è forse preferibile evitare di consumare cibi che potrebbero deteriorarsi rapidamente. Grazie per la segnalazione. 

“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Rientrato da poco dalla valle di gressoney posso confermare che l'intera valle è percorsa da un simpatico virus simil montezuma... devono ancora capire se la causa è l'acqua... (cosa di cui duito) o se si trasmette per via aerea...
viste io scene del tipo... genovese che scende di macchina appena arrivato va al bar e vomita...locali che dopo giorni di immunità vanno in farmacia e vomitano...quindi molto + probaile un contagio del tipo "aereo" in luoghi chiusi...
immaginate voi che divertimento io...al campo....con 50 ragazzi...che a turno....vomitano ...montezumano..poi gli passa e poi gli ritorna...
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- elenapollo
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dags1972 wrote:Rientrato da poco dalla valle di gressoney posso confermare che l'intera valle è percorsa da un simpatico virus simil montezuma... devono ancora capire se la causa è l'acqua... (cosa di cui duito) o se si trasmette per via aerea...
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meno male che ero in giro per il marguareis a patire il caldo e non potevo venire a trovarti!

ma Gasp.... tutte a te,eh?

tu nulla?

Provo a dire la mia, essendo un Tecnico della Prevenzione (quelli normalmente definiti "Ispettori") dell' ASL: la vigilanza in strutture come il Gnifetti pone evidenti problemi logistici, come in tutti i rifugi di montagna; dal momento che il possesso di buone capacità escursionistiche non è requisito professionale, la vigilanza dipende dalla consistenza del personale ispettivo, dalle capacità di questo di muoversi in terreni impervi, dalla localizzazione dei rifugi: come dire un conto è fare un'ispezione al Torino, all' Arbole o al Livio Bianco, un altro raggiungere il Gnifetti o la Capanna Margherita. Evidentemente un rifugio a quella quota ha problemi di approvigionamento, di mantenimento della catena del freddo e , nel caso di sovraffollamento, di adeguata sterilizzazione dell'attrezzatura e delle stoviglie, che mi sembra, per esperienza, una delle cause più probabili di contaminazione batterica: un alimento che costituisce un buon terreno di coltura come una panna cotta fa il resto. A questo si aggiunga la purezza dell'acqua potabile - non sempre garantibile - e l'eventuale presenza di portatori di infezioni virali trasmissibili per via aerea. Quindi le cause possono essere molteplici. Il consiglio è ovviamente quello di evitare cibi "suscettibili" come dolci al cucchiaio (in particolare quelli prodotti con uova crude come zabaione e tiramisù), polpette, vitel tonnè ecc. ; attenzione all' acqua di rubinetto (io se posso chiedo la minerale a costo di svenarmi); portarsi un antisettico per il cavo orale (collutorio o spray) da usare prima di coricarsi in dormitori affollati; portarsi dietro qualche pastiglia di antidiarroico come la loperamide e di antiemetico come il Plasil (anche supposte). Non vorrei gettare benzina sul fuoco ma devo dire che nella Vallee l'igiene - e non solo nei rifugi - non mi sembra sempre all'altezza di altri endroits come le Dolomiti. 

Max
Bell'intervento e ottimi spunti di approfondimento.Trammax wrote:Provo a dire la mia, essendo un Tecnico della Prevenzione (quelli normalmente definiti "Ispettori") dell' ASL: la vigilanza in strutture come il Gnifetti pone evidenti problemi logistici, come in tutti i rifugi di montagna; dal momento che il possesso di buone capacità escursionistiche non è requisito professionale, la vigilanza dipende dalla consistenza del personale ispettivo, dalle capacità di questo di muoversi in terreni impervi, dalla localizzazione dei rifugi: come dire un conto è fare un'ispezione al Torino, all' Arbole o al Livio Bianco, un altro raggiungere il Gnifetti o la Capanna Margherita. Evidentemente un rifugio a quella quota ha problemi di approvigionamento, di mantenimento della catena del freddo e , nel caso di sovraffollamento, di adeguata sterilizzazione dell'attrezzatura e delle stoviglie, che mi sembra, per esperienza, una delle cause più probabili di contaminazione batterica: un alimento che costituisce un buon terreno di coltura come una panna cotta fa il resto. A questo si aggiunga la purezza dell'acqua potabile - non sempre garantibile - e l'eventuale presenza di portatori di infezioni virali trasmissibili per via aerea. Quindi le cause possono essere molteplici. Il consiglio è ovviamente quello di evitare cibi "suscettibili" come dolci al cucchiaio (in particolare quelli prodotti con uova crude come zabaione e tiramisù), polpette, vitel tonnè ecc. ; attenzione all' acqua di rubinetto (io se posso chiedo la minerale a costo di svenarmi); portarsi un antisettico per il cavo orale (collutorio o spray) da usare prima di coricarsi in dormitori affollati; portarsi dietro qualche pastiglia di antidiarroico come la loperamide e di antiemetico come il Plasil (anche supposte). Non vorrei gettare benzina sul fuoco ma devo dire che nella Vallee l'igiene - e non solo nei rifugi - non mi sembra sempre all'altezza di altri endroits come le Dolomiti.
su questo sono stra d'accordo, acnh'io volevo evitare paragoni, ma la differenza è notevole,Trammax wrote:.... Non vorrei gettare benzina sul fuoco ma devo dire che nella Vallee l'igiene - e non solo nei rifugi - non mi sembra sempre all'altezza di altri endroits come le Dolomiti.
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Quoto non c'è paragone!brookite wrote:su questo sono stra d'accordo, acnh'io volevo evitare paragoni, ma la differenza è notevole,Trammax wrote:.... Non vorrei gettare benzina sul fuoco ma devo dire che nella Vallee l'igiene - e non solo nei rifugi - non mi sembra sempre all'altezza di altri endroits come le Dolomiti.
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
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Spezzo una lancia, rifugio Crete Sèche. Stupendo, gentilissimi, mangiato molto bene. Autonomi anche come energia elettrica (hanno sfruttato la grande diponibilità di acqua per impiantare una piccola centralina idroelettrica)
Due begli asinelli (e le spalle del gestore) per i rifornimenti di roba spicciola, elicottero solo quando necessario.
e cmq son tornato anch'io dalla vallè col cagotto ... ma in questo caso il rifugio non c'entra nulla visto che con mia moglie abbiamo mangiato le stesse identiche cose.
Due begli asinelli (e le spalle del gestore) per i rifornimenti di roba spicciola, elicottero solo quando necessario.
e cmq son tornato anch'io dalla vallè col cagotto ... ma in questo caso il rifugio non c'entra nulla visto che con mia moglie abbiamo mangiato le stesse identiche cose.
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Spezzo una lancia a mia volta per il rif. Mantova,
ove ho pernottato sabato sera, in alta Valle del Lys. Va bene, è stato appena rinnovato e quindi non può essere paragonato a strutture ben più antiche, ma santi numi che ambiente..
Son rimasto più che favorevolmente stupito.
Unico neo, mi diceva lo stesso gestore, i bagni che verranno presto rifatti. Credo abbiate ben presente anche voi.
Una struttura all'avanguardia come spazi, come gestione energetica.. Ottima cena come al solito, a prescindere dal super rinnovo dei locali.
ove ho pernottato sabato sera, in alta Valle del Lys. Va bene, è stato appena rinnovato e quindi non può essere paragonato a strutture ben più antiche, ma santi numi che ambiente..

Unico neo, mi diceva lo stesso gestore, i bagni che verranno presto rifatti. Credo abbiate ben presente anche voi.
Una struttura all'avanguardia come spazi, come gestione energetica.. Ottima cena come al solito, a prescindere dal super rinnovo dei locali.

Marco S.
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L'unico contro è che sono esterni, e se la notte devi andare in bagno è un bel problema... Però l'ultima volta li ho trovati puliti ed in ordine senza contare il fatto che le turche sono munite di acqua!Marco S. wrote:Unico neo, mi diceva lo stesso gestore, i bagni che verranno presto rifatti. Credo abbiate ben presente anche voi.

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Sub-Comandante wrote:L'unico contro è che sono esterni, e se la notte devi andare in bagno è un bel problema... Però l'ultima volta li ho trovati puliti ed in ordine senza contare il fatto che le turche sono munite di acqua!Marco S. wrote:Unico neo, mi diceva lo stesso gestore, i bagni che verranno presto rifatti. Credo abbiate ben presente anche voi.
Mah, anche al Sella sono esterni e non è un problema.
Un anno fa sono stato al Mantova e la situazione bagni non era prettamente ideale.. Questo weekend, invece, andavano bene. Il gestore come vi dicevo mi ha spiegato come vogliono strutturarli, lavoro che porterà a compimento la ristrutturazione barra ampliamento barra ammodernamento del rifugio.
Inoltre penso vogliano anche estendere la terrazza meridionale, sul lato ovest..

Marco S.
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Più che virus di montezuma sembra il virus di monterosa...scusate.dags1972 wrote:Rientrato da poco dalla valle di gressoney posso confermare che l'intera valle è percorsa da un simpatico virus simil montezuma... devono ancora capire se la causa è l'acqua... (cosa di cui duito) o se si trasmette per via aerea...
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Comunque se la teoria del virus fosse valida, io e Giumork saremo orgogliosamente i portatori non sani dalla Valle di Gressoney alla Val Sesia... infatti venerdi scorso, durante il Tour del Monte Rosa, entrambi siamo collassati ad Alagna: nausea, vomito e dissenteria per una notte. Disistratati come aringhe affumicate, abbiamo aspettato Albaboy che terminasse il giro, recuperasse l'auto e ci riportasse a casa.
In realtà durante al discesa dal Rifugio Guglielmina (Col D'Olen) io e Giumork abbiamo bevuto come due pirla acqua di un torrentello, mentre albaboy no. Noi siamo convinti che sia stata quest'acqua.
Che roba! a distanza di cinque giorni se penso "Montagna" mi viene la nausea...
Adesso Schiantaaaaaa!!!
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http://www.pioero.it
dieci borghi attorno ad una pieve e una grande festa della birra artigianale, tra Lunigiana e Alpi Apuane
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Mi spiace, davvero. Lì al Colle stan portando avanti dei gran lavori, ci sono scavi in corso, magari avete bevuto qualche porcheria alzata dai mezzi..
Marco S.
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so cosa vuol dire e mi dispiace per voi. Purtroppo in alta montagna un minimo rischio a bere dal primo rigagnolo c'è sempre...
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