Da qualche anno avevo intenzione di rifare la cresta del Ferà , esattamente da quando 5 anni fa l' avevo percorsa partendo da Upega , in una giornata calda che si era presto rannuvolata rovinandomi i panorami

. Così giovedì 29 luglio sono partito da Imperia fidandomi delle belle previsioni e soprattutto della webcam del Rifugio La Terza ...

Il cielo in Valle Impero era tutt' altro che invitante , quasi completamente nuvoloso anche sino a Ponti di Nava . Stavo già pensando a qualche gita alternativa quando , risalendo l' alta Val Tanaro verso Carnino , ho poi trovato il cielo completamente sgombro e limpido ...

proprio come sulla webcam mattutina .

Invece sull' entroterra imperiese e sulla Val Tanaro , dal Tanarello in giù gravava una grande cappa di nuvole basse . Riesco a partire da Carnino Superiore prima delle 7,30 , con una bella vista sulla cresta del Ferà già baciata dal sole .
Subito dopo l' ultima casa del borgo , abbandono il tracciato che sale verso il Colle dei Signori e scendo a sinistra , seguendo l' indicazione per il Passo Lagarè . Attraverso subito il ruscello su di un paio di passerelle di legno e poi i segnavia spariscono . Il sentiero però non si può sbagliare , c' è solo quello ! Incomincio a salire in maniera sempre più decisa nel bosco . Qualche fragolina allevia le mie fatiche già aggravate dal sole che inizia a filtrare tra gli alberi . La foresta è fitta e solo raramente lascia qualche spiraglio per vedere le montagne di fronte .
In alto ricompare qualche rado segnavia ed arrivo al cartello del Passo Lagarè , sotto le bastionate rocciose del Dente di Carnino . In alto volteggiano un paio di grossi rapaci , che provo a fotografare . Saranno forse i famosi grifoni visti da Ratasuira sul Bertrand ?
Dopo il passo il sentiero spiana , perde leggermente quota ed appare sfalciato di fresco . C' è pure una piccola talpa morta . Arrivo alla selletta prativa da cui inizia la discesa verso Upega . Qui un cartello mi indica la via per la Cresta del Ferà .
Salgo per ripidi prati , sotto un sole già pesante , con qualche raro albero ad alleviarne il calore .
Punto sull' evidente spunzone roccioso del Dente di Carnino , spostato a destra rispetto al crinale .
La brevissima salita richiede qualche facile passo di arrampicata ma ne vale la pena .

I panorami sono magnifici !
Il nome sulla croce indica Cima Caplet ma secondo me quello è il Dente , mentre la Caplet dovrebbe essere quella segnata con un pilastrino di cemento poco più in alto . Proseguo la salita sulla dorsale incontrando poi i primi tratti rocciosi , in direzione della Rocca del Praet , segnata da una grossa frana .
Il tracciato qui si intrica un po' tra gli alberi e l' erba alta nasconde le vecchie tacche rosse che indicano il percorso . Superata la Rocca , arrivo in una bella distesa prativa che affianca l' inizio della cresta vera e propria .
Raggiungo quindi il crinale e mi godo ancora le visuali
prima di arrivare , senza problemi , alla cima della Rocca del Ferà ( 2230 m. ) , che offre ampi panorami sul proseguimento della cresta e sui dintorni .
La giornata questa volta è davvero magnifica , non fa nemmeno caldo e gli insetti non sono eccessivamente fastidiosi .

Proseguendo si incontra un tratto esposto , da fare con attenzione , aiutati da un lungo cavo di ferro .
Arrivo quindi sulla cima più alta della cresta , il Ferà ( o Testa di Garibaldi , 2260 m. ) , ovviamente molto panoramico a 360 °.
Indubbiamente è valsa la pena di fare tutta 'sta fatica per gustarsi queste splendide visuali ...
Dopo proseguo sulla dorsale in direzione del Passo Flamalgal , della Monesi - Limone e del Pertegà , mia ultima destinazione di giornata .
C' è ancora un tratto impegnativo da percorrere , secondo me il più difficile , una stretta cengetta erbosa piuttosto esposta , che contorna l' ultima parte della cresta rocciosa .
Dopo , il tracciato continua sulla facile e panoramica dorsale fino ad incrociare la Monesi - Limone .
La attraverso e continuo sulla dorsale prativa in direzione della piramidale Cima di Pertegà .
La salita verso la vetta è su ripidi prati fioriti , con parecchie belle stelle alpine .
Ovviamente , anche la Cima di Pertegà ( 2404 m. ) è uno spettacolo di panoramicità ( fa pure rima ! ) .
Dopo una bella sosta per il consueto lauto pasto , scendo diretto verso il Colle dei Signori ed il Rifugio Don Barbera .
Al rifugio c' è un mucchio di gente , specialmente ciclisti , e , anche perchè è ora di pranzo , mi tocca fare la coda per bermi una bibita fresca . Non mi resta infine che scendere nel vallone in direzione di Carnino . Nel Prato della Chiusetta , naturalmente , abbondanza di bovini al pascolo .
In definitiva , una gran bella gita , certamente impegnativa e faticosa ma una delle più soddisfacenti degli ultimi tempi !

Un giro di circa 16 km con un dislivello che personalmente valuterei sui 1200 metri , anche se Strava me ne calcola parecchi di meno ...

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]