Bric Pianarella - Via Lunga
Moderators: Moderatori, Moderatori di sezione (Arrampicata sportiva)
Bric Pianarella - Via Lunga
BRIC PIANARELLA
Via Lunga (G.C. Croci, G. Ghiglione, A. Grillo, V. Simonetti - 1974)
Sviluppo: 310 m (itinerario con uscita originale), 240 m (uscendo con le variante di Sinistra)
Difficoltà: 6a (5b/A0)
Attrezzatura: Chiodi, Spit e Anelli resinati.
Arrampicata molto discontinua disturbata da vegetazione nella prima parte, ma comunque consigliata soprattutto a chi si avvicina per le prime volte ad affrontare itinerari lunghi. Per chi, comunque la volesse percorrere, è opportuno ricordare che il lungo traverso finale (dalla grande cengia superiore) va ad interessare la zona di rispetto rapaci. A tal proposito si consiglia di uscire dalla via lungo la bella variante 19a o per la 19b. Consigliato l’uso del casco.
Attacco: per raggiungere l’attacco della via andare a leggere le indicazioni riguardanti l’approccio al Settore Centrale. Dal canale terroso aggirare lo spigoletto destro del salto di roccia e salire la soprastante placca (chiodo nuovo visibile).
L1: salire la placca articolata in obliquo a destra fino a un terrazzo alberato (3c). Continure superando un saltino fra alberi facile fin sotto una paretina strapiombante. 20 m S1su alberi.
Variante d’attacco: attaccare ca. 10/15 m a destra dell’attacco originale salendo un muro verticale (6a+ o 5b/A0) a cui segue una bella placca (4c) fino ad incontrare la parte finale della lunghezza originale. 20 m, attrezzata con spit nuovi.
L2: attaccare la paretina verticale con passo atletico (4c, spit rosso) e superato un muretto di roccia molto lavorata (4a) si giunge su un altro terrazzo alberato. 20 m S2 su alberi.
L3: salire superando un saltino facile verso un’evidente placca inclinata. Superare direttamente la placca (5b, un passo all’inizio poi 5a) e raggiungere un ennesimo terrazzo alberato. 20 m S3 su alberi.
L4: salire facilmente alcuni metri per poi traversare a sinistra (4a, spit) e per blocchi o per un piccolo camino (3c) raggiungere una grande terrazza alberata. 25 m S4 su alberi.
Da qui due possibilità: quella dell’itinerario originale L5a/L6a, ed una più diretta L5b/L6b.
L5a: dalla sosta portarsi facilmente alla base della parete vera e propria e iniziare a traversare orizzontalmente verso sinistra (3b, anello resinato). Superato direttamente un muretto (4a) poggiare verso sinistra verso un secondo muro e superarlo (4c, anelli resinati visibili). Da un’esile cengetta traversare a sinistra fino a raggiungere una grotta forata e sostare oltre il foro in alto su catena in clessidra. 25 m S5.
L6a: dalla sosta attaccare la parete fessurata a destra ed entrare in un diedro leggermente strapiombante alto 7/8 metri, lo si supera (4c) uscendo alla sua fine a destra per portarsi su una placca inclinata che si traversa salendo in obliquo a destra (4a) e, attraversata una zona con vegetazione, si raggiunge la sosta. 25 m S6b stessa sosta di S6a su tre anelli resinati.
L5b: dalla sosta portarsi sulla parete di fronte. Salire un muretto verticale (4c, chiodo visibile) e più facilmente proseguire dritti fino ad un terrazzo alberato con nicchia. 20 m S5a su alberi.
L6b: dall’albero della sosta attaccare la soprastante parete biancastra raggiungendo una lama appoggiata (4c, spit). Superata la lama si prosegue verso destra aiutandosi con una fessurina, fino a portarsi sulla placca inclinata a destra (5a, spit). Proseguire in obliquo a destra attraversando tutta la placca, portandosi infine sul suo bordo destro (4c, spit). Da qui salire dritti entrando in un boschetto, il quale va risalito verso sinistra fino ad alcuni alberi più grossi. Salire dritti la paretina (facile) fino ad una sosta su tre anelli resinati. 25 m S6a.
L7: dalla sosta portarsi a destra alla base di un diedro alto 10 metri. Attaccare il diedro (4c/5a) e dopo circa 3 metri, uscire a destra raggiungendo una placca che si supera verso destra fino ad una cengetta (4b). 30 m S7.
L7bis: Dalla sosta salire un breve muretto e attraversare facilmente a destra fin sotto una placca grigia con spit evidenti. 10 m S7 bis su albero. Da qui attacca la Variante di Sinistra.
Attenzione: proseguendo per l’itinerario originale si entra nella zona di rispetto dei rapaci.
L8: dalla cengia della sosta spostarsi verso destra e salire la facile placca abbattuta obliquando a destra fino a raggiungere la grande ed evidente erosione dove si sosta (4a poi facile). 20 m S8.
L8 bis: dalla sosta traversare camminado la base della grande erosione fino alla sua parte opposta dove si sosta presso un evidente camino. 30 m S8 bis.
L9: dalla sosta superare il camino e successivamente, dopo aver traversato al suo culmine per uno stretto foro, raggiungere una cengetta (3b). Traversando verso destra si incontrano gli anelli resinati della sosta. 20 m S9.
L10: dalla cengetta salire e superare un diedro e una bella placca di roccia articolata raggiungendo così un secondo grande antro (4c). 20 m S10.
L11: alzarsi sul lato sinistro dell’antro lungo una costola di roccia rossastra strapiombante (6a o A0, un passo) e continuare su roccia articolata (4b). Arrivati sotto un tetto, superare un muretto (4c) e cominciare a traversare verso destra passando sotto la parete strapiombante, per circa 8 metri (4a). Continuare ancora verso destra e superare un difficile muretto che porta su comoda cengia (5c o 5b/A0). 30 m S11.
L12: dalla cengia traversare facilmente a destra. Giunti in parete, superare un breve salto(3c) e raggiungere direttamente la sommità. 15 m S12.
Dalla S9 è anche possibile uscire percorrendo le ultime due lunghezze della via Margherita (Gianni e Lino Calcagno, B. Ferrando, G. Ghiglione, Margherita Pastine, Dicembre 1974).
L10 bis: traversare facilmente a destra e per salti facili portarsi sul ripiano superiore della grotta(un passo di 3a). 20 m S10 bis
L11 bis: salire in un’erosione fin sotto un tetto (4c), traversare a destra per una decina di metri (4c/5a), e raggiunto un terrazzino alberato, alzarsi con un passo difficile (6a o 4b/A0) fino alla piattaforma sommatale. 30 m S11 bis.
Uscita per la VARIANTE DI SINISTRA (A. Grillo, M. Oliva, V. Simonetti, fine anni '70)
Difficoltà: 6a (5c/A0)
Attrezzatura: Spit e un Chiodo
Bella ed interessante variante su placche tecniche ed in ambiente molto bello e suggestivo, da considerarsi come il proseguo più logico della Via Lunga. Arrampicata tecnica su roccia molto bella, solare e ben attrezzata.
Attacco: dalla cengia superiore dove è posta la S7bis della Via lunga, salire direttamente lungo la fila di spit (un chiodo all’inizio) che solcano la bella e rugosa placca grigia.
L1: salire direttamente la bella placca raggiungendo un comodo terrazzo dove si sosta (un passo di 6a nella parte iniziale o 5c/A0, poi 5c e 5b). 30 m S1.
L2: dalla sosta salire la soprastante placchetta direttamente (5b), traversare orizzontalmente a sinistra per alcuni metri (5c) e continuare nuovamente diretti su stupenda placca qui più verticale (un passo di 6a o 5c/A0). Dove la placca si abbatte leggermente andare a sinistra passando alcuni metri sotto un tetto (5a) raggiungendo così un facile diedrino che porta alla sommità. 30 m S2.
tracciato: http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1678
(Relazione - Cesare Marchesi 2000)
Via Lunga (G.C. Croci, G. Ghiglione, A. Grillo, V. Simonetti - 1974)
Sviluppo: 310 m (itinerario con uscita originale), 240 m (uscendo con le variante di Sinistra)
Difficoltà: 6a (5b/A0)
Attrezzatura: Chiodi, Spit e Anelli resinati.
Arrampicata molto discontinua disturbata da vegetazione nella prima parte, ma comunque consigliata soprattutto a chi si avvicina per le prime volte ad affrontare itinerari lunghi. Per chi, comunque la volesse percorrere, è opportuno ricordare che il lungo traverso finale (dalla grande cengia superiore) va ad interessare la zona di rispetto rapaci. A tal proposito si consiglia di uscire dalla via lungo la bella variante 19a o per la 19b. Consigliato l’uso del casco.
Attacco: per raggiungere l’attacco della via andare a leggere le indicazioni riguardanti l’approccio al Settore Centrale. Dal canale terroso aggirare lo spigoletto destro del salto di roccia e salire la soprastante placca (chiodo nuovo visibile).
L1: salire la placca articolata in obliquo a destra fino a un terrazzo alberato (3c). Continure superando un saltino fra alberi facile fin sotto una paretina strapiombante. 20 m S1su alberi.
Variante d’attacco: attaccare ca. 10/15 m a destra dell’attacco originale salendo un muro verticale (6a+ o 5b/A0) a cui segue una bella placca (4c) fino ad incontrare la parte finale della lunghezza originale. 20 m, attrezzata con spit nuovi.
L2: attaccare la paretina verticale con passo atletico (4c, spit rosso) e superato un muretto di roccia molto lavorata (4a) si giunge su un altro terrazzo alberato. 20 m S2 su alberi.
L3: salire superando un saltino facile verso un’evidente placca inclinata. Superare direttamente la placca (5b, un passo all’inizio poi 5a) e raggiungere un ennesimo terrazzo alberato. 20 m S3 su alberi.
L4: salire facilmente alcuni metri per poi traversare a sinistra (4a, spit) e per blocchi o per un piccolo camino (3c) raggiungere una grande terrazza alberata. 25 m S4 su alberi.
Da qui due possibilità: quella dell’itinerario originale L5a/L6a, ed una più diretta L5b/L6b.
L5a: dalla sosta portarsi facilmente alla base della parete vera e propria e iniziare a traversare orizzontalmente verso sinistra (3b, anello resinato). Superato direttamente un muretto (4a) poggiare verso sinistra verso un secondo muro e superarlo (4c, anelli resinati visibili). Da un’esile cengetta traversare a sinistra fino a raggiungere una grotta forata e sostare oltre il foro in alto su catena in clessidra. 25 m S5.
L6a: dalla sosta attaccare la parete fessurata a destra ed entrare in un diedro leggermente strapiombante alto 7/8 metri, lo si supera (4c) uscendo alla sua fine a destra per portarsi su una placca inclinata che si traversa salendo in obliquo a destra (4a) e, attraversata una zona con vegetazione, si raggiunge la sosta. 25 m S6b stessa sosta di S6a su tre anelli resinati.
L5b: dalla sosta portarsi sulla parete di fronte. Salire un muretto verticale (4c, chiodo visibile) e più facilmente proseguire dritti fino ad un terrazzo alberato con nicchia. 20 m S5a su alberi.
L6b: dall’albero della sosta attaccare la soprastante parete biancastra raggiungendo una lama appoggiata (4c, spit). Superata la lama si prosegue verso destra aiutandosi con una fessurina, fino a portarsi sulla placca inclinata a destra (5a, spit). Proseguire in obliquo a destra attraversando tutta la placca, portandosi infine sul suo bordo destro (4c, spit). Da qui salire dritti entrando in un boschetto, il quale va risalito verso sinistra fino ad alcuni alberi più grossi. Salire dritti la paretina (facile) fino ad una sosta su tre anelli resinati. 25 m S6a.
L7: dalla sosta portarsi a destra alla base di un diedro alto 10 metri. Attaccare il diedro (4c/5a) e dopo circa 3 metri, uscire a destra raggiungendo una placca che si supera verso destra fino ad una cengetta (4b). 30 m S7.
L7bis: Dalla sosta salire un breve muretto e attraversare facilmente a destra fin sotto una placca grigia con spit evidenti. 10 m S7 bis su albero. Da qui attacca la Variante di Sinistra.
Attenzione: proseguendo per l’itinerario originale si entra nella zona di rispetto dei rapaci.
L8: dalla cengia della sosta spostarsi verso destra e salire la facile placca abbattuta obliquando a destra fino a raggiungere la grande ed evidente erosione dove si sosta (4a poi facile). 20 m S8.
L8 bis: dalla sosta traversare camminado la base della grande erosione fino alla sua parte opposta dove si sosta presso un evidente camino. 30 m S8 bis.
L9: dalla sosta superare il camino e successivamente, dopo aver traversato al suo culmine per uno stretto foro, raggiungere una cengetta (3b). Traversando verso destra si incontrano gli anelli resinati della sosta. 20 m S9.
L10: dalla cengetta salire e superare un diedro e una bella placca di roccia articolata raggiungendo così un secondo grande antro (4c). 20 m S10.
L11: alzarsi sul lato sinistro dell’antro lungo una costola di roccia rossastra strapiombante (6a o A0, un passo) e continuare su roccia articolata (4b). Arrivati sotto un tetto, superare un muretto (4c) e cominciare a traversare verso destra passando sotto la parete strapiombante, per circa 8 metri (4a). Continuare ancora verso destra e superare un difficile muretto che porta su comoda cengia (5c o 5b/A0). 30 m S11.
L12: dalla cengia traversare facilmente a destra. Giunti in parete, superare un breve salto(3c) e raggiungere direttamente la sommità. 15 m S12.
Dalla S9 è anche possibile uscire percorrendo le ultime due lunghezze della via Margherita (Gianni e Lino Calcagno, B. Ferrando, G. Ghiglione, Margherita Pastine, Dicembre 1974).
L10 bis: traversare facilmente a destra e per salti facili portarsi sul ripiano superiore della grotta(un passo di 3a). 20 m S10 bis
L11 bis: salire in un’erosione fin sotto un tetto (4c), traversare a destra per una decina di metri (4c/5a), e raggiunto un terrazzino alberato, alzarsi con un passo difficile (6a o 4b/A0) fino alla piattaforma sommatale. 30 m S11 bis.
Uscita per la VARIANTE DI SINISTRA (A. Grillo, M. Oliva, V. Simonetti, fine anni '70)
Difficoltà: 6a (5c/A0)
Attrezzatura: Spit e un Chiodo
Bella ed interessante variante su placche tecniche ed in ambiente molto bello e suggestivo, da considerarsi come il proseguo più logico della Via Lunga. Arrampicata tecnica su roccia molto bella, solare e ben attrezzata.
Attacco: dalla cengia superiore dove è posta la S7bis della Via lunga, salire direttamente lungo la fila di spit (un chiodo all’inizio) che solcano la bella e rugosa placca grigia.
L1: salire direttamente la bella placca raggiungendo un comodo terrazzo dove si sosta (un passo di 6a nella parte iniziale o 5c/A0, poi 5c e 5b). 30 m S1.
L2: dalla sosta salire la soprastante placchetta direttamente (5b), traversare orizzontalmente a sinistra per alcuni metri (5c) e continuare nuovamente diretti su stupenda placca qui più verticale (un passo di 6a o 5c/A0). Dove la placca si abbatte leggermente andare a sinistra passando alcuni metri sotto un tetto (5a) raggiungendo così un facile diedrino che porta alla sommità. 30 m S2.
tracciato: http://www.arrampicate.it/itinerario.ph ... rario=1678
(Relazione - Cesare Marchesi 2000)
Last edited by mahler on Mon Nov 17, 2008 21:57, edited 1 time in total.
Dimenticavo che forse è meglio mettere anche l'approccio:
Come per il Settore Settentrionale, si giunge alla base della parete centrale. Da qui si continua a destra su sentierino in discesa fino a raggiungere due enormi pilastri addossati denominati i Missili. Si aggirano, sempre in discesa, sulla sinistra, salendo, subito dopo il secondo pilastro, per un sentierino ripido che in seguito continua attraverso la folta vegetazione quasi in piano a destra. Si continua sul sentierino fino ad una decisa curva a sinistra che porta in prossimità della cima del secondo pilastro dei Missili. Da qui salire a destra verso un canale con terra ed alberelli e raggiungere il primo salto (sulla destra del canale) dove sale la L1 della Via Lunga (20 min.). Si può raggiungere il punto dove il sentierino sale, dopo il secondo pilastro dei Missili, più direttamente: a circa 200 metri prima della cappelletta parcheggiare in uno spiazzo (lato parete), da qui, da sopra un muretto di cemento e pietre, sale la traccia evidente che conduce alla base del secondo dei pilastri (ometti) e da lì come sopra (15/20 min.). Si può raggiungere la zona d’attacco della Via Lunga anche salendo nel canale posto tra i due pilastri, più sbrigativo ma con facili passi di arrampicata. In questo caso occorre entrare nel canale da sinistra traversando su ripido terreno erboso verso un’evidente grande lama di roccia. Superata si entra nella metà alta del canale e lo si risale con facili passi di arrampicata fino al grande masso piatto posto sulla forcella (casco consigliato). Da qui si scende pochi metri raggiungendo l’attacco della Via Lunga.
Discesa: Giunti sulla sommità ci s’inoltra nel bosco in direzione Est seguendo tracce di passaggio, fino a raggiungere un marcato sentiero. Seguirlo verso Nord (a sinistra) fin quando si evidenzia un sentiero più piccolo che a sinistra scende nel bosco. Seguire questo sentiero sempre in discesa (bolli blu) raggiungendo una valletta posta fra Bric Pianarella e Bric Spaventaggi. Da qui seguire nuovamente il sentiero più grande a sinistra (sempre bolli blu) fino ad incontrare senza soluzione di continuità il sentiero principale di discesa (segnavia due triangoli rossi) e per questo scendere fino a costeggiare il Paretone arrivando infine alla cappelletta, luogo d’inizio dell’avvicinamento (20 min.)..
Come per il Settore Settentrionale, si giunge alla base della parete centrale. Da qui si continua a destra su sentierino in discesa fino a raggiungere due enormi pilastri addossati denominati i Missili. Si aggirano, sempre in discesa, sulla sinistra, salendo, subito dopo il secondo pilastro, per un sentierino ripido che in seguito continua attraverso la folta vegetazione quasi in piano a destra. Si continua sul sentierino fino ad una decisa curva a sinistra che porta in prossimità della cima del secondo pilastro dei Missili. Da qui salire a destra verso un canale con terra ed alberelli e raggiungere il primo salto (sulla destra del canale) dove sale la L1 della Via Lunga (20 min.). Si può raggiungere il punto dove il sentierino sale, dopo il secondo pilastro dei Missili, più direttamente: a circa 200 metri prima della cappelletta parcheggiare in uno spiazzo (lato parete), da qui, da sopra un muretto di cemento e pietre, sale la traccia evidente che conduce alla base del secondo dei pilastri (ometti) e da lì come sopra (15/20 min.). Si può raggiungere la zona d’attacco della Via Lunga anche salendo nel canale posto tra i due pilastri, più sbrigativo ma con facili passi di arrampicata. In questo caso occorre entrare nel canale da sinistra traversando su ripido terreno erboso verso un’evidente grande lama di roccia. Superata si entra nella metà alta del canale e lo si risale con facili passi di arrampicata fino al grande masso piatto posto sulla forcella (casco consigliato). Da qui si scende pochi metri raggiungendo l’attacco della Via Lunga.
Discesa: Giunti sulla sommità ci s’inoltra nel bosco in direzione Est seguendo tracce di passaggio, fino a raggiungere un marcato sentiero. Seguirlo verso Nord (a sinistra) fin quando si evidenzia un sentiero più piccolo che a sinistra scende nel bosco. Seguire questo sentiero sempre in discesa (bolli blu) raggiungendo una valletta posta fra Bric Pianarella e Bric Spaventaggi. Da qui seguire nuovamente il sentiero più grande a sinistra (sempre bolli blu) fino ad incontrare senza soluzione di continuità il sentiero principale di discesa (segnavia due triangoli rossi) e per questo scendere fino a costeggiare il Paretone arrivando infine alla cappelletta, luogo d’inizio dell’avvicinamento (20 min.)..
Grazie Malher, impeccabile come sempre! Ho già stampato e appena il marito si rimette in forma (cambiarlo non mi conviene ce ne sono pochi che mi sopportano
) vado a inseguire il mio sogno!





Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: ..
Finale è pieno di vie "tranquillle" il problema è trovarle e in alcuni casi riesumarle poichè abbandonate o poco frequentate a discapito dei più ambiti monotiri di 8cAlexander wrote:...non sapevo ci fosse una via così "tranquilla" a Pianarella. forte! son proprio ignorante di finale vah! devo farmi una cultura!


Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Bric Pianarella - Via Lunga
Esiste un periodo dell'anno in cui si può scalare anche in queste zone, forse quando non è stagione di nidificazione, oppure è sempre interdetto?mahler wrote: Per chi, comunque la volesse percorrere, è opportuno ricordare che il lungo traverso finale (dalla grande cengia superiore) va ad interessare la zona di rispetto rapaci. A tal proposito si consiglia di uscire dalla via lungo la bella variante 19a o per la 19b. Consigliato l’uso del casco.
superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti (confucio)
-
- Quotazerino
- Posts: 613
- Joined: Mon Oct 08, 2007 12:32
Sempre interdetto, anche se: 1) un cartello di questi anni, della provincia e altri enti, messo all'inizio del sentiero d'accesso, vicino alla cappelletta, indica il contrario (andare leggere per crederci), 2) la parte finale originale è stata riattrezzata con resinati messi a disposizione "da chi normalmente" si offre di fornire tale attrezzatura, per cui è strano venga riattrezzato un percorso interdetto, 3) il quel settore della via in 30 anni di frequentazione non ho mai notato un'assidua frequentazione da parte di falchi pellegrini e altre specie, a differenza, invece, della zona posta più a sud, oltre la via Margherita e Grassi, oppure come per i nidi posti tra la via Catarifrangente e Menti perdute, o sopra Spaventaggi (parete dei Maleducati) dove son sempre presenti e direi poco preoccupati delle cordate (infatti ogni anno noto dei piccoli). Comunque vista la confusione, accentuata tra l'altro dal cartello messo dalle "istituzioni", è meglio cercare di essere prudenti. (sui documenti ufficiali vi è segnalato il divieto, ma sul cartello quest'ultimo viene fatto iniziare molto più a sud, ovvero oltre il settotre Centrale della parete).
Re: ..
Volendo ci sarebbe già, ma nel mio computer, assieme a decine e decine e ancora decine di vie sulle alpi (più le centinaia presenti nella mia testa, eh eh). Su Pianarella ad esempio ho una guida bella pronta, con tanto di tracciati e relazioni dettegliate per ogni via e variante. Ci vorrebbe solo qualcuno che si accolli la spesa di stampa. Per quanto riguarda Finale in generale, avevo già da tempo selezionato e relazionato alcune tra le vie più interessanti, dalle due lunghezze in su, sia tra le vie più classiche come quelle più recenti (come Vecchie beline a Perti per esempio o Degna di noi a Spaventaggi), tutte con la caratteristica di non superare il 6a obbligatorio, una sorta di "Finale multipich plaisir".gecko wrote:Finale è pieno di vie "tranquillle" il problema è trovarle e in alcuni casi riesumarle poichè abbandonate o poco frequentate a discapito dei più ambiti monotiri di 8cAlexander wrote:...non sapevo ci fosse una via così "tranquilla" a Pianarella. forte! son proprio ignorante di finale vah! devo farmi una cultura!, sarebbe bello farne il censimento, risistemare le più malconce e raggrupparle in una picccola guida
Re: ..
Bisogna cercare una casa editrice e secondo me qualcuna interessata c'è, anche perchè una guida così avrebbe un buon mercatomahler wrote:Volendo ci sarebbe già, ma nel mio computer, assieme a decine e decine e ancora decine di vie sulle alpi (più le centinaia presenti nella mia testa, eh eh). Su Pianarella ad esempio ho una guida bella pronta, con tanto di tracciati e relazioni dettegliate per ogni via e variante. Ci vorrebbe solo qualcuno che si accolli la spesa di stampa. Per quanto riguarda Finale in generale, avevo già da tempo selezionato e relazionato alcune tra le vie più interessanti, dalle due lunghezze in su, sia tra le vie più classiche come quelle più recenti (come Vecchie beline a Perti per esempio o Degna di noi a Spaventaggi), tutte con la caratteristica di non superare il 6a obbligatorio, una sorta di "Finale multipich plaisir".gecko wrote:Finale è pieno di vie "tranquillle" il problema è trovarle e in alcuni casi riesumarle poichè abbandonate o poco frequentate a discapito dei più ambiti monotiri di 8cAlexander wrote:...non sapevo ci fosse una via così "tranquilla" a Pianarella. forte! son proprio ignorante di finale vah! devo farmi una cultura!, sarebbe bello farne il censimento, risistemare le più malconce e raggrupparle in una picccola guida

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Re: Bric Pianarella - Via Lunga
Per un aggiornamento sulle zone con divieto di arrampicata consultare il sito della provincia di Savona alla voce cartografia.donald wrote:Esiste un periodo dell'anno in cui si può scalare anche in queste zone, forse quando non è stagione di nidificazione, oppure è sempre interdetto?mahler wrote: Per chi, comunque la volesse percorrere, è opportuno ricordare che il lungo traverso finale (dalla grande cengia superiore) va ad interessare la zona di rispetto rapaci. A tal proposito si consiglia di uscire dalla via lungo la bella variante 19a o per la 19b. Consigliato l’uso del casco.
Appena imparo a fare un collegamneto di link lo inserisco

Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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Trovato....ahimè http://cartonline.provincia.savona.it/d ... -PR-Fi.pdf
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DIVIATO PERMANENTE al Pianarella e a capo Noli???gecko wrote:Trovato....ahimè http://cartonline.provincia.savona.it/d ... -PR-Fi.pdf
non lo sapevo!!!
A Capo Noli il divieto riguarda le pareti poste sopra la strada e non quelle sotto, sul mare (dove passa il traverso).
A Pianarella il divieto iniza da oltre la Via Lunga verso Sud (verso il mare per intenderci), ma come dicevo, un cartello recente della comunira montana e della provincia messo dal parcheggio, indica, usando una bella mappa colorata, il divieto a partire dal settore meridionale in giù. Quindi la zona dove presenti la seconda parte della via Lunga o la bella via Oliva, sarebbero, secondo il cartello, fuori dalla zona interdetta. Per cui la confusione regna sovrana, visto che è lo stesso ente che dice una cosa sui documenti, e un'altra cosa lo indica su dei cartelli posti in zona. Tipico atteggiamento all'italiana fuori da ogni pragmatica, non mi stupisco più di tanto. Si spendessero soldi per campeggi, pulizia sentieri, cessi nelle arree di maggior frequentazione, attrezzature e materiale per la riattrezzature e attrezzature degli itinerari, per un ostello/rifugio dai prezzi modici, ecc. ecc, sarebbe meglio. Difronte ad amici non italiani che frequentano il Finalese per arrampicare, provo sempre un po di vergogna per come gestiamo un patrimonio del genere (ca. 250.000 presenze di arrampicatori all'anno).
A Pianarella il divieto iniza da oltre la Via Lunga verso Sud (verso il mare per intenderci), ma come dicevo, un cartello recente della comunira montana e della provincia messo dal parcheggio, indica, usando una bella mappa colorata, il divieto a partire dal settore meridionale in giù. Quindi la zona dove presenti la seconda parte della via Lunga o la bella via Oliva, sarebbero, secondo il cartello, fuori dalla zona interdetta. Per cui la confusione regna sovrana, visto che è lo stesso ente che dice una cosa sui documenti, e un'altra cosa lo indica su dei cartelli posti in zona. Tipico atteggiamento all'italiana fuori da ogni pragmatica, non mi stupisco più di tanto. Si spendessero soldi per campeggi, pulizia sentieri, cessi nelle arree di maggior frequentazione, attrezzature e materiale per la riattrezzature e attrezzature degli itinerari, per un ostello/rifugio dai prezzi modici, ecc. ecc, sarebbe meglio. Difronte ad amici non italiani che frequentano il Finalese per arrampicare, provo sempre un po di vergogna per come gestiamo un patrimonio del genere (ca. 250.000 presenze di arrampicatori all'anno).
caro mahler, spezzi porte aperte (e sfondi lance..) ho visto coi miei occhi bigo farsi in quattro per dare un po' di "respiro" al finalese provando a invertire questa tendenza deleteria....e se pensi che se ne preoccupa di piu' lui che viene da levante di chi, magari, gestisce una pizzeria a due passi dalle pareti, ma che tanto che gli frega, i clienti vanno comunque... per tacere di chi invece vive sull'indotto dell'arrampicata....e l'unico sforzo che fa e' di dare 100 euro a uno che ne meriterebbe almeno 10 volte tanto solo per il fatto di PENSARLE certe cose....mahler wrote:....
Difronte ad amici non italiani che frequentano il Finalese per arrampicare, provo sempre un po di vergogna per come gestiamo un patrimonio del genere (ca. 250.000 presenze di arrampicatori all'anno).
ad ogni modo tornando in argomento, interessante la prospettiva della guida "vie lunghe plaisir"...
prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
pensa... la mia prima arrampicata sulla roccia di finale l'ho fatta nel '78 a 13 anni, da allora in un certo senso è cambiato veramente poco, dalle iniziative fatte a metà '80 col gruppo dei Purchin, ad oggi che abbiamo fatto una scuola di arrampicata ed alpinismo, un vero muro di gomma, un'ostilità generalizzata, un'invocata adorazione per il dio mare con la compagna dea spiaggia e tutto quello che ne deriva. Che altro dire? Già tanto si è detto e scritto, meglio non pensarci troppo, si rischia un'attacco di bile. PS: se c'è qualche climbers che viaggia tranquillo almeno sul 6a, ci sarebbe la possibilità di entrare a far parte della Scuola di Arrampicata Libera. A chi interessa mi invii un MPdisgaggio wrote:caro mahler, spezzi porte aperte (e sfondi lance..) ho visto coi miei occhi bigo farsi in quattro per dare un po' di "respiro" al finalese provando a invertire questa tendenza deleteria....e se pensi che se ne preoccupa di piu' lui che viene da levante di chi, magari, gestisce una pizzeria a due passi dalle pareti, ma che tanto che gli frega, i clienti vanno comunque... per tacere di chi invece vive sull'indotto dell'arrampicata....e l'unico sforzo che fa e' di dare 100 euro a uno che ne meriterebbe almeno 10 volte tanto solo per il fatto di PENSARLE certe cose....mahler wrote:....
Difronte ad amici non italiani che frequentano il Finalese per arrampicare, provo sempre un po di vergogna per come gestiamo un patrimonio del genere (ca. 250.000 presenze di arrampicatori all'anno).
ad ogni modo tornando in argomento, interessante la prospettiva della guida "vie lunghe plaisir"...
Giornata per me storica
!!!! Finalmente ho poggiato i polpastrelli al Pianarella, non riesco ancora a crederci. Da anni il Pianarella è il mio piccolo Everest e oggi per la prima volta son riuscita a toccarlo. Niente di eclatante, solo i primi tre tiri della via lunga (abbiamo attaccato alle 14.30 già sapendo che non saremmo arrivati in cima) ma difficilmente li dimenticherò ed al più presto tornerò a chiuderla anche perchè, ovviamente, la macchina fotografica era a casa 




Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Finalmente, sono arrivata in cima al Pianarella, risalendo la più bella parete di Finale
La giornata inizia alle 9; appuntamento con Mahler e Viviana alla Cà di Alice per una splendida colazione (torta cornetti pizza e focaccia, caffè a volontà
) dove trascorriamo una piacevole oretta raccontandocela e aspettando il sole
Alle 10 .30 circa si parte imbragati di tutto punto e si fà rotta verso l'attacco della via.
Raggiuntolo si parte
Ezio e la Vivi scambiano le ultime battute prima della partenza

Mahler in azione all'attaco del secondo tiro

Sosta quinto tiro

Mahler fà sicura alla partenza del sesto tiro

sesto tiro

settimo tiro ero impegnata a pestarmi con un diedrino
e ovviamente la macchina foto era appesa all'imbrago (per fortuna non ci sono testimonianze del ravanamento poco elegante nel bel mezzo del diedro
)
trasferimento

con sicura all'antica su cengiona

Attacco del primo tiro della variante di sinistra su splendide placche con roccia ultraruvida
La Vivi parte decisa

segue Mahler, Ezio e per ultima io che mi fermo a fare ancora due fotine
Mahler sull'ultimo tiro

(sembra quella del tuo avatar
)
Ezio e Vivi in sosta

Ezio sull'ultimo tiro (fortuna che è passato
)

ed io a seguire, qua nella parte più dritta

e poi in uscita posso finalmente rilassarmi

Arrivare in cima è stata un'emozione indescrivibile che mi porterò dentro per tutta la vita. Un grazie a Mahler e Viviana, splendidi compari di salita nonchè angeli custodi e ad Ezio che mi ha seguita e recuperata lungo questo mio sogno


La giornata inizia alle 9; appuntamento con Mahler e Viviana alla Cà di Alice per una splendida colazione (torta cornetti pizza e focaccia, caffè a volontà




Alle 10 .30 circa si parte imbragati di tutto punto e si fà rotta verso l'attacco della via.
Raggiuntolo si parte

Ezio e la Vivi scambiano le ultime battute prima della partenza
Mahler in azione all'attaco del secondo tiro
Sosta quinto tiro
Mahler fà sicura alla partenza del sesto tiro
sesto tiro
settimo tiro ero impegnata a pestarmi con un diedrino


trasferimento
con sicura all'antica su cengiona
Attacco del primo tiro della variante di sinistra su splendide placche con roccia ultraruvida

La Vivi parte decisa
segue Mahler, Ezio e per ultima io che mi fermo a fare ancora due fotine
Mahler sull'ultimo tiro
(sembra quella del tuo avatar

Ezio e Vivi in sosta
Ezio sull'ultimo tiro (fortuna che è passato

ed io a seguire, qua nella parte più dritta


e poi in uscita posso finalmente rilassarmi
Arrivare in cima è stata un'emozione indescrivibile che mi porterò dentro per tutta la vita. Un grazie a Mahler e Viviana, splendidi compari di salita nonchè angeli custodi e ad Ezio che mi ha seguita e recuperata lungo questo mio sogno

Last edited by gecko on Mon Oct 19, 2009 20:01, edited 1 time in total.
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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- Alexander
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..
...ragazzi davvero straordinari. gecko sei anche stata bravissima a descrivere trasmettendo le emozioni. davvero bravi per l'impresa. E splendide le foto dell'ultimo tiro!!! (e non solo)
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Ho la presunzione di comprendere la tua gioia e soddisfazione.gecko wrote:Finalmente, sono arrivata in cima al Pianarella, risalendo la più bella parete di Finale![]()
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... Arrivare in cima è stata un'emozione indescrivibile che mi porterò dentro per tutta la vita. ...
Son contento per la vostra bella giornata

Grazie AgoAgo wrote:Ho la presunzione di comprendere la tua gioia e soddisfazione.gecko wrote:Finalmente, sono arrivata in cima al Pianarella, risalendo la più bella parete di Finale![]()
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... Arrivare in cima è stata un'emozione indescrivibile che mi porterò dentro per tutta la vita. ...
Son contento per la vostra bella giornata

Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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gecko wrote:ed io a seguire, qua nella parte più dritta![]()
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[img]https://www.quotazero.com/album/albums/u ... ro_bis.JPG[/img]



Complimenti!

Dev'essere stato davvero bellissimo, e si sente!



Non male anche la colazione!

solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Alexander
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- Joined: Fri Feb 10, 2006 23:44
- Location: Genova-Aosta
- Contact:
...
Qui oltre che molto bella hai l'espressione della persona che si è resa conto che ce l'ha fatta ed è esattamente dove voleva, e sarebbe, voluta essere.

Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: Bric Pianarella - Via Lunga
Quale modo migliore di iniziare l'anno se non quello di tornare con gli amici a salire questa splendida via??? il Pianarella ha sempre il suo fascino anche quando il vento ti sbatacchia a dritta e a manca
fascino che non ha smesso di rapirci anche quando dalla Cà di Alice, con i piedi sotto il tavolo
si contemplava con aria rapita il paretone che lentamente si tingeva di rosa 






Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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Re: Bric Pianarella - Via Lunga
E la bottiglia di rosso velocemente perdeva coloregecko wrote:Quale modo migliore di iniziare l'anno se non quello di tornare con gli amici a salire questa splendida via??? il Pianarella ha sempre il suo fascino anche quando il vento ti sbatacchia a dritta e a mancafascino che non ha smesso di rapirci anche quando dalla Cà di Alice, con i piedi sotto il tavolo
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si contemplava con aria rapita il paretone che lentamente si tingeva di rosa

Coraggio!!....scappiamo!!
Re: Bric Pianarella - Via Lunga
si ma non hai detto che oggi hai fatto la via originale (a parte la nuova L8), quindi il popolo vorrebbe sapere un po di più su questa uscita di via "storica".gecko wrote:Quale modo migliore di iniziare l'anno se non quello di tornare con gli amici a salire questa splendida via??? il Pianarella ha sempre il suo fascino anche quando il vento ti sbatacchia a dritta e a mancafascino che non ha smesso di rapirci anche quando dalla Cà di Alice, con i piedi sotto il tavolo
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si contemplava con aria rapita il paretone che lentamente si tingeva di rosa
Why, why can we never be sure till we die
Re: Bric Pianarella - Via Lunga
che dire.... passare dove son passati nel 74 Croce, Ghiglione, Grillo e Simonetti, vedere ancora i loro chiodi e pensare che nel traverso finale son passati a suon di cordini nelle clessidre e solo un chiodo in uscita del traverso non ha prezzomahler wrote:si ma non hai detto che oggi hai fatto la via originale (a parte la nuova L8), quindi il popolo vorrebbe sapere un po di più su questa uscita di via "storica".gecko wrote:Quale modo migliore di iniziare l'anno se non quello di tornare con gli amici a salire questa splendida via??? il Pianarella ha sempre il suo fascino anche quando il vento ti sbatacchia a dritta e a mancafascino che non ha smesso di rapirci anche quando dalla Cà di Alice, con i piedi sotto il tavolo
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si contemplava con aria rapita il paretone che lentamente si tingeva di rosa

Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Bric Pianarella - Via Lunga
gecko wrote:che dire.... passare dove son passati nel 74 Croce, Ghiglione, Grillo e Simonetti, vedere ancora i loro chiodi e pensare che nel traverso finale son passati a suon di cordini nelle clessidre e solo un chiodo in uscita del traverso non ha prezzo


solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa