..ti ho "quotato", ma vorrei farti i complimenti e se potessi farlo adesso ti strigerei forte la mano, grazie per le belle parole. Ora provo le cose che tu hai scritto...in ogni caso si passa una giornata in montagna......Ho impegato un pò + tempo di te (non mi prendere per fuori di testa, era l'età giovanile della "stupidera", come diceva una mia insegnante) Grazie , grazie per la tua bella testimonianza, namasteRobyValgrana wrote:La vetta non è che un momento del percorso, forse l'unico che si può rinunciare. non si può rinunciare al cammino, nè al ritorno. alla vetta si.
secondo me dipende molto dall'approccio. io di solito non dico vado sul pelvo, piuttosto che sul monviso o piuttosto sulla collina dietro casa. mi viene da dire solo vado in montagna. se poi nel percorso arrivo in cima, qualunque essa sia ovviamente sono più felice, ma se non ci arrivo mi sarò cmq goduto una bella giornata di montagna, in cui per qualsiasi motivo, legato alla mia forma, alla situazione meteo, alla montagna stessa, non era possibile (per me ovviamente) arrivare alla cima.
ovviamente questa è la mia visione personale, di uno che cmq non è un vero alpinista.
rinunciare alla vetta
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Re: rinunciare alla vetta
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"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: rinunciare alla vetta
.....a volte non è nemmeno poi + tanto frustante....mazzysan wrote:Tornare indietro è frustrante, ma mantiene vivi...![]()
Vittoria.

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Re: rinunciare alla vetta
Comunque se porti a casa la pelle di solito puoi riprovare...
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Re: rinunciare alla vetta
ghibli wrote:Comunque se porti a casa la pelle di solito puoi riprovare...





Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: rinunciare alla vetta
Concordo con la bella interpretazione di Roby valgrana. Gran Belle Parole!
Esisteva già un topic con l'argomento: viewtopic.php?f=9&t=6923&hilit=vetta+si+vetta+no" onclick="window.open(this.href);return false;
unifichiamo i due?
Esisteva già un topic con l'argomento: viewtopic.php?f=9&t=6923&hilit=vetta+si+vetta+no" onclick="window.open(this.href);return false;
unifichiamo i due?

“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: rinunciare alla vetta
Mitico mod gran supervisor!!!! 

“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Vetta si o Vetta no?
TylerDurden wrote:io le vette mi sono accorto che mi piace di più guardarle dal basso
mi sento più così:e al contrario di alec non potrei smettere di fare questo, anche perchè non ho una lista di target, e spesso mi piace anche tornare negli stessi postiNon ambisco a grandi nomi ma alla più grande solitudine e silenzio che si possono scoprire penetrando vallate poco frequentate.
quando ero stato una ventina di giorni sulle dolomiti, mi sono accorto che anche uscire di casa per buttare la spazzatura mi sembrava una cosa mistica, con quelle montagne a far da cornice lì sullo sfondo. da allora ho capito quale fosse realmente il mio rapporto con quei posti. ora in vetta non ci vado quasi mai, tutt'al più ci capito, e la cosa, quando accade, non mi dispiace.
sono anchio molto in sintonia con questo ed altri interventi simili...la cosa che mi piace e' stare in contatto con me. una delle gite piu' belle che ho fatto e' stato quando l'anno scorso sono andato alcuni giorni sulle pale di s. martino. niente vette, ma quella giornata di cammino in una nebbia fittissima e un'atmosfera irreale attraversando l'altipiano e' stata veramente magica...
ccerto, fa anche piacere arrivare in cima a un monte con amici e stare li' a mangiare salsa di noci e salame prima di ridiscendere...a volte la vetta catalizza la nostra fantasia e ci fa partire, ma poi ti accorgi che la parte imortante e' il viaggio prima e dopo!

prendi la tacchetta,
la MANARA ti aspetta!!!
...............
usa il cervello, non il martello!
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Re: rinunciare alla vetta
...ragazzi , come al solito ho capito dopo che gli argomenti erano stati unificati.......prima o poi salirò anch'io la vetta dell'informatica, però sulla cima informatica devo arrivare , però recuperatemi un pò di corda....fatico.....graziePazzaura wrote:Fatto.
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Re: rinunciare alla vetta
......ho avuto la tua stessa idea, ma per sapere se nel forum c'è già un argomento devo andare su cerca, vero?ramingo wrote:Concordo con la bella interpretazione di Roby valgrana. Gran Belle Parole!
Esisteva già un topic con l'argomento: viewtopic.php?f=9&t=6923&hilit=vetta+si+vetta+no" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: rinunciare alla vetta
amadablam wrote:......ho avuto la tua stessa idea, ma per sapere se nel forum c'è già un argomento devo andare su cerca, vero?ramingo wrote:Concordo con la bella interpretazione di Roby valgrana. Gran Belle Parole!
Esisteva già un topic con l'argomento: viewtopic.php?f=9&t=6923&hilit=vetta+si+vetta+no" onclick="window.open(this.href);return false;
unifichiamo i due?
Esatto! Funziona alla grande sui nomi dei monti ... più difficile sugli argomenti in genere perchè ognuno li intitola a suo piacere e quindi non è csoì semplice trovare un argomento se non ne sei a conoscenza per averlo letto prima.

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Re: rinunciare alla vetta
..Grazie Ramingo ,amico mio (belin...ragazzi recuperatemi un pò di corda.....nelle vie informatiche ho bisogno!!!! Però ho fatto dei miglioramenti...ghe studdiu..fassu di casin...scuseme!)ramingo wrote:amadablam wrote:......ho avuto la tua stessa idea, ma per sapere se nel forum c'è già un argomento devo andare su cerca, vero?ramingo wrote:Concordo con la bella interpretazione di Roby valgrana. Gran Belle Parole!
Esisteva già un topic con l'argomento: viewtopic.php?f=9&t=6923&hilit=vetta+si+vetta+no" onclick="window.open(this.href);return false;
unifichiamo i due?
Esatto! Funziona alla grande sui nomi dei monti ... più difficile sugli argomenti in genere perchè ognuno li intitola a suo piacere e quindi non è csoì semplice trovare un argomento se non ne sei a conoscenza per averlo letto prima.


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Re: rinunciare alla vetta
Ma sci nu te preoccupà, te recuperemmu quanta corda ti voeu, pe in'amigu questo e atro, vurrià di che ti paghiè da beive... 

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Re: rinunciare alla vetta
....grassie, nan....(de liquidi cose ti preferisci?)ramingo wrote:Ma sci nu te preoccupà, te recuperemmu quanta corda ti voeu, pe in'amigu questo e atro, vurrià di che ti paghiè da beive...
riprendendo il discorso.....posso affermare che è quasi sempre una vittoria...

...namaste a tutti voi (è bellissimo parlare "in diretta", scusate ,ma per per queste sono novità...me divertu...)
Namaste
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Re: Vetta si o Vetta no?
Parlo per PG Bosio perchè abbiamo condiviso gite sociali. Uomo di grande passione, escursionistica e fotografica. Se ne sente sempre la mancanza in sezione.Marco S. wrote:E' vero, concordo..
Un libro in cui mi sono riconosciuto, anni fa, è stato "Gli spiriti dell'aria" di Diemberger.
Nei manuali, ho amato profondamente gli autori che, trattando delle montagne valdostane, abbiano voluto descrivere l'idea di una vetta, non solo i suoi metri e l'esposizione; la sua storia, non solo le due canoniche parole sul come salire e come scendere; che siano usciti dai soliti quattro giretti canonici e reiterati. Buscaini. Piergiorgio Bosio, Mario Aldrovandi. Manuali che ti facciano sentire, in mano, il peso e la bellezza di trovarsi in un canalone o su un colle, con una cartina ed una bussola in mano, a pensare a quanto disti il prossimo ruscello perché stai morendo di sete, a quante ore ti separino dal primo punto conosciuto, da cui poi saprai tornare a valle...
Che bello, signore e signori, che bello!
Quanto vorrei averli conosciuti.
Un vecchio amico ha un suo manuale del 1983 con tutte le punte della val d'ayas e le differenti vie per raggiungerle... ammiravo quel libro segnato dal tempo e dall'uso, le sue foto, le sue descrizioni, e le "x" che il mio vecchio amico pone ogni qual volta raggiunge una di queste cime. L'ultima volta che ho messo mano a questo libro è stata oltre 2 anni orsono, e tra le "x" assenti sbuca quella del G. Tournalin.
Promisi di portarlo (vuole fare un passaggio in corda) in cambio di una gita al rifugio Sella, tutta a piedi, da S. Jacques fino alla Bettaforca e poi in cresta.
Le cose sono un po' cambiate da allora, ma la voglia di montagna resta.
Last edited by ciavranèis on Mon Aug 09, 2010 8:08, edited 1 time in total.
Alessandro V.
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Re: rinunciare alla vetta
Già.ghibli wrote:Comunque se porti a casa la pelle di solito puoi riprovare...
Alessandro V.
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Re: rinunciare alla vetta
Ho avuto la fortuna quest'inverno di condividere una settimana sugli sci da fondo con sebastiano audisio, maestro di fondo e grande viaggiatore (tra l'altro nell'ultima spedizione cicloalpinistica ha salito un 7000 inviolato nel ladekh, regione in questi giorni tristemente agli 0onori della cronaca). ebbene, parlare con lui, e con suo fratello ( maestro anke lui e molto forte in montagna) ha rafforzayto questa mia convinzione.
Oltre ad avermi insegnato quanto umili possono essere i più forti..
Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
tanto che mi viene il nervoso ogni tanto quanto vedo gente che ha fatto della montagna un metro per misurare capacità, tempi di scalata ecc...
per me è come se le si facesse violenza...
Oltre ad avermi insegnato quanto umili possono essere i più forti..
Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
tanto che mi viene il nervoso ogni tanto quanto vedo gente che ha fatto della montagna un metro per misurare capacità, tempi di scalata ecc...
per me è come se le si facesse violenza...
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti
Re: rinunciare alla vetta
Bravo! A me sembra più una violenza verso se stessi... la montagna se ne fa un baffo di noi piccole creature.RobyValgrana wrote: tanto che mi viene il nervoso ogni tanto quanto vedo gente che ha fatto della montagna un metro per misurare capacità, tempi di scalata ecc...
per me è come se le si facesse violenza...

solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: rinunciare alla vetta
QuotoRobyValgrana wrote: per me è come se le si facesse violenza...

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Re: rinunciare alla vetta
....caro amico, come già scritto sopra, ho impiegato un pò +di tempo di te, ma ora , che ho raggiunto maturità e sopratutto una situazione personale tranquilla, sono una persona diversa.Anch'io ho passato l'infanzia in montagna e poi via via all'alpinismo.....sapevo benissimo cosa si rischia ed infatti ho avuto un incidente e con umiltà (penso ) di non averlo nascosto, ma anzi di portare la mia testimonianzaRobyValgrana wrote:Ho avuto la fortuna quest'inverno di condividere una settimana sugli sci da fondo con sebastiano audisio, maestro di fondo e grande viaggiatore (tra l'altro nell'ultima spedizione cicloalpinistica ha salito un 7000 inviolato nel ladekh, regione in questi giorni tristemente agli 0onori della cronaca). ebbene, parlare con lui, e con suo fratello ( maestro anke lui e molto forte in montagna) ha rafforzayto questa mia convinzione.
Oltre ad avermi insegnato quanto umili possono essere i più forti..
Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
tanto che mi viene il nervoso ogni tanto quanto vedo gente che ha fatto della montagna un metro per misurare capacità, tempi di scalata ecc...
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Re: rinunciare alla vetta
.....volevo continuare il discorso ..(mi è scappato il tasto)..dicevo, parlando del mio incidente (ero nella fase vetta a tutti i costi) ho dato la mia testimonianza e ne parlo tranquillamente senza nasconderlo e senza vergogna ammettendo traquillamente il mio errore.....tieni presente una cosa: dietro un video c'è sempre una persona, si scrive solo brevi messaggi, ma la storia di vita della stessa non la conosci, non sai cosa può essere successo nella mia vita .....RobyValgrana wrote:Ho avuto la fortuna quest'inverno di condividere una settimana sugli sci da fondo con sebastiano audisio, maestro di fondo e grande viaggiatore (tra l'altro nell'ultima spedizione cicloalpinistica ha salito un 7000 inviolato nel ladekh, regione in questi giorni tristemente agli 0onori della cronaca). ebbene, parlare con lui, e con suo fratello ( maestro anke lui e molto forte in montagna) ha rafforzayto questa mia convinzione.
Oltre ad avermi insegnato quanto umili possono essere i più forti..
Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
tanto che mi viene il nervoso ogni tanto quanto vedo gente che ha fatto della montagna un metro per misurare capacità, tempi di scalata ecc...
per me è come se le si facesse violenza...
Ora ho risolto i miei affanni....ed erano gravi.... era uno sfogo....Adesso, credi, da molti anni sono io che convingo i compagni a rinunciare......e non mi pento di rinunciare alla vetta, godo ugualmente della compagnia umana e della natura, ricorda solo un'ultima cosa: non siamo tutti uguali, nei casini ogniuno di noi reagisce come può....
Grazie sempre del tuo intervento, ti stringo forte la mano

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Re: rinunciare alla vetta
Quando si ha la fortuna di poterli raccontare, gli sbagli, servono indiscutibilmente e necessariamente a forgiare l'esperienza della persona. Sbagliare è umano ed è un destino al quale non ci si può sottrarre, l'esperienza dell'uomo deriva dagli errori e da questi è fondamentale far tesoro, comprenderli a fondo ed elaborarli affinchè non si ripetano; allora e solo allora essi saranno stati utili. Il coraggio non basta se non è accompagnato dalla prudenza, dallo studio e dalla pratica, strumenti necessari ai fini del risultato e del conseguimento dell'obiettivo, che non consiste come si può essere portati a credere nel "raggiungere la vetta" ma (molto più nobilmente) nel portare la pelle a casa.amadablam wrote:.....volevo continuare il discorso ..(mi è scappato il tasto)..dicevo, parlando del mio incidente (ero nella fase vetta a tutti i costi) ho dato la mia testimonianza e ne parlo tranquillamente senza nasconderlo e senza vergogna ammettendo traquillamente il mio errore.....tieni presente una cosa: dietro un video c'è sempre una persona, si scrive solo brevi messaggi, ma la storia di vita della stessa non la conosci, non sai cosa può essere successo nella mia vita .....RobyValgrana wrote:Ho avuto la fortuna quest'inverno di condividere una settimana sugli sci da fondo con sebastiano audisio, maestro di fondo e grande viaggiatore (tra l'altro nell'ultima spedizione cicloalpinistica ha salito un 7000 inviolato nel ladekh, regione in questi giorni tristemente agli 0onori della cronaca). ebbene, parlare con lui, e con suo fratello ( maestro anke lui e molto forte in montagna) ha rafforzayto questa mia convinzione.
Oltre ad avermi insegnato quanto umili possono essere i più forti..
Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
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Re: rinunciare alla vetta
ciao Ramingo, ciao amico...ti quotoramingo wrote:Quando si ha la fortuna di poterli raccontare, gli sbagli, servono indiscutibilmente e necessariamente a forgiare l'esperienza della persona. Sbagliare è umano ed è un destino al quale non ci si può sottrarre, l'esperienza dell'uomo deriva dagli errori e da questi è fondamentale far tesoro, comprenderli a fondo ed elaborarli affinchè non si ripetano; allora e solo allora essi saranno stati utili. Il coraggio non basta se non è accompagnato dalla prudenza, dallo studio e dalla pratica, strumenti necessari ai fini del risultato e del conseguimento dell'obiettivo, che non consiste come si può essere portati a credere nel "raggiungere la vetta" ma (molto più nobilmente) nel portare la pelle a casa.amadablam wrote:.....volevo continuare il discorso ..(mi è scappato il tasto)..dicevo, parlando del mio incidente (ero nella fase vetta a tutti i costi) ho dato la mia testimonianza e ne parlo tranquillamente senza nasconderlo e senza vergogna ammettendo traquillamente il mio errore.....tieni presente una cosa: dietro un video c'è sempre una persona, si scrive solo brevi messaggi, ma la storia di vita della stessa non la conosci, non sai cosa può essere successo nella mia vita .....RobyValgrana wrote:Ho avuto la fortuna quest'inverno di condividere una settimana sugli sci da fondo con sebastiano audisio, maestro di fondo e grande viaggiatore (tra l'altro nell'ultima spedizione cicloalpinistica ha salito un 7000 inviolato nel ladekh, regione in questi giorni tristemente agli 0onori della cronaca). ebbene, parlare con lui, e con suo fratello ( maestro anke lui e molto forte in montagna) ha rafforzayto questa mia convinzione.
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Amadablam, io ci sono arrivato anke perchè ogni mattina appena mi sveglio vedo le montagne, le frequento fin da piccolo in tutti i loro aspetti (camminando, sciando, lavorandoci, sistemando la casa in montagna da cui arriva nonna, gestendo una pista di fondo, collaborando alla realizzazione di un documentario sul castelmagno..) non è che ho una sensibilità o capacità particolari, è solo ke il mio percorso di vita mi ha portato lì.
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Racconto spesso la mia esperienza e ne parlo affinchè molte persone capiscano di quanto è importante non solo a volte rinunciare alla vetta, ma in alcuni momenti della vita , anche ad andare in montagna (non te la godresti)...E' utile parlare attraverso il forum e mi piace per questo discutere, oltre che di belle cose simpatiche, anche di cose serie ....I miei amici montanari ormai conoscono benissimo la mia prudenza (che a volte diventa maniancale e iperprotettiva), ma conoscono anche il mio passato. Pensa, amico, che una volta , parlando con alcuni tipi incontrati in un rifugio, mi hanno fatto capire che non bisogna raccontare gli "errori" perchè la gente si spaventa e si fa "brutta figura".
No, desidero testimoniare definitivamente che per qualsiasi motivo il rinunciare alla vetta, anche per una scemata (ma un motivo comunque c'è), è sempre una vittoria per la "pelle" per l'anima per noi e per chi ci vuole bene

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Re: rinunciare alla vetta
Si può rinunciare alla vetta/meta non solo per rischi obbiettivi.
Da ragazzo andavo in montagna/campagna sempre con gli stessi amici.
E' successo che qualcuno incappasse in una giornata no.
Era naturale che tutti si rinunciasse per rimanere insieme.
Da ragazzo andavo in montagna/campagna sempre con gli stessi amici.
E' successo che qualcuno incappasse in una giornata no.
Era naturale che tutti si rinunciasse per rimanere insieme.
Re: rinunciare alla vetta
Una cosa molto bella!Ago wrote:Si può rinunciare alla vetta/meta non solo per rischi obbiettivi.
Da ragazzo andavo in montagna/campagna sempre con gli stessi amici.
E' successo che qualcuno incappasse in una giornata no.
Era naturale che tutti si rinunciasse per rimanere insieme.

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Re: rinunciare alla vetta
stra quoto ramingo...
o almeno, a me succede se uno nn sta bene e siamo da 4 in su di fermarmi cn lui e se possibile far andare gli altri. anke perchè spesso cn gli amicci più stretti vado in posti in cui sn già stato, per cui se per loro è la prima volta mi piace ke arrivino. però tra noi nessuno lo vive cm un peso anzi....
o almeno, a me succede se uno nn sta bene e siamo da 4 in su di fermarmi cn lui e se possibile far andare gli altri. anke perchè spesso cn gli amicci più stretti vado in posti in cui sn già stato, per cui se per loro è la prima volta mi piace ke arrivino. però tra noi nessuno lo vive cm un peso anzi....
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Re: rinunciare alla vetta
...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....RobyValgrana wrote:stra quoto ramingo...
o almeno, a me succede se uno nn sta bene e siamo da 4 in su di fermarmi cn lui e se possibile far andare gli altri. anke perchè spesso cn gli amicci più stretti vado in posti in cui sn già stato, per cui se per loro è la prima volta mi piace ke arrivino. però tra noi nessuno lo vive cm un peso anzi....

Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: rinunciare alla vetta
Ma il "libero arbitrio" dove lo mettiamoamadablam wrote: ...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....

Chi sono io, noi e voi, per andare a bloccare/criticare/giudicare, una persona che si, è in un ambiente che tante volte non perdona gli errori, ma sarà anche cosciente di quello che fa


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Re: rinunciare alla vetta
il libero arbitrio non c'entra, perchè in montagna non sei da solo ma con i tuoi compagni di cordata, con loro devi arrivare in vetta o tornare indietro.Pancho Villa wrote:Ma il "libero arbitrio" dove lo mettiamoamadablam wrote: ...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....![]()
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Re: rinunciare alla vetta
...Sub ti quoto..infatti come ho scritto sopra io non me la sento di lasciare un amico , anche se cocciuto, e se gli succede qualche cosa?Come faccio a ritornare indietro con il pensiero che lui è da solo, mi armo di santa pazienza e con molta contro voglia lo seguo, può darsi che si ravveda e torni indietro, se non torna indietro io non l'abbandono, poi al rifugio mi sente e gli grido di tutto, ma non per me, volontariamente l'ho seguito,ma per quello che eventualmente gli e ci poteva succedere ricordandogli anche l'attesa e l'ansia degli altri e gli faccio capire che la sua cocciutaggine ha coinvolto me...Sub-Comandante wrote:il libero arbitrio non c'entra, perchè in montagna non sei da solo ma con i tuoi compagni di cordata, con loro devi arrivare in vetta o tornare indietro.Pancho Villa wrote:Ma il "libero arbitrio" dove lo mettiamoamadablam wrote: ...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....![]()
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Re: rinunciare alla vetta
... ovviamente immagino si stia ipotizzando un contesto che vede interagire una cordata di amici.. se parliamo di alpinismo ad alti livelli, di cordate di professionisti (siano essi conoscenti, amici o sconosciuti), potrebbero cambiare alcune prospettive ed il modo di ragionare rispetto all'obiettivo da raggiungere. In quest'ultimo caso, il "libero arbitrio" di Pancho avrebbe un significato più comprensibile. Ma se la riflessione è orientata appunto tra cordate di amici, che decidono di salire una vetta tutti assieme, prendendo come esempio una situazione legata a condizioni climatiche avverse o dovute alle condizioni del terreno non posso che quotare amadablam e subcomandante... spiacente Panchoamadablam wrote:...Sub ti quoto..infatti come ho scritto sopra io non me la sento di lasciare un amico , anche se cocciuto, e se gli succede qualche cosa?Come faccio a ritornare indietro con il pensiero che lui è da solo, mi armo di santa pazienza e con molta contro voglia lo seguo, può darsi che si ravveda e torni indietro, se non torna indietro io non l'abbandono, poi al rifugio mi sente e gli grido di tutto, ma non per me, volontariamente l'ho seguito,ma per quello che eventualmente gli e ci poteva succedere ricordandogli anche l'attesa e l'ansia degli altri e gli faccio capire che la sua cocciutaggine ha coinvolto me...Sub-Comandante wrote:il libero arbitrio non c'entra, perchè in montagna non sei da solo ma con i tuoi compagni di cordata, con loro devi arrivare in vetta o tornare indietro.Pancho Villa wrote:Ma il "libero arbitrio" dove lo mettiamoamadablam wrote: ...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....![]()
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Re: rinunciare alla vetta
.....esatto Ramingo ti stra-quotoramingo wrote:... ovviamente immagino si stia ipotizzando un contesto che vede interagire una cordata di amici.. se parliamo di alpinismo ad alti livelli, di cordate di professionisti (siano essi conoscenti, amici o sconosciuti), potrebbero cambiare alcune prospettive ed il modo di ragionare rispetto all'obiettivo da raggiungere. In quest'ultimo caso, il "libero arbitrio" di Pancho avrebbe un significato più comprensibile. Ma se la riflessione è orientata appunto tra cordate di amici, che decidono di salire una vetta tutti assieme, prendendo come esempio una situazione legata a condizioni climatiche avverse o dovute alle condizioni del terreno non posso che quotare amadablam e subcomandante... spiacente Panchoamadablam wrote:...Sub ti quoto..infatti come ho scritto sopra io non me la sento di lasciare un amico , anche se cocciuto, e se gli succede qualche cosa?Come faccio a ritornare indietro con il pensiero che lui è da solo, mi armo di santa pazienza e con molta contro voglia lo seguo, può darsi che si ravveda e torni indietro, se non torna indietro io non l'abbandono, poi al rifugio mi sente e gli grido di tutto, ma non per me, volontariamente l'ho seguito,ma per quello che eventualmente gli e ci poteva succedere ricordandogli anche l'attesa e l'ansia degli altri e gli faccio capire che la sua cocciutaggine ha coinvolto me...Sub-Comandante wrote:il libero arbitrio non c'entra, perchè in montagna non sei da solo ma con i tuoi compagni di cordata, con loro devi arrivare in vetta o tornare indietro.Pancho Villa wrote:Ma il "libero arbitrio" dove lo mettiamoamadablam wrote: ...stra quoto tutti voi tre, un'altro problema è quando in gita suggerisco di rinunciare per l'incolumità di tutti , ma ed è già successo, un amico si slega e va per conto suo per proseguire a tutti i costi...vetta .....vuoi sapere di solito come va a finire?cerco di farlo ragionare (o tutti o nessuno, anche perchè chi aspetta è in pensiero)...ti tocca seguirlo, non lo lasci solo....al rifugio gli dico quello che penso.....![]()
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ma un simile ragionamento (ovvero il proseguire per forza) troverebbe un senso se l'alpinista fosse da solo..... Altra situazione: potrebbe trovare riscontro l'ipotesi del libero arbitrio nel superamento di un passaggio (di roccia, di ghiaccio o di ciò che volete) il gruppo non se la sente di proseguire, ma uno dei membri della cordata, cosciente delle proprie capacità, si fa avanti per superarlo in modo tale da aiutare gli altri. In questo caso la situazione trova il suo senso logico (nessuno se la sente, uno ci prova e riesce) e la salita andrebbe a compimento.

.....si tratta di amici e io volgio bene agli amici ...fanno parte di me della mia vita della mia anima....
ricordate che ho avuto , purtroppo e non mi stanco di ricordarlo, un brutto incidente e stare nella completa solidutine ad aspettare l'elisoccorso è stata dura...se avessi avuto un amico accanto a me , se avessi avuto un rompi-palle (come sono io adesso) per fermarmi quel giorno, forse avrei evitato di farmi male fisicamente e psicologicamente...certe cose non te le scordi +, insegnano...quindi un mio amico non lo lascio MAI da solo
...appunto vera amicizia ....
Namaste
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