Lapidi in vetta
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Lapidi in vetta
Ammetto che cominciare a parlare di queste cose all'ora di pranzo o della pausa non sia il massimo...
Però prendo lo spunto da una mail appena ricevuta e che giro integralmente.
Ieri con Armando siamo andati a Punta Martin e in vetta ci siamo visti con i "sestresi" saliti da un altro versante, e ci siamo fatti il caffè secondo rito, con il fornelletto, e poi, avendo io e Armando portato la legna, abbiamo acceso la stufa al Rifugio del Pennello.
Ma io volevo soffermarmi su un altro argomento e conoscere la vostra opinione. Come da foto ho trovato un'altra lapide proprio attaccata alla croce di vetta di P.ta Martin, di discrete dimensioni, che ricorda quel povero ragazzo che è morto durante l'alluvione a Sestri. Non so se la lapide è stata messa lì perchè non c'era altro posto, ma ora andare a Punta Martin è come entrare in un camposanto. Andare per credere. A mio parere trovo un pò invadente che ogni volta che se ne va una persona che abbia amato la montagna si deve mettere la lapide in vetta alla montagna più frequentata nel ponente genovese. Penso che la maggiorparte delle persone che frequentano questo itinerario, salgono con uno spirito diverso da quello che si può avere quando si entra in un cimitero, tanto per essere quasi provocatorio. Ricordo che tra le persone scomparse e ricordate a Punta Martin anch'io ho degli amici. Una volta si usava mettere una lapide ricordo solo nei posti dove una persona era deceduta. Questa comunque è la mia opinione, magari è sbagliata, vorrei conoscere la vostra.
Ho mandato questa mail a chi pratica la montagna e di cui ho l'indirizzo. Se volete potete farla girare
grazie
Franco
Cosa ne pensate?
Però prendo lo spunto da una mail appena ricevuta e che giro integralmente.
Ieri con Armando siamo andati a Punta Martin e in vetta ci siamo visti con i "sestresi" saliti da un altro versante, e ci siamo fatti il caffè secondo rito, con il fornelletto, e poi, avendo io e Armando portato la legna, abbiamo acceso la stufa al Rifugio del Pennello.
Ma io volevo soffermarmi su un altro argomento e conoscere la vostra opinione. Come da foto ho trovato un'altra lapide proprio attaccata alla croce di vetta di P.ta Martin, di discrete dimensioni, che ricorda quel povero ragazzo che è morto durante l'alluvione a Sestri. Non so se la lapide è stata messa lì perchè non c'era altro posto, ma ora andare a Punta Martin è come entrare in un camposanto. Andare per credere. A mio parere trovo un pò invadente che ogni volta che se ne va una persona che abbia amato la montagna si deve mettere la lapide in vetta alla montagna più frequentata nel ponente genovese. Penso che la maggiorparte delle persone che frequentano questo itinerario, salgono con uno spirito diverso da quello che si può avere quando si entra in un cimitero, tanto per essere quasi provocatorio. Ricordo che tra le persone scomparse e ricordate a Punta Martin anch'io ho degli amici. Una volta si usava mettere una lapide ricordo solo nei posti dove una persona era deceduta. Questa comunque è la mia opinione, magari è sbagliata, vorrei conoscere la vostra.
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Re: Lapidi in vetta
Tema molto difficile.
Effettivamente la cosa sta diventando un "problema", specialmente su certe vette (l'altra che vede un fiorire di lapidi è l'Antola).
Ciao
Skeno
Effettivamente la cosa sta diventando un "problema", specialmente su certe vette (l'altra che vede un fiorire di lapidi è l'Antola).
Ciao
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Re: Lapidi in vetta
Se qualcuno vuole ricordare un amico lasciando una targa su una cima da lui frequentata e amata non vedo quale sia il problema. A me non disturba affatto.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Lapidi in vetta
Sono d'accordo, nemmeno a me disturba, anzi forse lo considero uno stimolo ad apprezzare maggiormente i singoli luoghi in cui sono presenti queste lapidi per il fatto che questi stessi luoghi rappresentavano qualcosa di importante per altri.Sub-Comandante wrote:Se qualcuno vuole ricordare un amico lasciando una targa su una cima da lui frequentata e amata non vedo quale sia il problema. A me non disturba affatto.
Voglio solo riportare l'esempio del Lago Asciutto (o Lago Leichien) in Val d'Ayas. Fino a pochi anni fa lo consideravo un laghetto di secondaria importanza, quasi più uno stagno pieno di zanzare. Da quando invece è stata posta una lapide dopo la morte del figlio della guida alpina Giorgio Colli (non ricordo il nome però..) ho cominciato ad apprezzarlo perché in effetti per lui era il posto migliore da cui avere una bellissima visione del Monte Rosa.
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
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Re: Lapidi in vetta
Luciano Colli, me lo sono ricordato 

Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
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Re: Lapidi in vetta
Ha ragione Skeno, tema difficile.
Io preferirei essere ricordato con un albero piuttosto che una lapide.
Io preferirei essere ricordato con un albero piuttosto che una lapide.
Re: Lapidi in vetta
Beh...anche io ...pria wrote:Ha ragione Skeno, tema difficile.
Io preferirei essere ricordato con un albero piuttosto che una lapide.
Però in linea di massima quando ce ne andiamo sono gli altri a decidere come ricordarci...
La lapide forse sembra una cosa destinata a durare "di più" ..e soprattutto sopra ci si può scrivere il nome della persona che è mancata o un pensiero, così che tutti possano leggere....
Mentre l'albero ...alla fine è un albero tra gli altri, solo chi l'ha piantato sa che è "in ricordo" di qualcuno che non c'è più...
A tutti i modi a me non da fastidio .... e, comunque, penso che sia doveroso anche il rispetto nei confronti del dolore di chi ha posto quella lapide in ricordo di una persona cara che non c'è più....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Lapidi in vetta
serena wrote:penso che sia doveroso anche il rispetto nei confronti del dolore di chi ha posto quella lapide in ricordo di una persona cara che non c'è più....

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Re: Lapidi in vetta
E già............il gruppo di Sestresi incontrato ieri...........Anch'io ho notato la foto con dedica (le lapidi sono un'altra cosa) del giovane uomo morto nell'alluvione di Sestri. Ho anche notato uno del gruppo soffermarsi sulla lapide posta a nord in ricordo di un alpinista genovese caduto sull'Everest (il nome lo ricordo ma non importa).
Insomma a me è sembrato che quel momento per quella persona li fosse importante. E allora ? Una va bene, due anche, tre forse ??? Chi stabilisce il numero di "lapidi" da porre in punta ? C'è un numero ??? Il buonsenso forse ??
Può essere.............
Resta il fatto che a me la cosa non disturba affatto. Non disturbano croci, bandiere votive, stupa, lapidi, targhe.........No......
Le montagne sono tante........
Ma che vi devo dire...........
Per me finisce quà..........
Ciao.
Insomma a me è sembrato che quel momento per quella persona li fosse importante. E allora ? Una va bene, due anche, tre forse ??? Chi stabilisce il numero di "lapidi" da porre in punta ? C'è un numero ??? Il buonsenso forse ??
Può essere.............
Resta il fatto che a me la cosa non disturba affatto. Non disturbano croci, bandiere votive, stupa, lapidi, targhe.........No......
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Re: Lapidi in vetta
quotoSub-Comandante wrote:Se qualcuno vuole ricordare un amico lasciando una targa su una cima da lui frequentata e amata non vedo quale sia il problema. A me non disturba affatto.

Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Lapidi in vetta
Nella speranza che l'occasione si presenti il più tardi possibile vorrei comunicare che non voglio una lapide su di un monte.
Amo le montagne così come sono state create, non penso che chi ci sale debba ogni volta soffermarsi a leggere che un defunto a suo tempo le ha amate.
Rispetto chi vuole ricordare la persona amata, un amico o un parente, ma mi domando se quest'ultimo avrebbe scelto di essere ricordato così.
La settimana scorsa sono salito al monte Penna, in vetta, nella cappella c'è sempre pieno di foto e dediche a persone scomparse; mi sembra un posto più indicato per rivolgere un pensiero o una preghiera.
Nella cappella dei Ramaceto il CAI di Chiavari ha affisso una targa a ricordo di tutti i suoi soci caduti in montagna, mi sembra "ordinata"...
Amo le montagne così come sono state create, non penso che chi ci sale debba ogni volta soffermarsi a leggere che un defunto a suo tempo le ha amate.
Rispetto chi vuole ricordare la persona amata, un amico o un parente, ma mi domando se quest'ultimo avrebbe scelto di essere ricordato così.
La settimana scorsa sono salito al monte Penna, in vetta, nella cappella c'è sempre pieno di foto e dediche a persone scomparse; mi sembra un posto più indicato per rivolgere un pensiero o una preghiera.
Nella cappella dei Ramaceto il CAI di Chiavari ha affisso una targa a ricordo di tutti i suoi soci caduti in montagna, mi sembra "ordinata"...
Re: Lapidi in vetta
L'autoregolamentazione sarebbe il criterio migliore.
Poi - per esempio - andate all'attacco del canalone di Lourosa o al colletto sul sentiero per il Quintino Sella/Monviso nei pressi del lago Chiaretto e ne riparliamo...
Credo sia difficile dare regole, e soprattutto rispettarle.
Ho paura che ci si riduca a parlare del sesso degli angeli, o se è nato prima l'uovo o la gallina.
IMHO non metterei niente; terrei dentro di me il ricordo di una persona cara, ricordo devastante doloroso tenero struggente importante. E personale.
E' patrimonio mio, da non condividere - a volte forzatamente e con imposizione unilaterale - con altri che nulla hanno avuto a che vedere con la persona a me cara.
Poi - per esempio - andate all'attacco del canalone di Lourosa o al colletto sul sentiero per il Quintino Sella/Monviso nei pressi del lago Chiaretto e ne riparliamo...
Credo sia difficile dare regole, e soprattutto rispettarle.
Ho paura che ci si riduca a parlare del sesso degli angeli, o se è nato prima l'uovo o la gallina.
IMHO non metterei niente; terrei dentro di me il ricordo di una persona cara, ricordo devastante doloroso tenero struggente importante. E personale.
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Re: Lapidi in vetta
Penso che sia una questione molto molto delicata e personale, vincolata innanzitutto alla percezione di chi ha perso il proprio amico o parente.
In linea di massima sarei a mia volta per limitare l'antropizzazione forzata e forzosa delle montagne... Che già abbondano di strutture a iosa. Però è anche vero che una croce di legno o un ometto di dimensioni contenute non danno fastidio a nessuno, anche da un punto di vista ambientale; e che su alcune cime ce ne sono ormai così tante, come sullo Zerbion o sulla Becca di Nana, che una piccola targhetta in acciaio non faccia molta differenza.
In linea di massima sarei a mia volta per limitare l'antropizzazione forzata e forzosa delle montagne... Che già abbondano di strutture a iosa. Però è anche vero che una croce di legno o un ometto di dimensioni contenute non danno fastidio a nessuno, anche da un punto di vista ambientale; e che su alcune cime ce ne sono ormai così tante, come sullo Zerbion o sulla Becca di Nana, che una piccola targhetta in acciaio non faccia molta differenza.
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una salus victis, nullam sperare salutem
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Re: Lapidi in vetta
Ovviamente tutto dipende dal concetto che uno ha del ricordo, e sono tutte posizioni rispettabili
Che poi ci sia una presenza selvaggia di lapidi in alcuni luoghi, lì dovrebbe intervenire il buon senso delle persone..

Questo è quello che intendo io, e chi vuole che rimanga il ricordo di una persona su una montagna lo può benissimo fare.Però che quando Elettra udí la Parca
che lei dalle vitali aure del giorno
chiamava a' cori dell'Eliso, a Giove
mandò il voto supremo: - E se, diceva,
a te fur care le mie chiome e il viso
e le dolci vigilie, e non mi assente
premio miglior la volontà de' fati,
la morta amica almen guarda dal cielo
onde d'Elettra tua resti la fama. -
Che poi ci sia una presenza selvaggia di lapidi in alcuni luoghi, lì dovrebbe intervenire il buon senso delle persone..
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Re: Lapidi in vetta
quando avremo lasciato questo mondo quello che rimarrà di noi sarà il ricordo delle persone che ci volevano bene, ben venga quindi che questo ricordo si esprima con una targa posto in luogo da noi amato. Chi si sdegna di trovare le lapidi in vetta ha forse paura di pensare alla morte? Ha forse paura di guardarsi dentro e pensare che siamo solo di passaggio? Ha forse paura di essere costretto a pensare? Chi non vuol guardarsi dentro di se passi oltre e non pretenda che gli altri facciano lo stesso.
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Re: Lapidi in vetta
Esatto, mi e' proprio venuto in mente.mazzysan wrote:L'autoregolamentazione sarebbe il criterio migliore.
Poi - per esempio - andate all'attacco del canalone di Lourosa o al colletto sul sentiero per il Quintino Sella/Monviso nei pressi del lago Chiaretto e ne riparliamo...
Credo abbiano deviato il sentiero per evitarlo.
Re: Lapidi in vetta
non vorrei prendere posizioni su un tema così delicato, ma quando vedo un "bronzo" all'attacco di una via, a me passa la voglia di scalare...
It's only through changes that we grow
Re: Lapidi in vetta
le persone vanno rispettate da vive, le lapidi non servono così come i cimiteri
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Re: Lapidi in vetta
tutti nelle fosse comuni?RoBolz wrote:le persone vanno rispettate da vive, le lapidi non servono così come i cimiteri


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Re: Lapidi in vetta
ci sono alternative alle fosse comuni, per esempio la cremazione, così non metti lapidi in giro
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Re: Lapidi in vetta
A Robbi ma che c'entra...........RoBolz wrote:ci sono alternative alle fosse comuni, per esempio la cremazione, così non metti lapidi in giro
Mica ci seppellisci i morti in vetta alle montagne.............
Uno la croce o lapide o targa (che sarebbe più appropriato) la pone per i morti seppeliti, i cremati e i dispersi........
Ciao.
Belin !
Re: Lapidi in vetta
io infatti parlavo di lapidi non di fosse comuni
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Re: Lapidi in vetta
Il ricordo va bene ma certi posti tra lapidi croci e altro sembrano la succursale di Staglieno.
Non è il discorso di paura della morte o altro, ne di voler andare contro una pietas o un senso di religiosità, ma di semplkice buon senso "ecologico". Giusto ricordare, ma forse in un modo meno invasivo.
A me non piace, esteticamente parlando, vedere tocchi di marmo ovunque sulla sommità di una vetta o all'attacco di una via ecc. ecc.
Non è il discorso di paura della morte o altro, ne di voler andare contro una pietas o un senso di religiosità, ma di semplkice buon senso "ecologico". Giusto ricordare, ma forse in un modo meno invasivo.
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Re: Lapidi in vetta
Ma infatti, io penso si possa conciliare la volontà di un parente o amico di ricordare una persona scomparsa con l'esigenza (perché nel 2010 è sicuramente una ESIGENZA pressante) di contenere il più possibile l'assalto alla montagna, l'urbanizzazione e l'antropizzazione selvaggia.
Poi è chiaro che la singola lapidina in acciaio di 30x20 cm non fa testo. Ma se si esagera, se si tirano su monumenti di 15 metri, se si addomesticano i sentieri... e qui trascendo dal discorso delle lapidi "in memoria".. quella non è più montagna, è un parco giochi, una mistificazione.
Per quanto mi riguarda, io amo moltissimo parecchie vette, sono loro legato da ricordi ed affetto. Le amo troppo per volere che qualcuno vi "imponga" un blocco di metallo a mia memoria. La passione che ho avuto per le mie valli, i lavori che ho dedicato loro, il tempo che vi ho trascorso, gli amici con i quali ci sono stato: questo resta.
Poi è chiaro che la singola lapidina in acciaio di 30x20 cm non fa testo. Ma se si esagera, se si tirano su monumenti di 15 metri, se si addomesticano i sentieri... e qui trascendo dal discorso delle lapidi "in memoria".. quella non è più montagna, è un parco giochi, una mistificazione.
Per quanto mi riguarda, io amo moltissimo parecchie vette, sono loro legato da ricordi ed affetto. Le amo troppo per volere che qualcuno vi "imponga" un blocco di metallo a mia memoria. La passione che ho avuto per le mie valli, i lavori che ho dedicato loro, il tempo che vi ho trascorso, gli amici con i quali ci sono stato: questo resta.

Marco S.
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Re: Lapidi in vetta
Credo che occorrano delle precisazioni. Ci sono tre tipi di targhe commemorative che si trovano sui sentieri e sulle vette.
Il primo tipo sono le targhe che ricordano chi in quel preciso punto o su quel monte ha perso la vita, un esempio che conoscono in molti è la targa in ricordo dei portatori caduti dalla normale del Gnifetti, fa scandalo? depurpa la montagna? No, ricorda persone cadute nel compiere un lavoro umile al tempo in cui gli elicotteri non esistevano.
Il secondo tipo sono le targhe poste su vette precise dove di solito si celebra la messa, di solito sono caduti in montagna. Un esempio è la Falconetta in Val d'Ayas dove ogni anno si celebra una messa per i caduti in montagna e dove sulla sua sommità sono presenti molte targhe in memoria di molti alpinisti. Quando ci passo il vederle mi tocca profondamente, anche perchè magari conosci parenti e amici.
Il terzo tipo è quello che forse merita di più di essere discusso, cioè l'applicazione di targhe in memoria di persone che non sono morte in montagna, ma che qualcuno le vuole ricordare in quel modo.
Sarebbe meglio soffermarsi sul terzo tipo per non cadere in frasi prive di nessun rispetto come chi critica le lapidi (targhe) sui sentieri, senza riflettere che magari qualcuno, proprio lì, ha perso la vita.
Il primo tipo sono le targhe che ricordano chi in quel preciso punto o su quel monte ha perso la vita, un esempio che conoscono in molti è la targa in ricordo dei portatori caduti dalla normale del Gnifetti, fa scandalo? depurpa la montagna? No, ricorda persone cadute nel compiere un lavoro umile al tempo in cui gli elicotteri non esistevano.
Il secondo tipo sono le targhe poste su vette precise dove di solito si celebra la messa, di solito sono caduti in montagna. Un esempio è la Falconetta in Val d'Ayas dove ogni anno si celebra una messa per i caduti in montagna e dove sulla sua sommità sono presenti molte targhe in memoria di molti alpinisti. Quando ci passo il vederle mi tocca profondamente, anche perchè magari conosci parenti e amici.
Il terzo tipo è quello che forse merita di più di essere discusso, cioè l'applicazione di targhe in memoria di persone che non sono morte in montagna, ma che qualcuno le vuole ricordare in quel modo.
Sarebbe meglio soffermarsi sul terzo tipo per non cadere in frasi prive di nessun rispetto come chi critica le lapidi (targhe) sui sentieri, senza riflettere che magari qualcuno, proprio lì, ha perso la vita.
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Re: Lapidi in vetta
Io credo sia meglio soffermarsi su tutti i tipi di lapidi od altro, non mi sembra il caso di creare una gerarchia tra tipi di manufatti per ricordare qualcosa o qualcuno.Sub-Comandante wrote:[...]
Sarebbe meglio soffermarsi sul terzo tipo per non cadere in frasi prive di nessun rispetto come chi critica le lapidi (targhe) sui sentieri, senza riflettere che magari qualcuno, proprio lì, ha perso la vita.
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Re: Lapidi in vetta
Mi spiace, ma a mia volta non vedo differenze concrete: una lapide è una lapide.. qualsiasi sia il messaggio che vuole veicolare, dal passaggio di un antico personaggio famoso ad episodi della guerra partigiana, a vittime della montagna, etc. etc.
Casomai si possono fare distinzioni di merito sui materiali usati.
Io quindi penso si debbano giudicare nel complesso, senza fare distinzioni. Fermo restando che la mia opinione, come dicevo prima, è di cercare il più possibile di conciliare il desiderio di chi vuole porre la lapide (per qualsiasi motivo contingente) e dell'ambiente alpino che, almeno in Italia, è sempre meno "selvaggio" e incontaminato, assediato com'è dalla città e dalla risalita stagionale dell'uomo.
Inoltre spero sempre nel buonsenso umano nel contenere, se proprio inevitabile, le dimensioni della struttura - ad esempio erigere un piccolo mausoleo funebre, come sulla Comagna, mi pare un po' troppo invasivo - a prescindere dalla struggente storia che vuol ricordare.
Un altro fattore non considerato qui (e ti pareva che non lo tirassi fuori io..!) è la storicità delle strutture e delle lapidi. Mi è capitato di vedere un cartello che parlava di caccia, con dicitura "..il prefetto del Regno". Molte lapidi o incisioni possono vantare secoli di presenza, e magari sono state citate in guide e manuali, etc.
Quindi penso che oltre alla invasività o meno della lapide o della struttura ci possa anche stare, nel discorso generale, l'età della stessa. Io nutro un grande rispetto per le "cose" antiche.
Casomai si possono fare distinzioni di merito sui materiali usati.
Io quindi penso si debbano giudicare nel complesso, senza fare distinzioni. Fermo restando che la mia opinione, come dicevo prima, è di cercare il più possibile di conciliare il desiderio di chi vuole porre la lapide (per qualsiasi motivo contingente) e dell'ambiente alpino che, almeno in Italia, è sempre meno "selvaggio" e incontaminato, assediato com'è dalla città e dalla risalita stagionale dell'uomo.
Inoltre spero sempre nel buonsenso umano nel contenere, se proprio inevitabile, le dimensioni della struttura - ad esempio erigere un piccolo mausoleo funebre, come sulla Comagna, mi pare un po' troppo invasivo - a prescindere dalla struggente storia che vuol ricordare.
Un altro fattore non considerato qui (e ti pareva che non lo tirassi fuori io..!) è la storicità delle strutture e delle lapidi. Mi è capitato di vedere un cartello che parlava di caccia, con dicitura "..il prefetto del Regno". Molte lapidi o incisioni possono vantare secoli di presenza, e magari sono state citate in guide e manuali, etc.
Quindi penso che oltre alla invasività o meno della lapide o della struttura ci possa anche stare, nel discorso generale, l'età della stessa. Io nutro un grande rispetto per le "cose" antiche.
Marco S.
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Re: Lapidi in vetta
però faccio notare come le targhe di chi è morto sul luogo sono la minima parte di quelle effettivamente presenti su certe cime. Infatti il topic è nato dalla constatazione che sulla Punta Martin ce ne sono molte ma nessuno è morto lì! Se ci fossero solo un paio di targhe qua e là che ricordano qualche tragico evento non ci porremo nemmeno il problema.Marco S. wrote:Mi spiace, ma a mia volta non vedo differenze concrete: una lapide è una lapide.. qualsiasi sia il messaggio che vuole veicolare, dal passaggio di un antico personaggio famoso ad episodi della guerra partigiana, a vittime della montagna, etc. etc.
Casomai si possono fare distinzioni di merito sui materiali usati.
Io quindi penso si debbano giudicare nel complesso, senza fare distinzioni. Fermo restando che la mia opinione, come dicevo prima, è di cercare il più possibile di conciliare il desiderio di chi vuole porre la lapide (per qualsiasi motivo contingente) e dell'ambiente alpino che, almeno in Italia, è sempre meno "selvaggio" e incontaminato, assediato com'è dalla città e dalla risalita stagionale dell'uomo.
Inoltre spero sempre nel buonsenso umano nel contenere, se proprio inevitabile, le dimensioni della struttura - ad esempio erigere un piccolo mausoleo funebre, come sulla Comagna, mi pare un po' troppo invasivo - a prescindere dalla struggente storia che vuol ricordare.
Un altro fattore non considerato qui (e ti pareva che non lo tirassi fuori io..!) è la storicità delle strutture e delle lapidi. Mi è capitato di vedere un cartello che parlava di caccia, con dicitura "..il prefetto del Regno". Molte lapidi o incisioni possono vantare secoli di presenza, e magari sono state citate in guide e manuali, etc.
Quindi penso che oltre alla invasività o meno della lapide o della struttura ci possa anche stare, nel discorso generale, l'età della stessa. Io nutro un grande rispetto per le "cose" antiche.
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Lapidi in vetta
Sub-Comandante wrote: però faccio notare come le targhe di chi è morto sul luogo sono la minima parte di quelle effettivamente presenti su certe cime. Infatti il topic è nato dalla constatazione che sulla Punta Martin ce ne sono molte ma nessuno è morto lì! Se ci fossero solo un paio di targhe qua e là che ricordano qualche tragico evento non ci porremo nemmeno il problema.
Credo che non si possa generalizzare nemmeno in questo caso, per Punta Martin ok, ma non si può dire lo stesso, ad esempio, per il Canale di Lourousa citato da Mazzysan.
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Re: Lapidi in vetta
Se in quel canale c'è morta tanta gente è normale che ci siano tante lapidi...ghibli wrote:Sub-Comandante wrote: però faccio notare come le targhe di chi è morto sul luogo sono la minima parte di quelle effettivamente presenti su certe cime. Infatti il topic è nato dalla constatazione che sulla Punta Martin ce ne sono molte ma nessuno è morto lì! Se ci fossero solo un paio di targhe qua e là che ricordano qualche tragico evento non ci porremo nemmeno il problema.
Credo che non si possa generalizzare nemmeno in questo caso, per Punta Martin ok, ma non si può dire lo stesso, ad esempio, per il Canale di Lourousa citato da Mazzysan.
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Re: Lapidi in vetta
In che senso "e' normale"?Sub-Comandante wrote: Se in quel canale c'è morta tanta gente è normale che ci siano tante lapidi...
Chi ha stabilito che debba valere l'equazione tanti morti=tante lapidi?
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Re: Lapidi in vetta
la natura umana...pria wrote:In che senso "e' normale"?Sub-Comandante wrote: Se in quel canale c'è morta tanta gente è normale che ci siano tante lapidi...
Chi ha stabilito che debba valere l'equazione tanti morti=tante lapidi?
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Re: Lapidi in vetta
sicuramente molte osservazioni sono condivisibili..... specialmente quelle riguardanti l'eccessiva invasività di certe "strutture", o l'eccessiva numerosità di lapidi in posti particolarmente famosi o frequentati...
però ..io non me la sento di prendermela con chi ce l'ha messa...
sicuramente non lo ha fatto con fini cattivi. anzi...sicuramente in quel momento pensava solo alla persona cara perduta e voleva trovare un modo per ricordarla e magari per condividerne il ricordo anche con altri...
il ricordo è ciò che mantiene vive le persone che non ci sono più .....
personalmente non vorrei essere ricordata con una lapide......anzi ....mi piaceva l'idea di pria, di venire ricordata con un albero (o anche con una qualsiasi altra pianta......)..... però non riesco a criticare chi mette le lapidi a p.ta Martin e mi spiacerebbe se a qualcuno che volesse farlo fosse impedito.....
mi spiacerebbe non perchè condivido il gesto ma perchè cerco di comprenderne i motivi....
però ..io non me la sento di prendermela con chi ce l'ha messa...
sicuramente non lo ha fatto con fini cattivi. anzi...sicuramente in quel momento pensava solo alla persona cara perduta e voleva trovare un modo per ricordarla e magari per condividerne il ricordo anche con altri...
il ricordo è ciò che mantiene vive le persone che non ci sono più .....
personalmente non vorrei essere ricordata con una lapide......anzi ....mi piaceva l'idea di pria, di venire ricordata con un albero (o anche con una qualsiasi altra pianta......)..... però non riesco a criticare chi mette le lapidi a p.ta Martin e mi spiacerebbe se a qualcuno che volesse farlo fosse impedito.....
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Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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Re: Lapidi in vetta
serena wrote:sicuramente molte osservazioni sono condivisibili..... specialmente quelle riguardanti l'eccessiva invasività di certe "strutture", o l'eccessiva numerosità di lapidi in posti particolarmente famosi o frequentati...
però ..io non me la sento di prendermela con chi ce l'ha messa...
sicuramente non lo ha fatto con fini cattivi. anzi...sicuramente in quel momento pensava solo alla persona cara perduta e voleva trovare un modo per ricordarla e magari per condividerne il ricordo anche con altri...
il ricordo è ciò che mantiene vive le persone che non ci sono più .....
personalmente non vorrei essere ricordata con una lapide......anzi ....mi piaceva l'idea di pria, di venire ricordata con un albero (o anche con una qualsiasi altra pianta......)..... però non riesco a criticare chi mette le lapidi a p.ta Martin e mi spiacerebbe se a qualcuno che volesse farlo fosse impedito.....
mi spiacerebbe non perchè condivido il gesto ma perchè cerco di comprenderne i motivi....


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Re: Lapidi in vetta
Pur non avendo intenzione alcuna di prendermela con chi ha perso un compagno/amico/parente e abbia voluto ricordarlo con una targa, ho comunque sempre ritenuto poco gradevole l'usanza di voler lasciare un segno perenne in montagna.
La mia idea è che l'alta montagna sia uno dei pochi luoghi ancora incontaminati, dove l'uomo si spinge di rado, e che come tale dovrebbe essere rispettata e preservata. Che poi si tratti di una funivia, di un impianto sciistico, di una croce di vetta o di una targa commemorativa, poco cambia. Se si può evitare di lasciare un segno indelebile, io non vedo perchè non evitarlo. E mi fa enorme dispiacere vedere come gran parte di questi "segni indelebili" siano stati messi proprio da chi la montagna si prefigge di difenderla (e -intendiamoci- in massima parte lo fa): mi riferisco alle croci di vetta che spesso sono poste proprio dalle sezioni CAI.
Poi è anche vero che questo discorso non può essere portato agli estremi ed ammette quindi molte eccezioni: a volte un breve pezzo di corda fissa può facilitare di molto un sentiero molto frequentato, e ritengo quindi sensato metterla. Ma ci sono cose che proprio mi rifiuto di accettare: ad esempio non ha alcun senso creare una via ferrata per raggiungere un monte che è già raggiungibile comodamente con sentieri (vedi ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche), perchè questo ai miei occhi significa considerare la montagna un luogo per il divertimento, modellabile a proprio piacimento per poter diventare un luna park d'alta quota. Un po' lontano da quel concetto di "rispetto per la montagna" ai quali - generalmente - tutti ci rifacciamo.
Tornando alle lapidi, è vero che il loro impatto ambientale sia risibile se confrontato con quello di un sentiero attrezzato o di una funivia... Ma ricordiamoci che in certi parchi nostrani, proprio per non alterare troppo il territorio, preferiscono usare dei semplici cartelli in legno conficcati nel terreno (se un domani vengono rimossi l'impatto ambientale è zero) rispetto ai segni di vernice sulle roccie. Ora, se quest'ultimo fatto sembra addirittura al sottoscritto un po' esagerato... Estendere un approccio del genere (usare un manufatto non permamente) anche alla questione lapidi - a mio avviso - non guasterebbe.
Io l'ho detta.
La mia idea è che l'alta montagna sia uno dei pochi luoghi ancora incontaminati, dove l'uomo si spinge di rado, e che come tale dovrebbe essere rispettata e preservata. Che poi si tratti di una funivia, di un impianto sciistico, di una croce di vetta o di una targa commemorativa, poco cambia. Se si può evitare di lasciare un segno indelebile, io non vedo perchè non evitarlo. E mi fa enorme dispiacere vedere come gran parte di questi "segni indelebili" siano stati messi proprio da chi la montagna si prefigge di difenderla (e -intendiamoci- in massima parte lo fa): mi riferisco alle croci di vetta che spesso sono poste proprio dalle sezioni CAI.
Poi è anche vero che questo discorso non può essere portato agli estremi ed ammette quindi molte eccezioni: a volte un breve pezzo di corda fissa può facilitare di molto un sentiero molto frequentato, e ritengo quindi sensato metterla. Ma ci sono cose che proprio mi rifiuto di accettare: ad esempio non ha alcun senso creare una via ferrata per raggiungere un monte che è già raggiungibile comodamente con sentieri (vedi ferrata Béthaz Bovard di Valgrisenche), perchè questo ai miei occhi significa considerare la montagna un luogo per il divertimento, modellabile a proprio piacimento per poter diventare un luna park d'alta quota. Un po' lontano da quel concetto di "rispetto per la montagna" ai quali - generalmente - tutti ci rifacciamo.
Tornando alle lapidi, è vero che il loro impatto ambientale sia risibile se confrontato con quello di un sentiero attrezzato o di una funivia... Ma ricordiamoci che in certi parchi nostrani, proprio per non alterare troppo il territorio, preferiscono usare dei semplici cartelli in legno conficcati nel terreno (se un domani vengono rimossi l'impatto ambientale è zero) rispetto ai segni di vernice sulle roccie. Ora, se quest'ultimo fatto sembra addirittura al sottoscritto un po' esagerato... Estendere un approccio del genere (usare un manufatto non permamente) anche alla questione lapidi - a mio avviso - non guasterebbe.
Io l'ho detta.

- pallino
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Re: Lapidi in vetta

A me trovare le lapidi in montagna non da alcun fastidio, anzi spesso mi soffermo a leggere le iscrizioni o a guardarne le foto.
Penso anche che comunque il fatto di porre una targa o una lapide in un luogo pubblico andrebbe regolamentata: per tumulare un corpo in un cimitero o per mettere una targa in un luogo pubblico (palazzo, piazza, via, giardini, ecc) bisogna per lo meno "informare" il comune (tralascio gli aspetti economici) che puo' dare o meno l'assenso o la disponibilita'.
Perche' in cima ad una montagna non va richiesta? E' comunque uno spazio pubblico "di tutti" e' territorio di un comune, vigono le leggi di uno stato.... nessuno si sognerebbe mai di andare in una via cittadina o su un palazzo a mettere una lapide di un amico defunto invece su un monte si.... mi sfugge il senso del ragionamento.
Stesso dicasi per chi in montagna sfortunatamente perde la vita: allora negli appartamenti? E nella fabbriche...quanti morti sul lavoro avrebbero lo stesso diritto? E gli incidenti stradali? Ogni km di strada sarebbe un susseguirsi di monumenti funebri anziche' di mazzi di fiori... E i parenti dei militari morti? E degli aviatori? E dei marinai? E dei panettieri? Mettiamo una lapide dietro al banco assieme alla focaccia?
Tutto questo nel pieno rispetto delle idee altrui, dei parenti di defunti in montagna, del culto dei morti e della religione!


Re: Lapidi in vetta
Condivido tutto quanto dicipallino wrote:![]()
A me trovare le lapidi in montagna non da alcun fastidio, anzi spesso mi soffermo a leggere le iscrizioni o a guardarne le foto.
Penso anche che comunque il fatto di porre una targa o una lapide in un luogo pubblico andrebbe regolamentata: per tumulare un corpo in un cimitero o per mettere una targa in un luogo pubblico (palazzo, piazza, via, giardini, ecc) bisogna per lo meno "informare" il comune (tralascio gli aspetti economici) che puo' dare o meno l'assenso o la disponibilita'.
Perche' in cima ad una montagna non va richiesta? E' comunque uno spazio pubblico "di tutti" e' territorio di un comune, vigono le leggi di uno stato.... nessuno si sognerebbe mai di andare in una via cittadina o su un palazzo a mettere una lapide di un amico defunto invece su un monte si.... mi sfugge il senso del ragionamento.
Stesso dicasi per chi in montagna sfortunatamente perde la vita: allora negli appartamenti? E nella fabbriche...quanti morti sul lavoro avrebbero lo stesso diritto? E gli incidenti stradali? Ogni km di strada sarebbe un susseguirsi di monumenti funebri anziche' di mazzi di fiori... E i parenti dei militari morti? E degli aviatori? E dei marinai? E dei panettieri? Mettiamo una lapide dietro al banco assieme alla focaccia?
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Re: Lapidi in vetta
I mazzi di fiori a bordo delle strade sono più un monito per i vivi che per i morti...pallino wrote:![]()
A me trovare le lapidi in montagna non da alcun fastidio, anzi spesso mi soffermo a leggere le iscrizioni o a guardarne le foto.
Penso anche che comunque il fatto di porre una targa o una lapide in un luogo pubblico andrebbe regolamentata: per tumulare un corpo in un cimitero o per mettere una targa in un luogo pubblico (palazzo, piazza, via, giardini, ecc) bisogna per lo meno "informare" il comune (tralascio gli aspetti economici) che puo' dare o meno l'assenso o la disponibilita'.
Perche' in cima ad una montagna non va richiesta? E' comunque uno spazio pubblico "di tutti" e' territorio di un comune, vigono le leggi di uno stato.... nessuno si sognerebbe mai di andare in una via cittadina o su un palazzo a mettere una lapide di un amico defunto invece su un monte si.... mi sfugge il senso del ragionamento.
Stesso dicasi per chi in montagna sfortunatamente perde la vita: allora negli appartamenti? E nella fabbriche...quanti morti sul lavoro avrebbero lo stesso diritto? E gli incidenti stradali? Ogni km di strada sarebbe un susseguirsi di monumenti funebri anziche' di mazzi di fiori... E i parenti dei militari morti? E degli aviatori? E dei marinai? E dei panettieri? Mettiamo una lapide dietro al banco assieme alla focaccia?
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"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- Marco S.
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Re: Lapidi in vetta
E' anche vero che fabbriche e bordi delle strade sono tutto fuorchè incontaminati. Mi chiedo anche quanta parte d'Italia, oggi, sia ancora incontaminata - posto che possa esserlo un territorio, come la Vallée, che è abitata dall'eneolitico in qua.
Poi per carità, non è la lapide singola a creare "disturbo" o aumentare a dismisura l'impatto ambientale..
Però penso una cosa. Nella nostra epoca e in altre, si costruiscono monumenti, lapidi etc. a memoria di chi è caduto o scomparso in guerra, in montagna. Perché questo è il "sentire" comune di oggi. E se tra 500 anni la gente ritenesse giusto e doveroso ricordare persone o battaglie o altro, poniamo per assurdo, scaricando rifiuti? Costruendo mausolei titanici in cemento? spianando montagne?
Questo è assurdo, lo ripeto. Vorrei solo sottolineare che, con il rispetto per il comune sentire e la pietà umana di ogni epoca, l'uomo e le sue azioni cambiano... L'impatto sull'ambiente resta, perchè l'ambiente, i vari ecosistemi, non hanno difese.
Poi per carità, non è la lapide singola a creare "disturbo" o aumentare a dismisura l'impatto ambientale..
Però penso una cosa. Nella nostra epoca e in altre, si costruiscono monumenti, lapidi etc. a memoria di chi è caduto o scomparso in guerra, in montagna. Perché questo è il "sentire" comune di oggi. E se tra 500 anni la gente ritenesse giusto e doveroso ricordare persone o battaglie o altro, poniamo per assurdo, scaricando rifiuti? Costruendo mausolei titanici in cemento? spianando montagne?
Questo è assurdo, lo ripeto. Vorrei solo sottolineare che, con il rispetto per il comune sentire e la pietà umana di ogni epoca, l'uomo e le sue azioni cambiano... L'impatto sull'ambiente resta, perchè l'ambiente, i vari ecosistemi, non hanno difese.
Marco S.
una salus victis, nullam sperare salutem
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Re: Lapidi in vetta
a pensarci bene migliaia di anni fa costruivano le piramidi, una targhetta cosa volete che sia a confronto!Marco S. wrote:E' anche vero che fabbriche e bordi delle strade sono tutto fuorchè incontaminati. Mi chiedo anche quanta parte d'Italia, oggi, sia ancora incontaminata - posto che possa esserlo un territorio, come la Vallée, che è abitata dall'eneolitico in qua.
Poi per carità, non è la lapide singola a creare "disturbo" o aumentare a dismisura l'impatto ambientale..
Però penso una cosa. Nella nostra epoca e in altre, si costruiscono monumenti, lapidi etc. a memoria di chi è caduto o scomparso in guerra, in montagna. Perché questo è il "sentire" comune di oggi. E se tra 500 anni la gente ritenesse giusto e doveroso ricordare persone o battaglie o altro, poniamo per assurdo, scaricando rifiuti? Costruendo mausolei titanici in cemento? spianando montagne?
Questo è assurdo, lo ripeto. Vorrei solo sottolineare che, con il rispetto per il comune sentire e la pietà umana di ogni epoca, l'uomo e le sue azioni cambiano... L'impatto sull'ambiente resta, perchè l'ambiente, i vari ecosistemi, non hanno difese.

"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser