
Del resto, gli ambientalisti che all'epoca si scagliarono contro Cheope quando progettavano la skyline di Giza hanno fatto una brutta fine:
al giorno d'oggi, sono morti tutti.
Moderator: Moderatori
Marco S. wrote:Sì infatti...![]()
Del resto, gli ambientalisti che all'epoca si scagliarono contro Cheope quando progettavano la skyline di Giza hanno fatto una brutta fine:
al giorno d'oggi, sono morti tutti.
Quoto. Ho letto passo passo tutti i vari pensieri senza mai avere abbastanza tempo per fermarmi a fare una riflessione.pontefice wrote:Ritengo che una piccola lapide non crei questo grande danno all'ambiente, è però vero che vi sono luoghi dove la presenza di lapidi e targhe è inflazionata, allora sarebbe di buona creanza limitarsi, per esempio penso che una targha lungo un sentiero oppure in un luogo ampio sia meno impattante di una posta sulla punta di un monte, ora per punta martin, l'aiona o il penna, ormai quello che c'è c'è e una più una meno non è quello il problema, ma in luoghi singolari e di una certa importanza dal punto di vista ambientale occorre un pò di limitazione, pensiamo un pò se sulla cima della pyramide du tacul gli abitanti di chamonix volessero ricordare i loro caduti in montagna oppure sul dente quelli di courmayeur....Penso che le croci vadano bene e anzi siano indicative di una vetta specie se famosa, es. la croce della grivola, la madonnina del grampa, forse anche il budda del badile (seppur provocatorio) ecc.. ma credo che metterne degli altri, seppure per ricodardo di scomparsi e sovrapporre segni di antropizzazione, sia del tutto privo di buongusto e inutile, fatte le debite eccezioni. Mentre una targhetta a una sosta, oppure lungo un sentiero sulla morena non mi disturba affatto, purchè discreta e non invadente. Che dire poi della scritta "LOTTA COMUNISTA" lungo la oppio colnaghi alla nord del Pizzo d'Uccello?
Ramingo wrote:Quoto. Ho letto passo passo tutti i vari pensieri senza mai avere abbastanza tempo per fermarmi a fare una riflessione.pontefice wrote:Ritengo che una piccola lapide non crei questo grande danno all'ambiente, è però vero che vi sono luoghi dove la presenza di lapidi e targhe è inflazionata, allora sarebbe di buona creanza limitarsi, per esempio penso che una targha lungo un sentiero oppure in un luogo ampio sia meno impattante di una posta sulla punta di un monte, ora per punta martin, l'aiona o il penna, ormai quello che c'è c'è e una più una meno non è quello il problema, ma in luoghi singolari e di una certa importanza dal punto di vista ambientale occorre un pò di limitazione, pensiamo un pò se sulla cima della pyramide du tacul gli abitanti di chamonix volessero ricordare i loro caduti in montagna oppure sul dente quelli di courmayeur....Penso che le croci vadano bene e anzi siano indicative di una vetta specie se famosa, es. la croce della grivola, la madonnina del grampa, forse anche il budda del badile (seppur provocatorio) ecc.. ma credo che metterne degli altri, seppure per ricodardo di scomparsi e sovrapporre segni di antropizzazione, sia del tutto privo di buongusto e inutile, fatte le debite eccezioni. Mentre una targhetta a una sosta, oppure lungo un sentiero sulla morena non mi disturba affatto, purchè discreta e non invadente. Che dire poi della scritta "LOTTA COMUNISTA" lungo la oppio colnaghi alla nord del Pizzo d'Uccello?
Sui sentieri di montagna mi sono spesso imbattuto in targhette o lapidi, affisse a perenne ricordo di qualcuno e mi sono sempre soffermato a leggere le righe di commemorazione da parte degli amici che ne ricordavano la personalità solare e allegra e, naturalmente, la passione per i monti. Non ho mai avvertito sensazioni di fastidio di fronte a questi emblemi ma di pietà e un segno della croce non l'ho mai negato di fronte a nessuna di queste, per altro presenze discrete all'interno di un paesaggio molto vasto. Tutti noi amiamo la montagna e tutti noi in veste di frequentatori amiamo naturalmente i paesaggi "incontaminati", quindi, per quanto mi riguarda, trovarmi di fronte ad una lapide o una targhetta di modeste dimensioni a ricordo di chi, come me, amava camminare in quei luoghi, è sicuramente meno preoccupante (se la mettiamo sul piano dell'impatto ambientale o dell'etica alpinistica) che trovarsi di fronte agli accumuli di rifiuti presso i rifugi più frequentati o incappare in bottiglie di plastica, involucri in nylon di fazzoletti, lattine, carte di cioccolata e dolciumi vari ecc. seminati per strade e sentieri (in ogni dove) da escursionisti, alpinisti e qualsivoglia frequentatore.
è questo:Ramingo wrote:Quoto anche l'intervento di Marco S.
Curiosa la nota posta da Andrea89 sulla sezione dedicata ai rifiuti nel Museo di Messner..... dovessi capitare a Bolzano, spero di ricordarmi una visita!!
potresti incollare l'intervento di andreaparodi sul topic da te segnalatoRamingo wrote:Acuta osservazione Andrea!![]()
(Per non correre il rischio di andare in OT)
Ricordo il topic seguente per chi desiderasse commentare questo spunto interessante, magari proseguendo il discorso riportando la citazione di cui sopra:
viewtopic.php?f=9&t=5547&hilit=pale+eoliche" onclick="window.open(this.href);return false;
QuotoMarco S. wrote:inoltre, dura indubbiamente molto di più, mentre le targhette arrugginiscono o cadono..
orfico wrote:molto personale.
non mi disturbano le lapidi (possibilmente modeste, dimensioni non lenzuoli), è un segno della pietà popolare.
Sono invece -e fortemente- disturbato da croci, crocioni, statue di madonne, preghiere del montanaro o dell'alpinista.
L'ostentazione dei simboli religiosi -tutti-non mi pare bello. Non ho una soluzione o una proposta, rispetto cmq tutti e tutto.
Quoto RamingoRamingo wrote:orfico wrote:molto personale.
non mi disturbano le lapidi (possibilmente modeste, dimensioni non lenzuoli), è un segno della pietà popolare.
Sono invece -e fortemente- disturbato da croci, crocioni, statue di madonne, preghiere del montanaro o dell'alpinista.
L'ostentazione dei simboli religiosi -tutti-non mi pare bello. Non ho una soluzione o una proposta, rispetto cmq tutti e tutto.
Sono credente e trovo un grande senso di appagamento e di conforto nel raggiungere la croce o vederla da lontano quando scalo una vetta!
Oltre la gioia nel toccarla dopo la fatica dell'arrampicata... unendo una preghiera e qualche riflessione.
Tuttavia comprendo il tuo punto di vista, non sei il primo che desidererebbe la vetta senza tracce, segni, simboli.
Ve ne sono tuttavia di vette incontaminate, al massimo una piramide di pietre o addirittura nulla (chi crede può comunque esprimere al cielo la propria preghiera).
Strutture come le croci poste sul Marguareis o sul Mindino per esempio, confesso di trovarle alquanto esagerate... personalmente preferisco quelle umili e di ridotte dimensioni...
..tipo sulla C. di Mombarone??? Con statua .....Marco S. wrote: alle Prealpi Biellesi, a croci di 15 metri in ferro (QUINDICI METRI? Ma siamo matti?), a colossali strutture portanti per campane in acciaio, erette in occasione del Giubileo 2000, al cui confronto io sembro un nanerottolo.
Notare bene, questo pensiero era condiviso anche da un sacerdote montanaro, grande alpinista, amico di famiglia.. deceduto alcuni anni fa per vecchiaia, brava persona. Diceva che l'ostentazione è sempre eccessiva e che chi vuole trovare o pregare Dio non ha bisogno di simboli esterni, men che meno in montagna; e che la montagna è bella così com'è. Personalmente concordo con la sua ultima affermazione.
Giusto, m'ero smarrito nelle nebbie dell'OT pure io....mazzysan wrote:Riporto un attimo la questione in un solco più ristretto, nel senso che il titolo dell'argomento è "Lapidi in vetta".
Lapidi e non croci, quindi. Sulle croci tanto è stato scritto e tanto ancora si scriverà.
Quoto gli ultimi interventi.Ramingo wrote:Già, per questo sarebbe giusto che le varie iniziative fossero approvate da organi competenti.
Compreso il discorso delle lapidi in vetta che, così torniamo in OT, per quanto possa essere considerato un gesto buono e compassionevole motivato dall'affetto per una persona, non può assolutamente diventare una prassi. Si che gli spazi in montagna sono estremamente vasti, però.... era forse questo il nodo della seconda parte del mio pensiero?
Ripenso ad alcune delle lapidi poste su alcune vette che ho salito. Non mi diedero nessun fastidio forse perchè posate con giudizio leggermente discoste dalla sommità e in posizione defilata, si notavano ma non immediatamente. E nel contesto forse non stavano neppure male, ad esempio sulla Provenzale se ne trova una in marmo e per leggerla è necessario dalla croce, scendere di qualche passo... però sento che avrei mal tollerato la presenza di targhe o lapidi sulla cima di altre vette, che ho invece apprezzato proprio per l'aspetto naturale e selvaggio.
Non credo proprio riuscirei a tollerare una lapide su ogni vetta, figuriamoci due o tre... mi vengono i brividi!!!!
Riflettendo ancora sull'argomento ... i morti sono sepolti nei cimiteri, lì possono essere ricordati e visitati da amici e parenti. Quindi se uno volesse realizzare una lapide o una scritta allora potrebbe farlo direttamente su quella del camposanto, scrivendo che l'estinto amava la montagna o ricordandolo con una poesia ecc.
Nel cimitero del mio quartiere andando a far visita ad una cara zia, un giorno mi cadde l'occhio sulla fotografia di una tomba lungo un vialetto, il signore che vi era ritratto era vestito con camicia a quadri, gilè e giacca a vento e sullo sfondo alle sue spalle... montagne! Era una foto che lo ritraeva probabilmente in un ambiente che egli amava frequentare quando era in vita e questo è rimasto come testimonianza, anche dopo la morte, ma in un posto appropriato e silenzioso.
Forse sarebbe più corretto frenare questo fenomeno per evitare possa diventare insostenibile e limitarsi ad accettare quelle targhe che ormai si trovano in loco, oppure valutare di caso in caso l'eventualità della posa di una lapide o di una targa.
quotogranpasso wrote:Sulla Grignetta, cima storica e tra le più frequentate di tutto l'arco alpino, i Ragni di Lecco hanno scavato una nicchia nella roccia e li posto un "libro" con pagine in acciaio inox su cui sono incisi tutti Ragni caduti sulle montagne del mondo............In questo modo la cima più amata dagli alpinisti lecchesi non è tempestata da lapidi ma custodisce nella sua roccia i nomi di chi l'ha amata..........
A me sembra una bella idea...........