Il mio racconto
Eccomi dunque, finalmente qualche attimo di tempo per sedermi al Pc, e scrivere di questa splendida Domenica. Le gambe dolgono parecchio, stamattina faticavo a camminare, ma posso dire che ne è valsa davvero la pena. Innanzitutto, per questo mio debutto nei trail è uscito anche un bel Sole, e non escludo che i cari Antonello & soci abbiano trovato una clamorosa raccomandazione con qualche telefonata fatta mooolto in alto!
La giornata comincia con i soliti rituali del pre-gara (per me fino a ieri, solo granfondo); una bella colazione, borsone già pronto dalla sera prima, e finalmente risolto anche il dubbio atroce dei giorni precedenti: borraccia d’acqua o gobba-di-cammello? evitiamo riferimenti a marchi conosciuti per non incorrere in sanzioni dell’anti trust..

Si parte, direzione Laigueglia! Arrivo presto, intorno alle 8. Il magazzino SAR è aperto da poco, qualche faccia assonnata, più che altro infreddolita, uno sguardo preoccupato al cielo, che è ancora grigio, e via dentro al calduccio a ritirare il numero. E qui, fioccano domande: dove si mette il numero? E il chip? Dove sarà il briefing tecnico? ecc…Per me è proprio il primo giorno in questo mondo, e mi sento davvero spaesato. Però, fin da subito avverto una piacevole sensazione di calore e cortesia da parte di tutti, organizzatori, staff e volontari: nessuno nega un sorriso, una buona parola, una stretta di mano. In questo sì, noto già una bella differenza con l’ambiente iper-agonistico al quale sono stato abituato; qui si respira un’aria più genuina, più pane-e-salame, e questo mi fa davvero sentire a mio agio. Dunque, preso il mio numero, il mio bel 23 (che ora mi guarda appeso sulla parete della camera), vado a farmi 4 passi sul Lungomare, in attesa di cambiarmi. Intanto, sulla spiaggia Antonello ed il suo team provvedono all’innalzamento del materassone di partenza-arrivo: il vento non ne vuole sapere di mollare e di rendere l’operazione più semplice; in realtà, proprio il vento si rivelerà il nostro portafortuna, scacciando man mano i nuvolosi grigi e dando spiraglio ad un Sole ancora timido. Brioche e succo al bar, e viene l’ora di cambiarsi; che bello poter usufruire degli spogliatoi: evitiamo così il congelamento, e la preparazione può quindi avvenire in tutta calma. Ed intanto, sale l’emozione. Esco dallo spogliatoio, e trovo il magazzino SAR completamente trasformato: quello che fino a mezzora prima era un capannone pieno solo di sbadigli e poche parole, ora è un alveare che pullula di api “operaie”, anzi “runners”, intenti a vestirsi, a fare riscaldamento, a chiacchierare ed anche a guardarsi un po’ attorno (e vabeh lo confesso, forse l’unico che si guardava attorno ero io…). Si avvicina l’ora fatidica della partenza, ed è il momento di raccogliersi tutti in spiaggia, per le ultime indicazioni (e per le ultime preghiere, nel caso del sottoscritto!). Provo anche a riscaldarmi un po’ trottando sull’arenile, ma capisco subito che è meglio risparmiare le energie: la giornata sarà lunghissima!
Ore 10 in punto: VIA!!!
Si comincia con un bel km sulla spiaggia di Laigueglia. Ecco, penso tra me e me: così mi inchiodo subito: è nota infatti la mia idiosincrasia per la corsa sulla sabbia, quasi come per l’altro mio tallone d’Achille: le mulattiere in discesa (tranquillo Manu, troverai anche quelle…). Comunque, questo kilometrino scorre via, e già tempo di approcciare la prima salita di giornata: fila indiana, sono naturalmente nelle ultime posizioni del gruppo, si sale tranquilli: qualche chiacchiera, qualche risata e tanti sbuffi di fiatone…Arriviamo ai primi bivi, dove troviamo (e sarà così per tutto il percorso) volontari gentilissimi e disponibilissimi: non negano una battuta ed un saluto (salutato anche Antonello di presidio ad un attraversamento su asfalto), ed il loro incitamento scalda i muscoli ed il cuore. Dopo qualche kilometro, ecco la mia bestia nera: la mulattiera in discesa! Ed infatti, mi pianto. Mi superano in mille, mentre io sento le ginocchia al posto delle orecchie…Ma va bene così, me la sto godendo, sto correndo (si fa per dire) il mio trail, c’è un Sole fantastico e tutto va bene! Lungo tratto di single track (si scrive così, trailers?) con pozze di fango profonde come una piscina olimpica (in un paio di occasioni ci metto pure lo zampone dentro) e tanta vegetazione a fare da cornice alla nostra marcia. Odori e colori di Liguria: cosa potrei volere di più? Si arriva nella zona di Colla Micheri, in mezzo agli ulivi: bellissimo passaggio! Trovo anche il tempo di fermarmi ad un ristoro (il secondo incontrato, ma sarà poi anche il quarto nel passaggio successivo) dove tracanno un paio di bicchierini di Sali e riempio nuovamente la borraccia. Ormai sono nella seconda parte del percorso, le forze cominciano a mancare, e aumentano i metri percorsi a passo di cammino. Ogni tanto controllo il cronometro per regolarmi col tempo massimo, ma ormai ci siamo:Laigueglia è alle porte. Peccato che, oltre al sopraccitato km di spiaggia da fare al ritorno, mi attenda anche una simpaticissima discesa sulla strada percorsa in salita all’andata: stavolta le ginocchia schizzano via, le orecchie non le sento più, e per distrarmi comincio a fantasticare tra me e me sui ravioli del pasta party con annesse lasagne, ecc…Non c’è tempo di arrivare a pensare alle trofie, che sono già sulla spiaggia. Vedo laggiù al fondo il materassone, e comincio quest’ultimo tratto con buona lena: voglio finire bene il trail. Il mio spirito battagliero dura però 40 cm, perché mi ripianto subito: così, decido di godermi queste ultime centinaia di metri alternando trotto e cammino, e contando le conchiglie bianche sulla sabbia…:-)
E’ fatta, taglio il traguardo, la signora di Wedosport mi batte il prezzo sul numero, e posso finalmente abbandonarmi alla stanchezza ed all’adrenalina che mi scorre dentro. Con le poche forze rimaste, mi dirigo alla macchina, mi cambio in fretta, e via a mangiare, in tempo per assistere alle premiazioni. I ravioli si rivelano super (complimentosi alle cuoche), ma avevo pochi dubbi al riguardo! Finite le premiazioni, viene l’ora di tornare a casa. Pian piano sta arrivando la stanchezza vera, ed allora è meglio mettersi subito al volante per arrivare presto a casa.
Ed eccomi già sotto la doccia: i vestiti un po’ infangati, le scarpe belle “vissute”, e le gambe veramente a pezzi. Ma sono proprio contento: ho esaudito un mio piccolo desiderio (partecipare ad un trail) e spero di avere ancora occasione quest’anno per riprovarci. Ho scoperto un mondo nuovo, bello, fatto di bella gente, con bei principi e valori sani. Ho scoperto un mondo, di cui sento già, nel mio piccolo, di fare parte.
Manu