Sabato 14 Ottobre 2017: Case Motta (90) – Cian da Nave (100) – Ponte Negrone (170) – Cu du Mundu (270) – Ponte Negrone (170) – Cian da Nave (100) – Case Motta (90).
Partecipanti: Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 9 Km. circa.
Dislivello: 500 m. circa.
Difficoltà: EE la variante da Cian da Nave fino a dove si riimmette sul sentiero segnato, PD il sentiero lungo il Cu du Mundu, sempre molto ripido, a tratti esposto e con vari tratti di arrampicata tra il II e il III grado dove gli appigli e gli appoggi scarseggiano abbastanza e spesso ci si trova ad usare l’erba o, preferibilmente, alberi e radici. Presente anche una discesa di una ventina di metri da fare in doppia.
Tutto il resto E.
Percorso in macchina: da Genova ad Arenzano in autostrada A10, quindi si prende a destra e dopo neanche 500 metri si lascia l’Aurelia per prendere a destra via Pian Masino. Passando quindi a sinistra di una zona industriale continuiamo su via Val Lerone, dove parcheggiamo al primo tornante.
Percorso a piedi: imbocchiamo la , per un tratto asfaltata, che si diparte dal tornante, quindi, dopo circa 500 metri in cui costeggiamo a sinistra il torrente Lerone, giungiamo ad una zona prativa denominata Cian da Nave, dove possiamo prendere una variante non segnalata sulla sinistra (sinceramente non lo consiglio il percorso è infrascato e non sempre chiaro e non aggiunge niente panroramicamente all’escursione); seguendo la variante suddetta si percorrono circa 800 metri paralleli al torrente, per poi svoltare bruscamente a destra, prima in salita e poin discesa fino ad un guado, da dove, piegando a destra, ci riimmettiamo sul sentiero segnato abbandonato a Cian da Nave. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato verso sinistra in salita ed ignoriamo il vicino bivio a destra per il Lago della Tina, giungendo così in breve a Ponte Negrone. Subito dopo il ponte proseguiamo a destra sul sentiero dell’ingegnere, che sale parallelo e a destra del Torrente Negrone. Dopo poco più di 450 metri passiamo sulla sinistra del Torrente e dopo ulteriori 150 (a quota 270 circa), lasciamo il sentiero segnato per dirigerci a destra verso il Rio Cu du Mundu, che qui confluisce nel Negrone. Seguito per neanche 50 metri il nuovo torrente sulla sponda destra (sinistra orografica) ci troviamo la strada sbarrata dalla spettacolare forra che dà il nome al torrente; qui occorre rimontare il ripido pendio a destra, proprio sul ciglio a strapiombo sul torrente, seguendo macchie bianche che indicano la via. La prima parte è molto ripida, in alcuni punti esposta e con qualche passaggio scomodo, ma direi che siamo ancora nell’escursionismo, anche se sul limite. Scesi poi nuovamente al torrente in corrispondenza di un’altra forra molto bella, dobbiamo di nuovo risalire il pendio a destra, stavolta ancora più ripido e interrotto da vari saltini decisamente alpinistici, con passaggi di II e III grado. Si procede poi più facilmente, ma non troppo, sempre seguendo i segnavia bianchi. Giungiamo quindi ad una discesa molto ripida di una ventina di metri dove si può approntare una corda doppia sfruttando un qualche albero. Giungiamo quindi nuovamente al torrente, che seguiamo per qualche metro verso destra e, quindi, lo guadiamo ritrovando i segni bianchi lungo una parete di erba e rocce sulla sinistra del torrente, decisamente impegnativa. Ci si immette quindi in un canalino a sinistra, molto ripido e scivoloso, e così facendo abbandoniamo la seconda parte della risalita del Cu du Mundu, che, magari, mi riservo per un’altra volta. Il terreno resta comunque impegnativo e occorre continuare a salire assai ripidamente verso ovest per intercettare infine il sentiero dell’Ingegnere, che imbocchiamo verso destra. In breve giungiamo quindi a guadare il Torrente (nel punto dove finisce la seconda parte dell’itinerario alpinistico del Cu du Mundu). Continuiamo quindi sul sentiero segnato che, dopo neanche 200 metri dal guado, inizia a scendere e giunge quindi ad una panchina. Dalla panchina iniziamo a scendere a tornanti, dopo i quali, ci ritroviamo in breve al punto in cui, all’andata, abbiamo lasciato il sentiero per imboccare il Cu du Mundu; proseguiamo quindi dritti lungo il sentiero segnato ripercorrendolo a ritroso fino al punto in cui ci siamo immessi dalla variante all’andata, continuando poi dritti ancora sul sentiero segnato, per ritornare quindi a Cian da Nave e raggiungere il parcheggio sul sentiero dell’andata.
Conclusioni: itinerario che non si può definire escursionistico, ma neanche meramente alpinistico, perché alle difficoltà alpinistiche aggiunge quelle di una simil esplorazione nella “giungla” e quelle di un terreno spesso precario e scivoloso. A parte le emozioni che a qualcuno possono dare queste difficoltà, la selvaggia e assai incassata gola del Cu du Mundu, merita sicuramente una visita, magari anche nella parte alta, dove mi dicono ci sono molte più cascate.

Cian da Nave

2 Pietre miliari su variante per Ponte Negrone

Laghetto guadando il Lerone

Laghetti Lerone dal Ponte Negrone

Inizio Cu du Mundu più da lontano col flash

Giungla e parete Cu du Mundu

Seconda forra Cu du Mundu vista verticale

Seconda forra Cu du Mundu vista verticale

Seconda forra Cu du Mundu

Seconda forra Cu du Mundu

Seconda forra Cu du Mundu più da vicino

Seconda forra Cu du Mundu più da vicino vista verticale

Cascata in seconda forra Cu du Mundu

Seconda forra Cu du Mundu più da vicino

Seconda forra Cu du Mundu da dentro

Stefs in salita e parete strapiombante Cu du Mundu

Parete e acqua Cu du Mundu

Discesa in doppia al Cu du Mundu

Guado per seconda parte Cu du Mundu

Cascata prima di seconda parte Cu du Mundu vista verticale

Cascata prima di seconda parte Cu du Mundu

Parte bassa Cascata prima di seconda parte Cu du Mundu

Arrampicata su rocce ed erba in seconda parte Cu du Mundu

Rocche del Lago tornando verso Case Motta

Inizio Cu du Mundu col flash

Inizio Cu du Mundu più da vicino

Inizio Cu du Mundu

Inizio Cu du Mundu col flash

Torrente ad inizio Cu du Mundu

Inizio Cu du Mundu col flash

Laghetti Lerone da Ponte Negrone

Laghetti Lerone da Ponte Negrone più da vicino

Laghetti Lerone da Ponte Negrone più da lontano

Ponte storto sul Lerone tornando a Cian da Nave