Ieri siamo andati in 2 sulla Cima di Marta (2136 mt.) nelle Alpi Liguri.
Dopo 1.20 di macchina da Nizza per raggiungere Briga, siamo saliti per quasi 900 mt. di dislivello.
A partire di 1600 mt. ci volevano i ramponi che purtroppo non avevamo quindi abbiamo fatto un po fatica per salire ma è andata bene.
Dopo quasi 3 ore abbiamo toccato la vetta con vista molto panoramica su Viso, Alpi Marittime (Argentera, Gelas, Clapier, Bego, Diavolo, Abisso), Liguri (settore Bertrand, Missun, Saccarello - Saline, Mongioie - Pietravecchia, Toraggio).
Bellissima visione sul mare, sulla valle Argentina con Triora e Andagna.
Infine tutto il Nizzardo colle isole Lerins, il Capo d'Antibes, l'Esterel ed il lontanissimo Capo Camarat.
Innevamento scarsissimo, sembrava inizio maggio.
Qualche foto :
Pietravecchia (2038 mt.) e Toraggio (1973 mt.)
Balcone di Marta (2122 mt.)
Sulla vetta
Settore Saline-Mongioie
Bego (2873 mt.)
Gruppo del Gelas (3143 mt.) col Clapier (3045 mt.)
Domenica con Adessospiana (Michele) e samchok (Gabriele) siamo stati ai balconi di marta e abbiamo visitato i vecchi bunker omonimi. Non mi aspettavo molta neve nella zona, invece abbiamo dovuto fare qualche deviazione: in alcuni tratti la carrabile che si congiunge poi con la monesi-limone era impraticabile (al rifugio allavena ci hanno detto che ha nevicato spesso nell'ultimo mese).
Abbiamo comunque fatto una deviazione sul monte Grai, allungando di 5 minuti il cammino, perchè si sembrava più sicuro.
La salita verso il monte grai è oramai totalmente sgombra
mentre in cima al monte grai la neve comincia ad essere parecchia, seppure fradicia
una breve pausa, ed ecco una piacevole sorpresa
si prosegue dal monte grai e in meno di un'ora si arriva ai piedi di cima marta, dove si trovano numerose rovine di accampamenti / baraccamenti militari
A questo punto occorre abbandonare il sentiero per cima marta e proseguire una strada in piano (si supera una sbarra di ferro..) che in una mezz'ora ci porta ai piedi dei balconi, anche se già durante la strada si può vedere qualche anticipazione di fortificazioni
si comincia a salire verso la cima dei balconi. girandosi indietro, saccarello, missun, bertrand e i compagni di escursione
mentre davanti si possono vedere gli ingressi (a sinistra ingresso fanteria,a destra artiglieria)
sempre salendo, a sinistra pietravecchia e toraggio
Siamo vicino all'ingresso, dai che si entra.. qualche minuto per visitare i bunker e poi si torna...
dentro fa molto più freddo che fuori: sarà la corrente d'aria.. sarà il buio..
una volta dentro cominciamo la visita. La piantina del complesso e una pila frontale sono indispensabili
Giriamo un po' tra postazioni di tiro, camerate, corridoi e due ore dopo siamo fuori!
A parte il fatto che non mi aspettavo neve e la visita porta via un po' più tempo del preventivato (noi siamo stati dentro 2 ore circa.. visitando tutta la struttura) la gita/visita è stata davvero bella.
Purtroppo quando siamo usciti, ci siamo trovati avvolti nella nebbia ( visibilità 50m in certi tratti), comunque non abbiamo fatto altro che seguire le impronte dell'andata.
Totale escursione + visita dei bunker 8h con pausa pranzo e foto.
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono... http://www.adessospiana.it" onclick="window.open(this.href);return false;
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Escursione particolare, molto belle le foto, bravi! Le postazioni militari danno anche quel tocco storico in più, comunque tutta la dorsale in zona è un pullulare di casermette e fortificazioni; notevole la neve che c'è ancora! Vabbè che siamo sui 2000 metri però la vicinanza con il mare non si sente affatto.
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Per chi fosse interessato a qualche particolare sulle fortificazioni della Cima di Marta (c'e` anche la planimetria) http://valloalpino.altervista.org/bunke ... m-home.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Belin quanta neve..............chissà quanto durerà dentro la Bendola...........
Bellissime le fortificazioni. centinaia di scalini. Uno dei complessi più vasti dele alpi occidentali....Da visitare.
ciao.
qui altre foto , la mia descrizione e la traccia su google maps ( hanno scelto foto di nuvole ... speriamo in modifiche così non ha senso) http://www.arrampicate.it/gite.php?modu ... ett&ID=418" onclick="window.open(this.href);return false;
Bella gita, peccato solo per la foschia e per Barrichello alla guida (e il rettilineo è troppo dritto, il volante è troppo tondo, bisogna andare piano in autostrada e forte nei tornanti in montagna ....).
Sono rimasto incuriosito dal fatto che la sterrata che parte dalla Melosa sia una Provinciale (SP76) che arriva sino al Colle del Garezzo, non mi dispiacerebbe farla in bici.
Alcune foto:
Lusciandro wrote:
Sono rimasto incuriosito dal fatto che la sterrata che parte dalla Melosa sia una Provinciale (SP76) che arriva sino al Colle del Garezzo, non mi dispiacerebbe farla in bici.
E non te ne pentiresti
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Lusciandro wrote:Bella gita, peccato solo per la foschia e per Barrichello alla guida (e il rettilineo è troppo dritto, il volante è troppo tondo, bisogna andare piano in autostrada e forte nei tornanti in montagna ....).
Eccomi, aggiungo solo che e' stata una bella gita in piacevole compagnia e che e' stato un piacere conoscere altri due quotazerini : Walter1 e Dirty Harry. Come già citava Lusciandro l'unico neo e' come al solito la guida del capogita che e' riuscito nuovamente a farmi ...
Comunque qui c'e' la mia descrizione con foto :
Lunghezza: 18 Km. circa, esclusa la visita alle fortificazioni.
Dislivello: 930 m. circa.
Difficoltà: Tutto E tranne, forse, la Cima della Valletta, necessita poi un po’ di prudenza la visita al forte interno: necessaria lampada frontale (e pile di riserva), magari una mappa più giusta di quella che avevamo noi, e attenzione nel non scivolare dove il terreno è umido e semighiacciato. Per quanto riguarda la Cima della Valletta, occorre un minimo di esperienza, in quanto si sale senza sentiero e il pendio è abbastanza ripido, seppur mai difficile, si può comunque, forse, parlare di un EE per questa salita.
Percorso in macchina: da Genova fino ad Arma di Taggia in autostrada A10; all’uscita dell’autostrada si scende verso il mare fino all’Aurelia, quindi ci si dirige a est (sinistra) fino ad imboccare, sempre a sinistra, la sp548 della val Argentina, che si percorre fino a Molini di Triora, superando Taggia, Badalucco e Agaggio. A Molini si prende a sinistra per Colla Langan (deviazione non evidentissima), raggiunta la quale si gira a destra per Colla Melosa. Alla Melosa si prosegue fino a che l’asfalto termina e si parcheggia sulla destra in corrispondenza di un divieto di circolazione.
Percorso a piedi: si continua sulla strada per un centinaio di metri e quindi si lascia la strada sterrata per prendere un sentiero sulla destra verso il Rifugio Grai. Dopo poco più di un Km. di sentiero si riincrocia la sterrata, che in questo punto coincide con l’AVML, e la si imbocca verso destra fino a giungere sotto il Rifugio Monte Grai. Si sale al Rifugio e si imbocca un sentierino sulla destra fino a che si perde sopra la strada sterrata che si è appena lasciata. Si gira quindi a sinistra salendo, senza traccia, lungo la massima pendenza, verso la vetta del Monte Grai. Dalla vetta si continua sul crinale fino a ricongiungersi colla sterrata in corrispondenza del Col Bertrand. Si segue, a questo punto, la sterrata fino a raggiungere a un pianoro con diversi ruderi di caserme. Dalle caserme si lascia la strada e ci si dirige a vista verso la sovrastante Cima di Marta. Dalla Cima si segue il crinale dirigendosi verso ovest fino a riincrociare la sterrata e arrivare, seguendola, o tagliando direttamente il pendio, fino alla vetta dei Balconi di Marta.
150 metri prima della vetta si incontra uno degli ingressi del Forte, sulla sinistra del quale a poche decine di metri se ne trova un altro. L’interno del forte non lo descrivo, anche perché non l’abbiamo visitato tutto, in ogni caso è bene munirsi di una mappa (si trova su internet), anche se quelle che avevamo noi non ci sono sembrate del tutto precise…
Per il ritorno si può seguire la strada sterrata fino al punto in cui si è incrociata per la prima volta l’AVML; qui invece di ritornare sul sentiero dell’andata, si può proseguire sull’AVML e salire alla Cima della Valletta. La salita alla Cima della Valletta può avvenire indifferentemente dal versante ovest o da quello est; noi siamo saliti da ovest e scesi da est, compiendo così un anello, ma, volendo si può fare il contrario e, magari, ridiscendere alla Melosa ricollegandosi un poco più avanti (ovest) al Sentiero degli Alpini e percorrerlo all’indietro fino alla Fontana Italo e, quindi, fino alla Colla Melosa.
Racconto: Record di presenze uguagliato per quanto riguarda le mie gite, non senza difficoltà e compromessi però. Il venerdì infatti lo passo tutto a cercare di mettere d’accordo 2 gruppi: uno che vuole andare sulle Apuane e uno che vuole andare sulle Liguri. La mia opera di persuasione è però talmente buona che, alla fine, convinco il Gruppo delle Apuane a votare per la Cima di Marta e quello della Cima di Marta a votare per le Apuane…
La soddisfazione per tale rilevante risultato diplomatico è enorme, ma la situazione non si sblocca lo stesso, la prossima volta proverò a cambiare strategia: potrei inserire nelle opzioni il divano di Maury o una qualche trattoria di Lusciandro, chissà che non riesca ad ottenere subito l’unanimità…
Per sbloccare la situazione ricorro alfine a un metodo di scelta ponderato e frutto di innumerevoli anni di esperienza e saggezza: il lancio della monetina…
Risolto quindi brillantemente il problema dò appuntamento al panificio di corso sardegna per il gruppo golosi e a genova est per il gruppo dei Camogliati (uno forse non lo è, ma non è neppur scapolo…); onde non far torto a nessuno, fisso entrambe gli appuntamenti alle 6 in punto.
Nell’impossibilità di essere puntuale in entrambe i posti contemporaneamente, per non far torto a nessuno, mi presento alle 6 esatte nel baricentro tra i due appuntamenti e cioè il mio box….
Lusciandro, che è una vecchia volpe e ha subdorato la cosa, mi raggiunge in loco, giusto in tempo per aiutarmi ad avere la meglio sul nuovo temporizzatore della saracinesca automatica del box.
Il nuovo temporizzatore da corsa (nel senso che se non si corre si prende la saracinesca in testa) è regolato in modo da ottenere la massima efficacia dal sistema, ottimizzando i tempi di chiusura e apertura che vengono opportunamente ridotti a un’unica fase, risparmiando così metà del tempo di movimento della saracinesca, che giunta, appunto, a metà altezza in apertura, inizia subito a richiudersi…
Arrivato però Lusciandro, mi basta piazzare un panino vicino alla cellula fotoelettrica e la saracinesca non si muoverà più per il tempo necessario ad uscire dal box…
Raccatto quindi gli altri partecipanti ai luoghi stabiliti e mi ascolto la solita lamentela di Maury che, nonostante sia salito in macchina per ultimo e alle 6,20, pretende, non so con quale faccia, di essere arrivato puntuale e al posto giusto…
Per farlo smettere di lamentarsi dovrò andare più veloce in autostrada di quello che il mio econometro consiglia (in effetti mi consiglierebbe di stare fermo…) e staccherò pure uno specchietto retrovisore per essere più aerodinamico.
Giunti così, velocemente, alla Colla Melosa partiamo alla volta del monte Grai. La sterrata è però ben presto ingombra di neve e ciò mi darà modo di scoprire che c’è chi ha persino più paura di me dell’orrida Kryptonite bianca…
Il prode Dirty Harry, infatti, si rifiuta di proseguire oltre e manifesta la volontà di aspettarci al Rifugio mentre noi continuiamo impavidi…
In nome di una ben simulata solidarietà però, ma in realtà con una discreta paura anche noi (chi della neve, per esempio io, chi di non trovare più niente al Rifugio lasciandovi da solo un temibile concorrente, Lusciandro) decidiamo di tornare tutti indietro cercando una via più consona alle nostre capacità alpinistiche.
Il nobile gesto sarà premiato da un meritato successo: la vetta è dunque conquistata per una nuova via di cui siamo sicuramente i primi salitori (almeno per oggi).
Quando c’è Maury una vetta tira l’altra e così conquisteremo poi in sequenza, anche la Cima di Marta, i Balconi (sempre di Marta), nonché la Cima della Valletta. Quest’ultima solamente io e Maury, perché Dirty Harry rinuncia, avendo osato già troppo, e Lusciandro pure continuando il marcamento a uomo, mistificato dietro una miserrima scusa di un attacco improvviso di una, mai sentita prima, ernia allo stomaco…
Resta Walter1, anzi va, anche lui di corsa al Rifugio, memore del detto, tutti per uno e Walter1 per tutti…
Al ritorno dalla Valletta, li troveremo vergognosamente avviluppati in un orgia informe di improbabili libagioni in cui riesco a distinguere appena chi puccia una fetta di crostata in un boccale ripieno di 6 galloni di Moretti….
Conclusioni: Tantissimo tempo che avevo in programma questa gita, pur immaginando che non sarebbe stata qualcosa di speciale, mi sembrava doveroso visitare il forte interno dei Balconi di Marta, se non altro per la sua peculiarità. In effetti la zona di ‘Marta’ è troppo erbosa e dolce (nei pendii) per essere al top delle mie preferenze, presenta comunque bei prati e una fioritura, che, visitata fra qualche settimana, sarà sicuramente magnifica, un panorama sempre aperto sulle Alpi Liguri, ma la sua principale attrattiva rimangono le fortificazioni, belle, tante e ben conservate, ma che, anche queste, pur incuriosendomi non sono il mio genere preferito…
In tema di fortificazioni preferisco di gran lunga luoghi scenografici come il Castello della Pietra o il Forte del Monte Scale…
In ogni caso il posto merita sicuramente una visita, possibilmente in una giornata nitida; la presenza di neve, se attrezzati, non rende impossibile la visita e rende sicuramente più attrattive le grandi e dolci distese, ma ha la controindicazione di rendere più difficoltosa o impossibile, la visita al forte interno, visto che anche adesso che neve ce n’è più poca, abbiamo trovato almeno un’entrata quasi completamente ostruita dalla neve.
soundofsilence wrote: ...Alla Melosa si prosegue fino a che l’asfalto termina e si parcheggia sulla destra in corrispondenza di un divieto di circolazione.
Giusto una precisazione perchè quella sterrata mi ha incuriosito molto: la strada in questione è addirittura una Provinciale, la SP76 che dal Colle della Melosa arriva al Colle del Garezzo. E' chiusa al traffico veicolare dal 1 novembre al 31 marzo ed ha diverse limitazioni ma a guardare il percorso e qualche video che si trova in rete (soprattutto di tedeschi che la fanno in moto da Enduro) sembra molto bella.
Qui la foto del cartello
cartello stradale al Colle della Melosa.jpeg (29.74 KiB) Viewed 13296 times
Ovviamente è diventata subito una delle mie mete da mettere in programma.
A me piacerebbe prima o poi andare su Saccarello e Fronté, principalmente per una idiota e puerile forma di collezionismo ... idem per Toraggio Bisalta Bertrand Mongioie ma mi pare che il meglio di sé questi posti lo diano nei mesi autunnali... altri colori, altri panorami.
Ancora poco e si potrà cominciare a far qualcosa nel cuneese...
DH
CIMA DI MARTA (2138 M.) dalla Baisse de Géréon (La Brigue)
Rispolvero questo vecchio post. Il 1° giugno 2013 con Pierpaolo e Gianfranco (al suo rientro in servizio attivo ) abbiamo messo in cantiere questo "giretto" ancora parzialmente "vergine" per noi. Non sto a tediarvi con la descrizione dettagliata dell'escursione in quanto la stessa, seppure in senso inverso, è molto ben descritta sul seguente sito (in francese ) e corredata di cartina:
E' un giro piuttosto (molto ) lungo che prende quota lentamente in un bel bosco di larici. Abbiamo trovato ancora parecchia neve, sia nell'attraversamento di numerosi canaloni prima del Col de l'Afel che nel tratto successivo verso la cima, il che ha rallentato ulteriormente il nostro passo. Quattro ore per arrivare in cima, mentre il ritorno per la Crete du Rionard è stato molto più veloce (poco più di 2h 30'). In totale 940 m. di dislivello.
Belle le visuali che si aprono verso la Valle delle Meraviglie con il Bego in primo piano, verso il Colle di Tenda (Rocca dell'Abisso) e la lunga cresta che dal Colle dei Signori arriva al Fronté.
Ecco alcune foto:
Rocca dell'Abisso
Monte Bertrand
Primula marginata
Pulsatilla alpina (anemone)
Fritillaria majalis
Il Monte Bego e le cime della Valle Meraviglie; a destra spunta anche il Clapier
... quasi in cima......
...e senza quasi
Dalla cima: Pietravecchia e Toraggio.....
... e le caserme di Marta
Saluti a tutti
FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Bellla escursione davvero! Peccato (per me!) che ci sia in giro ancora così tanta neve... Per chi viene dalla Liguria e vuole risparmiarsi un po' di dislivello,segnalo l'agevole percorso per Cima Marta che parte dal Rifugio Allavena a Colla Melosa e porta in vetta in meno di 2 ore. Consiglio anche la deviazione dalle caserme di Marta ai Balconi (2/3 km di sterrata) per visitare il famoso forte sotterraneo (indispensabili le torce!!!)... Ne vale la pena!
Allego foto dei 2 ingressi del forte.
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Non pensavo di trovare ancora tanta neve a queste quote; in Valle Meraviglie poi l'innevamento residuo è impressionante
Chi avesse voglia di effettuare questo giro, sia in un verso che nell'altro, tenga presente che la strada che porta alla Baisse de Géréon è veramente brutta ; è pertanto meglio avere una macchina alta da terra.
Concordo con Daniele64 sulle possibili escursioni a questa vetta ed anche ai Balconi che partono dal rifugio Allavena, sicuramente più corte ma non meno interessanti .
Ciao Little a quando un tuo post
FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Ci sono stata due volte...sempre con la neve....
Mi piace molto tutta quella zona lì ....molto panoramica ...se si trova la giornata giusta...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
la strada che passa da melosa e arriva sino al garezzo fino a una 10 di anni fà era praticabile con qualsiasi macchina...adesso non la farei se non con una panda o una jeep.
Sabato scorso ,approfittando di un meteo che prometteva bene ma non essendo in gran forma fisica ,ho deciso di fare una gitarella non troppo impegnativa ed ho puntato sul Pietravecchia e sulla Cima di Marta,due monti che mancavano nel mio "palmeres" di collezionista di vette .Partito di buon ora da Imperia con tempo splendido,arrivo alle 8,00 a Colla Melosa dove ho la brutta sorpresa di trovare già parecchie nuvole in addensamento sopra le cime.Un po' deluso ho scarpinato sulla sterrata sino alla Fontana Itala dove ho deviato a sinistra verso l'inizio del Sentiero degli Alpini ( che ricordo essere chiuso per ordinanza del sindaco di Pigna per frane presso l'Incisa).Poi,invece di dirigermi verso il Sentiero,ho deviato nel bel bosco di larici,in salita verso il Passo della Valletta,deliziandomi con lamponi,fragoline e mirtilli. In cima ho girato a sinistra sull'ampio sentierone segnalato,verso la vetta del Pietravecchia,il 2000 più meridionale delle Alpi .Ho fatto un po' di foto e mi son goduto per qualche minuto la bella vista sull'imponente Toraggio e sul sottostante magnifico sentiero degli Alpini,poi sono sceso alla Sella D'Agnaira e,costeggiando il Rifugio Grai, ho seguito la ex militare sino alle Caserme di Marta. Nel frattempo le nuvole son aumentate sempre più a formare una coltre oscillante tra i 1900 ed i 2200 metri e solo occasionalmente il sole faceva capolino. Ho tagliato per prati in direzione dell'evidente Cima di Marta,dove mi sono fermato a consumare il lauto pasto ed a fare qualche foto,nella vana attesa di qualche schiarita panoramica .Quindi,dopo aver visitato un sottostante bunker,mi sono diretto al Rifugio Grai,dove ho imboccato la mulattiera per la Melosa.In tutto una quidicina di chilometri con un dislivello di circa 600 metri. Un po' deluso per la nuvolaglia inaspettata,ma rinfrancato dalla constatazione che sarebbe stato peggio se andavo sul Pian Ballaur (che era la destinazione alternativa),me ne sono tornato ad Imperia dove mi aspettavano la famiglia ed un bel bagno ristoratore in mare !
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Bunker
Cima di Marta
Melosa e lago di Tenarda
Balconi di Marta dal Pietravecchia
Croce del Pietravecchia
Cresta del Toraggio e dadino
Sentiero degli Alpini 2
Sentiero degli Alpini 1
Il Toraggio dal Pietravecchia
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Uscita del 7/12/2013 con Gianfranco.
Dislivello 620 m., salita in 3 ore, per il sentiero diretto al Grai, ritorno 2h 30' seguendo integralmente la strada sterrata.
Meteo: giornata splendida, soleggiata e senza vento.
Seconda salita a questa cima nel corso del 2013 (l'altra a giugno con partenza dalla Francia, Baisse de Gereon).
Partiamo dal Colle della Melosa seguendo il sentiero diretto per il Rifugio Grai che raggiungiamo in circa 45 minuti.
Visuale verso il Colle della Valletta e le pendici del Pietravecchia.
In basso il Colle della Melosa ed il Lago di Tenarda.
Il Saccarello (in primo piano) e la lunga cresta innevata sino al Mt. Bertrand.
Poco oltre il Rifugio Grai inizia la neve che ci accompagnerà sino in cima.
Saluti a tutti
FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
sono posti sempre belli è la zona alpina della Liguria ..una primavera c'era tanta ma tanta tanta neve che sembrava di essere sul Nanga Parbat
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!! "...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
Che bello!!! Quasi quasi un giretto con le ciaspole nelle vacanze ce lo faccio!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)